Quotidiano della Democrazia Cristiana
Direttore Ettore Bernabei
«Il Popolo» , 7 dicembre 1956 [p.1]
Era atteso al Congresso del PCI –Il ministro sovietico Suslov non potrà entrare in Italia – Il ministero dell’Interno non considera opportuna la sua presenza nel nostro Paese in questi giorni. Egli fu a Budapest mentre si organizzava la repressione della rivolta popolare.
«Il Popolo» , 8 dicembre 1956 [pp.1-2]
Con la relazione politica di Togliatti - Si apre il Congresso del PCI in una atmosfera di crisi e di isolamento – La pressione dell’apparato eviterà ogni sorpresa ai danni della direzione uscente. Sostanziale ritorno al più intransigente stalinismo.
«Il Popolo» , 9 dicembre 1956 [pp.1-2]
Nella relazione all’ottavo Congresso Togliatti cerca di superare la crisi rispolverando la tattica del riformismo - Nuove esaltazioni della Russia e del PCUS. Tentativi di avvicinarsi a Tito. Esasperata ricerca di alleanze. Richiamo ai socialisti per l’unificazione.
«Il Popolo», 10 dicembre 1956 [p.3]
Francesco D’Arcais, All’VIII Congresso nazionale del PCI- Sulla scia del conformismo togliattiano quasi tutti gli interventi al dibattito – Un operaio di Firenze non può terminare la sua esposizione critica perché Terracini gli toglie la parola. Marchesi fa l’esaltazione dello stalinismo e dei carri armati sovietici. Il saluto del socialista Mazzali e la replica di Ingrao.
«Il Popolo», 11 dicembre 1956 [pp.1-2]
Editoriale, Kadar e Togliatti ; Francesco D’Arcais, All’VIII Congresso del Partito comunista – Organizzata contro le critiche di Giolitti una giornata di interventi “direzionali”- Il deputato piemontese per aver definito valore permanente del socialismo la democrazia parlamentare ha dovuto subire le più aspre accuse. Il PCI disposto a dimenticare i braccianti pur di aver alleati i proprietari agricoli fino a 50 ettari.
«Il Popolo», 12 dicembre 1956 [p.1-p.8]
Francesco D’Arcais, Al Congresso comunista dell’Eur – Comico espediente del PCI per deformare il saluto della delegazione titina – L’operaista Secchia pur di mantenere il posto critica l’operaismo. Gullo confessa che l’autocritica non serve a niente nel comunismo perché gli errori non vengono corretti. L’imbarazzo del fiorentino Fabiani.
«Il Popolo», 13 dicembre 1956 [p.2]
Francesco D’Arcais, L’VIII Congresso nazionale comunista – La tattica ed il compromesso del PCI ammessi da Amendola per difendere l’unità - Il delegato polacco, in polemica con i compagni italiani, insiste sulla autonomia dei partiti comunisti. Le contraddizioni di Di Vittorio. Terracini tira in ballo la vita privata di Togliatti.
«Il Popolo», 14 dicembre 1956 [p.1]
Editoriale, Smentita a Togliatti.
Quotidiano indipendente
Direttore Giulio De Benedetti
«Stampa Sera», 3-4 dicembre 1956 [p.7]
Enzo Forcella, Come Togliatti prepara il prossimo Congresso del PCI. I lavori inizieranno sabato a Roma, ma nella scelta dei delegati, gli oppositori interni, sotto la pressione dell’ “apparato” non hanno praticamente avuto la possibilità di esprimersi. Il loro anticonformismo si è manifestato soltanto con la non partecipazione alle assemblee di cellule e con le cancellature nelle “liste bloccate”. Le rivalità interne.
«La Stampa», 4 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella , Le elezioni per il Congresso nazionale del PCI. Togliatti nelle votazioni a Roma ha perduto il posto di capofila. Il leader del partito, nella città di maggio prestigio, è risultato quarto. Davanti a lui sono andati gli esponenti della politica anticonformista. I candidati più vicini alla direzione finiti agli ultimi posti. Ostacoli a Nenni nel lavoro di unificazione socialista. Un patto fra Messe e Lauro.
«La Stampa», 5 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Sabato si apre il Congresso nazionale del PCI. Togliatti blocca ogni tentativo di “ ribellione” nel suo partito. Le liste saranno in pratica senza alcuna possibilità di scelta. Mantenuta la politica di stretta osservanza sovietica. Voci sull’espulsione dell’on. Giolitti se continuerà nelle sue critiche. Ancora non chiarita la posizione di Nenni nel PSI. Un incontro Fanfani con Gronchi, Piccioni e Segni.
