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III governo Moro 23 febbraio 1966 – 24 giugno 1968 (DC- PSI - PSDI - PRI)
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1966
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23 febbraio
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Nasce il III governo presieduto da Aldo Moro. DC- PSI-PSDI -PRI. Compreso il presidente del Consiglio Moro e il vice-presidente Pietro Nenni, 26 ministri: 16 democristiani, 6 socialisti, 3 socialdemocratici, 1 repubblicano.
«La Stampa», 24 febbraio 1966 [p. 1] Titolo : È sorto il nuovo ministero di centro sinistra. Moro presenta il governo. Saragat firma le nomine. I ministri compreso il presidente del Consiglio Moro ed il vice-presidente Nenni, sono ventisei. La divisione è questa 16 democristiani, 6 socialisti, 3 socialdemocratici, 1 repubblicano. Escono dal governo: Lami Starnuti, Arnaudi, Delle Fave, Jervolino, Mattarella, Ferrari Aggradi, Russo. Entrano: Bertinelli, Tolloy, Restivo, Scalfaro, Natali, Rubinacci e Bosco. Abbandonato il progetto di creare un ministero per le Regioni. Oggi i ministri giurano davanti al capo dello Stato. Domani la scelta dei sottosegretari. Giovedì il dibattito sulla fiducia al Senato; Michele Tito, Un programma per due anni; Fausto De Luca, Il colloquio definitivo al Quirinale; I ventisei ministri.
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3 marzo
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Aldo Moro presenta, alla Camera e al Senato, il programma del governo. Nelle dichiarazioni, approvate nel Consiglio dei ministri del 2 marzo, l’elenco delle principali leggi di riforma già presentate e da approvare e quelle da predisporre fra cui quelle per la programmazione, le Regioni e l’urbanistica. Piena valorizzazione della formula politica del centro-sinistra, non solo nell’immediato ma come prospettiva per la realizzazione di una « democrazia avanzata» in Italia . Alla vigilia della presentazione il presidente del Consiglio invia a tutti i ministri una raccomandata a mano in cui gli ricorda che non sono ammessi atteggiamenti non conformi alla linea comunemente adottata dal governo e li invita a non abusare nell’assunzione di segretari e di rispettare le osservazioni della Corte Costituzionale e della Magistratura.
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n. 394- 3 marzo 1966
Comunicazioni del governo : Moro, presidente del Consiglio
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 419 - 3 marzo 1966
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio
«La Stampa», 3 marzo 1966 [p. 1] l.f., Cominciare la pubblica moralizzazione dall’alto. Moro richiama tutti i ministri a una chiara e leale disciplina. Ha inviato a ciascuno una lettera raccomandata a mano (una copia per conoscenza al vice presidente Nenni). In essa ricorda ai ministri: non sono leciti atteggiamenti difformi dalla linea politica decisa collegialmente dal governo, ognuno deve informare la presidenza del Consiglio prima di prendere iniziative. Esorta a troncare l’abuso di assumere troppi segretari e personale privato, a rispettare le osservazioni della Corte dei Conti ad applicare rapidamente le sentenze della Magistratura; f.d.l. ( Fausto De Luca), Il presidente del Consiglio parla oggi alle due Camere. Le dichiarazioni sono state approvate ieri all’unanimità nella riunione del governo. Impegno ad attuare subito tre riforme fondamentali: programmazione, leggi per le Regioni, legge urbanistica
«La Stampa», 4 marzo 1966 [p. 1] Titolo: Al Senato, poi a Montecitorio, tra vivaci interruzioni. Moro espone alle Camere il programma per una “ democrazia avanzata” in Italia. Scopo del centro-sinistra, ha detto, è di portare più in alto le categorie lavoratrici. A questo fine sono già stati presentati molti disegni di legge (piano quinquennale, scuola, secondo piano verde, riordinamento fondiario, ecc.), altri saranno pronti tra poco (regioni, legge urbanistica). Ma l’esame del Parlamento ritarda, e non sempre per colpa dell’opposizione. Discreta la situazione economica, può migliorare solo con maggiori investimenti e la piena occupazione: il governo assicura vasti lavori pubblici e iniziative per favorire la diminuzione del costo del lavoro. Oggi il dibattito al Senato; Michele Tito, Chiaro appello al Parlamento; Fausto De Luca, Il preciso elenco delle riforme
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La Discussione sulla fiducia al Senato |
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4-8 marzo |
Senato - Si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Gava (DC), Battino Vittorelli (PSI) e Viglianesi (PSDI) è approvata con 173 voti favorevoli e 123 contrari
Seduta n. 394 - 3 marzo
Comunicazioni del governo : Moro, presidente del Consiglio
Seduta antimeridiana n.395 - 4 marzo
Discussione: Bufalini, Turchi, Viglianesi
Seduta pomeridiana n.396 - 4 marzo
Discussione : Berlanda, Cenini, Chabod, D’Andrea, Milillo
Seduta pomeridiana n.397 - 5 marzo
Discussione: Battaglia, Di Prisco, Giraudo, Pace, Pajetta, Sand
Seduta antimeridiana n. 398 -7 marzo
Discussione: Artom, Bollettieri, Lessona, Lo Giudice
Seduta pomeridiana n. 399 - 7 marzo
Discussione: Battino Vittorelli, Nencioni , Ponte, Valsecchi, Veronesi
Seduta n.400 - 8 marzo
Replica: Moro presidente del Consiglio. Discussione e dichiarazioni di voto: Bergamasco, Chabod, Creminisi, Gava, Marullo, Schiavetti, Terracini, Tortora, Viglianesi
Votazione nominale sulla mozione di fiducia presentata da Gava, Battino Vittorelli, Viglianesi. Votanti 296 Favorevoli 173 Contrari 123
«La Stampa», 5 marzo 1966 [p. 1] Editoriale, Ferdinando di Finizio, Un discorso equilibrato per rafforzare la fiducia; Fausto De Luca, Il programma esposto dall’on. Moro. Vivace dibattito al Senato ma troppi posti vuoti in aula. Il presidente dell’Assemblea Merzagora rileva le assenze e osserva ironicamente che “il Senato, dopo 25 giorni di vacanza, è più stanco di prima”. Secondo il socialdemocratico Viglianesi i lavoratori guardano con interesse e speranza a questo governo. Violento discorso d’opposizione del comunista Bufalini. Il liberale D’Andrea si rammarica che Andreotti abbia lasciato la Difesa. Gli interventi si concluderanno martedì
«La Stampa», 6 marzo 1966 [p. 1] Editoriale, Nicola Adelfi, Che cosa attende il pubblico. Uno stile più severo dalla classe politica; f.d.l. (Fausto De Luca), Secca replica di Moro ai comunisti in Senato. Il liberale Battaglia ha sostenuto che il programma del governo è “ presuntuoso e pericoloso” soprattutto per l’istituzione delle Regioni. Martedì il voto
«La Stampa», 8 marzo 1966 [p. 7] Fausto De Luca, Il dibattito sulla fiducia al Senato. Scambio di battute polemiche tra gli oratori DC e socialista. Il fanfaniano Bolettieri rimprovera ad alcuni dirigenti del PSI e del PSDI di volere l’unificazione per “ridimensionare il partito di maggioranza”: in questo caso, ha aggiunto è inutile camminare insieme nel centro-sinistra. Il socialista Vittorelli risponde: “ Il nervosismo DC per l’unificazione è eccessivo: noi vogliamo continuare a far progredire l’attuale politica”. Vivaci discussioni sulla politica estera. Oggi replica di Moro e il voto
«La Stampa», 9 marzo 1966 [p. 1] Titolo: Chiuso il dibattito al Senato. La fiducia al governo con 173 voti contro 123. A favore i partiti di centro-sinistra, contrari gli altri. L’ordine del giorno sottolinea “la chiarezza e la precisione della politica estera ed economica del governo”. Prima della votazione Moro replica agli oratori. Ai comunisti conferma che una maggioranza che li comprenda è “inaccettabile e impensabile”. Non è vero, aggiunge, che ci siamo spostati a destra: “Svilupperemo in ogni modo contatti con i lavoratori”. Interruzioni, grida, battute polemiche sul Vietnam; Michele Tito, Polemiche con i comunisti; Fausto De Luca, La replica di Moro e la votazione finale
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6 marzo |
PSI – Pietro Nenni , alla vigilia della Direzione, in un articolo sull’ «Avanti!» interviene sull’unificazione PSI-PSDI e ne motiva il valore invitando anche i dissidenti che hanno dato vita al PSIUP ad entrare nel nuovo partito.
«La Stampa», 5 marzo 1966 [p. 1] Michele Tito, Nenni spiega come sarà l’unificazione socialista. In un articolo invita nel nuovo partito anche i dissidenti passati nel PSIUP. Martedì si riunisce la Direzione
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8 marzo
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Cessa le pubblicazioni il settimanale «Il Mondo» fondato da Mario Pannunzio.
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8-10 marzo
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PSI: La Direzione discute sulla proposta di unificazione avanzata da Mario Tanassi, segretario del il PSDI. Pietro Nenni, riprendendo gli argomenti sostenuti nell’ articolo del 4 marzo, si dichiara a favore e propone che già per il 2 giugno ci sia un impegno dei due partiti che permaetta di presentare liste comuni alle elezioni amministrative previste per lo stesso mese. Il segretario De Martino, pur dichiarandosi a favore dell’unificazione, dissente sui tempi. La decisione che viene demandata al Comitato centrale. Decisamente contrario all’unificazione Riccardo Lombardi che la definisce : «inutile, improponibile, dannosa». Di opinione diversa Antonio Giolitti, che nell’occasione prende le distanze da Lombardi.
«La Stampa», 9 marzo 1966 [p. 13] Lamberto Furno, Aperti i lavori alla Direzione del PSI. Convinto intervento di Nenni per l’unificazione socialista. Entro il 2 giugno, ha detto, è necessario un impegno ufficiale dei due partiti che permetta di presentare liste unitarie alle elezioni amministrative previste per la metà di quel mese. Ha chiesto che il PSI aderisca all’Internazionale socialista. Contro l’unificazione ha parlato Lombardi, definendola “ inutile, improponibile, dannosa”
«La Stampa», 10 marzo 1966 [p. 13] Lamberto Furno, I lavori della Direzione socialista. Nenni e De Martino divisi sui tempi dell’unificazione. Per il vice presidente del Consiglio occorre fare presto in modo da essere già uniti alle elezioni di giugno. Per il segretario del partito conviene procedere lentamente e concludere la fusione entro dicembre. Diversi pareri anche sulle alleanze nelle giunte locali, sulla CGIL e sull’Internazionale socialista. Le discussioni continuano oggi
«La Stampa», 11 marzo 1966 [p. 7] f.l. , Conclusi i lavori della Direzione. La maggioranza del Psi d’accordo sull’unificazione. Le lievi divergenze tra Nenni e De Martino (fusione prima, o subito dopo, le elezioni di giugno) saranno risolte al Comitato centrale. Giolitti si stacca da Lombardi e ritiene che l’unificazione non debba affatto essere estesa al PSIUP e al PCI
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9 marzo
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Confindustria : Presenti 500 delegati si svolge l’Assemblea annuale . L a relazione introduttiva è svolta dal presidente uscente Furio Cicogna che traccia un bilancio degli anni del suo mandato ( 1961-1965) . Intervengono all’Assemblea il nuovo ministro dell’Industria Giulio Andreotti e il ministro del Tesoro Emilio Colombo . Al termine l’Assemblea elegge per acclamazione presidente Angelo Costa che torna alla guida dell’associazione industriali e vi resterà fino al 1970. Costa ha già ricoperto l’incarico dal 1945 al 1955.
«La Stampa», 10 marzo 1966 [p. 7] Angelo Barone, Eletto per acclamazione dai 500 delegati all’Assemblea annuale. Angelo Costa è il nuovo presidente della Confederazione dell’Industria. Il presidente uscente, Furio Cicogna, ha fatto il consuntivo del quinquennio 1961.1965: il reddito è salito del 29%, la produzione industriale del 40%. Giovanni Agnelli ringrazia Cicogna ed auspica l’inserimento dell’economia italiana in mercati sempre più vasti. Andreotti annuncia che è allo studio la proroga dei contributi alle aziende minori. Colombo afferma che l’inflazione è stata arrestata, ora si deve stimolare la ripresa e riordinare le gestioni degli enti pubblici. Costa: occorre facilitare la formazione dei capitali, non artificiosamente, ma eliminando lo squilibrio fra costi e ricavi; Il nuovo presidente
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La Discussione sulla fiducia alla Camera |
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9-15 marzo |
Camera - Si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo
Seduta n. 419 - 3 marzo
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio
Seduta n. 420 - 9 marzo
Discussione : Gex, Giuseppe Gonella, Palazzolo, Tantalo, Tripodi
Seduta n.421 - 10 marzo
Alpino, Bozzi, Delfino, Gagliardi, Guarra, Ingrao, Milia, Togni, Vaja
Seduta antimeridiana n. 422 -11 marzo
Berloffa, Cuttitta, Romualdi, Sangalli
Seduta pomeridiana n. 423- 11 marzo
Discussione: Cocco Ortu, Giovanni Leone, Moro presidente del Consiglio, Valori
Seduta n. 424- 12 marzo
Discussione: Chiaromonte, De Martino, Moro presidente del Consiglio, Tanassi
Seduta n. 425 - 14 marzo
Discussione : D’Amato, De Grazia, De Mita, Leonilde Iotti, La Malfa. Manco, Melis, Moro presidente del Consiglio, Pacciardi, Rumor, Zanibelli
Seduta n.426 - 15 marzo
Replica : Moro presidente del Consiglio. Discussione e Dichiarazioni di Voto Basso, Bozzi, Cannizzo, Luigi Cerretti, Covelli, Mauro Ferri, Laconi, Michelini Tanassi, Zaccagnini
Votazione nominale sulla mozione di fiducia presentata da Zaccagnini(DC), Ferri (PSI), Tanassi (PSDI) e La Malfa (PRI) Votanti 588 Favorevoli 347 Contrari 251 Astenuti 1
«La Stampa», 10 marzo 1966 [p. 9] m.t. (Michele Tito), Per la fiducia al governo. Dibattito aperto alla Camera. Dovranno parlare 40 deputati. Ieri il liberale Palazzolo ha sostenuto che l’istituzione delle Regioni porterà al “ disgregamento dello Stato”. Il valdostano Gex annuncia voto favorevole considerando gli impegni precisi presi da Moro per la Valle. La votazione è prevista per martedì
«La Stampa», 11 marzo 1966 [p. 13] Fausto De Luca, Il dibattito sulla fiducia alla Camera. Ingrao insiste per un’alleanza coi cattolici anche senza i socialisti. Il presidente dei deputati comunisti ha rivelato con chiarezza il timore dell’isolamento che oggi domina il partito. Ha criticato con violenza il centro-sinistra ed ha sostenuto che il PCI ha rinunciato alla posizione antireligiosa ed ora è rispettoso della Chiesa. I motivi dell’opposizione liberale esposti da Bozzi e Alpino. Per la maggioranza interventi di Togni e Gagliardi
«La Stampa», 12 marzo 1966 [p. 13] Fausto De Luca, Continua la discussione del programma. Alla Camera martedì il voto sulla fiducia per il governo. Ferma dichiarazione di Tanassi in risposta ai liberali: ” Non sono stato mai nella milizia, anzi ho sempre combattuto il fascismo”. Malagodi ne prende atto e si scusa. Vivace intervento di Leone, che sollecita la selezione dei problemi urgenti. Tra questi la responsabilità dei ministri, le modifiche al codice penale e della strada
«La Stampa», 13 marzo 1966 [p. 13] Fausto De Luca, Per il dibattito sulla fiducia al governo. Battaglia di “leaders” alla Camera tra Tanassi, Malagodi, De Martino. Tutti hanno parlato tra interruzioni e vivaci scambi di battute. I due segretari socialisti polemizzano con liberali e comunisti, ed affermano che le future giunte regionali non saranno frontiste. Il segretario liberale dichiara che la situazione economica è ancora pesante e cha la politica estera si presenta poco chiara, quasi ambigua. Domani parla Rumor. Martedì la votazione
«La Stampa», 15 marzo 1966 [p. 1] Fausto De Luca, Rumor dimostra l’impossibilità del colloquio tra cattolici e PCI. Il segretario DC ha parlato alla Camera durante il dibattito sulla fiducia. Non basta, ha detto, che i capi comunisti dicano ora di rinunciare all’ateismo di Stato e di concedere la libertà religiosa: noi vogliamo difendere tutte le libertà. La Malfa ha espresso il contrasto tra la sinistra democratica ed i comunisti sui problemi della società italiana. Oggi la replica di Moro: attesa per le dichiarazioni sulla NATO. In serata il voto
«La Stampa», 16 marzo 1966 [p. 1] Titolo: Ora il governo è nella pienezza dei poteri. La Camera ha concesso la fiducia con 347 voti a favore, 251 contrari. Per il centrosinistra si sono espressi anche il valdostano Gex e l’ex liberale Cerutti, astenuti i deputati della Volkspartei, contrari tutti gli altri. In precedenza aveva parlato Moro. In politica estera ha ribadito la necessità dell’integrazione occidentale nell’Alleanza Atlantica, rifiutando ogni “particolarismo” politico e militare. Confermato il netto “no” a qualsiasi intesa o compromesso con il partito comunista. L’unificazione dei socialisti definita utile alla democrazia italiana. Appello al Parlamento perché approvi presto le leggi già presentate dal governo; Michele Tito, Chiarimenti necessari; Fausto De Luca, La replica di Moro e la mozione finale
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16 marzo
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«La Stampa», 17 marzo 1966 [p. 7] g.m., Per l’inchiesta “moralità e sesso” su un giornale studentesco. Inattesa visita medico-psichiatrica ai tre allievi del “Parini” di Milano. Si tratta del direttore e di due collaboratori del periodico “La zanzara”. Sono stati convocati dal magistrato in base ad una legge fascista del 1933. Un sanitario doveva valutare le loro capacità di “ intendere e di volere”. I due ragazzi hanno accettato il controllo, la ragazza si è rifiutata di spogliarsi e oggi dovrà andare accompagnata dai genitori. Dichiarazioni dei legali dei giovani e dei professori
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21 marzo
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Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano , i tre giovanissimi redattori della «Zanzara», rivista del Liceo Parini di Milano, sono condotti in questura e denunciati per pubblicazione oscena per aver pubblicato un’inchiesta sull’educazione sessuale. Saranno assolti sia al primo processo a Milano, sia al processo d’appello a Genova.
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22-25 marzo
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PSI - Comitato Centrale
«La Stampa», 22 marzo 1966 [p. 14] l.f. (Lamberto Furno), De Martino e Nenni sulle medesime posizioni. Il Comitato centrale del PSI discute oggi sull’unificazione. Devono essere approvate la costituzione del Comitato misto per la fusione e la proposta di presentare liste unitarie con il PSDI alle amministrative del 12 giugno. Le riunioni terminano giovedì
«La Stampa», 23 marzo 1966 [p. 1] m.t. (Michele Tito), Liste uniche del PSI-PSDI alle elezioni del 12 giugno. Lo ha affermato De Martino al Comitato centrale. Ha aggiunto che l’unificazione dovrebbe essere compiuta interamente entro l’autunno (ma il PSDI la vorrebbe prima del 12 giugno). Giolitti si stacca nelle sue valutazioni dal gruppo di Lombardi
«Stampa Sera», 23-24 marzo 1966 [p. 15] Mario Pinzauti, Il dibattito fra i socialisti. I lombardiani meno contrari all’unificazione. Dopo la relazione di De Martino davanti al Comitato centrale, essi tendono a mettere in rilievo le differenze di tono fra il segretario del partito e Nenni. La stessa tattica è usata dai comunisti, per tentare di impedire l’unificazione socialista
«La Stampa», 24 marzo 1966 [p. 16] l.f. (Lamberto Furno), L’unificazione e le elezioni del 12 giugno. Pieraccini: “ La fusione socialista è entrata nella fase conclusiva”. Il ministro del Bilancio ha parlato al Comitato centrale del PSI. Favorevoli a De Martino il sen. Vittorelli e Bertoldi. Lombardi critica l’unificazione e il centro-sinistra. Oggi parla Nenni. I lavori terminano domani
«La Stampa», 25 marzo 1966 [p. 16] Michele Tito, Appassionato appello del leader al Comitato centrale. Nenni esorta all’unione entro il più breve tempo possibile. Per giugno, ha detto, non si può fare tutto : ma il 2 giugno ( festa della Repubblica)e il 10 giugno ( assassinio di Matteotti) devono essere momenti decisivi per l’unione. Subito dopo si deve convocare la Costituente. Guai a non concludere entro l’anno : i danni per la democrazia italiana sarebbero gravissimi, forse irreparabili. Ferma risposta ai comunisti : con voi il dialogo è impossibile, non ammettete neppure lo stimolo del dubbio. Per molti anni, ha consluso Nenni, continuerà la collaborazione tra cattolici e socialisti. Oggi le decisioni dell’Assemblea
«La Stampa», 26 marzo 1966 [p. 1] Michele Tito, Le decisioni del Comitato centrale socialista. Impegno all’Unione con il PSDI in fretta, ma senza date fisse. L’Assemblea ha accolto la tesi di Nenni: realizzare l’unificazione nei “tempi strettamente necessari”. La Direzione è incaricata di trattare per liste comuni col PSDI nelle amministrative del 12 giugno e per formare subito dopo il nuovo partito socialista. La sinistra lombardiana si è mantenuta contraria con assoluta intransigenza. Forse non del tutto soddisfatti i socialdemocratici che vorrebbero la fusione entro il 2 giugno
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, 1982, Milano, pp.612-613, nota del 25 marzo 1966
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27 marzo
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L’assemblea degli azionisti della Edison approva la fusione con la Montecatini. Dalla fusione il 7 luglio nasce la MONTEDISON che detiene l’80% della chimica italiana.
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30 marzo |
Milano si svolge il processo ai redattori della «Zanzara » il giornale del liceo Parini . I tre studenti , Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano, sono assolti.
«l’Unità », 30 marzo 1966 [p.5] Grande attesa a Milano. Oggi il processo. Studenti in corteo per le strade di TorinoManifestazione di solidarietà al Brancaccio. La voce dell ' “altra America” all'assemblea per il Parini. Oltre al prof. Oglesby, hanno parlato Levi , l’avv. Lombardi , G. B. Salinari , Bandinelli e i rappresentanti dei movimenti giovanili
«l’Unità », 31 marzo 1966 [p.1- p.3-p.14] p.1-p.14- Una sentenza che respinge gli attacchi alle liberta costituzionali. Piena assoluzione dei giovani pacifisti. Anche i tipografi assolti . Vennero arrestati 20 giorni or sono . Grande folla in aula ; p.1-Titolo : Processo al “ Parini” primo colpo all’ accusa . Anticostituzionalela visita medica [articoli a p.3] ; p.1-i.p. ( Ibio Paolucci) , Per le libertà. Scuole e fabbriche una sola battaglia ; p.3- Pier Luigi Gandini , II presidente: “ L’ ispezione corporale non obbligatoria, non necessaria, inopportuna” . Una importante motivazione che fa giustizia di una vecchia legge fascista. Battuta per battuta I'interrogatorio di Marco De Poli, Marco Sassano e Claudia Beltramo Ceppi alla prima udienza ; Il “ caso Parini” in Parlamento. II questore conosceva il parere del ministro. L'intervento della compagna Arian Levi ha sollecitato la risposta del ministro Gui
«l’Unità », 1 aprile 1966 [p.1- p.3] p.1-Titolo : Clamoroso episodio al processo del “Parini “. Il PM butta la toga ma poitorna e chiede la condanna [ articoli a p.3] ; p.3- Pier Luigi Gandini , A conclusione di un'incredibile requisitoria. Il PM chiede 4 mesi per il preside e due per i ragazzi . “ La morale media italiana vuole la sposa illibata” ha proclamato il rappresentante della pubblica accusa. Gli adolescenti “ che cominciano a sentire l’urlo dei sensi“. Oggi le arringhe degli avvocati difensori
«l’Unità », 2 aprile 1966 [p.1- p.3] p.1-Titolo pagina : Il Tribunale di Milano ha fatto giustizia dell'assurda e retrograda montatura. Assolti i ragazzi e il preside del Parini ; Carcasio sotto inchiesta . I giudici hanno scagionato gli accusati con formula piena . Lieve ammenda alla proprietaria della tipografia per omesso deposito delle copie della “ Zanzara” ; p.3- Titolo pagina : Le ultime battute al processo per la “ Zanzara” ; Ibio Paolucci , Una ventata d’aria fresca ; Pier Luigi Gandini , Le arringhe dei sei difensori smantellano le accuse da medioevo formulate dal PM. Dall'Ora: “ Come insegnava Calamandrei, oggi i soli sovversivi sono i conservatori “.Smuraglia : “C'è veramente un abisso fra noi e il PM “. Pisapia: “Questo processo sarà utile se porterà ad un insegnamento di libertà e di giustizia “. Crespi: “La censura sui giornali d'istituto viola l'art. 21 della Costituzione”. Sbisà : “ Preferiamo far tacere questi giovani, consacrare l'ipocrisia e il conformismo? “. Delitala: ”Questo processo è nato dal moralismo “. Il fervorino del giudice ai ragazzi assolti
«l’Unità », 3 aprile 1966 [p.1- p.3] p.1-Titolo : L'ufficio del PM di Milano non si piega alla Costituzione. Appello dei pm contro le assoluzioni di Milano [ articoli a p.3] ; p.3-Ibio Paolucci , Coi ragazzi del «Parini» all'uscita della scuola . Stanno già preparando la nuova “ Zanzara”. Tutti attorno a Marco De Poli e Marco Sassano . Soddisfazione per la sentenza. Ora richiedono il riconoscimento giuridico delle loro associazioni. La figura del Preside; Pier Luigi Gandini , Spirito di corpo » e giustizia . Perché si appellano
«Il Popolo», 31 marzo 1966 [p.6] Il processo a Milano per il caso “Zanzara”. Il tribunale ha respinto una richiesta del PM tendente da ottenere che anche l’imputata Claudia Beltramo Ceppi fosse sottoposta a visita medica
«Il Popolo», 1 aprile 1966 [p.6] Le richieste del PM al processo della Zanzara. Dura requisitoria del rappresentante della pubblica accusa che, nel corso dell’udienza antimeridiana, aveva abbandonato l’aula dopo un vivace scontro col presidente. Una precisazione del ministero della Pubblica Istruzione
«Il Popolo», 2 aprile 1966 [p.10] Sentenza di assoluzione per il caso della “ Zanzara” . I giudici del tribunale di Milano hanno dichiarato che il fatto ascritto al preside del Parini e ai tre studenti non costituisce reato. Le arringhe della difesa e la replica del PM nell’ultima giornata del processo
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30 marzo
3 aprile
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DC Consiglio nazionale. Mario Scelba è eletto presidente del Consiglio nazionale. Eletta la nuova Direzione. Mariano Rumor confermato segretario. Flaminio Piccoli e Arnaldo Forlani eletti vice segretari. Il dibattito , aperto dalla relazione di Rumor, ruota attorno al tema dell’unità del partito e del rilancio dell’azione della DC.
«Il Popolo», 30 marzo 1966[ pp.1-2- p. 8] p.1-p.8-Editoriale, Uno spazio più ampio; pp.1-2- Il Consiglio nazionale della DC apre oggi all’Eur i suoi lavori. La relazione d’apertura sarà svolta dall’on. Rumor. In mattinata si riunirà la Direzione. I punti all’ordine del giorno. Il documento sulla situazione politica votato dal gruppo dei senatori DC. Una intervista di Colombo sulla situazione economica. IL PSDI per la presentazione di liste separate nei centri maggiori
«Il Popolo», 31 marzo 1966[ pp.1-4] p.1-Titolo: Mario Scelba presidente del Consiglio nazionale. Rumor invita a un rinnovamento del partito intorno ai valori e ai principi ideali comuni; pp.1-2- Un esempio e un impegno; p.1-p.4- I saluti di Piccioni e Scelba; pp.1-4- [La relazione di Mariano Rumor- testo ];p.1-p.4- La prima giornata dei lavori. L’elezione di Scelba per acclamazione. Rumor commemora la on. Elsa Conci. La riunione del mattino della Direzione del partito. Oggi si apre la discussione generale
«Il Popolo», 1 aprile 1966[ pp.1-6] pp.1-6- I temi del rinnovamento e dell’unità del partito nel sereno e impegnato dibattito del Consiglio aperto dalla relazione del segretario politico. Ieri sono intervenuti gli amici : Giacchetto, Gaibisso, Ciccardini, Lattanzio, Falcucci, Sarti, Magri, Salari, Lo Giudice, Alessandrini, Moneti, Colombo Emilio, Pandolfi, De Poli, Treu, Anselmi, Bassetti, Basso, Granelli, Forlani, Piccoli, Mazzarino, Berloffa e Rausa. Previste per domani la replica del segretario e la elezione della nuova Direzione ; pp.1-2- Vivo interesse della stampa per la relazione di Rumor. In particolare evidenza nei commenti l’appello unitario del segretario politico del partito e la vigorosa riaffermazione della vocazione popolare e democratica della DC
«Il Popolo», 2 aprile 1966[ pp.1-9-p.16] pp.1-9- I temi dell’unità e dell’impegno della DC al centro del costruttivo dibattito del Consiglio. Oggi il discorso di replica del segretario politico. Previsti per oggi anche il discorso del presidente del Consiglio nazionale on. Scelba e l’intervento del presidente del Consiglio Moro. L’elezione della nuova Direzione. Ieri hanno preso la parola gli amici: Berthet, Rinaldi, Gargani, Carbone, Gagliardi, Arnaud, Morlino, Ravaioli, Pella, Fanfani, Taviani, Donat Cattin, Clemente, Gennai, Tonietti, Togni, Russo, Andreotti, Gonella, De Mita, Sullo, Scalfaro, Speranza, Delle Fave, Galloni, Attolini, Badaloni, Angelilli, Colombo Vittorino, Corghi, Darida, Oliva e Rampa; p.1-p.16- L’incisiva presenza DC nella realtà del Paese. La stampa continua a dedicare ampi commenti al dibattito in corso all’EUR. La “giusta causa” all’ordine del giorno della Camera dopo Pasqua. I lavori della Direzione del PSI
«La Stampa», 31 marzo 1966 [p. 1] Fausto De Luca, Scelba presidente del Consiglio nazionale. Rumor chiede alla DC di abolire le correnti. “Siamo giunti – ha detto –al momento di passare il ponte. Non domani o dopodomani: oggi”. La situazione italiana esige una Democrazia Cristiana forte e unita. Monito ai socialisti che stanno per riunirsi: alla collaborazione con la DC non c’è alternativa democratica, la concorrenza contro di noi porterebbe alla vostra alleanza con il PCI negatore di ogni libertà. L’on. Scelba eletto per acclamazione presidente dell’Assemblea. Incontri fra Colombo ed i “ leaders” delle sinistre DC per costituire una nuova maggioranza nel partito. I lavori si concludono sabato
«La Stampa», 1 aprile 1966 [p. 7] Fausto De Luca, I lavori del Consiglio nazionale. Colombo ribadisce l’impegno DC nella politica di centro-sinistra. “ Noi, ha detto il ministro, rifiutiamo ogni integralismo. Anche se avessimo la maggioranza assoluta, continueremmo la collaborazione con i socialisti e le forze laiche”. Ma ha ammonito gli stessi socialisti a non volere l’unificazione per far concorrenza alla DC: sarebbe un grave danno alla democrazia italiana. Anche il fanfaniano Forlani annuncia il prossimo scioglimento del gruppo.L’on. Piccoli afferma : “ Siamo una forza di rinnovamento e dobbiamo dimostrarlo”
«La Stampa», 2 aprile 1966 [p. 7] Fausto De Luca , Discorsi dei leaders al Consiglio nazionale. Taviani, Fanfani, Pella Andreotti per un’effettiva unità della DC. Il ministro dell’Interno sottolinea che la Democrazia Cristiana deve rifiutare “ ogni qualificazione moderati sta” e procedere col massimo impegno alle riforme concordate. Aggiunge che le nuove generazioni vogliono più libertà e più democrazia, soprattutto fatti e non parole. Fanfani definisce “sciocchezze” le accuse di integralismo. Pella chiede che lo scioglimento delle correnti sia reale, non fittizio. La sinistra DC ( Donat Cattin e Galloni) esprile qualche riserva sui nuovi indirizzi di vita interna nel partito
«La Stampa», 3 aprile 1966 [p. 1] Fausto De Luca, Chiusi i lavori del Consiglio nazionale. Approvata la linea Rumor sul rinnovamento della DC. La mozione votata a grandissima maggioranza, con qualche riserva del gruppo di “Forze nuove”. Esorta a sciogliere le correnti: ribadisce l’“assoluta inconciliabilità col PCI” ed il pieno impegno nel centro-sinistra, sostiene l’Alleanza Atlantica e l’integrazione europea. Rumor confermato segretario con 127 voti e 23 schede bianche. Nella nuova Direzione confermate tutte le tendenze. Discorsi di Moro e di Scelba; m.t. (Michele Tito), È ormai decisa la fine delle correnti democristiane
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19 aprile |
Camera -Commissione Esteri: Amintore Fanfani riferisce sulla politica estera. Il ministro ribadisce la necessità di convincere la Francia a rimanere nella NATO e partecipare attivamente alla integrazione europea. I rappresentanti dei partiti del centro-sinistra esprimino preoccupazione per la crisi che attraversa l’Alleanza Atlantica.
«La Stampa», 20 aprile 1966 [p. 1] Michele Tito, Rapporto di Fanfani sulla politica estera. Riunita la Commissione Esteri della Camera. Il ministro ha insistito sulla necessità di indurre la Francia a rimanere nella NATO ed a partecipare attivamente all’integrazione europea. Deputati democristiani, socialisti e socialdemocratici esprimono preoccupazione per gli sviluppi della crisi dell’Alleanza Atlantica
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21-27 aprile
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Il ministro degli Esteri sovietico Andrey Gromyko in visita ufficiale in Italia. Nei colloqui con il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, si discutono le questioni inerenti il disarmo, la situazione dell’Europa e e si arriverà alla firma di un accordo che prevede la cooperazione tecnico-scientifica fra i due Paesi e lo sviluppo delle relazioni economiche fra operatori italiani e organismi sovietici. Nel corso della visita Gromyko s’incontra con il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e Pietro Nenni. Il 27 aprile è ricevuto, in forma privata , da Paolo VI.
«La Stampa», 21 aprile 1966 [p. 1] Titolo: Il rappresentante del governo sovietico in visita ufficiale. Gromyko oggi a Roma. Sarà accolto da Fanfani all’aeroporto di Fiumicino. Nel pomeriggio cominceranno i colloqui politici fra i due ministri degli Esteri. Venerdì l’ospite sovietico si incontrerà con Moro e sabato sarà ricevuto da Saragat. Lunedì si recherà dal papa in forma privata; Alberto Ronckey,Un ministro di grande esperienza; m.c., La partenza in aereo da Mosca alle 9,50; I colloqui a Roma e la visita a Napoli
«La Stampa», 22 aprile 1966 [p. 7] Michele Tito, Il ministro degli Esteri russo da ieri a Roma. Colloquio sui rapporti italo-sovietici. Il rappresentante dell’URSS è giunto a Fiumicino alle 13. Ha risposto cortesemente agli applausi di una piccola folla. Nel pomeriggio, mentre la moglie visitava la basilica di San Pietro, si è trattenuto con il nostro ministro degli Esteri per un’ora. L’Italia, d’accordo con gli alleati, esplora le vie di più vaste aperture verso l’Est, soprattutto nel settore economico. Lunedì Saraga offrirà in onore dell’ospite un banchetto a cui parteciperanno esponenti dell’industria e della finanza
«La Stampa», 23 aprile 1966 [p. 1] Michele Tito, Intensi colloqui tra i due ministri. Fanfani e Gromyko discutono i punti di un accordo ecnomico. La situazione è ritenuta matura per stabilire una collaborazione tecnico-scientifica. L’annuncio è atteso per oggi. Esaminate anche le questioni di politica europea e internazionale. L’ospite sovietico si è recato in visita prima da Moro e poi da Nenni
«La Stampa», 24 aprile 1966 [p. 1] Titolo: Firmato l’accordo economico fra Italia e Unione sovietica. Alla Farnesina, sottoscritto il documento, si è svolto un brindisi. Due coppe sono cadute spezzandosi. “Da noi è un buon auspicio” ha detto ridendo Gromyko, “Anche da noi” ha ribattuto Fanfani. Così, in un’atmosfera molto cordiale e serena, sono terminati i colloqui. L’accordo prevede un’attiva cooperazione tecnico-scientifica che favorirà “intese particolari fra operatori italiani e organismi sovietici per il progresso industriale”: Il comunicato ufficiale atteso per oggi; Editoriale, Alberto Ronckey, Una collaborazione utile; Fausto De Luca, Gli incontri di Gromyko con Saragat e con Moro. Probabile una visita al pontefice
«La Stampa», 26 aprile 1966 [p. 7] l.f.. ( Lamberto Furno), Forse domani l’udienza di Paolo VI a Gromyko. L’incontro è quasi certo. Stasera il ministro sovietico partecipa al pranzo d’onore offerto da Saragat; Il ministro sovietico è giunto ieri a Napoli. Oggi pomeriggio Gromyko rientrerà a Roma
«La Stampa», 27 aprile 1966 [p. 1] l.f.. ( Lamberto Furno), Gromyko al banchetto offerto da Saragat con gli esponenti dell’economia italiana. Novanta gli invittai al Quirinale per il pranzo d’addio all’ospite straniero. Erano presenti Moro e parecchi ministri, Valletta, Agnelli e Bono per la FIAT, Peccei per la Olivetti, Valerio per la Edison. Al fianco di Gromyko il ministro dell’industria automobilistica Tarasov
«La Stampa», 28 aprile 1966 [p. 1-p.16] p.1- Vittorio Gorresio, Gromyko in viista a Paolo VI. L’udienza è durata 45 minuti. Secondo il comunicato ufficiale, il colloquio è stato la continuazione dell’incontro all’ONU. All’uscita il ministro sovietico appariva soddisfatto. “Abbiamo parlato, ha detto, di una collaborazione in un campo molto vasto, enorme”. Gli è stato chiesto se il pontefice andrà a Mosca. “Preferisco non rispondere”. Paolo VI gli ha spegato che la Chiesa non ha interessi temporali, essa si propone di aiutare tutti gli uomini a vivere in pace nel reciproco rispetto; p.16- Michele Tito, Finita la visita del rappresentante dell’URSS. Dichiarazione di Gromyko prima di lasciare l’Italia. Il ministro sovietico ha sottolineato l’importanza dei rapporti fra i due Paesi, specialmente nel settore industriale. Pur ammettendo la diversità di posizioni dei diversi governi, ha dichiarato che si possono avvicinare i punti di vista per favorire la distensione. Infine ha sollecitato una “Conferenza europea” a livello più alto possibile per discutere i problemi del continente. A tale proposito l’Italia e gli alleati non sono ostili in linea di principio, ma chiedono garanzie
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22 aprile
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PSI-PSDI – Si svolge la prima riunione del Comitato misto incaricato di elaborare la «Carta dell’unificazione socialista». Su proposta di Mario Tanassi (PSDI) Pietro Nenni è eletto presidente del Comitato. Svolgono le relazioni introduttive Francesco De Martino e Mario Tanassi, rispettivamente segretari del PSI e del PSDI.
«La Stampa», 23 aprile 1966 [p. 9] Fausto De Luca, Iniziati i lavori della Commissione. L’on. Nenni eletto presidente del Comitato misto PSI -PSDI. Il “leader” socialista ha dichiarato: “l’unificazione sarà attuata nel tempo strettamente necessario perché sia fatta bene. Il primo maggio diffuso un manifesto comune per la campagna elettorale.
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23-24 aprile
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UDI - Si svolge a Firenze la Conferenza nazionale su «Il lavoro della donna e la programmazione». Quattro relazioni introduttive: «Tendenze dell’occupazionefemminile» (prof. Nora Federici);«La preparazione professionale delladonna» (prof. Elsa Bergamaschi);«La giornata di una lavoratrice el'organizzazione della vita sociale» (prof. Angela Zucconi); «La donna e il rapporto di lavoro» (avv. AnnaMaria Seganti). 3.000 lavoratrici partecipano al corteo e alla manifestazione conclusiva nel corso della quale prendono la parola Bruna Bertini, l'avv. Maria Magnani Noja, Lola Grazia, Marisa Rodano e numerose operaie.
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La morte dello studente Paolo Rossi
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27 aprile
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In occasione del rinnovo degli organi rappresentativi studenteschi di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma si verificano scontri provocati da gruppi di estrema destra. Negli scontri rimane ucciso lo studente Paolo Rossi, militante della Federazione giovanile socialista. Il giorno dopo la grande manifestazione antifascista all’interno dell’Università. Vi partecipa Ferruccio Parri che, intervenendo, si richiama ai valori della Resistenza. Immediatamente occupata la facoltà di Lettere a cui seguiranno le altre facoltà. Gli studenti democratici chiedono le dimissioni del rettore Ugo Papi ritenuto responsabile dell’impunità dei fascisti nell’Università. Stessa richiesta è avanzata dalle forze di sinistra nel dibattito che si svolge al Senato e alla Camera il 29 aprile. In tutto il paese un’ondata di proteste :associazioni democratiche, sindacati, personalità. Le Università di varie città occupate.
«l’Unità», 28 aprile 1966[p.1-p.6] p.1- Uno studente ventenne durante una brutale aggressione teppistica. Assassinato dai fascisti all’Università ; p.6- Protesta e orrore di tutti i democratici per la criminale aggressione fascista. Tutta l’università in ansia ha vegliato le ultime ore dello studente. Occupata da centinaia di universitari la facoltà di Lettere: il rettore ha fatto intervenire la polizia contro i democratici ! Calorosa solidarietà dei professori. Oggi alle ore 17 grande manifestazione antifascista unitaria all’Università ; Dichiarazione di Lombardo-Radice: Responsabilità del rettore ; Occhetto : “ Manifestino i giovani contro il delitto fascista [ dichiarazione del segretario nazionale della FGCI]
«l’Unità», 29 aprile 1966[p.1-pp. 3-4] p.1- Editoriale, Renzo Trivelli, I responsabili devono pagare ; Il CC onora il martire socialista. Messaggio del PCI ai giovani socialisti. Un telegramma di Longo alla famiglia dello studente. Bufalini denuncia la responsabilità della polizia e del rettore Papi ; p.1-p.4- L’Università di Roma occupata da migliaia di studenti e docenti che reclamano la punizione dei teppisti e le dimissioni del rettore Papi ; p.3- Migliaia di prese di posizione condannano l’assassinio di Paolo Rossi. Cresce lo sdegno in tutta Italia ; Con un forte attacco della sinistra. La denuncia in Parlamento dell’aggressione fascista. Il provocatore Delfino picchiato in aula. Il governo non osa affrontare la discussione e la rinvia ad oggi. Condannato l’atteggiamento del rettore : Appello della FGCI ; Il manifesto unitario dei Movimenti giovanili ; p.4- Parri parla all’Università “ La resistenza continua con voi” ; La grandiosa manifestazione unitaria nel nome della Resistenza. “ Via Papi e i fascisti!”. Il futuro dell’Università è già cominciato. Compatti e solidali i vecchi e i nuovi studenti, gli operai , i professori antifascisti per il trionfo della democrazia nell’Ateneo. “ Paolo Rossi deve essere l’ultima vittima ! “ La calorosa accoglienza al sen. Parri ; Criminale spedizione notturna. Aggredito a coltellate da teppisti fascisti. Tra gli aggressori identificato uno dei facinorosi fermati e poi rilasciati dalla polizia
«l’Unità», 30 aprile 1966[p.1-pp. 3-4] p.1- Editoriale, Maurizio Ferrara, Le radici del male ; p.1-p. 4 [Roma] - Cordoglio e comune impegno antifascista. Tutta Roma oggi ai funerali dello studente ucciso. Un grande corteo si concluderà sulla piazza dell’Università. Per dieci minuti si fermeranno anche i servizi tramviari. Commovente incontro della sorella di Paolo Rossi con suoi compagni di studi all’interno dell’Università occupata. L’assemblea dei parlamentari, studenti e professori nella facoltà di Lettere occupata. Nuove vigliacche violenze fasciste respinte energicamente dalle forze democratiche ; pp. 1-2- Appassionato dibattito alla Camera e al Senato. La sinistra antifascista respinge la difesa del rettore e della polizia. Taviani ammette e deplora la provocazione fascista ma elude impegni concreti. Grave difesa del rettore Papi da parte del ministro della PI. Insoddisfatti i gruppi del PCI, del PSIUP, del PSI e del PSDI. Tesi discorsi del compagno Terracini e della compagna Rodano. Precisa documentazione negli interventi dei compagni Luigi Berlinguer, Tristano Codignola, Tullia Carrettoni, Cacciatore e Schiavetti. Vivaci incidenti coi fascisti ; p.3- Titolo pagina : Possente movimento di protesta nel Paese ; La CGIL chiede l’esemplare condanna dei responsabili. Associazioni democratiche, Comuni, personalità chiedono la messa al bando delle organizzazioni fasciste. Un comunicato della Direzione del PRI. Duramente respinte provocazioni a Genova, Padova, Augusta, Livorno, Catania. La polizia proibisce un corteo di democratici a Ferrara. Messi a tacere i missini al consiglio comunale di Trieste ; Napoli : Occupata l’Università ; Milano : Nobile messaggio dei docenti ; Firenze : Migliaia in corteo per le vie ; Perugia : Lezione ai teppisti ; A colloquio con i genitori di Paolo Rossi . “ Per lui vogliamo solo la verità” . Per questo si sono costituiti parte civile.” Abbiamo lottato nella Resistenza, questa doveva essere, venti anni dopo, la nostra azione più tremenda. Ho educato i miei figli soprattutto a capire “ ; p.4-[ Roma]– Appello della CdL per onorare la memoria di Paolo Rossi. Fermi in segno di lutto Atac, fabbriche, cantieri e aziende ; Due giornali che si distinguono ; I risultati dell’autopsia
«l’Unità», 1 maggio 1966[p.1-pp. 3-4] file da sostituire p.1-p.3- Ai f unerali di Paolo Rossi I' Italia del 25 Aprile e del Luglio '60. Proclamati 2 giorni di sciopero in tutte le Università. Un immenso corteo ha percorso i viali dell'Università tra una fitta ala di folla commossa. Insieme nella manifestazione i rappresentanti di tutti i partiti antifascisti. La commemorazione dello studente nel piazzale della Minerva. Longo e Parri fra gli studenti della facoltà di Lettere occupata ; p.2- Titolo pagina: Tutto il Paese manifesta contro la Violenza fascista chiedendo fermezza e giustizia ; Domani e martedì tutte le Università in sciopero. Deputati e studenti si incontrano per una iniziativa parlamentare. Altre provocazioni neofasciste: due giovani feriti a Napoli. Chiusi numerosiAtenei . Scioperi di servizi pubblici . Cortei a Milano, Genova e in molte altrecittà. Una lettera dei familiari dei caduti di Reggio E. ai congiunti di Paolo Rossi ;
«l’Unità», 1 maggio 1966[cronaca di Roma – p.10] Titolo pagina : Giornata di cordoglio e di rinnovato impegno antifascista ; L’Università in lotta grida alto : “ Paolo vive ! “.”Troppi hanno dimenticato. Paolo deve continuare a ricordarci quello che dobbiamo fare”. La commozione intorno ai familiari del giovane ucciso. Le parole di una ragazza ebrea ; Un aItro episodio di teppismo in via del Babuino. Sassaiola dei f ascisti contro la RAI-TV. In ritardo la polizia ; Assemblee e vivaci dibattiti nell'Università. Nelle facoltà occupate gli studenti discutono le prospettive della lotta ; Comizio antifascista con Trivelli e Occhetto
«La Stampa», 28 aprile 1966 [p.16] l. f. ( Lamberto Furno ) , Gazzarra fascista all’Università di Roma uno studente morente, ragazze picchiate. Gli incidenti durante le votazioni per il rinnovo dell’organismo rappresentativo studentesco. Agli universitari di estrema destra si sono uniti molti elementi estranei all’ambiente goliardico. La facoltà di lettere occupata per protesta da giovani anti fascisti. Intervento della polizia: sei studenti denunciati
«La Stampa», 29 aprile 1966 [p.1] Lamberto Furno, La teppaglia scatenata all’Università di Roma. Proteste in tutta Italia per lo studente morto a causa dei disordini neofascisti. Il giovane Paolo Rossi, socialista, è spirato alle 2 dell’altra notte senza riprendere conoscenza. Era stato colpito dagli studenti fascisti e, più tardi, aveva perso i sensi precipitando da un balconcino senza ringhiera. Sul luogo dove è caduto è stato posto un cartello : “ Li hai conosciuti anche tu , devi essere l’ultimo”. Parri parla nel cortile dell’ateneo a migliaia di giovani. Gli studenti ed i professori delle facoltà di Lettere e Architettura chiedono le dimissioni del rettore, prof. Papi , che avrebbe tollerato le forsennate aggressioni compiute dalle squadre fasciste. L’on. Codignola ed altri parlamentari socialisti denunciano il prof. Papi ed il commissario di PS per “ presunto omicidio colposo” : non avrebbero preso le misure necessarie ad evitare gli incidenti. Lutto in tutte le Università. Intervento del governo : oggi Taviani parla alla Camera e Gui al Senato ; Fausto De Luca , Scontri e invettive alla Camera tra missini e parlamentari antifascisti. Tutti i gruppi hanno presentato interpellanze urgenti sui fatti di Roma. Al Senato seduta più composta con un nobile intervento di Merzagora contro la violenza , a favore della libertà e della democrazia. Caleffi ha ricordato nel silenzio commosso dell’assemblea “ il giovane che ha pagato con la vita l’intervento in difesa delle libertà democratiche” ; Igor Man, Martedì all’Università si votava. La teppaglia voleva distruggere le urne ; Gli universitari di Torino in lutto per i fatti di Roma
«La Stampa», 30 aprile 1966 [pp.1-3] p.1- Titolo pagina : La tragica fine dello studente all’Università di Roma. Taviani indica le colpe dei neo-fascisti e annuncia : la violenza sarà stroncata. Il ministro dell’Interno ha parlato alla Camera, davanti all’assemblea in un silenzio pieno di tensione. Ha ricordato il giovane Paolo Rossi morto per i tumulti dei fascisti. Ed ha aggiunto : l’Italia è ammirata all’Estero per l’ordine e la libertà in cui si svolgono tutte le sue elezioni politiche e amministrative, ma da qualche tempo l’estrema destra sembra voler risolvere con la forza le votazioni negli Atenei. “ Nessuno si illuda : agiremo con l’energia necessaria per stroncare fin dal nascere qualsiasi rigurgito di un atteggiamento condannato dalla Costituzione e dalla storia”. Durante le repliche l’atmosfera si riscalda, scontri ed invettive fra sinistre e missini. Anche al Senato un’agitata riunione, dopo l’intervento del ministro Gui [ articolo di Fausto De Luca ] ; Lamberto Furno, Oggi i funerali di Paolo Rossi : lutto negli atenei altri incidenti provocati dai neo-fascisti a Roma. Con mazze di ferro i teppisti hanno cercato di entrare nelle facoltà occupate da studenti democristiani e di sinistra. Nella notte aggredita la figlia dell’on. Ingrao e due universitari che erano con lei. Chiesta la convocazione del Senato accademico per accertare la posizione del rettore prof. Papi. Le indagini della Magistratura ; Un accorato commento dell’ “Osservatore romano” ; Un telegramma di Saragat ai familiari di Paolo Rossi ; p.2-[cronaca cittadina ] Assemblea stamane all’Università contro le violenze dei neo-fascisti. Unanime sdegno per il triste episodio di Roma. Ieri nella facoltà di architettura il prof. Pugno ha commemorato lo studente ucciso. Mozioni di protesta votate dai Consigli comunale e provinciale, dai partiti e dai sindacati ; p.3- Nicola Adelfi , Lo studente romano ucciso all’università di Roma. Un ragazzo di vent’anni. L’intera Italia piange Paolo Rossi , caduto vittima della brutalità fascista. È un fatto estremamente grave , che insieme col cordoglio suscita sdegno. Le aggressioni dei nostalgici avvengono solo perché la democrazia rispetta tanto se stessa da non togliere la libertà degli avversari anche quando violano la legge, il popolo non vuole più saperne di violenze
«La Stampa», 1 maggio 1966 [pp.1-2-p.21] p.1- Editoriale, Alessandro Galante Garrone, Le organizzazioni fasciste. Soltanto teppismo non forza politica ; Lamberto Furno , Paolo Rossi , il giovane morto per i disordini all’Università. Roma commossa ai funerali dello studente ha risposto con senso civile alla violenza. Settantamila persone in silenzio dietro il feretro del ragazzo ventenne : universitari venuti da tutte le città d’Italia, il vice presidente del Consiglio Nenni, ministri, parlamentari , una folla grandissima e composta. Il rof. Walter Binni , della facoltà di Lettere, ha tenuto il discorso funebre : “ Paolo Rossi è morto giovane perché era democratico e antifascista. Gruppi di squadristi da tempo agiscono indisturbati e incoraggiati in questo Ateneo. Al di là delle onoranze e del rimpianto chiediamo un’azione concreta per far sì che Paolo sia l’ultima vittima di una situazione assurda e vergognosa” ; Gianfranco Franci , Tutte le Università chiuse due giorni per protesta contro i disordini fascisti. La manifestazione si svolge domani e dopodomani. Convocato il Senato accademico dell’Ateneo romano per esaminare la posizione del rettore Papi. Nuovi incidenti provocati dai teppisti dell’estrema destra : una cinquantina di essi scagliano sassi contro i vetri della RAI a Roma , ma fuggono appena i passanti si riuniscono minacciosi ; p.2-[ cronaca cittadina] Lutto per lo studente ucciso a Roma. Assemblea e corteo di universitari contro il teppismo dei neo fascisti. Il sindaco prof. Grasso parla a nome della città. I rappresentanti missini lasciano l’aula sotto una valanga di fischi. Domani e martedì sospese le lezioni in tutte le facoltà ; p.21- Il dibattito alla Galleria d’arte moderna. A Torino gli studenti medi vogliono un loro sindacato. Dovrebbe essere rappresentato dai circoli scolastici. Un minuto di silenzio in memoria del giovane ucciso a Roma. Nobile discorso del sindaco Grosso : “ La libertà è un bene che va conquistato ogni giorno ; Due liceali aggrediti dai fascisti a Napoli ; Incidenti a Reggio Calabria ; Una città dove i giovani “nostalgici” sono rarissimi. I quarantamila universitari milanesi condannano unanimi le violenze fasciste. Un’assemblea nell’aula Magna turbata ieri da lievi incidenti. Alcuni neo fascisti interrompono un docente che definisce “ assassinio politico” la morte di Paolo Rossi. Segue un po’ di tafferuglio, uno studente rimane contuso. Sei giovani di estrema destra fermati dalla polizia e poi rilasciati. Severe critiche al comportamento del rettore romano prof. Papi
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Vai a cronologia 1967 – Inizia la rivolta degli studenti
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29 aprile
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Camera e Senato – Svolgimento interrogazioni sulla morte dello studente Paolo Rossi. I deputati del PCI-PSI- PSDI –PRI chiedono l’allontanamento del rettore Ugo Papi e l’intervento del governo contro le violenze fasciste.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n.449 – 29 aprile 1966 Interrogazioni sulla morte dello studente Paolo Rossi
IV Legislatura Senato della Repubblica Seduta n. 419– 29 aprile 1966 Interrogazioni sulla morte dello studente Paolo Rossi
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30 aprile
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Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, parlando a Foggia in occasione dell’inaugurazione della XVII Fiera internazionale dell’agricoltura, torna ad invitare i sindacati alla moderazione salariale
Aldo Moro, Discorso tenuto a Foggia all’inaugurazione della XVII Fiera internazionale dell’agricoltura [fonte: Archivio centrale dello Stato- Senato Archivi on line]
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30 aprile
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E’ occupata l’Università di Roma. Inizia uno sciopero di docenti, ricercatori che insieme agli studenti chiedono le dimissioni del rettore accusato di proteggere i neofascisti.
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L’avvocato Gianni Agnelli, nipote del fondatore della Fiat, assume la carica di presidente dell’azienda automobilistica torinese. Vittorio Valletta è nominato presidente onorario
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1 maggio |
Editoriale di Agostino Novella, segretario generale della CGIL.
«l’Unità», 1 maggio 1966 [pp.1-2] Editoriale, Agostino Novella , Ciò che chiedono i lavoratori
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1 maggio |
CGIL – Nei vari comizi che si svolgono per la giornata del 1° Maggio la Confederazione ribadisce il suo No ad ogni tregua sindacale.
«l’Unità», 3 maggio 1966 [p.6] La CGIL ribadisce il “N0” ad ogni tregua salariale. I comizi di Novella a Roma, Mosca a Tusa (Messina) e Foa a Milano
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2 maggio
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Di fronte alle accuse degli studenti, dei partiti di sinistra e del sindacato si dimette Ugo Papi , rettore dell’Università di Roma . 50 docenti della Sapienza con una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat , chiedono lo scioglimento delle organizzazioni fasciste e la democratizzazione dell’Università.
«l’Unità», 3 maggio 1966 [p.1-p.12] Editoriale, Mario Alicata, Vittoria democratica ; m.gh. ( Massimo Ghiara) , Prima grande vittoria dell’unità antifascista all’Università di Roma. Papi se n’è dovuto andare. Vergognoso atteggiamento del rettore dimissionario. Presentate alla Camera le mozioni del PCI, del PSIUP e del PSI per la messa al bando dei fascisti e la democratizzazione dell'Università. Si attende la presentazione di analoghi documenti della DC, PSDI e PRI. Continua massiccia la mobilitazione unitaria all'Università di Roma, in tutti gli Atenei e nel Paese . Pienamente riusciti lo sciopero e I'occupazione delle Facoltà; Con una “ lettera aperta al Presidente della Repubblica e alla Nazione “ 50 docenti chiedono aSaragat lo scioglimentodelle bande fasciste. Applicare la Costituzione contro le organizzazioni neofasciste, punire severamente i teppisti, rispettare I'autonomia dell'Università: queste le richieste dei primi cinquanta firmatari, professori e direttori di Istituto dell'Ateneo romano
«l’Unità», 3 maggio 1966 [ Roma - p.] Titolo pagina : Nelle facoltà occupate si vive il clima d’una ardente battaglia democratica ; “Libro bianco” sul teppismo fascista. Studenti e docenti raccolgono in questi giorni testimonianze, dichiarazioni e documenti sulle violenze e sull'operato del professor Ugo Papi. Le parole di Brecht davanti ai cancelli di Legge: “Questo mostro una volta …” ; Testimonianze di studenti . Ho visto cadere Paolo. “ Ho notato che si comprimeva lo stomaco con le braccia, si piegava indue senza parlare e cadeva. Ho urlato...» - « Sto male», aveva detto ; Hanno parlato Trivelli e Occhetto . Manifestazione antifascista a Piazza Bologna ; Sottoscrizioni nei licei per gli universitari
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3 maggio
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Roma : Tra i duecento -trecento studenti di destra armati di mazze ferrate e bastoni assaltano la Facoltà di Giurisprudenza occupata per protesta dopo la morte dello studente Paolo Rossi. L’attacco è guidato da tre deputati del MSI , Giulio Caradonna, Raffaele Delfino e Franz Turchi, e dal consigliere comunale Franco Petronio. Gli occupanti respingono l’attacco. L’intervento della polizia mette fine agli scontri. Nel pomeriggio la Camera discute del grave episodio. Spavalde e minacciose dichiarazioni del missino Giovanni Roberti e incidenti d’aula. Il giorno dopo gli studenti cessano l’occupazione e riprendono le lezioni.
«La Stampa», 4 maggio 1966 [p.1] Lamberto Furno, I fascisti provocano nuovi incidenti a Roma. Tre deputati del MSI guidano un attacco contro l’Università. Più di 200 giovani armati di bastono e mazze ferrate, cercano di varcare i cancelli. Sono respinti dagli studenti che occupano l’Università. Il deputato neofascista Delfino urla: ” Eroi della Resistenza, venite fuori vigliacchi”. Rispomde il prof. Visalberghi, docente di pedagogia: “Io sono un uomo della Resistenza, vigliacco è lei che si difende dietro l’immunità parlamentare”. Un missino lo aggredisce alle spalle gettandolo a terra. Interviene la polizia e l’on. Delfino grida di essere stato colpito ( forse da una pietra). Si fa ricoverare in clinica dove è trattenutoin stato di “choc”. Ma a sera conversa con gli amici. Il ministro Gui accetta le dimissioni del rettore Papi. Gli studenti lasciano le facoltà che occupavano; Editoriale, Luigi Salvatorelli, La lezione del 1921-1922. Tollerare la violenza è un grave pericolo; Fausto De Luca, Alla Camera parlamentari neofascisti lanciano violenti insulti al governo. Spavalde dichiarazioni dellìon. Roberti: “ Senza la polizia con pochi cazzotti sapremmo regolare i conti con gli studenti democratici”. Il sottosegretario Gaspari lo interrompe sdegnato, ma le sue parole sono sopraffatte dalle urla dei missini. All’Università domani riprendono le lezioni
«La Stampa», 5 maggio 1966 [p.5] Titolo: Dopo i gravi episodi di violenza dei fascisti. All’Ateneo di Roma torna la calma. Domani saranno riprese le lezioni. I primi risultati dell’autopsia sulla salma di Paolo Rossi confermano che il giovane fu percosso ( a un occhio, al collo, al fianco) prima di cadere dal pianerottolo. Ai primi di giugno l’eelzione del nuovo rettore. Il capo della polizia, prefetto Vicari, sporge querela per diffamazione contro le accuse del MSI; Guido Calogero, Insegnamento da ricordare; Lamberto Furno, Il 16 maggio dibattito alla Camera
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3 maggio
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L’Italia ratifica il Trattato che istituisce un Consiglio unico ed una Commissione unica delle Comunità europee ( l. 3 maggio 1966, n. 437).
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4 maggio
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A Torino la FIAT firma con una delegazione del governo sovietico, guidata dal ministro Tarasov, per la costruzione in URSS di un stabilimento che impiegherà 30-40 mila operai e produrrà 2000 auto al giorno del modello FIAT “124”. Lo stabilimento sarà localizzato a Togliattigrad.
«La Stampa», 5 maggio 1966 [p.1] Ieri sera alle 19, a conclusione delle trattative. Tra FIAT e Unione Sovietica firmato l’accordo a Torino. Il comunicato congiunto annuncia un programma concreto per la scelta dell’autovettura da costruire e l’organizzazione di un complesso in grado di produrre 2000 automobili al giorno. Il protocollo firmato dal ministro Tarasov e dal prof.Valletta. Erano presenti l’ambasciatore dell’URSS in Italia, Kozirev (giunto da Roma), tutti i delegati sovietici e la presidenza della FIAT. È stato firmato anche un accordo per le questioni finanziarie tra l’Istituto Mobiliare Italiano e la Banca Sovietica per il commercio estero. Fiducia in un ulteriore sviluppo degli scambi; n.d.v., Tarasov e Valletta dichiarano abbiamo fatto un buon lavoro. Il ministro russo sottolinea il significato dell’accordo per i legami tecnico-scientifici tra i due Paesi. Il prof. Valletta illustra le tappe dell’operazione; g.gi., Uno dei contratti più importanti stipulati all’estero dal governo russo; ar.ba. ( Arturo Barone), Soddisfazione a Roma. Il ministro del Commercio Estero ha riferito a Moro
«La Stampa», 6 maggio 1966 [p.1] Titolo: Dichiarazioni del ministro Tarasov a “La Stampa”. I russi hanno scelto la nuova FIAT “124” la fabbrica occuperà 30-40 mila operai. Alla vettura saranno apportate alcune modifiche per adattarla al clima ed alle strade dell’URSS. Prossima la scelta della località dove sarà costruito lo stabilimento. La cifra complessiva dell’operazione non può essere ancora precisata: la parte finanziata dall’IMI è di 200 miliardi di lire. Previste forniture di macchine utensili. La delegazione è partita ieri sera; Sergio De Vecchi, L’intervista con il capo della delegazione dell’URSS. Il ministro Tarasov è un ingegnere che ha lavorato sempre nell’industria automobilistica. È nato 55 anni fa in un paese sul Volga. Suo padre era operaio meccanico; Massimo Conti, Le “Izvestia” danno grande rilievo all’accordo FIAT-Unione Sovietica. Il giornale scrive che “a Torino, capitale dell’automobile” è stato firmato un accordo che è parte essenziale di una serie di misure destinate a sviluppare i rapporti italo-russi”. L’URSS è solo all’inizio della motorizzazione
«La Stampa», 7 maggio 1966 [p.7] ar.ba. (Arturo Barone), Vasta risonanza internazionale al contratto tra FIAT e Unione Sovietica. Moro sottolinea l’importanza dell’accordo per l’attività produttiva e l’occupazione. I benefici si ripercuoteranno non solo sulla FIAT, ma su numerose altre industrie piccole e medie. Il ministro Tolloy dichiara: “Il merito della scelta russa va ai dirigenti e ai lavoratori della FIAT2. Gli impegni assunti dal governo sono commisurati agli interessi politici ed economici italiani. Andreotti esprime fiducia in una maggiore collaborazione internazionale. Il valore dell’operazione ed i termini di pagamento delle forniture; La dichiarazione a “La Stampa” del presidente del Consiglio; Massimo Conti, Secondo la “Pravda” si aprono con l’Italia “buone prospettive” ; Valletta e Agnelli ricevuti dal presidente del Consiglio; Nicola Caracciolo, I giornali americani giudicano l’avvenimento “storico”.Johnson ritiene utili alla pace i commerci con i Paesi comunisti. Il presidente proporrà una legge per incrementare gli scambi con l’Est Europeo. Un portavoce del governo dichiara: “Quando si tratta di beni di consumo, non abbiamo obbiezioni”. Il ” New York Times” commenta:”Le 600 mila auto che la FIAT produrrà in Russia ogni anno rappresentano una rivoluzione nel mondo sovietico”;
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4 maggio
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Roma : manifestanti della SOGEME in corteo a via del Corso sono caricati dalla polizia. Negli scontri riportano lesioni un funzionario di polizia, un commissario capo, 8 agenti, 6 dimostranti. Arrestati 4 lavoratori e 20 identificati e denunciati. A Milano : nel corso dello sciopero dei metalmeccanici e per l’arco dell’intera giornata incidenti fra lavoratori e polizia alla Alfa Romeo e alla Breda. Numerosi lavoratori fermati, alcuni arrestati. Rispondendo alle interrogazioni presentate sui due episodi, il ministro dell’Interno, Paolo Emilio Taviani, accusa di atteggiamenti irresponsabili i rappresentanti delle CGIL e della CISL presenti agli scontri.
Seduta n. 454 -6 maggio 1966 Paolo Emilio Taviani, ministro dell’Interno, Cianca, Di Nardo, sottosegretario per il Lavoro e la previdenza, Riccardo Fabbri, Lajolo, Naldini, Pigni, Servello, Simonacci
«La Stampa», 7 maggio 1966 [p.1] f.d.l. (Fausto De Luca), Taviani parla sugli scontri tra polizia e scioperanti. Alla Camera la relazione del ministro sugli incidenti di Milano e Roma. “Nessuno contesta, e tanto meno il governo- dice- il diritto di sciopero, ma il diritto di sciopero non è diritto di violenza
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5-8 maggio
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Si svolge a Stoccolma il X Congresso dell’ Internazionale socialista vi partecipano 200 delegati in rappresentanza di 40 nazioni. Per la prima volta, dopo venti anni da quando il PSI ne era uscito, Pietro Nenni è invitato a partecipare in qualità di «osservatore». Il leader socialista nel suo intervento illustra la nuova politica del Partito socialista italiano e le prospettive della fusione con il PSDI.