«La Stampa», 6 dicembre 1956 [p.5]
Alfredo Todisco, Sabato a Roma la donna più importante dell’Unione sovietica. Katerina Furtzeva al fianco di Kruscev durante le sfilate nella Piazza Rossa. Veste dimessamente con “tailleurs” scuri e sorride spesso. Ha aperto le porte del Cremlino alle mogli dei giornalisti occidentali. Con lei in Italia Michail Suslov. Alto sottile, con il “prince nez”, ha l’aspetto d’un severo professore di scuola media ; Enzo Forcella, Togliatti rafforza le misure per controllare l’ “apparato” del PCI. Il nuovo statuto manterrà le caratteristiche dell’era staliniana. Non saranno ammesse né minoranze né correnti. “ Le decisioni degli organi superiori obbligatorie per gli organi inferiori”. Ai lavori del Congresso né Nenni né Pertini.
«Stampa Sera », 6- 7 dicembre 1956 [p.7]
p.a.p. , Si apre dopodomani il Congresso del PCI - Rimane staliniano l’apparato di Togliatti – Misure precauzionali alle Botteghe Oscure per evitare sorprese e “sbandamenti”. Il compito di Suslov, rappresentante di Kruscev.
«La Stampa», 7 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Il capo della delegazione russa al Congresso del PCI. Vietato l’ingresso in Italia a Suslov vice-Primo ministro dell’Unione Sovietica. “ L’on. Tambroni, dice un comunicato ufficioso, ha ritenuto non opportuna la sua presenza, anche per evitare manifestazioni di non gradimento e intolleranza”. Non si esclude uno strascico di carattere diplomatico. Di vittorio scontento per la politica di Togliatti : “Al congresso i sindacalisti si terranno un po’ in disparte”; s.d.v. , I comunisti di Cuneo contrari alla linea politiac di Togliatti. L’on. Giolitti dichiara : “ La disciplina è necessaria, ma non si possono imporre convinzioni non liberamente acquiste”. I delegati di Verzuolo chiedono “ una discussione spregiudicata sulle colpe” ; La situazione del PCI nelle province piemontesi.
«La Stampa», 8 dicembre 1956 [p.1]
Titolo pagina: Dopo la rivolta ungherese e la spietata repressione sovietica Il Congresso comunista inizia i lavori in una situazione di profonda crisi. Critiche alla posizione filosovietica di Togliatti, vivo fermento tra gli intellettuali ed i sindacalisti, in diminuzione gli iscritti al partito. Polemiche sul visto negato a Michail Suslov, vice Primo ministro dell’unione Sovietica. Incidenti all’arrivo di alcune delegazioni estere. Intervento della polizia, costretta a scortare con “jeeps” le automobili dei comunisti stranieri ; Enzo Forcella, Atmosfera fallimentare ; Zuffa alla stazione Termini. Un manifestante strappa i fiori offerti alla delegata cecoslovacca. I comunisti reagiscono. L’arrivo dei sovietici in automobile ; e.f. ( Enzo Forcella), Perché Tambroni ha negato il visto d’entrata a Suslov.
«La Stampa», 9 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Un discorso di tre ore al Congresso nazionale del PCI. Togliatti plaude alla repressione di Budapest deplora Tito e rivolge un invito alla “ disciplina”. “I sovietici, dice il capo comunista, hanno fatto bene a intervenire; i loro carri armati hanno salvato la pace nel mondo”. “ Chi non ha capito è tra gli imperialisti ed i guerrafondai, compresi Nenni e gli jugoslavi”. Nessuna concessione all’interno del PCI : “ Non possiamo ammettere i frazionismi e le inaccettabili forme di parlamentarismo deteriore”. “ Siamo un partito rivoluzionario, creato per l’azione e il cambiamento” ; Delio Mariotti, Manifesti e lettere di critica contro la politica dei dirigenti. Si respinge “ la fedeltà all’Unione Sovietica” e si chiede un risanamento del partito. La “ vigilanza2 verso gli intellettuali affidata all’on. Alicata. Un minuto di applausi per Togliatti ; gli ungheresi neanche ricordati ; Inoperante per il PSI il patto con i comunisti. “Nel futuro i rapporti tra i due partiti non dovranno più essere regolati da accordi segreti”. Rimproveri a Togliatti per il suo filo-sovietismo.