«La Stampa», 4 maggio 1966 [p.7] Walter Rosboch, Domani i lavori a Stoccolma. Nenni “osservatore” all’Internazionale socialista. Duecento delegati di quaranta nazioni partecipano al 10° Congresso. Per la prima volta invittao anche Nenni: forse chiederà l’ammissione del PSI
«La Stampa», 5 maggio 1966 [p.18] Nenni giunto a Stoccolma per l’Internazionale socialista. Accolto all’aeroporto dal primo ministrosvedese. È accompagnato da una folta delegazione del PSI che assisterà ai lavori dell’Assemblea
«La Stampa», 6 maggio 1966 [p.3] Walter Rosboch, Aperto il X Congresso dell’ ”Internazionale”. I socialisti di 40 Paesi a Stoccolma accolgono Nenni con un caldo benvenuto. Il primo ministro svedese Erlander dichiara: “ora che i due partiti socialisti italiani sono alla vigilia della fusione, vogliamo esprimere al vice presidente del Consiglio italiano la nostra ammirazione e la nostra solidarietà”. Tutta l’Assemblea applaude a lungo Pietro Nenni, che segue il Convegno come “osservatore”
«La Stampa», 7 maggio 1966 [p.1] Titolo: Ritorno all’ “Internazionale” dopo vent’anni. Nenni illustra a Stoccolma il nuovo volto del socialismo italiano. Il vicepresidente del Consiglio italiano dichiara:” La divisione tra socialisti ha favorito finora l’egemonia delle forze moderate sullo Stato e dei comunisti sul movimento operaio. Ma oggi possimao dire che la riunificazione non è più una speranza, è una cosa certa”. Severo giudizio sulla politica di De Gaulle: “il nazionalismo francese rischia di suscitare in Germania un nazionalismo eguale”. Nenni sollecita l’Inghilterra ad entrare nel MEC e condanna il mito cinese della “guerra rivoluzionaria”. “Solo la pace- ha detto- è rivoluzionaria; Editoriale, Alberto Ronchey, Simpatia e popolarità; Walter Rosboch, I delegati di 40 Paesi discutono i problemi mondiali; I socialisti afro-asiatici minacciano una scissione
«La Stampa», 8 maggio 1966 [p.3] Alberto Ronchey, L’Internazionale socialista è entrata in una seconda vita. L’abbandono dei dogmi marxisti-giacobini ha portato alla vittoria i socialisti europei. Dall’Inghilterra alla Scandinavia, tenendo “i piedi nell’altro secolo e la testa in questo”, hanno potuto dare una spinta verso sinistra alla società e all’economia. Sono falliti, dove non hanno saputo compiere, come in Francia, il necessario riesame. Ma l’esperienza europea vale per i paesi depressi del Terzo Mondo? Questo interrogativo drammatico ha dominato il Congresso di Stoccolma. Basterebbe ridurre del 5 per cento tutte le spese militari, e per le nazioni arretrate si aprirebbero grnadi speranze; w.r. (Walter Rosboch), Ampi commenti in Svezia al discorso di Pietro Nenni. Definito l’intervento più interessante e costruttivo del Congresso
«Stampa Sera», 9-10 maggio 1966 [p. 1] Alberto Ronchey, Conclusi i lavori del Convegno di Stoccolama. Moderate le conclusioni dell’Internazionale socialista. Nei vari documenti si è adottata una cauta linea politica. Auspicate l’ammissione della Cina all’ONU e una pacifica soluzione per il Vietnam. Una proposta per gli aiuti ai Paesi sottosviluppati. Opposizione ai fermenti del “nazionalismo atomico tedesco”
«La Stampa», 10 maggio 1966 [p.3] Alberto Ronchey, Conclusi a Stoccolma i lavori dell’Internazionale. Non basta una rivoluzione, né un decreto-legge per creare una Nazione il “vero” socialismo. L’esempio svedese è indiscutibile: una reale ed efficace trasformazione della società si ottiene soltanto attraverso un lungo lavoro educativo che può durare anche più generazioni. A quest’opera concorrono le scuole, il sistema fiscale, una lenta assuefazione alle leggi dell’economia industriale. La Svezia, che oggi è un piccolo Paese neutrale, si trova forse all’avanguardia della modernità. La capitale stupisce lo straniero per la vivacità e spigliata freschezza delle sue manifestazioni culturali, cultura, teatro, scienze
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1956-1966, SugarCo Edizioni, Milano, 1982,pp. 627-629 [ note dal 4 al 8 maggio 1966]
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6 maggio
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Roma : la polizia carica, a via del Corso, una manifestazione di lavoratori delle assicurazioni che protestano per il rinnovo del contratto. Insieme agli agenti in divisa operano agenti in borghese. Feriti non solo numerosi manifestanti ma anche l’on. Luigi Bertoldi (PSI) e cinque funzionari della Direzione del PSI. Le interrogazioni sull’episodio sono discusse alla Camera il 9 maggio.
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 455 - 9 maggio 1966 Interpellanze e interrogazioni: Cacciatore, Corghi, Cruciani, Mauro Ferri, Gaspari, sottosegretario di Stato per l'interno , Naldini, Nannuzzi, Pezzino, Oliva, sottosegretario di Stato per gli affari esteri.
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6 maggio
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Confindustria, Intersind-Asap e rappresentanti della CGL, CISL e UIL , al termine di una intera giornata di trattative, raggiungono l’accordo per riprendere le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro. La Confindustria si impegna a invitare le varie associazioni di categoria a riprendere i colloqui con i sindacati. Le organizzazioni sindacali a sospendere gli scioperi sindacato appena saranno fissati gli incontri.
«La Stampa», 7 maggio 1966 [p.1] Giancarlo Fossa, Accordo fra sindacati e Confindustria per riprendere subito le trattative. La Confindustria annuncia che inviterà le proprie associazioni di categoria ad iniziare nuovi colloqui per i contratti di lavoro. CSIL, UIL e CGIL affermano che, appena sarannno fissate le date degli incontri, sospenderanno tutti gli scioperi. Buone prospettive per i metalmeccanici, qualche difficoltà per gli edili
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9 maggio
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La Cina fa esplodere la sua prima bomba all’idrogeno. L’esplosione avviene nel deserto del Sinkiang, ai confini con l’URSS.
«La Stampa», 10 maggio 1966 [p.1] Titolo: Ieri nel deserto del Sinkiang, che confina con l’URSS. La Cina ha fatto esplodere la prima bomba all’idrogeno. Lo scoppio (secondo Pechino) sarebbe avvenuto nell’atmosfera. Il comunicato non precisa la potenza dell’ordigno. Dichiara che “scopo degli esperimenti è di opporsi alla collusione tra Stati Uniti e URSS per mantenere il monopolio nucleare”. Proclama che “le atomiche cinesi costituiscono un appoggio ai popoli che lottano per la loro liberazione”. Ma assicura: “Noi non useremo mai per primi queste armi”. Con la bomba H esplosa ieri ( nel ’64 e nel ’65 furono sperimentate nel Sinkiang due bombe A) la Cina ha superato la Francia; Editoriale, Didimo, Brutto giorno per la pace; (Associated Press), L’annuncio ufficiale a Pechino; Nicola Caracciolo, Washington promette “Difenderemo i paesi minacciati dalal Cina”; (Associated Press), Radio Mosca dà la notizia senza commenti; (Associated Press), Il Giappone non crede che si tratti di una “H”. I suoi osservatori meteorologici non hanno registrato una pressione atmosferica anormale; ( Ansa), Ciu En-lai proclama: “Se ci attaccheranno gli americani saranno certo annientati”. Il primo ministro di Pechino dichiara: “Seicentocinquatamilioni di cinesi potranno affrontare vittoriosamente tutti gli uomini e le armi, atomiche comprese, che gli Stati Uniti impiegheranno contro di noi”
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10-12 maggio
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Camera : Nelle sedute dal 10 al 12 maggio si conclude con l’approvazione , 422 voti a favore e 32 contrari, la discussione , iniziata il 20 aprile 1966, sul disegno di legge sulle norme che regolano i licenziamenti individuali , il testo sarà approvato definitivamente dal Senato il 12 luglio 1966. La nuova legge vieta il licenziamento senza «giusta causa» o giustificato motivo nelle aziende con più di 35 dispendenti.
scheda dei lavori [ dal 15 giugno 1965 al 12 luglio 1966]
«La Stampa», 11 maggio 1966 [p.1] Fausto De Luca, Alla Camera, mentre si discute la “giusta causa”. Assenti metà dei deputati passa un emendamento comunista. Al momento di votare gli articoli dell’importante legge sui licenziamenti si trovano in aula appena 349 onorevoli su 630. In maggioranza (177) erano dell’estrema sinistra. È stato così approvato un ordine del giorno presentato dal PCI ed è stata modificata la prima delle norme in discussione. Poi, dopo quasi due ore, i capigruppo del centro-sinistra sono riusciti a trovare altri deputati e il secondo articolo del provvedimento non ha subito cambiamenti. Le votazioni riprenderanno domani. La legge deve ancora andare al Senato; Michele Tito, Disagio nella maggioranza. L’asenteismo dei deputati era già stato criticato con dure paroel da Moro dopo la formazione del governo, e da altri “leaders”. Ma gli episodi si ripetono. Un altro motivo di inquietudine è la votazione di oggi alla Camera per i rappresentanti al Parlamento europeo: il PSI insiste perché siano inclusi i comunisti
«La Stampa», 13 maggio 1966 [p.1] f.d.l. (Fausto De Luca), La legge sulla “giusta causa” approvata con 422 sì e 32 no. Le norme si applicano ai licenziamenti individuali di operai e impiegati assunti a tempo indeterminato. Esclusi i lavoratori delle imprese con meno di 35 dipendenti. Il provvedimento, votato alla Camera, deve passare al Senato
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11-13 maggio
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Senato : discusso e approvata la delaga al presidente della Repubblica per l’amnistia e l’indulto.
Seduta n. 428 – 11 maggio Delega al presidente della Repubblica per la concessione di amnistia e indulto. Discussione: Bermani, Maris, Morvidi, Nencioni, Nicoletti, Salari,Tessitori, Tomassini Seduta antimeridiana n. 429 -12 maggio Discussione: Alessi, relatore, Pago, Bergamasco, Berlingieri, Chabod, Gianquinto, Gullo, Kuntze, Maris, Manni, Nencioni, Picchiotti, Pinna, Poët, Reale,ministro di Grazia e giustizia, Schiavetti Seduta pomeridiana n. 430 -12 maggio Discussione: Alessi , relatore , Angelini, Armando, Banfi, Battino, Vittorelli, Berlingieri, Bermani, Bonafini, Chabod, Cornaggia, Medici, Gullo, Kuntze, Giuseppe Magliano, Maris, Morvidi, Nencioni, Petrone, Picchiotti, Poët, Reale, ministro di Grazia e giustizia, Rendina, Roda, Terracini, Tomassini, Votazione per appello nominale sull’art.3bis ( non approvato) Seduta n. 431 -13 maggio Discussione e approvazione con modifiche: Ajroldi, Alessi, relatore, Armando Angelini, Bonacina, Fanelli, Genco, Gianquinto, Gullo, . Giuseppe Magliano, Maris , Monni, Murdaca, Nencioni, Pafundi, Picchiotti, Poet, Reale, ministro di Grazia e giustizia, Rendina, Roda, Terracini, Tomassini, Trabucchi, Valsecchi, sottosegretario per le Finanze.
«La Stampa», 11 maggio 1966 [p.1] Editoriale, Giovanni Leone, Oggi la discussione al Senato. Incertezze e ingiustizie nel progetto di aministia; Il dibattito dovrebbe concludersi in settimana
«La Stampa», 12 maggio 1966 [p.1] Guido Guidi, Partiti e gruppi divisi sull’opportunità del provvedimento. Il Senato discute sull’amnistia. Chieste 60 modifiche al progetto. La maggioranza di centro-sinistra vorrebbe mantenere i limiti stabiliti dalla Commissiione giustizia: amnistia per i reati punibili fino a 3 anni, oppure fino a 4 anni se compiuti da minorenni e ultrasettantenni, fino a 5 anni se determinati da motivi elettorali o sindacali, condono di due anni per tutte le pene. Il governo sollecita restrizioni per i reati finanziari e fiscali. I liberali sono contrari al progetto in blocco. Troppi indulti in Italia. Ma altri partiti e parecchi senatori a titolo personale propongono generosi ampliamenti
«La Stampa», 13 maggio 1966 [p.1] Guido Guidi, Il Senato approva quasi unanime i primi articoli della legge. Fissato l’elenco dei reati ammessi dall’amnistia o al condono di due anni. Portate lievi modificazioni al progetto della Commissione Giustizia. Nell’ aministia rientrano i reati con pene fino a 3 anni, oppure fino a 4 anni se commessi da minorenni e ultrasettantenni e fino a 5 se compiuti per fini elettorali o sindacali. Fra i reati esclusi: peculato, commercio di medicine e alimenti nocivi, pubblicazioni oscene. Oggi si stabiliranno altre norme, con la data entro la quale devono essere stati commessi i reati per beneficiare dell’indulto
«La Stampa», 14 maggio 1966 [p.1] Guido Guidi, Aministia e condono approvati al Senato. La legge alla Camera tra pochi giorni. Riguarda i reati compiuti fino al 31 gennaio ’66. Si calcola che saranno estinti 1 milione e mezzo di contravvenzioni e fatti delittuosi, ossia quelli che comportano pene massime fino a 3 anni ( in alcuni casi 4 oppure 5). Il condono di 2 anni concesso a tutti i condannati, con poche esclusioni. Il provvedimento vale anche per i reati fiscali e finanziari, ma ad un patto che si paghino le relative imposte entro 120 giorni
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12-13 maggio
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PSI-PSDI : Si svolge la riunione del Comitato per l’unificazione socialista. Esaminati gli aspetti generali, si decide la formazione di quatro sottocomitati che si occuperanno di approfondire : le questioni ideologiche e politiche, le questioni organizzative e statutarie, le norme transitorie e le azioni da intraprendere verso forze e gruppi interessatu all’unificazione socialista. Fra i punti da chiarire la condotta da seguire per il sindacato: il PSI è per l’unità con la CGIL, mentre il PSDI propende per la costruzione di un nuovo sindacato che raccolga tutte le tendenze favorevoli all’unità socialista. Nella riunione il vicesegretario socialista , Giacomo Brodolini, indica la prospettiva dell’autunno per l’unificazione fra i due partiti.
«La Stampa», 14 maggio 1966 [p.7] f.d.l. (Fausto De Luca), Il PSI vuole che la fusione si concluda entro l’autunno. Dichiarazioni del vicesegretario socialista. Il Comittao misto ha concluso la prima parte dei lavori
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13-14 maggio
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Senato : La Commissione Esteri discute sulla politica estera. Relaziona il ministro Amintore Fanfani
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16-17 maggio
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Seduta n. 460 - 16 maggio 1966 Mozioni, interpellanze e interrogazioni sull’Università di Roma. Discussione: Delfino, Ingrao, Paolicchi, Righetti, Sanna
Seduta n. 461 -17 maggio Discussione: Bozzi, Caradonna , Covelli, Gerbino,Gonella Giuseppe Grilli, La Malfa, Pacciardi,Rosati, Sinesio, Taviani, ministro dell'interno, Valitutti .
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19 maggio
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DC - Moro a Firenze e Rumor a Roma aprono la campagna elettorale per le amministrative
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22 maggio
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Per favorire il risparmio energetico e le attività legate al turismo è introdotta , per la prima volta, l’ora legale.
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31 maggio
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Si svolge l’assemblea annuale della Banca d’Italia.
Guido Carli, Considerazioni finali, 31 maggio 1966 [fonte.: Banca d’Italia]
Relazione annuale sul 1965 [fonte.: Banca d’Italia] Appendice statistica [fonte: Banca d'Italia]
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Elezioni amministrative
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12 giugno
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Elezioni amministrative. Alle urne circa 5 milioni di elettori. Si vota per il rinnovo di 3 Consigli provinciali e per 168 comuni. I quattro partiti del governo ( DC. PSI, PSDI e PRI) guadagnano 312 mila voti rispetto alle consultazioni del 1964. PCI e PSIUP ne perdono circa i 35 mila , i liberali e le destre 261 mila. I maggiori incrementi vanno al PSDI ed alla DC. Il PSI recupera nei piccoli centri industriali e nelle campagne dove cedono i comunisti. In regresso il MSI in particolare a Roma e nel Sud. Nel complesso in 72 dei 93 comuni in cui si è votato sono possibili maggioranze di centro-sinistra, comprese le cosiddette «città difficili» di Roma, Genova e Foggia
«La Stampa», 12 giugno 1966 [p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Prima di tutto amministrare; Michele Tito, Si rinnovano tre Consigli provinciali e 168 comunali. Oggi alle urne 5 milioni di elettori alle urne in città e paesi con giunte difficili. Gli otto centri più importanti sono: Roma, Genova, Firenze, Bari, Pisa, Forlì, Ascoli Piceno, Foggia. I primi risultati si conosceranno domani notte. Si attribuisce ad essi notevole importanza: si vota in punti chiave della gerarchia politica ed in un momento delicato per l’attività del governo. Nella campagna elettorale i partiti di centro-sinistra sono stati uniti nell’indicare un preciso programma, i liberali hanno mosso dure critiche senza poter suggerire valide alternative, i comunisti hanno puntato come sempre su ogni tipo di malcontento, chiedendo le cose più contraddittorie; I precedenti risultati nelle città in cui si vota [tabella]; La situazione nei principali comuni
«La Stampa», 14 giugno 1966 [p.1-p.14] p.1-r. s., Quasi cinque milioni di cittadini alle urne. I primi risultati elettorali. Migliorano i partiti di governo. Il PSDI ha avuto aumenti importanti quasi ovunque. La DC si è rafforzata in molti centri. Il PSI ha recuperato in alcune città e nei paesi. Tendenza dei comunisti e dei liberali alla flessione. Ai consigli provinciali di Roma e Foggia ai comuni di Genova, Bari e Ascoli Piceno sicuro il centro-sinistra. A Firenze il centro-sinistra ha un seggio in più, ma non raggiunge la maggioranza; l.f. (Lamberto Furno), La DC e il PSDI vittoriosi a Roma. Regresso di comunisti, liberali e missini; A Genova aumenta il PSDI è sicuro il centro-sinistra; A Firenze la giunta rimane ancora difficile; A Pisa pare inevitabile la gestione commissariale; Impossibili a Forlì le giunte al Comune ed alla Provincia; Impossibili a Forlì le al Comune e alla Provincia; Il PCI ad Ascoli Piceno perde a favore del PSI; A Foggia regresso del PCI vittoria del centro-sinistra; I socialdemocratici a Bari raddoppiano voti e seggi; Risultati del Piemonte. Successo a Borgomanero dei partiti di centro sinistra; Michele Tito, La politica della maggioranza esce rafforzata dalle votazioni; p.14- I risultati in alcuni centri con più di 5 mila abitanti. Socialisti e socialdemocratici, uniti insieme, hanno ovunque migliorato le loro posizioni; In provincia di Imperia. DC e socialisti vincono a Castelvittorio
«La Stampa», 15 giugno 1966 [p.1-p.10] p.1-Titolo : I risultati elettorali definitivi. Successo del centro-sinistra. Flessione delle due estreme. I quattro partiti del governo hanno guadagnato 312 mila voti rispetto alle consultazioni del 1964. L’estrema sinistra ne ha persi 35 mila , i liberali e le destre 261 mila. I maggiori incrementi al PSDI ed alla DC. Il PSI recupera nei piccoli centri industriali e nelle campagne dove cedono i comunisti. Regresso dei missini specialmente aRoma e nel Sud. In complesso 72 dei 93 comuni in cui si è votato avranno maggioranze di centro-sinistra, comprese le “città difficili” di Roma, Genova e Foggia ; Michele Tito, La chiara risposta di 5 milioni di votanti ; Fausto De Luca, Gli spostamenti di voto ; f.d.l. ( Fausto De Luca), Tanassi rileva il progresso del PSDI e dei socialisti. Rumor sottolinea che la DC mantiene la posizione di guida dello schieramento democratico. Malagodi e Longo invitano il centro-sinistra ad “opportune aperture” nelle giunte che rimangono “difficili” ( Firenze, Pisa e Forlì). Violente polemiche tra i capi dell’estrema destra ; Taviani : ottimi risultati che superano le previsioni ; r.s. , Ora si faranno giunte stabili al Comune e alla Provincia di Roma. È la prima volta, da quattro anni, che la DC supera il 30% nella capitale. I comunisti battuti nella periferia più povera. Sindaco sarà riconfermato il DC Petrucci ; I risultati complessivi negli 8 comuni capoluoghi. Roma,Genova, Firenze, Bari, Pisa, Ascoli Piceno e Foggia [ tabella ] ; I voti nelle province di Roma, Forlì e Foggia [ tabella ] ; Le elezioni nei comuni con oltre 5 mila abitanti [ tabella ] ; p.10- Mario Fazio, Risolti i problemi di una “giunta difficile”. A Genova il successo del PSDI dà sicurezza al centro-sinistra. I partiti di governo tornano al Comune rafforzati: hanno 41 seggi contro 39 delle opposizioni, nel 1964 ne avevano 40 su 80. Il forte aumento dei socialdemocratici ( due consiglieri in più) non soltanto compensa il seggio perduto dal PSI, ma permette di formare una giunta stabile. Forte regresso del MSI. I comunisti, contrariamente da altre località, hanno ottenuto un nuovo incremento ; Le comunali nei capoluoghi di regione [ tabella] ; Un democristiano con l’appoggio di PSI e PSDI reggerà per 4 anni il comune di Borgomanero. Il centro-sinistra ha ottenuto 25 seggi su trenta. Alla minoranza 3 comunisti e 2 liberali. Il successo più importante è del PSDI passato da uno a cinque consiglieri ; A Forlì il commissario in Comune e Provincia. Impossibile formare le giunte malgrado il successo del PRI ; Il centro-sinistra ad Ascoli Piceno aumenta voti e seggi ; Firenze non può formare una giunta malgrado l’aumento dei socialisti. Il centro-sinistra è minoritario. Al prof. Bargellini, capolista DC, 30.505 voti di preferenza ; Impossibile a Pisa formare una giunta ; Confermata la giunta a Bari con i tre partiti governativi. In Comune il centro-sinistra ha 38 seggi contro 22 delle opposizioni. Successo dei socialdemocratici che raddoppiano i propri voti ; A Foggia DC, PSI e PSDI formano giunte in comune e provincia
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14-16 giugno
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Sciopero nazionale unitario di tre giorni dei metalmeccanici delle aziende statali. Lo stesso giorno riprendono le trattative per il contratto dei metalmeccanici delle aziende private. Di fronte alle resistenze della Confindustria alla richiesta di aumenti del 6-7 % sui minimi, la sera del 15 giugno FIOM -CGIL e FIM-CISL decidono di ritirarsi dalle trattative e si riservano di decidere nuove agitazioni della categoria. Al contrario la UIL e la CISNAL insieme al sindacato accettano l’invito della Confindustria a proseguire il negoziato. Per quanto riguarda il settore statale, concluso lo sciopero nazionale, i sindacati annunciano astensioni settimanali a livello provinciale a partire dal 21 giugno.
«La Stampa», 14 giugno 1966 [p.14] Giancarlo Fossi, Situazione preoccupante nel campo del lavoro. I metalmeccanici statali inizinao oggi uno sciopero di tre giorni. Riprendono in un atmosfera difficile le discussioni per il contratto dei metalmeccanici privati. Domani si astengono dal lavoro gli edili. Continua l’agitazione presso gli ispettorati della motorizzazione. La UIL chiede l’intervento dei ministri per sbloccare alcune controversie.
«La Stampa», 15 giugno 1966 [p.13] g.f. ( Giancarlo Fossi ), Incontro a Roma tra sindacati e Confindustria. I metalmeccanici privati chiedono l’aumento del 6-7 per cento sui minimi. La misura, dicono i sindacalisti, è trattabile. Gli industriali rispondono oggi. Incominciato lo sciopero dei meccanici statali. Si astengono dal lavaoro gli edili
«La Stampa», 16 giugno 1966 [p.1] g.f. ( Giancarlo Fossi ), CISL e CGIL rompono le trattative sul contratto per i metalmeccanici
«La Stampa», 17 giugno 1966 [p.1] Giancarlo Fossi, Dopo la “rottura” di CGIL e CISL. La UIL prosegue la trattativa per i metalmeccanici privati. La UIL ha accettato l’invito della Confindustria per un nuovo incontro. Anche altri sindacti ( fra cui quello dell’auto e della siderurgia) favorevoli a continuare i negoziati. I metalmeccanici statali, concluso lo sciopero nazionale, annunciano agitazioni provinciali
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15-17 giugno
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I partiti commentano il voto.
«La Stampa», 16 giugno 1966 [p.1] Michele Tito, Un comunicato della Direzione. La DC sottolinea la fiducia degli elettori nel centro-sinistra. Il partito invita gli alleati “ad una azione sempre più efficace e concorde per una politica di avanzamento democratico”. Polemiche tra i liberali. I comunisti ammettono segni di crisi della loro forza elettorale. I risultati delle amministrative rendono più sicuro il governo e più rapida l’unificazione socialista
«La Stampa», 17 giugno 1966 [p.1] Editoriale, Nicola Adelfi, I risultati delle amministrative di domenica. Confronto tra il 1946 ed oggi; m.t. ( Michele Tito), PSI e PSDI vogliono accelerare la fusione. La Direzione comunista ammette il calo dei voti
«La Stampa», 18 giugno 1966 [p.16] m.t. (Michele Tito), Secondo le dichiarazioni dei leaders. L’unione socialista sicura per l’autunno. Nenni ha annunciato che i lavori del Comitato per l’unificazione si concludono “entro luglio”. Subito dopo sarà convocata la “Costituente socialista” per lo statuto del nuovo partito. Si fanno i nomi di Nenni come presidente, di Tanassi e De Martino come segretari; l.f. ( Lamberto Furno), Il PCI ammette di aver perso voti. Il settimanale ufficiale comunista riconosce l’ “indubbia gravità dei risultati”. Le flessioni più forti, aggiunge, si sono avute a Roma e nel Meridione
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20-21 giugno
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MEC - A Roma si svolge la XXIII Conferenza dei ministri finanziari dei sei Paesi della CEE. I ministri sono affiancati dai governatori delle rispettive Banche centrali. All’ordine del giorno i problemi monetari della liquidità internazionale che dovranno essere affrontati all’Aia, ai primi di luglio nella riunione del cosiddetto «club dei dieci» di cui fanno parte i dieci Paesi del mondo non comunista con le più ampie riserve valutarie ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Svezia insieme ai Paesi del MEC senza il Lussemburgo). La Conferenza si conclude con l’approvazione del bilancio 1965 della Banca Europea ( BEI) e l’elezione di Emilio Colombo a presidente di turno del Consiglio dei governatori della Banca per il prossimo anno, il ministro italiano sostituisce il francese Debré. Complessa la discussione di merito. Germania, Italia e Olanda vorrebbero attuare prima possibile un «piano di emergenza» per aumentare le riserve valutarie, mentre Francia e in parte Belgio intendono subordinarlo al preventivo riequilibrio della Bilancia dei pagamenti di tutti i Paesi del «club dei dieci». La discussione continuerà nelle settimane successive in vista della riunione del Consiglio dei ministri della CEE che si svolgerà a Bruxelles il 24-25-luglio e sarà dedicata all’esame della situazione congiunturale nei sei Paesi . Mentre la riunione dei ministri finanziari è fissata per il 12-13 settembre prima dell’Assemblea annuale del Fondo Monetario.
«La Stampa», 21 giugno 1966 [p.14] ar.ba. ( Armando Barone), Presenti anche i governatori delle Banche centrali. I ministri finanziari del MEC riuniti per due giorni a Roma. La Comunità Europea cerca un’intesa sulla liquidità per la prossima congerenza dell’Aia. La posizione francese sembra pregiudicare la possibilità di un accordo. I lavori si concludono oggi
«La Stampa», 22 giugno 1966 [p.14] ar.ba. ( Armando Barone), Conclusa a Roma la conferenza finanziaria. La liquidità internazionale discussa dai ministri del MEC. Colombo afferma oggi che il problema più importante è la stabilità monetaria. Esistono divergenze fra i Paesi della Comunità sulle misure per aumentare le riserve valutarie mondiali : nelle prossime settimane si cercherà un accordo; Il ministro Colombo eletto presidente della BEI. All’Italia il maggior numero di prestiti della Banca europea degli investimenti. L’anno scorso sono stati 17. Due i più importanti ( per 15 miliardi ciascuno) , riguardano l’autostrada della Valle d’Aosta e la trasformazione della piana di Metaponto
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21-23 giugno
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Metalmeccanici – Sciopero di tre giorni indetto da CGIL e CISL nelle aziende private. La UIL partecipa soltanto per solidarietà. Manifestazioni, scioperi anche in alcune aziende a partecipazione statale in particolare in quelle che hanno fatto ricorso alla serrata. Il 22 giugno , a Milano davanti alla sede dell’Alfa Romeo , le forze dell’ordine caricano il lavoratori facendo uso di gas lacrimogeni. Arrestato Bruno Pinato, dirigente della FIOM.
«La Stampa», 21 giugno 1966 [p.1] I metalmeccanici in sciopero da oggi. L’astensione terminerà domani sera o giovedì, secondo le località non aderiscono i sindacati autonomi
«La Stampa», 22 giugno 1966 [p.1] g.f. , L’agitazione dei metalmeccanici. Ieri la prima giornata dello sciopero voluto da CISL e CGIL in tutta italia nelle aziende private. La UIL ha partecipato soltanto per solidarietà. Contrari i sindacati autonomi. In qualche città l’astensione finisce stasera, nella altre domani
«La Stampa», 23 giugno 1966 [p.2- cronaca cittadina] L’agitazione nella provincia di Torino è finita. Scarasa partecipazione allo sciopero nelle grandi aziende metalmeccaniche. Ieri, secondo giorno, le presenze nelle fabbriche sono ancora umentate. L’Unione industriale comunica: “ SU 113.608 dipendenti hanno scioperato 8716 , pari al 7,67%”. La FIAT dichiara: “Tra gli operai hanno lavorato 75.895 su 76.978 (98,6%) , tra gli impegati erano in servizio 16.528 su 16.551 (99,9%)”. Basse adesioni allo sciopero anche alla RIV e alla Lancia
«La Stampa», 23 giugno 1966 [p.16] L’agitazione dei metalmeccanici. Feriti 4 agenti a Milano in scontri con gli scioperanti. Le forze dell’ordine hanno fatto uso di gas lacrimogeni
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21-22 giugno
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CGIL - Comitato direttivo. All’ordine del giorno l’esame delle lotte in corso. I segretari confederali Fernando Montagnani , Luciano Lama e Arvedo Forni, relazionano rispettivamente sulle vertenze nell’Industria, nel pubblico impiego e sulle lotte agrarie. Lama, nella replica, informa sugli sviluppi dei colloqui in corso con gli altri sindacati sui problemi e le prospettive dell’unità sindacale
«Rassegna sindacale», 26 giugno 1966, n. 89 [ documentazione pp. 1-3] p.1-Titolo: Nella riunione del 21-22 giugno II Comitato Direttivo della CGIL ha discusso le lotte in corso; La relazione di Montagnani; p.2- La relazione di Lama; La relazione di Forni; p.2-3- L'intervento di Scheda e il dibattito
«Rassegna sindacale», 26 giugno 1966, n. 89 [ pp. 1-2] pp.1-2- Agostino Novella, Si entra in una nuova più intensa fase di lotte; p.2-Panorama delle vertenze, delle lotte e delle trattative
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24 giugno
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Il presidente della Repubblica , Giuseppe Saragat, nella sala della Lupa a Montecitorio celebra il ventennale dell’insediamento dell’Assemblea Costituente ( 25 giugno 1946) di cui fu primo presidente.
«La Stampa», 25 giugno 1966 [p.1] Fausto De Luca, Vent’anni fa si riuniva l’Assemblea Costituente per la prima volta . Appello di Saragat ad adempiere tutte le norme della Costituzione. Il capo dello Stato, che presiedette la Costituente, a parlato a Montecitorio davanti alle massime autorità della Repubblica ed ai parlamentari. Ha insistito su due concetti : fedeltà “ allo spirito della Costituzione, patto solenne di uomini liberi” e impegno “ perché ciò che in essa è enunciato diventi concreto e ciò che è indicato come traguardo risulti conseguito”
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26 giugno
1 luglio
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Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, e il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, si recano in visita ufficiale nella Germania Federale. Nel corso dei cinque giorni della visita si incontrano con il cancelliere Ludwing Erhard e con Willy Brandt , sindaco di Berlino Ovest.
«La Stampa», 25 giugno 1966 [p.1] l.f. ( Lamberto Furno), Moro domani andrà a Bonn per una visita di cinque giorni. Lo accompagna il ministro Fanfani. Incontri con il presidente LuebKe, il cancelliere Erhard e Schroeder, e il sindaco di Berlino Brandt
«La Stampa», 26 giugno 1966 [p.1] Giovanni Giovannini, Oggi Moro e Fanfani a Bonn per cinque giorni. Nostra intervista con Erhard. Economia : “Se i tedeschi vogliono vivere meglio, devono rassegnarsi a lavorare di più o accettare un certo grado di inflazione”. Nato e Francia: “ L’Alleanza Atlantica è più necessaria che mai. Speriamo di concludere entro l’anno un accordo per le truppe francesi in Germania. Finchè esse resteranno, non diminuirà il contributo della Francia alla difesa dell’Europa”. Armi nucleari: “Non aspiriamo al possesso di atomiche. Ma proponiamo che tutti e soci della Nato partecipino della responsabilità nucleare. Riunificazione tedesca: “Sappiamo di dover pazientare ancora. La Confederazione proposta dalla Germania comunista non è accettabile”. Rapporti con l’Italia :”Abbiamo imparato ad apprezzare gli italiani, laboriosi e ricchi di inventiva”; La Germania dopo Versailles e oggi; t.s. , Le giornate della visita. Lunedì e martedì colloqui con Erhard. Mercoledì incontro con Luebke a Kiel. Giovedì a Berlino Ovest, venerdì tra gli italiani a Stoccarda
«La Stampa», 28 giugno 1966 [p.1] Giovanni Giovannini, Il presidente del Consiglio a Bonn. Moro discute con Erhard i problemi europei e la NATO. Il cancelliere dichiara che il popolo tedesco non rinuncerà alla riunificazione “con mezzi pacifici”. Moro risponde :” L’unità della Germania è per voi fondamentale. Ma, come la distensione e la pace, riguarda tutti i paesi”. Cauto ottimismo dei due statisti sull’adesione inglese al MEC. Il presidente del Consiglio ricorda la “vecchia e mai smentita aspirazione dell’Italia ad un’Europa unita, aperta a tutte le nazioni che vogliano farne parte”. Quanto alla secessione francese dalla NATO, occorre “dar prova della maggiore prudenza nei confronti di Parigi, senza tuttavia rinunciare al grande patrimonio realizzato in questi anni con la progressiva integrazione economico-politica”
«La Stampa», 29 giugno 1966 [p.1] Giovanni Giovannini, Comunicato ufficiale sui colloqui politici a Bonn. Piena intesa tra Moro ed Erhard sui problemi europei e la NATO. Alleanza Atlantica: Riconfermata la fiducia nella difesa comune. Rapporti Est-Ovest: bisogna dissipare le diffidenze di alcuni Stati ( allusione a Cecoslovacchia e Polonia). Riunificazione tedesca : è la premessa di un pacifico regolamento europeo. MEC: auspicata l’unione economica e politica. Erhard elogia i 370 mila lavoratori italiani in Germania. Le consultazioni continueranno a Roma. Oggi Moro sarà ricevuto dal presidente Luebke, poi la visita a Berlino
«La Stampa», 30 giugno 1966 [p.1] Giovanni Giovannini, Moro a Berlino. IL presidente del Consiglio accolto ieri con grandi onori dalle autorità dell’ex capitale tedesca. In serata si è incontrato con i tremila italiani che vivono nella città. “ Voi – ha detto- siete qui a Berlino viva espressione di quella unità europea che noi cerchiamo”. Oggi la visita al “muro”. Ieri mattina Moro aveva avuto un cordiale colloquio con il presidente Luebke
«La Stampa», 1 luglio 1966 [p.1] Giovanni Giovannini, Il presidente del Consiglio conclude la visita in Germania. Il saluto di Moro a Berlino Ovest “città del coraggio e delle libertà”. Il sindaco Brandt lancia un appello all’URSS ( e chiede l’appoggio dell’Italia) perché migliori la “condizione umana” delle due Berlino. Breve visita al tragico muro, 30 km di filo spinato e 15 di cemento : “ Doloroso, ingiusto”, commenta il presidente commosso. Oggi Moro tra gli italiani di Stoccarda, in serata il ritorno a Roma
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28 giugno
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Argentina : il presidente Illìa è deposto da un colpo di Stato organizzato dai militari che designano come nuovo presidente il generale Ongania, ex comandante dell’esercito. Il colpo di Stato si svolge senza spargimento di sangue. Non è sparato nessun colpo di arma da fuoco.
«La Stampa», 29 giugno 1966 [p.1] Titolo: Il presidente Illìa deposto senza spargimento di sangue. Colpo di Stato in Argentina. Tutti i poteri a tre generali. La Casa Rosada ( residenza del governo) occupata alle 7 di ieri mattina dai militari. La Guardia presidenziale non reagisce. I ministri ( accusati di debolozza verso i peronisti) si erano dimessi in blocco nella notte, il vice-presidente era fuggito in Uruguay. Il presidente ( di origine italiana) e due fedelissimi escono dal Palazzo sotto scorta armata gridando :” Viva la Costituzione. Torneremo”. Non è stato sparato un colpo. Illìa si è rifugiato a casa del fratello, non ha subito violenze. La giunta al potere designa a capo dello Stato il gen. Ongania, ex comandante dell’esercito. Situazione calma, ripristinate tutte le comunicazioni; Editoriale, Ferdinando Vegas, Il dramma di un Paese in crisi politica ed economica; r.s. , L’azione dei militari all’alba ; n.c. , Washington sospende le relazioni diplomatiche
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29 giugno
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Vietnam- L’aviazione americana bombarda Hanoi e il porto di Haiphong. La capitale nordvietnamita è evacuata.
Lyndon B. Johnson, Conferenza a Omaha ( Nebraska) 30 giugno 1966 [testo in inglese]
«La Stampa», 30 giugno 1966 [p.1] Titolo: Drammatico annuncio del Pentagono. Bombardata la periferia di Hanoi da aerei americani per 50 minuti. Distrutti grandi depositi nordvietnamiti di carburante. Colpiti anche obiettivi a tre chilometri dal centro industriale di Haiphong. Nelle due zone era conservato il 60 per cento delle scorte di benzina del governo comunista. McNamara dichiara : “Siamo stati costretti a compiere questo passo per ridurre l’infiltrazione di aiuti ai ribelli del Sud Vietnam, abbiamo preso precauzioni per evitare sofferenze ai civili. Il segretario dell’ONU, Thant, esprime rammarico per la grave incursione; (Ansa), [ notizia]; Nicola Caracciolo, L’Unione Sovietica era stata avvertita?; Mostrato in pubblico ad Hanoi il pilota di un aereo abbattuto; m. ci, Londra “non approva” le nuove incursioni. In un comunicato il governo Wilson si “dissocia” dalle decisioni americane che possono “minacciare migliaia di persone innocenti”
«La Stampa», 1 luglio 1966 [p.1] Titolo: Si estende la guerra nel Nord Vietnam. Johnson: “Attaccheremo ancora”. Colpiti depositi di carburante nella capitale e nel porto di Haiphong. Duro discorso del presidente americano: “Lo sforzo militare sarà intensificato fino a quando il Nord Vietnam deciderà di giungere ad una pace onorevole”. Ed aggiunge: “Nessuno può dire il prezzo che dovremo pagare. Ma posso assicurarvi che gli aggressori non prevarranno”. Le decisioni della Casa Bianca criticate dal Senato. I sondaggi rivelano un declino della popolarità di Johnson, cresce nell’opinione pubblica il favore per Robert Kennedy; Editoriale, Ferdinando Vegas, Un passo grave; (Ansa), Le incursioni di ieri alla periferia della città; (Associated Press), Hanoi lancia un appello per ottenere nuovi aiuti; Nicola Caracciolo, La decisione del presidente dopo un altro rifiuto di trattare; Nuove iniziative di Londra per la pace
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30 giugno
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La Corte di Cassazione, dopo una Camera di Consiglio durata 4 ore, decide che il processo d’appello sul caso de «La Zanzara» che si doveva aprire a Milano il 6 luglio si celebrerà in autunno a Genova. La decisione è stata adottata per motivi di ordine pubblico e dalla preoccupazione che l’intervento del pubblico potesse influire sul giudizio dei magistrati milanesi.
«La Stampa», 1 luglio 1966 [p.1] p.1- Giovanni Conso, L’appello della “Zanzara” assegnato a Genova. I giudici di Milano meritano tanta sfiducia? ; p.5-Titolo: Dopo una combattuta Camera di consiglio durata 4 ore. La Cassazione assegna a Genova il processo d’Appello per “La Zanzara”. La decisione giunta inattesa, soprattutto dopo che lo stesso PG della Suprema Corte aveva chiesto che fosse respinta l’istanza del PG di Milano “perché ingiustificata”. Tra qualche giorno saranno resi noti i motivi che spiegano il provvedimento. Tuttavia risulta che sono di ordine pubblico. Ossia si è temuto che l’intervento del pubblico potesse influire sul giudizio dei magistrati milanesi. Il dibattimento era stato fissato per il 6 luglio e doveva essere diretto dal primo presidente della Corte d’appello di Milano. Invece sarà celebrato in autunno a Genova; Guido Guidi, “A Milano l’atmosfera era troppo infuocata”; Gaetano Tumiati, Amara sorpresa dei milanesi. I cittadini non pensavano di essere considerati così pericolosi per la serietà della giustizia. Erano convinti che il caso si concludesse secondo l’ammonimento del presidente del Tribunale: “ Nato a scuola, a scuola deve essere risolto”; Il processo d’appello si farà in autunno
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1 luglio
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In base alla circolare emanata dal ministro della Difesa Tremelloni il 25 giugno, Inizia ufficialmente le sue attività il Servizio informazioni difesa (SID). Sostituisce le funzioni del Servizio informazioni forze armate ( SIFAR), che sciolto il 18 novembre del 1965 con decreto del presidente della Repubblica resta tuttavia attivo , diretto dal generale dei carabinieri Giovanni Allavena, fino al 30 giugno 1966. Il 12 luglio assume il comando del nuovo servizio l’ammiraglio Eugenio Henke che resterà in carica fino al 1970. Il SID sarà sciolto nel 1977 con la istituzione del SISDE e del SISMI.
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4-6 luglio
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Bucarest : si svolge la conferenza dei Paesi del Patto di Varsavia.
«La Stampa», 5 luglio 1966 [p.1] Titolo: Iniziate a Bucarest le riunioni dell’URSS e dei suoi alleati. Il “vertice” comunista si è aperto con un duro scontro fra russi e romeni. Tre quarti d’ora dopo l’inizio della Conferenza, i delegati hanno incominciato ad abbandonare l’aula. Infine sono rimasti soltanto i rappresentanti dell’URSS e della Romania: l’incontro è durato oltre tre ore. I romeni hanno proposto un piano di sicurezza europea ( una vasta fascia disatomizzata dalla Norvegia alla Grecia) che Mosca rifiuta: teme che, diminuendo la tensione in Europa, i “satelliti” sfuggano al suo controllo; Editoriale, Alberto Ronchey, Profonda crisi da Belgrado a Pechino; Massimo Conti, I massimi capi sovietici sono presenti alla Conferenza; (Associated Press ), La drammatica seduta. All’uscita Breznev e Ceausescu apparivano scuri in volto; Giovanni Giovannini, Silurato uno dei “padri” del comunismo serbo. Rankovic tentava con la polizia segreta d’impadronirsi del potere in Jugoslavia
«La Stampa», 6 luglio 1966 [p.7] Massimo Conti, Prima iniziativa comunista verso l’Occidente dopo la caduta di Kruscev. “Solenne dichiarazione” sulla sicurezza europea firmata a Bucarest dall’URSS e dai suoi alleati. È stata sottoscritta dai sette Paesi dell’Alleanza militare dell’Est ( l’Albania non partecipa al “vertice”). Il documento è ancora segreto: sarà pubblicato nei prossimi giorni. La Romania sarebbe riuscita a far prevalere la tesi che tutti i Paesi comunisti ( e non solo Mosca) dovranno avere voce in capitolo in una trattativa Est-Ovest. Accolto con favore dai delegati il piano romeno di una zona disatomizzata nel cuore dell’Europa
«La Stampa», 7 luglio 1966 [p.1] Massimo Conti, Un momento cruciale al “vertice” comunista di Bucarest. Gli alleati di Mosca rifiutano un piano comune di aiuti ad Hanoi. Le discussioni sono continuate nella notte. Oggi sarà pubblicata una dichiarazione sul Vietnam ( e forse quella sulla sicurezza europea). Molti Paesi dell’Est, guidati dalla Romania, temono d’inasprire il contrasto con la Cina facendo clamorosamente blocco con l’URSS; Associated Press, L’URSS ritira truppe da Polonia e Ungheria?
«La Stampa», 8 luglio 1966 [p.1] Massimo Conti, Si è concluso a Bucarest il “vertice” rosso. I Paesi comunisti promettono volontariu ad Hanoi ma non decidono alcun piano concreto di aiuti. Pubblicata una “dichiarazione” comune dell’URSS e dei suoi alleati. Il documento è di tono molto duro contro gli SU ma non lascia trasparire iniziative in favore del Nord Vietnam. I volontari ( come già minacciato in altre occasioni) saranno inviati solo se lo chiederà Ho Ci-min. La “dichiarazione” rinnova generiche promesse di aiuto, minaccia gli SU per tutte “le imprevedibili conseguenze che possono derivare”dalla loro plitica, e si chiude con una vaga proclamazione di unità degli Stati socialisti
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5 luglio
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Contratto dei metalmeccanici. Fiom CGIL, FIM CISL e UILM decidono di proseguire negli scioperi articolati nelle aziende del settore privato e nel settore pubblico . Le agitazioni , per una durata complessiva di 24 ore, a partire dal 6 si protrarranno fino al 20 luglio , date e modalità saranno stabilite nelle varie province. La UILM , pur aderendo allo sciopero, si riserva di compiere autonomamente ogni iniziativa utile alla ripresa delle trattative.
«La Stampa», 6 luglio 1966 [p.10] Giancarlo Fossi, D’accordo CGIL, CISL e UIL. I metalmeccanici decidono altri 3 giorni di sciopero. Le astensioni saranno effettuate entro il 20 luglio con dare e modalità stabilite provincia per provincia. La UIL, pur partecipando alle agitazioni si riserva di compiere “ogni passo utile alla ripresa delle trattative”
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5-6 luglio
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Roma : La manifestazione promossa dal Comitato nazionale per la pace nel Vietnam è caricata dalla polizia mentre, dopo il comizio a Piazza San Giovanni, cerca di dirigersi verso il centro. Il giorno successivo a Napoli , la polizia interviene contro lavoratori metalmeccanici in sciopero per la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro. La motivazione: blocco stradale , afferma il sottosegretario degli interni Remo Gaspari rispondendo alle interrogazioni presentate da PCI e PSIUP ( seduta del 7 luglio) . Secondo le sue dichiarazioni, fatte a difesa delle ragioni delle cariche e attribuendo la violenza ai manifestanti , il bilancio delle due giornate è il seguente : a Roma 15 contusi fra le forze di polizia e 3 fra i dimostranti, a Napoli contusi due funzionari, un ufficiale e 18 agenti , 6 dimostranti e un giornalista de «l’Unità», 11 dimostranti fermati di cui tre tratti in arresto.
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 489 – 7 luglio 1966 Gaspari, sottosegretario agli Interni, Avoli, Caprara, Cianca, Chiaromonte, Lezzi, Pajetta, Valori
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6 luglio
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DC: Benigno Zaccagnini, con 157 voti su 229, è rieletto presidente del gruppo alla Camera.
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7 luglio
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«Tribuna politica» : Conferenza stampa a cui partecipano il presidente della Confindustria, Angelo Costa, e in rappresentanza dei sindacati : Luciano Lama ( CGIL) , Dionigi Coppo ( CSIL ) e Corti ( UIL). Costa afferma che la Confindustria è pronta a riprendere le trattative con i metalmeccanici, disposta a discutere del contratto nazionale ma contraria ad ogni contrattazione interna. Posizione che vede la contrarietà della CGIL e della CISL.
«La Stampa», 8 luglio 1966 [p.1] g.fr., La Confindustria pronta ad iniziare nuovi incontri per i metalmeccanici. In un dibattito a “Tribuna politica”, il dott. Costa dichiara che gli industriali sono disposti a discutere le condizioni economiche e normative e che accettano ogni forma di controllo sull’applicazione degli accordi. Ma ritengono non ammissibile la presenza del sindacato nelle fabbriche a fini contrattuali. Le posizioni dei lavoratori spiegate da Lama per la CGIL, Coppo per la CISL e Corti per la UIL
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11-12 luglio
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Senato : è approvato definitivamente il disegno di legge, già approvato dalla Camera il 12 maggio, sulle norme che regolano i licenziamenti individuali . La nuova legge vieta il licenziamento senza «giusta causa» o giustificato motivo nelle aziende con più di 35 dispendenti e impone la comunicazione del provvedimento con almeno 60 giorni di anticipo e definisce nulla ogni interruzione del rapporto di lavoro per motivi religiosi, politici e sindacali.
scheda dei lavori [ dal 15 giugno 1965 al 12 luglio 1966]
Seduta n. 466 -11 luglio Norme sui licenziamenti individuali ( approvato dalla Camera). Discussione : Airoldi, Artom . Bermani, Coppo , Di Prisco, Pasquato, Pezzini, Trimarchi, Vacchetta, Pasquale Valsecchi, Viglianesi Seduta antimeridiana n. 467- 12 luglio Discussione : Airoldi, Artom, Vittorelli , Bergamasco, Bosco, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Brambilla, Fenoaltea, relatore, Simone Gatto, Maris, Militerni, Nencioni, Pace, Schiavetti, Tomassini . Trebbi, Trimarchi, Valsecchi, sottosegretario di Stato per le Finanze, Viglianesi. Votazione a Scrutinio Segreto
«La Stampa», 12 luglio 1966 [p.14] g.fr. (Gianfranco Franci), Tutti i partiti d’accordo per far presto. Entro stasera il Senato vota la legge sulla “giusta causa”. Il provvedimento disciplina i licenziamenti individuali. Alla Camera il PSIUP era riuscito a far approvare di sorpresa un articolo che estende le norme anche alle aziende statali. Ora la DC lo vorrebbe abrogare, mentre PSI e PSDI sono favorevoli a mantenerlo
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16 luglio
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Contratto dei metalmeccanici. Il ministro Bosco , in seguito ad una riunione ministeriale presideduta dal presidente del Consiglio, convoca sindacati e
«La Stampa», 16 luglio 1966 [p.1] Fausto De Luca, Dopo una riunione ministeriale presieduta da Moro. Bosco invita i sindacati a sospendere subito gli scioperi. Il ministro convoca oggi pomeriggio i sindacti, Confindutria e l’Intersind per riprendere le trattaive. I colloqui interessano le aziende private e quelle a partecipazione statale. La UIL accetta e rinuncia alle agitazioni programmate per lunedì, martedì e mercoledì. CGIL, CISL si riuniscono questa mattina per decidere
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18-26 luglio
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Contratto dei metalmeccanici. Con la mediazione del ministro dell’Industria Bosco si registrano passi in avanti nella trattativa per le aziende pubbliche. I sindacati sospendo gli scioperi nel settore. Resta aperta la vertenza per le aziende private. A Torino CGIL e CISL intendono proseguire nelle agitazioni in programma nel settore privato. Si dissocia la UIL
«Stampa Sera», 18-19 luglio 1966 [pp.1-2] p.1-Mario Pinzauti, Segni di schiarita nel mondo sindacale. Sospesi gli scioperi dei metalmeccanici nelle aziende statali. La decisione, presa concordemente da CGIL, CISL e UIL, ha effetto da domani. La ripresa degli incontri in questo settore rende ora possibile una tregua analoga nelle industrie private; p.2- cronaca cittadina, La UIL rinvia gli scioperi dei metalmeccanici. CGIL e CISL intendono proseguire per ora nelle agitazioni in programma
«La Stampa», 19 luglio 1966 [p.5] g.f. (Giancarlo Fossi) , La vertenza per il rinnovo del contratto. Tra metalmeccanici e industriali rapporti avviati alla distensione. Bosco sente oggi gli imprenditori privati per sapere quali basi ci sono per una ripresa delle trattative. Poi i sindacati decideranno se sospendere gli scioperi programmati nelle aziende private, come già hanno fatto in quelle statali
«La Stampa», 21 luglio 1966 [p.5] Giancarlo Fossi, Riprese di nuovo le trattative per i meccanici statali. Incontro di Bosco con la Confindustria per accertare se vis sono possibilità di avviare negoziati per i metalmeccanici delle aziende private. In questo settore i sindacati forse sospenderanno gli scioperi sino a settembre. È tornata in alto mare la vertenza tra medici e mutue
«La Stampa», 22 luglio 1966 [p.1] g.f. (Giancarlo Fossi), I metalmeccanici privati convocati domani mattina da Bosco. Le trattative per i metalmeccanici statali proseguono in modo positivo. Sempre incerta la vertenza medici-mutue
«La Stampa», 26 luglio 1966 [p.13] Giancarlo Fossi, Possibile oggi la ripresa degli scioperi. Scaduta la tregua sindacale per i meccanici statali. A mezzanotte i sindacati hanno ripreso la libertà per le agitazioni. Ma le conversazioni con l’Intersind continuavano ancora all’alba nella comune ricerca di un’intesa. Negli altri settori: i dipendenti delle autostrade IRI ( e del traforo del Bianco) si asterranno dal servizio domeica prossima: nessuno pagherà il biglietto
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18 luglio
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USA – Il leader Carmichael e il Comitato studentesco per l’azione non violenta (SNCC) invitano i neri a non combattere per il Vietnam
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La frana di Agrigento |
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19 luglio |
Una frana causa gravi danni al patrimonio edilizio di Agrigento. Duro attacco del PCI e del PSI contro le giunte guidate dalla DC che considerano responsabili dell’abusivismo edilizio.
«La Stampa», 20 luglio 1966 [p. 5] a.t., Allarme all’alba nelle case che stanno per sprofondare. Quartiere di Agrigento minacciato da una frana. Migliaia di abitanti sono fuggiti terrorizzati. Nessun ferito. Lunghe fenditire negli edifici sulla collina: un’area abitata da 50 mila persone
«La Stampa», 22 luglio 1966 [p. 5] f.d., Mentre la terra continua a cedere. Innalzate tende militari ad Agrigento per ospitare i sinistrati della frana. Circa seimila i senzatetto. Il ministro dei Lavori pubblici on. Mancini ha visitato i luoghi colpiti. Provvedimenti del ministero della Sanità per prevenire epidemie
«La Stampa», 26 luglio 1966 [p. 1] Fausto De Luca, La frana che ha sconvolto un quinto della città. Saragat e Moro ad Agrigento fra le tende degli sfollati. Il presidente della Repubblica si trattiene con le famiglie accampate. Alle loro domande (“Ma queste tende dureranno decenni, come quelle del terremoto di Messina?”. “Cosa accadrà appena comimcerà a piovere?”) il Capo dello Stato dà risposte affettuose e rassicuranti. Moro garantisce interventi del governo entro la settimana. Occorre fare in fretta: Agrigento è la provincia siciliana più povera, isolata e senza risorse, ed ora, dopo lo sgombero di centinaia di case, gli affitti crescono in modo vertiginoso
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24 luglio
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San Martino in Casies ( Bolzano) . Alle 23,20 in un imboscata tesa da terroristi di un’organizzazione separatista sudtirolese sono colpiti, mentre rientrano in caserma, i finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D’Ignori, il primo è colpito a morte mentre il sedondo, ferito, morirà in ospedale qualche giorno dopo.
«La Stampa», 26 luglio 1966 [p. 1] Remo Lugli, Raffiche di mitra in Alto Adige di notte contro i finanzieri: un morto e un ferito. Tre giovani della Guardia di Finanza, due in abiti civili e uno in divisa, rientravano tranquilli alla caserma di San Martino di Casies, presso il confine austriaco. Dal buio alcuni fanatici hanno sparato su di loro. Sdegno ed esacrazione per i neonazisti assassini fra le popolazioni locali ed i molti turisti delle valli altoatesine. Oggi Taviani sarà a Bolzano
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25 luglio
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Cina : Mao ( 73 anni) , per smentire ogni voce sulle sue condizioni di salute, nuota per 13 Km nel fiume Yangtze.
«La Stampa», 26 luglio 1966 [p. 13] ( Associated Press), Dopo le notizie contrastanti sulla salute del capo cinese. Mao (73 anni) per dimostrare che sta bene nuota per 13 km nel fiume Yangtze in piena. L’annuncio di Radio Pechino. L’impresa per smentire “le voci tendenziose degli occidentali”. Mao ha compiuto la nuotata, con il favore della corrente, mentre la folla entusiasta applaudiva dalla riva
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27 luglio
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CGIL, CISL E UIL inviano al governo un documento unitario sulla riforma della pubblica amministrazione, sulla ridefinizione delle carriere, delle attribuzioni e delle retribuzioni e sulla presenza del sindacato nel pubblico impiego
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28-29 luglio
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PSI-PSDI : si riunisce il Comitato per l’unificazione. Approvata la «Carta ideologica» e i documenti alla base della fusione fra i due partiti. I documenti saranno sottoposti al voto dei rispettivi Comitati centrali e mentre l’unificazione sarà sancita dai congressi dei due partiti che si svolgeranno in ottobre. La Carta ideologica lascia liberi i militanti nella scelta del sindacato cui aderire, impone la costruzione di giunte di centro-sinistra ovunque è possibile. Lombardi, Giolitti e Balzamo votano contro il documento anche se confermano che resteranno nel nuovo partito.
«La Stampa», 29 luglio 1966 [p.1] Michele Tito, Al Comitato per l’unificazione socialista. I delegari del PSI e PSI approvano la “Carta ideologica”. Superate alcune obiezioni e richieste presentate da Lombardi. Nenni ha sottolineato l’attesa molto viva anche all’estero per la fusione socialista. La “Carta ideologica” lascia liberi i socialisti nella scelta del sindacato, impone giunte di centro-sinistra ovunque sia possibile. Ora si discutono lo statuto e le norme transitorie del nuovo partito
«La Stampa», 30 luglio 1966 [p.1] m.t. (Michele Tito), Le decisioni del Comitato per l’unificazione. Il nuovo partito socialista sarà proclamato il 23 ottobre. In settembre si riuniranno, separatamente, i comitati centrali del PSI e del PSDI per la ratifica della “Carta ideologica”, dello statuto e delle norme transitorie approvate dal Comitato per l’unificazione. Lombardi, Giolitti e la sinistra riaffermano la loro lealtà pure manifestando riserve
«La Stampa», 31 luglio 1966 [p.14] Michele Tito, Le dichiarazioni del “leader” alla TV. Per Nenni l’unione PSI-PSDI è già nella “fase conclusiva”. Il Comitato misto per l’unificazione ha ultimato i suoi lavori approvando tutti i documenti base per il nuovo partito. La “carta ideologica” è pubblicata con grande rilievo dall’ “Avanti! ”. Il primo articolo afferma che ai militanti non si chiede l’adesione ad alcun credo filosofico o religioso, che tutte le correnti di pensiero sono accettate purché si ispirino ai postulati di giustizia, uguaglianza e pace. Vigorosa conferma delle alleanze di centro-sinistra
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, 1982, Milano, p.661 [ nota del 29 luglio 1966]
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4 agosto
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Camera : Il ministro dei Lavori pubblici, Giacomo Mancini ( PSI), annuncia la conversione in legge del decreto legge del 30 luglio 1966, n.590 recante provvedimenti a favore della città di Agrigento in conseguenza del movimento franoso verificatosi il 19 luglio 1966. Il ministro nel suo intervento denuncia gli abusi e la speculazione edilizia che hanno determinato la frana e le responsabilità dell’amministrazione comunale della città siciliana. Proposta da vari gruppi l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta, cosa che avverrà alla ripresa dei lavori del Parlamento.
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 504 – 4 agosto 1966 Alicata, Cottone, Covelli, De Pasquale, Di Piazza, Mancini, ministro dei lavori pubblici, Melis, Palazzolo, Raia, Sinesio
«La Stampa», 5 agosto 1966 [p.1-p.5] g.fr. ( Gianfranco Franci) , Alla Camera convocata in riunione straordinaria. Mancini afferma: “Per anni l’arbitrio non la legge ha governato Agrigento”. Il ministro dei Lavori pubblici ha definito. “gravi, allarmanti, mostruosi” i fatti che hanno portato al disastro del 19 luglio. Si sono avuti disordini e abusi senza precedenti. Due inchieste: una di carattere tecnico sulla frana, l’altra sulle speculazioni edilizie sulle responsabilità comunali. I liberali chiedono un’indagine parlamentare. Tutti i gruppi prendono atto che si sono stanziati 20 miliardi per far risorgere la città e che si requisiscono in questi giorni duecento alloggi vuoti per gli sfollati; p.5- Igor Mann, Sfiducia, rancore, disperazione. Nelle tende di Agrigento a colloquio con gli sfollati. Visita al villaggio San Leone, battuto dal sole rovente. Il dramma di molti. “Abbiamo versato un anticipo per l’alloggio, firmato cambiali, ora, dopo le frane, cosa accadrà?”. Il capo campo ha un’ossessione. “Qui ci sono degli ‘abusivi ’ , bisogna mandarli via”. Rabbiose proteste di uomini e donne. La continua spola degli autocarri militari per il rancio e di autocisterne che portano acqua, così rara e scarasa nel resto della città
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5 agosto
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Cina - Nel corso del XI Plenum del Partito comunista ( 1-12 agosto) Mao Tse fa affiggere il «dazebao» Bombardare il quartier generale , un attacco al revisionismo di Liu Shaoqi. Con il dazebao e i 16 punti che Mao farà approvare al Plenum l’8 agosto rappresentano premesse fondamentale della Rivoluzione Culturale Proletaria , lanciata a Pechino il 18 agosto. I 16 punti sono: 1. Una tappa della rivoluzione socialista; 2. La corrente principale e gli andirivieni; 3. Dare all'audacia il primo posto e mobilitare arditamente le masse; 4. Lasciare che le masse si educhino da sé nel movimento; 5. Applicare risolutamente la linea di classe del partito; 6. Risolvere correttamente le contraddizioni in seno al popolo; 7. Mettersi in guardia contro quelli che applicano ai rivoluzionari l'etichetta di "controrivoluzionari"; 8. Come trattare i quadri dirigenti; 9. A proposito dei gruppi, dei comitati e dei congressi della Rivoluzione culturale; 10. La riforma dell'insegnamento; 11. A proposito di denunciare per nome gli individui sulla stampa; 12. Politica relativa agli scienziati, ai tecnici e al personale delle unità di ricerca (esonerati dalla Rivoluzione culturale); 13. Come integrare il movimento di educazione socialista nelle città e nelle campagne; 14. Fare la rivoluzione e stimolare la produzione; 15. Le Forze Armate (previsti regolamenti speciali per la Rivoluzione culturale); 16. Il pensiero di Mao Zedong è la guida per la nostra azione nella grande Rivoluzione culturale proletaria.
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6 agosto
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Chicago: La «marcia» dei neri per i diritti civili promossa da Martin Luther King è attaccata da elementi del gruppo razzista Ku Klux Klan. La polizia resta a guardare. Ferito, fra gli altri, il premio Nobel per la pace, colpito alla testa da un sasso.
«La Stampa», 7 agosto 1966 [p.10] (Ansa), Il premio Nobel Luther King ferito dai razzisti durante una “marcia” a Chicago. Il “leader “negro colpito da una sassata al capo: non è grave. Un coltello, lanciato da uno sconosciuto, l’ha sfiorato e si è confitto nella schiena di un ragazzo
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6-7 agosto
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Il sostituto procuratore incaricato dell’istruttoria sulla morte dello studente socialista Paolo Rossi, avvenuta negli scontri all’Università di Roma del 27 aprile, propone l’archiviazione del caso in quanto non si può escludere che il govane sia caduto dalle scale della Facoltà in seguito ad un malore. La proposta passa all’esame del capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Roma. Solo il 30 luglio 1968 si giunse alla sentenza di «omicidio preterintenzionale» contro ignoti, riconoscendo così che era stato un delitto anche se non venivano indicati gli autori.
«Stampa Sera», 8-9 agosto 1966 [p.7] Lo studente morto all’Univeristà di Roma. Nessuno dovrà rispondere della fine di Paolo Rossi? Il sostituto procuratore incaricato dell’istruttoria avrebbe accertato che il giovane morì per disgrazia. Queste conclusioni devono ora essere esaminate dal copo dell’Ufficio Istruzione del tribunale di Roma
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7 agosto
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In un documento pubblicato sull' «Avant» il Partito socialista critica l'azione della Cgil e della Cisl. Le accuse sono contenute nelll'ordine del giorno che i sindacalisti del Psi hanno preparato per la discussione al convegno del prossimo ottobre. Alla Cgil si rimprovera di servirsi di ogni malcontento favorendo interessi settoriali e corporativistici, alla Cisl di tendere ad appiattire le rivendicazioni. Il Psi sostiene la necessità di un «piano sindacale» che tenga conto di tutte le categorie e della realtà del paese.
«La Stampa», 7 agosto 1966 [p.14] Michele Tito, la necessità di un “piano sindacale” che tenga conto di tutte le categorie e della realtà del Paese In un documento pubblicato sull’”Avanti!”. Le accuse sono contenute nell’ordine del giorno che i sindacalisti del PSI hanno preparato per la discussione al Convegno del prossimo ottobre. Alla CGIL si rimprovera di servirsi di ogni malcontento favorendo interessi settoriali e corporativistici, alla CISL di tendere ad “appiattire” le rivendicazioni. Il PSI sosiene
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18 agosto
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Cina -Una imponente manifestazione, oltre un milione di persone, in piazza Tian'anmen a Pechino inaugura la fase aperta della Rivoluzione culturale. Mao, per la prima volta dalla guerra in divisa miltare, indossa il bracciale delle Guardie rosse, un segnale per dimostrare la sua approvazione alla loro esistenza e alle loro azioni. Accanto a lui Lin Piao, ministro della Difesa. Dopo il 18 agosto , due volte al mese Mao e i massimi dirigenti del Pcc , si incontrano nella stessa piazza con migliaia di giovani provenienti da tutta la Cina, sostenendoli e incoraggiandoli a sviluppare ovunque la Rivoluzione Culturale Proletaria.
«La Stampa», 19 agosto 1966 [p.15] (Ansa), Gigantesco raduno sulla “Piazza della pace celeste”. Mao ( in divisa militare) acclamato a Pechino da un milione di cinesi. La manifestazione organizzata per celebrare le “purghe” in corso ( i cinesi le chiamano “rivoluzione culturale permanente”). È la prima volta dopo la guerra che Mao compare in pubblico in uniforme: forse per sottolineare l’unità fra partito ed esercito. Tra le personalità intervenute, “Nuova Cina” elenca il potente ministro della Difesa Lin Piao al secondo posto, il capo dello Stato Liu Sciao-ci retrocede dal secondo all’ottavo
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20 agosto
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Vienna: una bomba è fatta esplodere davanti alla sede dell’Alitalia, la compagnia di bandiera italiana. Fortunosamente nessuna vittima, solo ingenti danni. Sempre al terrorismo altoatesino è attribuita l’esplosione sotto un ponte ad Alassio sulla costiera ligure. Il 23 il ministro degli interni austriaco annuncia l’arresto dell’ attentatore di Vienna : Emanuel Kubart di 22 anni già condannato per attività terroristiche.
«La Stampa», 21 agosto 1966 [p.1-p.5] p.1- Titolo: Un’altra criminale impresa dei neo-nazisti. La sede dell’”Alitalia” a Vienna devastata da una bomba dei terroristi. Dieci chili di dinamite esplodono alle 4,50 del mattino. Nessuna vittima: la strada ( in pieno centro) era deserta per un furioso temporale. Lo scoppio ha aperto nel marciapiede un cratere profondo due metri. Distrutti tutti i vetri in un raggio di 500 metri, danni all’ “Alitalia” per 70 milioni di lire. L’ambasciatore Martino protesta presso il governo austriaco e chiede protezione per gli edifici italiani. Vienna esprime rincrescimento per l’attentato, ma risponde: “Le ditte italiane sono centinaia. Non abbiamo poliziotti sufficienti”. Già 4 anni fa la nostra Società aerea fu presa di mira dai dinamitardi: la bomba fu scoperta in tempo; Editoriale, Ferdinando Vegas, Delinquenti comuni; Bruno Tedeschi, È lo stesso esplosivo usato dai dinamitardi in Alto Adige; l.f. (Lamberto Furno), L’Italia chede all’Austria energiche misure repressive; p.5- Mario Fazio, Secondo le indicazioni delle prime indagini. L’esplosione sotto il ponte di Alassio provocata dai terroristi dell’Alto Adige. Il posto è stato scelto con grande accuratezza: il plastico, di marca austriaca, con una miccia a lenta combustione, di quelle che impiegano un quarto d’ora per esaurirsi. L’inchiesta si svolge principalmente fra i campeggi dove gli ospiti di lingua tedesca sono migliaia. Essi sono tranquilli e quasi increduli di fronte a quanto è accaduto
«La Stampa», 24 agosto 1966 [p.1] (Associated Press), Arrestato a Vienna il terrorista che ha messo la bomba all’Alitalia. È un giovane di 22 anni, già condannato nel ’63 per un attentato dinamitardo. Ha confermato di “aver costruito e fatto esplodere” l’ordigno. Fermato anche un complice. Interrogatoa Innsbruck il professore Burger, capo dei terroristi. Ha detto al giudice: “I combattenti per la libertà non sono assassini”; Soddisfazione a Roma
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20 agosto
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Agrigento: la Regione Siciliana, inviando alcuni ispettori al comune con la motivazione di aprire un’inchiesta regionale , sequestra gli atti che sta esaminado la Commissione nominata dal ministro dei Lavori Pubblici, Giacomo Mancini, per indagare sulle speculazioni edilizie che hanno determinato la frana del 19 luglio. Un decisione, per quanto legittima, rischia di bloccare ogni accertamento delle responsabilità e solleva molti dubbi.
«La Stampa», 21 agosto 1966 [p.1] Michele Tito, L’inchiesta sugli scandali di Agrigento. La Regione siciliana sequestra gli atti su cui indaga il governo. La Commissione, nominata da Mancini, aveva raccolto un migliaio di pratiche riguardanti i crolli di Agrigento e le esaminava in Municipio . Venerdì due ispettori, mandati da Palermo, hanno prelevato tutti i documenti per aprire “un’inchiesta regionale”. La decisione appare ineccepibile dal punto di vista giuridico ( la Regione per statuto ha competenza sugli enti locali e l’edilizia) ,ma ritarda e rischia di bloccare ogni iniziativa del governo
«La Stampa», 23 agosto 1966 [p.1] Michele Tito, Il conflitto fra lo Stato e la Sicilia. Oggi Mancini torna a Roma per i gravi fatti di Agrigento. La Commissione d’inchiesta, nominata dal ministro, si è riunita ieri. Ma si trova praticamente esautorata, dopo che l’assessore democristiano di Palermo ha avocato alla Regione ogni indagine sulle speculazioni edilizie. I comunisti approfittano della situazione chiedendo una cosa a Palermo e l’opposto a Roma. Intanto i responsabili degli scandali rimangono tranquilli e impuniti; Giovanni Conso, L’intervento della Regione è lecito ma è tardivo e solleva molti dubbi
«La Stampa», 24 agosto 1966 [p.1] Michele Tito, Energica decisione dopo due riunioni a Roma. Mancini ordina alla Commissione di riprendere l’inchiesta ad Agrigento. Una lettera del ministro al presidente della Giunta siciliana: riconsegnare subito i documenti sequestrati, oppure assumersi la responsabilità di aver bloccato le indagini governative. Un comunicato della Regione fa capire che rinuncia alla prova di forza. “Il Popolo”, organo della DC, scoraggia coloro che in Sicilia speravano nella solidarietà del partito per evitare accertamenti di colpe. Mancini dichira che i miliardi concessi dal governo ad Agrigento saranno amministrati soltanto da funzionari dello Stato
«La Stampa», 25 agosto 1966 [p.10] Michele Tito, Evitato il conflitto fra lo Stato e la Regione. La Commissione è tornata ad Agrigento. Disporrà di nuovo di tutti i documenti. La Giunta siciliana assicura che l’inchiesta ministeriale non incontrerà più alcun ostacolo. Mancini conferma che a settembre riferirà alle Camere sui risultati delle indagini. Oggi si incontra a Reggio Calabria con il presidente della Regione
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20 agosto
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Monza (Milano): Il ventunenne obiettore di coscienza Giampaolo Concu , testimone di Jeaova, già dichiarato disertore, ripresentatosi in caserma , abbandonata il 10 marzo dopo alcuni mesi di servizio, è immediamente arrestato e inviato al carcere militare di Peschiera.
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22 agosto
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Chicago : ancora una volta la manifestazione pacifica per i diritti civili dei negri, guidata da Martin Luthrer King, è attaccata da razzisti bianchi. Per contrastare la lotta dei neri contro le discriminazioni cui sono oggetto, Il "capo" del partito nazista americano annuncia per il 10 settembre un corteo di bianchi in un quartiere nero.
«Stampa Sera», 22-23 agosto 1966 [p.10] a.p., Razzisti all’assalto a Chicago con lanci di sassi e bottiglie. La gente di colore, capeggiata dal reverendo Martin Luther King, insite nelle manifestazioni contro le discriminazioni. Iroso comizio del capo del partito nazista americano: “Marceremo contro di loro”; Ealing Fordhook, Il soggettista del film “Fronte del porto”. Insegna ai negri a scrivere poesie. Budd Schulberg, scrittore assai noto negli Stati Uniti e professore alla Columbia University, considera l’iniziativa come una missione: “I negri- afferma- sono vittime di molti soprusi perché incapaci di far valere le loro buone ragioni”. Le lezioni si tengono in un caffè del ghetto di Watts. Presto uscirà un’antologia con le migliori composizioni della ventina di discepoli
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28 agosto
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ACLI: Si svolge a Vallombrosa il Convegno sul tema «Il potere economico nella società». Il presidente Livio Labor, pone al primo posto fra gli impegno dell’Associazione la ricerca dell’unità sindacale. Siro Lombardini accusa i partiti, compresa la DC e il PSI, di aver smarrito ogni «tensione morale» e di essere diventanti « strutture burocratiche» finalizzate unicamente alla conservazione del potere. Donat Cattin (DC) nel suo intervento critica i partiti del centro-sinistra di essere subalterni ai grandi poteri economici. Le critiche, avanzate dal presidente Labor e numerosi altri interventi, saranno riprese nel X Congresso dell’associazione che si svolgerà il 3 e 4 novembre 1966.
«l’astrolabio», n.34, Anno IV, 28 agosto 1966 [p.1-p.3] copertina e indice
«l’astrolabio», n.34, Anno IV, 28 agosto 1966 [pp.10-12] Giorgio Lauzi, ACLI gli “scandali” di Vallombrosa
«l’astrolabio», n.36, Anno IV, 11 settembre 1966 [p.1-p.3] copertina e indice
«l’astrolabio», n.36, Anno IV , 11 settembre 1966 [pp.11-12] Giorgio Lauzi, ACLI. Dopo Vallombrosa
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1 settembre
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De Gaulle, parlando in Cambogia, espone il suo piano per la pace nel Vietnam. Una trattativa fra le 5 Grandi Potenze, Hanoi e i «vietcong», prima dell’avvio della trattativa gli americani dovrebbero annunciare , «entro una data precisa», il ritiro delle loro truppe. Il generale condanna l’impiego della forza da parte degli USA, una politica che, afferma, minaccia la pace nel mondo. Dure reazioni al discorso del leader francese da parte degli USA e del governo inglese.
«La Stampa», 2 settembre 1966 [p.1-p.14] p.1- Titolo: Discorso in uno stadio sportivo della Cambogia. Il piano di De Gaulle per il Vietnam. Il generale propone ampie trattative per neutralizzare i due vietnam: vi parteciperebbero le 5 Grandi Potenze, Hanoi ed i “vietcong”. Prima di iniziare i negoziati, gli Stati Uniti dovrebbero impegnarsi a ritirare le loro truppe “entro un termine preciso”. Duro attacco agli americani: “Le illusioni sull’impiego della forza hanno portato ad una scalata sempre più estesa in Asia, sempre più prossima alla Cina, sempre più minacciosa per la pace nel mondo”; Editoriale, Alberto Ronchey, Il negoziato è possibile?; Sandro Viola, Il generale dichiara: gli asiatici non si sottometteranno allo straniero; p.14-( Associated Press), Il discorso di De Gaulle in Cambogia. Prime reazioni negative a Washington ed a Londra. Il dipartimento di Stato dichiara: “L’America vuole ritirarsi dal Vietnam, ma solo dopo aver fatto la pace”. Il Foreign Office :”Non vediamo nulla di nuovo nel piano francese”
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1 settembre
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U Thant, segretario dell’ONU, in una lettera inviata ai 117 Paesi membri dell’organizzazione presenti scrive che non accetterà il rinnovo della carica quando il 3 novembre scadrà il suo mandato. Nella lettera Thant si dichiara deluso per non essere riuscito nel suo intento di raggiungere la pace nel Vietnam. Da Washington, Londra e Parigi l’invito a soprassedere a questa decisione. In tal senso la lettera scritta a Thant da Amintore Fanfani, ministro degli Esteri italiano e presidente dell’Assemblea dell’ONU.
«La Stampa», 2 settembre 1966 [p.1-p.14] p.1-(Ansa), Thant annuncia che lascia l’ONU per il fallimento dei suoi sforzi di pace. Una lettera del segretario generale ai 117 Paesi membri dell’organizzazione: “L’incalzare degli avvenimenti sta precipitando verso un più vasto conflitto”; p.14-( Ansa), Washington, Londra, Parigi invitano Thant a rimanere
«La Stampa», 3 settembre 1966 [p.1] (Ansa), Intensi contatti all’ONU per indurre Thant a restare. Il segretario è fuori New York e non fa commenti. Ma la decisione di lasciare l’ONU sembra irrevocabile. Un suo portavoce ha detto : “Non vi saranno in proposito altre dichiarazionI”; m.t. ( Michele Tito), L’Italia spera ancora che il segretario rimanga. Una lettera di Fanfani a Thant
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1-6 settembre
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FIOM -CGIL e FIM- CISL decidono per il 7 settembre uno sciopero di 24 ore delle aziende metalmeccaniche del settore privato. La UIL si dichiara contraria in quanto per il 5 e l’8 sono già previsti incontri con la Confindustria. Stessa posizione assume la CISNAL. Il 3 settembre la Confindustria, prendendo a pretesto la decisione della CGIL e della CISL, disdice i colloqui. L’intervento del ministro Bosco consente che il 6 sera riprendano le trattative . CGIL e CSIL sospendono lo sciopero. Gli incontri registrano una parziale schiarita e sono aggiornati al 13-14-15 settembre.
«La Stampa», 2 settembre 1966 [p.1-p.14] g.fr., Riguarda solo le aziende private. Sciopero dei metalmeccanici deciso da CISL e CGIL per mercoledì. L’UIL critica lo sciopero rilevando che per lunedì e giovedì sono fissati nuovi colloqui con la Confindustria. Contrari all’agitazione anche gli altri sindacati
«La Stampa», 3 settembre 1966 [cronaca cittadina p. 2] Deciso da CISL e CGIL per Torino e provincia. Rinviato di una settimana lo sciopero metalmeccanici. Previsto ora per il 14 settembre con la clausola. “ a meno che non intervengano fatti nuovi”. La UIL riafferma la sua opposizione allo sciopero perché è probabile la ripresa delle trattative
«La Stampa», 4 settembre 1966 [p.16] g.fr., Il colloquio era stato sollecitato dal ministro Bosco. La Confindustria disdice l’incontro per i metalmeccanici. La decisione presa perché CGIL e CISL hanno confermato lo sciopero di 24 ore per mercoledì ( Torino esclusa). La UIL chiede un incontro con il presidente degli industriali per evitare la nuova rottura
«La Stampa», 6 settembre 1966 [p.16] g.fr., Oggi riprendono le trattative. Sospeso lo sciopero dei metalmeccanici. Il ministro Bosco ieri ha ricevuto, separatamente, i delegati delle due parti. Dai colloqui sono eemrsi elementi utili per l’accordo. Quindi stasera tornano ad incontrarsi sindacati e Confindustria
«La Stampa», 7 settembre 1966 [p.14] g.fr., Tra sindacati e Confindustria. Positivo l’incontro per i metalmeccanici. Sottolineata l’atmosfera di ditensione e la volontà di arrivare ad un’intesa. I colloqui riprenderanno martedì 13 settembre e continueranno mercoledì e giovedì. Continuano anche le trattative fra sindacati e Intersind per le aziende a partecipazione statale
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2 settembre
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PCI - Sul settimanale «Rinascita», l’editoriale di Giorgio Napolitano, membro dell’ufficio politico, critica la politica della Cina di Mao.
«La Stampa», 3 settembre 1966 [p.1] Dura critica del PCI all’estremismo cinese. “Rinascita” accusa Pechino di contrastare la coesistenza pacifica e la salvezza dell’umanità dall’atomica
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7 settembre
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Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, intervenendo all’inaugurazione della Fiera del Levante a Bari rassicura il Paese sullo stato dell’economia affermando che la congiuntura va meglio, la moneta è stabile e gli investimenti produttivi sono in ripresa.
«La Stampa», 8 settembre 1966 [p.1-p.7] p.1- m.t. ( Michele Tito), Discorso di Moro a Bari. “La congiuntura va meglio ora pensiamo all’avvenire”. La moneta è stabile e le attività produttive aumentano. In questi giorni si dovrà varare il Piano qunquennale strumento della prossima evoluzione dell’Italia; p.7-ar.ba ( Armando Barone), Il presidente del Consiglio inaugura la Fiera del Levante. Moro afferma che l’economia va meglio. In ripresa gli investimenti produttivi. La domanda estera, aggiunge, è sempre vivace, mentre cresce la domanda interna. Il governo si preoccupa di eliminare gli squilibri tra regioni e regioni e di intensificare i rapporti commerciali con i Paesi di tutto il mondo. Parlando di politica ripete che non si vede alcuna formula che possa sostituire il centro-sinistra. L’Italia dà il pieno appoggi all’ONU
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8 settembre
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Riprendono, a Roma, le trattative fra sindacati e Intersind per il contratto dei centocinquantamila metalmeccanici delle aziene pubbliche. Il 15 settembre sarà firmato definitivamente l’accordo che si rifà al documento già concordato nel luglio. Prevista per il 13 settembre la ripresa delle trattative per il contratto delle aziende private, su cui permangono le difficoltà.
«La Stampa», 9 settembre 1966 [p.1] g.fr., La UIL ritiene imminente l’accordo. Riprese a Roma le trattative per i metalmeccanici statali. Martedì nuovi incontri per i metalmeccanici privati. Nota della Confindustria sulle difficoltà delle discussioni
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9 settembre
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Attentato dinamitardo contro una caserma della polizia di frontiera a Malpa Sasso (Bolzano) . A causa della forte esplosione perdono la vita il vicebrigadiere Eriberto Volgerr e il finanziere Mario Cossu e il 23 settembre morirà in ospedale il tenente della Guardia di Finanza Franco Petrucci , rimasto gravemente ferito. Il 12 settembre il presidente del Consiglio, Aldo Moro, e il ministro dell’Interno, Paolo Emilio Taviani, risponderanno alle interrogazioni e interpellanze presentate alla Camera dai vari gruppi politici sul grave atto terroristico e sulla questione Alto Adige.
«La Stampa», 10 settembre 1966 [p.1] Titolo: Il più grave degli attacchi dinamitardi al confine con l’Austria. Salta una caserma in Alto Adige : 2 morti, 5 feriti. Saragat denuncia la responsabilità del nuovo nazismo. L’edificio, protetto da fili spinati, sorge isolato a 1800 metri, ad un’ora di marcia dal Brennero. Un ordigno ad altissimo potenziale esplode alle 11,20 di ieri facendo scoppiare le bombe a mano dei militari. Crollano soffitti e muri, lastre di pietra vengono lanciare a 100 metri di distanza. Morti sul colpo il vicebrigadiere Volgerr, altoatesino di lingua tedesca, ed un finanziere sardo. In fin di vita un tenente giunto per una ispezione, meno gravi altri quattrro finanzieri. I pochi rimasti quasi illesi portano i feriti su barella al Brennero. Da Roma accorre Taviani. IL capo dello Stato in un messaggio dice: “Il rivoltante vile attentato mi riempie d’orrore e di sdegno”, accusa i criminali nazisti, coloro che li proteggono e finanziano; Michele Tito, A cosa mira l’attentato; r.s. , Moro: si vuole bloccare ad ogni costo l’accordo. Dichiarazioni di Scelba. Telegramma di Preti. Interpoellanze di tutti i partiti; Fermo e accorato messaggio di Saragat [testo]; Energico passo dell’Italia a Vienna; Le reazioni a Vienna; Gaetano Tumiati, I terroristi avevano collocato in un camino una bomba ad orologeria con 30 kg di Tritolo. Il racconto degli scampati: “Un boato terribile, il finimondo, sembrava cadessero proiettili di mortaio”
«La Stampa», 11 settembre 1966 [p.1] Titolo: Gli assassini nazisti dell’Alto Adige trovano rifugio e protezione oltre confine. Il governo ammonisce Vienna e Bonn a dimostrare coi fatti la buona volontà. Chira risposta di Fanfani alle condoglianze del ministro austriaco Toncic: “Attendiamo che prendiate tutte le misure necessarie per impedire la preparazione degli attentati, il rifugio degli attentatori, l’esaltazione del terrorismo”. Il nostro ambasciatore a Bonn ha protestato per le interviste televisive definite “indiretto incoraggiamento alle azioni delittuose”. L’Austra dà nuove assicurazioni di voler collaborare. Klaus avrebbe scritto una lettera personale a Moro. Domani mattina si riunisce il Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio dibattito alla Camera. Taviani continua il sopraluogo in Alto Adige; Editoriale, Ferdinando Vegas, I mandanti ed i complici; (Ansa), Le note dell’Italia; m.t. (Michele Tito), Domani Moro alla Camera parlerà sull’Alto Adige. Il governo è convinto che i fanatici nazisti, del Tirolo e della Baviera, vogliono ad ogni costo impedire l’accordo, approvato nella sostanza anche dalla Volkspartei. Ma l’intesa sarà cercata ugualmente, purché la popolazione altoatesina di lingua tedesca collabori con lealtà; Il governo austriaco mobilita la polizia al confine con l’Italia perché collabori alle indagini; Due raduni di SS previsti in Germania per il 18 settembre; Gaetano Tumiati, Le perizie confermano la gravità dell’attentato. Migliorano le condizioni dei cinque finanzieri feriti. Rimane un mistero come l’ignoto terrorista sia riuscito a portare il potentissimo ordigno nell’edificio, protetto da filo spinato e sorvegliato da sentinelle. Un cane da guardia rivela insoliti malesseri, l’altro appare stranamente apatico: avvelenatI? Da giorni si era sparasa la voce di un “prossimo attacco”; Attentato nel Bellunese a un traliccio elettrico; Oggi i funerali delle vittime
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12-15 settembre
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Camera dei deputati. Si svolge il dibattito sulle mozioni e interrogazioni presentate dai vari gruppi sull’attentato in Alto Adige. Al termine della discussione è approvata a maggioranza la mozione presentata dai partiti di centro-sinistra che invita il governo a proseguire le trattative per la concessione dell’autonomia e la parità linguistica. Votano contro PCI , PSIUP, MSI e monarchici.
Seduta n. 505 - 12 settembre Mozioni, interpellanze e interrogazioni sull'Alto Adige : Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Taviani, ministro dell'Interno; Commemorazione 'delle vittime del terrorismo in Alto Adige : Bucciarelli Ducci, presidente della Camera , Moro, presidente del Consiglio dei ministri Seduta n. 506 -13 settembre Discussione: Almirante ,Badini Confalonieri, Cuttitta, Galluzzi, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Taviani, ministro dell'Interno Seduta n. 507 - 14 settembreDiscussione: Ballardini, Berloffa, Dietl, Di Primio, Giuseppe Gonella, Luzzatto, Melis, Mitterdorfer, Piccoli, Romualdi, Scotoni, Zucalli Seduta n. 508 - 15 settembre Discussione, dichiarazioni di voto, votazione della mozione presentata da Zaccagnini ( DC), Mauro Ferri ( PSI), Tanassi ( PSDI ), La Malfa ( PRI) : Barca, Covelli, De Pascalis, La Malfa, Luzzatto, Malagodi, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Pacciardi, Pajetta, Roberti, Tanassi, Taviani, ministro dell'Interno, Vaja, Zaccagnini. Votazione della mozione presentata da Zaccagnini ( DC), Mauro Ferri ( PSI), Tanassi ( PSDI ), La Malfa ( PRI)
«La Stampa», 13 settembre 1966 [p.1] Titolo: Gli attentati e le trattative per l’Alto Adige. Moro invita la Camera a decidere se continuare i colloqui con Vienna. Il governo, ha detto il presidente, desidera arrivare all’accordo. Ci sono le basi per concluderlo, ma è proprio questo che i terroristi cercano di impedire. Chi li organizza e li finanzia vuole mutare il corso dell’Europa, sostituire alla collaborazione tra eguali, l’esasperazione nazionalista e razzista. Con l’accordo o senza, le azioni dinamitarde continueranno, ma ogni mezzo sarà impiegato per stroncarle e prevenirle. Una cosa è certa: l’Alto Adige è e resterà italiana. Taviani rivela quali sono i gruppi dinamitardi; Michele Tito, Non fare il gioco dei nazisti; Fausto De Luca, Parla il presidente del Consiglio; Gaetano Tumiati, Le indagini per le ultime azioni criminali. In Alto Adige fermate quattro persone un giovane ammette di aver sparato. Il ragazzo, 17 anni, aveva in tasca un sacchetto di pene: serve ai terroristi per deviare i cani-poliziotto, spargendolo in terra. La popolazione di lingua tedesca sembra non più ostacolare l’opera della polizia: positiva la loro reazione al discorso di Moro. Nuove piccole esplosioni in valli deserte; f.d.l. (Fausto De Luca), Il discorso del ministro dell’Interno. Le organizzazioni terroristiche sono tutte di ispirazione nazista. Le centrali di questi gruppi sono state individuate dai nostri servizi di sicurezza , esse sono guidate dai funesti ideali del pangermanesimo di Hitler ; È stato costituito sabato. Ad Innsbruck un movimento per unire Bolzano all’Austria
«La Stampa», 14 settembre 1966 [p.1] Gaetano Tumiati, Nuovo attentato presso il confine. Sparano ai carabinieri e fuggono in Austria. Ieri sera alcuni carabinieri in perlustrazione tra la bufera vengono attaccati a raffiche di mitra. Rispondono al fuoco e accorrono gli alpini del rifugio Vittorio Veneto. Un brigadiere rimane ferito leggermente, colpito anche uno degli assalitori, che riescono a passare la frontiera. Altra sparatoria sopra Malga Sasso. Il giovane catturato sabato ammette di aver esploso una rivoltellata contro una pattuglia, in casa aveva tre fucili, fermato anche il fratello; Fausto De Luca, Parlano i partiti d’opposizione al dibattito per l’alto Adige. Per i liberali, Badini Confalonieri dichiara d’essere favorevole ad una “ragionevole autonomia di Bolzano”. Ma rimprovera al governo due cose: non aver informato il Parlamento delle proposte fatte all’Austria, non aver usato sufficiente energia con Vienna e Bonn per fermare i gruppi neonazisti. I comunisti polemizzano con la DC e cercano d’inserirsi nel centro-sinistra; L’inchiesta in Austria. L’attentatore di Vienna era in contatto con i nazisti
«La Stampa», 15 settembre 1966 [p.1-p.16] p.1- Fausto De Luca, Secondo i partiti della maggioranza alla Camera. “Il governo deve continuare le trattative per l’Alto Adige”. Hanno anche chiesto efficace garanzie all’Austria contro il terrorismo ed hanno ammonito: “Attenti che l’accordo per Bolzano non leda gli interessi degli altoatesini di lingua italiana”. Oggi repliche di Moro e Taviani, quindi il voto; p.16- Gaetano Tumiati, Altre due sparatorie sui monti lungo il confine con l’Austria. Gli alpini, in alta Val di Vizze, vedono due ombre tra le rocce. Intimano l’“alt”, gli sconosciuti fuggono. La pattuglia apre il fuoco e insegue, ma invano. Più tardi, sempre in Val di Vizze, due individui si gettano nei boschi appena vengono scorti dai carabinieri: anche stavolta evitano proiettili e cattura. Resi noti i risultati della perizia balistica sullo scoppio che nella caserma di Malga Sasso provocò la morte di 2 finanzieri: l’esplosivo fu posto in un sacchetto di sabbia sul davanzale della finestra
«La Stampa», 16 settembre 1966 [p.1] Fausto De Luca, Così ha deciso la Camera dopo l’ampio dibattito. Il governo autorizzato a continuare i colloqui con Vienna sull’Alto Adige. La lotta al terrorismo sarà proseguita senza pietà. A tale scopo il Parlamento “impegna il governo ad ottenere una efficace ed organica collaborazione dall’Austria e, per la parte che le concerne, anche dalla Germania”. Nella replica Moro dichiara: “ Ci sono gruppi neonazisti oltre frontiera, ma attenti a non confonderli con l’intera nazione tedesca o austriaca”. Taviani dice: “In Alto Adige non si può parlare di guerriglia, pochi criminali, espertissimi scalatori, passano la linea del confine anche solo di qualche metro, sparano a tradimento e fuggono”; (Associated Press), Soddisfazione a Vienna per la decisione italiana; t. s., Discorso di Schoeder. La Germania assicura la sua piena collaborazione
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13-15 settembre
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Riprendono le trattative interrotte a giugno e riaperte il 6 settembre per il contratto dei metalmeccanici delle aziende private. I sindacati precisano ulteriormente le loro richieste. Fra cui l’introduzione di commissioni tecniche paritetiche per le vertenze in materia di qualifiche e cottimi, la consultazione nel caso di variazione dei criteri fondamentali dei sistemi generali di cottimo in vigore e sulle innovazioni tecnologiche. La Confindustria pone difficoltà sulla loro composizione e sul loro ruolo. La trattativa è ulteriormente aggiornata.
Il 15 settembre è raggiunto l’accordo fra Intersind e Asap e sindacati per i metalmeccanici del settore pubblico. Accolti i punti fissati già il 26 luglio, accettata la formazione dei comittai partitetici per cottimi e qualifiche.
«La Stampa», 14 settembre 1966 [p.14] l.g., I metalmeccanici privati precisano le loro richieste. Le trattative con la Confindustria in una atmosfera distesa. Oggi gli industriali faranno conoscere le loro risposte
«La Stampa», 15 settembre 1966 [p.14] r.s., La risposta della Confindustria alle proposte dei metalmeccanici. In linea di principio accetta i “comitati tecnici partitetici” nelle aziende private. Ma non è d’accordo con i sindacati sulla loro composizione. Gli incontri proseguono oggi
«La Stampa», 16 settembre 1966 [p.9] r.s., Accolti i punti fissati il 26 luglio scorso. Firmato l’accordo per i metalmeccanici privati. Il contratto è ora all’esame del ministero del Lavoro. Prevede in ogni aziensa l’istituzione di comitati paritetici per i cottimi e le qualifiche. Continuano le trattative per i metalmeccanici privati
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14 settembre
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PSDI-PSI: La Direzione e il Comitato centrale del PSDI approvano all’unanimità i documenti per l’unificazione con il PSI. Con lo stesso ordine del giorno si riunisce la Direzione del PSI. I lombardiani si dichiarano contrari alla fusione. I documenti, approvati a maggioranza, saranno sottoposti per la decisione definitiva al Comitato centrale che si svolgerà il 16 e il 17 settembre. Le riunioni dei due partiti tracciano il percorso che porterà alla nascita del nuovo partito: Dal 27 al 29 ottobre il Congresso del PSI, il 29 ottobre quello del PSDI e infine il 30 ottobre il Congresso dell’unificazione.
«La Stampa», 15 settembre 1966 [p.9] Michele Tito, Deciso ieri dalle Direzioni dei due partiti. I Congressi del PSI e PSDI convocati alla fine di ottobre. Dal 27 al 29 si riuniranno i delegati socialisti, il 29 quelli socialdemocratici. Il giorno seguente, 30 ottobre, le due Assemblee siederanno insieme nella “Costituente” per proclamare la nascita del nuovo partito. Alle elezioni amministrative di novembre formeranno liste uniche. Tutti gli atti per la fusione sono stati approvati, con la sola opposizione dei lombardiani
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15 settembre
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Camera : la Commissione Giustizia, dopo la riunione svolta a maggio, riprende l’esame della legge sul divorzio presentta da Loris Fortuna (PSI) . La DC annuncia che darà battaglia e si opporrà all’approvazione della legge. Per il DC Riccio il disegno di legge presentato è anticostituzionale in quanto in contrasto con la Costituzione che ha accolto il Concordato. La riunione è aggiornata alla settimana successiva.
«La Stampa», 14 settembre 1966 [p.9] Guido Guidi, Una prima riunione si era avuta a maggio. Domani il progetto di divorzio torna in Commissione alla Camera. La proposta del socialista Fortuna riguarda soltanto i matrimoni celebrati con rito civile. Ma si prevedono forti ostacoli per la sua approvazione. Il DC Riccio sostiene che il divorzio modifica i Patti Lateranensi, quindi sarebbe in contrasto con la Costituzione che ha accolto il Concordato
«La Stampa», 16 settembre 1966 [p.15] Guido Guidi, Combattuta riunione alla Commissione della Camera. La DC annuncia che si opporrà ad ogni progetto per il divorzio. L’on. Pennacchini, a nome del gruppo democristiano, dichiara: “Faremo valere inostri convincimenti, quali che siano le conseguenze politiche”. L’on. Fortuna (PSI) precisa che la sua proposta interessa i matrimoni celebrati con rito civile e quelli concordatari. I liberali non si pronunciano e chiedono di sentire prima la Commissione per gli Affari costituzionali. La riunione rinviata alla prossima settimana
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15 settembre
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Il pontefice , Paolo VI, emana la lettera enciclica «Chisti matri rosarii», una supplica alla «Beata Vergine Maria » contro la guerra.
Lettera enciclica di Paolo VI «Chisti matri rosarii»
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16-17 settembre
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PSI Comitato centrale. Con 81 voti a favore e 16 contrari, sulla base della relazione del segretario De Martino, sono approvati i documenti (Dichiarazione dei principi e Statuto) per l’unificazione con il PSDI che saranno sottoposti al XXXVII Congresso straordinario fissato per il 27-29 ottobre. I lombardiani e la sinistra , in un documento che raccoglie 13 voti , pur confermando le critiche espresse in seno al Comitato paritetico per l’unificazione, affermano che resteranno nella nuova formazione politica conducendo la loro battaglia per una «piattaforma riformista» capace di coinvolgere tutte le forze di sinistra interessate. Al contrario i parlamentari Simone Gatto, Tullia Carrettoni e Luigi Anderlini annunciano che non prenderanno la tessera del nuovo partito.
«La Stampa», 17 settembre 1966 [p.1] Fausto De Luca, Il nuovo partito nascerà il 30 ottobre. Il Comitato centrale del PSI esamina gli atti dell’unificazione. Entro stasera tutti i documenti saranno approvati. Contrari sono i lombardiani, che però entreranno nel nuovo partito, sia pure con “spirito critico”. Presidente del “Partito socialista unificato” sarà Nenni, due i segretari: De Martino e Tanassi. Il tesseramento sarà aperto il 1° novembre. Alle elezioni amministrative di questo autunno si formeranno liste uniche
«La Stampa», 18 settembre 1966 [p.1] Titolo: Chiusi i lavori del Comitato centrale. Il PSI approva l’unificazione con 81 voti a favore e 16 contro. La grande maggioranza si è schierata con Nenni. L’on. Lombardi, Giolitti e Santi ed il loro gruppo ammettono l’utilità della fusione, ma criticano i modi in cui viene attuata: nel futuro partito essi assumeranno il ruolo di oppositori. Tullia Carrettoni, Gatto e Anderlini annunciano che non prenderanno la nuova tessera. Convocato il Congresso straordinario per il 27-29 ottobre: sarà l’ultimo del PSI. Il giorno 30, socialdemocratici e socialisti proclameranno l’unione definitiva; Vittorio Gorresio, Il nuovo partito; Fausto De Luca, I discorsi all’assemblea socialista. De Martino dice: “Riforme sì ma non danneggiare l’economia”. I socialisti accettano l’Alleanza Atlantica “ perché un mutamento renderebbe precaria la pace”. In politica interna il partito unificato intende “contestare alla DC l’egemonia” avuta finora in Italia e al PCI il monopolio sugli operai
Francesco De Martino, «Un’epoca del socialismo»,Firenze, La Nuova Italia, 1983, vedi il capitolo XVIII «L’unificazione», pp. 310-331; Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1957-1966, Milano, SugarCo Edizioni, 1982, pp. 675-676 [nota del 17 settembre 1966]
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16 settembre
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Camera : è convertito in legge il decreto (30 luglio 1966) recante provvedimenti a favore della città di Agrigento in seguito al movimento franoso del luglio 1966.
Seduta n. 509 -16 settembre Conversione in legge del decreto sui provvedimenti a favore di Agrigento, Discussione: Margherita Bontade, Calabrò, Degan, relatore, Di Benedetto, Franchi, Giglia, sottosegretario ai Lavori Pubblici, Guarra, Rinaldi Seduta n. 510- 19 settembre Discussione: Cottone, Ivano Curti, Lauricella, Mancini, ministro dei Lavori pubblici, Ripamonti, Santagati, Sinesio, Todros Seduta antimeridiana n. 511 -20 settembre Discussione: Bressani, De Pasquale, Mancini, ministro dei Lavori pubblici, Nicosia, Palazzolo Seduta pomeridiana n. 512 -20 settembre Accreman, Alessandrini, Bavetta, Ivano Curti, Degan, relatore, De Pasquale, Di Benedetto, Failla, Mancini, ministro dei Lavori pubblici, Nicosia, Raia, Ripamonti, Todros
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20 settembre
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Amintore Fanfani, in qualità di presidente uscente, inaugura la 21ᵃ Assemblea generale dell’ONU che si svolge a New York . Nel suo intervento, riferendosi anche al monito di Paolo VI , si pronuncia affinchè le Nazioni Unite si adoperino per la pace nel Vietnam. Nuovo presidente dell’Assemblea è nominato l’afgano Abdul Raman Pazwack.
«La Stampa», 21 settembre 1966 [p.1] Nicola Caracciolo, Fanfani invita l’ONU a fare la pace nel Vietnam. Il nostro ministro degli Esteri ha aperto come presidente la 21ᵃ Assemblea generale. Il suo mandato è scaduto: sostituito da un afghano. Ricordando il monito di Paolo VI , Fanfani ha detto: “Abbiamo il dovere di esplorare con tenacia le vie di una pace ormai assolutamente necessaria”. Appello alle NU ad estendere la loro autorità “in tutte le regioni del mondo” ( chiaro accenno alla Cina); l.f. ( Lamberto Furno), Il Vaticano spera che i popoli ritrovino fiducia nell’ONU
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21-22
settembre
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Senato- Si replica il dibattito che si è già svolto alla Camera, sugli attenatti in Alto Adige.
Seduta n. 480 - 20 settembre Sui fatti dell'Alto Adlge : Merzagora, presidente del Senato , Discussione di mozioni e svolgimento di interpellanze e di interrogazioni sull'Alto Adige: Battino Vittorelli, Nencioni, Palumbo, Rosati Seduta n. 481 -21 settembre Discussione: Albarello, Berlanda, Ferretti, Franza, Lussu, Morino, Nencioni, Sand, Schiavetti, Scoccimarro, Tomassini Seduta n. 482 - 22 settembre Discussione: Albarello, Bergamasco, Bermani, D'Andrea, Gava, Gronchi, Lessona, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Piasenti, Saxl, Schiavetti, Taviani, ministro dell'interno, Valenzi, Viglianesi. Votazione palese dell’ordine del giorno presentato da Gava ( DC), Battino Vittorelli (PSI) e Viglianesi (PSDI)
«La Stampa», 23 settembre 1966 [p.1] Fausto De Luca, Il Senato approva la politica del governo per l’Alto Adige. Moro e Taviani documentano che gli attentati sono nazisti. Il presidente del Consiglio afferma che in Austria ed in Germania i criminali hanno larghi appoggi, ma che è assurdo identificarli con i governi austriaco e tedesco. Il ministro dell’Interno cita nomi, città e date: gli individui responsabili del terrorismo sono tutti legati ad organizzazioni naziste ed in genere pregiudicati, quasi nessuno è tirolese o altoatesino: vengono dalla Baviera, dalla Ruhr, da Hannover e da Vienna. Tutto dimostra l’ispirazione razzista dei dinamitardi: l’alto Adige è per loro soltanto una palestra, nell’illusione di ripetere in Europa le tragiche esperienze di Hitler; c. p., Anche il ministro austriaco ha ammesso i legami fra estrema destra e terrorismo. Hetzenauer, titolare del dicastero dell’Interno di Vienna, ha risposto ad una interpellanza sull’esplosione alla sede dell’Alitalia. I responsabili, egli ha detto, avevano contatti con i neonazisti di Berlino e della Germania; Ultim’ora. È morto il tenente della Guardia di Finanza ferito a Malga Sasso
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3-5 ottobre
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CGIL – Direttivo : relazionano Agostino Novella e Vittorio Foa.
«Rassegna sindacale»,n. 96, 9 ottobre 1966 [ documentazione pp. 1-8] p.1- Titolo: La riunione del Comitato Direttivo della CGIL del 3-4-5 ottobre; pp.1-2- Il documento sull’unità sindacale; pp-2-4- La relazione di Agostino Novella; pp.4-6-Il dibattito sulla relazione Novella; pp.6-7-La relazione Foa; pp.7-8- La discussione e l’odg sulle vertenze e le lotte
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4 ottobre
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Paolo VI, a un anno di distanza dal suo intervento all’ONU, rivolto a migliaia di persone raccolte in Piazza San Pietro e attraverso la radio e la televisione, torna a lanciare a tutte le Nazioni un appello per la pace nel mondo. Esplicito il riferimento al Vietnam per cui chiede «leali e aperte» trattative.
Paolo VI, Santa messa nella giornata di universale impetrazione della pace nel mondo [fonte: w2.vatican.va ]
«La Stampa», 5 ottobre 1966 [p.1] Filippo Pucci, Ad un anno dal suo storico viaggio all’ONU. Nuovo, accorato appello del Papa perché la pace ritorni nel mondo. Paolo VI ha parlato ad un immensa folla raccolta in piazza San Pietro e, attraverso la radio e la televisione, si è rivolto a tutte le Nazioni. Esplicito accenno al Vietnam, per il quale ha chiesto leali e aperte trattative. “Dallo scorso anno la situazione mon è migliorata”. Ha aggiunto : “La pace è difficile, ma non impossibile, dobbiamo fare ogni sforzo per conquistarla”
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4-5 ottobre
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Manifestazioni a Trieste e Genova per l’attibuzione della sede dell’Italcantieri. Trieste: il 4 ottobre i lavoratori navalmeccanici , dopo un corteo che ha attraversato il centro cittadino, protestano violentemente , scagliando pietre contro la sede del giornale locale «Il Piccolo», accusato di non difendere con energia le ragioni dei triestini. Poco dopo alcuni gruppi di dimostranti circondano l’arcivescovo Santin ,in attesa di ricevere per una inaugurazione il ministro per i rapporti con parlamento, Giovanni Battista Scaglia. In entrambi i due episodi l’intervento della polizia e gli scontri che ne derivano provoca numerosi contusi e alcuni feriti . Genova: il 5 si ferma l’intera città in sciopero generale. Dal corteo indetto da CGIL, CISL, UIL si stacca un migliaio di manifestanti, fra cui numerosi studenti ed effettua un massiccio blocco stradale. Ne segue un duro scontro con le forze dell’ordine. Il bilancio è di 173 denunciati di cui 72 arrestati e rinviati a giudizio per violenza contro privati e forza pubblica, porto abusivo di arma da fuoco o da taglio. Il PCI sconfessa i disordini e gli scontri che attribuisce ad elementi «filocinesi».
«La Stampa», 5 ottobre 1966 [p.9] u.s. (Ugo Sartori) , La controversia per la sede dell’Italcantieri. Gravi disordini ieri a Trieste. A Genova oggi sciopero generale. Nella città istriana una colonna di 4 mila dimostranti è sfilato per il centro. Ha spezzato i vetri della sede di un giornale locale, accusato di non sostenere con sufficiente energia gli interessi dei lavoratori tiestini. Infine un gruppo di scioperanti ha circondato l’arcivescovo mons. Santin che era in attesa con altre dell’arrivo del ministro Scaglia per una cerimonia. La polizia ha liberato il prelato, ma sono seguiti scontri vivaci con alcuni contusi; f.d. (Filiberto Dani) , Tutto fermo oggi a Genova: trasporti, negozi, scuole; f.d.l. ( Fausto De Luca) La sede dell’Italcantieri già assegnata a Trieste? Una riunione di ministri presieduta dall’on. Moro
«Stampa Sera», 6-7ottobre 1966 [p.7] Carlo Massaro, Le manifestazioni dei teppisti durante lo sciopero. 74 arrestati e 101 denunciati per gli scontri di ieri a Genova. Dei 228 fermati nel corso degli incidenti, cinquantatre sono stati rilasciati stamane. I settantaquattro rinchiusi a Marassi sono stati rinviati a giudizio per violenza contro i privati e la forza pubblica, porto abusivo di arma da fuoco o da taglio e possesso di oggetti da scasso
«La Stampa», 7 ottobre 1966 [p.9] f.d., L’azione dei teppisti durante lo sciopero generale. Per i disordini di Genova denunciate 173 persone ( 72 in stato di arresto). Di essi 48 sono pregiudicati, 3 capelloni, un ricercato per furto, due stranieri. Sindacato e presidente della Provincia presentano a Roma nuove proposte per l’Italcantieri
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6 ottobre
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Bolzano : rinvenuta una bomba a orologeria ( 18 candelotti di dinamite) in un bar nel centro della città. Lo stesso giorno il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, sulla base dell’ ordine del giorno approvato alla Camera il 15 settembre e alcuni giorno dopo al Senato, consegna ai governi di Vienna e Bonn due «nore verbali» di protesta sul ripetersi degli attentati da parte di terroristi indipendentisti e gruppi neonazisti di Austria e Germania.
«La Stampa», 7 ottobre 1966 [p.1] Fausto De Luca, L’inquieta situazione nell’Alto Adige. Ferme note italiane a Vienna e Bonn. Bomba a orologeria scoperta a Bolzano. Il governo replica con durezza all’atteggiamento di certi ambienti austriaci che minimizzano il terrorismo nazista per giustificare la mancata collaborazione della polizia. Si chiede all’Austria di intervenire con provvedimenti concreti contro i criminali. La nota alla Germania sollecita “un rinnovato sforzo di prevenzione e repressione”; e.p., La bomba di Bolzano poteva provocare una strage
«Stampa Sera», 7-8 ottobre 1966 [p.1] Enzo Pizzi, Bomba a orologeria nel centro di Bolzano. Criminosa rispsota ai passi diplomatici del governo italiano. L’ordigno è stato trovato poco prima che esplodesse. Era una carica di 13 candelotti di dinamite, capace di demolire una casa. Gli attentatori l’avevano nascosta nella toaletta di un bar, dentro lo sfiatatoio dell’impianto di aereazione.Sarebbe scoppita alle 9, quando il locale era pieno di clkienti. Di fronte c’è la sed del giornale “Dolomiten”
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7 ottobre
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Rispetto al conflitto che ha contrapposto Trieste e Genova sul futuro dell’Italcantieri , il Comitato per la programmazione economica (CIPE) decide per Trieste la sede dell’Italcantieri e la costituzione di una società FIAT-IRI per la produzione di motori Diesel, mentre a Genova sarà concentrata l’industria nucleare IRI, le direzioni della Finmeccanica e del Centro progettazione tecniche navali, il potenziamento dell’Ansaldo e altri incentivi a favore della Liguria.
«La Stampa», 8 ottobre 1966 [pp.1-2-p.16] p.1-Arturo Barone, Deciso dal Comitato per la programmazione. A Trieste la sede dell’Italcantieri. Per Genova nuove grandi iniziative. Nella città istriana sarà costituita una società FIAT-IRI, di dimensioni mondiali, per produrre motori Diesel. Nel capoluogo ligure verrà concentrata l’industria nucleare dell’IRI, le direzioni di Finmeccanica e del Centro progettazione tecniche navali, saranno potenziati gli stabilimenti Ansaldo. Inoltre a favore della Liguria previsti notevoli investimenti, un porto satellite a Voltri e un’autostrada sul Turchino; p.2 [cronaca cittadina]-Il progetto FIAT-IRI non avrà ripercussioni alla sezione Grandi Motori. A Trieste si produrranno i grandi motori marini. A Torino i medi e piccoli Diesel, le turbine a gas e le macchine utensili; p.16-u.s. (Ugo Sartori) , Dopo le misure per l’industria navalmeccanica. Prime diverse reazioni a Trieste ed a Genova. Positivi i commenti nel capoluogo istriano: non ci sono più le preoccupazioni delle scorse settimane sull’impiego della manod’opera. A Genova i sindacati esprimono amarezza per non aver ottenuto nella città la direzione dell’Italcantieri ma altri riconoscono che le nuove iniziative rappresentano un “forte progresso”; f.d. (Filiberto Dani) , Discordi i giudizi negli ambienti genovesi
«La Stampa», 9 ottobre 1966 [p.1-p.5] p.1- Ugo Sartori, Dimostrazione non giustificata contro le decisioni governative. Disordini e violenze a Trieste settanta feriti, oltre 150 fermati. Per tutta la giornata scioperanti hanno bloccato il traffico, deviando e rovesciando autobus, erigendo barricate, scagliando sassi e mattoni contro la polizia. Protestavano contro il Comitato della programmazione che, pur dando a Trieste la direzione dell’Italcantieri e la più grande gabbrica d’Europa di motori Diesel, aveva annunciato la trasformazione dell’improduttivo cantiere S.Marco. Le manifestazioni sono state favorite dal PCI. Energica e dura condanna espressa da democristiani, socialisti e socialdemocratici; Queste le decisioni che aveva preso il CIPE; Fissato per venerdì a Genova un altro sciopero generale; p.5- Filiberto Dani, Le decisioni sui cantieri navali. Amara intervista del sindaco di Genova. L’ing. Pedullà esprime rammarico per l’assegnazione della sede dell’Italcantieri a Trieste. Riconosce che il pacchetto delle offerte al capoluogo ligure è molto vistoso, ma che è difficile dare oggi su di esso un giudizio preciso. E si chiede: In base a quali elementi i sindacati hanno potuto respingerlo in blocco e dichiarare altri scioperi
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10 ottobre
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Camera: discussione sulle interrogazioni presentate sulle manifestazioni di Trieste e Genova. Il ministro dell’Interno, Paolo Emilio Taviani, attacca i comunisti definendoli responsabili dei disordini.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 529-10 ottobre 1966 Interrogazioni urgenti sui fatti Di Trieste. Svolgimento: Almirante, Belli, Maria Bernetic, D'Alema, Giomo, Ingrao, La Malfa, Luzzatto, Pieraccini, ministro del Bilancio, Taviani, ministro dell'interno
«La Stampa», 11 ottobre 1966 [p.1] Fausto De Luca, In una agitata riunione alla Camera. Taviani e Pieraccini condannano le violenze di Genova e Trieste. Il ministro dell’Interno sottolinea le gravi responsabilità dei comunisti che hanno fomentato i disordini con un solo intento: osteggiare il governo. La polizia, ha detto Taviani, s’è comportata con fermezza, ma con estrema discrezione malgrado la furia dei gruppi di scioperanti. Il ministro del Bilancio, tra le continue interruzioni dell’estrema sinistra, conferma che il governo tende a rendere produttive, finalmente, le aziende navalmeccaniche e garantisce la piena occupazione ai due capoluoghi; g.f., I sindacati invitano a sospendere gli scioperi. L’appello è stato rivolto dai dirigenti nazionali alle federazioni provinciali; a.c., Moro: “Abbiamo grantito gli interessi dei lavoratori”; Filiberto Dani, Timori e ansie nelle due città dov’è tornata un po’ di calma. Riuniti a Genova i consigli comunale e provinciale: il sindaco Pedullà si dice piuttosto “deluso” del piano governativo, i rappresentanti del centro-sinistra, pur esprimendo qualche rammarico, riconoscono che le offerte meritano attenzione. Il sindaco di Trieste cita i responsabili dei danni ai filobus e agli edifici devastati; Ugo Sartori, Normale la ripresa del lavoro a Trieste
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Nasce il Partito comunista d’Italia marxista-leninista ( PCDI-m-l) |
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È fondato il Partito comunista d’Italia marxista-leninista ( PCDI-m-l) vi confluiscono vari gruppi filocinesi già operanti in Italia e un gruppo filo-albanese particolarmente attivo nel Sud. La città scelta per la fondazione è Livorno, un richiamo alla nascita nel 1921 del Partito comunista d’Italia (poi PCI). La sua ideologia si ispira alla Cina di Mao, in polemica con quello che è considerato il «revisionismo» del PCI sul piano internazionale e nazionale. Segretario è eletto Fosco Dinucci. Il simbolo una falce e martello nera su uno sfondo rosso.
«La Stampa», 16 ottobre 1966 [p.1] Mario Fazio, I comunisti filocinesi riuniti a Livorno fondano il nuovo partito “marxista-leninista”. Si chiamerà “PCDI-m-l” e intende contrapporsi al PCI di Longo, ritenuto troppo trasformista ed equivoco. La sua ideologia si ispira a Mao Tse-tung. Mancano per ora grossi nomi e gli iscritti sembrano essere assai pochi
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18-19 ottobre |
Camera : mozioni e interpellanze sulla situazione internazionale
Seduta pomeridiana n. 537- 18 ottobre Mozioni, interpellanze e interrogazioni sulla situazione internazionale. Discussione: Cantalupo, De Marsanich, Carlo Galluzzi, Romualdi, Vecchiett Seduta pomeridiana n. 539 -19 ottobre Badini Confalonieri, Cattani, Delfino, Fanfani, ministro degli Affari Esteri, Folchi, Carlo Galluzzi, Luzzatto, Malagodi, Edoardo Martino, Pacciardi, Riccio, Roberti, Romualdi, Vecchietti
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24-27 ottobre
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Al Senato si svolge un’animata discussione sulle mozioni presentate sulla frana di Agrigento. Nel corso del dibattito Umberto Terracini (PCI) accusa, sulla base di documenti, gli intrecci fra Mafia e DC in Sicilia. Nel suo intervento Emilio Lussu (PSIUP) , provocando uno scontro fisico nell’aula e la sospensione della seduta , definisce la DC : «una banda di ladri». Non mancano le polemiche fra DC e PSI. Nel suo intervento il ministro dei Lavori pubblici, Giacomo Mancini (PSI) annuncia l’impegno del governo a presentare la legge urbanistica entro il 30 novembre, mentre nel frattempo saranno rese più pesanti le sanzioni amministrative e penali per chi viola le norme sulle edilizie. Respinte le mozioni dell’opposizione è approvata la mozione della maggioranza.
Seduta n. 505- 24 ottobre Discussione Delle Mozioni Sulla Frana Di Agrigento (Nn. 31, 32, 33, 34, 35) : Ajroldi, Nencioni, Schiavetti, Terracini . Seduta antimeridiana n. 506 -25 ottobre Discussione: Banfi, D'Andrea, Simone Gatto, Pafundi, Tomassini Vecellio Seduta pomeridiana n. 507 -25 ottobre Discussione: Cipolla, Cuzari, Granata, Lussu, Maier, Militerni, Seduta antimeridiana n. 508 -26 ottobre Discussione: Adamoli, Gava, Lussu, Poët, Roda – Sugli incidenti avvenuti in aula: Gava, Lussu, Pajetta, Spigaroli Seduta pomeridiana n. 509 -26 ottobre Discussione: Levi, Lo Giudice, Mancini, ministro dei Lavori pubblici, Marullo, Veronesi Seduta n. 510 -27 ottobre Discussione, Approvazione della mozione n.31 e reiezione delle mozioni 32,33,34,35 e di ordine del giorno: Adamoli,Albarello,Bartesaghi, Battino Vittorelli, Bergamasco, Bufalini, Carubia, Cipolla, Simone Gatto, Gava, Grimaldi, Maccarrone, Mancini, ministro dei Lavori pubblici, Milillo, Nencioni, Tedeschi, Terracini, Veronesi
«La Stampa», 27 ottobre 1966 [p.1] Fausto De Luca, Il dibattito per lo scandalo di agrigento. Grida e disordini al Senato per frasi ingiuriose di Lussu. Il parlamentare del PSIUP urla alla DC. “Siete tutti ladri”. Il sen. Gava reagisce con sdegno e fermezza. Dai banchi d’ogni settore si levano battute polemiche, i comunisti balzano con furia nell’emiciclo, trattenuti a stento dai commessi. Sospesa la seduta. Alla ripresa il comunista Secchia, che presiedeva la riunione, deplora ufficialmente il sen. Lussu; r.s, Mancini ha riferito al Consigio dei ministri; La frana di Agrigento riprende a muoversi
«La Stampa», 28 ottobre 1966 [p.1] Michele Tito, Scandalo ad Agrigento, irregolarità in molte parti d’Italia. Mancini annuncia severe misure per mettere ordine nell’edilizia. Il governo si impegna a presentare la legge urbanistica in Parlamento entro il 30 novembre. Intanto verranno subito aggravate le sanzioni amministrative e penali per chi viola le norme sulle costruzioni civili. Per quanto riguarda Agrigento: deferimento alla magistratura dei responsabili, riesame di tutte le licenze, cancellazione degli appaltatori abusivi dall’albo, demolizione di alcuni palazzi. Dopo il discorso del ministro nuovi incidenti fra i comunisti ed i democristiani, che reagiscono alle accuse. Approvata la mozione della maggioranza; Il sindaco di Agrigento fa demolire una casa
«La Stampa», 29 ottobre 1966 [p.1] Editoriale, Giovanni Conso, Si attende per Agrigento giustizia più sollecita
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L’unificazione PSI-PSDI- Nasce il Partito socialista unificato (PSU) |
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27 – 30 ottobre
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PSI – PSDI Si svolgono in contemporanea il XXXVII congresso del PSI e il XV del PSDI. Il 30 ottobre è ’ proclamata la costituzione del «Partito socialista unificato» ,PSU. Sono eletti segretari Francesco De Martino ( PSI) e Mario Tanassi ( PSDI) . Pietro Nenni eletto presidente. Entrano nel PSU Norberto Bobbio, Paolo Grassi, Manlio Rossi Doria, Bruno Zevi.
«Avanti!», 26 ottobre 1966 [p.1-p.8] p.1- Titolo pagina : Verso la Costituente socialista . Domani si apre il Congresso del PSI.L’inizio dei lavori alle ore 16 con la relazione del Segretario del Partito- Rappresentanze da tutta Italia e delegazioni dei partiti socialisti di tutto il mondo. Centinaia di inviati della stampa italiana e internazionale. Oggi la riunione della Direzione del Partito[servizio p.1-p.8] ; p.1- Editoriale, Francesco De Martino , Verso nuovi compiti ; p.1-p.8- Il socialismo in Europa : valori e prospettive. Nel corso di una tavola rotonda a Roma hanno preso la parola Antonio Giolitti, Riccardo Lombardi, Pietro Longo, Paolo Sylos Labini; Giorgio Ruffolo, Gino Giugni, Aldo Garosci, Fabrizio Onofri e GianninO Parravicini. Ha presieduto i lavori Gaetano Arfè ;L’adesione di Quasimodo ;Unificazione : continuano numerose le adesioni. Una lettera di Giulio Seniga ai compagni di Milano. Lascia il PCI e si iscrive al nuovo partito il segretario nazionale del Sindacato dei dipendenti della Sanità. La adesione dei giovani intellettuali di Rovigo ; p.1-Un documento dei sindacalisti del PSI. Per un sindacato autonomo e unitario . Un discorso del compagno Brodlolini ai membri socialisti del Consiglio generale della CGIL
«Avanti!», 27 ottobre 1966 [p.1-p.8] p.1- Titolo pagina :Oltre 600 i delegati alla XXXVII assise nazionale del PSI. Presenti le delegazioni dei partiti antifascisti italiani e delle centrali sindacali. Fra gli invitati una larghissima rappresentanza dei economisti, scienziati, uomini del cinema, della letteratura, delle arti. Duecento gli inviati dei giornali italiani e stranieri. Quindici troupe radio- televisve di tutto il mondo riprenderanno le varie fasi del Congresso[servizio p.1-8]; p.1-Editoriale, Franco Gerardi, Una battaglia vinta ; La riunione della Direzione ; p.1-p.8-Vivo interesse internazionale per l’unificazione. Presenti i delegati di 33 partiti esteri.Soddisfazione dei laburisti inglesi. Il “ Financial Times” parla di “ una pietra miliare nella storia politica italiana”. I primi arrivi a Roma delle delegazioni ; Nuove significative adesioni. Scrivono a Pietro Nenni i corrispondenti della TV Ruggero Orlando e Sandro Paternostro. L’adesione del pittore Domenico Cantatore. Nuove iscrizioni a Torino e a Pordenone
«Avanti!», 28 ottobre 1966 [pp.1-5] p.1- Titolo :La relazione del segretario del partito al XXXVII Congresso. Unità di tutti i socialisti per la conquista democratica del socialismo. Il partito si presenta compatto con tutte le sue forze all’unità socialista. La Carta dell’unificazione conferma la coerenza con le tradizioni ideali del socialismo italiano. Esiste una frontiera con il comunismo, come teoria e come pratica di governo. L’impegno dei socialisti per la moralizzazione della vita pubblica e per il rinvigorimento della politica di centro sinistra. L’unificazione crea una forza di alternativa per al conquista della maggioranza del movimento operaio per la direzione politica del paese ; pp.1-4- La relazione di Francesco De Martino[testo] ; p.1- Il saluto del Congresso al presidente Saragat ; p.1-p.4-Aperti da Jacometti i lavori del Congresso. Una bandiera che sventolerà sempre. Il Palazzo del Congresso gremito di delegati e invitati. Numerosa la rappresentanza dei partiti democratici italiani e dei movimenti socialisti stranieri ; Pietro A. Buttitta,L’incontro con le delegazioni. Consapevolezza di un grande compito. Lo sguardo all’avvenire che sarà come noi lo vorremo. La Sicilia rappresentata dai parenti delle vittime della reazione agraria e mafiosa ; Reazioni e commenti all’unificazione. Una dichiarazione di Tanassi. Un comunicato della direzione DC ; La dichiarazione di Albert Carthy segretario dell’internazionale .“Un evento storico per il socialismo mondiale” ; p.5-Il cammino del Partito socialista dal Congresso di Venezia all’unificazione. Il socialismo nella democrazia. Sotto questo titolo sono stati raccolti in volume, per le edizioni Vallecchi, i più significativi scritti e discorsi di Pietro Nenni negli ultimi dieci anni. Ne pubblichiamo due brani ; L’autonomia socialista( dal discorso pronunciato al Congresso di Venezia ) ; I socialisti nella maggioranza( dal discorso di fiducia al governo Fanfani di centro-sinistra) ; Una lezione ideologica e politica. Pubblichiamo la introduzione scritta per il volume del compagno Giuseppe Tamburrano.
«Avanti!», 29 ottobre 1966 [pp.1-3- pp.7-9] manca p.10 p.1- Titolo pagina : L’intervento di Nenni al XXXVII Congresso del Partito. È il socialismo che continua più forte per un’Italia più civile. Con l’unificazione riconquistiamo al socialismo una condizione di iniziativa, sottraendolo alla funzione subalterna di apporto alle due egemonie, della DC nella direzione dello Stato, dei comunisti nella direzione del movimento operaio ; p.1-p.7- L’intervento di Pietro Nenni [testo] p.1- La cronaca della seduta ; pp.1-2- L’intervento di Lombardi[testo] ; F. Go,A colloquio con i delegati esteri. L’unificazione svolta determinante per il socialismo europeo. Così si sono espressi il rappresentante dei socialisti spagnoli, Rodolfo Llopis, e il deputato socialista olandese Van der Goes Naters, ospiti del Congresso ; p.1-p.10 –Aprirà i lavori la relazione di Tanassi .Oggi il PSDI a Congresso; A.Q. ( Aldo Quaglio) , Fiducia nel socialismo e nella maturità del Paese ; p.3-Settanta anni di fedeltà alla causa dei lavoratori, della democrazia e della pace. I socialisti per L’Avanti ! . L’appello di De Martino e Tanassi ; pp. 7- 10 – Gli interventi[sintesi]
«Avanti!», 30 ottobre 1966 [p.1-p.3- pp.7-9] p.1- Titolo pagina :Uniti tutti i socialisti . EUR Palazzo dello Sport ore 9. Costituente ; p.1- Editoriale, Franco Gerardi, Per una svolta di civiltà ; Il congresso del PSI ; Il Congresso del PSDI ; p.1-p.3- p.6 - La replica di De Martino al XXXVII Congresso del PSI. Un socialismo più forte per i lavoratori e per il paese[testo ];La relazione di Tanassi al XV Congresso del PSDI . Inizia una fase nuova per il rinnovamento dello Stato[testo] ; p.3- L’intensa giornata conclusiva ; Un documento sul Mezzogiorno ; Il Congresso ricorda Paolo Rossi ; Giorgio Giannelli , Fervido entusiasmo al Congresso del PSDI . Verso le nuove mete della Costituente . La risposta di Saragat al messaggio dell’assemblea . Il discorso di Carthy ; Si apre questa mattina all’Eur . La grande assise dei socialisti ; p.4-L’intervento del compagno Brodolini . L’unificazione socialista è un grande fatto di base [testo] ; L’intervento del compagno Santi.Dare all’unificazione il vigore di una forte iniziativa socialista[testo] ; Portato da Albert Carthy. Il saluto dell’internazionale socialista .“Solo il socialismo porta la libertà e il rispetto dei diritti nella sicurezza” ; È giunto da Torino il “treno socialista”; Ugo D’Ascia , L’ “Unità” dagli oggi dipinti ; pp.5-6- Gli interventi [sintesi] ; p.5- La relazione del Colleggio dei revisori dei conti per il 1965 ; pp.7-9- Numero speciale dedicato alla Storia del Socialismo
Quotidiano del PSI – PSDI unificati
Direttore Franco Gerardi
«Avanti!», 1 novembre 1966 [pp.1-12] p.1- Titolo pagina :Costituente.Viva il partito di tutti i socialisti ; Il documento ; Il messaggio di Saragat ; Il saluto al Presidente ; p.2- Pietro A. Buttitta,Bandiere rosse all’EUR. Il socialismo ha vissuto una grande giornata . Un’immensa folla di lavoratori ha festeggiato l’unità socialista. I canti e i vessilli dell’internazionale. Nel ricordo dei martiri e dei caduti ; Alberto Piazza, Grande interesse della stampa inglese per l’unificazione dei socialisti italiani .Tutti i giornali hanno dato ampio risalto all’avvenimento. Positivo giudizio del “Times” sulla relazione di De Martino al Congresso del PSI ; Angelo Quattrocchi, I commenti a Parigi ; I commenti austriaci . Un ruolo importante ; Un buon segno ; Telegramma di Moro a Nenni ; p.3- pp.8-9 -Fra L’entusiasmo e la commozione dei delegati il discorso del presidente del partito unificato. Nenni : niente impedirà al socialismo di costruire la civiltà di cui è portatore . Una tensione politica e morale che conoscemmo solo nei primi anni dopo la Liberazione. Centro-sinistra: bilancio positivo nell’insieme, ma è necessario uno sforzo di volontà politica, se ciò non fosse possibile entrerebbe in crisi non un ministero ma l’intera situazione politica. Nasce un partito aperto senza settarismi, né dogmatismi[testo ]; p.3-pp.9-10- Il discorso di Pertini[testo] ; p.3- pp.10- 11- La relazione di Tanassi[testo] ; p.3-pp.11-12- La relazione di De Martino [testo] p.3- Ampia eco sulla stampa alla Costituente; Il saluto di Pillerman; pp.4-12- I lavori della Costituente socialista ; p.4- Il discorso di Garosci . L’adesione dei socialisti indipendenti ; Messaggi dall’Italia e dal mondo ; La presidenza dell’assemblea ; Una dichiarazione del capo-delegazione dell’Alleanza Socialista Jugoslava . Un avvenimento importante per tutto il movimento operaio. La collaborazione fra PSI e ASPLJ garanzia di una più fruttuosa e vasta collaborazione con il partito socialista unificato ; pp.5-7- Le adesioni al Partito unificato
Quotidiano della Democrazia cristiana
Direttore Mariano Rumor
«Il Popolo», 27 ottobre 1966 [p1-p.10] Si inaugura oggi il Congresso del PSI . Riunite ieri le Direzioni socialiste e socialdemocratiche in preparazione dei Congressi dei due partiti. La Direzione della DC si riunisce stamane.
«Il Popolo», 28 ottobre 1966 [p1-p.10] p.1-p.10 - Mario Angius, Temi e prospettive dell’unificazione socialista. Aperti da una relazione di De Martino i lavori del 37° Congresso del PSI. La collaborazione con le forze di centrosinistra e i rapporti con la DC. Netta differenziazione dal PCI ; p.10- Le dichiarazioni degli uomini politici
«Il Popolo», 29 ottobre 1966 [p1-p.8] Mario Angius, Nenni indica le finalità dell’unificazione socialista. Ampia gamma di opinioni sulla relazione del segretario del PSI. La sinistra conferma le sue previsioni. Oggi si concludono i lavori del Congresso ; Si svolge oggi il Congresso socialdemocratico. I lavori dell’assise del PSDI iniziano stamane e si concluderanno dopo poche ore. Consegnata alla Procura di Palermo la relazione della commissione di indagine su Palermo. Colloquio di Saragat con Moro Mancano giorni successivi
Organo del Partito comunista italiano
Direttore Mario Alicata
«l’Unità», 25 ottobre 1966 [p.1-p.12] Un PSI inquieto e diviso prepara la fusione. Un terzo dei delegati si astiene a Genova sulla “Carta ideologica “. TulliaCarettoni annuncia un convegno dei gruppi che rifiutano I'adesione.
«l’Unità», 27 ottobre 1966 [pp.1-2-p.14] p.1-p.14 - m.gh. ( Massimo Ghiara) ,Oggi all'EUR con la relazione di De Martino. Si apre il 37° Congresso per ammainare la bandiera del PSI . Si concluderà sabato e domenica confluirà nella “Costituente” col PSDI. Una dichiarazione di Longo a “Le Monde” riafferma il netto giudizio di critica e di condanna del PCI nei confronti della operazione socialdemocratica ; pp.1-2-Nuovi no dalle province alla fusione PSI-PSDI
«Le Monde», 28 ottobre 1966 Luigi Longo ( secrétaire général du Parti comuniste italien) : una condamnation radicale.