«Stampa Sera», 10-11 dicembre 1956 [p.3] –prima edizione
Titolo : La discussione sulla relazione di Togliatti al Congresso del PCI –Gli esponenti del comunismo italiano confermano l’obbedienza i dogmi di Mosca – Tra le poche voci di opposizione, notevole quella del rappresentante degli operai di Firenze contro gli errori e i pericoli della politica del partito. Cinica interpretazione del martirio ungherese nelle dichiarazioni della delegata sovietica Furstseva e di Concetto Marchesi. Aspre critiche alla possibilità di una unificazione socialista ; Enzo Forcella, Disprezzo per la verità ; Delio Mariotti, Interventi e discorsi per oltre otto ore.
«Stampa Sera», 10-11 dicembre 1956 [p.1] –ultima edizione
Pellecchia, La seconda giornata del Congresso del PCI – Aperta critica di Giolitti al massacro dei magiari –“Quelle sovietiche non sono esperienze da imitare: non si può costruire il socialismo senza libertà e democrazia”. A Togliatti : “Occorre cambiare gli uomini che non si vogliono correggere”. Anche Tommaso Smith si scaglia contro “l’enorme bavagli” che sta soffocando il popolo ungherese.
«La Stampa», 11 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Un discorso accusatore davanti a duemila delegati comunisti. Il coraggioso attacco dell’on. Giolitti alla politica filosovietica di Togliatti. “Un compagno che critica viene nel nostro partito accusato di tradimento e diventa un agente del nemico”. “ Le opinioni contrarie sono state soffocate e sconfessate; se i dirigenti sbagliano bisogna dirlo e cambiare gli uomini che non si possono correggere”. “ I principi del socialismo non possono giustificare l’intervento sovietico in Ungheria; il socialismo non si può costruire senza libertà e democrazia” ; Delio Mariotti, Le dichiarazioni del “ ribelle”. I dirigenti comunisti, preoccupati, tentano di smorzare ogni discorso di critica. Il capo comunista francese, Duclos, approva Togliatti e riconferma la sua fedeltà a Mosca ; g. gh., Vivo consenso nel Cuneese. Il segretario della DC dichiara: “ È un uomo coraggiosa, capace di condurre a fondo le sue battaglie”; I commenti inglesi al congresso comunista.
«Stampa Sera», 11-12 dicembre 1956 [p.1]
Pellecchia, La seduta di stamane al Congresso comunista. L’on. Gullo si allinea con Giolitti e muove un aspro attacco a Togliatti. Egli grida al capo del partito : “ Bando alla doppiezza, bando al caporalismo e alla degenerazione burocratica che caratterizza il malcostume del partito comunista”. Secchia, invece, ha fatto professione di conformismo. Critiche di un altro delegato degli operai di Firenze.
«La Stampa», 12 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, La quarta giornata del Congresso nazionale del PCI. L’on. Gullo attacca con emergia Togliatti mentre Secchia pronuncia un’autocritica. L’ex ministro comunista invita ad un rinnovamento nel partito : “ Bisogna passare dalla semplice critica degli errori alla loro correzione ; dobbiamo evitare ogni doppiezza ed attuare le libertà democratiche sancite nella Costituzione. Secchia aderisce alla “linea generale” e chiede una polemica cordiale con i nenniani. Il delegato jugoslavo Peter Stambolic risponde al capo del PCI :” È doveroso respingere a priori l’esperienza degli altri”; Delio Mariotti, “ I comunisti non devono nascondersi il lato negativo della loro azione”. Le accuse del nuovo “ ribelle” onorevole Gullo applaudite dai delegati del Meridione ; La crisi dei comunisti all’esame del PSDI e del PLI.
«Stampa Sera», 12-13 dicembre 1956 [p.1]
Pellecchia, La seduta di stamane al Congresso nazionale comunista. Aspro attacco di Terracini alla politica svolta da Togliatti. Ha denunciato il preoccupante affievolimento della democrazia del partito e ha biasimato il sistema delle ignominiose espulsioni : “ tutti debbono poter uscire dal PCI liberamente quando il ripensamento è onesto e giuste ne sono le cause”. Ha inoltre parlato delle manipolazioni fatte da dirigenti che non avevano più la fiducia della base e del voto negativo di alcune assemblee provinciali.