«l’Unità», 28 ottobre 1966 [p.1-p.12] p.1-p.12 - m.gh. ( Massimo Ghiara),Aperti in un clima di evidente stanchezza i lavori dell’ultimo Congresso socialista. Un rapporto di De Martino ambiguo e contraddittorio. Contrasto stridente fra i “principi” proclamati e la politica condottadai dirigenti socialisti. Logora polemica nei confronti deicomunisti, verso i quali però si respinge la tesi dell'”isolamento”.Clamorose ammissioni sull'involuzione del centro sinistra. Polemicodiscorso inaugurale di Jacometti ; p.1- Il giudizio di E. Berlinguer
«l’Unità», 29 ottobre 1966 [pp.1-2 p.14] p.1-p.14- m.gh. ( Massimo Ghiara) ,Isterico discorso per soffocare le preoccupazioni di De Martino e gli umori critici del Congresso socialista. Anticomunismo, ultimabandieradi Nenni .Toni da Comitato civico nelle parole del futuro presidente del partito unificato. Esaltazione del centrosinistra e brutale smentita alle illusioni sulla “alternativa” alla Democrazia cristiana. Gli interventi di Lombardi, Giolitti, Dido, Vittorelli . Oggi la conclusione dei lavori ; I commenti alla relazione di De Martino. p.2- intervista di Berlinguer all' “Astrolabio” sulla fusione PSI-PSDI. Le forze autenticamente socialiste perseguano una più stretta unità . Parri definisce I'unificazione “una somma delleforze ritardatrici dei due partiti”
«l’Unità», 30 ottobre 1966 [pp.1-2 ] pp. 1- 2- Editoriale, Mario Alicata, Coacervo di contraddizioni ; m.gh. ( Massimo Ghiara) , Oggi la Costituente socialista ma non per il socialismo. Incerto e diviso il Psi si fonde col PSDI . De Martino a chiusura del Congresso non polemizza con Nenni ma riconferma le sue posizioni. Aspre critiche di Santi alia politica del governo . Nenni impedisce ad Anderlini di parlare. Stanca polemica anticomunista di Matteotti e Venturini ; In due ore lo pseudo Congresso del PSDI. Tanassicapovolgele tesi di De Martino. Paolo Rossi afferma che “chi ha vinto” è il PSDI ed esalta atlantismo e centrismo ; p.2- Lettera di Anderlini, Carettoni, Fioriello, Gatto , Bonazzi e Finelli al Congresso del PSI . “No all'unificazione Sì al socialismo”. II messaggio riassume le posizioni dei socialisti autonomi dopo che lapresidenza del Congresso non ha concesso la parola ad Anderlini
«l’Unità», 31 ottobre 1966 [pp.1-2 ] p.1- Editoriale, Mario Alicata, La Costituente che resta da fare ; pp.1-2- m. gh. ( Massimo Ghiara) ,L’unificazione PSI-PSDI al Palasport di Roma. Molte bandiere e nessun dibattito. Comizio di massa a più voci, non una Costituente. Nenni ribadisce l’anticomunismo e difende governo e DC. Tanassi non esiste il capitalismo. De Martino conferma le sue riserve sulla politica nelle Giunte. Messaggio di Saragat . Ancora senza nome il nuovo partito
«l’Unità», 1 novembre 1966 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara) ,Mentre la DC dà atto a Nenni della sua “onestà”. Scialbi echi alla“Costituente”PSI-PSDI - Imbarazzo negli stessiambienti favorevoli allaunificazione per il contenutodeludente dellaassemblea dell'EUR. In discussione la direzione dell’ “Avanti!”e le presidenze dei gruppi parlamentari ; p.2-Aspra censura dei discorsi del segretario del PSI. Attacco aperto a De Martinoda parte di Rumor e Colombo. L’ unificazione va bene, ma senza “velleitarismi” anti DC. Impudente difesa dei saccheggiatori di Agrigento
«l’Unità», 2 novembre 1966 [p.1-p.12] Intervista con Enrico Berlinguer sulla Costituente socialista. Le tesi del PSDI hanno prevalso su quelle del PSI- II nuovo partito nasce tuttavia carico di contraddizioni. Le gravi responsabilità di Nenni. La mancanza di democrazia nel congresso del PSI e nell’ assemblea del Palasport. I socialisti unificati si troveranno di fronte alla nostra iniziativa unitaria sui problemi concreti del Paese [intervista a Enrico Berlinguer ]
«l’Unità», 3 novembre 1966 [pp.1-2] Editoriale, Maria A. Macciocchi, I socialdemocratici da Parigi a Roma ; p.2-Per garantire la subordinazione nel quadro del centro-sinistra. Continua la pressione DC sul partito unificato. Il “Popolo” gonfia artificiosamente i pericoli che deriverebbero da una “lotta per il potere” .Anche la sinistra DC milanese polemica. Nenni in una intervista rassicura gli alleati. Una dichiarazione della compagna Carettoni
«l’Unità», 4 novembre 1966 [p.2] Dopo I'intervista all’”Espresso” del vicepresidente del Consiglio . Polemizza con Nenni la sinistra cattolica e DC . Un editoriale dell' “Avvenire d'ltalia” e una nota della “Radar”. Critiche del PRI al centro sinistra. II consigliere diplomatico di Saragat nel CC del partito unificato. Giudizio del PSIUP sulla fusione socialdemocratica
Quotidiano indipendente
Direttore Giulio De Benedetti
«La Stampa», 6 ottobre 1966 [p.9] m.t. ( Michele Tito),In vista del Congresso per l’unificazione. La direzione socialista discute il problema delle giunte frontiste . Secondo il segretario De Martino il PSI rompe la coalizione con il PCI nei comuni e nelle province con troppa facilità. L’on. Matteotti ( responsabile degli enti locali) risponde ch ela pressione viene dalla base, stanca delle continue critiche dei comunisti
«La Stampa», 7 ottobre 1966 [p.5] g.fr. , De Martino a “Tribuna politica” parla di divorzio e unificazione. Il PSI, dice, vuole il divorzio ma riconosce che non è impegno di governo. Continuerà a dibattere il problema sino a che il Parlamento troverà una maggioranza per votarlo. Il nuovo partito unificato si pone una barriera ideale e politica con il PCI
«La Stampa», 23 ottobre 1966 [p.3] Vittorio Gorresio,Vent’anni di battaglie per arrivare all’unificazione. I socialisti, forti di voti ma poco sicuri di sé sciuparono nel dopoguerra una grande vittoria . Quando tornò la libertà, un favore vasto e spontaneo circondò il vecchio partito. Per parecchi mesi l’”Avanti!” fu il primo giornale di Roma ; nelle elezioni del ’46 i socialisti ebbero quasi mezzo milione di voti più dei comunisti. Era l’occasione per rompere il patto di unità d’azione con il PCI. Ma i capi sentirono la fragilità dell’organizzazione socialista; nel timore di essere soverchiati e di indebolire la sinistra, non ebbero il coraggio di scegliere l’autonomia. Fu una delusione carica di gravi conseguenze
«La Stampa», 27 ottobre 1966 [p.1] Vittorio Gorresio, Oggi a Roma il 37° Congresso. L’assemblea dei socialisti per la grande unificazione. Oltre l’80 per cento degli iscritti ha già espresso l’assenso alla fusione con il PSDI. I lavori per la sanzione solenne e definitiva dureranno da stasera a sabato. Socialisti e socialdemocratici si riuniranno insieme domenica, nel palazzo dell’EUR, per la Costituente che darà vita al nuovo partito della sinistra democratica. Nenni sarà presidente, segretari De Martino e Tanassi; d.l.,Dall’Italia e dall’estero . Cinquanta delegazioni assisteranno ai lavori
«La Stampa», 28 ottobre 1966 [p.1] Fausto De Luca, Riuniti a Roma i delegati di tutte le sezioni del PSI . Grandi applausi a Saragat e Nenni aprono il congresso dell’unificazione. Il Capo dello Stato non era presente, ma l’assemblea gli ha inviato un caloroso messaggio. Nenni accolto dai congressisti in piedi, al canto dell’Internazionale. Ampio e coraggioso discorso del segretario De Martino. Ricorda il duro cammino dell’autonomia socialista, quindi indica il programma immediato del nuovo partito : collaborazione con la DC per attuare le riforme concordate, divisione e concorrenza verso il PCI, a vantaggio dei lavoratori. Domani il convegno del PSDI. Domenica la fusione
«Stampa Sera», 28-29 ottobre 1966 [p.1] Titolo :L’ultimo Congresso del partito socialista è in corso a Roma. Lombardi spiega il consenso della sinistra del PSI all’unificazione. Il “leader” dell’opposizione interna prende la parola stasera. Stamane hanno parlato Giolitti e Balzamo. I giudizi dei responsabili degli altri partiti sulla nascita della nuova formazione politica, in una serie di dichiarazioni a “ Stampa Sera”; Mario Pinzauti, Una svolta importante . Che cosa dicono La Malfa, Sullo, Badini Confalonieri, Longo e Vecchietti; m.p. ( Mario Pinzauti) , Un telegramma di Saragat
«La Stampa», 29 ottobre 1966 [p.1] Fausto De Luca,Il Congresso socialista unanime per l’unificazione . Nenni dichiara : da oggi apriamo una nuova fase politica in Italia. Il vecchio “leader” ha parlato con foga e passione tra gli applausi di tutta l’assemblea. Ha attaccato i comunisti per “ la loro polemica astiosa, implacabile, sabotatrice” e perché “ sono rimasti indietro nella storia”. Ai democristiani ha riconosciuto l’impegno di attuare le riforme concordate. Quindi ha concluso : il nuovo partito intende contestare alla DC l’egemonia del potere, al PCI l’egemonia della classe operaia. Gli altri discorsi : Giolitti, Lombardi, Pieraccini e Mariotti. Oggi si riuniscono i socialdemocratici. Domani la grande Costituzione
«La Stampa», 30 ottobre 1966 [p.1] Titolo :Assemblea di 15 mila delegati a Roma. Oggi la fusione dei socialisti. Nasce un nuovo grande partito. I Congressi straordinari del Psi e del PSDI si sono conclusi ieri sera. La “carta dell’unificazione” ha ricevuto unanimi e calorosi consensi. Stamane socialisti , socialdemocratici e simpatizzanti rimasti finora senza tessera si riuniscono all’Eur per la proclamazione ufficiale. Parlerà Nenni, presidente della nuova formazione. Il programma è noto : collaborazione con la DC per uno Stato più moderno e democratico ; concorrenza al Pci fermo su schemi ormai superati dall’esperienza; Editoriale , Vittorio Gorresio, Le conseguenze ; m.t. ( Michele Tito ), Migliaia di persone arriveranno con treni speciali da tutta Italia . Un telegramma di Saragat al Congresso socialdemocratico “ nel momento in cui i grandi ideali di libertà, di democrazia, di giustizia sociale e di pace, che hanno ispirato il PSDI, stanno per affermarsi con forza maggiore”; f.d.l. ( Fausto De Luca) , Gli ultimi interventi al Congresso del PSI
«Stampa Sera», 30 ottobre- 1 novembre 1966 [p.1] Mario Pinzauti,È nato il nuovo partito : si chiama “PSI-PSDI unificati”. La ritrovata unità dei socialisti solennemente proclamata ieri a Roma . Tremila persone hanno gremito la grande arena del Palazzo dello Sport. Lunghi entusiastici applausi ai discorsi del presidente del partito, Nenni, e dei due segretari De Martino e Tanassi. Gli obiettivi della nuova formazione politica : presentarsi come alternativa democratica di potere alla DC e contestare la direzione della classe lavoratrice al PCI. Il primo congresso si terrà dopo le elezioni del 1968 ; Il messaggio di Saragat ; Un telegramma di Moro
«Stampa Sera», 30 ottobre- 1 novembre 1966 [p.13] m.p. ( Mario Pinzauti) ,La nascita del nuovo partito. Attori registi scrittori fra i socialisti unificati. Fra gli altri Sofia Loren. Le dure reazioni del PCI e le riserve di Rumor sull’esito della “Costituente” di ieri
«La Stampa», 1 novembre 1966 [p.1] Michele Tito,Cominciata l’attività del nuovo partito. Giudizi comunisti e DC sulla fusione socialista. Il PCI cerca di minimizzare l’avvenimento, ma rivela grande imbarazzo : convocata la direzione per i prossimi giorni. L’on. Rumor a nome della DC esprime soddisfazione, ma auspica, per il bene dello Stato che la collaborazione di centro-sinistra continui a essere piena e leale
«Avanti!», 1 novembre 1966 [pp.1-12] p.1- Titolo pagina : Costituente. Viva il partito di tutti i socialisti ; Il documento ; Il messaggio di Saragat ; Il saluto al Presidente ; p.2- Pietro A. Buttitta, Bandiere rosse all’EUR. Il socialismo ha vissuto una grande giornata . Un’immensa folla di lavoratori ha festeggiato l’unità socialista. I canti e i vessilli dell’internazionale. Nel ricordo dei martiri e dei caduti ; Alberto Piazza, Grande interesse della stampa inglese per l’unificazione dei socialisti italiani . Tutti i giornali hanno dato ampio risalto all’avvenimento. Positivo giudizio del “Times” sulla relazione di De Martino al Congresso del PSI ; Angelo Quattrocchi, I commenti a Parigi ; I commenti austriaci . Un ruolo importante ; Un buon segno ; Telegramma di Moro a Nenni ; p.3- pp.8-9 - Fra L’entusiasmo e la commozione dei delegati il discorso del presidente del partito unificato. Nenni : niente impedirà al socialismo di costruire la civiltà di cui è portatore . Una tensione politica e morale che conoscemmo solo nei primi anni dopo la Liberazione. Centro-sinistra: bilancio positivo nell’insieme, ma è necessario uno sforzo di volontà politica, se ciò non fosse possibile entrerebbe in crisi non un ministero ma l’intera situazione politica. Nasce un partito aperto senza settarismi, né dogmatismi[testo ]; p.3-pp.9-10- Il discorso di Pertini[testo] ; p.3- pp.10- 11- La relazione di Tanassi[testo] ; p.3-pp.11-12- La relazione di De Martino [testo] p.3- Ampia eco sulla stampa alla Costituente; Il saluto di Pillerman; pp.4-12- I lavori della Costituente socialista ;
p.4- Il discorso di Garosci . L’adesione dei socialisti indipendenti ; Messaggi dall’Italia e dal mondo ; La presidenza dell’assemblea ; Una dichiarazione del capo-delegazione dell’Alleanza Socialista Jugoslava . Un avvenimento importante per tutto il movimento operaio. La collaborazione fra PSI e ASPLJ garanzia di una più fruttuosa e vasta collaborazione con il partito socialista unificato ; pp.5-7- Le adesioni al Partito unificato
«l’Unità», 31 ottobre 1966 [pp.1-2 ] p.1- Editoriale, Mario Alicata, La Costituente che resta da fare ; pp.1-2- m. gh. ( Massimo Ghiara) ,L’unificazione PSI-PSDI al Palasport di Roma. Molte bandiere e nessun dibattito. Comizio di massa a più voci, non una Costituente. Nenni ribadisce l’anticomunismo e difende governo e DC. Tanassi non esiste il capitalismo. De Martino conferma le sue riserve sulla politica nelle Giunte. Messaggio di Saragat . Ancora senza nome il nuovo partito
«l’Unità», 1 novembre 1966 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara) ,Mentre la DC dà atto a Nenni della sua “onestà”. Scialbi echi alla“Costituente”PSI-PSDI - Imbarazzo negli stessiambienti favorevoli allaunificazione per il contenutodeludente dellaassemblea dell'EUR. In discussione la direzione dell’ “Avanti!”e le presidenze dei gruppi parlamentari ; p.2-Aspra censura dei discorsi del segretario del PSI. Attacco aperto a De Martinoda parte di Rumor e Colombo. L’ unificazione va bene, ma senza “velleitarismi” anti DC. Impudente difesa dei saccheggiatori di Agrigento
«l’Unità», 2 novembre 1966 [p.1-p.12] Intervista con Enrico Berlinguer sulla Costituente socialista. Le tesi del PSDI hanno prevalso su quelle del PSI- II nuovo partito nasce tuttavia carico di contraddizioni. Le gravi responsabilità di Nenni. La mancanza di democrazia nel congresso del PSI e nell’ assemblea del Palasport. I socialisti unificati si troveranno di fronte alla nostra iniziativa unitaria sui problemi concreti del Paese [intervista a Enrico Berlinguer ]
«l’Unità», 3 novembre 1966 [pp.1-2] Editoriale, Maria A. Macciocchi, I socialdemocratici da Parigi a Roma ; p.2-Per garantire la subordinazione nel quadro del centro-sinistra. Continua la pressione DC sul partito unificato. Il “Popolo” gonfia artificiosamente i pericoli che deriverebbero da una “lotta per il potere” .Anche la sinistra DC milanese polemica. Nenni in una intervista rassicura gli alleati. Una dichiarazione della compagna Carettoni
«l’Unità», 4 novembre 1966 [p.2] Dopo I'intervista all’”Espresso” del vicepresidente del Consiglio . Polemizza con Nenni la sinistra cattolica e DC . Un editoriale dell' “Avvenire d'ltalia” e una nota della “Radar”. Critiche del PRI al centro sinistra. II consigliere diplomatico di Saragat nel CC del partito unificato. Giudizio del PSIUP sulla fusione socialdemocratica
«La Stampa», 30 ottobre 1966 [p.1] Titolo :Assemblea di 15 mila delegati a Roma. Oggi la fusione dei socialisti. Nasce un nuovo grande partito. I Congressi straordinari del Psi e del PSDI si sono conclusi ieri sera. La “carta dell’unificazione” ha ricevuto unanimi e calorosi consensi. Stamane socialisti , socialdemocratici e simpatizzanti rimasti finora senza tessera si riuniscono all’Eur per la proclamazione ufficiale. Parlerà Nenni, presidente della nuova formazione. Il programma è noto : collaborazione con la DC per uno Stato più moderno e democratico ; concorrenza al Pci fermo su schemi ormai superati dall’esperienza; Editoriale , Vittorio Gorresio, Le conseguenze ; m.t. ( Michele Tito ), Migliaia di persone arriveranno con treni speciali da tutta Italia . Un telegramma di Saragat al Congresso socialdemocratico “ nel momento in cui i grandi ideali di libertà, di democrazia, di giustizia sociale e di pace, che hanno ispirato il PSDI, stanno per affermarsi con forza maggiore”; f.d.l. ( Fausto De Luca) , Gli ultimi interventi al Congresso del PSI
«Stampa Sera», 30 ottobre- 1 novembre 1966 [p.1] Mario Pinzauti,È nato il nuovo partito : si chiama “PSI-PSDI unificati”. La ritrovata unità dei socialisti solennemente proclamata ieri a Roma . Tremila persone hanno gremito la grande arena del Palazzo dello Sport. Lunghi entusiastici applausi ai discorsi del presidente del partito, Nenni, e dei due segretari De Martino e Tanassi. Gli obiettivi della nuova formazione politica : presentarsi come alternativa democratica di potere alla DC e contestare la direzione della classe lavoratrice al PCI. Il primo congresso si terrà dopo le elezioni del 1968 ; Il messaggio di Saragat ; Un telegramma di Moro
«Stampa Sera», 30 ottobre- 1 novembre 1966 [p.13] m.p. ( Mario Pinzauti) ,La nascita del nuovo partito. Attori registi scrittori fra i socialisti unificati. Fra gli altri Sofia Loren. Le dure reazioni del PCI e le riserve di Rumor sull’esito della “Costituente” di ieri
«La Stampa», 1 novembre 1966 [p.1] Michele Tito,Cominciata l’attività del nuovo partito. Giudizi comunisti e DC sulla fusione socialista. Il PCI cerca di minimizzare l’avvenimento, ma rivela grande imbarazzo : convocata la direzione per i prossimi giorni. L’on. Rumor a nome della DC esprime soddisfazione, ma auspica, per il bene dello Stato che la collaborazione di centro-sinistra continui a essere piena e leale
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28 ottobre
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Si interrompono di nuovo le trattative per il contratto nazionale fra la Confindustria e i metalmeccanici dell’industria privata.
«La Stampa», 29 ottobre 1966 [p.1] g.f.( Giancarlo Fossa), Rotte di nuovo le trattative per i metalmeccanici privati. CISL e CGIL intendono proclamare scioperi “con carattere di continuità e durezza”. La UIL deciderà lunedì e intanto cercherà di sbloccare ancora una volta la situazione. Il presidente della Confindustria Costa, dichiara che le controverie si risolvono discutendo, non con agitazioni che sono inutili e dannose
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3-4 novembre |
ACLI X Congresso nazionale. Il presidente, Livio Labor, introducendo i lavori, che hanno come tema «La partecipazione dei lavoratori alla società democratica», critica il moderatismo della DC e il governo di centro-sinistra per non aver attuato le riforme promesse e , senza una adeguata correzione, mette in forse il voto della Associazione nelle elezioni del 1968 . Mariano Rumor portando il saluto della Democrazia Cristiana tende a rassicurare Labor e sottolinea la comune ispirazione che unisce le ACLI al partito cattolico. Al Congresso un breve intervento del presidente del Consiglio, Aldo Moro.
«l’Unità», 4 novembre 1966 [p.1-p.12] a.ac. (Aris Accornero), Aperto a Roma il X congresso con un discorso del presidente centrale Le ACLI: critiche al centro sinistra. La DC- dice Labor- non è l’unione di tutti i cattolici . Riserve sull'unificazione socialdemocratica. “ Il comunismo non fu una malattia d'oltralpe ma un frutto tipico della nostra storia e realà: con esso il dialogo dev'essere contestazione e confronto”. Ribadita I'esigenza dell'unita sindacale. I lavoratori cristiani diranno “no “ a una programmazione senza Region!, pieno impiego e riforme . Delusione per il discorso di Moro
«La Stampa», 4 novembre 1966 [p.15] Fausto De Luca, Il X Congresso dei lavoratori cattolici. Le ACLI criticano la DC perché troppo moderata. Nella sua relazione il presidente Labor insiste perché il partito diventi una forza di propulsione, tipo kennediana. Quindi afferma: “vogliamo chiedere alcuni chiarimenti a Rumor per decidere il nostro atteggiamento nelle elezioni del 1968”. Breve intervento di Moro: l’elevazione sociale richiede realismo, non demagogia”
«La Stampa», 5 novembre 1966 [p.9] f.d.l. (Fausto De Luca), Al Congresso dei lavoratori cristiani. Pronta risposta di Rumor alle critiche delle ACLI. Il segretario democristiano ha ricordato agli aclisti che rimproverano il “moderatismo” del partito: ciò che per voi è studio e teoria, per noi è scelta concreta nella realtà quotidiana, politica ed economica. Nuovi polemici interventi di delegati
«La Stampa», 6 novembre 1966 [p.17] f.d.l. (Fausto De Luca), Al Congresso delle ACLI. Deputati DC criticano la relazione di Labor. Il ministro Bosco annuncia che tutti i contributi di previdenza saranno riscossi dall’INPS
«l’astrolabio», n.45, 13 novembre 1966 [pp.9-12] Giorgio Lauzi, ACLI. Un tuono a sinistra. Il 10" Congresso delle ACLI, anche se ha segnato un momento d'attesa, ha dimostrato che i lavoratori cattolici sono consapevoli della necessità di difendere e sviluppare la loro autonomia che costituisce tuttora una conquista reversibile
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L’alluvione di Firenze |
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4 novembre |
Dopo tre giorni di pioggia ininterrotta una disastrosa alluvione si abbatte su gran parte delle regioni italiane. La città più colpita è Firenze dove 17 persone perdono la vita e dodici milla cittadini sono costretti da abbandonare le case. Danni ingenti al patrimonio artistico della città. Nel Paese tutto una grande campagna di solidarietà. A Firenze accorrono da tutta Italia e dal mondo migliaia di giovani , saranno chiamati «gli angeli del fango». Lavorano per salvare le bellezze e il patrimonio artistico culturale della città. Una grande risposta all’appello lanciato dallo storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti.
«La Stampa», 5 novembre 1966 [ pp.1-3-p.16] p.1-Titolo pagina: Tutta la penisola sconvolta da una eccezionale ondata di maltempo. L’Italia spezzata in due dai fiumi in piena. Isolata la Toscana: una trentina di morti. Le regioni più colpite sono la Toscana, l’Emilia e il Veneto. Firenze e la Valdarno (sette vittime per un crollo a Regello) epicentri del dramma. Allagate anche Pisa, Grosseto, Livorno e Arezzo. Sconvolte le vie di comunicazione stradali e ferroviarie. L’Autostrada del Sole è bloccata da Reggio Emilia ad Orvieto. Tutte le statali della Toscana sono impercorribili. Interruzioni anche sulla via Emilia e sull’Aurelia presso Livorno. Situazione tragica nel Friuli per la piena del Tagliamento: decine di paesi evacuati. Chiusa la ferrovia del Brennero. Il Po in piena minaccia il Polesine. Danni anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Campania e Sicilia. Impossibile un bilancio completo della situazione per le difficoltà di comunicazione; Michele Tito, Un disastroso bilancio; m.p., Il capoluogo è isolato dal resto della Regione. Il dramma di Firenze allagata dall’Arno l’acqua lambisce i primi piani delle case. Sommersi i due terzi della città, fra le Cascine e Piazza della Signoria: sindaco e prefetto bloccati dalla piena nelle loro sedi. Mancano luce, gas e acqua potabile, strade, telefoni e telegrafi sono stati interrotti. Scarseggiano i rifornimenti alimentari. Lo straripamento all’alba di ieri, dopo 18 ore di pioggia torrenziale. Decine di famiglie, sorprese dall’ondata, fuggono sui tetti delle case, altre centinaia abbandonano gli alloggi. Nelle vie auto e camion sommersi rendono difficile il transito dei mezzi anfibi. Alle 23 cessa la pioggia e si alza un forte vento; La situazione nella notte delle strade e delle ferrovie; Sette morti a Regello nelle case travolte; p.2- Titolo: La furia del maltempo nelle Regioni Centro - sud; (Ansa), Nel centro di Grosseto l’acqua ha raggiunto i 3 metri e mezzo. La città è quasi completamente allagata. Mobilitati gli elicotteri per salvare gli alluvionati nelle campagne. Appello del prefetto al governo per urgenti soccorsi. L’aeroporto militare invaso dalla piena: il personale si muove in motoscafo. Inondata anche Castiglion della Pescaia; Gianfranco Franci, Una notte di incubo per gli “assediati” di Pisa. L’Arno, rotti gli argini, ha già invaso la città. Ma deve arrivare un’altra ondata di piena e si temono nuovi disastri; Allagamenti e frane nella zona di Livorno; Interrotta per una frana la strada dell’Abetone; La Liguria investita da piogge e mareggiate. Bloccata da una frana l’autostrada Recco-Rapallo; A. Luise, Un ciclone ha investito Napoli e i centri costieri della Campania. Decine di feriti nel capoluogo. Incidenti nel porto. Nessuna comunicazione con le isole di Ischia e di Capri; l.g., Allagamenti crolli e feriti per il nubifragio a Roma e Ostia; Sconvolte dalla tempesta le isole di Ventotene e Ponza; Tempeste di vento su tutta la Sicilia; p.3-Titolo: Il Po continua a salire: migliaia di famiglie in ansia; Adriano Gazzola, Perché la natura si scatena; Gaetano Tumiati, Tutti i fiumi in Emlia rompono gli argini interrotte le ferrovie e l’autostrada del Sole. Il Lambro, il Taro, l’Enza, il Parma, il Secchio, il Reno si sono trasformati in vorticosi corsi d’acqua larghi centinaia di metri. Poco a sud di Reggio Emilia interrotte quasi tutte le comunicazioni. Sulla ferrovia Porrettana crolla un ponte un solo minuto dopo il passaggio di un treno. Impossibile proseguire oltre Bologna: migliaia di automobilisti bloccati nella città. Crollato a Vignola il ponte stradale sul Panaro. Gravissima la situazione nelle campagne; Crollato il Ponte sul Panaro a Vignola; A Venezia la più alta marea registrata da duecento anni; g.c., Disastri e allagamenti in Veneto, Trentino e Alto Adige. Il Tagliamento straripa in Friuli. Dieci paesi evacuati nella notte. Fra i comuni sgombrati la città di Latisana dove 8000 abitanti hanno lasciato le case. La piena isola paesi e villaggi, demolisce ponti e linee ferroviarie; interrotte la Udine - Tarvisio e la Trieste - Venezia. Bloccati i valichi con Austria e Jugoslavia; Frana travolge tre case nel Trentino: un morto; Cortina d’Ampezzo isolata dalla neve; Strada e linea del Brennero interrotte da grosse frane; Gigi Ghirotti, Angoscia nel Polesine il mare infrange le dighe. Migliaia di ettari di seminato sommersi dall’acqua salata; Quattro centri del Delta sgomberati per l’alluvione; p.16- Il racconto di un giornalista tornato stanotte da Firenze. L’alluvione minaccia Ponte Vecchio e il “corridoio Vasariano” degli Uffizi. L’acqua è penetrata nel Battistero e in S. Maria del Fiore. Requisite le scuole per ospitare i senza tetto. Gravissimi danni alla nuova sede de “La Nazione” inaugurata un mese fa
«La Stampa», 6 novembre 1966 [ pp.1-3-p.18] p.1- Titolo pagina: Una sessantina i morti, centinaia i dispersi. Si Aggrava il dramma di intere regioni ancora sconvolte dalla furia delle acque. La situazione è disastrosa in Toscana, Friuli, Trentino e Alto Adige. Firenze (17 morti) non è più isolata, ma la città ha subito danni enormi. Grosseto ancora sommersa. Friuli 40 mila persone hanno abbandonato le loro case per la piena del Tagliamento. Trentino: il capoluogo è allagato dall’Adige, le vittime sono 23. Centinaia di persone tagliate fuori dalle comunicazioni. Nell’opera di soccorso sono impiegati 100 mila uomini. Il governo ha stanziato dieci miliardi per gli aiuti più urgenti. Sempre precaria la situazione delle strade (riattivata l’Autostrada del Sole) e delle linee ferroviarie. In quasi tutte le zone alluvionate mancano luce e gas: si temono epidemie; Editoriale, Nicola Adelfi, Coraggio nella sventura; M.Tito, È ancora impossibile un bilancio della tragedia che stiamo vivendo; Il presidente Saragat visita oggi Firenze; pp.1-2- Gaetano Tumiati, Un mare di fango ha deturpato Firenze; p.2- Gianfranco Franci, Grosseto e la Maremma sommerse dall’Ombrone: i senza tetto sono centinaia. Vi sarebbero parecchi dispersi: auto trascinate via dalla piena, passanti strappati dalla furia delle acque. La gente si è rifugiata sui tetti delle case. Le colonne di soccorso non riescono a raggiungere la città allagata; Migliaia di danni a Roma e nel Lazio; g.gr., Desolazione aVenezia senza luce. L’acqua si è ritirata, ma la città è piena di fango e detriti. Folle di evacuati in provincia; I sindacati sospendono lo sciopero dei treni; a.l., Torna il sole su Napoli e la costiera devastata. Desolante spettacolo di rovine. Almeno trenta miliardi di danni. Riprese le comunicazioni con Ischia e le altre isole; c.c., Tre metri d’acqua nel Bolognese. Paesi isolati, difficili i soccorsi. Decine di famiglie hanno passato la notte sui tetti. Attendono ancora gli aiuti. Tre le vittime. Minacce di altri allagamenti; p.3- Titolo pagina: La furia del maltempo si accanisce al Nord; Gigi Ghiretti, Fuggite 40 mila persone nel Friuli investito dalla pioggia e dal mare; a.n., Ventitre morti in Trentino e in Alto Adige. Trento allagata stanotte dall’Adige in piena; Fra le vittime due giovani carabinieri in Val Passiria. La linea del Brennero interrotta in dodici punti per acqua e frane; p.18- Lamberto Furno, Imponente organizzazione per le regioni alluvionate. Dieci miliardi per gli aiuti più urgenti. Centomila persone impegnate nei soccorsi. La somma è stata stanziata dopo una riunione di Moro e alcuni ministri (Taviani, Andreotti, Restivo, Bosco). Domani e martedì si riunisce il governo. Mezzi dell’esercito, dell’aviazione e della marina impiegati in tutta Italia. Oltre 70 mila uomini delle forze dell’ordine ( soldati, polizia, crabinieri, vigili del fuoco), operano 8 colonne mobili della protezione civile trasportate con vagoni volanti e migliaia di volontari, specialmente medici e infermieri; Un appello del critico Ragghianti per salvare le opere d’arte di Firenze [testo]
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7 novembre |
Camera: si discutono le interrogazioni sulle alluvioni che hanno colpito il Paese. Il ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani fa appello alla solidarietà nazionale. Lo stesso giorno il Consiglio dei ministri, in una lunga riunione, decide prime misure per fronteggiare la situazione: fino al 31 dicembre 1968 aumento della benzina di 10 lire al litro della benzina, il ricavato previsto in 180 miliardi dedicato esclusivamente alla ricostruzione, stanziati 50 miliardi per gli interventi più urgenti e provvidenze per i lavoratori rimasti senza lavoro, artigiani e commerganti danneggiati.
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n.548 – 7 novembre 1966 Presidente : Per le recenti alluvioni che hanno colpito l’Italia ; Interrogazioni sull’alluvione e intervento del governo : Cariglia , Covelli , Ferrari Aggradi, Ingrao , La Malfa Luzzatto, Pacciardi, Romualdi , Taviani, ministro dell'Interno
«La Stampa», 8 novembre 1966 [ pp.1-3-p.16] p.1-Titolo pagina: La Camera in doloroso silenzio ascolta il ministro dell’Interno. Taviani fa appello alla solidarietà nazionale per milioni di cittadini colpiti dal disastro. Un terzo del nostro territorio, 100 mila chilometri quadrati, con grandi città come Firenze, Venezia, Trento e Grosseto, è stato travolto da nubifragi senza precedenti. Una calamità così grave ed estesa non si ricorda: per alcuni luoghi bisogna risalire alle memorie del 1300 (Firenze) o del Mille (Venezia). Incalcolabili di danni. Accertati finora 72 morti e 35 dispersi, ma il numero delle vittime purtroppo salirà ancora. “Tutto quel che si poteva fare è stato fatto”: mobilitati reparti dell’esercito, migliaia di salvataggi con elicotteri e mezzi anfibi. Oggi si riunirà il Consiglio dei ministri per le misure eccezionali: occorrono centinaia di miliardi per l’assistenza ai profughi, ai disoccupati e per la ricostruzione; Michele Tito, Il governo si riunisce in seduta straordinaria; ar.ba. (Arturo Barone), Le probabili misure che saranno adottate; Fausto De Luca, Il rapporto al Parlamento; Luciano Curina, Nessuno dorme, tutti aspettano l’”onda di piena”. Inquieta notte di attesa nel Polesine perché il fiume può rompere gli argini. L’acqua, nera e vorticosa, sale di un centimetro l’ora. Il Po che trasporta normalmente 800 metri cubi al secondo, ha raggiunto ieri sera gli 8000. Centinaia e centinaia di uomini (soldati, carabinieri, pompieri, ragazzi) lavorano alla luce delle torce per rinforzare le sponde. Il massimo della violenza si avrà stamane: se il fiume supera le rive, migliaia di persone perderanno case e terre, qualcuno anche la vita; p.2- Titolo pagina: In Veneto il sole illumina un paesaggio di rovine; Gigi Ghirotti, Visita ai villaggi dove l’acqua ha strappato anche i morti ai cimiteri. Impressionante viaggio in aereo del nostro inviato sul Bellunese allagato. Nelle tre valli della regione gli alluvionati sono 70 mila, le vittime 21, i dispersi una quarantina, i danni dai 5 ai 6 miliardi. A Cencenighe due torrenti sono usciti dagli alvei e hanno investito il paese: ora i detriti arrivano alle grondaie delle case. La piena ha sommerso anche la nuova zona industriale di Longarone; Francesco Rosso, Venezia appare una città spettrale profanata dal fango e dalla nafta. Si procede nella fanghiglia, tra detriti, vetrine sfondate, negozi devastati. Anche il patrimonio artistico ha subito danni. Le vie e le case sono al buio, manca il riscaldamento. La piena ha fatto strage dei topi, ma i roditori, furenti per l’agonia, hanno assalito parecchi bambini. Situazione ancora grave nelle isole della laguna; I metalmeccanici invitati a sottoscrivere due ore di lavoro per gli alluvionati; Adriano Gazzola, Forse il tempo peggiorerà di nuovo nel Sud dell’Italia; p.3-Carlo Ludovico Ragghianti, Desolante spettacolo di rovine tra i tesori artistici di Firenze. I maggiori danni subiti dalla Biblioteca Nazionale e dall’Archivio di Stato. Persa per il 70% la celebre Grande Croce del Cimabue. Distrutto il modello brunelleschiano della Cupola (Museo del Duomo). Devastata la Cappella dei Pazzi. Tutte le opere d’arte hanno sofferto per l’alluvione. Un consuntivo non è ancora possibile perché parecchi monumenti sono tuttora imbrattati di fango. Occorreranno tanti anni per restaurare le opere compromesse. Ma alcuni capolavori sono persi per sempre; Gaetano Tumiati, Tutti i fiorentini sono al lavoro per far risorgere la loro città. Spalano, asciugano, puliscono, rappezzano, corrono da una parte all’altra in auto, in moto, in bicicletta, a piedi. Nelle strade l’acqua si è ritirata e il sole ha trasformato il fango in polvere che penetra dappertutto. La situazione è ancora drammatica: circa la metà delle industrie fiorentine è danneggiata. Trentamila operai sono senza lavoro. Migliaia di commercianti hanno perso tutto. C’è gente senza casa e senza denaro che deve vivere sull’ospitalità degli amici. Le banche non possono far fronte alle richieste; Gianfranco Franci, L’Ombrone si è ritirato lasciando un mare di fango. Grosseto sotto l’incubo di epidemie per gli animali morti nelle strade. L’aria è ammorbata dalla decomposizione delle carogne e delle derrate alimentari che marciscono. Quante sono le vittime umane? Impossibile dirlo, ma un preoccupante silenzio regna nei poderi della Maremma ancora allagata. Distrutto il patrimonio zootecnico. Danni per decine di miliardi. Perché non si è dato allarme alla popolazione?; p.16- Commozione per la sciagura che ha colpito la Penisola. Vasta eco nel mondo all’alluvione in Italia. Londra: il ministro degli Esteri annuncia ai Comuni l’invio di aiuti. Parigi: De Gaulle esprime “ la profonda simpatia” del popolo francese per le vittime. New York: partito per Firenze il restauratore del Metropolitan Museum. Bruxelles: Paola di Liegi lancia la sottoscrizione “Soccorso all’Italia”. Solidarietà del governo di Bonn. I commenti a Ginevra, Belgrado, Oslo, Buenos Aires; g.f., Metalmeccanici e Enti Locali hanno rinviato gli scioperi. Per non aggiungere altri disagi alle popolazioni già provate dall’alluvione. L’UIL chiede l’intervento di Moro per i metalmeccanici statali: non parteciperà alle agitazioni indette da CISL e CGIL
«La Stampa», 9 novembre 1966 [ p.1-p.3-p.5-p.7] p.1-Titolo pagina: Le decisioni del governo di fronte ai danni delle alluvioni. La benzina aumenta di 10 lire al litro. Stanziati 50 miliardi per i soccorsi più urgenti. Fino al 31 dicembre 1968 si pagherà la benzina 120 e 130 lire al litro. Le dieci lire in più per ogni litro daranno in tutto questo periodo, secondo le previsioni, un gettito di 180 miliardi che serviranno esclusivamente alla ricostruzione nei luoghi travolti dal disastro. Stabilite immediate provvidenze per i lavoratori rimasti disoccupati, per artigiani e commercianti danneggiati. La riunione del Consiglio dei ministri, Le decisioni del governo di fronte ai danni delle alluvioni. La benzina aumenta di 10 lire al litro. Stanziati 50 miliardi per i soccorsi più urgenti. Fino al 31 dicembre 1968 su pagherà la benzina 120 e 130 lire al litro. Le dieci lire in più presieduta da Moro, è durata da ieri mattina fino a tarda notte. Scartata la proposta d’un prestito nazionale; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un paese fragile; ar.ba. (Arturo Barone), La lunga discussione sulle misure eccezionali; Arturo Barone, La riunione; Luciano Curino, Il Polesine vive ancora sul ciglio della catastofe. È attesa per oggi un’altra ondata di piena. E il pericolo è aggravato dall’Adriatico che minaccia una forte marea e dal vento di scirocco; p.3- Carlo Ludovico Ragghianti, Occorre fare molto, e in fretta. Per i tesori di Firenze urgono grandi soccorsi. Invito anche ai privati: un intervento sollecito può limitare gli enormi danni. Le opere d’arte della città sono state colpite molto peggio che nella guerra. Ancora non si conoscono i disastri, certo gravi, accaduti nella campagna fiorentina. Fra un mese, con un grande sforzo, si riapriranno i musei meno devastati; (Ansa), Un appello al mondo; Mario Pinzauti, Studenti di tutti i Paesi impegnati a salvare i capolavori dell’arte; p.5-Gigi Ghirotti, Nelle valli sconvolte del Bellunese. Arrivano i primi aiuti nei paesi da quattro giorni isolati dall’acqua. Il nostro inviato li ha raggiunti in elicottero. Le popolazioni tornano alla vita, cominciano i lavori, nelle scuole riprendono le lezioni. Ma i danni oscillano sui cinquanta miliardi, tutte le strade della regione (meno una) sono interrotte: la gente chiede escavatrici, tecnici, operai; g.f. , I sindacati invitano i lavoratori a dare il salario di mezza giornata. Si calcola di raggiungere dei 60 ai 100 miliardi di lire. Il fondo sarebbe gestito dal ministero del Lavoro insieme con i rappresentanti della CGIL, CISL e UIL; f.p., Su invito di Paolo VI. Le chiese venderanno gli ex voto per aiutare i colpiti dall’alluvione; Francesco Rosso,; Continuano a sanguinare le lacerazioni aperte dalla disastrosa mareggiata. Venezia scopre con sgomento i danni subiti dal suo patrimonio artistico. Sono incalcolabili in una città che è monumento mondiale. Mobili antichi, tappeti orientali e quadri sono stati deturpati nelle case patrizie, negli alberghi e nei musei. Duemila volumi della Biblioteca Marciana sono stati intaccati dall’acqua sporca di nafta. Intanto si teme che sabato possa avvenire un’altra inondazione. Commercianti ridotti alla miseria; p.7- Gaetano Tumiati, Dopo il disastro la città attraversa un momento difficile. Firenze ha urgente biogno di soldati le vie sono piene di fango e di merci putride. La situazione generale è migliorata, ma nelle strade si ammucchiano rifiuti, carogne di animali, derrate alimentari in decomposizione. C’è il pericolo di epidemie (si sono già avuti 30 casi di epatite virale). Non basta l’opera instancabile dei cittadini. Occorrono ruspe, bulldozers, autopompe efficienti. Nell’opera di sgombero dei detriti sono impegnati soltanto due battaglioni di fanti, servirebbero almeno 10-12 mila militari. Un accorato appello del sindaco Bargellini; Le reazioni del mondo alla tremenda alluvione. Il MEC deciderà per l’Italia un piano comunitario di aiuti? La Commissione esecutiva si è riunita ieri sotto la presidenza di Hallstein, oggi nuova seduta. Si prevede uno stanziamento straordinario di fondi per la ricostruzione e la concessione di alcune clausole di salvaguardia per favorire la ripresa delle industrie più danneggiate; Gianfranco Franci, La vita riprende faticosamente nella Maremma sconvolta. Superano già i cento miliardi i danni in provincia di Grosseto. Decimato il patrimonio zootecnico, devastate le aziende commerciali e artigianali del capoluogo. Un migliaio di negozi distrutti o danneggiati. Case coloniche spazzate dalla piena, ponti crollati, strade da ricostruire. Occorrerà molto tempo prima di rimettere in piedi l’economia della zona. Ieri i commercianti, con stivaloni, sporchi di fango, hanno dimostrato davanti al municipio e alla prefettura: vogliono un’inchiesta sulle eventuali responsabilità per il mancato tempestivo allarme alla popolazione
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11 novembre |
Senato: si discutono interpellanze e interrogazioni sulle recenti alluvioni.
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n. 515 -11 novembre 1966 Interrogazioni sulle recenti alluvioni. Svolgimento: Antoniozzi, sottosegretario all’Agricoltura e le foreste, Audisio, Barontini, Bartolomei, Bonacina, Bonafini, Caleffi, sottosegretario alla Pubblica istruzione, Carelli, Cassini, Cerreti, Chiariello, Crollalanza, De Cocci, sottosegretario ai Lavori pubblici, Di Prisco, Fabiani, Ferroni, Gaiani, Gaspari, sottosegretario all'Interno, Gianquinto, Lessona, Levi, Accarrone, Mammuccari, Mariotti, ministro della Sanità , Medici, Moretti, Morino, Moro, presidente del Consiglio, Polano, Samaritani, Terracini, Tomassini, Veronesi, Vidali, Zannier
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15 novembre |
A Milano, esce in foma ciclostilata «Mondo Beat», numero unico di 14 pagine battute a macchina, primo della serie. Ne sono stampate e diffuse 860 copie. Concorrono alla stampa Gunilla Unger, Carmen Russo, Umberto Tiboni, Gennaro de Mirando e Melchioree Gerbino , l’iniziativa si avvale dell’assistenza di Giuseppe Pinelli e il numero e stampato con la carta da ciclostile offerta dal circolo anarchico «Sacco e Vanzetti». La rivista diventa un punto di riferimento dei gruppi beatnick della città , dei cosidetti «capelloni», e della contestazione libertaria, duramente attaccata dalla stampa «benpensante». Di questa serie usciranno 5 numeri , le pubblicazioni cessano il 5 luglio 1967.
Gianni De Martino ( a cura), «Capelloni&ninfette: Mondo Beat. Storia, immagini, documenti», Prefazione di Matteo Guarnaccia. Introduzione di Marco Grispini, Milano, Costa&Nolan, 2008
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15-16 novembre
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Metalmeccanici: dopo circa un anno di trattative è firmato il contratto di lavoro per il settore statale. Resta aperta la vertenza per in rinnovo con le aziende private, che tornano a scioperare il 16 novembre.
«La Stampa», 16 novembre 1966 [p.13] Giancarlo Fossi, Interessa oltre 200 mila lavoratori. Firmato il nuovo contratto dei metalmeccanici statali. Le trattative sono durate quasi un anno. Le parti hanno firmato l’accordo ieri mattina. L’onere complessivo per le aziende è del 14%. La retribuzione dei dipendenti aumenta del 5%, lieve riduzione d’orario, miglioramenti normativi. Il contratto ha validità triennale. Oggi scioperano i metalmeccanici privati.
«La Stampa», 17 novembre 1966 [p.15] Giancarlo Fossi, Quasi normale l’attività produttiva. Ieri lo sciopero nazionale dei metalmeccanici privati. Secondo le associazioni industriali l’astensione ha avuto scarso successo. Diverso il giudizio dei sindacti. Una nota di Confindustria sulla delicata situazione attuale. Da oggi scioperano per 48 ore i minatori
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15 novembre
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PCI - Seduta straordinaria del Comitato centrale sulle prospettive dell’Italia dopo la tragica alluvione di Firenze . Relaziona Giorgio Amendola che denuncia le gravi responsabilità del governo per il disastro e l’inefficienza dei soccorsi. Proposto un piano d’emergenza straordinario nel quadro di una necessaria svolta politica ed economica negli indirizzi di governo.
«l’Unità», 16 novembre 1966 [pp.1-4] p.1- Titolo pagina: La riunione straordinaria del CC sulle prospettive dell’Italia dopo l’ alluvione Un piano di emergenza del PCI. S'impone una svolta politica ed economica . La relazione di Giorgio Amendola. L'omaggio del CC alle vittime e I'elogio a tutti coloro che si sono prodigati. Verificata la mancanza di un tempestivo allarme alle popolazioni e I'inefficienza dei soccorsi. Le chiare responsabilità storiche e politiche della classe dirigente e del governo. Le proposte dei comunisti. Occorre rovesciare il tentativo di continuare nella politica di favore ai monopoli che ha condotto alla catastrofe. Gli interventi di Marangoni, Malvezzi, Piva, Triva, Chiaromonte, Fusi, Lajolo, Vianello, Trivelli, Di Paco, Petrone, Busetto, Pesenti, Vestri, Marmugi, Guttuso, Barca, Pasquini, Ceravolo, Bacicchi, Modica, Bernini, Poli, Luporini, Galasso, Scotoni e le conclusioni del compagno Giorgio Amendola ; p.1- Il documento approvato dal CC ; pp. 1-2- La relazione di Amendola al CC [ testo] pp. 2-4- Il dibattito al Comitato centrale del PCI sul disastro che ha colpito un terzo dell’Italia [ interventi] p.4- Le conclusioni di Amendola
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16 novembre
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Il Consiglio dei ministri vara un decreto legge per finanziare interventi e provvedimenti in favore delle delle aree alluvionate. Il «superdecreto» stabilisce un’ addizionale del 10% sulle imposte del 1967. Durerà un anno e , nelle previsioni, dovrebbe dare un gettito di 165 miliardi. Somma che si aggiungerà ai 205 miliardi derivanti dall’aumento della benzina e altri 148 tratti da variazioni di bilanci. La maggior parte di queste nuove entrate (221) sono previste per Lavori pubblici , ricostruzione di ponti, strade, acquedotti, scuole e per contributi alla ristrutturazione di case danneggiate. Destinati 125 miliardi per per il settore agricolo (privati e cooperative). Per le aziende industriali, artigiane e commerciali rapida concessione di crediti al 3% con durata fino a 10 anni. Altre misure sono previste a favore dei lavoratori rimasti disoccupati.
«La Stampa», 16 novembre 1966 [p.1] Arturo Barone, Oggi l’atteso superdecreto per le regioni devastate. Lo Stato avrà un onere di circa 500 miliardi. È probabile un inasprimento delle imposte dirette che superano una determinata aliquota. Ad ogni azienda gravemente danneggiata verrebbe dato mezzo milione a fondo perduto. Agli operatori che ne facciano richiesta mutui agevolati con rapidissima procedura. Questi provvedimenti sono stati definiti ieri un una riunione presieduta da Moro; g.p. Concreta solidarietà con i colpiti dal maltempo. Costerà venti miliardi alla FIAT l’intervento per le auto rovinate. Decine di migliaia di vetture inservibili. Chi aveva una FIAT, vecchia non più di 5 anni, può sostituirla con una nuova: avrà un contributo del 40% sul prezzo di listino e un “indennizzo di rottamazione” pari a 50-75 mila lire ( contributo minore se l’auto ha oltre 5 anni). Concesse lunghe rateazioni, anche senza anticipo. Forti ribassi per le riparazioni
«La Stampa», 17 novembre 1966 [p.1] Titolo pagina: Il decreto legge deciso dal Consiglio dei ministri. Addizionale del 10% sulle imposte dirette del 1967. Stanziati 500 miliardi per le regioni alluvionate. La nuova soprattassa durerà solo un anno e dovrebbe dare un gettito di 165 miliardi ( sono esentate le prime 960 mila lire di stipendio dei lavoratori e il reddito agrario). A questa somma si aggiungeranno i 205 miliardi derivanti dall’aumento della benzina e altri 148 tratti da variazioni di bilanci. La maggior parte (221) vanno ai Lavori pubblici per ricostruire ponti, strade, acquedotti, scuole e per contributi ( nella misura del 70-90 per cento) alla riparazione delle case. Nel settore agricolo 125 miliardi per sovvenzioni a privati e cooperative. Alle aziende industriali, artigiane e commerciali rapida concessione di crediti al 3% con durata fino a 10 anni. Altre misure a favore dei lavoratori rimasti disoccupati; Editoriale, Ferdinando de Finizio, Per riparare i danni e rilanciare l’economia; Arturo Barone, I provvedimenti perché l’Italia “riprenda il suo cammino”; L’on. Preti esclude altri ritocchi fiscali. Il 31 dicembre dovrebbe finire la fiscalizzazione degli oneri sociali: lo Stato risparmierà 200 miliardi, che saranno destinati alla difesa del suolo
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17-18 novembre
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Camera : si discutono le interrogazioni presentate dai vari gruppi parlamentari sui danni provocati dalle recenti alluvioni. L’opposizione di sinistra critica con durezza la politica del governo in materia di protezione del suolo e di prevenzione. Nella seduta del 17 novembre il presidente del Consiglio, Aldo Moro, fra molte interruzioni, illustra i provvedimenti fiscali che il governo ha adottato per fronteggiare l’emergenza e i problemi della conseguente opera di ricostruzione nelle zone alluvionate.
Seduta n. 556 - 17 novembre Interrogazioni sui danni prodotti dall’alluvione. Svolgimento e discussione: Giorgio Amendola, Antoniozzi, sottosegretario all'Agricoltura foreste, Covelli, Mauro Ferri, Franchi, La Malfa, Malagodi, Mitterdorfer, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Piccoli, Valori, Volpe, sottosegretario alla Sanità
Seduta n. 557- 18 novembre Seguito svolgimento e discussione: Alboni, Alesi, Amadei, sottosegretario all'Interno, Pietro Amendola, Astolfi, Maruzza, Barba, Bardin, Borsari, Busetto, Cappugi, Caradonna, D'Alessio, Dall'Armellina, De' Cocci, sottosegretario ai Lavori pubblici, Elkan, sottosegretario alla Pubblica istruzione, Franco Raffaele, Gagliardi, Gombi, Guariento, Lizzero, Luzzatto, Malfatti, sottosegretario all'Industria e commercio, Mazzoni, Morelli, Dino MoRo, Piccinelli, Emilio Pulci, Raffaelli, Schietroma, Scotoni, Seroni, Storchi, Sullo, Taverna, Togni, Tognoni, Vianello
«La Stampa», 18 novembre 1966 [p.1] Editoriale, Michele Tito, Mantenere gli impegni; Francesco Rosso, Il viaggio della speranza. Saragat ha portato nel Trentino sconvolto l’affettusosa solidarietà di tutti gli italiani. Nel capoluogo della Regione le autorità hanno esposto al presidente della Repubblica i disastrosi effetti dell’alluvione a Trento e provincia: 23 vittime umane, otto miliardi di danni all’agricoltura, altri otto all’industria, 5000 lavoratori disoccupati. Durante l’ispezione nelle vie cittadine il capo dello Stato si è fermato a parlare con i sinistrati : “Coraggio! So che non vi manca”. La visita ai devastati villaggi della Valsugana (Villa, Canal San Bovo, Imer, Mezzano) e a Fiera Primiero. “Faremo tutto il possibile perché le vostre cittadine tornino belle come prima”. Oggi Saragat prosegue il viaggio nel Bellunese; Fausto De Luca, “Tutte le classi sociali partecipano al sacrificio”. Moro parla alla Camera degli inasprimenti fiscali. Era la sola via, secondo il presidente del Consiglio, per trovare i miliardi necessari alla ricostruzione senza turbare troppo lo sviluppo economico del Paese. In compenso ogni mezzo sarà impiegato per mantenere stabili i prezzi. Secca risposta di Moro al comunista Amendola che accusa i generali dell’esercito: “Lei è un bugiardo”; e.s. , Il mare rompe le dighe del Polesine. L’Adriatico invade il centro di Scardovari: sfollati nella notte i 2 mila abitanti. Minacciati dalle onde anche i paesi di Bonelli e S.Giulia. Nel Delta piove da 36 ore: la bora soffia alla velocità di 100 km orari. Situazione critica a Porto Tolle
«La Stampa», 19 novembre 1966 [p.15] f.d.l. (Fausto De Luca), Il dibattito chiuso con le repliche dei deputati. Tre sottosegretari parlano alla Camera dell’alluvione. Amadei (Interno) spiega che non si è potuto dare l’allarme perché l’inondazione è stata improvvisa. Elkan (Istruzione) annuncia che il 28 novembre si riaprirà l’Università di Firenze. Malfatti ( industria) illustra i soccorsi agli artigiani. Polemica degli ex ministri dei Lavori pubblici Togni e Sullo; l.f. (Lamberto Furno), Per arginare i fiumi in 14 anni si sono spesi 289 miliardi. Ma erano state deliberate opere per 849 miliardi; l.f. (Lamberto Furno), Un incontro “triangolare” per gli aiuti alle industrie. Ministri, sindacati e industriali discutono come attuare le misure del governo
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19 novembre
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Legge sul divorzio : per la prima volta la televisione affronta il tema in discussione alla Camera. A «Sette giorni al Parlamento”, il programma condotto dal giornalista Jader Jacobelli, si confrontano il presentatore della legge , Loris Fortuna (PSI) , e il parlamentare Attilio Ruffini che motiva le contrarietà della DC.
«La Stampa», 20 novembre 1966 [p.15] g.g., Tra un deputato socialista e uno democristiano. Primo dibattito alla TV sul divorzio in Italia. On.Fortuna (PSI): “Con la mia proposta non intendo attentare alla unità della famiglia. Dico che, quando l’unione tra i coniugi è irrimediabilmente spezzata, la medicina è il divorzio”. On. Ruffini (DC): “ Non è una medicima. Favorisce le crisi familiari ed aumenta il numero dei figli illegittimi”
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19 novembre
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Esponenti del Psi contrari all’unificazione danno vita al «Movimento dei socialisti autonomi».
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Elezioni amministrative |
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27-28 novembre |
Si svolgono elezioni amministrative, complessivamente votano 323 comuni, in totale 240 mila elettori. I centri principali sono Trieste, Massa Carrara, dove si vota anche per le provinciali, e Ravenna. Il Partito socialista unificato (PSU) si presenta alla sua prima prova elettorale, buoni risultati al Sud, crolla – invece- al centro-nord e nei comuni principali. A Trieste si registra una forte astensione. Flettono tutti i partiti ad eccezione del «Movimento per il territorio libero di Trieste» che, al comune, guadagna un seggio a scapito del MSI.
«La Stampa», 27 novembre 1966 [p.1-p.11] p.1-Michele Tito, Oggi si vota in 323 Comuni.I centri principali sono: Trieste, Massa Carrara e Ravenna. Viva attesa fra i partiti; p.11-Giovanni Giovannini, Oggi alle urne 240 mila elettori. L’incertezza domina a Trieste le elezioni per le nuove Giunte. Il centro sinistra aveva in Comune 30 consiglieri su 60: si reggeva con l’appoggio di due “esterni”. Alla Provincia ne aveva 12 su 24: non è stato possibile evitare il commissario. Si teme che la situazione si ripeta dopo l’odierna consultazione
«La Stampa», 29 novembre 1966 [p.1-p.15] p.1-Titolo: Le votazioni amministrative di domenica. I primi risultati elettorali. Molte le schede bianche a Trieste. Nel capoluogo giuliano la giunta provinciale resta difficile: quasi tutti i partiti hanno subito leggere flessioni, ne guadagna il “Movimento per il territorio libero di Trieste”, che porta via un seggio al MSI. Giunta difficile anche al comune di Ravenna, vittoria del centro-sinistra a Massa Carrara. Nel complesso dei 323 comuni in cui si è votato, DC e PCI conservano le posizioni, i socialisti uniti perdono qualche punto a vantaggio del PSIUP che si presenta per la prima volta. Declino delle destre; Editoriale, Michele Tito, Prevalgono motivi locali; Giovanni Giovannini, Gli scrutini nei maggiori centri; Elezioni provinciali a Trieste [tabella]; Le comunlai a Trieste; Giunta “difficile” al comune di Ravenna. Il PCi ha guadagnato un seggio a scapito dei repubblicani; p.15- Franco Marchiaro, Nessun mutamento dopo le elezioni di ieri. Resta impossibile a Valenza formare la Giunta comunale. Quindici consiglieri al centro-sinistra, 15 all’opposizione. Successo del PSI-PSDI uniti che guadagnano un seggio ai danni della DC. Dal 1964 la città è praticamente senza amministrazione. Si farà una Giunta di minoranza?; I risultati a Valenza Po [tabella]; Le maggioranze nei Comuni con meno di 5000 abitanti; f.m., Nella lista di centro-sinistra per il comune. Marisa Allasio eletta a Pomaro con il maggior numero di preferenze. L’ex attrice ha avuto più fortuna del marito, conte Pier Francesco Calvi. Questi si era presentato quattro anni fa ed era stato eletto fra i consiglieri della minoranza. Ma aveva subito rassegnato le dimissioni. Forse, la neo-eletta diverrà assessore alle Finanze; Successo ad Andria dei socialisti uniti. Il PSI-PSDI raddoppia i voti a danno dei comunisti; Il PSDI ad Arquata Scrivia ha la maggioranza assoluta; Come si è votato in Sicilia; Vittoria del centro-sinistra in due centri del Vercellese; Confermate nel Canavese le amministrazioni precedenti; A Mede il PCI perde due seggi a vantaggio di ex-comunisti; Il cantante Vianello eletto consigliere nella DC. Era candidato in un comune presso Latina
«La Stampa», 30 novembre 1966 [p.1-p.13] p.1- Michele Tito, Un fatto nuovo nei dati trasmessi dal Ministero. Le votazioni di domenica rivelano un certo malcontento degli elettori. Per la prima volta un alto numero di suffragi è andato disperso tra schede bianche e gruppi di protesta: a Trieste, Ravenna e Massa Carrara arrivano al 10%. Tuttavia i partiti del governo migliorano complessivamente del 2%. La DC perde in alcuni grandi centri e d aumenta in quelli minori, i socialisti subiscono flessioni al Nord e qualche incremento al Sud, successo dei repubblicani. Il PCI, stabile nei grandi comuni, scende negli altri. Il PLI si afferma nelle città. La destra continua il suo declino; Risultati complessivi di 66 comuni con oltre 5000 abitanti [tabella]; Giovanni Giovannini, A Trieste i veri sconfitti sono i partiti estremisti. Comunisti e missini avevano esasperato gli animi contro il piano del governo per l’avvenire della città: invece di ottenere più voti, ne hanno persi. Ora cominciano le trattative per costituire le Giunte: sarà possibile al Comune, non alla Provincia; Elezioni comunali a Trieste [tabella]; p.13- Franco Marchiaro, Dopo l’immutato esito delle votazioni. A Valenza tutti favorevoli per evitare il commissario. Il centro-sinistra ha ottenuto 15 seggi, come l’estrema sinistra. Nei prossimi giorni i partiti esamineranno la situazione. Non è escluso che il PSI e il PSDI uniti ( hanno 5 seggi) possano fare una giunta minoritaria. I nomi dei neo-eletti; Ad Arquata Scrivia PSDI-DC formeranno una nuova Giunta?; Confermate a Massa Carrara le giunte di centro-sinistra; Incerte le previsioni per la Giunta di Ravenna; Il PCI in Sicilia ha perduto 10 mila voti; Augusto Minucci, Dopo le “amministrative” a Pomaro Monferrato. Marisa Allasio è andata a caccia per festeggiare la sua elezione. La contessa Calvi di Bergolo, indipendente nella lista di centro-sinistra, ha ottenuto 223 voti di preferenza. Gli abitanti del paese contano molto sulla neo-eletta per risolvere i problemi amministrativi: scuole, strade e “deficit” di bilancio; Risultati complessivi delle elezioni provinciali ( è la somma dei voti di Trieste e Massa Carrara) [tabella]
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28 novembre |
Vittorio Valletta, lasciata in favore di Gianni Agnelli la presidenza della FIAT, carica ricoperta dal 1946 in poi, dopo essere stato direttore generale e amministratore delegato dell’azienda negli anni del ventennio fascista, è nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica per «altissimi meriti in campo sociale».
«La Stampa», 29 novembre 1966 [p.1] f.r. (Francesco Rosso), Il professor Vittorio Valletta nominato senatore a vita. “Per altissimi meriti nel campo sociale”
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1 dicembre |
Si riuniscono i leader della maggioranza di governo. Presenti alla riunione: Aldo Moro, Pietro Nenni, Mariano Rumor, Mario Scelba, Francesco De Martino, Mario Tanassi e Ugo La Malfa. Si discute sull’attuazione del programma di governo in vista di una nuova riunione collegiale da svolgersi nella settimana successiva.
«La Stampa», 2 dicembre 1966 [p.1] Editoriale, Nicola Adelfi, L’aria che spira, Malcontento; Michele Tito, Convocato per oggi il Consiglio dei ministri. Moro e Nenni hanno discusso coi segretrai dei quattro partiti. L’incontro prelude ad una conferenza dei “leaders” del centro-sinistra per stabilire i punti del programma che devono essere realizzati prima delle elezioni politiche nella primavera ’68. Lo stesso argomento è stato dibattuto con animazione ieri alla Direzione del partito socialista unificato
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1-3 dicembre |
Proclamato in tutta Italia lo sciopero di tre giorni in tutte le Università italiane. L’agitazione è promossa dai professori incaricati, dagli assistenti e dagli studenti. Numerosi docenti di ruolo decidono di non fare lezione , anche se la loro organizzazione non ha aderito allo sciopero. Il manifesto che annuncia lo sciopero denuncia la crisi strutturale che, da anni, attraversa l’Università , l’arretratezza dei piani di studio e giudica, a un anno dalla scadenza della Legislatura, inadeguati i provvedimenti proposti e la riforma presentata dal ministro della Pubblica Istruzione. Nelle varie Facoltà si intensifica la mobilitazione studentesca.
«La Stampa», 1 dicembre 1966 [p.13] f.f. (Felice Froio), Le Università sono in sciopero per 3 giorni, da oggi a sabato. È proclamato dai professori incaricati, dagli assistenti e dagli studenti. Numerosi docenti di ruolo annunciano che non faranno lezione anche, se il loro sindacato non ha aderito all’agitazione
«La Stampa», 2 dicembre 1966 [p.13] f.f. (Felice Froio), Università deserte in tutta Italia ieri per lo sciopero dei professori. A Firenze, docenti e allievi hanno dedicato la fgiornata ai lavori di ricostruzione
«La Stampa», 4 dicembre 1966 [p.11] f.f. (Felice Froio), Negli Atenei anche i docenti di ruolo pronti a scioperare con gli incaricati. Il 9 dicembre saranno presi gli accordi. Si chiede al governo, tra l’altro, la riforma dei concorsi e il pieno impiego degli insegnanti
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5-7 dicembre |
Camera si discutono le mozioni, interpellanze e interrogazioni sulla vicenda di Agrigento con particolare riferimento agli abusi edilizi compiuti e sul dissesto edilizio che hanno prodotto la frana. Il comunista Mario Alicata pronuncia un duro discorso sulle responsabilità degli amministratori locali e più in generale per una concezione dello sviluppo economico che ha assunto le forme della speculazione parassitaria indifferente ai «diritti della natura e della storia». Sarà il suo ultimo intervento: il giorno dopo il parlamentare muore colpito da infarto
Seduta n. 568 -5 dicembre Mozione – Interpellanze e interrogazioni su Agrigento, Discussione e svolgimento: Alicata, Nicosia, Raia
Seduta antimeridiana n. 569- 6 dicembre Discussione: Barzini, Brandi, Mancini, ministro dei lavori pubblici, Santagati. Per la morte del deputato Mario Alicata: presidente
Seduta pomeridiana n. 570 -6 dicembre Biaggi Francantonio, Cuttitta, Degan, Di Benedetto, Goehring, Ripamonti, Scalia, Turchi
Seduta n. 571 -7 dicembre Anderlini, Colleselli, Cottone, Covelli, De Pasquale, Di Vagno, Mauro Ferri, Giglia, sottosegretario ai Lavori pubblici, Guarra, La Malfa, Luzzatto, Macaluso, Mancini, ministro ai Lavori pubblici, Melis, Nicosia, Pacciardi, Palazzolo, Pigni Russo Spena, Scalia
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6 dicembre |
PCI – Muore stroncato da un infarto, all’età di 48 anni, Mario Alicata, membro della Direzione del partito e direttore de «l’Unità»
«La Stampa», 7 dicembre1966 [p.13] f.d.l. (Fausto De Luca), La morte di Alicata stroncato da un infarto. Il deputato, direttore de “l’Unità” e membro della Direzione comunista, aveva 48 anni. Lunedì pomeriggio aveva pronunciato un discorso alla Camera, ieri mattina alle 8,30 il malore fatale
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6 dicembre |
FIAT : i 110 mila lavoratori delle 25 aziende di Torino votano per il rinnovo dei 216 rappresentanti delle Commissioni interne. Aumenta la UIL, in forte ripresa la CGIL, flettono SIDA, CISL e CISNAL. La UIL ottiene 76 seggi, la maggioranza, il sindacato para-aziendale SIDA 60 seggi, la CGIL 41, la CISL 35, la CISNAL 4. Rispetto all’anno precedente la UIL , 26.563 voti, passa dal 28,8% al 31,1. La CGIL, 22.663 voti, sale dal 21,6% al 26,6. Il SIDA, 21.487 voti, perde il primo posto e scende dal 31,6% al 25,2. La CISL, 11.728 voti, cala dal 15,4% al 13,8. La CISNAL, 2800 voti, aumenta dal 2,6% al 3,3 per cento.
«La Stampa», 4 dicembre1966 [p.2-cronaca cittadina] Per il rinnovo delle Commissioni interne. Martedì alle urne centodiecimila dipendenti delle 25 aziende FIAT. 18 mila impiegati, 92 mila operai. Eleggeranno 216 rappresentanti dell 154 liste che recano 899 nomi di candidati. In lizza cinque correnti: SIDA e UIL (presenti in tutti gli stabilimenti), CSIL, CGIL, CISNAL
«La Stampa», 6 dicembre1966 [p.2-cronaca cittadina] La più grande consultazione sindacale. Oggi alla FIAT votano i 110 mila. Per il rinnovo delle Commissioni interne. Cinque sindacati in gara: SIDA, UIL, CGIL, CISL, CISNAL. I candidati sono 899, le liste 154, i posti 216. I risultati noti stasera; Risultati elezioni FIAT negli ultimi 2 anni [tabella]
«La Stampa», 7 dicembre1966 [p.2-cronaca cittadina] I risultati delle elezioni tra i 110 mila lavoratori. La UIL è il sindacato più forte alla FIAT. Ripresa della CGIl, flessione di SIDA e CISL. Il sindacato socialdemocratico: 26.563 voti e 76 seggi, passa dal 28,8 (risultati dello scorso anno) al 31,1 per cento. La CGIL: 22.663 voti e 41 seggi sale dal 21,6% al 26,6 per cento. Il SIDA: 21.487 voti e 60 seggi perde il primo posto, scende dal 31,6 al 25,2 per cento. La CISL: 11.728 e 35 seggi cala dal 15,4 al 13,8 per cento. La CISNAL: 2800 voti e 4 seggi si sposta dal 2,6 al 3,3 per cento. Dichiarazioni dei dirigenti sindacali; I risultati delle elezioni alla FIAT [tabella]
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8 dicembre |
Paolo VI , parlando a Piazza San Pietro in occasione dell’anniversario del Concilo, esprime gioia per la tregua natalizia in Vietnam e propone di trasformarla in un armistizio , unendo questo periodo alla tregua di febbraio quando si celebrerà il capodanno buddista. Un periodo che potrebbe essere utilizzato per raggiungere una pace che sia – afferma – un “opera di giustizia”.
Paolo VI, I anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II [fonte: w2.vatican.va]
«La Stampa», 9 dicembre1966 [p.1] Filippo Pucci, Il Papa propone per il Vietnam di unire i due periodi di tregua. Il primo è per Natale, il secondo per il capodanno buddista che cade in febbraio. In questo mese si potrebbe arrivare all’armistizio e preparare una pace che sia “opera di giustizia”
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8 dicembre |
USA e URSS insieme ad aluni altri paesi raggiungono un accordo su una mozione da proporre all’ONU contro le atomiche nello spazio. L’accordo vieta : le prove nucleari nell’atmosfera; l’utilizzazione dello spazio per scopi militari , la costruzione di basi su altri corpi celesti.
«La Stampa», 9 dicembre1966 [p.1] Nicola Caracciolo, Accordo Stati Uniti-Russia contro le atomiche nello spazio. L’intesa ( cui hanno aderito “altri Paesi”) sarà sottoposta all’ONU. Lo schema di trattato russo-americano vieta: 1) le prove nucleari nell’atmosfera 2) l’utilizzazione dello spazio per scopi militari 3) costruire basi su altri corpi celesti. Johnson dichiara: “È un passo importante verso la pace”
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13 dicembre |
A Lentini (Siracusa) durante lo sciopero degli agrumai , in lotta da dieci giorni per il rinnovo del contratto di lavoro, la polizia interviene aprendo il fuoco e colpendo alle gambe Nicola Amantia e Salvatore Trona. Negli scontri feriti numerosi agenti e dimostranti.
«La Stampa», 14 dicembre1966 [p.22] (Ansa),: A Lentini, presso Siracusa, durante uno sciopero di agrumai. Scontri tra dimostranti e polizia. Due operai e 18 agenti feriti. Gli scioperanti, in corteo per raggiungere i “crumiri”, avevano bloccato le strade e lanciavano sassi contro le forze dell’ordine. Queste hanno dovuto aprire il fuoco: due operai sono stati colpiti di striscio alle gambe. Tutti sono ricoverati all’opsedale: nessuno è grave. Gli operai da dieci giorni sono in agitazione per il rinnovo del contratto di lavoro; Interrogazione alla Camera sugli incidenti in Sicilia
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15 dicembre
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Metalmeccanici privati: dopo 14 mesi di trattative e lotte, Sindacati e Confindustria raggiungono l’accordo per il rinnovo contrattuale. L’accordo entra in vigore il 1°dicembre e dura fino al 31 dicembre 1968, prevede un miglioramento complessivo del 14% di cui il 6,5 sarà dato subito mentre il restante sarà scaglionato in due anni. Salgono del 5% i minimi del salario e dello stipendio, aumentano scatti e liquidazioni, prevista tra il 1968-68 la riduzione di un’ora di lavoro. Istituiti comitati per le controversie aziendali.
«La Stampa», 16 dicembre1966 [p.1] Sergio Devecchi, Chiusa una vertenza che durava da 14 mesi. Firmato il nuovo contratto dei metalmeccanici privati. L’accordo, raggiunto ieri, avrà vigore dal 1° dicembre di quest’anno al 31 dicembre 1969. Il miglioramento complessivo (ossia tenuto conto di tutte le “voci”) è del 14%, di cui il 6,5 subito ed il resto scaglionato in circa due anni. I punti principali sono: i minimi di stipendio e salario salgono del 5% da questo mese, scatti e liquidazioni degli operai aumentano, l’orario settimanale si ridurrà di un’ora tra il 1968 e il 1969, gli attuali premi di produzione sono prorogati. Previsti Comitati per alcune controversie aziendali. Giudizi positivi della Confindustria e dei sindacati
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20 dicembre
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Agrigento : costruttori coinvolti nello scandalo edilizio che ha provocato la strage organizzano una manifestazione in cui coinvolgono la stragande maggioranza degli edili rimasti senza lavoro per la chiusura dei cantieri nella zona franata. Una giornata di tensione: assaltato il Genio Civile e distrutti i documenti che attestavano le responsabilità. Cortei si sviluppano per tutta la citta con migliaia di manifestanti.
«La Stampa», 21 dicembre1966 [p.1] Titolo: Una rivolta provocata e diretta dai responsabili dello scandalo. Giornata di tumulti e violenze per i cantieri chiusi ad Agrigento. All’alba autocarri e bulldozers, forniti dai costruttori edili, circondano e bloccano la città. Gigantesche ruspe seguite da una folla urlante vanno verso gli edifici pubblici. Una porta del Genio Civile è abbattuta, si distruggono mobili e si bruciano documenti. Scontri con la polizia: feriti il questore, un commissario e molti agenti. I disordini nella città sconvolta continuano fino a sera. Il sindaco dal balcone assicura: “Revocherò tutte le sospensioni dei lavori edili”. Il ministro Mancini da Roma ribatte: i cantieri sono 34, tutti nella zona franata, nessuno verrà riaperto. Sono però in corso lavori per oltre 4 miliardi; Editoriale, Michele Tito, Ricatto della mafia allo Stato; f.d., Migliaia di persone, disoccupati o senza tetto hanno manifestato con gli speculatori edili. I cortei di protesta erano stati organizzati da un’associazione che raggruppa i personaggi condannati dall’inchiesta governativa. Costoro hanno esasperato la popolazione che soffe di un reale diffuso disagio dopo l’enorme frana che provocò il crollo di interi quartieri
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28 dicembre
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La Cina annuncia di aver compiuto il suo quinto esperimento atomico. Il primo è avvenuto il 16 ottobre del 1964 e tre nel 1966 ( l’ultimo il 27 ottobre). L’agenzia di stampa «Nuova Cina» scrive che l’esperimento è un «incoraggiamento all’eroico popolo vietnamita» e un «monito agli imperialisti», precisando comunque che «in nessuna circostanza» la Cina sarà la prima ad utilizzare l’arma atomica.
«La Stampa», 29 dicembre1966 [p.1] Rapidi progressi nucleari di Pechino. La Cina ha fatto scoppiare la sua quinta bomba atomica. L’annuncio dell’agenzia “Nuova Cina” non precisa dv’è avvenuto l’esperimento, né la potenza della bomba. Ma afferma che l’esplosione è un “incoraggiamento all’eroico popolo vietnamita” e un “monito agli imperialisti”. Secondo gli americani, la prova è stata compiuta nel poligono di Lop Nor ( deserto del SinKiang), l’ordigno sarebbe decine di volte più potente di quello di Hiroshima; Nicola Caracciolo, Gli americani temono una corsa all’arma nucleare; Per ora Mosca tace sulla nuova esplosione
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31 dicembre
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Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat
«La Stampa», 3 dicembre1967 [p.1] Editoriale, Vittorio Gorresio, Il messaggio del presidente Saragat. I punti deboli del Paese
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1967
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4-5 gennaio |
Si svolge a Roma la Conferenza dei partiti socialisti europei sui problemi politici ed economici di maggiore attualità in Europa. Fra i temi più discussi: l’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità Europea, i rapporti con i partiti comunisti e la situazione monetaria internazionale. La Conferenza si svolge a porte chiuse e i suoi risultati sono comunicati alla stampa dal presidente dell’Internazionale socialista Bruno Pitterman. Aprendo i lavori Pietro Nenni polemizza con De Gaulle, affermando che qualora la Francia insistesse nel suo veto all’entrata della Gran Bretagna nel MEC si dovrebbe procedere ugualmente all’integrazione. Diverso l’orientamento del vice cancelliere tedesco Willy Brandt che considera fondamentale per l’integrazione europea la collaborazione franco-tedesca.
«La Stampa», 3 gennaio 1967 [ p.15] Fausto De Luca, La Conferenza si apre domani mattina. Convegno a Roma dei capi socialisti europei. Verranno discussi i problemi del MEC e la situazione monetaria internazionale. Attesa per il discorso del ministro britannico Brown
«La Stampa», 5 gennaio 1967 [ p.1] Titolo: Nenni apre la Conferenza del socialismo mondiale. Il leader italiano sottolinea la necessità che l’Inghilterra faccia parte del MEC. Una proposta coraggiosa: se De Gaulle inistesse sul veto, gli altri cinque Paesi dovrebbero, con l’Inghilterra ed altre nazioni della CEE, procedere sulla via dell’integrazione. Il ministro inglese Brown nella sua relazione conferma che l’adesione della Gran Bretagna al MEC costituisce un avvenimento non solo economico ma anche politico; Editoriale, Vittorio Gorresio, Una forza impegnata ada unire le Nazioni; Arturo Barone, I lavori a porte chiuse. Tuttavia si conoscono i punti principali degli interventi. De Martino parla della collaborazione del PSU al governo e osserva che alcune parti del programma non sono state rispettate. “O avremo garanzie sicure, dice, o presto riprenderemo la nostra libertà d’azione”. Il Convegno si conclude oggi con l’esame della liquidità mondiale
«La Stampa», 6 gennaio 1967 [ p.1] ar.ba. (Arturo Barone), Il Convegno socialista si chiude con l’esame dei problemi monetari. Tremelloni si dice contrario all’aumento del prezzo dell’oro ed insiste sulla necessità di un equilibrio delle bilance dei pagamenti. In polemica con le frecciate antigolliste di Nenni, il vice cancelliere Brandt dichiara che la collaborazione franco-tedesca è indispensabile alla integrazione dell’Europa. Pitterman ottimista sull’apertura del governo inglese verso la Comunità Europea
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7 gennaio |
URSS : In occasione del 50° anniversario della Rivoluzione, il PCUS in un «documento solenne» chiede ai partiti comunisti di schierarsi contro le posizioni cinesi bollate come «psudo rivoluzionarie» e rivendica la funzione di partito guida del movimento comunista. Nel documento si legge : “La linea del movimento comunista è stata definita nelle dichiarazioni di Moscsa. La lealtà a questa linea è un tratto inalienabile dei partiti marxisti-leninisti”. Un richiamo alle Conferenze svoltesi nel 1957, 1960 e nel marzo del 1965. Nei vari partiti comunisti permangono molti dubbi sulla necessità, indicata da Mosca, di una nuova Conferenza: contrario Tito, critico Il PCI, d’accordo –invece- il PCF.
«La Stampa», 8 gennaio 1967 [ p.1] Massimo Conti, La Russia chiede agli alleati piena solidarietà contro la Cina. Un documento solenne per i 50 anni della rivoluzione rivendica la funzione di Stato-guida e proclama: nessun compromesso è possibile con Pechino che tenta di sostituire il marxismo con una fraseologia pseudo rivoluzionaria”
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9-10 gennaio |
Sciopero generale delle ferrovie: i treni si fermano per 24 ore a partire dalle 21.00 del giorno 9 gennaio.. Si astengono dal lavoro 35 mila ferrovieri (macchinisti, capitreno, controllori, frenatori) : rivendicano la riduzione dell’orario di lavoro da 8 a 7 ore per la prima categoria e da 9 a 8 ore per la seconda. Alle rigide dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Oscar Luigi Scalfaro i sindacati replicano minacciando nuove agitazioni.
«La Stampa», 8 gennaio 1967 [ p.1] g.f. ( Giancarlo Fossi), Si prevedono gravi disagi per i viaggiatori. Treni fermi dalle 21 di domani per 24 ore. I convogli resteranno fermi nella più vicina stazione che abbia un minimo di confort per i passeggeri. Sulle linee principali pullman civili e militari. La Direzione delle Ferrovie, con l’aiuto dell’Esercito, assicura 59 treni a lungo percorso
«La Stampa», 10 gennaio 1967 [ p.1] g.f. ( Giancarlo Fossi), Gravi disagi per i viaggiatori. I treni fermi per 24 ore sino alle 21 di stasera. L’esercito assicura una sessantina di convogli (invece dei 6 mila quotidiani) sui lunghi percorsi e su alcune linee internazionali. Un centinaio di corse con pullman civili e militari. I sindacti minacciano nuove e più gravi agitazioni
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9 gennaio |
Alla Camera si discutono le interrogazioni parlamentari sulla carica della polizia del 13 dicembre a Lentini del 13 dicembre 1966. Emanuele Macaluso (PCI ) nel suo intervento contesta le affermazioni del sottosegretario per l’Interno Gaspari ( DC) che attribuisce al vicequestore la responsabilità della decisione di spostare 300 agenti da Catania in assetto da guerra per fronteggiare uno sciopero, e denuncia le pressioni di agrari e mafiosi. Affermazioni che suscitano vivaci reazioni dai banchi democristiani.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 584 - 9 gennaio 1967 Antoniozzi, sottosegretario per l’Agricoltura e foreste ; Cruciani , Di Lorenzo, Failla, Gaspari, sottosegretario per l’Interno, Macaluso, Piccinelli, Raia, Santagati
«l’Unità », 10 gennaio 1967 [p.1-p.12] u. b. ( Ugo Baduel ) , Alla Camera i fatti di Lentini. Governo: fu il vicequestore a fare intervenire la polizia . Menzognere versioni dei fatti fornite dal sottosegretario Gaspari . L'intervento dei compagno Failla e la replica di Macaluso. La testimonianza del compagno Di Lorenzo
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9 gennaio |
Inaugurazione dell’ Anno Giudiziario. Il procuratore capo della Cassazione, Enrico Poggi, nel suo discorso inaugurale denuncia la crisi della giustizia e in particolare l’enorme cumulo di cause arretrate. Per quanto riguarda i reati afferma che sono in diminuzione ad eccezione della Sardegna, dove cresce il fenomeno del banditismo e dei sequestri.
«La Stampa», 10 gennaio 1967 [ p.13] Guido Guidi, Inaugurato l’anno giudiziario alla Cassazione. Più grave la crisi della Giustizia per il cumulo delle cause arretrate. La denuncia fatta dal Procuratore generale dott. Poggi. La situazione, dice, è preoccupante perché provoca sfiducia negli stessi giudici. Se non ci fosse stat l’amnistia, le preture non sarebbero in grado di funzionare. Eppure i reati sono in diminuzione (meno che i Sardegna). L’alto magistrato si dichiara favorevole alla riforma del codice di procedura con una solo riserva: non è convinto sui benefici dell’interrogatorio modello americano; Giovanni Conso, Chi chiede una sentenza al giudice si rassegna ad attendere per anni
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9 gennaio |
PRI – Il segretario, Ugo La Malfa, risponde all’editoriale di Pietro Ingrao sulle regioni
«l’Unità », 10 gennaio 1967 [p.5] Massimo Ghiara , In risposta all'editoriale di Ingrao. Proposta di La Malfa sul tema delle Regioni. II segretario del PRI d'accordo per abbinare elezioni politiche ed elezioni regionali Insiste pero sulla soppressione delle province . Una lettera di Anderlini e una nota della « Radar» Colombo replica a Mariotti attaccato anche dalla sinistra DC
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9 gennaio |
Unione donne italiane ( UDI ) Conferenza stampa
«l’Unità », 10 gennaio 1967 [p.5] L'annuale conferenza stampa dell ‘ UDI . Maggiore presenza delle donne nella vita politica italiana
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9 gennaio |
UIL : Conferenza stampa. Il segretario Viglianesi traccia il bilancio delle conquiste salariali dei lavoratori italiani, molto inferiori agli aumenti registrati dai lavoratori francesi e tedeschi, e indica le riforme che la UIL ritiene urgenti e improrogabili: burocrazia, scuola, urbanistica e assistenza.
«Rassegna sindacale»,n. 103, 15 gennaio 1967 [pp.3-4] p.3- Titolo: La Conferenza stampa dell’UIL. Viglianesi “uno e due”; Aldo Forbice, Un cattivo servizio all'unità sindacale; pp.3-4- Bruno Roscani, L’autonomia dal padronato ridotta a “paternale”
«La Stampa», 10 gennaio 1967 [ p.7] Arturo Barone, Viglianesi indica le 4 riforme che la UIL ritiene improrogabili. Sono: burocrazia, scuola, urbanistica, assistenza. Nel ’66 i salari sono saliti del 3% in tutta Italia, del 5,9 in Francia e del 7,4 in Germania. Tuttavia i nostri lavoratori hanno avuto miglioramenti medi del 14 per cento, tenendo conto delle modifiche normative e delle riduzioni di orario
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10 gennaio
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Il segretario dell'ONU U Thant , in una conferenza stampa, chiede agli Stati Uniti la sospensione incondizionata dei bombardamenti sulla Repubblica democratica del Vietnam, condizione indispensabile per arrivare alla pace e di riconoscere che il necessario interlocutore è il Fronte nazionale di Liberazione ( FLN ). Negli Stati Uniti e nel mondo cresce la protesta contro la guerra.
«l’Unità », 11 gennaio 1967 [p.1-p.12] Esplicito avvertimento agli USA. U Thant : cessino le incursioni o non vi sarà pace. II FNL è il necessario interlocutore nel Vietnam
«La Stampa», 11 gennaio 1967 [ p.14] n.c. (Nicola Caracciolo), Conferenza stampa di Thant. Il segretario dell’ONU critica siua gli Stati Uniti che Hanoi. Rimprovera all’America di non voler tenere conto del “vietcong” come forza autonoma, ed ai comunisti di insistere su “posizioni vecchie con parole nuove”. Ridotta l’attività aerea degli SU sul Nord Vietnam
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10 gennaio |
Camera – Si riunisce, su richiesta del PCI , la Commissione Esteri per discutere della situazione nel Vietnam e sul vertice dei capi dei sei Paesi europei aderenti al MEC previsto in aprile, in occasione dell’anniversario dei trattati di Roma. Il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, spiega le ragioni che hanno portato l’Italia a farsi promotrice dell’iniziativa tesa a sviluppare un’opera di «rianimazione» della politica europeista. Molti interrogativi sulla posizione che assumerà la Francia sull’ adesione della Gran Bretagna e sul futuro della Comunità Europea. Dura polemica del PCI e del PSIUP sulla posizione del governo italiano sul Vietnam che considerano subalterna agli USA.
«l’Unità », 11 gennaio 1967 [p.1-p.12] Sul Vietnam e l’ Europa. Il PCI per una posizione autonoma dell'Italia. Gli interventi di G.C. Pajetta e Galluzzi alla Commissione esteri della Camera . Fanfani ignora le recenti dichiarazioni di Hanoi . Secondo il ministro il vertice di Roma servirebbe alla “ rianimazione della politica europeista”. II discorso di Vecchietti
«La Stampa», 11 gennaio 1967 [ p.7] f.d.l. (Fausto De Luca), Dibattito alla Commissione Esteri sul prossimo vertice europeo a Roma. Fanfani parla di un rilancio del MEC. La Malfa chiede che cosa si farà se De Gaulle dovesse opporsi ancora all’ingresso dell’Inghilterra
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10 gennaio |
Il presidente degli Stati Uniti, Barry L. Johnson, nel discorso annuale al Congresso sullo «Stato dell’Unione», chiede un aumento delle tasse del 6% circa per far fronte alla guerra nel Vietnam. Nel drammatico discorso, annunciando nuove perdite di uomimi e nuove sofferenze, dichiara di non poter promettere né per l’anno in corso, né per il prossimo la fine del conflitto.
Barry Lindon Johnson, Annual Message to the Congress on the State of the Union
«La Stampa», 12 gennaio 1967 [ p.13] Nicola Caracciolo, Drammatico discorso sullo “stato dell’Unione”. Johnson chiede nuove tasse per far fronte alla guerra nel Vietnam. L’aumento dovrebbe essere del 6 per cento. “Dobbiamo affrontare- ha detto il presidente – altre perdite, altre sofferenze, non posso promettere la fine del conflitto né per quest’anno, né per l’anno prossimo”. Gli SU continuano a puntare sull’accordo con l’URSS: “ Il nostro obiettivo è di porre fine alla guerra fredda”. Washington rinuncia a costruire una rete di difesa antimissili
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11 gennaio |
Milano: la polizia irrompe nella casa di Giovanni Sacchi a Baggio (Milano) e sequestra 70 candelotti di tritolo, diversi detonatori e altro materiale esplosivo”. Fermate : Maria Arena Regis , dirigente delle «Edizioni Oriente» specializzata nella pubblicazione di testi filocinesi , Alfreo Morlacchi, impiegato della stessa casa editrice, e Renato Saroni. Giovanni Sacchi riesce a darsi alla fuga. Il gruppo, che orbita nell’aerea dei gruppi «filocinesi», è accusato dalla polizia di programmare una serie di attentati fra cui la sede del Consolato USA , la Biblioteca americana (USIS) a Milano e altri a Vicenza.
«La Stampa», 12 gennaio 1967 [ p.5] g.m., Scoperto a Milano un gruppo di dinamitardi “filocinesi”. Sequestrati 70 candelotti di tritolo e altro materiale. Fermate 3 persone. Fra l’altro si doveva fa saltare in aria anche la biblioteca dell’USIS
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14-17 gennaio |
Si riunisce per la prima volta il Comitato centrale del nuovo partito socialista unificato. Non essendo stato possibile raggiungere un accordo per un’unica relazione, i due co-segretari Francesco De Martino e Mario Tanassi presentano due relazioni che divergono sul giudizio della collaborazione governativa e sui rapporti col PCI. Critica verso la DC la posizione di De Martino, aperta al confronto quella di Tanassi. Di fronte a questa differenziarione il Comitato centrale nomina una Commissione di 30 membri che, fra molte difficoltà, elabora un documento in cui si ribadisce la validità del centro-sinistra e si ne prospetta un suo rilancio procedendo all’attuazione del programma concordato. Il documento , che riflette la linea di Pietro Nenni, è approvato con 215 voti, 28 contrari e 6 astensioni. Per la minoranza lombardiana : «un compromesso» di vertice che non tiene conto del dibattito nel Comitato centrale e del malessere degli iscritti rispetto all’esperienza di governo. Partito socialista unificato ( PSU) Comitato centrale
«l’Unità », 15 gennaio 1967 [pp.1-2] p.1- Editoriale , Gian Carlo Pajetta, Il perchè di una crisi ; pp.1-2- m. gh. ( Massimo Ghiara), De Martino: invertire rotta o capitolare. Tanassi : restare ad ogni costo al governo. Due linee in contrasto nel CC del PSU. Il segretario socialista chiede le leggi regionali entro l’estate . Denunciata I'involuzione moderata del centro sinistra. Mancini si dichiara per I'uscita di Nenni dal governo . La base del PSU si pronuncia a favore della crisi
«l’Unità », 16 gennaio 1967 [pp.1-2] m. gh. ( Massimo Ghiara), Prosegue in un clima di tensioneil dibattito al Comitato centrale Manovra nel PSU contro De Martino. Il ministro Mancini ha chiesto formalmente il ritorno di Nenni alla testa del partito. Duro attacco al segretario del partito. Mariotti : prevale la linea Carli -Colombo. Gli interventi di santi e Lombardi
«l’Unità », 17 gennaio 1967 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara) , Nenni ha deciso di restare al governo. Equivoco accordo raggiunto nel PSU . Oggi torna a riunirsi il Comitato centrale. L'accordo su un testo nenniano con un emendamento di De Martino . Giudizi positivi di Tanassi, Paolo Rossi e Mancini. Lombardi , Giolitti e Veronesi abbandonano la riunione
«l’Unità », 18 gennaio 1967 [p.1-p.3-p.12] p.1-Editoriale, Luigi Longo , Un’alternativa c’è ; p.1-p.12- m. gh. ( Massimo Ghiara) , La linea Nenni-Tanassi favorisce il centro-sinistra moderato e non risolve la crisi politica emersa a nel partito. PSU : marcia indietro di fronte alla DC. Il documento conclusivo approvato dal CC. Provvisoria ricucitura dei contrasti tra i dirigenti. La sinistra ha votato contro. I commenti di Vecchietti e Anderlini . Sarcastica risposta del “Popolo”; p.3-Fabrizio D’Agostini , Antologia di ammissioni, di autocritiche e di contraddizioni nelle parole pronunciate al Comitato centrale del PSU. Il giorno più lungo di Nenni. Ci sono o non ci sono due politiche? II compromesso “producente e decoroso”. La storia di un programma “superato”. - II valore del centrosinistra secondo Battara . La DC “ e quella che si e scoperta ad Agrigento e in Sicilia”. Il sospiro di sollievo dei padroni e della “ Stampa”
«La Stampa», 12 gennaio 1967 [p.7] Fausto De Luca, Si prepara la verifica per il governo. Divergenze fra i socialisti sull’atteggiamento verso la DC. De Martino vorrebbe un discorso molto duro perché, dice, non si può far credito incondizionato ai democristiani sulla volontà di attuare il programma. Tanassi ritiene che sia pericoloso scatenare una polemica, visto che nessuno intende provocare una crisi governativa. Opera di mediazione di Nenni
«La Stampa», 13 gennaio 1967 [p.1] Fausto De Luca , I socialisti non trovano un accordo per la prossima verifica con la DC. Il partito si presenterà diviso al Comitato centrale di sabato. Invece di una sola relazione , parleranno De Martino e Tanassi esponendo valutazioni diverse sul programma da attuare prima della fine della Legislatura. Lombardi fa fallire un tentativo di compromesso di Nenni. Questa situazione comporta rischi per il partito e il governo
«La Stampa», 14 gennaio 1967 [p.1] Titolo : Per risolvere la crisi dei socialisti . Nenni invitato a lasciare il governo perché ritorni alla guida del partito. Come vicepresidente del Consiglio andrebbe De Martino. La proposta fatta dal ministro Mancini a nome dei nenniani e dei socialdemocratici. L’anziano “ leader”perplesso se accettare, tuttavia conviene che occorre agire con energia per impedire una frattura nel PSU. L’argomento sarà discusso al Comitato centrale che si apre oggi a Roma. Il dissenso tra De Martino e Tanassi pone in secondo piano la verifica con la DC e mette in evidenza il problema dell’unità socialista ; Editoriale, Vittorio Gorresio , Pericolosa incertezza ; Fausto De Luca, Le relazioni di De Martino e Tanassi aprono i lavori del Comitato socialista. Nenni presenterà un ordine del giorno nel tentativo di indicare una linea politica che raccolga i voti della maggioranza
«La Stampa», 15 gennaio 1967 [p.1] Fausto De Luca, Si attenuano i contrasti tra i socialisti. De Martino e Tanassi escludono una crisi immediata del governo. Parlando al Comitato centrale del PSU i due co-segretari dichiarano che la politica di centrosinistra non avrà alternative ancora per molto tempo. Per De martino l’unica verifica da chiedere alla DC è l’approvazione dell’intero programma : subito le leggi già pronte, entro l’estate le Regioni, gli ospedali, le scuole, poi l’urbanistica, le società per azioni, il diritto di famiglia. Tanassi invece è contrario a fissare scadenze precise. Il dibattito continua oggi e si concluderà domani
«Stampa Sera», 16-17 gennaio 1967 [p.1] Mario Pinzauti , Riprende nel pomeriggio la riunione del Comitato centrale. La maggioranza dei socialisti contraria ad una crisi di governo. Dopo l’intervento di tutti i maggiori esponenti del partito, è stata nominata una commissione di 29 membri con il compito di concordare un documento che superi i dissensi. Solo Lombardi, Santi e pochi altri si sono dichiarati a favore dell’uscita dalla maggioranza. La tendenza più forte è quella che chiede una “ verifica” della volontà della DC a rispettare il programma
«La Stampa», 17 gennaio 1967 [p.1] Fausto De Luca , Oggi si chiude il Comitato centrale dei socialisti. Il PSU rinuncia alla verifica. Conferma l’appoggio al governo. Nenni rimane vice presidente del Consiglio. Una Commissione di trenta membri ha preparato il documento di politica unitaria che trova concorde la maggioranza del partito, ad eccezione di Lombardi e della sinistra. Sarà votato stamane dal Comitato centrale. In esso si chiede l’attuazione del Piano quinquennale, la scuola materna statale, la riforma dell’università, le Regioni,l’urbanistica. Si valuta positivamente l’azione governativa per superare le difficoltà economiche e per fronteggiare l’alluvione di novembre. Per la lentezza legislativa si dà parte della colpa ala Parlamento
«La Stampa», 18 gennaio 1967 [p.1] Titolo : Ritrovata l’unità sulla linea di Nenni. Il PSU chiede che il governo attui le principali riforme. Solo se la DC porrà ostacoli, i socialisti riprenderanno la libertà d’azione. Approvato con 215 sì , 28 no ( Lombardi e la sinistra) e 6 astenuti la risoluzione del Comitato centrale favorevole all’attuale coalizione governativa. Nenni ammonisce che l’errore più grave in politica è di rimettere in discussione ogni giorno le decisioni. Propone che si risolvano prima di tutto i problemi interni del partito. “ Non sarebbe onesto, dice, nasconderci che abbiamo superato un grave rischio” ; Editoriale, Vittorio Gorresio, Ha prevalso il buon senso ; Fausto De Luca, La DC si dichiara d’accordo “ La verifica verrà dai fatti”
Pietro Nenni,« I conti con la storia», Diari 1967-1971, SugarCo-Edizioni, Milano, 1983, pp.12-16 [note dal 12 al 18 gennaio 1967]
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15-17 gennaio |
Il primo ministro inglese Wilson in visita ufficiale a Roma per discutere l’entrata della Gran Bretagna nel MEC. Prima tappa di un viaggio esplorativo nelle sei capitali della Comunità europea.
«La Stampa», 14 gennaio 1967 [p.1] Mario Ciriello, Wilson domani a Roma per discutere l’ingresso nel MEC. È la prima tappa di un giro esplorativo nelle sei capitali della Comunità europea. Martedì il primo ministro inglese sarà ricevuto dal Papa
«La Stampa», 15 gennaio 1967 [p.1]Ferdinado Vegas, Oggi Wilson inizia a Roma “una missione esplorativa”. Londra bussa alle porte del MEC; (Ansa), Il calendario della visita
«La Stampa», 17 gennaio 1967 [p.1] Editoriale, Ferdinando di Finizio, Tra l’Europa e l’Inghilterra. I nodi da sciogliere; Michele Tito, Colloqui di Wilson a Roma sull’ingresso di Londra nel MEC. Il “premier” inglese dichiara a Moro e a Fanfani che il suo Paese è favorevole non solo all’integrazione economica, ma anche a quella politica. Il contributo britannico sarebbe forte anche nel campo scientifico e tecnico: “In 300 milioni, dice, non saremmo secondi a nessuno”. Moro risponde che l’Italia considera la partecipazione dell’Inghilterra necessaria al futuro dell’Europa. L’ostacolo maggiore da superare rimane l’atteggiamento francese
«La Stampa», 18 gennaio 1967 [p.1] Michele Tito, Wilson torna a Londra soddisfatto “L’Italia ci apre le porte del MEC”. Rimangono da risolvere difficili problemi di ordine tecnico ( primo dei quali l’agricoltura), ma il “premier” britannico dice che sono superabili. Rispondendo ad un giornalista francese assicura che, una volta nel Mercato Comune, l’Inghilterra rispetterà per intero il trattato di Roma. Ad un giornalista americano: “Se saremo uniti, noi europei potremmo reggerci economicamente ed industrialmente da soli”. Lungo colloquio con Paolo VI; Positivi commenti inglesi sul risultato dei colloqui
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17 gennaio |
L’incontro dei dirigenti del Comitato universitario ( UNURI, UNAU, ANPUI, ANPUR) e della Conferenza dei rettori con il presidente del consiglio Aldo Moro non risolve i contrasti sulla riforma Gui . I rappresentanti delle Associazioni e della Conferenza dei rettori confermano che proclameranno lo sciopero in tutte le Università.
«l’Unità », 18 gennaio 1967 [p.2] Dopo I'incontro fra Moro e il Comitato universitario. Confermato lo scioperoin tutte le Università
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18 gennaio |
USA : il presidente Lyndon Johnson annuncia alla stampa le cifre del bilancio militare per il biennio 1967-1968. A causa della guerra nel Vietnam un aumento di 5 miliardi di dollari rispetto agli anni precedenti. Un bilancio che raggiungerà i 73 miliardi di dollari , spese militari che rappresentano il 54% della spesa complessiva prevista , 135 miliardi di dollari come annunciato dallo stesso Johnson nel discorso sullo Stato dell’Unione. «l’Unità », 18 gennaio 1967 [p.1-p.12] No alla pace, si alla “scalata”. Johnson stanzia per spese di guerra 45.000 miliardi. Sono oltre il 54 per cento del bilancio . Lippmann accusa il presidente di “ imperialismo”nel Vietnam
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18 gennaio |
PCI – Conferenza stampa nella sede della direzione del partito della delegazione composta da Enrico Berlinguer, Carlo Galluzzi e Antonello Trombadori di rientro dalla Repubblica democratica del Vietnam del Nord. Gli esponenti comunisti, sulla base delle testimonianze raccolte e degli incontri avuti , denunciano le atrocità americane contro la popolazione, i bombardamenti di interi villaggi e al tempo stesso valorizzano la resistenza contro gli aggressori. La delegazione ha vistato anche la Repubblica popolare della Corea e soggiornato per alcuni giorni in Cina.
«l’Unità », 18 gennaio 1967 [p.1-p.8] Di ritorno da Hanoi parlano ai giornalisti i membri della delegazione del PCI. Una guerra atroce che gli USA non possono vincere. Berlinguer, Galluzzi e Trombadori riferiscono impressionanti testimonianze sui bombardamenti terroristici contro le città e le popolazioni. Come si organizza la difesa e la lotta agli aggressori . Le possibili condizioni di negoziato
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18 gennaio |
CISL – Conferenza stampa annuale del segretario nazionale Bruno Storti
«l’Unità », 19 gennaio 1967 [p.4] a.ac. ( Aris Accornero ) , Conferenza - stampa CISL. Storti: positivogiudizio suldialogo unitario. Polemica con Viglianesi e la UIL sull'autonomia e le lotte . Ripresentate le proposte di accordo- quadro e di “ risparmio contrattuale”. Si al Piano, no al legame fra salari e produttività media
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18 gennaio |
Danilo Dolci , per protesta contro la decisione del Tribunale di limitare le indagini sui rapporti politica- criminalità non ammettendo 95 testi , revoca i suoi difensori e annuncia che non sarà più presente nel corso del processo per calunnia intentato nei suoi confronti da Bernardo Mattarella in risposta alle sue accuse di collusione con alcune cosche mafiose . Il processo proseguirà in contumacia e con difensori d’ufficio. «l’Unità», 19 gennaio 1967 [p.11] Andrea Barberi , Clamoroso gesto del sociolog0 il quale rinuncia a difendersi Dolci abbandona il processo sui legami Mattarella – mafia. Non vuole condividere la responsabilità del Tribunale , che ha limitato I'indagine sui rapporti fra la politica e I'organizzazione criminale. II giudizio prosegue con difensori d'ufficio: Dolci, infatti , ha revocato i propri e ha annunciato che non sarà più presente in aula
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19 gennaio
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La Commissione Affari costituzionali della Camera approva , con il voto contrario dei deputati DC e del MSI , lo schema di parere alla proposta di legge presentata dal Loris Fortuna ( PSI ) : Casi di scioglimento del matrimonio che si propone di introdurre in Italia il divorzio. Secondo la Commissione la proposta non contrasta con l’ordinamento costituzionale in quanto il principio di unità e stabilità della famiglia, sancito dalla Costituzione, non comporta l’indissolubilità del matrimonio.
«l’Unità », 20 gennaio 1967 [p.1-p.12] a.d. m. , La DC battuta dallo stesso schieramento che si determinò alla Costituente. Non è incostituzionale il divorzio. 25 voti contro 20 nella Commissione. I comunisti chiedono che la proposta sia ora discussa subito dalla Commissione Giustizia. Dichiarazioni di Marisa Rodano, Guidi e La Malfa
«La Stampa», 20 gennaio 1967 [p.1] Guido Guidi, Il divorzio può essere approvato senza modificare la Costituzione. La decisione è stata presa dalla Commissione Affari costituzionali. Hanno votato contro DC e missini, a favore tutti gli altri partiti. Ora il progetto torna alla Commissione giustizia che dovrà dire se può essere portato in aula. Il socialista Fortuna, che ha presentato la proposta, dichiara : “ Adesso il Parlamento, se vuole, può introdurre il divorzio in Italia anche in questa Legislatura”
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22 gennaio |
Nuccio Fava, presidente dell’UNURI, dopo gli incontri del Comitato universitario con i vari gruppi parlamentari e ribadendo che la riunione con il presidente del consiglio Moro del 17 gennaio non ha dato risposte positive ai problemi dell’Università, conferma lo sciopero di una settimana programmato per febbraio.
«l’Unità», 22 gennaio 1967 [p.15] L’UNURI proclama una settimana di sciopero nelle l’Università
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23 gennaio
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Paolo VI, in un’allocuzione al personale della Sacra Rota, si pronuncia contro la decisione assunta dalla Camera sul divorzio e ogni progetto di divorzio, considerandolo in contrasto con i dettati del concordato e della costituzione italiana.
Editoriale, Nilde Iotti, Divorzio, Stato e Chiesa
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23-24 gennaio |
Roma : un ordigno a miccia collocato nella notte danneggia la sede nazionale del PCI a via Botteghe oscure. Sempre nella capitale, a distanza di 48 ore, due attentati alle sezioni comuniste di Monteverde e di Latino- Metronio.
«l’Unità», 25 gennaio 1967 [p.1-p.5-p.12] p.1-Editoriale, Maurizio Ferrara , Attentati e polizia ; La vile impresa dei teppisti neofascisti a Roma. Collera popolare e sdegno per l’attentato al PCI. Spontanea apertura di una sottoscrizione popolare per riparare i danni . L'impegno di un gruppo di medici a ricostruire I'infermeria .Messaggi da tutta Italia ; p.1-p.12- La protesta del PCI alla Camera. Deludente la risposta governativa ; p.5- Il criminale attentato fascista alla sede del Comitato centrale. Compagni e cittadini Solidarietà col PCI di tutti i democratici. Dichiarazioni e messaggi di uomini politici , assemblee operaie e manifestazioni popolari ; Fin dall'alba sono giunte le prime offerte alla sede del PCI. La spontanea sottoscrizione per riparare i gravi danni. La telefonata del compagno Buttitta. telegramma di un padredi otto figli. Assemblee nelle sezioni e nei luoghi di lavoro ; Centinaia di messaggi da tutta Italia
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24 gennaio
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Nicolaj Podgornyj, presidente del presidium del Soviet supremo dell’URSS , in visita ufficiale in Italia. Il 30 gennaio è’ ricevuto dal Pontefice.
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25 gennaio
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Al Senato il Governo pone la fiducia sulla reiezione di due emendamenti, presentati da Bitossi (PCI) e Nencioni (MSI), al testo della legge di conversione del D. L. sulla disciplina temporanea del trattamento giuridico, economico e di quiescenza del personale degli istituti previdenziali e ministeriali. Gli emendamenti sono entrambi respinti: il primo con 107 voti favorevoli e 146 contrari, il secondo con 16 voti favorevoli e 147 contrari.
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25 gennaio |
Camera : nella votazione sulle norme sugli asili nido il centro-sinistra si divide su un emendamento DC che è votato dal MSI e dal PLI mentre il PSU vota contro insieme al PCI e al PSIUP
«l’Unità», 26 gennaio 1967 [p.1-p.12] u. b. , Clamorosa spaccatura della maggioranza alla Camera. La DC isolata e battuta sugli asili nido. Le sinistre unite , dal PCI al PSU, hanno respinto un emendamento DC al Piano. Divisioni nei centro sinistra anche nel voto sulle pensioni . Una dichiarazione della compagna Marisa Rodano
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25 gennaio |
CGIL : Conferenza stampa annuale del segretario nazionale Agostino Novella.
«Rassegna sindacale», nn.104-105, 29 gennaio- 5 febbraio 1967 [pp.5-9] pp. 5- 8 - La conferenza stampa di Agostino Novella sulle lotte del 1966 e sulle prospettive del 1967. Lotte rivendicative . Sviluppo economico. Autonomia e unità sindacale . Pace ; pp.8-9- Le domande dei giornalisti. Le risposte della CGIL
«l’Unità», 26 gennaio 1967 [p.1-p.4 ] a.ac. ( Aris Accornero) , L'affollata conferenza-stampa annuale della CGIL. Novella: azione autonoma per salario e riforme. Positivo bilancio delle grandi lotte '66. Non si può sottrarre la retribuzione ai sindacati per legarla a qualcos'altro. Eventuale astensione dei deputati confederali dal voto finale sul Piano. Le basi concrete per la costruzione dell'unità
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25 gennaio |
Il Comitato civico nazionale, richiamandosi alle parole del Pontefice e le posizioni assunte dall ‘ «Osservatore Romano», invita tutte le sue organizzazioni periferiche a definire un «programma d’azione» per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la grave minaccia rappresentata dal divorzio
«l’Unità», 26 gennaio 1967 [p.1-p.12] m.gh. ( Massimo Ghiara ) , Grave intervento nella polemica sul divorzio. Minacciano crociate i comitati civici. II« Popolo »si allinea all' “ Osservatore Romano”.Imbarazzate precisazioni del giornale vaticano. Persistono tra DC e PSU i dissensi su Federconsorzi,scuola media superiore e società per azioni
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26 gennaio |
Il senatore democristiano Girolamo Messeri in un’interrogazione presentata al Senato accusa il ministro della Difesa Roberto Tremelloni (DC) per lo scandalo delle schedature di massa illegali, delle indagini informative e delle attività di spionaggio sistematicamente condotte dai servizi segreti ( dal SIFAR del generale De Lorenzo prima e poi dal SID) nei confronti di uomini politici. L’interrogazione che solleva molte polemiche sarà discussa dal Senato nelle sedute del 31 gennaio.
IV Legislatura Senato della Repubblica Seduta n. 549 - 26 gennaio 1967 [ testo dell’interrogazione]
«l’Unità», 27 gennaio 1967 [p.1-p.12] f.i. ( Fausto Ibba) , Col consenso di Moro ? Messeri ( DC) accusa Tremelloni sul SIFAR. II ministro attaccato per aver utilizzato per bassi fini certi “ sicofanti” dei servizi di sicurezza . PCI, PSIUP e PSU chiedono che Moro risponda oggi al Senato
«l’Unità», 28 gennaio 1967 [p.1-p.12] Sempre più gravi rivelazioni sullo spionaggio al servizio della fazione. SIFAR : uno scandalo! L'attacco di Messeri a Tremelloniaveva il consenso di Moro . 40 mila i telefoni controllati nella Capitale
«l’Unità», 29 gennaio 1967 [p.1] Editoriale, Gian Carlo Pajetta , Liberi cittadini o vigilati speciali ?
«l’Unità», 30 gennaio 1967 [pp.1-2] m. gh. ( Massimo Ghiara) , Sotto accusa la DC. Lo scandalo SIFAR domani al Senato
«La Stampa», 28 gennaio 1967 [p.1] Fausto De Luca , Il Senato decide di discutere l’attività di controspionaggio. Tutti i partiti hanno presentato interpellanze per la sparizione dei fascicoli contenenti informazioni “ riservatissime” su alti personaggi politici. Vi è anche l’interrogazione di estrema violenza del DC Messeri : sostiene d’essere stato pedinato in un viaggio a Washington. Martedì Tremelloni esporrà la situazione
«La Stampa», 29 gennaio 1967 [p.1-p.18] p.1- Michele Tito , I segreti “ dossiers” del controspionaggio. Basta per sempre con i controlli sulla vita privata dei cittadini ; p.18- f. d. l. ( Fausto De Luca ), La vicenda del controspionaggio. Moro parteciperà al dibattito sui dossiers segreti. La discussione comincerà martedì mattina. Attesa per le dichiarazioni che farà il ministro delle Difesa Tremelloni. La “ Voce repubblicana” accusa il DC Messeri e questi risponde con una querela
Ruggero Zangrandi , Inchiesta sul SIFAR, Editori Riuniti, 1970, Ferruccio Parri, Al fondo della crisi, in L'Astrolabio, 4 febbraio 1968 Commissione parlamentare di inchiesta sugli eventi del giugno-luglio 1964. Relazione di maggioranza, Roma, 1971, Giuseppe De Lutiis, I servizi segreti in Italia. Dal fascismo all'intelligence del XXI secolo, Sperling & Kupfer, 2010.
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27 gennaio |
Bologna : alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno accademico è occupata l’Aula Magna dell’Università . Rinviata l’inaugurazione.
«l’Unità», 28 gennaio 1967 [p.3] Luciano Sarti , Dagli studenti Occupata I'Aula Magna dell'Università di Bologna. Per la riforma democratica dell’istruzione superiore , contro il “ piano Gui “. Rinviata l’inaugurazione dell'anno accademico
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31 gennaio |
Senato della Repubblica si svolge il dibattito sulle interrogazioni presentate da vari gruppi sul caso SIFAR . Ferruccio Parri nel suo intervento denuncia l’esistenza di un imponente archivio di notizie riservate, raccolte dai servizi nel corso di un’attività investigativa non documentata, e chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sull’intera vicenda Senato della Repubblica
Seduta antimeridiana n. 551 - 31 gennaio interrogazioni riguardanti l’attività del SID : Albarello, Bartesaghi, Bonaldi, Lami Starnuti, Messeri, Moro, presidente del Consiglio, Schiavetti, Terracini, Tremelloni, ministro della Difesa
Seduta pomeridiana n. 552 - 31 gennaio Seguito : Albarello, Bonacina, Nencioni, Palermo, Parri, Tremelloni, ministro della Difesa
«l’Unità », 31 gennaio 1967 [p. 2] m. gh. ( Massimo Ghiara) , In un clima di accese polemiche nella maggioranza. Il governo risponde al Senato sul SIFAR. Nuovo clamoroso attacco della “ Voce repubblicana” al sen. Messeri . Critiche della sinistra DC al discorso di Preti contro le Regioni . Riunione interministeriale su cedolare e società per azioni ; Un grosso gioco politico sotto il “ caso” Messeri. Manovre per impedire che si ponga fine alle illegali sopraffazioni dei servizi segreti. Ricattidella stampa di destra nei confronti di una personalità politica “ a livello elevato di potere”
«l’Unità », 1 febbraio 1967 [p.1-p.12] Senato: Tremelloni conferma lo scandalo dello spionaggio del SIFAR. Tutti schedati gli uomini politici. Moro non deplora I'attacco di Messeri al ministro, Bonacina (PSU): “Lei non si è comportato da presidente del Consiglio ! “ . Interventi di Terracini, Bartesaghi, Palermo e Parri. Rivelazioni su spionaggio e commesse militari
«La Stampa», 31 gennaio 1967 [p.1] Fausto De Luca, Attesa per le dichiarazioni di Tremelloni. Oggi il dibattito sul controspionaggio. Il ministro esporrà i risultati dell’inchiesta da lui ordinata. Un fatto rassicurante : cessate le schedature dei cittadini e le intercettazioni telefoniche
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Inizia in diversi atenei la protesta degli studenti contro il disegno di legge di riforma universitaria presentato dal Ministro della Pubblica istruzione Luigi Gui nel maggio 1965 (A.C. 2314).
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1-10 febbraio
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In tutte le Università Inizia lo sciopero contro il «piano Gui». Gli studenti occupano sei Facoltà a Cagliari, sei a Pisa , a Bologna gli studenti medi protestano con gli universitari, a Bari la polizia interviene contro gli studenti di chimica che protestano contro lo sgombero della Facoltà e chiedono le dimissioni del rettore. Due feriti.
«l’Unità », 1 febbraio 1967 [p.1-p.3] p.1-Per la riforma democratica. Da oggi sciopero in tutte le Università. Ogni attività sarà sospesa fino al 10 p.v. Importante presa di posizione di trecento professori di ruolo. L’ 8 e il 9 sciopero anche nelle scuole elementari e medie ; p.3-Titolo : Iniziata la lotta nelle Università. BARI : due studenti feriti : Occupate sei facoltà. Cagliari: occupate sei facoltà. Pisa : : Tutti uniti contro Gui . A Bologna anche gli studenti medi hanno ieri scioperato a fianco di quelli universitari: “Vogliamo una scuola nuova dalle elementari alla laurea” ; Italo Palasciano , Bari 31 ; Giuseppe Podda, Cagliari 31 ; Pisa 31 ; Bologna 31
«La Stampa», 1 febbraio 1967 [cronaca cittadina p.2] L’Università ferma per 10 giorni. Da oggi al 4 scioperano i professori di ruolo, fino al 10 gli assistenti e gli incaricati, fino al 7 gli studenti. Protesano contro la politica scolastica del governo. In agitazione anche gli impiegati
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9 febbraio |
Al Senato con 110 voti contrari e 108 voti a favore è respinto il decreto legge sui previdenziali. 17 franchi tiratori nella maggioranza di governo. Si rischia la crisi del centro-sinistra.
«l’Unità», 12 febbraio 1967 [pp.1-2 ] p.1- Editoriale , Giorgio Amendola, Decomposizione ; pp.1-2-m. gh. ( Massimo Ghiara) , Ignorando il significato della sconfitta al Senato. Il governo Moro non vuole dimettersi. Longo : la crisi si impone. Verso un negativo compromesso tra DC e PSU sulla Federconsorzi . Echi critici alle consultazioni “private ” del capo dello Stato ; Il discorso del segretario del PCI a Bologna
«La Stampa» 10 febbraio 1967 [p.1] Titolo : Un difficile momento per il governo. Respinto il decreto sui previdenziali per 17 “franchi tiratori ” al Senato. Il grave episodio è avvenuto dopo una serie di colpi di scena. Il decreto legge, modificato mercoledì alla Camera, è sttao esaminato ieri mattina alla Commissione del Senato con procedura urgentissima : i socialisti e due DC lo criticano e si astengono , i comunisti votano a favore. Nel pomeriggio in assemblea DC e PSU annunciano il voto favorevole ed il PCI contrario. Si procede a scrutinio segreto : bocciata la legge con 110 no e 108 sì ; Michele Tito , Timori di crisi ; Fausto De Luca , Colloqui di Moro e Nenni. Ogni decisione rinviata a stamane ; r. s. , Il decreto legge della discordia. Deciso dal governo, doveva essere approvato entro domenica, le conseguenze
«La Stampa» 11 febbraio 1967 [p.1] Titolo : Intense consultazioni per decidere la sorte del governo. La DC è contraria alla crisi. I socialisti pongono condizioni. La Direzione democristiana è stata la prima ieri mattina a decidere : vogliamo proseguire la collaborazione per attuare tutto il programma. I repubblicani a mezzogiorno annunciano : rimarremo al governo, a patto che si conduca una politica più efficiente. A Tarda sera il partito socialista afferma : abbiamo già fatto abbastanza sacrifici per essere fedeli al centro-sinistra, staremo al governo solo con sicure e chiare garanzie. Nenni incaricato di riferire subito a Moro le condizioni del PSU , riguardano la Federconsorzi e le scadenze delle riforme già concordate ; Michele Tito , Situazione molto tesa ; Fausto De Luca , Nenni oggi a nome del partito chiede precise garanzie a Moro ; g. f. , Assicurato ai previdenziali il pagamento degli stipendi. Le retribuzioni non subiranno modifiche. Il governo può intervenire in diversi modi per sanare la situazione provocata dal voto del Senato
«La Stampa» 12 febbraio 1967 [p.1] Titolo : I colloqui per la sorte del governo. Intesa fra Moro e Nenni. Dissensi fra i socialisti. I due “ leaders ” ieri mattina hanno discusso sulla Federconsorzi. Subito dopo il segretario socialista De Martino annunciava che s’era raggiunto un’intesa di massima e che la crisi poteva dirsi scongiurata. L’altro segretario socialista Tanassi ( già capo del PSDI) sembrava invece favorevole alla caduta del governo. La segreteria democristiana ha diramato una nota distensiva. Forse oggi un nuovo definitivo colloquio tra il presidente e il vice-presidente del Consiglio ; Michele Tito, Timori e diffidenze ; Fausto De Luca , L’accordo di massima per evitare la crisi. Fissati i punti per la riforma della Federconsorzi , su cui domani discute la Camera. Deciso un incontro, come chiesto da La Malfa, per un’efficiente politica di piano ; [Ansa] , Malagodi parla di crisi e accusa DC e socialisti ; Nicola Adelfi, Astrusi e complicati i politici. La gente ama idee chiare e semplici
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9 febbraio |
Continuano le agitazioni studentesche. Molte le Facoltà occupate. In Commissione alla Camera si discute sulla riforma Gui.
«l’Unità», 10 febbraio 1967 [p.5-p.8] p.5- Mentre prosegue la lotta degli studenti e dei docenti in tutte le Università. II centro-sinistra impone i “dipartimenti facoltativi”. Dichiarazione del compagno on. Luigi Berlinguer sul voto alla Commissione P.I. della Camera. Grande manifestazione unitaria degli universitari a Cagliari e degli studenti medi a Torino. Drammatica occupazione della Sapienza a Pisa. Oggi riunione dell'UGI a Milano ; p.8- Elisabetta Bonucci , Pisa e Firenze. Incontri e colloqui nelle facoltà occupate. Lottano contro il “ piano Gui “ le Università della Toscana. Da due settimane I'Ateneo pisano paralizzato dalla protesta. Proposte per superare le “ secche” dell'UNURI. A Firenze si lavora a creare un argine comune alla politico scolastica del governo ; N. Sansoni Tutino , Occupazione della Facoltà di Architettura a Milano. Siamo qui per lavorare. L'azione e I'elaborazione degli studenti investono le strutture stesse della Facoltà attraverso la lotta per il dipartimento si legano saldamente al movimento di riforma ; Francesco Zappa , Le ragioni degli insegnanti ; Sesa Tatò , II dibattito promosso dall'ADESSPI a Torino. Come si possono preparare gli allievi se non si preparano gli educatori ? Una relazione del professor De Bartolomeis che ha messo in luce gli aspetti istituzionali e culturali del grave problema. Le carenze investono I'intero ordinamento scolastico italiano. Leresponsabilità della classe politica. II posto dell'Università
«l’Unità», 11 febbraio 1967 [p.2 ] Forti reazioni negli Atenei per il voto sui “dipartimenti facoltativi” alla Commissione PI della Camera. Studenti e docenti occupano l’Università anche di Napoli. E' proseguita a Pisa l’occupazione della Sapienza. Imponente manifestazione a Torino. Conferenza stampa dei dirigenti del Comitato universitario a Roma
«l’Unità», 12 febbraio 1967 [pp.1-2 ] Chiamata dal rettore dell'Ateneo. Pisa: la polizia interviene alla Sapienza. Anche a Torino gli studenti sono stati scacciati da gruppi di agenti dalle facoltà occupate
«l’Unità», 13 febbraio 1967 [p.3] Alessandro Cardulli , Diffuso dopo la conferenza di Pisa. Documento dei rettori contro la democrazia negli Atenei
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9 febbraio
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Il Consiglio dei ministri della CEE decide di armonizzare le imposte indirette della Comunità, di adottare il sistema dell'imposta sul valore aggiunto e di approvare il primo programma di politica economica a medio termine che definisce e fissa gli obiettivi di politica economica della Comunità per gli anni successivi.
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11 febbraio |
PSIUP : il Consiglio nazionale , sulla base della relazione del segretario Tullio Vecchietti , discute la situazione creatasi con la sconfitta della maggioranza al Senato e si pronuncia per le dimissioni del governo
«l’Unità», 12 febbraio 1967 [p.2] I lavori del Consiglio nazionale del PSIUP. Vecchietti: dimissionidel governo per usciredalla situazione di crisi
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Muore a Roma Ernesto Rossi
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11 febbraio
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A PISA gli studenti occupano l’università. Nel corso dell’occupazione il movimento studentesco elabora le TESI DELLA SAPIENZA , documento fondamentale per lo sviluppo delle lotte universitarie.
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12 febbraio
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In un assalto alla caserma dei carabinieri di Dorgali, in provincia di Nuoro, cinque agenti restano feriti. Nel corso dell’anno si intensificano le azioni dei banditi sardi. Per contrastare il fenomeno sarà costituito un reparto speciale della polizia che prenderà il nome di “caschi blu”.
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13-14 febbraio |
In seguito alla situazione creatasi con la sconfitta del governo al Senato e la conseguente mancata conversione in legge del decreto per i dipendenti degli Istituti di previdenza , il presidente del Consiglio Aldo Moro, dopo i vari incontri con i partiti del centro sinistra, decidendo di non rassegnare le dimissioni e aprire formalmente la crisi , come rivendicato con forza da PCI e PSIUP , chiede al Parlamento una nuova fiducia. Il Senato, dopo un dibattito concluso da Moro, approva con 156 voti a favore e 114 contrari la mozione di fiducia al governo presentata da Gava ( DC), Lami Starnuti ( PSU). La decisione di votare la fiducia provoca tensioni nel gruppo PSU e le dimissioni dei senatori socialisti Arnaud, Bonacina, Banfi e Viglianesi. La Camera approverà la fiducia nelle sedute dal 15 al 17 febbraio.
Seduta n. 562 -13 febbraio Comunicazioni del governo : Gava, Lami Starnuti, Moro, presidente del Consiglio Dei Ministri,Nencioni, Terracini, Veronesi, Discussione: Nencioni, Terracini, Tomassini, Veronesi Seduta antimeridiana n. 563 – 14 febbraio Cremisini, D'Andrea, Franza, Gava, Gomez D'Ayala, Lami Starnuti, Valenzi Seduta pomeridiana n. 564 -14 febbraio Battino Vittorelli, Bergamasco, Lami Starnuti, Manni, Moro, presidente del Consiglio dei Ministri, Nencioni, Perna, Schiavetti. Votazione per appello nominale
«l’Unità», 12 febbraio 1967 [pp.1-2 ] p.1- Editoriale , Giorgio Amendola, Decomposizione ; pp.1-2-m. gh. ( Massimo Ghiara) ,Ignorando il significato della sconfitta al Senato. Il governo Moro non vuole dimettersi. Longo : la crisi si impone. Verso un negativo compromesso tra DC e PSU sulla Federconsorzi . Echi critici alle consultazioni “private ” del capo dello Stato ; Il discorso del segretario del PCI a Bologna
«l’Unità», 13 febbraio 1967 [pp.1-2] p.1-Editoriale, Un falso dilemma ; p.1-p.12- m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Il centro sinistra battuto al Senato cerca di sfuggire alla crisi. Il governo sfida il Parlamento. Accordo di verticeDC-PSU? Stamane Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio convocati Camera e Senato. Un colloquio di Saragat con Moro. Manifestazioni del PCI in tutta Italia. Ingrao: “ Nessuno s'illuda che i lavori parlamentari possano riprendere come se niente fosse successo”. Discorsi di Tortorella e Colombi
«l’Unità», 14 febbraio 1967 [p.1-p.12] p.1-Editoriale, Gian Carlo Pajetta , Crisi politica ; p.1-p.12- f. d’a ( Fabrizio D’Agostini ) Fino all’ultimo Moro e Nenni hanno tentato di sottrarsi al giudizio del Parlamento. Il costretto al dibattito nelle due Camere. Il presidente del Consiglio al Senato rifiuta le dimissioni. Terracini : “Questo governo non può rimanere”. La seduta a Montecitorio rinviata a oggi ; m. gh. ( Massimo Ghiara ), La riunione del Consiglio dei ministri. La DC fa quadratoattornoa Bonomi . Domani la Direzione del PSU, venerdì quella della DC
«l’Unità», 15 febbraio 1967 [p.1-p.12] f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini), Il governo strappa un contrastato voto di fiducia al Senato. Moro ha ammesso la crisi politica. Una parte dei socialisti unificati vota solo per disciplina. Soltanto i democristiani applaudono al discorso di Moro. Gli interventi dei compagni Terracini e Perna ; m. gh. ( Massimo Ghiara ), Sulle dichiarazioni del governo. Clamorosi contrasti nel PSU. Vittorelli , Arnaudi , Bonacina , Banfi e Viglianesi si dimettono per protesta dal direttivo del grupposenatoriale. Sprezzanti attacchi della DC ad un PSU incerto e diviso. Oggi prima del dibattitoalla Camera si riunisce la Direzione socialista
«La Stampa» 14 febbraio 1967 [p.1] Titolo : Ieri pomeriggio nell’aula affollatissima. Annuncio di Moro al Senato “ Il governo non si dimette”. Il presidente ha detto che il ministero intende attuare tutto il programma già concordato e migliorare le relazioni tra i partiti. Tali decisioni erano state approvate, in mattinata, dal Consiglio dei ministri. Accordo sul nuovo disegno di legge per i previdenziali e sulla riforma della Federconsorzi. Convocate le direzioni DC e socialista ; Michele Tito, Ancora dubbi tra i socialisti ; Fausto De Luca, Il Consiglio dei ministri e il dibattito in Assemblea. I “leaders” della maggioranza sono d’accordo per proseguire con impegno la collaborazione. Polemiche dichiarazioni del socialista Viglianesi, segretario dell’UIL
«La Stampa» 15 febbraio 1967 [p.1] Fausto De Luca , Con 156 voti a favore e 114 contrari. Fiducia al Senato e 114 contrari. Fiducia del Senato al governo. Proteste di alcuni socialisti. Seduta agitata a Palazzo Madama. Replica di Moro : qualche esponente socialista ( specialmente Viglianesi dell’UIL ) esprime delusione. Lami Starnuti a nome di tutto il PSU limita la portata del voto di fiducia, dicendo che la sorte del governo dipende “ dalle consultazioni in corso “. Non soddisfatti di questa riserva , Viglianesi , Vittorelli e altre annunciano ai giornalisti d’essersi dimessi dal loro gruppo. Sorgono nuove e più oscure polemiche. Oggi il dibattito alla Camera ; Michele Tito , Incredibili posizioni di gruppi del PSU. Moro e Nenni conducono una difficile battaglia
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15-17 febbraio |
fiducia Camera
Seduta n. 616 -15 febbraio Comunicazioni del governo: Moro, Presidente Del Consiglio Dei Ministri Chiaromonte , Cuttitta, Roberti , Vecchietti
Seduta n. 617 – 16 febbraio Alpino, Avolio, De Marzio, Mauro Ferri, Longo, Malagodi, Milia, Piccoli, Romualdi
Seduta n. 618- 17 febbraio Anderlini , Badini Confalonieri, Covelli ,Ingrao ,Luzzatto, Michelini, Montanti, Mollo, Presidente Del Consiglio Dei Ministri, Pacciardi, Zaccagnini, Votazione Per Appello Nominale Sulla Fiducia
«l’Unità», 16 febbraio 1967 [p.1-p.12] p.1- Corsivo , La fiducia ; p.1-p.12-m. gh. ( Massimo Ghiara) , Caotica situazione nella maggioranza mentre è in corso la discussione al Parlamento. Il PSU rinvia il dibattito su tutti i problemi della crisi. La Direzione dei socialisti unificati approva un contraddittorio documento . Nenni sottoposto a dure critiche anche dai suoi amici. Voto contrario di Lombardi, Santi e Balzamo. Federconsorzi : ancora nessun accordo ; f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini) , Aperto alla Camera il dibattito sulla crisi del centro sinistra. L'opposizione attacca su Federconsorzi e paralisi dello Stato. Nonostante la palese spaccatura della maggioranza. Moro insiste nel negare i contrasti. Chiaromonte : “ Il voto del Senato non rappresenta fiducia per voi”. II discorso di Vecchietti. Oggi parla il compagno Luigi Longo
«l’Unità», 17 febbraio 1967 [pp.1-2-p.12] p.1-p.12- f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini ), Longo : Un nuovo governo e una nuova politica o elezioni anticipate. II segretario generate del PCI accusa il governo di non aver voluto assumere nessuna autonoma iniziativa per la fine dei bombardamenti USA contro il Vietnam . II rappresentante italiano alla NATO sabota con la Germania di Bonn I'accordo sulla non proliferazione delle armi atomiche . Significative ammissioni sulla crisi e la spaccatura della maggioranza nei discorsi di Ferri (PSU) e Piccoli (DC) . Longo, Vecchietti, Ingrao, Luzzatto, Chiaromonte e Avolio hanno presentato un ordine del giorno che respinge le comunicazioni di Moro; p.2- m. gh. ( Massimo Ghiara) , Semplice rigetto forma le per le dimissioni di Vittorelli, Banfi, Bonacina , Arnaud e Viglianesi . Tra i senatori del PSU contrasti immutati. De Martino: il voto di oggi al governo non significa voto per il futuro. Un discorso di Bertoldi su Federconsorzi e cedolare . Riunione di socialisti da Nenni in vista delle prossime scadenze
«l’Unità», 18 febbraio 1967 [p.1-p.12] f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini ) , In un clima di diffidenza e di divisioni nella maggioranza Moro strappa il voto di fiducia. II voto non sana la crisibisogna cambiare governo . Ingrao: il PSU dopo la Costituente si trova in un vicolo cieco . Necessaria una nuova politica delle sinistre per cambiare strada e suscitare nuovi fermenti nel movimento cattolico . Scialba replica di Moro al dibattito. II silenzio dei socialisti unificati e la reticenza dei repubblicani . La denuncia dei compagni Anderlini e Luzzatto. Da lunedì in discussione il bilancio
«La Stampa» 16 febbraio 1967 [p.1] Titolo : Si perde in polemiche il tempo destinato alle riforme. Nenni attaccato nella Direzione da lombardiani e socialdemocratici. La sinistra del partito reclama l’uscita dal governo. La destra proveniente dal PSDI vorrebbe anch’essa la crisi col pretesto di “ rafforzare il centro-sinistra”. Il segretario De Martino e Brodolini differenziano le loro posizioni dal vecchio “ leader”, Tanassi invece gli esprime solidarietà. Nenni ricorda a tutti il dovere di compiere le cose promesse al Paese e concordate nel programma di governo. Alla fine prevale la sua tesi. Moro ieri ha parlato alla Camera. La situazione rimane incerta ; Michele Tito, Un clima pesante; Fausto De Luca , I socialisti hanno deciso di restare per ora al governo ; g. f., Presentata al Senato la legge sui previdenziali. Il nuovo provvedimento è analogo al decreto respinto nei giorni scorsi. È stato preparato dall’on. Bosco ed ha avuto l’approvazione del Consiglio dei ministri
«La Stampa» 17 febbraio 1967 [p.1] Fausto De Luca , Verso un chiarimento della situazione politica ? Oggi la Camera darà la fiducia al governo. Ieri hanno parlato i “ leaders” dei partiti. Il socialista Ferri, accettando le critiche rivolte al PSU, ricorda che il partito ha un solo scopo : fare davvero le riforme concordate. Piccoli conferma che la DC vuole continuare la collaborazione. Severa requisitoria di Malagodi al governo. Colloqui di Nenni con i dirigenti socialisti su Federconsorzi , Regioni, scuole e urbanistica : sembra prevalere la volontà di giungere a rapidi accordi
«La Stampa» 18 febbraio 1967 [p.1] Titolo : Chiuso il dibattito alla Camera. Fiducia al governo con 329 sì e 233 no. Prima del voto ha parlato il presidente del Consiglio. Buona la situazione economica : gli investimenti del ’66 sono aumentati del 6,2% , l’occupazione va migliorando. La riforma più urgente : risanare la pubblica amministrazione. Ammesse le difficoltà e i dissensi fra democristiani e socialisti : ma questa alleanza, ha detto Moro, non ha alternative, “è la più naturale e la più utile al Paese ; Michele Tito, È finita al confusione ? ; Fausto De Luca, Vivace discorso di Moro sul prossimo programma ; Riunita la Direzione. La DC approva la linea del presidente del Consiglio
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17 febbraio |
Mentre è ancora aperta davanti al Parlamento la questione dell’accertamento delle responsabilità politiche di chi ha ordinato e a che scopo ai Servizi segreti la schedatura di uomini politici e personalità, La Procura generale avvia un’inchiesta giudiziaria su chi ha reso noti i documenti riservati del SIFAR.
«l’Unità», 18 febbraio 1967 [p.1-p.12] s. a., Svolta nello scandalo. Inchiestagiudiziariasul SIFAR . Disposta dalla Procura generale. Tocca al Parlamento però accertare le responsabilità politiche di chi ha ordinato la compilazione dei dossier e la schedatura di milioni di cittadini. Anche Scelba si fa vivo ammettendo le «misure eccezionali» del ' 60
«La Stampa» 18 febbraio 1967 [p.1] g. g. , La Procura Generale apre un’inchiesta. Chi ha rivelato i segreti del SIFAR ? Il dott. Lattanzi, vuol sapere come mai sono stati resi noti documenti ed informazioni che avrebbero dovuto rimanere nascosti al pubblico. Per primi saranno interrogati alcuni giornalisti
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19 febbraio
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A TORINO gli studenti occupano Palazzo Campana, sede della facoltà umanistiche . Il rettore Mario Allara chiede l’intervento della polizia e, in seguito al ripetersi delle agitazioni, decreta la chiusura della sede universitaria
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24 febbraio |
Torino : 200 studenti sono denunciati per l’ occupazione di palazzo Campana.
«l’Unità», 25 febbraio 1967 [p.12] m.c. , Per la lotta contro il piano Gui. Denunciati a Torino 220 universitari. Sono accusati di avere occupato l'ateneo. Chi sono gli ispiratori del grave provvedimento
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2 marzo |
Tavola rotonda de «l’Unità» con gli studenti della facoltà di Torino occupata. Vi partecipano Luigi Bobbio ( presidente dimissionario dell’Interfacoltà) , Paolo Donat Cattin (Intesa), Aldo Agosti ( UGI) , Laura De Rossi , comitato di Lettere, Alberto Perrone Cabus ( membro Interfacoltà dimissionario per l’Intesa), Giorgio De Giorgi ( sezione universitaria PCI). Lo stesso quotidiano il 3 marzo pubblica un articolo sulle ragioni per cui a Milano è stat occupata la Casa dello Studente.
«l’Unità», 3 marzo 1967 [p.8] s.t. , Torino u na “ tavola rotonda” di giovani sulle lotte studentesche e l'occupazione dell'ateneo. Gli studenti contro la riforma “innocua”. II rinnovamento deH'Universita non può essere concepito senza la partecipazione delle masse studentesche . Le gravi responsabilita dell'autorità accademica. Come superare la crisi degli organismi rappresentativi. Rotto il fronte dei professori di ruolo ; N. Sansoni Tutino, Perche è è stata occupata la Casa dello Studente a Milano Non soltanto posti-mensa ma “diritto alio studio”
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5 marzo |
Da Partacenna , nella valle del Belice in Sicilia , parte la «Marcia della speranza, per la terra, per la civiltà e la pace » , promossa da Danilo Dolci. Vi partecipano , fra gli altri l’architetto Bruno Zevi, il pittore Treccani, Lucio Lombardo Radice.