«La Stampa», 13 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Il Congresso nazionale del PCI si avvia alla conclusione. Di Vittorio chiede libertà d’azione per la CGIL Terracini invita alla “ democrazia interna”. Il capo sindacalista dichiara : “ Deve essere esclusa qualsiasi ingerenza del partito nel nostro lavoro ; i quadri non devono essere rimossi per ordine politico”. Terracini ritiene necessario un rinnovamento generale nel PCI e critica duramente Nenni. Natoli, dirigente romano, afferma che l’URSS è ormai decaduta dal ruolo di Stato-guida. Oggi risponderà Togliatti ; Delio Mariotti, Il delegato polacco Morawky critica gli errori dei comunisti. Una sorprendente confessione : “ La rivolta di Poznan non è stata istigata dall’Occidente, ma è scaturita dai nostri sbagli. Ne fanno conferma i fatti d’Ungheria”. “ Noi cerchiamo la collaborazione dgli altri gruppi democratici”.
«Stampa Sera», 13-14 dicembre 1956 [p.1]
Battute conclusive al Congresso nazionale del partito comunista. Togliatti polemizza con l’on. Giolitti qualificando “ non utili” le critiche. Estrema cautela di linguaggio e appello all’unità del partito, anche in considerazione della situazione internazionale.
«La Stampa», 14 dicembre 1956 [p.5]
Enzo Forcella, Stasera si conclude il Congresso nazionale del PCI. Togliatti riafferma la fedeltà a Mosca e minaccia sanzioni ai “ deviazionisti”. “ Il partito comunista sovietico è per noi il primo modello”.” Il governo ungherese di Kadar è legittimo; non si possono avere incertezze quando l’opposizione viene condotta con le armi in pugno”. “ Respingiamo dalle nostre file il frazionismo e anche quelle forme più larvate che tendono alla costituzione di gruppi interni”. Longo annuncia riforme allo statuto ed una maggiore disciplina ; Delio Mariotti, Nuove commissioni di controllo per prevenire ogni sbandamento. Vi faranno parte elementi fidati con la massima anzianità di partito. Il vice-segretario del PCI attacca la posizione dell’on. Giolitti e dichiara : “ Non è possibile mantenere aperta una polemica quando si è già presa una decisione”. Oggi l’elezione dei nuovi dirigenti del partito ; Una riunione a Milano di dissidenti comunisti.
«Stampa Sera», 14-15 dicembre 1956 [p.7]
p.a.p. Votazione e chiusura al Congresso comunista. Oltre a Rita Montagnana e Teresa Noce, si prevede che tutti gli oppositori di Togliatti saranno esclusi dal nuovo Comitato centrale del partito.
«La Stampa», 15 dicembre 1956 [p.1- p.5]
p.1- Luigi Salvatorelli, I comunisti italiani Con Mosca per sempre ;
p.5- Concluso con l’elezione delle cariche il Congresso nazionale del PCI. Togliatti al ventiquattresimo posto nella votazione dei nuovi dirigenti comunisti. Davanti a lui sono alcuni esponenti finora non entrati nel vivo della lotta. Cancellati dalle liste per la nomina del Comitato centrale D’Onofrio, Rita Montagnana, Roveda, scoccimarro, Robotti. Esclusi da ogni carica Cino Moscatelli, cappellini e Onori. Restano sempre in primo piano Longo, Negarville, Dozza, Montagnana, Amendola, Pajetta, Marchesi e Roasio. Togliatti affida i posti-chiave ai giovani di sua fiducia.
«Stampa Sera», 17-18 dicembre 1956 [p.7]
Delio Mariotti , Riunione alle Botteghe Oscure – Oggi si elegge la nuova direzione – Sicura la conferma di Togliatti a segretario del partito e di Luigi Longo a vice-segretario.
«La Stampa», 18 dicembre 1956 [ p.5]
Enzo Forcella, Liquidata ogni influenza degli oppositori – I nuovi dirigenti del PCI tutti uomini fedeli a Togliatti – La direzione ridotta da 24 a 17 persone. Ne sono stati allontanati D’Onofrio, Roveda, Rita e Mario Montagnana, Boldrini, Berlinguer, Negarville e Secchia. Nella segreteria, a fianco di Togliatti, restano Longo, Amendola, Pajetta e due “funzionari”. Un incontro tra Saragat e Nenni. Il capo socialdemocratico chiede che il Congresso del Psi si pronunci chiaramente su ogni problema.
«Stampa Sera», 20-21 dicembre 1956 [p.9]
Pellecchia, Il “colpo di mano” di Amendola e Pajetta”- Riunita alle Botteghe Oscure la nuova direzione del PCI. Deferimento alla commissione di disciplina per Giolitti, Onofri e Reale ?
«La Stampa», 22 dicembre 1956 [ p.7]
Provvedimenti disciplinari e nuovi incarichi nel PCI – Giolitti sarebbe chiamato dinanzi a un comitato di inquisitori Giancarlo Pajetta sostituito da Ingrao come “supervisore stampa”.