«l’Unità», 7 marzo 1967 [p.1-p.12] Giorgio Frasca Polara, Sicilia : a migliaia hanno raccolto I'appello di Dolci.E’ partita la marcia della speranza. Oltre a contadini e amministratori comunali, tra i partecipanti intellettuali ( Zevi, Treccani, Lombardo Radice), dirigenti politici e parlamentari di tutti i partiti ( tra gli altri, il DC Corghi) , un gesuita della Universita cattolica di New York, il patriota vietnamita Yo Van Ai
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7 marzo |
Camera : Amintore Fanfani , il ministro degli Affari Esteri, risponde alle interrogazioni presentate dal PCI e dal PSIUP e da deputati della DC e del PSU sui bombardamenti americani nel Vietnam.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 633 – 7 marzo Anderlini, Cantalupo, Delfino, Dossetti, Fanfani, ministro degli Affari Esteri, Fortuna, Gonidi, Luzzatto, Pajetta, Romualdi
«l’Unità», 7 marzo 1967 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara), II governo risponde sui bombardamenti aerei americani . Dibattito sul Vietnam oggi a Montecitorio. Interpellanze e interrogazioni del PCI , del PSIUP, di deputati della DC e del PSU. Proseguono le trattative sulla Federconsorzi. Una lettera di La Malta ai president! delle Camere
«l’Unità», 8 marzo 1967 [p.1-p.12] Il governo alla Camera si trincera dietro “il riserbo diplomatico” per giustilicare l’inerzia sul Vietnam. Fanfani non osa parlaredei bombardamenti USA. G. C. Pajetta : con l'assenza di una condanna e di una iniziativa diventate complici di una politica che nella vostra coscienza avete forse già condannato. Luzzatto, Fortuna e Anderlini : cessino gli attacchi aerei. Preoccupazione del DC Dossetti
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8 marzo |
Convocato dal presidente del Consiglio Aldo Moro si svolge a Villa Madama il vertice dei partiti della maggioranza di governo ( DC-PSU-PRI) per la «verifica» del programma concordato.
«l’Unità», 8 marzo 1967 [p.2] m. gh. ( Massimo Ghiara), Convocato da Moro a Villa Madama. Stamane il “vertice” dei partiti governativi. II PSU cede sulla Federconsorzi ? Dichiarazioni di De Martino sui rapporti con i comunisti
«l’Unità», 9 marzo 1967 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara) , Alla prima riunione con il PSU e il PRI per la “verifica”. La DC confermala sua politica diconservazione. Moro e Rumor contro i pubblici dipendenti. Per le Regioni rinvio al 1969. La CISL per la presentazione corretta dei conti di Bonomi . Epurazione nel PSU : Vittorelli, Viglianesi, Banfi, Bermani, Arnaudi e Bonacina' non rieletti nel Direttivo del gruppo al Senato
«l’ astrolabio», 5 marzo 1967, anno V , n.10 [ pp.1-4] Copertina e indice
«l’ astrolabio», 5 marzo 1967, anno V , n.10 [ pp.4-7] p.4-p.6-Ferruccio Parri, Democristiani. Le spine del ventennio ; p.6-p.7- Gianfranco Spadaccia , Governo. La verifica timida
«l’ astrolabio», 12 marzo 1967, anno V , n.11 [ pp1-3] Copertina e indice
«l’ astrolabio», 12 marzo 1967, anno V , n.11 [ pp.9-10] Gianfranco Spadaccia, Governo. Due scogli per la verifica
«La Stampa», 8 marzo 1967 [p.1] m.t. ( Michele Tito), I segretari dei partiti al governo s’incontrano oggi per la “ verifica”. Si riuniranno con il presidente Moro. Primo argomento la necessità di limitare la spesa pubblica
«La Stampa», 9 marzo 1967 [p.1] Vittorio Gorresio , Iniziati i colloqui per la “verifica”. Cosa può fare il governo nel poco tempo che resta ; f. d. l. (Fausto De Luca), Regioni, scuola, ospedali al centro degli incontri. Le elezioni regionali proposte per il 1969. Continuano oggi le riunioni presiedute da Moro
«La Stampa», 10 marzo 1967 [p.1] f. d. l. ( Fausto De Luca), Raggiunto l’accordo su otto leggi da approvare entro quest’anno. Sono : piano quinquennale, riforma ospedaliera, scuola materna statale, norme per le elezioni regionali, stralcio legge urbanistica, riforme dell’Università e del diritto di famiglia. Dissensi sulla Federconsorzi
«La Stampa», 11 marzo 1967 [p.1] Michele Tito, Conclusi i colloqui per la “ verifica”. Pieno accordo per il governo fino alle elezioni del 1968. L’annunci dato da Moro. Nell’anno che rimane si approveranno la riforma ospedaliera e tributaria, del diritto di famiglia e dell’Università, le nuove norme urbanistiche e le leggi per le elezioni regionali. Ma soprattutto e dubito sarà reso operante il programma quinquennale. Appello ai sindacati perché non aggravino la disparità fra lavoratori statali e privati. Impegno di usare ogni risorsa per una maggiore giustizia sociale
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8 marzo |
A Cagliari , nonostante l’ultimatum del rettore che minaccia l’intervento della polizia , gli studenti occupano la Facoltà di Ingegneria.
«l’Unità», 9 marzo 1967 [p.6] g.p. , A Cagliari . Contro la mancanza di ogni libertà democratica. Occupata la Facoltà di Ingegneria. Prosegue lo scioperonegli appalti ENEL. Gli studenti hanno ignorato un ultimatum del rettore che minacciava I'intervento della polizia
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Pisa : a 50 studenti , accusati dell’occupazione della Sapienza, è comunicata la sospensione da ogni attività didattica. Il provvedimento è stato assunto nella riunione del Senato accademico del 24 febbraio.
«l’Unità», 10 marzo 1967 [p.2] Alessandro Cardulli , Grave provvedimento del Senato accademico. Pisa: sospesi 50 universitari. Dopo I'occupazione della Sapienza, il rettore Faedo ha utilizzato i verbali della polizia per colpire gli studenti. Vivaci proteste in città
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14-18 marzo |
Trento : all’Istituto di Sociologia, gli studenti proclamano uno sciopero politico a sostegno della lotta di liberazione del popolo vietnamita. Il rettore dell’Istituto chiede l’intervento della polizia che il 14 marzo, per sgomberare i locali, trascina via e scheda gli studenti uno per uno
«l’Unità», 15 marzo 1967 [p.1-p.12] p.1-Per due giorni all'Universita di Trento. In sciopero per il Vietnamgli studenti di sociologia.Proposta all'UNURI I'estensione dell’ iniziativa in tutti gli atenei . Centinaia di poliziotti, chiamati dal rettore invadono la facoltà . Odg unitario a Roma . Si sviluppa la campagna per la petizione ; p.1-p12- Duri colpi inferti all'aggressore nel Vietnam. Reparti del FNL attaccano forze USA sugli altipiani. Massacri di civili nelle basi americane
«l’Unità», 16 marzo 1967 [p.3] Grave provocazione delle autorità accademiche. Per rappresaglia a Trento chiuso I'Ateneo La polizia ha fatto irruzione nella facolta di sociologia dove si teneva un'assemblea per la pace e la liberta del Vietnam. Tutti i partiti democratica e la cittadinanza solidali con gli universitari
«l’Unità», 17 marzo 1967 [p.3] Mario Passi, Trento: unanime indignazione per la serrata “franchista” dell'Università. II conformismo DC non ha bloccato la democratica rivolta degli studenti. Tutti i partiti della sinistra solidali con gli universitari di sociologia. Interrogazione alia Camera dei parlamentari comunist. Il dibattito sul Vietnamsi è allargato a tutta la città. Una lunga lotta per il rinnovamento della scuola ; a. c. ( Alessandro Cardulli ) , Università di Pisa . II Rettore revoca le sospensioni. Oggi grande manifestazione in piazza Duomo
«l’Unità», 18 marzo 1967 [p.5] Arbitrio della polizia. Foto-schedati glistudenti di Trento. Interrogazione del PCI alla Camera ; Alessandro Cardulli , Dopo i recenti e gravi provvedimenti del rettore e del senato accademico Pisa : gli universitari manifestano in piazza del Duomo. Inutili posti di blocco dellapolizia per impedire che il lungo corteo sisnodasse per le vie del centro
«l’Unità», 19 marzo 1967 [p.2] Dopo la protesta delle sinistre. “Serrata” revocataall’Ateneo di Trento. L’ ORUT respinge il tentativo di colpire alcunistudenti politicamente più attivi ; La forte protesta degli studenti pisani
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15-16 marzo |
Camera : Si discutono la mozione e l’interpellanza sulla Federconsorzi presentate rispettivamente dal PCI e dal PSIUP. Al termine della discussione il PCI presenta un ordine del giorno che chiede la riforma dell’ Ente presieduto da Paolo Bonomi ( DC) . I partiti della maggioranza di governo ( DC, PSU. PRI ) insieme a liberali, missini e monarchici votano contro ( 315) , in dissenso con il loro partito , non partecipano al voto 14 deputati del PSU ( Lombardi e sinistra ) e , nella votazione segreta , 47 parlamentari della maggioranza votano a favore insieme a PCI e PSIUP ( 226) .
Seduta antimeridiana n. 642 -15 marzo Mozione (discussione) e interpellanza (svolgimento) sulla Federconsorzi : Avolio, Marras, Restivo, ministro dell'Agricoltura e delle foreste
Seduta pomeridiana n. 643 -15 marzo Discussione : Anderlini , Bignardi , Orlandi, Sedati, Sereni, Sponziello
Seduta n. 644 -16 marzo Discussione e votazione odg. : Avolio, Giuseppe Basile , Bignardi, Chiaromonte, Colleselli, Renato Colombo , Miceli, Montanti , Restivo, ministro dell'Agricoltura e delle Foreste. Votazione segreta odg. presentato dal PCI : presenti 541, favorevoli 226, contrari 315
«l’Unità», 15 marzo 1967 [p.1-p.12] m. gh. ( Massimo Ghiara) , Federconsorzi. Oggi la Camera discute la mozione del PCI . Preoccupazione nella maggioranza . II PRI polemico col governo per la non proliferazione atomica
«l’Unità», 16 marzo 1967 [pp.-2-p.12] p.1-p.12-Tempestosa seduta alia Camera all'inizio del dibattito sulla mozione comunista per la Federconsorzi. Sotto accusa il governoper i conti di Bonomi. Il compagno Marras illustra I'iniziativa comunista. Serrate critiche di Sereni, Avolio (PSIUP) e Anderlini (socialisti autonomi). Imbarazzato intervento di Orlandi (PSU). II PCI ha presentato anche un odg ; p.2-m. gh. ( Massimo Ghiara), Tensione nel PSU dopo la decisione di respingere il documento comunista sulla Federconsorzi. Lombardi : non voteremo in favore di Bonomi. Nenni non ha volulo nemmeno un documento socialista Conferenza stampa del PSIUP sulla funzionalità del Parlamento. Severe critiche del cattolico “L'Italia” per il rinvio delle Regioni
«l’Unità», 17 marzo 1967 [p.1-p.12] p.1-p.12- f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini) , Clamorosa spaccatura nel centro-sinistra sulla Federconsorzi. 61 deputati della maggioranza negano il voto per Bonomi. Lombardi e altri 13 parlamentari del PSU non hanno partecipato alla votazione annunciando la loro decisione con una ferma lettera al presidente del gruppo. Quarantasette deputati della maggioranza a favore dell'o.d.g. comunista . II discorso di Miceli e la dichiarazione di voto di Chiaromonte ; Consiglio dei ministri. Favori alla Federconsorzi. Approvate per il settore orto-frutticolonorme che consentono un rafforzamento del feudo bonomiano p.1- m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Minacce nenniane ai 14 “ribelli”
«l’Unità», 19 marzo 1967 [p.1] Editoriale , Gerardo Chiaromonte , Incapace di governare
«La Stampa», 15 marzo 1967 [p.1] f. d. l. ( Fausto De Luca) , Nella seduta di oggi. La Camera discute sulla Federconsorzi
«La Stampa», 16 marzo 1967 [p.1] Titolo : Una questione che da anni scatena violente polemiche. Acceso dibattito alla Camera sui conti della Federconsorzi. L’ente, che fa capo alla DC, gestisce per il governo le operazioni di ammasso e di esportazione dei cereali, a sostegno dei nostri prezzi agricoli. Il passivo è a carico dello Stato : attualmente il debito verso la Federconsorzi sale a 800.900 miliardi di lire, ma non ci sono bilanci particolareggiati. Oggi parlerà il ministro Restivo. Divisi i socialisti ; Vittorio Gorresio , Interessi passivi di 130 milioni al giorno ; Fausto De Luca, Il governo porrà la fiducia per evitare il voto segreto ?
«La Stampa», 17 marzo 1967 [p.1] Fausto De Luca, Annunciata una nuova legge sui conti della Federconsorzi. Il ministro Restivo ha definito ormai “ superata” la vecchia politica svolta dall’Ente, esso avrà ora compiti esclusivamente cooperativi. Ha confermato che il debito dello Stato era di 962 miliardi al 31 dicembre ’65. In base alle norme che saranno approvatae a giorni, il pagamento avverrà solo dopo i controlli e il giudizio della Corte dei Conti : su ogni atto è prevista un’ampia relazione al Parlamento. Le richieste del PCI respinte con 315 voti contro 226
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17 marzo
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Camera dei deputati : E’ approvato il «Programma economico nazionale per il quinquennio 1966-70» (A.C. 2457) , sarà approvato dal Senato il 25 luglio ( legge 27 luglio 1967, n. 685 )
Scheda dei lavori e testo finale approvato dal Senato
IV legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 646 -17 marzo Discussione e dichiarazioni di voto : Accreman, Alpino relatore di minoranza, Giorgio Amendola, Cocco Ortu,Covelli, Cruciani. De Marsanich, De Pascalis, relatore per la maggioranza, Ferrari Aggradi, Mauro Ferri, Foa, La Malfa, Lucifredi, Mosca, Novella, Passoni, relatore di minoranza, Pieraccini, ministro del bilancio, Scalza, Valori, relatore di minoranza. Votazione: Votanti 509, favorevoli 306, contrari 203, astenuti 9.
«La Stampa», 18 marzo 1967 [p.1] Fausto De Luca , Entrerà in vigore alla fine di giugno. Il piano quinquennale approvato alla Camera con 306 sì, 203 no. Hanno votato a favore i partiti di governo, contrari gli altri. I sindacalisti della CGIL si sono astenuti. Lo schema di programma passa ora al Senato. Pieraccini sottolinea che il Paese è in fase di ripresa economica ; m. t. ( Michele Tito), Rumor assicura al governo al governo il pieno impegno della DC per realizzare il programma. Biasimo del PSU a Lombardi
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28 marzo
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Viene resa nota l’enciclica Populorum progressio, con la quale Paolo VI richiama l’attenzione della cristianità sul tema della cooperazione tra i popoli e sui problemi dei Paesi in via di sviluppo.
Populorum progressio ( Testo)
«l’Unità», 30 marzo 1967 [p.1-p.12] g. g., La stampa borghese ha accolto il messaggio pontificio sullo sviluppo dei popoli tentando di limitarne I'essenza rinnovatrice e sociale. Vasta eco in tutto il mondoall'Enciclica di Paolo VI. Confusione e imbarazzo del “ Corriere della sera” e del “Messaggero”. Positivo commento dell’ “Humanité”. “New York Times”: “II documento sembra improntato ad una forte intonazione di sinistra, quasi marxista” ; Dichiarazioni di personalità politiche e sindacali
«La Stampa», 29 marzo 1967 [p.1] Titolo : Pubblicata l’Enciclica di Paolo VI “ Populorum progressio”. Il Papa si rivolge a governi e popoli per eliminare le ingiustizie sociali. Tre i punti principali : i Paesi ricchi hanno l’obbligo di favorire lo sviluppo di quelli poveri, nei singoli Stati i governi devono adottare tutte le “audaci innovazioni” necessarie al bene comune, ad ogni coppia di genitori è affidata la responsabilità e il diritto di fissare il numero dei figli. Condanna del liberalismo economico che, in base alla sola legge del profitto e della sfrenata concorrenza, porta alla dittatura. Respinto il collettivismo negatore di ogni libertà ; Vittorio Gorresio, “ La collera dei poveri” ; Lamberto Furno, Il testo dell’Enciclica inviato alle Nazioni Unite. Un concetto ribadito dal Pontefice : il diritto di proprietà deve sempre essere subordinato all’utilità comune
«La Stampa», 30 marzo 1967 [p.1] Lamberto Furno, L’enciclica di Paolo VI suscita commenti contrastanti nel mondo. In gran parte sono positivi. Favorevoli i sindacati. La destra critica vivacemente la condanna del liberalismo economico. All’estero si dice che il documento risente troppo della collaborazione degli esperti francesi avversi al capitalismo
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30 marzo
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Visita ufficiale in Italia del vicepresidente americano Hubert H. Humphrey che Incontra i vertici dello Stato ed è ricevuto da Paolo VI . A Roma, violenti incidenti si verificano tra forze di polizia e dimostranti che protestano contro la visita del vice presidente americano : un bilancio di decine di feriti , 7 arrestati e 131 denunce. Tradotto in questura con i manifestanti anche Enrico Berlinguer. A Firenze, Humphrey è duramente contestato dai giovani che manifestano contro la guerra del Vietnam.
Milano : la manifestazione di protesta contro la visita del vice presidente americano Hubert H. Humphrey è caricata da polizia e carabinieri. 32 fermati sono rilasciati e denunciati a piede libero . Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale Giampaolo Spano.
«l’Unità», 30 marzo 1967 [p.1-p.3-p.12] p.1-Editoriale, Maurizio Ferrara, L’uomo americano ; p.1-p.12- Romolo Caccavale, Gravissima denuncia dalla Germania democratica. Bonn si prepara a produrre le armi atomiche. Accordi segreli con i nazisti sudafricani. Humphrey a colloquio con Brandt ; p.3-e.p. ( Ennio Polito), Chi è Humphrey. Il marine liberale. Da oppositore della guerra fredda a fautoredi un'America “poliziotto del mondo”. Amicodi Ky e propagandista dell'attacco a Hanoi
«l’Unità», 31 marzo 1967 [p.1-p.12] p.1-Titolo : Mentre Humphrey giunge a Roma accolto dalla “comprensione” diel governo Moro. La chiesa anglicana chiede la fine dei bombardamenti. Trecento tra i più celebri intellettuali, attori e parlamentari inglesi condannanol’ aggressione americana . A Parigi “Stati Generali” per il Vietnam. Clamorosa manifestazione di protesta dei giovani romani contro il vice-Johnson al Teatro dell'Opera ; p.1-p.12- L’arrivo di Humphrey ; La migliore Inghilterra contro Johnson ; p.12- Gli “Stati Generali” per il Vietnam in Francia
«l’Unità», 31 marzo 1967 [roma - p.6] Appello del Comitato per la pace e fa liberta nel Vietnam. La citta in piazza contro Humphrey. Al Colosseo la bandiera dell’ FNL. Assemblea di pace per le 20 di stasera alia Casadella Cultura di via della Colonna Antonina
«l’Unità», 1 aprile 1967 [p.1-p.6-p.12] p.1-Editoriale, Alberto Jacoviello, Ritorno a Foster Dulles ; p.1-p.6- Nonostante le violenze poliziesche per ore il centro di Roma è stato teatro di una grande protesta di giovani e cittadini contro Humphrey. In migliaia a Palazzo Chigimanifestano per la pacee la libertà del Vietnam. Giovani e lavoratori comunisti, socialisti e cattolici assediano la Presidenza del Consiglio Humphrey costretto a uscire da una porta secondaria. Centinaia di cittadini rastrellati e trascinati in questura: fra essi il compagno E. Berlinguer- Decine di feriti - 7 arresti e 131 denunciati ; p.1-p.12- La protesta del Paese. Cortei davanti ai consolati USA a Napoli e Torino. Significafiva lettera di un gruppo di personalita di Firenze ; m.h. ( Massimo Ghiara) , II governo diviso nei colloqui con Humphrey . Moro esprime comprensione per gli USA. Nenni chiede la cessazione dei bombardamenti ; Cinica e agghiacciante dichiarazione del presidente americano Johnson: gli USA accettano il rischio di un conflitto mondiale. E' la prima volta dai tempi di Foster Dulles che la teoria del “rischio calcolato” diventa la politica degli Stati Uniti. Luther King: la guerra al Vietnam e immorale ; p.6[ roma ] - Un solo grido dalle migliaia di democratici che hanno assedialo Palazzo Chlgi : Humphrey go home ! Per ore migliaia di giovani e lavoratonprotagonisti dell appassionato battaglia per la pace nel Vietnam. Nemmeno sotto le furiose cariche poliziesche i dimostranti hanno abbandonato la piazza. Una marea di striscioni: “ Il governo italiano dissoci ogni responsabilità dall'aggressione”. II centro paralizzato fino a notte. Nelle celle della questura votato un ordine del giorno di pace. L’ assemblea alla Casa della Culture
«l’Unità», 2 aprile 1967 [pp.1-3-p.8] pp.1-2- m. gh. ( Massimo Ghiara), Il vice Johnson conclude oggi il movimentato soggiorno italiano. Humphrey se ne va tra le proteste popolari e l’impaccio del governo. Ferma dichiarazione del presidente nazionale del movimento giovanile DC: “ Nessuna comprensione pe i dirigenti USA finchè dura la guerra nel Vietnam” ; Lo stato d'assedio non impedisce I'esplodere della protesta popolare. II centro di Firenze bloccato da migliaia di manifestanti. Bordate di fischi e lancio di frutta marcia accolgono Humphrey . Appena sceso dal treno un limone in faccia. Manifestazioni a Milano, Torino e Genova ; p.3-Enrico Berlinguer, La giusta contro scalata ; Roberto Romani , La risposta dei democratic, della Capitale al messaggero dell'aggressore. La “primavera romana” del signor Humphrey Un sacchetto di vernice per il numero due dell’amministrazione Johnson e una grande manifestazione unitaria che lo costrinse a lasciare Palazzo Chigi da un uscio secondario ; p.8 [roma] – Successo della petizione in Parlamento. SO mila firme già raccolte per la pace nel Vietnam ; Renzo Trivelli , La città ha dimostrato la sua volontà di lotta per la pace. Una funzione di avanguardia che deve continuare
«La Stampa», 30 marzo 1967 [p.1] Titolo: La missione europea del vice-presidente degli SU. Humphrey a Roma. Il vice-presidente avrà colloqui con Saragat, Moro e Fanfani. I temi degli incontri : il trattato contro la proliferazione atomica, i negoziati del “Kennedy round”, il Vietnam. Domani Umphrey sarà ricevuto da Paolo VI, poi partirà per Firenze, e di qui, domenica sera sarà a Londra ; Ferdinando Vegas, Per una politica comune ; f. d. l. ( Fausto De Luca) , L’ospite americano in Italia per una visita di tre giorni. L’arrivo all’aeroporto di Ciampino è previsto per le ore 17,45. Il primo colloquio con il presidente della Repubblica
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4 aprile |
Alla Camera si discutono le interrogazioni presentate sulle cariche contro le manifestazioni di protesta per la visita di Humphrey, il sottosegretario agli Interni Gaspari afferma che : "il governo aveva il preciso dovere di intervenire per assicurare l’ordine e per proteggere il rappresentante degli Stati uniti da manifestazioni che sono degenerate in una serie di atti offensivi e incivili" . Un riferimento al lancio di limoni e patate ed ai falò della bandiera americana |
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4 aprile
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Durante una dimostrazione a New York Martin Luther King prende pubblicamente posizione contro il conflitto in Vietnam.
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6 aprile
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Che Guevara lancia lo slogan «Creare due , tre , molti Vietnam»
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11 aprile
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Violenti bombardamenti americani su Hanoi e tutto il Vietnam. Intensa attività diplomatica di U Thant, segretario ONU, per la sospensione dei bombardamenti.
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11 aprile |
Lelio Basso ( PSIUP ) , di ritorno da Hanoi, in una conferenza alla sede della stampa estera denuncia le atrocità dell’aggressione americana nel Vietnam.
«l’Unità», 12 aprile 1967 [p.3] Arminio Savioli, Basso di ritorno da Hanoi alia stampa estera: ecco le prove che gli americani massacrano deliberate!mente la popolazione civile della RDV. Gli USA bombardano per terrorizzare i vietnamiti. Un lebbrosario fu raso al suolo completamente in 15 giorni. Le “bombe a biglie” : infernali ordigni per sterminare uomini e bestiame. Sistematica distruzione di scuole, ospedali e chiese. Appello al Papa di otto sacerdoti e dirigenti cattolici. Esplicite confessioni di aviatori: lo scopo delle incursion! e di costringere il popolo a premere sul governo di Hanoi per chiedere la resa incondizionata
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11 aprile |
L’Unione gogliardi italiani ( UGI) lancia per il 14-15 aprile due giornate di mobilitazione contro la guerra del Vietnam
«l’Unità», 12 aprile 1967 [p.2] Proclamate dall’UGI per il 14-15 aprile. Universita: 2 giornate di lotta per il Vietnam. II 23 manifestazione nazionale in piazza della Signoria. Cortei in Sardegna. La “veglia” di Firenze. Santi: la pace esige la fine dei bombardamenti USA
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12 aprile
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Roma : davanti all’ambasciata americana un corteo di manifestanti contro la guerra in Vietnam è disperso dalla polizia con l’uso di idranti e gas lacrimogeni. A Firenze, promossa dal Consglio studentesco della Facoltà di Magistero, si svolge la «veglia per il Vietnam». Nel corso della manifestazione il sindaco Giorgio La Pira lancia un appello per la cessazione dei bombardamenti USA, il riconoscimento del FNL e l’inizio di trattative di pace
«l’Unità», 13 aprile 1967 [p.1-p.7] p.1-p.7-Per il Vietnam grandi manifestazioni popolari ieri nella capitale. Migliaia di romani in piazza: “Basta con le bombe”. A piazza SS. Apostoli hanno parlato Parri, Basso, Berlinguer, Bertoldi, Cascioli dell'lntesa e i dirigenti giovanili. Poi !a folia si e riversata per le vie del centro aggredita dagli agenti: numerosi feriti e fermati. Violenze della polizia al corteo che protesta all’ambasciata USA> ; p.1- Appello di La Pira per la pace alla Veglia di Firenze
«La Stampa », 13 aprile 1967 [p.18] l. s., Ieri sera bloccato l’intenso traffico del centro. A Roma agenti e dimostranti contusi in una manifestazione per il Vietnam. In via Veneto ragazzi e ragazze si sdraiano a terra dinanzi all’ambasciata americana. Due idranti della polizia li coprono d’acqua ma non riescono a smuoverli. Allora l’ufficiale di PS ordina la carica con le camionette. Si scatenano violenti scontri. Alcune donne svenute. Arrestate quattro persone
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14-16 aprile
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PCI – Al Palazzo dello Sport di Bologna si svolge l’ Assemblea nazionale dei segretari di sezione . Vi partecipano 2500 delegati, apre i lavori la relazione di Armando Cossutta incentrata sul ruolo della sezione comunista , centro di democrazia e di iniziativa politica . Il segretario Luigi Longo nel suo intervento ribadisce la necessità di far avanzare intese unitarie fra tutte le forze democratiche, come condizione per un mutamento del quadro politico e a fronte della crisi della formula di centro-sinistra. Conclude le tre giornate di discussione Alessandro Natta.
«l’Unità», 15 aprile 1967 [p.1-p.11] p.1-p.11- La relazione di Cossutta apre I'Assemblea nazionale dei segretari delle sezioni. La sezione comunista centro di democrazia e di iniziative unitarie. Presenti al Palazzo dello Sport di Bologna 2500 delegati. Partecipano il compagno Longo e numerosi membri della Direzione. I problemi di organizzazione posti dagli sviluppi della situazione ; p.11- Ibio Paolucci , A colloquio con i delegati . II più giovane segretario è uno studente di 19 anni. La Federazione di Bologna al 100% del tesseramento con 104 mila iscritti. A 68 anni Umberto Schimpera tutte le domeniche diffonde “I'Unità”. Una donna alia testa di una sezione di novecento compagni
«l’Unità», 16 aprile 1967 [p.1-p.11] pp.1-2-Lina Anghel , Dai lavori esce I'immagine di un partito vivo, sicuro della sua linea, profondamente legato alle masse, che lotta per trasformare I'ltalia. L'azione unitaria dei comunisti al centro del dibattito di Bologna. Decine di segretari di sezione hanno preso la parola . Gli interventi di Di Giulio, Napolitano, Nilde Jotti e Petruccioli. Le lotte per la pace, I'occupazione, le riforme, contro la DC e per I'unità delle sinistre. L'iniziativa tra i giovani, nelle fabbriche e nelle città. Oggi il discorso di Longo e le conclusioni di Natta ; p.2- Ibio Paolucci, A colloquio coi delegati dell'Assemblea di Bologna. La difficile milizia nel PCI all'Alfa Romeo. Duecento i giovani reclutati in fabbrica. La tragedia deli'alluvione nel discorso di un segretariocomunista. II rapporto tra giovani e anziani nelle parole di una diciottenne
«l’Unità», 17 aprile 1967 [pp.1-2] pp.1-2- Ibio Paolucci , L ‘ Assemblea dei segretari di sezione ha confermato la forza, I'unita, il legame con le masse del PCI. Longo: lavoriamo per un Intesa tra tulle le forze popolari ; p.2- Lina Anghel , Le conclusioni di Natta e gli interventi all’ Assemblea di Bologna “Non viviamo di eredità ma ci misuriamo col nuovo per cambiare l’Italia. Hanno parlato in tutto 43 compagni , 6 hanno presentato interventi scritti . Atutt'oggi il Partito ha raggiunto 1461000 iscritti pari al 93 per cento
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14 aprile |
Palermo : occupata la Facoltà di Ingeneria
«l’Unità», 15 aprile 1967 [p.11] Palermo occupata la Facoltà di Ingegneria
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15 aprile
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Negli Stati Uniti si svolgono grandi manifestazioni contro la guerra ( Stop the bombing) . A San Francisco e New York rispettivamente cento mila e mezzo milione di partecipanti. I giovani bruciano le cartoline precetto rifiutando di arruolarsi. Al termine della manifestazione di New York , Martin Luther King ,premio Nobel per la pace consegna all’ONU un documento in cui si definisce «illegale e ingiustificabile” la guerra nel Vietnam.
«l’Unità», 15 aprile 1967 [p.1-p.12] p.1-Titolo : Allarmanti sviluppi delle operazioni di guerra USA. Altri 40.000 marines alla frontiera del Vietnam del Nord. Democratici, studenti, negri, sioux, irochesi si concentrano a New York e S. Francisco per manif estare oggi per la pace ; p.1-p.12- Humphrey : “ Il Papa mi disse che il volto dell'America è offuscato” ; Westmoreland: “Ai comunisti una sola alternativa: la morte”
«l’Unità», 16 aprile 1967 [p.1-p.6] p.1-Editoriale, Enrico Berlinguer, L’Italia per il Vietnam ; p.1-p.6- L’altra America scende in campo contro la guerra nel Vietnam. Roghi di cartoline precetto. A New York e San Francisco oltre 500 mila americani dimostrano al grido di “basta con le bombe”. U Thant insiste: cessate i bombardamenti
«l’Unità», 17 aprile 1967 [pp.1-2] pp.1-2- Consegnato da Luther King a conclusione della grandiosa giornata di protesta per il Vietnam. Forte messaggio alle Nazioni Unitedei 500 mila manifestanti di New York. “Siamo uniti- dice fra I'altro il documento- nella certena del bisoqno imperativo di una soluzione di pace immediaia che metta tine alia guerra illegale e ingiustificabile” . Centomila persone hanno manitestato a San Francisco ; p.1- Primo : non dare la notizia
«l’Unità», 18 aprile 1967 [p.1-p.12] Una nuova e possente forza è entrata in scena. Enorme risonanza negli USA ai raduni contro la guerra. II pastore King alla TV: “Siamo noi i veri patrioti”. Livida esibizione maccartista di Rusk. McNamara si prepara ad abbandonare la nave
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18-20 aprile |
DC Consiglio nazionale
«l’Unità», 20 aprile 1967 [p.2] m. gh. (Massimo Ghiara), Polemiche al Consiglio nazionale. La sinistra DC critica la relazione di Rumor. Interventi di Donat-Cattin, Galloni e Gagliardi. Aspra polemica di Codignolacon il ministro Gui . Mancini attacca la segreteria del PSU
«l’Unità», 21 aprile 1967[p.2] m. gh. (Massimo Ghiara),Concluso il Consiglio Nazionale. La DC ribadisce il rinvio delle riforme . Un odg approvato con I'astensione della sinistra. Colombo chiede al PSU una compiacenle copertura. Moro difende il suo governo. Un intervento di Corghi
«La Stampa », 19 aprile 1967 [p.1] Michele Tito, Il Paese va migliorando dice Rumor al Consiglio DC. Gli elementi positivi sono : governo stabile, buona situazione economica, importanti provvedimenti decisi dalle Camere e , per i democristiani, un partito più unito e saldo. Definita urgente la riforma del Parlamento. Accenno alle “ inquietudini del mondo cattolico” ed al significato dell’Enciclica papale
«La Stampa », 20 aprile 1967 [p.18] Michele Tito, Al Consiglio nazionale del partito. La DC discute le riforme per uno Stato più efficiente. L’ex presidente della Camera Leone ha sottolineato l’urgentissima necessità di rendere più moderne tutte le strutture statali. Vivaci interventi di “ leaders” della sinistra. Oggi discorso di Moro. Stasera replica di Rumor
«La Stampa », 21 aprile 1967 [p.16] Michele Tito, Conclusi i lavori del Consiglio nazionale. La DC invita i socialisti ad una lunga collaborazione. L’appello riguarda la prossima legislatura ed il governo che si farà dopo le elezioni del ’68. È contenuto in un ordine del giorno approvato quasi all’unanimità ( astenuti solo 12 rappresentanti della sinistra). Dai discorsi di Moro, Colombo e Rumor pieno impegno a realizzare il programma degli altri partiti. Compito degli anni ’70 : la decisiva riforma dello Stato. Parole ammonitrici di Scelba
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Sulla base delle risultanze della commissione d’indagine sul caso Sifar istituita dal ministero della Difesa e presieduta dal generale Angelo Beolchini il generale Giovanni De Lorenzo è destituito dall’incarico di Capo di stato maggiore dell’Esercito.
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19 aprile
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Il Parlamento in seduta comune elegge Luigi Scalise membro del Consiglio Superiore della magistratura
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20 aprile
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La Camera approva al conversione in legge del D. L. 21 febbraio 1967, n . 22, concernente nuove disposizioni in materia di ritenuta d'acconto o di imposta sugli utili distribuiti dalle società , approvato dal Senato il 16 marzo ( L. 21 aprile 1967, n. 209, “cedolare sui titoli azionari”).
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20-21 aprile |
Nella notte fra il 20 e il 21 aprile colpo di Stato in Grecia. Si instaura il regime dei «colonnelli» guidato da Papadopoulos. La dittatura durerà 7 anni. In tutto il mondo manifestazioni di protesta. In Italia, tra il 22 e il 25 aprile, cortei e manifestazioni dei partiti della sinistra e di giovani in tutte le città.
«l’Unità», 22 aprile 1967 [p.1-p.3-p.12] p.1-Titolo pagina : Alla vigilia delle elezioni la Corte e le forze reazionarie spalleggiate dagli USA tentano di strozzare la democrazia. Colpo di Stato militare in Grecia. Papandreu e i leader delta sinistra arrestati. ll Paese in stato d'assedio isolato dal mondo ; Editoriale, Alberto Jacoviello, Dal Vietnam alla Grecia ; p.1-p.3 -Fermato per “misure di sicurezza” lo stesso primo ministro Cannellopulos. Abolite tutte le libertà, sciolti i partiti, vietata la circolazione delle auto e perfino dei pedoni, praticamente impedito I'acquisto di generi alimentari . Chiuse scuole e banche . Corti marziali, coprifuoco, ordine di sparare a vista sui trasgressori . Fucilate ad Atene? Formato un nuovo governo ultrareazionario ; p.1-p.12-Emozione in Italia. Un comunicato dell'Ufficio politico e un'interrogazione del PCI alia Camera. Dichiarazione di Vecchietti . Prese di posizione del PSU, dell'ANPI, del Comitato della Pace . Solidarieta della CGIL con i lavoratori greci . Manifesto unitario di Intesa, UGI , UNURI, Gioventu Aclista, giovani PSU, PSIUP, PCI, PRI e studenti greci in Italia. Manifestazioni a Firenze, Genova e Roma ; p.3- Titolo pagina : I retroscena dell’intervento dei militari contro la classe politica greca ; Aldo De Jaco , La paura di una condanna popolare ha spinto la Corte al colpo di Stato. Ad Atene poche ore prima dell'intervento militare. Nessuno credeva all'impegno elettorale del 28 maggio. I retroscena di due anni fa. Costantino e la politico americana. Le tragiche vicende d'Atene e I'ltalia ; Forte condanna delle sinistre cipriote . Presa di posizione di 32 personality greco-cipriote . Makarios: “Non vogliamo essere coinvolti” ; Sospesi i voli aerei dall’ Italia per la Grecia ; a. d. j. ( Aldo De Jaco), Intervista col leader dell' EDA lliou . “Una dittatura militare solleverà una generale e decisa resistenza ”
«l’Unità», 23 aprile 1967 [p.1-p.3-p.8] p.1-Titolo pagina : Sorga in tutta Italia la protesta e la lotta contro lo strangolamento della democrazia greca ! Terrore fascista in Grecia. Migliaia di cittadini arrestati. I carri armati presidiano le città . Sparatoriead Atene e Salonicco. Appelli alla lotta della radio clandestina“Voce della Verità”. Resistenza anche nelle file delle Forze Armate ? ; Editoriale, Maurizio Ferrara, La Grecia è vicina ; Appello del PC greco alia lotta contro la dittatura fascista ; a. g., A Berlino O. e Stoccarda cortei di protesta di emigrati greci.La “Pravda”: le fila del complotto si allunganoverso Washington — Costantino indesiderato in Danimarca; p.1-p.3- Aldo De Jaco , Appelli alia lotta della radio clandestina ; p.3 - Cronologio della drammatica vicenda del popolo greco dal 1948 a oggi . Dalla fucilazione di Beloyannis al colpo di Stato dei militari; Un forte movimento in Italia per la pace e la democrazia contro I'imperialismo Grecia e Vietnam al centro di comizi emanifestazioni popolari ; Chi è il nuovo capo del governo della Grecia ; p.8 [ roma] - Gli studenti greci alla testa del corteo che per ore ha dimostrato dai Parioli a via Nazionale. I canti della Resistenza sotto le finestre dell’ambasciata greca assediata dai giovani. La calorosa protesta dei giovani comunisti, socialisti , anarchici e radicali . “Lambrakis è con noi”. Una selva di cartelli: “ II fascismo non passerà” ; Appello del PCI. La protesta si elevi ovunque ; Due giovani romani in viaggio di nozze. Hanno visto spararela polizia di Atene ; Oggi e domani. Nuove manifestazioni per il Vietname la Grecia
«l’Unità», 24 aprile 1967 [pp.1-2- p.4] pp.1-2- Aldo De Jaco, Gli sviluppi della situazione a tre giorni dal colpo di Stato fascista. Drammatica tensione in tutta la Grecia. Gli stadi trasformati in campi di concentramento. Affiorano le prime fratture trale forze armate . Si parla di una reazione popolare a Creta . Poliziotti impedisconodi avvicinarsi alle case dei personaggi politici arrestati . La posizione di re Costantino ; p.2- In un ambiguo e preoccupato discorso a Bergamo Moro non condanna ilcolpo di Stato greco. Conferma dell’ inerzia governatira dinanzi all’ “ escalation “americana nel Vietnam e delle riserve sui trattato di non proliferazione . Saragat parlando alle Forze Armate sostiene che la pace deve essere garantita dall’ “equilibrio delle forze “ ; p.4- Sempre piu vigorosa la protesta unitaria contro il colpo di Stato monarco fascista. Personalità di ogni tendenza a Torino lanciano un manifesto per la Grecia. Forte manifestazione a Napoli davanti al consolato greco. A Palermo si dimette per protesta il console onorario greco
«l’Unità», 25 aprile 1967 [pp.1-2- p.11-p.14] p.1-p.14- Aldo De Jaco, La corrispondenza del nostro inviato interrotta dalla censura fascista. Corti marziali in tutta la Grecia per stroncare ogni opposizione. Centinaia di comunisti deportati nell’Egeo. Andreas Papandreu, Manoliz Glezos, Kirkos e Theodorakis assassmati ? Sempre più confusa la situazione mentre si scatena il terrore . Voci di contrasti nell’esercito e tra i militari e la corte. II re continua a tacere ; p.2- Enrico Berlinguer, La lotta per la libertà resta indivisibile ; 25 aprile di lotta per la libertà del Vietnam e della Grecia. Manifestazioni unitarie antifasciste oggi in Italia. Raduno veneto contro i bombardamenti USA oggi a Mestre: parlano Guttuso, il professor La Pira e il presidente dell'Unione Goliardica Italiana Inghilesi . Giovani di tutti i partiti antifascisti chiedono al governo la condanna del colpo di stato greco. L'appello dell'ANPI ; Per la manifestazione sul Vietnam . La destra del PSU attacca De Martino . Santi chiede un rilancio autonomo dell’ iniziativa socialista Rimettere in discussione la “ delimitazione della maggioranza”. Fanfani da Saragat ; p.11-d.n. , Eccezionale documento di “ TV-7”. Dalla Grecia le immagini del fascismo. II filmafo e passafo di nascoslo fra le maglie della censura ; p.14- Ansia per la sorte dei democratici greci. Il governo danese chiede la liberazione di Papandreu ; Anche cinque italiani arrestatiad Atene ; Continuano le dimostrazioni all'estero contro il colpo di Stato
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21 aprile
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Senato: si discutono interpellanze e interrogazioni sul caso SIFAR . Il ministro della Difesa Tremelloni ammette che il servizio segreto delle forze armate dal 1956 al 1966 ha oltrepassato ogni limite di garanzia.
Seduta antimeridiana n. 610 -21 aprile Interpellanze e interrogazioni concernenti l’attività del SIFAR : Albarello, Banfi, Bergamasco, Nencioni, Palermo, Taviani, ministro dell’Interno, Tremelloni, ministro della Difesa Seduta pomeridiana n. 611 , 21 aprile 1967 Discussione : Albarello, Banfi, Bergamasco, Cornaggia Medici, Nencioni, Giuliano Pajetta, Piasenti, Secchia, Per fatto personale : Gava, Gronchi, Palermo
«l’Unità», 22 aprile 1967 [pp.1-2] pp.1-2- f.l. , In una drammatica seduta al Senato esplodono i contrasti tra i ministri. Tremelloni nega le responsabilità politiche per le attività del SIFAR. Taviani: dal '53 al '58 rispondo di persona. I compagni Palermo, Secchia e Giuliano Pajetta chiedono che il Parlamento indaghi sullo scandalo. Banfi (PSU) ammette che le “sconcertanti” dichiarazioni di Taviani aprono nuovi gravi interrogativi . Albarello (PSIUP) : il ministro dell’ lntemo ha smentito Andreotti ; p.2-Antonello Trombadori, La bomba Taviani ; L’ “Avanti! ” attacca il ministro degli Interni
«La Stampa», 22 aprile 1967 [p.1] Fausto De Luca, La relazione al Senato è un esempio di democrazia. Coraggioso rapporto di Tremelloni sull’oscura attività del “SIFAR”. Il ministro della Difesa dichiara che il Servizio segreto delle forze armate dal 1956 al 1966 ha oltrepassato ogni limite di garanzia. Si è procurato un numero grandissimo di biografie cercando soprattutto gli aspetti vulnerabili della personalità ( relazioni extraconiugali, figli illegittimi, abitudini sessuali). Negli uffici regnava il disordine, ognuno poteva leggere i fascicoli con le informazioni più delicate. L’inchiesta ha stabilito che la responsabilità ricade sui capi generali De Lorenzo, Viggiani, Allavena. Ha escluso ogni interferenza di organi politici. Nel dibattito interviene l’ex capo di Stato Gronchi : “ E’ vero, afferma, che avevo contatti con il SIFAR, ma per motivi della mia carica”. Esplicite dichirazioni di Taviani
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29 aprile
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L’ambasciatore italiano negli Stati Uniti Sergio Fenoaltea si dimette dall’incarico, in contrasto con i rilievi formulati dal Ministro degli Esteri Fanfani nella seduta del 27 aprile al Senato sull’escalation dei bombardamenti americani in Vietnam, che avrebbe impedito il proseguimento dei tentativi di pace.
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3 maggio
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Camera dei deputati : durante la discussione sull’attività del SIFAR il Governo pone la fiducia sulla reiezione di due mozioni , quella presentata dal gruppo PCI, che chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla vicenda, e quella presentata dal gruppo del PLI, che chiede l’accertamento delle responsabilità politiche. Entrambe le mozioni sono respinte. Nella stessa seduta il Governo pone la fiducia sull’approvazione di un odg, presentato da Zanibelli (DC), M. Ferri ( PSU), La Malfa ( PRI) , che approva le dichiarazioni del Ministro della difesa sull’attività del servizio segreto. I voti favorevoli sono 293, i contrari 180.
Seduta n. 668 - 2 maggio Mozioni, Interpellanze e Interrogazioni sulla attività del SIFAR : Almirante , Boldrini, Cantalupo, Codacci Pisanelli, Covelli, Mauro Ferri, La Malfa, Lami, Manco,Pacciardi, Pajetta, Tremelloni, ministro della Difesa
Seduta n. 669 - 3 maggio Discussione : Anderlini, Badini Confalonieri, Caradonna, Covelli, De Marzio, Mauro Ferri, Ingrao, Lami, Luzzatto, Malagodi, Moro, presidente del Consiglio, Pacciardi, Pajetta, Taviani, ministro dell'Interno, Tremelloni, ministro della Difesa. Votazione di fiducia sull’odg presentato da Zanibelli ( DC), M. Ferri ( PSU) , La Malfa ( PRI) che approva le dichiarazioni del ministro della Difesa : Votanti 473 . Favorevoli 293. Contrari 180
«l’Unità», 3 maggio 1967 [p.1-p.12] f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini), Si è aperto ieri il dibattito alia Camera. SIFAR: il governoin difficoltà pone la fiducia. Boldrini illustra la richiesta del PCI per un'inchiesta parlamentare. La Malfa legge una lettera con la quale chiede a Tremelloni di denunciare i responsabili politici. Ferri difende I'insostenibile tesi dei generali unici colpevoli . Moro e Andreotti parleranno prima del voto? ; m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Le posizioni di Taviani e Tremelloni sul SIFAR. Resta immutato il contrasto tra i ministri. Viva attesa per la seduta di stamane alia Camera.Spaccatura nella Direzione del PSU sulle liste elettorali siciliane
«l’Unità», 4 maggio 1967 [p.1-pp.11-12] p.1-p.12- f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini) , Ancora una volta la DC costringe i suoi alleati a coprire le sue gravi responsabilita in uno scandalo che mina le istituzioni democratiche. Moro impone il voto di fiducia per soffocare la verità sul SIFAR. G. C. Pajetta: il Parlamento deve sapere per conto di chi operava lo spionaggio politico. Tremelloni e Taviani mantengono le loro posizioni contrastanti ma la maggioranza nega I'inchiesta parlamentare ; Il dibattito a Montecitorio su SIFAR. Pajetta chiama in causa Andreotti che si barrica dietro il silenzio ; p.1-p.12- m. gh. ( Massimo Ghiara), Consiglio dei ministri e affannose riunioni dei capi gruppo della maggioranza. Una convulsa giornata per il governo
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5 maggio
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La pagina della cultura de «l’Unità», resoconta del Congresso straordinario degli assistenti universitari che , in opposizione alla legge 2314, si è concluso con la decisione dello sciopero della categoria ; delle occupazioni all’Università di Napoli riprese per protestare contro la legge Gui dal 21 aprile e una lettera sulla situazione delle Università dell’Emilia Romagna.
«l’Unità», 5 maggio 1967 [p.8] g.c. , Dopo il Congresso straordinario dell'UNAU. Perchè scioperano gli assistenti. Critiche di fondo alla legge 2314 . Preciseproposte di riforma . Autonomia, dipartimenti,diplomi . Un banco di prova per la maggioranza ; Felice Piemontese , Napoli: occupate dagli studenti tutte le Facoltà. E’ ripresa la lotta unitaria per bloccare la controriforma Gui . Un Ateneo sovrafollato : quarantamile iscritti concentrati in vecchi e inadeguati edifici. Le cliniche e i “baroni delle cattedre”. Il problema dell’ “area di ricerca”. Una prospettiva nuova e moderna ; Aldo D’Alfonso, Dibattiti e confronti. Le Università in Emilia- Romagna
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10 maggio
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A Napoli la polizia sgombra con la forza la facoltà d’Architettura occupata dal 28 aprile.
«l’Unità», 11 maggio 1967 [p.2] Scacciati a Napoli gli studenti occupanti. La polizia a irrompe nellafacoltà di Architettura
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11 maggio
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Il Regno Unito presenta di nuovo la domanda di adesione alla Comunità, seguito dall'Irlanda, dalla Danimarca e, successivamente, dalla Norvegia.
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11 maggio |
PCI – «Tribuna politica» Conferenza stampa del segretario Luigi Longo.
«l’Unità», 12 maggio 1967 [p.11] Longo a “ Tribuna politica”. L'aggressione al Vietnam e la politico di pace. Le elezioni in Sicilia. La posizione del PCI alia conferenza di Karlovy Vary. I comunisti e il divorzio. La politica di pace dell'URSS. II PCI e il problema della democrazia. Una alternativa unitaria alia politica di divisione del centro-sinistra
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12 maggio
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Il film di Michelangelo Antonioni Blow up vince la palma d’oro al Festival del cinema di Cannes. In ottobre il procuratore della Repubblica di Ancona sequestrerà la pellicola per oscenità. Dopo qualche giorno il film sarà dissequestrato.
«l’Unità», 13 maggio 1967 [p.9- spettacoli] Aggeo Savioli , Cannes. Gran premio a “ Blow-up”.Ha vinto Antonioni . II verdetto della giuria ha sollevato non poche proteste. Sempre più in crisi la formula competitiva
«La Stampa», 13 maggio 1967 [p.5] Leo Pestelli , La rassegna della Costa Azzurra ha scoperto il cinema d’arte. Il film inglese di Antonioni ha vinto il Festival di Cannes. Il primo premio a “ Blow up”, girato dal regista italiano a Londra. Verdetto a sorpresa per il premio della giuria : ex aequo all’eccellente “Accident” di Losey e al modesto “ Ho incontrato anche zingari felici” della Jugoslavia. Miglior attore l’israeliano Odded Kobtler, miglior attrice la svedese Pia Dagermark. “ A ciascun oil suo” vince un premio per la miglior sceneggiatura. Ingiustizia per “Mouchette” di Bresson, che ha ottenuto soltanto una menzione speciale ; r.m. , Applausi per il regista italiano dissensi sui nomi degli altri premiati
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14 maggio
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Su «L'Espresso» il giornalista Lino Jannuzzi rivela l'esistenza del PIANO SOLO: un colpo di Stato che, grazie all'apparato del SIFAR, il servizio di sicurezza dell'esercito, sarebbe stato preparato nell'estate del 1964 con l'aiuto di De Lorenzo, allora comandante generale dei Carabinieri. Nell’articolo si sostiene la complicità del Presidente della Repubblica Segni nel tentato golpe, che avrebbe dovuto favorire la nascita di un Governo di destra e porre fine all'esperienza del centro-sinistra. Nel numero successivo il settimanale riporta testimonianze del senatore Ferruccio Parri, dell’onorevole Luigi Anderlini e del socialista Pasquale Schiano.
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15 maggio
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Roma - Irruzione notturna della polizia nella Facoltà d’Architettura occupata dagli studenti. 36 giovani fermati.
«l’Unità», 16 maggio 1967 [p.2] Roma. Intervento notturno alla facoltà di Architettura. La polizia contro gli universitari: trentasei fermati
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22 maggio
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Il presidente egiziano Nasser, dopo aver ottenuto il ritiro dei caschi blu dalle frontiere egiziane, annuncia la chiusura dello stretto di Tiran, nell’intento di isolare Israele.
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23 maggio
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La commissione Giustizia della Camera approva la proposta di legge Modifiche al titolo VIII del libro I del codice civile "Dell'adozione" ed inserimento del nuovo capo III con il titolo "Dell'adozione speciale"(1489-B), approvata dal Senato l’11 maggio (legge 5 giugno 1967, n. 431
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28 maggio |
PCI – il segretario Luigi Longo parla a Siena
«l’Unità», 29 maggio 1967 [pp.1-2] Il drammatico aggravarsi della situazione internazionale. Longo: vigilanza e unità contro la grave minaccia degli imperialisti alla pace. L’appello del segretario del PCI agli elettori senesi: “ Vi chiamiamo a manifestare concretamenteanche col voto la volontà di pace “ . Bisogna allontanare dai nostri porti le navidella flotta e dal nostro suolo le basi militari e gli ordigni atomici. L’ esigenza di unreale contributo italiano alla sicurezza europea e al superamento della politica dei blocchi
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28 maggio |
Oltre trentamila persone partecipano alla « marcia della Pace» Perugia-Assisi. Alla testa del corteo, che si snoda per circa 24 km, esponenti del PCI , del PSIUUP e della sinistra indipendente. La prima edizione della marcia promossa da Aldo Capitini si era svolta nel 1961.
«l’Unità», 29 maggio 1967 [p.3] Roberto Romani, Vigorosa protesta dell'Umbria con una marcia da Perugia ad Assisi. Una colonna di 30.000 cittadini chiede “ pace, riforme, regione” . Ingrao, Valori, Andrelini e Tomassini invitano a lottare contro i pericoli di guerra e contro l'arretratezza economica .Un messaggio di Parri. Foresta di bandiere vietnamite durante i 24 km. del percorso
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28-31 maggio |
Si svolge a Rimini il XVI ed ultimo Congresso dell’Unione Goliardica Italiana (UGI). Nella relazione introduttiva il presidente Marcello Inghilesi lancia la proposta, contenuta nelle Tesi, del sindacato studentesco. Il dibattito, molto contrastato, manifesta tutta la crisi dell’organismo. Approvata la nuova direzione. Valdo Spini ( PSU) presidente, Giulietto Chiesa (PCI) vicepresidente.
«l’Unità», 29 maggio 1967 [p.2] Aperto ieri a Rimini il Congresso dell'UGI. Proposta la costituzione di un sindacato degli studenti
«l’Unità», 30 maggio 1967 [p.5] Elisabetta Bonucci , II Congresso dell'Unione Goliardica a Rimini. Verso un sindacato degli studenti universitari ? La relazione del presidente Marcello Inghilesi. La crisi degli organismi rappresentativi e dell'UNURI. Iniziato un serrato e vivace dibattito
«l’Unità», 31 maggio 1967 [p.2] Elisabetta Bonucci , II Congresso dell'UGI a Rimini . In discussione ruolo e funzioni del sindacato studentesco
«l’Unità», 1 giugno 1967 [p.2] Elisabetta Bonucci , Concluso il dibattito al Congresso dell’ UGI. Gli interventi dei compagni Michele Figurelli e Giulio Chiesa
«l’Unità», 2 giugno 1967 [p.2] Elisabetta Bonucci , Concluso a Rimini. Congresso UGI : ha vinto la linea unitaria. Valdo Spini (PSU) presidente , Chiesa (PCI) vice presidente. II nuovo Consiglio
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29 maggio
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Si svolge a Roma il vertice per celebrare il decimo anniversario della firma dei Trattati CEE ed Euratom. I Capi di stato e di Governo annunciano che il Trattato di fusione delle istituzioni delle tre Comunità entrerà in vigore con decorrenza dal 1° luglio 1967.
«l’Unità», 29 maggio 1967 [p.1] Maria A. Macciocchi ,Nel decennale dei trattati della CEE. Oggi De Gaulle a Romaper il vertice dei Sei. Sull’ incontro grava l’ ombra della crisi nel vicino Oriente. Il tema della guerra e della pace al centro deWincontro politico
«l’Unità», 30 maggio 1967 [pp.1-2] m. a. m. ( Maria Antonietta Macciocchi), Il “vertice” per il decennale del MEC. Fastosa cerimonia ieri in Campidoglio. Oggi la trattativa politica sull'ingresso della Gran Bretagna, sulla fusione degliEsecutivi e sui rapporti Europa occidentale -Stati Uniti. Un discorso di Saragat
«l’Unità», 31 maggio 1967 [p.1-p.12] Maria A. Macciocchi, Conclusa la riunione dei “Sei” a Roma. La “linea francese” prevale al vertice. Niente di fatto sull'ingresso della Gran Bretagna . Si delinea una certa intesa politica tra i Sei e una estesa collaborazione economica fra tutti i paesi del continente
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2 - 4 giugno
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A Berlino Ovest nel corso di una manifestazione studentesca contro la visita dello Scià di Persia un agente di polizia in borghese polizia uccide lo studente ventiseienne Benno Ohnesorg. Immediata la protesta dell’Università di Berlino che entra in lotta per tre giorni. Di lì a poco in onore dello studente assassinato nascerà il gruppo «2 giugno».
«l’Unità», 3 giugno 1967 [ p.12] Studente uccisoa Berlino Ovestdurante unamanifestazionecontro lo Scià
«l’Unità», 4 giugno 1967 [ p.7] Romolo Caccavale, Durante la protesta contro lo Scià di Persia. Ucciso da un poliziotto lo studente a Berlino Ovest. Vergognoso elogio del borgomastro all'assassino. Numerose Università tedesche solidali con la protesta degli studenti berlinesi ; Per I'assassinio dello studente a Berlino Ovest. La FGCI esprime losdegno dei giovanicomunisti italiani
«l’Unità», 5 giugno 1967 [ p.12] Romolo Caccavale,Sdegnata risposta degli studenti all'assassinio di Benno Ohnesorg. L’Università di Berlinoin lotta per tre giorni. Preannunciate dal sindaco socialdemocratico eccezionali misure di repression contro i manifestanti. Come lo studente tedesco fu massacrato dai poliziotti ; Per le repressioni nella RFT e a Berlino Ovest. Protestano gli studenti iraniani
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2 giugno |
A Milano oltre 100.000 persone sfilano per la pace nel Vietnam. Presenze e adesioni largamente unitarie. Conclude la manifestazione in Piazza Castello Ferruccio Parri. Approvato l’appello : “L’Italia per il Vietnam” che è stato alla base della preparazione dell’iniziativa.
«l’Unità», 3 giugno 1967 [ pp.1-2] p.1-Editoriale, Achille Occhetto, Il vero pericolo di destra ; pp.1-2- Augusto Pancaldi, Il Nord celebra il 2 giugno nella capitale lombrada con un immenso corteo che sfila tra due ali ininterrotte di folla. In 100.000 nel cuore di Milanoper la pace nel Vietnam. Un'unità senza precedenti si è espressa nelle presenze al corteo e nelle adesioni. In piazza Castello hanno parlato il prof. Margaria, il pastore evangelico Vinay, il presidente della ACLI lombarde Albani, Lombardi, il prof. Corghi, Amendola e Luzzatto. Ha chiuso la manifestazione Ferruccio Parri. Messaggi dei combattenti vietnamiti , di La Pira e di Pauling — L'appello unitario ; p.2- [ Testo dell’appello “L’Italia per il Vietnam”] ; I discorsi dei rappresentanti della cultura, politici, sindacali e del mondo cattolico. “L'aggressione USA deve cessare”. Dopo la trasmissione del messaggio del rappresentante in Europa del FNL, Han Tham Lan e gli interventi del prof. Margaria, Vinay, Albani, Lombardi, Corghi, Amendola, Luzzatto e Parri sono stati letti l'appello unitario e le adesioni del professor La Pira e del premio Nobel Pauling ; // messaggio del rappresentante in Europa del FNL
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La guerra dei sei giorni |
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5 giugno
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L'aviazione israeliana sferra un attacco a sorpresa a larga scala (Operazione Focus) contro Egitto, Giordania e Siria, iniziando quell’azione preventiva che prenderà il nome di “guerra dei sei giorni”. L'Egitto perde la penisola del Sinai, la Giordania tutti i territori ad Ovest del Giordano inclusa la parte orientale di Gerusalemme che viene dichiarata capitale, la Siria le alture del Golan.
«La Stampa», 6 giugno 1967 [pp.1-5] p.1-Titolo pagina: Si è accesa la guerra nel Medio Oriente. Israele combatte su quattro fronti aspri scontri per terra e per cielo. Le truppe di Tel Aviv rispondono con una vasta offensiva ad un attacco egiziano. Le operazioni si estendono a Siria, Giordania e Libano. Dure battaglie nel Sinai attorno alla striscia di Gaza: gli egiziani sarebbero circondati. Massicce incursioni aeree israeliane su obbiettivi militari del Cairo, del Canale di Suez, su Amman e Damasco. Le aviazioni arabe replicano con attacchi su Tel Aviv ed altre città israeliane: colpita una località balneare. SU e Inghilterra si proclamano neutrali, Mosca intima ad Israele di sospendere immediatamente l’”aggressione”; Editoriale, La situazione; Le forze che si fronteggiano [mappa]; Francesco Rosso, La lotta decisiva è nel Sinai. Scontri tra carri armati nel deserto. Occupato dagli israeliani un centro strategico nella striscia di Gaza. Il primo ministro Eshkol dichiara in Parlamento: “Abbiamo inferto all’Egitto un duro colpo”; p.2- Titolo pagina: Le battaglie di Gaza e Gerusalemme; Igor Man, La guerra vista dal Cairo. Il nostro inviato riferisce: Bombardati l’aeroporto ed una base miltare, nessun attacco ai quartieri civili. Quattro allarmi aerei in un giorno. Una vanteria di Nasser: sarebbero stati abbattuti 143 apparecchi israeliani. Esplode l’odio contro l’Occidente: malmenati due giornalisti americani; I bollettini di guerra [dal Cairo e da Tel Aviv]; Israele e i suoi nemici [mappa]; A.P: ( Associated Press), “Difendiamo la nostra esistenza”. Proclama di Dayan alle truppe israeliane. Il capo dell’esercito d’Israele dichiara: “Soldati, siate calmi e forti. Non siamo impegnati in una conquista, ma nella difesa della nostra vita”. Gli appelli del primo ministro Eshkol e del ministro degli Esteri Eban; Francesco Rosso, Il nostro inviato Francesco Rosso in “prima linea”. Le forze d’Israele sfondano a Gaza e attraversano il confine. Occupato il villaggio di Khan Yunis, teatro di una battaglia nella campagna del 1956. I carri armati di Tel Aviv proseguono la marcia verso il mare. Aerei portano nuove truppe. È ritenuto possibile un attacco decisivo nella notte per accerchiare gli egiziani; r.s., Furibonda lotta con i giordani per la sede dell’ONU a Gerusalemme; p.3- Titolo pagina: Stati Uniti e Inghilterra si proclamano neutrali; Ferdinando Vegas, Una guerra che rischia di travolgere il mondo; Mario Ciriello, Wilson in continuo contatto con Johnson, Kossighin, De Gaulle. Il primo ministro inglese ha anche parlato telefonicamente con Thant. Londra, che si è proclamata neutrale, studia un piano di negoziati in seno all’ONU; Nicola Caracciolo, Appello di Johnson ad Egitto e Israele perché sospendano “subito” il fuoco. Monito della Casa Bianca: “Sappiamo che le conseguenze di questa lotta inutile e distruttiva saranno tragiche se non cesserà immediatamente”. Un’iniziativa americana all’ONU per un’azione comune coi russi: Mosca solidale con gli arabi; f.p., Paolo VI propone all’ONU Gerusalemme città aperta; A.P. ( Associated Press), Mosca intima ad Israele di “sospendere l’aggressione”. La fine delle azioni militari dev’essere incondizionata: “L’URSS, altrimenti, si riserva di prendere tutte le misure necessarie”; p.4- Michele Tito, Dopo un incontro con Saragat, Fanfani e Nenni. Dichiarazioni di Moro alla TV: “ È in gioco la pace nel mondo”. Il presidente del Consiglio ricorda che è la grande occasione per l’ONU di affermare il suo prestigio e la sua autorità. Energico intervento del governo presso le grandi potenze e le Nazioni Unite perché si ponga fine alle “procedure dilatorie” e si rendano “indilazionabili misure per ristabilire la pace con giustizia”. La Direzione del PSU afferma che Israele si trova di fronte al pericolo di genocidio e chede un’azione comune contro questo pericolo; Sandro Viola, Il generale vuole mantenere l’ “equidistanza”. De Gaulle sospende l’invio di armi e munizioni a Tel Aviv. Indignazione e violente proteste a Parigi. L’ex ministro Daniel Mayer dichiara: “Mi vergogno di essere francese. La politica ufficiale della Francia significa l’abbandono di un Paese amico ed alleato”. Oggi partono per Israele i primi volontari. De Gaulle rinvia il viaggio in Polonia; l.f. (Lamberto Furno), Tra poche ore le prime partenze per aereo. Centinaia di italiani chiedono di partire volontari per Israele. A Roma donna Francesca De Gasperi presiede un comitato per la raccolta del sangue e dei fondi da inviare a Tel Aviv. Commosso ringraziamento del dott. Piperno, presidente delle Comunità israelitiche: “Gli italiani ripetono la stupenda prova di solidarietà che ci diedero quand’eravamo sotto l’oppressione nazista”; e.c., Numerosi israeliti inglesi si arruolano come volontari. Le prime partenze previste per oggi. Il banchiere Rothschild apre una sottoscrizione: raccolti 5 miliardi di lire in un giorno; p.5-Titolo pagina: Le ultime notizie dai fronti; f.r. (Francesco Rosso), Mentre scrivo suona l’allarme; [notizie] ; Igor Man, Informazioni contrastanti sull’andamento delle operazioni militari. Nasser covoca nella notte i generali per un improvviso consiglio di guerra. La riunione indetta dopo la notizia di scontri aerei presso Sharm el Sheikh ( all’ingresso del Golfo di Akaba). La folla al Cairo si esalta ascoltando i bollettini e i roventi “slogans” contro Israele. Quando lo “speaker” annuncia che anche la Siria sta combattendo, un funzionario governativo esclama: “La guerra santa è davvero cominciata”; Tito Sansa, Bonn ( neutrale) promette “aiuti umanitari” alle due parti. Il governo federale “deplora” l’inizio delle ostilità. Piani per sgombrare quattromila tedeschi dal Medio Oriente
«La Stampa», 7 giugno 1967 [pp.1-5] p.1-Titolo pagina: Si delinea una vittoria più clamorosa che nel ’56. Israele avanza su tutti i fronti. Nasser blocca il Canale di Suez. Le truppe di Tel Aviv conquistano Gaza ed altri importanti centri strategici nel Sinai. L’egitto ammette:”Si combatte su suolo arabo”. Ma spiega la sconfitta con l’assurda accusa che l’aviazione americana e quella inglese appoggiano l’offensiva di Israele. Il Cairo rompe le relazioni diplomatiche con Washington ed espelle tutti gli americani. Sugli altri fronti. Occupata la Gerusalemme araba, le truppe israeliane penetrano in Giordania. Raggiunto alle Nazioni Unite l’accordo per ordinare la sospensione immediata dei combattimenti sulle posizioni occupate; Editoriale, La situazione; Francesco Rosso, Le forze israeliane marciano verso Porto Said. Poderosa azione dei carri armati nel deserto. L’offensiva di Israele si sviluppa su tre direttrici. Il grosso delle truppe egiziane concentrato nel sud del Sinai per difendere l’accesso ad Akaba. Tel Aviv è tranquilla: quasi cessati gli allarmi aerei, l’aviazione di Nasser ha subito perdite gravissime; p.2- Titolo pagina: Nasser ammette: “Si combatte in Egitto”; Igor Man, La guerra vista dal Cairo. L’ultimo bollettino del comando supremo dichiara: “Le nostre forze sono impegnate in durissimi combattimenti su territorio egiziano”. L’aviazione annuncia di aver abbattuto un “gran numero” di aerei nemici. Un pilota israeliano si salva col paracadute, ma è ucciso a calci e a pugni da contadini arabi; I bollettini di guerra [dal Cairo e da Tel Aviv]; r.s., Offensiva-lampo nella frontiera giordana. Gli israeliani sono penetrati in territorio nemico occupando diverse località di importanza strategica; Eugenio Altieri, I luoghi santi di Gerusalemme presi dagli israeliani dopo dura lotta. Commozione per la conquista del “Muro del Pianto”, che faceva parte del Tempio di Salomone. Colpiti dalle bombe la “Chiesa della Dormizione”, costruita sulla tomba della Madonna, ed il Museo di Israele. Parecchi morti e 500 feriti; p.3-Titolo pagina: Il Cairo rompe le relazioni con l’America; Ferdinando Vegas, Cosa il blocco di Suez rappresenta per l’Europa; Assurde accuse egiziane agli SU per giustificare la dura sconfitta militare. Nasser sostiene che gli americani (in appoggio ad Israele) avrebbero colpito basi arabe con apparecchi partiti da tre portaerei. Siria e Giordania rivolgono la stessa accusa alla Gran Bretagna. La chiusura del Canale ordinata per “rappresaglia”. Violente manifestazioni contro gli Stati Uniti al Cairo; Nicola Caracciolo, La seduta del Consiglio di Sicurezza. Unanime accordo all’ONU per ordinare il “cessate il fuoco”. L’intesa ( raggiunta dopo intense consultazioni tra Stati Uniti e Russia) prevede la sospensione immediata dei combattimenti, senza alcuna clausola per il ritiro delle truppe sulle posizioni di partenza. L’URSS ha accettato perché Nasser è in difficoltà; (Ansa), Cautela di Mosca alle richieste dell’Egitto. Accuse della “Pravda ” ad Israele “che ha provocato la guerra”. Nessun commento del governo sovietico; Mario Ciriello, Wilson respinge con sdegno le “mostruose” calunnie degli arabi. Ha negato che aerei inglesi e americani abbiano partecipato alle incursioni con gli israeliani, ha ammonito che il blocco delle forniture petrolifere si risolverà in un danno per gli arabi, ha accusato Nasser di aver “superato i limiti del diritto internazionale” chiudendo il canale di Suez; p.4- Titolo pagina: I Paesi arabi bloccano il petrolio all’Occidente; Michele Tito, Fanfani riferisce oggi alla Camera sulle iniziative del nostro governo. Ferma decisione di appoggiare l’Onu e di invitare con appelli le grandi Potenze perché si accordino per il ritorno della pace. Nenni dice: “Non possiamo dare la sensazione, come danno altri, di una inerzia passiva e di una rinuncia morale”. Polemiche sull’opportunità politica di una aperta condanna dei Paesi arabi. Imbarazzo del PCI che accusa l’Italia di parteggiare per Israele; L’Irak sospende le forniture per la “politica anglo-americana”. Eguale decisione hanno preso il Kuwait, Siria e Algeria. Ordinato l’arresto del pompaggio del petrolio ai porti del Mediterraneo; Tito Sansa, Partiti da Londra per Tel Aviv tre aerei israeliani con medicine e armi. Gara di generosità in Inghilterra: già raccolti 8 miliardi di lire, un migliaio di volontari pronti ad arruolarsi. Ex prigionieri dei campi nazisti chiederanno oggi alla ambasciata russa di “non appoggiare Nasser nel tentativo di distruggere Israele”; ar. ba. (Arturo Barone), Non sono necessari in Italia provvedimenti per la benzina. Allo stato dei fatti, nulla giustifica misure eccezionali. Le maggiori compagnie petrolifere assicurano un adeguato livello delle scorte ( la riserva legale è pari al fabbisogno di 56 giorni). La chiusura del Canale di Suez era scontata. Previste riunioni quotidiane dei responsabili dell’approvvigionamento; I giornali svizzeri scrivono: “Israele lotta per sopravvivere”; p.5- Titolo pagina: Le ultime notizie dai fronti militari; Francesco Rosso, Nella notte a Gerusalemme si riaccende la battaglia; Gli israeliani conquistano Gaza e sfondano nel Sinai le linee nemiche. Le truppe egiziane chiuse in una “sacca” sul mare. Rapida avanzata dei carri armati nel deserto: occupati i centri strategici vitali di Abbou Egueila ed El Arish. Gli israeliani sono a 150 Km dal Canale; Sandro Viola, L’opinione pubblica preme su De Gaulle perché prenda posizione in favore d’Israele. Stamane si riunisce il Consiglio dei ministri per esaminare la situazione in Medio Oriente, nel pomeriggio Couve de Murville esporrà le decisioni prese dall’Assemblea Nazionale. Il generale De Gaulle sarebbe irritato con gli Stati Arabi che hanno respinto all’ONU la sua proposta di compromesso. Si moltiplicano le iniziative di tutte le categorie in appoggio a Tel Aviv; l.f. (Lamberto Furno), I primi volontari italiani partiranno oggi in aereo. Vi è anche la figlia del produttore Ergas. Continuano le offerte di sangue e medicine. L’adesione del sindaco di Torino. Israele rifiuta l’invito di mandare i bimbi a Roma: “ No, abbiamo creato questo Paese e restiamo qui a difenderlo”
«La Stampa», 8 giugno 1967 [pp.1-5] p.1-Titolo pagina: Una guerra-lampo più breve che nel ’56. Le truppe di Israele giunte al Canale. Egiziani in rotta, La Giordania crolla. Il capo di SM israeliano, gen. Rabin, annuncia: “Il nostro esercito ha affrontato da solo Egitto, Siria, Giordania ed Irak e li ha stroncati”. Un bollettino di guerra diffuso ieri sera proclama: “I soldati di Nasser si tolgono le scarpoe e le gettano nel deserto per fuggire più in fretta. Il Sinai è nelle nostre mani”. Occupato da paracadutisti e “marines” l’avanposto di Sharm EL Sheikn, che controlla Akaba. L’ONU intima di sospendere il fuoco. L’ultimatum scadeva ieri alle 22: gli arabi non lo hanno ancora accolto, Israele è pronta a cessare i combattimenti purchè facciano altrettanto tutti i paesi sotto comando unificato di Nasser; Editoriale, La situazione; Francesco Rosso, La travolgente avanzata nel deserto; L’ordine di tregua non ancora accolto; p.2-Titolo pagina: L’Egitto battuto in sessanta ore; Francesco Rosso, Ho visto a Gerusalemme la battaglia dei “luoghi santi”. La città è caduta in mani israeliane a mezzogiorno di ieri dopo una dura lotta con artiglierie, carri armati, aerei. Si è combattuto in certi quartieri casa per casa. Poi ogni resistenza è cessata. Era il trionfo per Israele: dopo 2000 anni Gerusalemme tornava agli ebrei; Nasser ammette la sconfitta ma rifiuta la tregua dell’ONU. Radio Cairo ieri mattina ha proclamato: “Intendiamo continuare la guerra”. Ma nel tardo pomeriggio l’emittente ha annunciato:” Abbiamo dovuto sgomberare parte delle nostre posizioni nel Sinai e ci siamo ritirati su una seconda linea”. Perduto l’avamposto di Sharm El Sheikh, che controlla l’accesso ad Akaba. Voci al Cairo di un attentato a Nasser, subito smentite dalla notizia di un messaggio inviato dal capo egiziano a Kossighin; Igor Man, La guerra vista dal Cairo. Fino a poche ore prima della disfatta, i bollettini militari parlavano di “attacchi nemici respinti”, di “controffensive” di “forti bombardamenti su basi israeliane”; Eugenio Altieri, Entro con il generale Dayan nella “città vecchia” dopo la resa. Su ogni casa, una bandiera o un fazzoletto bianchi. La città reca i segni della battaglia. Bande isolate di cecchini giordani sparano sul Santo sepolcro. La commozione degli israeliani al “Muro del Pianto”; p.3- Luigi Salvatorelli, Bisogna imporre agli arabi il riconoscimento di Israele; Nicola Caracciolo, Inspiegabile atteggiamento dei Paesi sconfitti. Gli arabi si oppongono per la seconda volta all’appello delle NU per “cessare il fuoco”. L’ultimatum del Consiglio di Sicurezza ( proposto dall’URSS e accolto all’unanimità) scadeva ieri sera alle ore 22. Il ministro degli Esteri di Tel Aviv si dichiara pronto all’armistizio purché tutti gli arabi depongano le armi. Ma il rappresentante del Cairo proclama che l’Egitto sospenderà i combattimenti soltanto se Israele ritirerà le sue truppe dai territori occupati; r.s., Mosca intima a Tel Aviv di sospendere le azioni belliche. In caso contrario minaccia di troncare le relazioni diplomatiche con Israele. Passo degli ambasciatori arabi presso il ministero degli Esteri sovietico. Imbarazzo in URSS per la clamorosa sconfitta di Nasser; Mario Ciriello, Brown illustra ai Comuni gli ultimi sviluppi del conflitto. Il ministro degli Esteri inglese dichiara: “È ormai chiaro che Israele ha avuto il sopravvento sia in Egitto che in Giordania”; p.4- Michele Tito, Il ministro degli Esteri alla Commissione del Senato. I partiti approvano la politica del governo per il Medio Oriente. Fanfani rivendica il merito di aver difeso l’iniziativa dell’ONU. Respinge l’accusa di “aver fatto turpe mercato della verità” e fa capire che l’Italia avvertì i Paesi arabi di ritenere giuste le ragioni di Israele. “Personalmente, dice, abbiamo invidiato i concittadini che, privi di responsabilità di governo, hanno potuto liberamente manifestare le proprie convinzioni”. Per la prima volta anche il PCI dà voto favorevole; Mario Ciriello, Voci sulla sorte del capo arabo. Nasser è in pericolo? L’ipotesi è dell’ “Evening Standard” di Londra che ritiene imminente al Cairo un colpo di Stato. Il giornale scrive: “Il comando militare è già stato assunto dal gen. Mortaga, capo delle truppe egiziane nel Sinai”. Scetticismo del “Times”. Il ministro degli Esteri Brown dichiara: “Non mi risulta”; Sandro Viola, Parigi: “Da questa prova crudele deve nascere una pace vera e duratura”. “Non basta superare le difficoltà attuali- dichiara il governo- Nascerebbero soltanto nuovi conflitti”. La Francia cerca di mantenersi neutrale. Il gen. De Gaulle ha rivelato di essere stato in continuo contatto telefonico con Kossighin; ar.ba. (Arturo Barone), Dopo il blocco da parte di Libia e Arabia Saudita. Per le forniture di petrolio aumentano le incertezze. Ieri a Roma si è avuta un’altra riunione di esperti; p.5- Titolo pagina: Le ultime notizie dai fronti; r.s., Le truppe israelbliane giunte al fiume Giordano. L’esercito di Amman è in rotta. Occupata Gerico, Betlemme e Nablus. Violento scontro con un “commando” egiziano ; I bollettini di guerra [dal Cairo e da Tel Aviv]; n.c. (Nicola Caracciolo), Scambio di messaggi tra Casa Bianca e Cremlino. Johnson e Kossighin col “telefono rosso” si sono mantenuti in continuo contatto. La politica americana rimane quella di cercare una “intesa globale” con Mosca. Gli Stati Uniti, inoltre, si preoccupano di evitare una rottura irreparabile con i Paesi arabi; i.m. ( Igor Man), L’attesa al Cairo di notizie dai fronti. Si vive nei rifugi, tra continui allarmi aerei; (Associated Press), Il gen. Dayan dichiara: “Suez non è nel nostro programma. Una conferenza stampa del nuovo ministro della Difesa israeliano
«La Stampa», 9 giugno 1967 [pp.1-5] p.1-Titolo pagina: Dopo la disastrosa sconfitta nel Sinai. Nasser ha accettato l’armistizio. L’annuncio dato ieri sera alle 21,30 (ora italiana) al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Al Cairo la popolazione è stata informata dalla radio soltanto dopo mezzanotte: fino ad allora l’emittente aveva continuato a proclamare che il Paese “combatterà fino alla vittoria”. Dopo 4 giorni di guerra, Israele occupa quasi tutto il Sinai, è attestato sul Canale di Suez, ha riaperto ( e controlla) la navigazione nel Golfo di Akaba. Truppe israeliane sono penetrate in profondità in Giordania conquistando i luoghi santi. Anche Damasco aderisce nella notte alla tregua; Editoriale, La situazione; Il proclama a Tel Aviv della completa vittoria; Nicola Caracciolo, Thant legge all’ONU la decisione egiziana. Il delegato del Cairo comunica: “Il mio governo accetta l’appello del Consiglio di Sicurezza per la cessazione del fuoco, a patto che Israele faccia altrettanto”. Tel Aviv ha subito promesso che sospenderà i combattimenti. Verso un “vertice” russo- americano per la situazione in Medio Oriente?; p.2- Francesco Rosso, L’irresistibile avanzata degli israeliani nel deserto. L’ultima giornata della guerra-lampo. Il nostro inviato Francesco Rosso ha visitato il fronte del Sinai: “Sulla sabbia infuocata- scrive- giacciono i cadaveri di soldati uccisi in combattimento o morti di sete durante la fuga. Ed accanto ai cadaveri ci sono le carcasse di centinaia di carri armati distrutti. Gli egiziani in rotta hanno abbandonato camion e “jeeps” infatti. Gli israeliani li hanno dipinti di bianco e li usano nei loro spostamenti”. I resti dell’esercito di Nasser, chiusi in una sacca, hanno tentato una disperata offensiva per aprirsi la strada verso il mare: sono stati sbaragliati; I bollettini di guerra [dal Cairo e da Tel Aviv]; Il Cairo prima della tregua. Per tutta la giornata la radio ha trasmesso bellicosi bollettini annunciando una controffensiva sul Sinai. Notizie fantasiose: una colonna corazzata di Tel Aviv “spazzata via”, 4500 prigionieri portati al Cairo. Un centinaio di italiani lasciano l’Egitto per mare; (Associated Press), La Giordania smentisce l’aiuto degli aerei occidentali a Israele. Comunicazione di Amman al Foreign Office. Nasser sosteneva che l’aviazione inglese e quella statunitense avessero partecipato alle incursioni contro l’Egitto; p.3- Titolo pagina: Si cerca una pace stabile per il Medio Oriente; Ferdinando Vegas, Hussein rischia il trono. ( il sovrano della Giordania è entrato in guerra contro Israele per salvare la monarchia minacciata dal nazionalismo arabo. Ora, dopo la sconfitta, la sua posizione si fa difficile); ( Associated Press), Il giovane re spiega ad Amman perché ha accettato l’armistizio. Il sovrano sfinito, con la barba lunga, le lacrime agli occhi dichiara: ”Le nostre perdite sono state tremende, la superiorità di Israele era schiacciante; Mario Ciriello, Londra: È necessario riconciliare gli animi. Il ministro degli Esteri Brown dichiara ai Comuni: “Una volta stabilita la tregua, le Nazioni Unite dovranno dare un assetto stabile al Medio Oriente, su una base di equità per tutti”; r.s., Mosca ha convinto gli arabi che la partita era perduta. Ieri vi è stato un nuovo colloquio del vice ministro degli Esteri con i rappresentanti arabi. Ora il governo sovietico sembra impeganto a salvare Nasser dalle conseguenze della sconfitta. Le “Izvestia” scrivono : “ Israele non potrà tenersi le terre occupate”; p.5- Vittorio Gorresio, La guerra ha investito la città tre volte sacra. Il volto di Gerusalemme. Santa per gli ebrei, i cristiani e gli islamici, da diciannove anni era divisa da un “muro” più invalicabile di quello di Berlino. Nella frontiera, che spartiva la città in due terre reciprocamente proibite, era aperto solo lo spiraglio della Porta di Mandelbaum, ma non potevano varcarlo nemmeno i cristiani residenti in Israele. In un’unica occasione vi fu una più larga possibilità di passaggio: il giorno dell’Epifania cattolica 1964 (festa di Natale per gli ortodossi), durante il viaggio di Paolo VI. In quella occasione furono dette parole di pace e sorsero speranze, cadute già l’indomani. Per la prima volta dal ’48, l’avanzata israeliana ha riunificato la città; ( «The Times») , I danni della guerra ai luoghi santi sono dolorosi, ma non molto gravi. A Gerusalemme case bruciate e strade ingombre di amcerie. Sulla via di Betlemme i cadaveri di una donna e di un bimbo, coperti con un velo azzurro. Un ufficiale israeliano dichiara: “E’ terribile, ma cosa potevamo fare?”
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11-12 giugno |
Si svolgono le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana
«l’Unità», 13 giugno 1967 [ pp.1-3] pp.1-2- In confronto alle precedent! consultazioni elettorali. Il PCI recupera in Siciliae avanza nelresto d’Italia. II nostro Partito passa in Sicilia dal 17,3 del 1964 al 21,3%. Affermazione comunista nelle Puglie. Oscillante la DC. Stazionario o in regresso il PSU . Avanzata del PSIUP e successo del PRI. Delusione per il fallimento della forsennata campagna anticomunista . Miglioramenti del nostro Partito a Pisa, Crotone e in molte località del Mezzogiorno e del Nord ; p.1- Una dichiarazione del compagno Longo ; Riepilogo generale Sicilia [ tabella] ; Comune di Siena [tabella] ; Comune di Pisa [tabella] ; p.2- Giorgio Frasca Polara , La DC ha perduto in Sicilia oltre quarantacinquemila voti. Ancora più gravi i regressi rispetto alle comunali del '64. Trombati I'ex presidente D'Angelo e Rubino, fratello del protagonisfa del sacco di Agrigento. Sensibile recupero comunista rispetto alla consultazione elettorale di tre anni fa. L'affermazione conseguita dai PSIUP e dai PRI ; I seggi all’Assemblea ; Italo Palasciano, Nelle elezioni comunali . Notevole successo del PCI nelle Puglie. Hanno votato circa centomila elettori. 2500 voti in piùal PCI. L'avanzata nel Brindisino ; a.c. ( Alessandro Cardulli ), Pisa : avanza il PCI. Sconfitto il centro-sinistra ; Riepilogo generale dei comuni sopra i 5000 abitanti [ tabella] ; p.3- Titolo pagina : I risultati delle elezioni in Sicilia ; Il voto circoscrizione per circoscrizione [tabella ] ; Il voto nei capoluoghi di provincia [ tabella]
«l’Unità», 14 giugno 1967 [ p.2] Titolo pagina : Commenti e dati sui risultati elettorale ; Giorgio Frasca Polara, Sicilia. Confermata la flessione della DC e la ripresa del PCI. 45 mila voti in meno ai democristiani rispetto al '63 e trentamila (nei capoluoghi) rispettoalle amministrative di tre anni fa. Come so no stati “gonfiati ” i voti del PSU ; i.p. ( Italo Palasciano ) , Puglia. E’ generatelo spostamentoa sinistra. Tremila voti in piu ai comunisti. Più netta I'avanzata in provincia di Brindisi, dove si votava in un terzo dei Comuni ( i comunisti dal 16,7 al 21,3 per cento). Dichiarazione di Reichlin; s.p. , Toscana. II successo del PCI haaperto la strada a nuove maggioranze. Forte avanzata comunista a Pisa dove il PSU perde oltre il 5 per cento. Maggioranza assoluta PCI- PSIUP a Montevarchi. A Siena l’ unica aiternativa al Commissario è una Giunta unitaria di sinistra. A Pietrasanta le sinistre hanno superato il 60 per cento. Conquistato dai comunisti il Comune di Lari. Confermata la grande forza del PCI a Orbetello ; La Direzione del PSIUP sulle elezioni ; Campania. L’avanzata del PCI a Castellammare. Neilcentro stabiese, la lista comunista raggiunge il 30 per cento, i socialist! divisi perdono tre puntif dimezzati i voti del PLI e del MSI. Comunisti e socialist! uniti sconfiggono la DC a Qualiano ; m.p. Delta padano. Il PCI col 50 % dei seggi propone giunte di sinistra. Nei tre centri di Ariano, Contarina e Donada nel Polesine, il nostro partito ha totalizzato 5.666 votipari al 46,7 per cento . DC e PSU arretrano . Nell’unità popolare I'alternativa alle gestioni commissariali
«La Stampa», 10 giugno 1967 [p.5] Mario Fazio, Per il rinnovo dell’Assemblea generale. In Sicilia domani alle urne oltre tre milioni di elettori. Rumor ha concluso la campagna elettorale giovedì , Moro, Nenni e La Malfa ieri sera. Non si prevedono spostamenti di forze. Si dà per certa la scomparsa del partito monarchico. Un’incognita : le schede bianche per protesta. A Licata i cittadini minacciano di non votare per il ritardo nella costruzione dell’acquedotto ; Le precedenti elezioni nella regione siciliana ; La campagna elettorale terminata a mezzanotte. Lunedì sera i riusltati delle elezioni in Sicilia ; Fanfani chiude a Siena la campagna della DC
«La Stampa», 13 giugno 1967 [p.5] Titolo pagina : I risultati elettorali per la Regione in Sicilia. I partiti del governo si rafforzano. Una netta flessione dei comunisti. La DC guadagna rispetto alle politiche e perde rispetto alla regionali. I socialisti uniti mantegono bene le posizioni che avevano prima della scissione del PSIUP. Il PCI in declino in confronto sia alle precedenti regionali sia alle politiche a vantaggio soprattutto del PSIUP. Il partito liberale arretra a favore dell’estrema destra ; Michele Tito, Prova positiva del centro-sinistra ; L’on. Rumor esprime la soddisfazione della DC ; I dati ufficiali delle votazioni per la nuova Assemblea siciliana [ tabella] ; I voti di ogni provincia ; Mario Fazio, Il centro-sinistra alla Regione disporrà di 51 deputati su 90 ; g. n., Impossibile formare una maggioranza a Pisa. La DC guadagna 1 seggio, il PCI passa dal 31 al 33% ; A Siena avanzano DC e PSU ma la giunta resta difficile
«La Stampa», 14 giugno 1967 [p.1] Michele Tito, Il successo elettorale dei partiti del governo. È dovuto, specialmente in Sicilia, al relaismo e al coraggio con cui sono stati affronttai problemi e responsabilità. La DC conserva la sua forza , socialisti e repubblicani trovano nuovi ampi consensi. IL PSIUP è in concorrenza con il PCI, che cede anche nella roccaforte di Siena ; Mario Fazio, I risultatii delle elezioni. Parecchi uomini nuovi nella Regione siciliana. Questa consultazione ha segnato la fine del clientelismo e del sistema dei pacchi-dono agli elettori. Tutti si attendono un rinnovamento soprattutto morale. Le schede binache o nulle sono state 112.734 su circa due milioni e mezzo di votanti. Su molte era scritto : “ Dateci acqua” ; Come si è votato in Sicilia negli ultimi dieci anni [tabella]
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13 giugno
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Il Presidente della Repubblica Saragat nomina il poeta Eugenio Montale senatore a vita per altissimi meriti nel campo letterario e artistico.
«l’Unità», 14 giugno 1967 [ p.4] Senatore a vita il poeta Eugenio Montale
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14 giugno
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La risoluzione 237 dell’ONU relativa al conflitto arabo-israeliano, raccomanda alle parti in conflitto “di rispettare scrupolosamente i principi umanitari che disciplinano il trattamento dei prigionieri di guerra e la protezione dei civili in tempo di guerra.
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15 giugno
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Il Presidente della Repubblica Saragat, in visita ufficiale a Benevento e Avellino, interviene sulla questione mediorientale, affermando che nell’attesa di un consolidamento del ruolo delle Nazioni Unite, è necessario consolidare i patti difensivi, come l’Alleanza atlantica.
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17 giugno
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Si riunisce, su richiesta dell’URSS, l’Assemblea dell’ONU.
«La Stampa», 17 giugno 1967 [p.1] Titolo: Si apre, fra molte incertezze, la difficile battaglia diplomatica. Colloquio De Gaulle-Kossighin a Parigi. Oggi si riunisce l’Assemblea dell’ONU. Il generale e il “premier” sovietico hanno parlato per 40 minuti da soli, poi le conversazioni sono proseguite per oltre due ore con i ministri degli Esteri. L’incontro era stato concordato attraverso il “telefono verde” che collega direttamente l’Eliseo e il Cremlino. Nessun comunicato sui risultati del colloquio, Kossighin è ripartito nella notte per New York. L’assemblea straordinaria dell’ONU, convocata per iniziativa di Mosca, si riunisce oggi pomeriggio, ma il dibattito, su richiesta sovietica, s’inizierà soltanto lunedì; Ferdinando Vegas, Russi e americani cercano un’intesa; Sandro Volta, L’URSS non spera nella condanna di Israele; n.c. (Nicola Caracciolo), Il dibattito forse aperto con un rapporto di Thant. Per lunedì sono iscritti a parlare un rappresentante sovietico e uno americano; Michele Tito, Per la crisi nel Medio Oriente. Saragat ha ricevuto Fanfani. Oggi Consiglio dei ministri. Si concorda la linea per le discussioni all’ONU. L’Italia vuole una soluzione definitiva della crisi fra Israele ed i Paesi Arabi, ma nell’ambito delle Nazioni Unite, non con accordi di singole grandi Potenze. Smentiti i dissensi fra i ministri; Nicola Caracciolo, Johnson rinuncia al week-end nel Texas per incontrarsi con il “premier” sovietico?
«La Stampa», 18 giugno 1967 [pp.1-2] p.1-Titolo: Aperta l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Kossighin giunto all’ONU. Vedrà il presidente Johnson? Il primo ministro sovietico è arrivato a New York all’alba di ieri con un seguito di 66 persone. Il lunghissimo corteo di auto ha attraversato la città ancora immersa nel sonno. A Manhattan l’ospite è sceso ed ha percorso a piedi quasi un chilometro fermandosi ad osservare negozi e ristoranti. Una ragazza americana gli ha chiesto in russo: “È sua l’idea della passeggiata?”. “Sì- ha risposto Kossighin- e lei come mai parla il russo?”. Il “premier” è intervenuto all’Assemblea. Non esiste per ora alcuna intesa per un incontro a due. Johnson tuttavia ha rinunciato al “week-end” nel Texas ed è pronto al colloquio; Editoriale, Alberto Ronchey, Cauti sondaggi per stabilire se l’incontro è possibile; Nicola Caracciolo, Il capo delle NU per l’inaugurazione ufficiale. Il dibattito comincia domani. Sembra esclusa la presenza di Johnson; p.2- Michele Tito, Così ha deciso il Consiglio dei ministri. Moro e Fanfani all’ONU. L’Italia respinge la mozione russa. È stato lo stesso ministro degli Esteri a chiedere l’intervento del presidente del Consiglio. L’Italia, respingendo la mozione sovietica per la condanna di Israele, vuole favorire ogni passo per una pace giusta e definitiva nel Medio Oriente. La discussione tra i ministri è stata vivace: Nenni avrebbe criticato alcune “manchevolezze” nelle dichiarazioni ufficiali dei giorni scorsi. Fanfani ha lasciato la riunione prima che terminasse; f.r. (Francesco Rosso), Israele non ha mire territoriali ma esige il riconoscimento come Stato. Il ministro degli Esteri Eban (partito per New York, dove guiderà la delegazione di Tel Aviv all’ONU) dichiara: “Ci prepariamo ad una drammatica battaglia diplomatica”. Se Nasser sarà realista, otterrà grandi vantaggi: potrà sfruttare il petrolio del Sinai, riscuotere i diritti per il transito del Canale di Suez bloccato dalle navi (duecentoventi milioni di dollari l’anno), dedicarsi seriamente allo sviluppo dell’Egitto in grave crisi economica; Mario Ciriello, Wilson domani incontra De Gaulle poi deciderà se andare a New York. Il “premier” e il generale esamineranno se possono inserirsi nel dialogo russo-americano sul Medio Oriente
«La Stampa», 20 giugno 1967 [pp.1-2] p.1-Titolo pagina: Iniziato il dibattito all’Assemblea dell’ONU. Discorsi polemici di Johnson e Kossighin. Il colloquio russo-americano resta aperto. Johnson (parlando a Washington) chiede il riconoscimento di Israele, libera navigazione ad Akaba, integrità territoriale del Medio Oriente, blocco dell’invio di armi nella regione. Kossighin (che ha inaugurato i lavori dell’ONU) propone la condanna di Israele come “aggressore”, il ritiro immediato delle sue truppe dalle terre occupate, l’indennizzo agli arabi. Il primo ministro russo parla anche del Vietnam e chiede la sospensione dei bombardamenti; Editoriale, Alberto Ronchey, Un duro linguaggio ma non inconciliabile; pp.1-2-Nicola Caracciolo, L’intervento del capo russo e la ferma replica di Israele. Sdegnosa risposta ad un raffronto sovietico tra israeliani e nazisti: “Non abbiamo mai firmato un patto con Hitler come fece l’URSS nel ‘39”. Kossighin abbandona l’aula; p.2-Sandro Volta, I colloqui franco-inglesi all’ONU. Wilson non andrà all’ONU se non interviene De Gaulle. Il primo ministro britannico conferma la sua adesione alla Conferenza a quattro proposta dal generale. Ed è d’accordo con lui per premere su Stati Uniti e Russia perché accettino il convegno. Per l’ingresso della Gran Bretagna nel MEC, la posizione della Francia è immutata. De Gaulle esige trattative approfondite tra i Sei prima di discutere con Londra; f.r. (Francesco Rosso), Tel Aviv punta sui colloqui Johnson-Kossighin a New York. La bomba Pechino (si dice in Israele) potrebbe avvicinare i due Grandi. Armi cinesi trovate sul fronte siriano. Esposti presso Tel Aviv i missili russi trovati nel Sinai; (Ansa), Moro e Fanfani a New York. Hanno lasciato ieri Roma, dopo un lungo colloquio con il presidente Saragat. Riferendosi ai lavori dell’ONU, Moro ha dichiarato: invece di pronunciare condanne, bisogna discutere con spirito sereno e costruttivo. Un telegramma di Rumor
«La Stampa», 21 giugno 1967 [p.1] Titolo pagina: Johnson rinnova l’invito a Kossighin, nessuna risposta. All’ONU s’inaspriscono i contrasti. Più difficile il dialogo URSS-SU. Il delegato americano Goldberg nega che Israele possa essere condannato come “aggressore”. Ed esclude il ritiro delle sue truppe sulle posizioni che occupava il 5 giugno, all’inizio della guerra: “ In questo modo truppe nemiche si fronteggerebbero di nuovo in armi, non esisterebbe una forza internazionale per dividerle, la navigazione negli Stretti sarebbe impedita”. Secondo l’America, l’ONU deve fare ogni sforzo perché arabi ed israeliani trattino direttamente. Duro intervento di Thant, che difende lo sgombero dei “caschi blu” dal Sinai. Oggi parla Moro; Editoriale, Alberto Ronchey, Il dissenso è profondo; Nicola Caracciolo, Il discorso americano in favore di Israele; n.c. (Nicola Caracciolo), I contatti di Rusk-Gromyko per cercare una base d’intesa; r.s., Il presidente dell’URSS, Podgorni oggi al Cairo su invito di Nasser. Euforia tra gli egiziani. La visita costituisce un vistoso rilancio per il prestigio di Nasser. Un commento ufficioso: “ La nostra lotta contro l’imperialismo sta per entrare nella fase attiva. Siamo ad una svolta storica”; Igor Man, In Egitto si parla di “impegno russo totale”; (Associated Press), Tel Aviv è pronta a colloqui con gli arabi. Il primo ministro Eshkol si dice disposto a negoziare in “qualsiasi momento”, “Vogliamo dimenticare il passato e lavorare per una pace durevole”
«La Stampa», 22 giugno 1967 [p.1-p.5] p.1- Alberto Ronchey, Ancora incerto l’incontro tra Johnson e Kossighin. (Ma il ministro degli Esteri canadese dichiara: “Sarei molto sorpreso se il colloquio non avvenisse”); Nicola Caracciolo, Il discorso di Moro all’Assemblea generale. L’Italia ritiene che spetti all’ONU cercare la pace nel Medio Oriente. Il presidente del Consiglio dichiara: occorre che arabi e israeliani riconoscano il rispettivo diritto all’esistenza e si impegnino a vivere in pace, ma la parte delle Nazioni Unite nella pacificazione è essenziale. “Si tratta- ha detto Moro – di gettare le basi per una soluzione ragionevole dei problemi che da tanti anni travagliano il Medio Oriente. E dare un giusto e stabile assetto alla regione, accettato liberamente dalle parti”. “L’Italia non ha dimenticato le sofferenze del popolo israeliano. Ma è consapevole del moto di sviluppo dei Paesi arabi”. L’intervento del ministro inglese Brown; Igor Man, Podgorni giunto al Cairo promette di ricostruire l’esercito egiziano distrutto. Appena sceso dall’aereo, solleva in alto il braccio di Nasser. La folla entusiasta grida: “Allah è con te, Gamal, vinceremo, vinceremo”. “Franca spiegazione” fra i due capi sulla sconfitta: l’URSS chiederebbe ora una più stretta collaborazione tra militari arabi e ufficiali russi. Aiuti sovietici anche per la diga di Assuan; r. s., Il Comitato centrale a Mosca appoggia i popoli arabi. Non ancora diffuso l’intervento del segretario Breznev; p.5- Sandro Volta, Un grave dichiarazione del generale. De Gaulle si allinea con Mosca contro Israele. Il presidente francese “condanna l’apertura delle ostilità da parte di Israele”. Ed afferma: “La sola possibilità di riportare la pace nel Medio Oriente è che gli americani si ritirino dal Vietnam”. La tesi sembra ispirata al colloquio che De Gaulle ha avuto nei giorni scorsi con Kossighin a Parigi; Francesco Rosso, Intervista nel Negev con il “patriarca di Israele”. Ben Gurion ritiene indispensabile negoziare con Nasser “buon patriota”. L’ex primo ministro (80 anni) afferma di parlare a titolo personale. E dichiara: “Se Nasser farà la pace, gli restituiremo il Sinai. Ma dovrà garantirci libera navigazione ad Akaba e Suez”. Israele non ha mire di conquista: “Se la Siria vorrà trattare, non terremo un metro delle sue terre. Ma Gerusalemme è ebrea da 3 mila anni e deve restare ad Israele”. Ben Gurion auspica un nuovo Stato nella Palestina tolta alla Giordania, sovrano ma legato economicamente ad Israele”
«La Stampa», 23 giugno 1967 [p.1-p.5] p.1- Alberto Ronchey, Annuncio della Casa Bianca. Johnson e Kossighin si incontrano oggi; Nicola Caracciolo, Colloquio di Moro e Fanfani con il presidente americano. Una dichiarazione di Johnson a “La Stampa”: “Abbiamo discusso la non- proliferazione atomica, il problema degli invii di armi al Medio Oriente, le prospettive di un mio incontro con Kossighin, la guerra del Vietnam. È stata una conversazione molto utile. Abbiamo sempre avuto eccellenti rapporti con i dirigenti italiani”. Moro afferma in una conferenza stampa: “Sono lieto di aver constatato che le nostre posizioni sono in larga misura convergenti”. Il presidente del Consiglio a colloquio per oltre tre ore con il “premier” russo; Sandro Volta, Quasi unanime condanna contro De Gaulle in Francia. Imbarazzo tra gli stessi gollisti per le dichiarazioni anti-Israele del generale. Allo scoppio della guerra, Malraux voleva andare volontario a Tel Aviv, altri ministri ereno decisi a dimettersi per la “neutralità” proclamata dalla Francia. Una crisi di governo pareva inevitabile: fu scongiurata dalla rapida vittoria israeliana; Mario Ciriello, Brown attaccato ai Comuni per il discorso all’ONU su Israele. Le sue dichiarazioni giudicate troppo filo-arabe da conservatori, liberali e persino alcuni laburisti. Wilson interviene in difesa del ministro degli Esteri, nuove proteste alla Camera. Valanga di telegrammi furibondi invaiti a Dowing Street da cittadini; Ferdinando Vegas, Il generale, “brillante secondo” si è allineato con la Russia; p.5- Francesco Rosso, L’inatteso discorso del presidente francese. Delusione a Tel Aviv per gli attacchi di De Gaulle. Il generale (si dice) sabota la pace nel Medio Oriente in odio agli Stati Uniti. Consensi per il discorso all’ONU di Moro, che ha chiesto trattative dirette tra arabi e israeliani; Gaia Sevadio, Lungo il fronte da Gaza al Mar Rosso. Ho assistito sul Canale di Suez al rimpatri dei feriti egiziani. I più gravi sono trasportati in elicottero, gli altri in camion. Un battello egiziano li raccoglie sulla sponda tenuta dagli israeliani. Questa collaborazione umanitaria procede bene. Nelle zone occupate la vita civile riprende più in fretta di quanto non lasciasse temere la violenza della guerra, ma il rastrellamento dei territori non è finito. Nelle scuole e per le strade si trovano le testimonianze della sfrenata propaganda anti Israele; l.f.(Lamberto Furno), Le reazioni a Roma del discorso del presidente. Moro ritorna stamane dall’ONU. Il 6 luglio riferirà alla Camera. Consensi del PSU e della DC al discorso del presidente al Consiglio alla Nazioni Unite. Il socialista Cattani: “Ha interpretato bene l’animo della maggioranza degli italiani che si pronunciarono a favore di Israele”. IL DC Gava: “Ha parlato da vero uomo di Stato che vuole la pace”; Igor Man, L’URSS promette aiuti all’Egitto ma chiede garanzie a Nasser. Mosca è pronta a concedere nuovi mezzi militari e ad incrementare lo sviluppo economico. Nasser si dovrebbe impegnare a correggere quegli errori nella struttura sociale del Paese che hanno portato alla sconfitta
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17 giugno
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La Cina fa esplodere la sua prima bomba H.
«La Stampa», 18 giugno 1967 [pp.1-2] p.1-r.s., È esplosa in Cina la prima bomba H. Trionfale annuncio a Pechino: “Dopo cinque esperimenti compiuti in due anni e otto mesi, abbiamo fatto scoppiare una bomba all’idrogeno”. L’esplosione è avvenuta in aria, probabilmente sul deserto del Singkiang. Il comunicato cinese dichiara: “Ora possediamo atomiche e missili teleguidati. Ne trarranno beneficio non solo i vietnamiti, ma anche gli arabi impegnati contro l’aggressione degli arabi impegnati contro l’aggressione degli anglo-americani e di Israele; n.c. (Nicola Caracciolo), Atomica molto potente si dice a Washington. Lo scoppio (secondo la Commissione per l’energia nucleare) è stato di vari “megatoni”; p.2-Didimo, La sesta bomba atomica di Pechino. La voce della Cina. Settecento milioni di uomini fanatizzati dal “pensiero” di Mao, possiedono uno strumento di tremenda potenza. La Cina ha battuto in velocità la Francia, e si avvia a diventare la quarta nazione atomica del mondo. Per ora non ha i missili né gli aerei necessari per minacciare l’America, ma è già un pericolo per i suoi vicini, soprattutto l’India
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21 giugno
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Il Presidente del Consiglio Aldo Moro in un discorso alle Nazioni Unite affronta la questione mediorientale, affermando che Israele e i Paesi arabi devono pervenire ad un reciproco riconoscimento del diritto all’esistenza. Il giorno successivo Moro è ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson.
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23 giugno
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Si svolge l’atteso vertice fra Johnson e Kossighin.
«La Stampa», 24 giugno 1967 [p.1-p.7-p.16] p.1-Titolo: Le speranze del mondo puntate sull’incontro. Johnson e Kossighin discutono per oltre cinque ore poi decidono di vedersi nuovamente domani. Due colloqui (interrotti dalla colazione) alla presenza dei soli interpreti. Alla fine il Primo ministro sovietico (che doveva partire oggi per Mosca) dichiara: “Dobbiamo trattare un gran numero di problemi. Perciò abbiamo deciso di incontrarci ancora”. Il presidente americano afferma: “Si è parlato di Medio Oriente, del Vietnam e della non-proliferazione atomica. Abbiamo convenuto che è molto importante raggiungere un accordo su un patto antinucleare”. Kossighin molto soddisfatto ringrazia pubblicamente Johnson dell’iniziativa. Trattative particolari continueranno nei prossimi giorni tra Rusk e Gromyko a New York; Editoriale, Alberto Ronchey, Il “grande vertice”; Nicola Caracciolo, Dopo i colloqui in una villa del New Jersey la folla acclama gli statisti al grido: ”Pace, pace”; p.7- Sandro Volta, Il generale spiega il suo atteggiamento. De Gaulle dichiara: ” Ammiro Israele non gli perdono di aver attaccato”. E aggiunge. “Avevo ammonito Tel Aviv a non fare la guerra”. L’abbandono della neutralità sembra dunque dettata da risentimento personale. Degli arabi ha detto: “Nasser sarà sempre battuto. Appena un carro armato israeliano avrà superato le linee egiziane, nessuno potrà fermarlo prima del Cairo”. Un giudizio sul Vietnam: “È la sola cosa che impedisce un’intesa URSS-USA. Bisogna fermare il conflitto”; (Associated Press), La Romania è contraria alla condanna di Tel Aviv. Il ministro degli Esteri Maurer, parlando all’ONU, dichiara: “La pace si può raggiungere solo con trattative dirette fra israeliani ed arabi”; Igor Man. Clima assurdo in Egitto, La breve campagna si è svolta in un’atmosfera piena di contraddizioni, tra l’esaltazione e la paura, fiducia in false vittorie e sbandamenti. Non meno paradossale è questa tregua provvisoria. Si proclama che “la guerra continua” si arruolano volontari, sul Canale si rinnovano incidenti, ma il Cairo riprende l’aspetto consueto e gli abbienti pensano alle vacanze. Mentre Podgorni è accolto come un amico, la polizia arresta i comunisti; r.s., Conclusi i colloqui tra Podgorni e Nasser. Nessun comunicato. Secondo gli egiziani l’impegno sovietico di aiuti è “incondizionato”. Oggi il capo russo torna a Mosca; l.m., I missili sovietici catturati da Israele erano ancora “segreti” per l’Occidente; p.16- ar.ba. (Arturo Barone), Gli incontri con Johnson e Kossighin. Moro riferisce a Saragat sui colloqui in America. Fanfani è rimasto a New York per seguire i lavori dell’ONU. Rientrerà domani. Il 6 luglio si riunirà la Camera per discutere la politica estera del governo
«La Stampa», 25 giugno 1967 [p.1-p.5] p.1-Titolo pagina: Si cerca un’intesa per la distensione nel mondo. Oggi nuovo colloquio Johnson-Kossighin. Atmosfera di cauto ottimismo. L’incontro avviene ancora a Glassboro nel New Jersey, e si inizia alle 13,30 (le ore 19,30 in Italia). Alle 20 Kossighin terrà una conferenza stampa. Johnson dichiara a Los Angeles “Ci sono profonde divergenze tra Stati Uniti e Russia. Ma penso che ora ci conosciamo meglio. Importante è discutere e ragionare insieme”. Il “New York Times” commenta: “Si può dubitare di una soluzione sensazionale dei problemi più ardui, come Medio Oriente e la guerra del Vietnam. Ma l’atmosfera è cambiata, le prospettive di pace sono migliori”; Editoriale, Alberto Ronchey, Il vertice della speranza; Nicola Caracciolo, Il capo russo alle cascate del Niagara la folla lo acclama, è diventato popolare; r.s., Al Cremlino si discute sugli sviluppi del “vertice”. Riunione segreta del Politburò a Mosca. Esaminate le proposte americane per un’intesa su Vietnam e Medio Oriente; Igor Man, Podgorni ha concluso la visita al Cairo. Nessun impegno dell’Unione Sovietica. Il presidente è ripartito per Mosca. Al termine dei colloqui, diffuso un generico comunicato sull’ ”amicizia tradizionale” fra Russia ed Egitto. Ogni decisione sembra rinviata a dopo il vertice di Glassboro. Ma Nasser è apparso “sollevato” dall’incontro con Podgorni; f.r. (Francesco Rosso), Israele ritiene che l’URSS indurrà gli arabi a riconoscerlo; p.5-Francesco Russo, Un’ora di colloquio con il futuro capo della diplomazia israeliana. Intervista a Tel Aviv con Yigal il ministro che nel ’48 catturò Nasser. Durante la “prima guerra d’indipendenza” comandava un gruppo di arditi che prese prigioniero il reparto del ten. col. Nasser. Ebbero un lungo colloquio: “Già allora aveva idee rivoluzionarie”, ma quando salì al potere, invece di sollevare le condizioni degli egiziani, si lanciò in una politica di supremazia. Nel ’60, diventato ministro del Lavoro, Allon rinnovò attraverso un giornale inglese l’invito alla pace. Il dittatore egiziano non rispose, ma due mesi prima di quest’ultima guerra definì Allon “il solo israeliano col quale poter trattare”. Purtroppo, sembra che Nasser per ora le trattative non le voglia; Sandro Volta, Il giudizio dei giornali francesi. L’Europa è assente per colpa di De Gaulle. “L’Aurore” scrive: ”Le offerte del generale per un arbitrario personale sono state ignorate”. L’atteggiamento del presidente francese avrebbe pregiudicato l’incontro fra i 4 Grandi; Hussein si reca all’ONU. Ieri breve sosta a Fiumicino; n.c. (Nicola Caracciolo), Stasera l’incontro trasmesso per “Mondovisione”. Il “vertice” di Glassboro ha rivelato la poderosa efficienza dell’America. La scelta della tranquilla cittadina del New Jersey per l’incontro fu decisa giovedì sera. Dopo il colloquio Johnson-Kossighin la gente pareva impazzita di entusiasmo: al capo russo ha riservato accoglienze cordialissime. Per oggi si preparano manifestazioni imponenti
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21 giugno
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Il Tribunale di Roma condanna lo scrittore Danilo Dolci a due anni di reclusione con l’accusa di aver calunniato , nel corso di una conferenza stampa., di collusione con la mafia l’ex ministro per il Commercio Estero Bernardo Mattarella (DC) e il sottosegretario alla Sanità Calogero Volpi. La conferenza stampa all’origine della querela degli esponenti DC nei confronti dello scrittore si era svolta nel settembre del 1966 e seguiva la consegna alla Commissione Antimafia di un’ampia documentazione sui rapporti tra mafia e politica in Sicilia raccolta da Dolci e dal suo collaboratore Franco Alasia. La pena non sarà scontata in quanto coperta dal condono.
«La Stampa», 22 giugno 1967 [p.5] Guido Guidi, Danilo Dolci condannato a due anni. Ritenuto colpevole di diffamazione. Il pm aveva proposto la pena di un anno. Lo scrittore in una conferenza stampa aveva accusato gli on. Mattarella e Volpi di avere contatti con la mafia siciliana. Secondo il Tribunale erano affermazioni ingiuste perché l’imputato non ha potuto provarle. Dolci non dovrà scontare la condanna, perché coperta dal condono. I difensori hanno presentato ricorso in appello
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26 giugno
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A soli quarantaquattro anni muore a Firenze don Lorenzo Milani. Nel maggio precedente era stato pubblicato: «Lettera ad una professoressa», il racconto dell'esperienza nella scuola di Barbiana.
«l’Unità», 27 giugno 1967 [ p.11] In seguito a una grave malattia. Morto a Firenze don Lorenzo Milani. Era stato processato per una lettera antimilitarista inviata a “Rinascita”
«l’Unità», 28 giugno 1967 [ p.3] Marcello Lazzerini , La morte di don Lorenzo Milani. Un prete scomodo perché vicino agli oppressi. La grande lezione morale delle “ esperienze pastorali ”. Ho imparato dal “Critone”, dall’ “Apologia di Socrate” , da Gandhi”
«l’Unità», 29 giugno 1967 [ p.2] I funerali di Don Milani
«La Stampa», 27 giugno 1967 [p.9] Morto a Firenze don Milani. Difese gli obiettori di coscienza. Processato, venne assolto con formula piena. Aveva 44 anni. Affetto da un male incurabile, è deceduto in casa della madre
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28-29 giugno
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A Bonn e Hannover manifestazioni degli studenti contro le leggi d’emergenza che il Bundestang si appresta a varare .
«l’Unità», 29 giugno 1967 [ p.11] Romolo Caccavale , Da oggi al Bundestag dibattito sul progetto liberticida. Bonn: forti manifestazionicontro le leggi d'emergenza. “ Ottimista” il ministro degli Interni che conta sull’ appoggio dei socialdemocratici. I sindacati ostili al “ colpo di stato a freddo”
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30 giugno
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La Commissione europea firma l'atto finale dei negoziati multilaterali (Kennedy Round) dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GATT).
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7 luglio |
Il poeta americano Allen Ginsbergh è arrestato per aver recitato, nel corso del Festival di Spoleto, la poesia Incontro con i poeti ritenuta oscena.
«l’Unità», 7 luglio 1967 [spettacoli p.11] Al Festival di Spoleto. Denunciato per oscenità il poeta AllenGinsbergh
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10-12 luglio |
Giorgio Napolitano relaziona su «Sviluppo e prospettive dell’azione del partito per la pace e per una nuova direzione politica del Paese». Emanuele Macaluso è nominato membro dell’Ufficio politico e segretario del Comitato regionale siciliano, Achille Occhetto membro dell’Ufficio di segreteria e responsabile della Propaganda.
«l’Unità», 11 luglio 1967[pp1-p.12-13] pp.1- pp.12-13- La relazione di Napolitano al Comitato centrale e alla Commissione centrale di controllo del PCI. I pericoli per la pace restano gravis’impone una nuova politica estera. La DC e il centro-sinistra confermano incapaci di assicurare il progresso economico e sociale del Paese. E' possibile determinare un forte risveglio di coscienza democratica. Gli obiettivi dell'azione unitaria del PCI. II compagno Macaluso nell’ Ufficio politico e dirigente del Comitato regionale siciliano, Occhetto responsabile della sezione Stampa e propaganda e membro dell'Ufficio di segreteria [ relazione -testo] ; p. 12- Nuovo inquadramento degli organi dirigenti centrali del Partito . Macaluso entra nell'Ufficio politico . Occhetto responsabile della Propaganda Le proposte, formulate dai compagno Longo, approvate dal CC e dalla CCC Emanuele Macaluso passa a dirigere il Comitato regionale siciliano, Achille Occhetto nell'Ufficio di segreteria
«l’Unità», 12 luglio 1967[pp.10-11] Gli interventi al Comitato Centrale e alla Commissione Centrale di Controllo. “Sviluppi e prospettive dell'azione del Partito per la pace e per una nuova direzione politica del Paese”
«l’Unità», 13 luglio 1967 p.1-p.10 - L’ intervento di Longo alla seduta conclusiva della riunione del CC e della CCC. Per battere la politica aggressiva dell'imperialismo americano lotta per la coesistenza. Le cause del conflitto nel MO e la funzione positiva dell’URSS. Le pesanti responsabilità del governo italiano e degli oltranzisti socialdemocratici . Necessaria per l’Italia e l’Europa una politica non subordinata agli USA [intervento di Longo- testo] ; pp.11-12- Interventi ; p.11- La risoluzione approvata dal CC e dalla CCC [ testo] p.12 – Le conclusioni di Napolitano
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13-14 luglio
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Alla Camera in occasione della discussione delle mozioni sulla politica estera e in particolare sul Medio Oriente, il Governo pone la questione di fiducia sull’approvazione dell’ordine del giorno, presentato da Zaccagnini (DC), De Pascalis ( PSU) , La Malfa ( PRI) , a sostegno delle dichiarazioni del Governo, che è approvato con 287 voti favorevoli e 207 contrari. Non partecipano al voto Lombardi, Santi, Giolitti, Codignola , altri deputati lombardiani e della sinistra socialista, a cui si aggiungono numerosi DC.
Seduta n. 719 - 13 luglio Mozioni ( discussione), interpellanze e interrogazioni ( svolgimento) sulla situazione politica internazionale : Bettiol, Cuttitta, De Grazia, Fanfani, ministro degli Affari Esteri, Carlo Alberto Galluzzi , Malagodi, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Vecchietti
Seduta n. 718 – 14 luglio Discissione , Dichiarazioni di voto e votazione : Anderlini, Cariglia, Cattani, D 'Amore, De Marsanich, Giuseppe Gonella , La Malfa, Longo, Luzzatto, Malagodi, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Pacciardi, Pajetta, Romualdi, Roberti, Russo Carlo, Scaglia, ministro Senza portafoglio, Vecchietti, Zaccagnini. Votazione odg. Zaccagni, De Pascalis, La Malfa di fiducia al governo : Votanti 494. A favore 287. Contrari 207
«l’Unità», 14 luglio 1967 [ p.1-p.12] p.1-p.12- f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini) ,Vivace dibatlito alla Camera sul Medio Oriente e il Vietnam. Allineamento agli USAnel discorso di Moro. Atteggiamento provocatorio sul Vietnam. Le imbarazzate espressioni del presidente del Consiglio non nascondono I'arretramento rispetto alle posizioni iniziali del governo sul M.O. Le contraddizioni nella maggioranza. Forte replica del compagno Galluzzi ; Le prime reazioni. Un durocommento di Lombardi. Oggi si riunisce il Consigliodei ministri ; p.1-a. j. ( Alberto Jacoviello) , Passi indietro
«l’Unità», 15 luglio 1967 [ pp.1-2-p.12] p.1-p.12- f. d’a. ( Fabrizio D’Agostini) , La dichiarazione di voto del compagno G. C. Pajetta alia Camera in risposta a Moro. Nessuna concessione ai militaristi israeliani per rendere possibile una politica di coesistenza. II risorgimento arabo irresistibile moto antimperialista. Israele sarà garantita da una politica di collaborazione e di pace . II governo ha posto la fiducia sul suo odg. Non hanno preso parte al voto Lombardi, Santi, Giolitti, Codignola, altri deputati lombardiani e della sinistra socialista e numerosi DC ; p.2-Per il duro giudizio sul discorso di Moro . Attacchi a Lombardi dalla destra del PSU. Per il “Corriere della Sera” Moro è divenuto un mago . Un commento del cattolico “Settegiorni” sulle dimissioni di Raniero La Valle
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16 luglio
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Con 282 voti contrari su 288 votanti (4 voti favorevoli, 1 scheda nulla e 1 annullata) gli abitanti di Marzabotto respingono la richiesta di perdono inoltrata dal maggiore delle SS Walter Reder, responsabile dell’eccidio avvenuto nel 1944, in cui avevano perso la vita 1830 persone. I risultati della votazione saranno consegnati al Presidente della Repubblica Saragat, al quale Reder aveva inoltrato la domanda di grazia.
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La rivolta negra di Detroit |
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23-30 luglio |
Detroit ( USA) , esplode la rivolta nel ghetto nero di Newark. La Guardia nazionale spara uccidendo 26 dimostranti. La rivolta negra si estende dal Michigan al Texas, ovunque affrontata con la repressione.
«l’Unità», 25 luglio 1967 [ p.1-p.3-p.10] p.1-p.10- Samuel Evergood , Carri armati nelle strade per reprimere la protesta In rivolta i negri di Detroit interviene il V corpo d’armata. II congresso del Potere negro chiede I'intervento dell' ONU e promuove la formazione di squadre per la lotta armata . Cinquemila soldati e ottomila uominl della Guardia nazionale non riescono a conquistare il ghetto. Bloccato il lavoro alia General Motors e alia Chrysler . 260 incendi, 12 morti, mille feriti, un migliaio di arresti. Scontri in altre otto città. Chiuso il confine con il Canada ; p.3- L'inter vista del dirigente del movimento per il Potere negro al giornale inglese “Observer“. Carmichael: “ Possono uccidermi ma il popolo negro si libererà”. L'infanzia nelle Indie occidentali inglesi e l’esperienza giovanile ad Harlem . L'influenza determinante del pensiero di Malcom X . Battaglia individuate e lotta contro il razzismo istituzionalizzato. Un giudizio sulla rivolta di Newark. Può il bianco criticare la violenza ? [ intervista a Stokely Carmichael – testo ] ; Detroit in fiamme. Sei ragioni per la rivolta ; Carmichael partito da Londra : va nel Vietnam
«l’Unità», 26 luglio 1967 [ p.1-p.3-p.10] p.1-p.10- Samuel Evergood , Dal Michigan al Texas si estende la rivolta antirazzista. I paracadutisti USA reduci dal Vietnama contro gli insorti negri di Detroit. Johnson incita al linciaggio: ”Eliminare o punire i colpevoli”. Attentato contro Rap Brown , dirigente del movimento studentesco negro. Trentacinque morti ( 29 nella citta dell'auto) . Disoccupati bianchi si uniscono agli abitanti del ghetto contro la Guardia nazionaie . Convocato un nuovo congresso per la formazione del partito negro indipendente ; p.3- Giovanni Cesareo, Perchè esplodono le rivolte nei ghetti delle citta americane. Trema la “Grande Società” nella calda estate negra”. Il fallimento della politica di integrazione: negli ultimi venti anni le condizioni dei negri sono peggiorate. La nuova politica per il “Potere negro” conquista sempre nuovi consensi. La posizione di Luther King. Il collegamento con il Vietnam ; I negri americani di fronte alla guerra . Dai ghetti negri al Vietnam. Uno solo è I'inferno. Intervistati dai giornalisti di “Newsweek” su cosa pensassero della guerra nel Vietnam, gli abitanti del ghetto di Lawndale hanno risposto: “ Perché dovremmo andare a combattere laggiù , quando c’è tanto da combattere qui ? “.Le madri negre preferiscono i figli in prigione , piuttosto che morti. Un'allucinante “condizione umana” spinge però molti negri a preferire il Vietnam alla violenza dei bianchi ; Carmichael a Cuba per il Congresso dell’OLAS
«l’Unità», 27 luglio 1967 [ p.1-p.10] p.1-Editoriale, Umberto Terracini , Barbarie in USA ; Lo smacchiatore de “ La Stampa” [polemica con il quotidiano di Torino che colloca nelle pagine interne le notizie sulla rivolta negra] ; p.1-p.10 - Samuel Evergood , A Detroit devastata si combatte ancora: taglie contro i difensori del ghetto. La rivolta delle masse negre investe anche Chicago. Arrestato Brown il capo degli studenti negri. Aumenta il numero delle vittime. Franchi tiratori si organizzano in squadre. L'esercito e la polizia sparano contro le finestre delle case abitate dai negri: uccisa una bimba di 4 anni e ferito un bimbo di 3 mesi. A. C. Powell : "Una fase necessaria della rivoluzione negra”
«l’Unità», 28 luglio 1967 [ p.1-p.10] Samuel Evergood , La protesta dei negri ha raggiunto Manhattan Il centro di New York presidiato dalle truppe in assetto di guerra. Settanta le vittime di due settimane di repressione. Liberato e subito rimesso in carcere il dirigente studentesco Brown. Tolto il passaporto a Stokely Carmichael . A Detroit assediata si continua a sparare. Furiosa polemica tra i governatori e la Casa bianca . Scarico di responsabilità fra democratici e repubblicani
«l’Unità», 29 luglio 1967 [ p.1-p.3-p.10] p.1-p.10 - Samuel Evergood ,Provvedimenti speciali ordinati da johnson a McNamara . Negri ammassati nelle carceri. Commissione d'inchiesta per accertare “ L’esistenza di un complotto”. Scontrianche a Filadelfia ed Albany. Nuova imposizione del coprifuoco a Detroit ; p.3- Le prospettive dell ’ “estate calda” americana in un’intervista con Roberto Giammanco. Nascono dalle lotte nei ghetti i nuovi capi dei movimenti negri. Incidenti o rivolta? II ruolo svolto dalle organizzazioni tradizionali , finanziate in gran parte dal governo. I bianchi poveri del Nord [ intervista con Roberto Giammanco]
«l’Unità», 30 luglio 1967 [ p.7] Samuel Evergood , “Sarebbe un cattivo precedente per altre città”. Johnson rifiuta i sussidi federali per ricostruire Detroit devastata. Nuovi scontri nel Delaware, a Brooklin, a Memphys. A Chicago caccia a fantomatici “agitatori”. Per la crisi nella città dell’auto , in ribasso i titoli della General Motors e della Chrysler
«Stampa Sera», 24-25 luglio 1967 [p.1] u.p. ( United Press) , Tremenda esplosione di furia razziale. Detroit da ieri è sconvolta da violenze, incendi e saccheggi. I negri ( un terzo della popolazione) assaltano negozi, appiccano fuoco a case e vetture, sparano dai tetti. Tre morti, oltre mille incendi, incalcolabile numero di negozi devastati. Coprifuoco, chiusura del confine canadese, ordine alla polizia di usare le armi : tutto inutile, migliaia di agenti e soldati sopraffatti. Inviati altri 12 mila uomini con mezzi corrazzati
«La Stampa», 25 luglio 1967 [p.1-p.5] p.1- Sommossa dei negri a Detroit ; p.5- Nicola Caracciolo , Nuovi sanguinosi incidenti dilaniano gli SU. I negri in rivolta a Detroit. Johnson invia 4.500 paracadutisti. La sommossa divampata con estrema violenza : i negri sparano, incendiano, saccheggiano. Nel solo pomeriggio di ieri sono stati dati alle fiamme 140 edifici : molti sono stati distrutti. Forse già 10 morti, 800 feriti, 1.200 arresti , danni per 100 milioni di dollari. L’intervento delle truppe federali chiesto dal governatore Romney. La città ( due milioni di abitanti , la quinta degli Stati Uniti) pare in stato d’assedio: la gente non esce di casa , gli uffici sono deserti, le grandi fabbriche d’automobili hanno sopseso alcuni turni di lavoro
«La Stampa», 26 luglio 1967 [p.5] Nicola Caracciolo , Una spaventosa esplosione di odio razziale. Nella sommossa di Detroit 23 morti. La rivolta negra dilaga in altre città. I quartieri negri di Detroit sono presidiati dai paracadutisti mandati da Johnson. La situazione è molto grave : migliaia di feriti e senzatetto, interi quartieri distrutti dagli incendi appiccati dai rivoltosi, case e negozi devastati e saccheggiati. Martin Luther King dichiara : “L’insurrezione è il linguaggio di chi è stanco di non essere ascoltato, è l’ultimo atto disperato di chi non vuole più vivere come un cane” «Stampa Sera», 26-27 luglio 1967 [p.11] u.p. ( United Press) , Tragica situazione nella città americana. Detroit: lancio di paracadutisti. Stamane i 13 mila fra soldati e poliziotti che partecipano alla “battaglia” sono stati costretti a ripiegare. I “ parà” impiegati nell’operazione sono reduci dal Vietnam. I morti saliti a 33. Robert Kennedy : “ È la più grave crisi interna dai tempi della guerra civile”
«La Stampa», 27 luglio 1967 [p.7] Nicola Caracciolo , Paralizzata una delle più grandi città americane. A Detroit si combatte strada per strada la rivolta dei negri divampa con furore. La sommossa ha assunto l’aspetto di una vera guerriglia. Il bilancio è disastroso : 35 morti, 1.500 feriti , più di 2.000 arresti. La città sembra appena bombardata : dense colonne di fumo si levano dalle case in macerie ( appiccati più di 1.000 incendi). I cecchini sparano su chiunque, sui passanti, le truppe , i pompieri. Allucinante spettacolo nelle carceri gremite di negri : manca tutto, l’acqua, i servizi igienici, il posto per dormire. Il governatore Roney dichiara: ”La situazione è molto grave”
«Stampa Sera», 27-28 luglio 1967 [p.13] u.p. ( United Press) , Saccheggi e scontri nel centro di Manhattan. I disordini nel cuore di New York. Infrante le vetrine di alcuni fra i più eleganti negozi della metropoli. A Detroit i morti sono saliti a 36 dopo l’uccisione di un giovane razziatore bianco. Paurosi incidenti anche in altre città
«La Stampa», 28 luglio 1967 [p.5] Ferdinando Vegas , Un aspro conflitto sociale ed economico. I disordini negri in America ; Nicola Caracciolo , I tumulti cessati a Detroit si estendono ad altre città. A Detroit è tornata la calma, abolito il coprifuoco. Ma la situazione è difficile : Johnson invia viveri e medicinali. Incidenti ( in tono minore) a New York, Los Angeles, Chicago. Allarme a Washington : si temono sommosse più gravi nei prossimi giorni
«Stampa Sera», 28-29 luglio 1967 [p.11] u.p.( United Press) , L’inquietante ondata di sommosse in America. Johnson ordina di accertare se a Detroit c’è stato complotto. “ Sono le famiglie negre rispettose della legge che hanno sofferto di più per i disordini ”. La Guardia nazionale sarà particolarmente addestrata per la repressione dei torbidi. Il presidente ha indetto per domenica una giornata di preghiera nazionale. Aiuti speciali alla città devastata. Violenze a Filadelfia
«La Stampa», 29 luglio 1967 [p.7] Nicola Caracciolo , Nuovi tumulti in tutta l’America. Johnson ordina un’inchiesta sulle cause della rivolta dei negri. Creata una speciale commissione di cui fanno parte il governatore dell’Illinois, il sindaco di New York e due “leaders” di colore. Si insedia oggi e dovrà indicare una soluzione del “problema negro”. Disordini a Detroit, Newark, San Francisco, Sacramento, a Filadelfia proclamato lo “ stato d’emergenza”
«Stampa Sera», 29-30 luglio 1967 [p.11] (United Press) , Un angoscioso spettacolo di devastazioni. Detroit è sotto controllo ma si odono ancora spari. Le autorità cominciano a ritirare parte delle truppe fatte affluire per sedare i tumulti. Al lavoro la Commissione nominata da Johnson per l’esame della situazione. Essa è complessa : ai moventi razziali ed economici si aggiungono altri inspiegabili motivi di inquietudine nelle città
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26 luglio
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La commissione Lavori pubblici della Camera approva il disegno di legge Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 (A.C. 3669-B), approvato dalla commissione Lavori pubblici del Senato il 25 luglio (legge 6 agosto 1967, n. 765, “legge ponte in materia urbanistica”)
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27-28 luglio |
DC Consiglio nazionale
«l’Unità», 25 luglio 1967 [ p.1-p.10] p.1-p.10- m. gh. ( Massimo Ghiara ), Nei convegni svoltisi a Roma. Dure critiche al governo della sinistra DC. Galloni: “ II Parlamento va in ferie senza aver affrontato nessuna riforma”. Respinte le modifiche alia proporzionale . La riunione del Consiglio dei ministri in vista dell'odierno dibattito sull'Alto Adige
«l’Unità», 26 luglio 1967 [ p.1-p.10] p.1-p.10- m. gh. ( Massimo Ghiara ), Alla vigilia del Consiglio nazionale. Disaccordo nella Direzione della DC. II congresso avrà luogo a Milano in novembre. Ancora nessuna conclusione sulle modificheal sistema elettorale. La sinistra democristianaribadisce le sue critiche ; p.10- La sinistra democristiana
«l’Unità», 28 luglio 1967 [ p.1-p.10] p.1-p.10- m. gh. ( Massimo Ghiara ), Aperto scontro al Consiglio nazionale DC. No della sinistra alla proposta dell'on. Rumor. Reclamata per il Congresso la proporzionale a tutti i livelli. Galloni: si è formata nella DC una maggioranza tutta spostata a destra. Un articolo di Napolitano su « Rinascita » sulla ripresa dell’ opposizione di sinistra nella DC e nel PSU
«l’Unità», 29 luglio 1967 [ p.1-p.10] p.1-p.10- m. gh. ( Massimo Ghiara ), L’involuzione del centro sinistra le stesse libertà democratiche. Voci di allarmenel PSU e nella DC. Ristretta maggioranza ottenuta da Rumor al Consiglio nazionale democristiano. La sinistra non partecipa al voto . L'assenza di Taviani. Iniziativa di cattolici in difesa dell' “Avvenire d'ltalia”
«Stampa Sera», 24-25 luglio 1967 [p.11] Da parte della sinistra di base. Accuse di oligarchia al gruppo dirigente DC. In un Convegno tenuto a Roma sono stati espressi giudizi critici nei confronti del governo e sulla segreteria democristiana
«La Stampa», 26 luglio 1967 [p.9] Il Congresso DC si terrà a Milano il 23 novembre
«La Stampa», 28 luglio 1967 [p.13] m.p. , I lavori del Consiglo nazionale a Roma. Rumor spiega perché la DC tiene il Congresso a novembre. Il segretario democristiano dice che è un motivo di onestà verso il cittadini. Il partito deve presentarsi alle elezioni con un programma chiaro. In particolare, deve precisare la sua posizione sulle Regioni, la scuola, l’attuazione del Piano
«La Stampa», 29 luglio 1967 [p.13] g. fr., La decisione del Consiglio nazionale democristiano. Il Congresso della DC si terrà a Milano dal 23 al 25 novembre. Colombo chiede che durante i lavori congressuali la polemica con i partiti non vada oltre certi limiti per non compromettere la collaborazione futura. Rumor rivendica al partito ilmerito di aver sostenuto il governo nelle decisioni coraggiose, anche quando c’era qualche sbandamento nell’opinione pubblica
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19 agosto |
La Paz (Bolivia), è tratto in arresto Giangiacomo Feltrinelli e la sua compagna Sibilla Melega. L’accusa è di contatti con guerriglieri filo castristi. L’editore era a La Paz per il processo , iniziato il 18 agosto a porte chiuse, contro il giornalista francese Régis Debray e altri 5 imputati accusati dalla dittatura boliviana di connivenza con la guerriglia. Il 20 agosto Feltrinelli sarà rilasciato , anche grazie all’intervento del governo italiano, ed espulso dalla Bolivia.
«l’Unità», 19 agosto 1967 [ p.10] Bolivia . A porte chiuse il processo contro Debray. II giornalista francese e i 5 coimputati di connivenza con la guerriglia saranno interrogati in segreto. Censura sulle corrispondenze dei giornalisti
«l’Unità», 20 agosto 1967 [ pp.1-2] Si trovava a La Paz per il processo Debray. L’editore Feltrinelliarrestato in Bolivia . Nessuna motivazione al nuovo sopruso del dittatore Barrientos. Verrebbe rilasciato oggi e inviato con un aereo a Lima. Detenuta anche la signora che accompagnava I'editore
«l’Unità», 21 agosto 1967 [ p.2] Per “ interferenze negli affari politici” della dittatura . Feltrinelli espulso dalla Bolivia dopo 4 giorni di detenzione. Ha già lasciato in aereo La Paz per Lima. Le puerili accuse: aveva molto denaroe delle earte geografiche. Prosegue il proeesso al giornalista Debray
«l’Unità», 22 agosto 1967 [ p.10] Dopo I'arbitrario arresto e l’ espulsione dalla Bolivia. Feltrinelli oggi giunge a Milano. Ha fatto scalo a Madrid. Ha ridicolizzato la montatura della polizia ed ha accusato il console boliviano di aver inviato un rapporto pieno di infamie sul suo conto
«Stampa Sera », 19 -20 agosto 1967 [p.1] f.p. , Perdute le sue tracce dopo un interrogatorio di polizia. L’editore Feltrinelli scomparso da ieri nella capitale boliviana. Si trovava a La Paz perché intendeva assistere al processo contro lo scrittore francese Régis Debray , accusato di “ complicità” con i guerriglieri filo castristi. Da ieri sera i suoi amici non lo hanno più visto. Ha lasciato l’albergo dicendo che si recava all’ufficio immigrazione. L’ambasciata d’Italia ignora dove si trovi
«La Stampa», 20 agosto 1967 [p.1] A.P. ( Associated Press ) , Per “contatti con guerriglieri comunisti ”. L’editore Feltrinelli arrestato in Bolivia. Fermato insieme con un’amica. Oggi sarà scarcerato ed espluso. Si era recato a La Paz per assistere al processo dello scrittore francese filocastrista Régis Debray ; L’azione dell’ambasciata per ottenere il rilascio ; Debray : “ Se potessi ricomincerei da capo”
«Stampa Sera », 20-21 agosto 1967 [p.3] Associated Press , La Bolivia lo ha espulso “ per ingerenza negli affari del Paese ”. L’editore Feltrinelli liberato è partito da La Paz per il Perù. Era stato arrestato venerdì in albergo insieme ad una giovane amica. La polizia gli ha anche sequestrato tutto il denaro trovato nell’appartamento ( circa due milioni e mezzo di lire). Il ministro dell’Interno spiega il provvedimento dicendo che l’italiano era in contatto con i guerriglieri. Egli afferma di essere venuto per assistere al processo contro il giornalista francese Régis Debary, di cui ha pubblicato un libro ; c. b. , Vivissima emozione a Milano per l’inesplicabile “ fermo”. Ufficialmente Feltrinelli si era recato in Sud America per trascorrervi le vacanze. La moglie e il figlio si trovano in Germania, ad Amburgo, ospiti di parenti
«La Stampa», 22 agosto 1967 [p.1] Feltrinelli giunto ieri a Milano racconta la sua avventura boliviana. Con lui è la sua giovane accompagnatrice. Oggi saranno a Milano . “ Ringrazio i giornali – ha detto l’editore – perché se non fosse stato per loro , oggi forse non saremmo qui” ; L’editore ringrazia Saragat e Fanfani
«La Stampa», 23 agosto 1967 [p.5] Ferdinando Vegas, Un immenso Paese dominato dalla miseria. Perché in Bolivia è sorto un movimento di guerriglia ; Gino Mazzoldi, L’editore è rientrato in Italia dopo l’arresto e l’espulsione da La Paz. Feltrinelli a Milano smentisce i rapporti con i ribelli boliviani. “ È una menzoigna – ha detto- Sono andato in Sud America per incontrare degli intellettuali e assistere al “processo-farsa” contro Régis Debray”. La vita dello scrittore francese castrista “ è in pericolo : solo una pressione dell’opinione pubblica mondiale può impedire un delitto”. A La Paz Feltrinelli è stato chiuso in una cella di 2 metri per 1,20 : suimuri scritte che testimoniano le torture inflitte ai prigionieri politici
«Stampa Sera », 25-26 agosto 1967 [p.3] Giuseppe Del Colle, Lo scrittore francese processato in Bolivia. Per queste idee Régis Debray rischia trent’anni di carcere. Nel libro “ Rivoluzione nella rivoluzione ? ” il giovane filosofo marxista illustra la “ linea cubana “ per la lotta politica nell’America Latina. La guerriglia considerata come unico strumento di redenzione sociale. Rovesciato nella pratica il tradizionale concetto leninista del partito “guida” delle masse
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27 agosto
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Il Presidente della Repubblica Saragat nomina Giovanni Leone senatore a vita per altissimi meriti in campo scientifico e sociale.
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2 settembre
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Perù : il musicista italiano Luigi Nono, invitato a tenere un corso di musica all’Università di Lima, afferma di dedicare le sue lezioni ai guerriglieri che si battono contro la dittatura. Immediato l’arresto da parte della polizia. Rilasciato a seguito dell’intervento del governo italiano, sollecitato dal PCI e da numerosi intellettuali, il musicista è espulso dal Paese.
«l’Unità», 3 settembre 1967 [ pp.1-2] II musicista italiano accusato di simpatia per i guerriglieri. Luigi Nono arrestato dalla polizia in Perù. Su invito dell'Università doveva tenere un corso di musica elettronica. Una polemica con l’orchestra della capitate sudamericana. “ Dedico le mie lezioni ai guerriglieri massacrati dalla Guardia Civile”. Chiesto dal PCI I'intervento del nostro governo, Telegrammi di protesta di Luigi Chiarini, Alberto Moravia, Mario Labroca, Wladimiro Dorigo, Bruno Maderna, Armando Pizzinato, Mario Baralto e Giuliano Scabia. Upanime indignazione nel mondo artistico e culturale
«l’Unità», 4 settembre 1967 [ p.1] Nono: “Riaffermo quello che ho detto”
«La Stampa», 3 settembre 1967 [p.1] (Ansa), Il musicista italiano Nono arrestato ed espulso dal Perù. S’era recato a Lima, con la moglie e due figli, per fare delle conferenze all’Università. Aveva dedicato il ciclo di conversazioni ai “guerriglieri massacrati dalla guardia civile”; g.gr., Una figura polemica di uomo e di musicista
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4 settembre
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Avezzano (L’Aquila) : nel corso di una manifestazione di bieticoltori i carabinieri arrestano il sindacalista Romolo Liberale. Sarà rimesso in libertà condizionale il 6 settembre.
«l’Unità», 5 settembre 1967 [ p.2] Attacco poliziesco nei vivo delle lotte operaie e contadine. Dirigente sindacalearrestato nel Fucino
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5 settembre
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Porto Tolle (Polesine ): la polizia opera 10 arresti e spicca decine di denunce in relazione alla manifestazione del 25 agosto in cui i dimostranti chiedevano il rafforzamento degli argini del Po e la promozione di lavori socialmente utili. Gli arrestati saranno scarcerati il 16 settembre.
«l’Unità», 6 settembre 1967 [ p.1-p.12] Mario Passi , Pesante intimidazione poliziesca nel a Padano. Arrestati gli animatoridella lotta a Porto Tolle. Dieci mandati di cattura e numerose denunce a carico dei partecipantialle manifestazioni di protesta. Iniziative dei parlamentari comunisti
«l’Unità», 7 settembre 1967 [ p.1-p.12] p.1- Editoriale, Maurizio Ferrara, I “sifoni” di Porto Tolle; p.1-p.12-Mario Passi, Grande protesta contro le rappresaglie a Porto Tolle presidiata dalla polizia. Il Delta in scioperoper la sua sicurezza.Questo il telegramma inviato ai parlamentari del Polesine: “In cambio delle misure per la sicurezza idraulica otteniamo una ondata di arresti”. Una nuova manifestazione domenica a Rovigo
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7 settembre
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PCI - Comunicato della Direzione.
«l’Unità», 7 settembre 1967 [ p.1] Un comunicato della Direzione del PCI. L’esigenza di una nuova politica estera dell’Italia. Invito al Gruppi parlamentari comunisti a rinnovare le loro proposte per la discussione dei problemi e dei provvedimenti di riforma piu' significativi e urgenti
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11 settembre
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Il presidente della Repubblica Saragat, accompagnato dal Ministro degli Esteri Fanfani, si reca in visita negli Stati Uniti, in Canada e in Australia per tre settimane.
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30 settembre
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Un ordigno esplosivo viene collocato sul treno che collega Monaco di Baviera a Roma. Il pronto intervento di due agenti di polizia alla stazione di Trento consente di far esplodere la bomba su un binario isolato, ma i due agenti restano uccisi.
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5 ottobre
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Alla Camera il Governo pone la fiducia sull’approvazione della mozione presentata da Zaccagnini (DC) ed altri relativa alla revisione del Concordato. La mozione è approvata con 304 voti favorevoli e 204 contrari.
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7 ottobre
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Ad Ariccia Agostino Novella conclude i lavori della Conferenza consultiva della CGIL.
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La morte del Che
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9 ottobre
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Ernesto Che Guevara , il «Che» , viene ucciso in Bolivia. Il leggendario rivoluzionario cubano cade in uno scontro a fuoco fra il gruppo di guerriglieri che dirige e le truppe dell’esercito boliviano.
«l’Unità»11 ottobre 1967 [p.1-p.12] Emozione ed ansia per le notizie da La Paz . Guevara è morto ? Lo afferma un comunicato dell’ esercito boliviano. II leggendario comandante partigiano sarebbe stato ucciso in uno scontrotra truppe e guerriglieri domenica scorsa. E' davvero quella diGuevara la salma mostrata ai giornalisti ? Ripreso il processo Debray
«l’Unità»12 ottobre 1967 [p.1-p.3-p.14] p.1-Saverio Tutino, Mentre i fascisti boliviani presentano nuove testimonianze sulla morte del rivoluzionario. Emozione a Cuba per la sorte di Guevara. II giornale dei comunisti cubani pubblica tutti i dispacci di agenzia con un commento in cui dichiara di non poter “ ne accettare ne respingere tali notizie “. Secondo informazioni non ufficiali raccolte all'Avana il prolungato combattimento di domenica avvenne proprio per tentare di salvare Guevara gravemente ferito; Ore di ansia ; p.1-p.14- I generali boliviani : “Guevara è morto” ; p.3- Roberto Romani , Una vita eroica dedicata alla lotta contro l’ imperialismo e per il socialismo. Questo è “ Che “ Guevara. La superba lezione morale di un rivoluzionario: l’esperienza del Guatemala , la guerriglia a Cuba , la vittoria e la edificazione di una nuova società. Ministro del governo di Fidel Castro, poi di nuovo alla testa delle avanguardie partigiane del continente. Uno spettro per Washington e per le oligarchie
«La Stampa», 10 ottobre 1967 [p.1] F.T. , La morte di Guevara annunciata in Bolivia. Il leggendario capo guerrigliero sarebbe stato ucciso in una battaglia con i reparti dell’esercito. La notizia data da un alto ufficiale. La salma sarà portata a La Paz
«La Stampa», 11 ottobre 1967 [p.9] Ansa , Ucciso in combattimento contro i reparti dell’esercito boliviano. Il guerrigliero morto sarebbe Guevara. Esperti americani esaminano il cadavere. L’annuncio ufficiale atteso per oggi. Ma un comunicato delle forze armate afferma che l’identificazione è sicura. Il leggendario capo partigiano è stato colpito al pettoe ed ha avuto le gambe falciate da una raffica di mitra. Gli è stato trovato addosso un diario in cui sarebbe scritto : “ Non credevo che l’esercito boliviano avrebbe reagito in questo modo”. Secondo alcune voci Guevara non sarebbe morto subito ma al termine di un lungo interrogatorio. Emozione a Camiri nell’aula del processo Debray ; A. P. , Ultim’ora. La salma del ribelle mostrata ai giornalisti ; l.m. , Regis Debray sconvolto dalla drammatica notizia
«La Stampa», 12 ottobre 1967 [p.1] Gaetano Tumiati , La sua popolarità era pari a quella di Castro. Sgomento a Cuba per la morte di Guevara. L’uccisione del leggendario capo guerrigliero non è stata ancora annunciata ufficialmente. Solo il quotidiano comunista ne ha accennato in forma dubitativa. Troppe volte la morte del capo rivoluzionario è stata data per sicura, poi smentita. Ma ora i cubani “ sentono” ceh la notizia è vera. Tutti sapevano che Guevara combatteva in Bolivia : spesso la stampa dell’ Avana parlava di duri scontri tra i suoi partigiani e l’esercito ; Annuncio ufficiale in Bolivia. Il cadavere di Guevara sepolto in luogo segreto
«La Stampa», 13 ottobre 1967 [p.11] L’annuncio della morte dato in forma ufficiale. Non tutti i giornali boliviani credono che Guevara sia stato veramente ucciso. Certe “prove” ( la rassomiglianza , l’esame delle impronte e dei denti ) appaiono indubbie , la fretta delle autorità nel seppellire il cadavere ha suscitato sospetti. Qualcuno pensa che l’ucciso sia un sosia del guerrigliero. E chiede che una commissione internazionale esamini la salma ; l.m. , Debray rivendica in aula l ’ “onore” di essere giudicato come guerrigliero. Sconvolto dalla notizia della fine di Guevara, l’imputato proclama : “Sebbene non abbia combattuto , sono stato al suo fianco. Avrei voluto morire con lui ”. Oggi non c’è udienza : il Tribunale decide se ascoltare ancora i testi d’accusa
«La Stampa», 14 ottobre 1967 [p.15] Una decisione che alimenta nuovi dubbi. Cremata la salma di Che Guevara per impedire al fratello di vederla. Anche una commissione ufficiale argentina aveva chiesto di esaminare il cadavere , ma il permesso è stato negato. Il fratello del capo partigiano non crede che il corpo sia stato bruciato, come sostengono i militari boliviani : è partito per l’interno dichiarando di voler vedere il “Che ” morto ; l.m. , La lettera con cui Debray si è proclamato colpevole. È stata diffusa ieri. Dice : “Io volevo fare il guerrigliero armi alla mano , ma fu il “ Che” a impedirmelo : disse che ero più utile a diffondere le idee della rivoluzione. Sono totalmente solidale con i ribelli, ho collaborato e continuerò a collaborare con loro “
«La Stampa», 17 ottobre 1967 [p.18] Ansa , Esposte all’Avana migliaia di fotografie del capo partigiano. Castro annuncia la morte di Guevara. Lutto nazionale a Cuba per tre giorni. Fidel ha parlato alla TV con voce rotta dall’emozione : “ Abbiamo raccolto tutti i dati prima di essere convinti , ma ora non vi sono più dubbi : il “ Che” è morto “. “ Guevara – proclama il leader cubano – è stato uno dei più straordinari esempi di fedeltà alla rivoluzione, di coraggio , di altruismo”. Per un mese in tutta l’isola bandiere a mezz’asta ; Forse fra due settimane la sentenza per Debray
«l’ astrolabio», 13 ottobre 1967, anno V , n. 41 [ p.1-p.3] copertina e indice
«l’ astrolabio», 13 ottobre 1967, anno V , n. 41 [ pp.25-28] l.va. (Luciano Vasconi), Che Guevara. La filosofia della guerriglia
«l’ astrolabio», 22 ottobre 1967, anno V , n. 42 [ p.1-p.3] copertina e indice
«l’ astrolabio», 22 ottobre 1967, anno V , n. 42 [ p.1-pp.13-15] p.1-copertina; pp.13-15- Roberto Magni, Il futuro della guerriglia
«l’ astrolabio», 26 novembre 1967, anno V , n. 47 [ p.1-p.3] copertina e indice
«l’ astrolabio», 26 novembre 1967, anno V , n. 47 [ p.1-pp.19-28-pp.40-41] p.1-copertina; pp.19-29-Luca Gherzi, All’alba della morte.Al momento dalla cattura "Che”Guevara era ferito soltanto alla gamba; fu ucciso dopo dai "rangars" con una raffica di mitra. Il servizio dal nostro inviato a La Paz, che pubblichiamo di seguito, è una ricostruzione, punto per punto, dagli avvenimenti che portarono all'assassinio dall'eroe sud-americano e dal ruolo sostenuto nella vicenda dal rivoluzionario francese Regis Debray; pp.28-29- pp.40-41- Marx e la guerriglia. Tratto dalla rivista ideologica del Partito Socialista Cileno, pubblichiamo questo scritto di Guevara, inedito per l'Europa. Sono appunti redatti nel 1960 In vista di un più ampio studio sull'ideologia della rivoluzione cubana. “Al di sopra dell'apporto rivoluzionario dell'operaio, del contadino e dell'intellettuale vi è l'esempio delle forze ribelli e la loro lezione comincia ad interessare ed a muovere le masse fino a che queste perdano la paura dei carnefici”
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10- 11 ottobre
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Relazione di Pietro Ingrao : «Bilancio dell’attuale Legislatura e prospettive di lotta in Parlamento e nel Paese». Votati due ordini del giorno : uno sulla situazione politica , l’altro sull’impegno del partito per la settimana di lotta per la pace nel Vietnam.
«l’Unità», 10 ottobre 1967 [p.1-pp.10-11] I lavori del CC aperti da relazione di Ingrao. Per superare ilcentrosinistraun nuovo schieramento. Occorre andare ad una organizzazione della società diversa da quella che I'attuale maggioranza sta gestendo, ad un altro tipo di sviluppo, ad una nuova collocazione internazionale dell' Italia . La nostra critica all'operato del Capo dello Stato . II discorso di Colombo confessa il fallimento della politica meridionalista della DC [ relazione -testo]
«l’Unità», 11 ottobre 1967 [pp.11] pp. 11-12 - Il dibattito al CC sulla relazione di Ingrao [ interventi ]
«l’Unità», 12 ottobre 1967 [p.1-12] p.1- Al Comitato centrale del PCI . Le conclusioni del dibattito. Votati due ordini del giorno sulle prospettive dell'azione politica in vista della battaglia elettorale e sull'impegno del Partito per la settimana di lotta per la pace nel Vietnam ; p.12- Una nuova unita delle sinistra laiche e cattoliche per uscire dal centro-sinistra [ interventi ] ; Ingrao [conclusioni ]
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17 ottobre
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La Camera approva il disegno di legge Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale (A.C. 4171), che sarà approvata dal Senato il 14 febbraio 1968 (legge 17 febbraio 1968, n. 108 “elezione dei consigli regionali”).
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21 ottobre
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Negli USA si svolge la marcia della pace contro la guerra. Imponenti manifestazioni a Washington, Chicago , New York.
«Stampa Sera», 21-22-ottobre 1967 [p.15] Da sessanta a centomila manifestanti oggi nella capitale. Eccezionali misure a Washington di fronte al raduno dei pacifisti. La massiccia mobilitazione di truppa e di polizia dovrebbe scoraggiare i fomentatori di disordini. Il Pentagono ( ministero della Difesa ) presidiato da picchetti di soldati e in parte protetto da una palizzata e da filo spinato. Sbarramenti disposti anche all’interno del palazzo, in previsione delpeggio. Le autorità avvertono : “ Il governo non è disposto a tollerare atti illegali”. Manifestazioni a Chicago, New York e in altre città
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4 novembre
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Inizia la «marcia della pace per il Vietnam» : da Milano e da Napoli partono due colonne di manifestanti che, attraversata tutta l’Italia, si ricongiungeranno a Roma il 29 novembre. La marcia è organizzata da un comitato presieduto dallo scrittore Danilo Dolci composto da varie personalità della cultura, esponenti dell’America pacifista e rappresentanti del popolo vietnamita.
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6 novembre
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Forti critiche si sollevano per i giudizi negativi espressi dal Presidente del Senato Cesare Merzagora su altri organi dello Stato e sulle regioni nel corso di un intervento ad un convegno. Merzagora rassegna le dimissioni, che l’Assemblea respinge a maggioranza, ma che saranno riconfermate.
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6-8 novembre
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Senato : Il presidente Cesare Merzagora che , nonostante gli attestati di stima e gli inviti a soprassedere, conferma le sue dimissioni. Nella seduta dell’8 novembre Il senatore democristiano Ennio Zelioli Lanzini (DC) è eletto presidente del Senato con 145 voti su 268 votanti.
Seduta n. 716 -6 novembre Annuncio delle Dimissioni del presidente Cesare Merzagora. Discussione e Reiezione : Albarello, Battino Vittorelli, Bergamasco, Bonacina, Di Prisco, Fiorentino, Gava, Gray, Gronchi Lussu, Perna, Zannier. Seduta n. 717 -7 novembre 1967 conferma delle dimissioni del presidente Cesare Merzagora. Interventi : Bergamasco Seduta n. 718 - 8 novembre 1967 Nomina del presidente. Votazione. Proclamazione. Insediamento. È eletto presidente Ennio Zelioli Lanzini (DC). Votanti 268. A favore 145, Schede bianche 31, 6 disperse, 86 voti per Simone Gatto
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7 novembre
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Trento: Il movimento studentesco rende pubblico il documento noto con il titolo «La nuova fase politica del movimento studentesco trentino». Il documento , tracciato un bilancio-cronistoria delle lotte della Facoltà di Sociologia, indica la necessità di aprire una nuova fase nella lotta degli studenti. Si tratta dell’ultimo atto pubblico dell’ Organismo rappresentativo della Facoltà che , pur riorganizzatosi a novembre e riconosciuta la funzione dell’assemblea studentesca , decadrà nel dicembre per dar vita a nuove forme di organizzazione politica del movimento.
La nuova fase politica del movimento studentesco trentino , «Documenti della rivolta universitaria», ( a cura del movimento studentesco), Laterza, Bari, 1968, pp. 41-43
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7 novembre
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E’ annunciato per l’11- 12 novembre a Roma il Convegno nazionale per la riforma democratica dell’Università promosso dall’Unione nazionale degli assistenti (ARAU)
«l’Unità», 7 novembre 1967 [p.3] Sabato e domenica a Roma. Convegno nazionale per la riforma democratica dell’Università
Per errore «l’Unità» riporta fra le associazioni promotrici anche l ‘ «Anpui» che , invece, non ha aderito.
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10 novembre
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Mentre sta per iniziare alla Camera il dibattito sulla legge di riforma universitaria , Legge Gui n. 2314, si annunciano per il giorno 11 i convegni dell’ Unione nazionale assistenti universitari ( UNAU ) e il convegno dell’UGI a Firenze dell’11-13. In agitazione diverse sedi universitarie : a Padova i professori universitari hanno deciso di sopendere le lezioni ; a Genova contestazioni all’inaugurazione dell’ anno accademico ; a Roma inizia la contrastata campagna per l’elezione del nuovo Rettore.
«l’Unità», 10 novembre 1967 [p.8] Mentre sta per iniziare alla Camera il dibattito sulla “2314” . L'Università contro la “riforma “ del centrosinistra. Domani si aprono i Convegni indetti dall'ANPUl e dall'UNAU a Roma e dall'UGI a Firenze
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10 novembre
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Parigi: più di cinquemila studenti ,per protesta contro la politica scolastica del governo, assediano la Sorbona mentre il ministro della Pubblica istruzione inaugura l’apertura dell’anno accademico.
«l’Unità», 11 novembre1967 [p.11] m.a.m., (Maria Antonietta Macciocchi), Manifestazione contro la politica scolastica del governo francese. Cinquemila studenti assediano la Sorbona
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10 novembre
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La «marcia della pace per il Vietnam» promossa da Danilo Dolci arriva a Bologna.
«l’Unità», 11 novembre1967 [p.11] Piero Campisi, Una folla entusiasta e generosa accoglie a Bologna la “ marcia della pace “. I bolognesi offrono il sangue per i patrioti del Nord Vietnam . Un Comitato medico per l'aiuto alle vittime dell'aggressione americana costituito daillustri professori universitari. Oggi la colonna della pace giungerà a Marzabotto
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10 novembre
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Cosenza: oltre 15 mila studenti manifestano per l’istituzione dell’Università in Calabria. Nella regione, contadini e studenti, lottano per il lavoro. I disoccupati di Isola Capo Rizzuto chiedono l’occupazione delle terre dei grandi proprietari assenteisti. Si manifesta contro gli arresti operati dalle forze di polizia : 10 a Cutro e 14 braccianti a Isola Capo Rizzuto.
«l’Unità», 11 novembre1967 [p.1-12] p.1- La manifestazione degli studenti a Cosenza ; p.1-p. 12 – Fabrizio D’Agostini , La Calabria in lotta per la terra e il lavoro. Manifestano contadini e studenti . Si estende il movimento di occupazione delle terre. Quindicimila giovani in corteo a Cosenza per rivendicare l’Università. Situazione tesa per l’intervento poliziesco: dieci arresti a Cutro e 14 ad Isola Caporizzuto. Arrestato un dirigente della Federazione di Catanzaro
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10 novembre
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PCI : il segretario Luigi Longo ed Enrico Berliguer rietrano da Mosca dove hanno partecipato alle celebrazioni del 50º anniversario della Rivoluzione russa. Rispondendo ai giornalisti, presenti all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, il segretario si dice convinto dell’opportunità di una Conferenza mondiale dei partiti comunisti proposta dal PCUS, ma precisa che l’iniziativa deve essere accuratamente preparata.
«l’Unità», 11 novembre1967 [p.1-12] Dichiarazione al rientro da Mosca. Longo: riportiamo da Mosca un’impressione di forza e unità. Le celebrazioni del 50º sono state “una solenne manifestazione di unità e solidarietà internazionale”. Un giudizio sull’opportunita della Conferenza mondiale dei partiti comunisti
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11 novembre
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Inizia il processo fra il generale De Lorenzo e il settimanale «L’Espresso» per i fatti del SIFAR del 1964. Il processo si concluderà il 1°marzo del 1968 con la condanna per diffamazione a diciassette mesi per Eugenio Scalfari e a sedici mesi per Lino Jannuzzi. La vicenda si chiuderà definitivamente solo nel 1972 con la remissione della querela da parte di De Lorenzo e quando sia Scalfari che Jannuzzi erano stati eletti alla Camera nelle liste del PSI.
«l’Unità», 12 novembre1967 [p.2] Sifar e “luglio ‘64” in Tribunale .Oggi il processo fra De Lorenzo e “L'Espresso”
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11 novembre
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Roma: Il professor Pietro Agostino D’Avack, docente di diritto ecclesiastico, candidato da un cartello moderato e di destra, al quarto scrutinio, è eletto Rettore della Sapienza.
Manifestano gli studenti degli istituti medi. Denunciano la mancanza di laboratori, aule tecniche, chiedono «orari civili».
«l’Unità», 12 novembre1967 [p.8 - Roma] Alla quarta votazione. D'Avack eletto rettore. Ha ottenuto 164 voti. Affermazione del prof. Montalenti. Necessario un programma nuovo di fronte ai gravi problemi dell’ateneo romano;. Migliaia di ragazzi in lotta per laboratori, nuove aule, palestre ed orari civili. Ogni tre Istituti tecnici uno in sciopero “Vespucci “: i ragazzi chiedono lezioni di 50 minuti - “Einaudi “: mancano perfino le lavagne . “ Giovanni da Verrazzano “: non ci sono nemmenotutti i professori e l’orario è ancora provvisorio.“Marconi”: allungata l’ora di lezione, è stata dimezzata la ricreazione . “Valadier “: non esistono palestre, laboratori ed aule tecniche - Un assurda posizione assunta dal Provveditorato agli Studi e da molti responsabili d’istituto
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11-13 novembre
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Firenze: si svolge il Convegno nazionale dell’Unione goliardica italiana (UGI). Entra in crisi la maggioranza (PSI- PCI) del XVI congresso, Rimini 28-31 marzo 1967. Le divisioni sulla legge di riforma universitaria provocano le dimissioni del presidente Valdo Spini (PSI). Si ripropongono le divergenze, già manifestatesi a Rimini, fra maggioranza e minoranza (PSIUP – sinistra PCI e gruppi della nuova sinistra) sulla concezione del movimento. Si scontrano due linee: la «sindacalizzazione» degli studenti, sostenuta da PCI- PSI, e le posizioni che si richiamano alle «Tesi di Pisa», lo studente come forza lavoro in formazione (PSIUP – sinistra PCI – gruppi della Nuova sinistra), e rivendicano un superamento delle rappresentanze universitarie.
«l’ astrolabio», 19 novembre 1967, anno V , n. 46 [ pp.13-14] Università. Unità senza frontismo
«UGI Notizie», numero unico, novembre 1967 – ciclostilato; Sulla crisi delle Rappresentanze universitarie vedi : Marco Boato , Per una analisi dell’origine storico-politica del movimento studentesco , «Critica sociologica», n. 21, primavera 1972 , ora in Marco Boato , «Il ’68 è morto : viva il ‘68». Bertani editore, Verona, 1979, pp. 110-148
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12 novembre
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La «marcia della pace per il Vietnam», organizzata da Danilo Dolci, entra in Toscana.
«l’Unità», 13 novembre 1967 [p.2] Lina Anghel, Oltre la Porrettana verso la capitale. La marcia della paceentra oggi in toscana. La bandiera dell'ANPI di Marzabotto ieri in testa ai manifestanti - Incontri, discussioni e proposte lungo il cammino. Gruppi di uomini e di donne giunti da diversi centri del Nord. L'arrivo a Vergato e la manifestazione a Porretta
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12 novembre
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Si svolge alla Facoltà di Giurisprudenza a Roma il Convegno sulla riforma universitaria organizzato dai professori incaricati (ANPUI) e dalle associazioni degli assistenti. Svolgono le relazioni introduttive i professori Gabriele Giannantoni e Sabino Di Benedetto, rispettivamente delle Università di Roma e di Napoli. Unanime il giudizio negativo sulla legge Gui (2314).
«l’Unità», 12 novembre 1967[p.2] Oggi a Roma. Convegno sulla riforma universitaria
«l’Unità», 13 novembre 1967 [p.2] Mario Ronchi, Concluso il convegno dei professori incaricati. Cambiare politica per l’Università. Netta opposizione alla “riforma” proposta dal centro-sinistra. Un importantepunto di partenza per il rilancio della battaglia democratica negli Atenei
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12 novembre
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Tokio: imponente manifestazione degli studenti contro la guerra nel Vietnam. Duro intervento della polizia che opera centinaia di arresti. Numerosi feriti.
«l’Unità», 13 novembre1967 [p.12] Mentre il primo ministro Sato parte per gli Stati Uniti. Tokio: centinaia di arresti fra gli studenti in lotta. Settemila agenti scatenati contro i giovani che manifestano per un Giappone sottratto all’egemoniaUSA e contro l’aggressione imperialista al Vietnam - Alcuni manifestanti gravemente feriti
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14 novembre
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«l’Unità» pubblica una Inchiesta sulle Università e sul movimento studentesco in Francia.
«l’Unità», 14 novembre1967 [p.3] Maria A. Macciocchi , Francia : l’Università è in crisi. La rivolta degli studenti. Le facoltà scoppiano e la sinistra è davanti al problema: “selezione o no?”. Il coraggio di Schwartz di essere impopolare. Le ragioni dell'interlocutore professor Bosquet nel respingere laselezione .Continue manifestazioni studentesche per le strade della città . Fischiato il ministro Peyrefitte
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15 novembre
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La Camera approva in via definitiva la proposta di legge costituzionale Modificazione dell'articolo 135 della Costituzione e disposizioni sulla Corte costituzionale (A.C. 4117-B), che riduce il mandato dei giudici costituzionali da dodici a nove anni e ne esclude la rieleggibilità. Il Senato ha approvato la proposta in seconda deliberazione il 18 ottobre (legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2).
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16 novembre
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Su «l’Unità» una radiografia sullo stato dell’Università italiana, sulla crisi degli studi e degli sbocchi professionali.
«l’Unità», 16 novembre1967 [p.3] Mario Ronchi , Università: si “muore” prima della laurea
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17 novembre
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CGIL –Comitato direttivo. All’ordine del giorno: Iniziative per lo sviluppo del movimento rivendicativo, la posizione della CGIL sulla contrattazione articolata. Relaziona Luciano Lama. Rinviata la discussione sul secondo punto all’odg: preparazione del Consiglio generale previsto per gennaio. Il rinvio , richiesto in apertura da Vittorio Foa, è motivato dall’assenza per il protrasi dell’ indisposizione del segretario generale Agostino Novella.
«Rassegna sindacale», n.124, 26 novembre 1967 [documentazione-pp.1-8] p.1-Titolo: I lavori del Comitato direttivo CGIL; pp.1-3- La relazione dell’on. Luciano Lama; pp.4-8-Gli interventi al Comitato direttivo; p.8- L’ordine del giorno conclusivo del Direttivo della CGIL; A gennaio il Consiglio generale. Gli auguri del Direttivo all’on. Novella
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17-18 novembre
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Gli studenti, in segno di protesta contro l’aumento del 50 per cento delle tasse universitarie, occupano l’Università Cattolica di Milano. L’occupazione iniziata alle ore 20 del 17 termina all’alba del 18 novembre con l’intervento della polizia guidata dal commissario Luigi Calabresi. Nei giorni successivi la lotta si sposta, per l’intero mese, nel cuore della città. Cortei e «picchettamento» dell’Ateneo.
«l’Unità», 19 novembre 1967 [p.9] Grave decisione ispirata dalle gerarchie ecclesiastiche. “Serrata” l’Università Cattolica dopo l’intervento della polizia. Un provvedimento senza precedenti. Vano tentativo di spezzare l’azione degli studenti che rivendicano una gestione democratica dell'Ateneo. Un lungo corteo per le strade di Milano
«l’Unità», 21 novembre 1967 [p.1] Milano: solidarietà con gli studenti della “ Cattolica”. Migliaia di universitari in corteo. Terza notte all 'addiaccio per “picchettare” l’Ateneo . Mille tesserini restituiti in segno di protesta
«l’Unità», 23 novembre 1967 [p.3] Ibio Paolucci , Sesto giorno di lotto alia Cattolica di Milano. Gli student! al cardinali : ”Ricordatevi il Concilio “. Lettera ai cardinali Urbani e Garrone e ai monsignori Niccodemi, Pancrazio e Baratta peresaltare il valore della responsabilità e della libera collaborazione dei giovani alia conduzionedell 'Università. Delegazione di tranvieri esprime la “ solidarietà della classe operaia “
«l’Unità», 24 novembre 1967 [p.11] L’agitazione nell’Ateneo milanese. Università Cattolica : 7° giorno di occupazione
«La Stampa», 19 novembre 1967 [p.17] Occupata a Milano l’Università Cattolica. Da un gruppo di cinquanta studenti che protestavano contro le tasse scolastiche. La polizia ha fatto sgomberare l’Ateneo : nessun incidente
«Stampa Sera», 20-21 novembre 1967 [p.15] c.b. , Dopo l’intervento della polizia . Milano : l’Università Cattolica chiusa a tempo indeterminato
«La Stampa», 21 novembre 1967 [p.15] g.m. , Oggi si riunisce il Consiglio d’amministrazione. A Milano l’Università Cattolica chiusa e presidiata dalla polizia. Il Comitato di agitazione degli studenti siede in permanenza sotto una tenda di plastica alzata sulla via. Una mozione contro il rettore
«La Stampa», 25 novembre 1967 [p.15] g.m., Alla “ Cattolica” di Milano gli studenti respingono le proposte del rettore. Un’inchiesta della Procura
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17 novembre
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Milano, lo stesso giorno in cui è occupata la Cattolica, si svolge l’Assemblea ad Architettura, gli studenti del primo e del secondo anno prendono atto che i docenti non hanno dato corso a nessuna delle 11 delibere concordate il 20 marzo 1967 a conclusione delle agitazioni iniziate il 26 gennaio 1967. L’assemblea, nella mozione approvata, denuncia il mancato rispetto degli impegni e chiede la sospensione dei corsi iniziati e l’avvio di un seminario in cui gli studenti assumono il «controllo» dell’attività didattica.
Stralci della mozione approvata nell’assemblea del 17 novembre 1967 in «Documenti della rivolta universitaria» ( a cura del Movimento studentesco), Laterza, Bari, 1968, pp. 132- 135
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17 novembre |
Milano , promosso dall’amministrazione provinciale e dal centro di prevenzione e difesa sociale si svolge il Convegno sul tema «Scienze sociali, riforma universitaria e società italiana»
«l’Unità», 22 novembre 1967 [p.1] Novella Sansoni , Convegno di Milano su “Scienze sociali, riforma universitaria e società italiana ”. Una Universita nuova pergli “ scienziati della società”. Come superare l’ostacolo delle “due culture”. La proposta di una Università di scienze sociali. La laureanon serve ? Le ipotesi di Martinoli. Una scuola prolagonisla dello sviluppo. Le lotte degli studenti
«La Stampa», 17 novembre 1967 [p.9] Alessandro Galante Garrone , Un Convegno a Milano di autorevoli studiosi. Adeguare l’Università alle esigenze del paese. Le strutture universitarie non rispondono alle nuove necessità economico-sociali e rischiano di creare degli spostati. Troppi ostacoli impediscono ai giovani non abbienti l’accesso agli studi superiori. Paura del nuovo e difesa dei privilegi ostacolano le riforme
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19-20 novembre |
Milano: 3000 studenti manifestano contro le misure repressive adottate dalle autorità accademiche della Cattolica. Per la terza notte gli studenti picchettano la sede universitaria. Mille libretti d’iscrizione restituiti per protesta.
«l’Unità», 21 novembre 1967 [p.1] Milano: solidarietà con gli studenti della “ Cattolica”. Migliaia di universitari in corteo. Terza notte all 'addiaccio per “picchettare” l’Ateneo . Mille tesserini restituiti in segno di protesta
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21-26 novembre |
Torino – Professori incaricati e studenti contestano la decisione di costruire la nuova Città degli studi nell’area de «La Mandria». Il 22 contro questa scelta operata del Consiglio di amministrazione dell’Università, sostenuta dalle amministrazioni locali, gli universitari assediano il rettorato ed entrano nei suoi locali. Intervengono polizia e carabinieri. Nonostante le proteste, il Consiglio di amministrazione decide per La Mandria, rimandando a una commissione la valutazione sull’idoneità dell’area. Il 23 gli universitari decidono di inasprire la lotta. Attraverso una serie di assemblee è eletto un Comitato di coordinamento, ne fanno parte rappresentanti di tutte le Facoltà e le varie correnti studentesche, con il compito di programmare l’occupazione di Palazzo Campana fissata per il 27 novembre. Il 25 al Provveditorato si riuniscono i presidi delle scuole medie, molte entrate in stato di agitazione nei giorni precedenti. Condannano la presenza di estranei davanti alle scuole, presenza che giudicano finalizzata a indurre gli studenti alla protesta. Per i presidi: nulla che non sia previsto dalla legge può essere consentito.
«La Stampa», 22 novembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] L’Università decide se costruire la Città degli studi a La Mandria. Vigilia fitta di polemiche: professori dal sindaco, gli “ incaricati” minacciano “ vie legali”, studenti progettano l’occupazione delle aule
«La Stampa», 23 novembre 1967 [p.9] Deliberato del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo. La “ Città universitaria” di Torino sorgerà sui terreni della Mandria. Centinaia di studenti assediano il “rettorato” per impedire la decisione. Lanciano un ultimatum :o ci fate entrare o sfondiamo la porta - Con un megafono imitano i tre squilli di tromba della carica, poi a spallate abbattono l’uscio e invadono l’aula. Intervengono polizia e carabinieri. Dopo due ore torna la calma, gli universitari sgombrano la sala - Ora una commissione di idoneità dovrà stabilire se la zona scelta è adatta ad ospitare la città universitaria
«La Stampa», 23 novembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Agitazioni nelle scuole medie. Disertate le lezioni al Liceo scientifico. Per “solidarietà” con gli studenti sospesi al Castellamonte. Altro episodio al Gioberti
«La Stampa», 24 novembre 1967 [p. 2- cronaca cittadina] La futura città degli studi. Alla commissione di idoneità l’ultima parola per La Mandria. Se la maggioranza sarà favorevole, il Rettore presenterà la delibera per acquistare l’area. Se non sorgeranno ostacoli si passerà alla fase esecutiva, ma la realizzazione completa richiederà 25 anni . Dichiarazioni del prof. Allara ; I disordini all’Università- Gli studenti iniziano la battaglia per il “ rinnovamento delle strutture didattiche”
«La Stampa», 26 novembre 1967 [p.2 - cronaca cittadina ] Per la necessaria serenità degli studi. Ridare fiducia alla scuola. Il regolamento scolastico è forse troppo rigido e non si adegua all’evoluzione della società , eccessivo talvolta il carico dei compiti a casa. C’è bisogno della annunciata riforma . Ma di questa situazione non devono approfittare elementi estranei per sobillare agitazioni e scioperi. Un appello del Provveditore dottor Reina
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22 novembre
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Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approva, con il voto favorevole dell'Italia, la risoluzione n. 242 sui principi della pace in Medio Oriente, che afferma la necessità del ritiro delle forze armate israeliane da tutti i territori occupati.
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22 novembre
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Repubblica federale tedesca: gli studenti dell’Università di Kiel lanciano una mobilitazione contro il governo regionale dello Schleswig-Holstein per aver assegnato la cattedra di medicina a un professore dal passato nazista.
«La Stampa», 23 novembre 1967 [p.3] Tito Sansa, Studenti tedeschi vogliono cacciare un professore nazista dall’Università
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23 novembre
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Genova – Gli studenti si oppongono al piano del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo che prevede la costruzione di nuove sedi universitarie disseminate in aree lontane dalla città.
«La Stampa», 24 novembre 1967 [p.14] g.m. , Come a Torino, gli studenti sono in agitazione. Anche a Genova aspri contrasti sulla nuova sede dell’università. Il piano del Consiglio di amministrazione dell’ateneo prevede costruzioni disseminate in parti diverse e lontane dalla città - Sono contrarii professori di ruolo, gli assistenti, gli incaricati e gli studenti -Intanto si sta costruendo il palazzo della scienza ( oltre 1500 milioni di lire) , un edificio che con la prossima riforma si rivelerà del tutto inadeguato
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23 - 26 novembre
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DC – X congresso nazionale, Milano La lista composta da dorotei, morotei, fanfaniani e andreottiani, guidata da Rumor, ottiene il 64,2% dei voti e 78 seggi. I dorotei però sono ridimensionati nella distribuzione dei seggi e ne ottengono 34, i fanfaniani 21, i morotei 14, gli andreottiani 9. La corrente dei "pontieri" (che si propone cioè come ponte tra la maggioranza e la sinistra), guidata dal Ministro Taviani e dai sottosegretari Francesco Cossiga e Adolfo Sarti, consegue il 12% dei voti e 14 seggi, la sinistra il 23,8% e 28 seggi.
La relazione di Mariano Rumor
«Il Popolo», 23 novembre 1967 La DC approfondisce e completa la sua preparazione ai tempi nuovi ; Editoriale, Il momento culminante ; Stamane si riunisce il Consiglio nazionale; Mario Angius, Dialogo sui problemi di un popolo che cresce; Domenico Sassoli, Interesse Straordinario
«Il Popolo», 24 novembre 1967 La risposta della DC alle attese popolari nella panoramica esposizione di Rumor ; Scelba ritiene vitale discutere nell’unità ; Ganni Colletta, Il caloroso saluto dei partiti cristiani ; Domenico Sassoli, La stampa e il congresso; Le opinioni degli altri; La relazione di Mariano Rumor : Iniziativa dei democratici cristiani per il rinnovamento dello Stato, per lo sviluppo della democrazia, per la libertà e per la pace
«Il Popolo», 25 novembre 1967 Il Congresso discute i tempi e i modi del rinnovamento comunitario; Mario Angius, Vitalità del partito; Piccoli : mai come oggi determinante la DC ; Fanfani indica i problemi chiave del nuovo sviluppo democratico; Domenico Sassoli, La relazione di Rumor nelle analisi della stampa ; La giornata di ieri : Interventi ( segue )
«Il Popolo», 26 novembre 1967 Nel franco vigoroso dibattito congressuale la coscienza di una decisiva responsabilità; Mario Angius, Organica visione dei problemi del Paese; Giuseppe Bellucci, Le tappe dello sviluppo nazionale ; La terza giornata : Interventi ( segue )
«Il Popolo», 27 novembre 1967 Rumor raccoglie il voto del Congresso per un nuovo slancio creativo della Dc - La replica di Rumor ; Moro : Tradurre gli ideali in realtà attraverso uno Stato più moderno; Scelba : La DC più forte dopo il grande dibattito; Forlani : coerente sostegno al centro-sinistra dinamico; Mario Angius, Un apporto fecondo e originale; Le Mozioni : N. 1 - Amici di Taviani, N. 2 – Base e sindacalisti – N. 3 – Maggioranza ; Interventi ( segue )
«Il Popolo», 28 novembre 1967 Tutta la DC impegnata a costruire una società più giusta e più avanzata; I 120 consiglieri eletti a Milano ; Mario Angius, Un modo nuovo di governare; Domenico Sassoli, Giudizi positivi della stampa ; Ultimi interventi
Organo del Partito Comunista Italiano
Direttore Pietro Ingrao
«l’Unità», 23 novembre 1967 [p.1] Editoriale, Maurizio Ferrara, La DC alla prova.
«l’Unità», 24 novembre 1967 [p.1-p.12] Ugo Baduel, Si è aperto a Milano il X Congresso nazionale della DC - Negativa la relazione di Rumor sui grandi problemi del momento - Ribadita l’alleanza atlantica e la subordinazione agli USA. Sui problemi economici Rumor rimane ancorato alle posizioni del grande capitale nella indicazione delle soluzioni. Applausi contro il divorzio. Malmenato dal “servizio d'ordine” un delegato che ha fischiato il segretario DC ; Una dichiarazione del compagno Amendola.
«l’Unità», 25 novembre 1967 [p.2] Ugo Baduel, Prevalgono le preoccupazioni per il controllo del partito al Congresso DC - Anche Fanfani e Piccoli si differenziano da Rumor- Non si assiste a uno scontro di idee e di programmi ma, per ora, a prese di posizione più o meno cauteche trovino I'adesione della maggior parte di delegati. Vivaci interventi dr Scalia e di Donat Cattin Prolungati e vivi applausi per le parole pronunciate da Galloni e dal ministro degli Esteri sul Vietnam ; Roberto Romani, Senza una guida e una strategia ; r.v. ( Renato Venditti ) , Verso un accordo dei “basisti” con Colombo?
«l’Unità», 26 novembre 1967 [pp.1-2] p.1- Nuove rivelazioni sulle personalità che dovevano essere arrestate nel luglio '64 – Moro conosceva i mille nomi? - Inquietanti domande dell' “Europeo” sul tentativo di “ colpo di Stato”.Silenzio del governo. I nomi dei comandanti dei CC. al corrente delle liste trasmesse dal SIFAR ; Editoriale, Maurizio Ferrara, Il Congresso DC e i comunisti; p.2- Ugo Baduel, Al Congresso DC dominano I'angoscia del fallimento e il problema del rapporto con il nostro partito - Persino Colombo critica la sua politica economica - Una ovazione ha accolto il discorso del “basista” De Mita. L'industriale Bassetti denuncia “I'aria fritta e stantia” degli interventi pronunciati. Le anacronistiche posizioni della destra che fa capo a Scelba ; Roberto Romani, Senza prospettive.
«l’Unità», 27 novembre 1967 [pp.1-2] p.1- Quella di sempre ; p.2- Ugo Baduel, La DC col suo congresso non dà una prospettiva al Paese nè a se stessa - Lunga autodifesa di Moro che non intende passare la mano - Alcuni accenti nuovi sui rapporti con I'opposizione che sono però contraddetti dalla politico del governo. Negativa posizione sulla politico estera. Nella giornata di ieri hanno parlato i leaders di tutte le mozioni. Brevissima replica conclusiva di Rumor; Roberto Romani, Vuoto politico.
«l’Unità», 28 novembre 1967 [pp.1-2- p.12] p.1-p.12- [Giorgio Amendola intervista ] , Un'intervista all'”Unità” sul Congresso - Amendola: la DC pagaper il fallimentodel centrosinistra -I motivi di fondo delle critiche e delle autocritiche al Congresso di Milano. La svalutazione dell'appoggio del PSU. Il problema del comunismo e gli “ammiccamenti” al PCI. Occorre I'unità delle sinistre, laiche e cattoliche, per costringere la Democrazia Cristiana a mutare politica ; p.2- Renato Venditti, La maggioranza ha perduto il 16% dei voti - L'on. Rumor ridimensionato dal Congresso di Milano - Sinistra e gruppo Taviani dispongono del 36% . 9 seggi perduti dai morodorotei, 5 dagli scelbiani, 4 dai fanfaniani . Tra i non rieletti figurano l’on. Delle Fave, I'ex-sindaco di Roma Petrucci, Lucifredi e Vedovato. La distribuzione dei posti nel nuovo Consiglio nazionale democristiano.
Quotidiano del Partito Socialista
Direttore Pietro Nenni
«Avanti!», 23 novembre 1967 [p.1-p.7] Giancarlo Smidile, A Milano la X assise nazionale – Si apre oggi il Congresso della DC – Gli orientamenti precongressuali e i problemi interni del partito. Attese dal Congresso soluzioni politiche e organizzative che impegnino le forze cattoliche in una concreta politica di riforme.
«Avanti!», 24 novembre 1967 [p.1-p.8] Giancarlo Smidile, Aperto ieri a Milano il X Congresso – L’unità interna Dc centro della relazione dell’on. Rumor – Un documento lungo e generico per prevenire l’acuirsi dei contrasti nella maggioranza. Sottovalutata la portata innovatrice del centro-sinistra ; Primi commenti.
«Avanti!», 25 novembre 1967 [p.1-p.8] Editoriale, Flavio Orlandi, Postilla a una relazione ; Giancarlo Smidile , Aperto il dibattito a Milano sulla relazione di Rumor – Vivace confronto di tesi al Congresso nazionale DC – Impegnato discorso di Fanfani sui temi qualificanti del centro- sinistra. Sarti critica la segreteria e chiarisce la posizione del gruppo Taviani. Galloni ( sinistra) chiede che il partito sia diretto da una maggioranza conforme al carattere innovatore della formula di governo Donat Cattin per un nuovo Congresso dopo le elezioni. L’intervento del vice segretario del partito Piccoli.
«Avanti!», 26 novembre 1967 [p.1-p.3] p.1- Editoriale, Gaetano Arfè, Un Congresso interlocutorio ma non inutile ; pp.3- 4 - Giancarlo Smidile, Terza giornata di discussione al Palazzetto dello Sport di Milano – I temi politici e programmatici nel dibattito al Congresso DC – De Mita afferma la preminenza dell’impegno politico sulle enunciazioni dei punti programmatici. Colombo illustra i problemi dello sviluppo economico e sociale. Gli interventi di Malfatti, Arnaud e Cossiga. Oggi parla Moro. – manca la p. 4
«Avanti!», 28 novembre 1967 [p.1-p.8] Editoriale, Gaetano Arfè, Oltre la cronaca ; Giancarlo Smidile , Conclusi con un forte discorso di Moro i lavori del Congresso DC- Il Centro-sinistra è una politica aperta a grande prospettive –Il Congresso ha segnato la sconfitta del moderatismo ma lascia nelle mani di una maggioranza eterogenea il problema della attuazione di una più decisa spinta a sinistra ; I risultati delle votazioni al Congresso – La nuova composizione del Consiglio nazionale – Alla maggioranza 78 seggi, 28 alla sinistra, 14 alla lista di Taviani. I primi commenti ; Il compagno Tanassi sul centro-sinistra- Bilancio positivo da consolidare- Le opposizioni sono state clamorosamente smentite dai fatti. Molti problemi ancora da risolvere. Primi commenti al Congresso DC negli altri comizi socialisti.
«Avanti!», 29 novembre 1967 [p.1-p.8] Pubblichiamo volentieri questo articolo del compagno Lombardi sul congresso della DC, pur non condividendone, tutti i giudizi : Riccardo Lombardi , Il Congresso della DC.
Direttore Guglielmo Emanuel
«Corriere della sera», 23 novembre 1967 [pp.1- 2] Titolo pagina : Oggi a Milano nel Palazzetto dello Sport Si apre il Congresso della DC – Come si presenta lo schieramento dei delegati. Il gruppo di maggioranza costituito da dorotei, fanfaniani e scelbiani, dispone del settanta per cento dei mandati , il resto alla sinistra ( più del venti per cento ) e al gruppo di Taviani. Il riuscito sforzo di Rumor per l’unità del partito, dopo l’amara esperienza delle lotte fra le correnti. La questione principale dell’assise congressuale consiste nella indicazione precisa di una politica e di un programma. Per questo occorre l’accordo tra i capi della maggioranza : da Rumor a Moro, da Colombo a Fanfani, a Scelba e Piccoli ; Indro Montanelli, Ciò che non si vedrà ; Luigi Bianchi, L’azione di Rumor.
«Corriere della sera», 24 novembre 1967 [pp.1- 2] Titolo pagina :Con l’accento sui grandi problemi dello StatoRumor espone al Congresso la politica generale della DC – Conferma della validità del centro-sinistra. La DC considera determinante la sua funzione per il rinnovamento della società e dello Stato. Lotta al comunismo, la cui ricerca di “ dialoghi” potrebbe portare a “sbocchi inquietanti”. “ La peggiore iattura” sarebbe un ritorno alla contrapposizione fra laici e cattolici. Fedeltà all’alleanza atlantica “ nel cui ambito resta un punto fermo l’amicizia con gli Stati Uniti”. Incidente in aula: zittito dai delegati un gruppo di disturbatori ; Editoriale, DC e comunismo ; Luigi Bianchi, La relazione al Congresso ; Giovanni Russo, Primi spifferi delle correnti in uno scenario d’avanguardia – Vetro e plastica hanno creato all’interno del Palazzetto dello Sport l’atmosfera di una “ convention” all’americana ma talune indicazioni potrebbero essere sintomatiche di una situazione che può “ fluidificarsi”.
«Corriere della sera», 25 novembre 1967 [pp.1- 2] Titolo pagina : Vivaci interventi sulla relazione di Rumor – L’adeguamento della DC ai tempi domina il dibattito congressuale – Nello sviluppare questo tema centrale, soprattutto in contrapposizione dell’attacco frontale della sinistra, i gruppo tendono a differenziarsi. Fanfani insiste per uan rafforzata efficienza operativa, Piccoli per una più netta qualificazione del partito. Non esclusa la confluenza di Taviani nella maggioranza. Leone: snellire le strutture burocratiche per superare la crisi dello Stato ; Editoriale, Diplomazia della sedia; Luigi Bianchi, Spinte e controspinte ; Giovanni Russo, La valigetta tipo 007 dei delegati non ha tenuto chiusi i suoi segreti – Le preoccupazioni elettorali dei congressisti. Dopo il discorso di Fanfani c’era una grande contraddizione di giudizi sia fra la maggioranza sia nella minoranza di sinistra. Solo Taviani sembrava soddisfatto.
«Corriere della sera», 26 novembre 1967 [pp.1- 2] p.1- Editoriale, Senso di un Congresso ; Luigi Bianchi , Al di sopra degli interessi di gruppo e di potere Colombo richiama il Congresso DC alla realtà dei problemi nazionali – “ Non facciamo sì che, mentre noi siamo impegnati a discutere sul pianerottolo, altri costruisca il grattacielo”. Monito alla classe politica: gravi problemi maturano con la vertiginosa evoluzione economica e sociale. Condizioni per il progresso:stabilità monetaria, sviluppo del Sud, equa distribuzione e competitività degli investimenti. Carlo Russo : l’evoluzione della scienza non mortifica i valori ideali. I fanfaniani rinnovano le critiche al governo. Interventi di Gui, Pella, Elkan, Bassetti e altri ; p.2- [Segue L. Bianchi] ; Giovanni Russo, Un serio discorso sul futuro in un dibattito molto all’italiana – Lo ha pronunciato il ministro Colombo illustrando le prospettive affascinanti e tremende dell’avvenire. Prime previsioni sulle possibili nuove alleanze.
«Corriere della sera», 28 novembre 1967 [pp.1- 2] Luigi Bianchi, Eletto il nuovo Consiglio nazionale – La maggioranza della DC esce efficiente dal Congresso –Rumor ha una solida base per assicurare una guida stabile al partito. I fanfaniani gli garantiscono l’appoggio; respingendo l’invito di Taviani e della sinistra. Il forte e leale impegno di Piccoli. Il contributo di Moro e Colombo alla chiarezza e al realismo.
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25 novembre
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Si apre un convegno sul tema La fine dell’unità politica dei cattolici, la socialdemocrazia al potere e le prospettive della sinistra italiana, organizzato da un gruppo di cattolici (poi definiti «i cattolici del dissenso») che cercano di portare alle estreme conseguenze le innovazioni introdotte dal concilio Vaticano
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25 novembre
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Torino: al Provveditorato si riuniscono i presidi delle scuole medie. Condannano la presenza di estranei davanti alle scuole. Presenza finalizzata ad indurre gli studenti alla protesta. Chiusi ad ogni innovazione : nulla che non sia previsto dalla legge può essere consentito.
«La Stampa», 26 novembre 1967 [ cronaca cittadina p.2 ] Per la necessaria serenità degli studi. Ridare fiducia alla scuola. Il regolamento scolastico è forse troppo rigido e non si adegua all’evoluzione della società , eccessivo talvolta il carico dei compiti a casa. C’è bisogno della annunciata riforma . Ma di questa situazione non devono approfittare elementi estranei per sobillare agitazioni e scioperi. Un appello del Provveditore dottor Reina
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26 novembre
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Il settimanale «l’astrolabio» pubblica una Tavola rotonda sulla riforma universitaria proposta dal ministro della Pubblica Istruzione Luigi Gui (DC).
«l’ astrolabio», 26 novembre 1967, anno V , n. 47 [ pp.11-18] Tavola rotonda sull’Università. Le due facce della riforma. La scadenza della discussione parlamentare è giunta anche per la riforma universitaria. Qual è la portata effettiva del disegno di legge Gui? Perché la sinistra è nettamente divisa sulla “2314”? Per una discussione di questi problemi abbiamo invitato nella sede dell’ “Astrolabio” alcuni degli esponenti più impegnati del mondo politico e universitario: l’on. Luigi Berlinguer del PCI, l’on.Tristano Codignola del PSI, il professor Giannantoni dell’ANPUI, il prof. Giunio Luzzatto presidente dell’UNAU, il prof. Paolo Sylos Labini ordinario all’Università di Roma, ha presenziato Ferruccio Parri. Ha coordinato la discussione Mario Signorino
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27-30 novembre
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Torino: Al termine di un’ assemblea di due ore gli studenti decidono di occupare Palazzo Campana. Il Senato accademico si appella ai giovani che « che sentono impegno di serietà» e non intendono che siano turbati gli studi. Tra il 29 e il 30 studenti contrari all’occupazione entrano a forza nell’Università. Seguono tafferugli. «La Stampa» enfatizza i contrasti fra occupanti e studenti che vogliono seguire le lezioni. Gli occupanti promuovono un referendum fra tutti gli studenti per proseguire nell’occupazione. Il responso sarà di continuare. L’occupazione si protrarrà fino al 20 dicembre 1967, quando interverrà la polizia per procedere allo sgombero. Palazzo Campana sarà immediatamete rioccupato.
«La Stampa», 28novembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] 30 studenti occupano l’Università. Un appello del Senato accademico. I giovani vogliono opporsi “ all’autoritarismo della scuola”. Il Senato si rivolge ai giovani “ che sentono impegno di serietà” perché non siano turbati gli studi
«La Stampa», 29novembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] L’occupazione di Palazzo Campana. Bloccate le lezioni all’Università. L’azione di un ristretto gruppo contro la volontà della maggioranza degli studenti. Il prof. Grasso costretto a trasferirsi in altra sede con i giovani contrari allo sciopero
«Stampa Sera», 29 -30 novembre 1967[p.2- cronaca cittadina] Stamane, alle 10, per riprendere le lezioni. Studenti contrari all’occupazione entrano di forza a Palazzo Campana. Hanno sfondato una porta: tafferugli nei corridoi con lancio di sedie. Un intervista del prof. Allara
«La Stampa», 30 novembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] “Sfrattati ” dal palazzo universitario professori e studenti cercano aule. Le lezioni vengono tenute ovunque per i volenterosi, anche al freddo. Contrasti tra i giovani che vorrebbero studiare e i protagonisti dell’azione di forza
«Stampa Sera », 30 novembre- 1 dicembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Per decidere se proseguire l’occupazione. Un referendum tra gli universitari. Le votazioni sospese per la troppa affluenza di studenti
La mozione approvata dall’assemblea , da «Documenti della rivolta universitaria» ( a cura del Movimento studentesco), Laterza, Bari, 1968, p. 228
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29 novembre
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Si conclude la marcia della pace per il Vietnam organizzata dallo scrittore Danilo Dolci. Le due colonne partite il 4 novembre ,rispettivamente da Milano e Napoli , si ricongiungono a Roma alle Fosse Ardeatine, poi in corteo raggiungono Montecitorio e accompagnate da Riccardo Lombardi (PSI) consegnano al presidente della Camera e dai vari gruppi parlamentari a cui consegnao in documento in cui chiedono che l’Italia si dissoci dalla «nefasta politica statunitense nel Vietnam». Un appello per la fine della guerra è consegnato all’ambasciata americana. La giornata si conclude con una manifestazione a cui partecipano numerosissimi giovani.
«La Stampa», 30 novembre 1967 [p.18] Alle Fosse Ardeatine. Conclusa la marcia di pace per il Vietnam
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30 novembre
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A «Tribuna politica» una inchiesta sullo stato dell’Università e sulla riforma Gui . Conduce la trasmissione televisiva il giornalista Jader Jacobelli, insieme a professori universitari ed esponenti politici dei vari partiti , vi partecipa lo studente universitario Luigi Moretti.
A Genova e Pavia sono occupata le Facoltà di Lettere e filosofia. A Genova gli studenti chiedono il ritiro della circolare governativa che discrimina gli studenti greci, la modifica della politica edilizia del Consiglio d’amministrazione, l’estenzione a tutte le facoltà della lotta contro la riforma Gui. Il primo dicembre a sostegno della lotta universitaria manifestano anche gli studenti degli istituti di istruzione media. A Pavia, insieme alla lotta alla «riforma», si battono contro l’istituzione della Facoltà di Magistero che graverebbe sulle già inadeguate strutture della Facoltà.
«l’Unità», 1 dicembre 1967 [p.3] Tutti ammettono la crisi, pochi sono convinti della bontà della legge governativa.Università sotto processoin una vivace inchiesta TV.Cinquant’anni fa, un professore ogni venti studenti, ora uno ogni cinquanta. Lombardo Radice: “Basta con questa tragica Universita anonima“. Seroni: “ La legge non muta la situazione esistente,in certi punti addirittura l’aggrava”. Codignola parla di possibili “miglioramenti”da parte del Parlamento. Con l’istituzione del diploma si crea un' “Universita dei poveri”; Occupati gli Atenei di Genova e Pavia.
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1-2 dicembre |
Si estende la lotta nelle Università. Cagliari: occupate Lettere e Magistero . Pavia: occupate Lettere e Matematica. Torino: gli studenti svolgono il referendum per il proseguimento dell’occupazione di Palazzo Campana, a favore 815 voti contro 418. L’occupazione terminerà il 27 dicembre con lo sgombero da parte della polizia. Milano: prosegue la mobilitazione studentesca. Genova: prosegue l’occupazione di Lettere. Il preside fa sapere ai giovani riuniti in assemblea che non è «più in grado di garantire la loro incolumità». Un’indiretta anticipazione dello sgombero effettuato da carabinieri e polizia nella notte tra il 2 e 3 dicembre.
Il 2 dicembre su «l’Unità» l’editoriale di Giuseppe Chiarante Università in lotta
«l’Unità», 2 dicembre 1967 [pp.1-2] p.1- Editoriale, Giuseppe Chiarante, Università in lotta ; p.2-Si estende la lotta per la riforma democratica . Gli studenti di Cagliarihanno occupato l’ Università . A Torino il “referendum” ha deciso che l’agitozione prosegua . L'occupazione continue a Genovo e Pavia
«l’Unità», 3 dicembre 1967 [p. 2] Si rafforza la lotta per la riforma democratica. Quattro Atenei occupati. Gli studenti presidiano le Università di Torino, Genova, Pavia e Cagliari
«Stampa Sera », 1-2 dicembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Università : continua l’occupazione. Dopo il referendum fra gli studenti di Palazzo Campana, ancora sespese parte delle lezioni
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2 dicembre |
Torino: continua l’occupazione di Palazzo Campana. Davanti alla facoltà un gruppo di giovani del MSI inscenano una gazzarra. Interviene la polizia. In serata gli occupanti svolgono un dibattito con Giovanni Berlinguer (PCI) e Sergio Garavini (segretario della Camera del lavoro di Torino) che portano la loro solidarietà agli studenti, partecipano alcuni professori che aderiscono alle ragioni della mobilitazione studentesca. Su «La Stampa” del 3 dicembre compare un articolo di Giuseppe Grosso, preside della Facoltà di giurisprudenza e sindaco di Torino, che condanna le occupazioni studentesche e difende il ruolo dei docenti contro la «presunzione illimitata di alcuni giovani» che pretendono di imporre al professore cosa insegnare.
«La Stampa», 3 dicembre 1967 [p.2-p.9 ] [p.2- cronaca cittadina] - Giorni inquieti per la scuola. L’occupazione dell’Università. Le lezioni di legge, lettere, filosofia e magistero trasferite in via Po, i corsi di scienze negli istituti del Valentino; p.9- Giuseppe Grosso, L’occupazione delle sedi universitarie nelle maggiori città. Negli Atenei va difesa la libertà del docente. La crisi in corso è determinata in buona parte dalla presunzione illimitata di alcuni giovani. Essi pretendono di imporre al professore che cosa deve insegnare. Invece gli studenti hanno il dovere di ascoltare, ed il diritto poi di commentare, criticare ed anche rifiutare
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2-3 dicembre |
Università di Roma : sospese per irregolarità le elezioni degli organismi rappresentativi studenteschi dei consigli delle Facoltà di chimica, farmacia, matematica e scienze politiche. Il 3 si torna a votare
«l’Unità», 3 dicembre 1967 [p.9- roma] Sospese le elezioni per irregolarità. Università : da oggisi riprende a votare. Imperfetta la tenuta dei registri e dei verbali . La giunta delle elezionidecide di sostituire le urne. I problemi della Facolta di matematica
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2-3 dicembre |
Il prof. Giuseppe Grosso preside della Facoltà di giurisprudenza e sindaco di Torino interviene su «La Stampa» contro le occupazioni studentesche e a difesa del ruolo dei docenti contro «presunzione illimitata di alcuni giovani » che pretendono di imporre al professore cosa insegnare.
«La Stampa», 3 dicembre 1967 [p.2-p.9 ] [p.2- cronaca cittadina] - Giorni inquieti per la scuola. L’occupazione dell’Università. Le lezioni di legge, lettere, filosofia e magistero trasferite in via Po , i corsi du scuenze negli istituti del Valentino ; p.9- Giuseppe Grosso, L’occupazione delle sedi universitarie nelle maggiori città. Negli Atenei va difesa la libertà del docente. La crisi in corso è determinata in buona parte dalla presunzione illimitata di alcuni giovani. Essi pretendono di imporre al professore che cosa deve insegnare. Invece gli studenti hanno il dovere di ascoltare, ed il diritto poi di commentare, criticare ed anche rifiutare
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3 dicembre |
L’« Osservatore Romano» pubblica una lunga intervista a Ezio Franceschini, rettore della Cattolica. Un dura critica agli ambienti cattolici che sostengono gli studenti.
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3-4 dicembre |
Elezioni amministrative. Sono interessati 78 comuni, di cui solo 15 con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, fra questi Cassino, Casoria, Maglie, Lucera, Castellaneta, Cisternino e Anagni.
«La Stampa», 6 dicembre 1967 [p.13 ] f.d.l. ( Fausto De Luca), Le elezioni comunali di domenica. Migliorano DC, socialisti e PRI. Diminuiscono il PCI e le destre; Risultati nei 15 comuni con oltre 5 mila abitanti [tabella]
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3-4 dicembre |
Alla vigilia del dibattito sulla riforma universitaria alla Camera , aumentano le situazioni di lotta nelle Università. Scatta la repressione. Nella notte del 3 dicembre è sgombrata dalla polizia l’Università di Genova. A Pavia, da quattro giorni occupata , il rettore tenta la serrata. Continuano le Assemblee e la mobilitazione alla Cattolica di Milano. Prosegue l’occupazione a Cagliari e a Torino. Il 4 dicembre sono occupate la Facoltà di Agraria di Napoli, il Magistero di Salerno, l’Istituto di Patologia generale a Sassari. «l’Unità» del 5 dicembre dedica un ampio servizio a firma di Ibio Paolucci sulla lotta degli studeti della Cattolica di Milano.
«l’Unità», 4 dicembre 1967 [p. 1-p.3] p.1- ro. r. ( Roberto Romani ), Nuove difficoltà per il governo. Università occupate- La legge alla Camera. Il centro-sinistra presenta un provvedimento che i più ampi settori del mondo delta scuola respingono. Verso la Conferenza degli operai comunisti . Ingrao annuncia per metà gennaio un convegno della sulla riforma dello Stato ; p.3- l.p. , L’operazione effettuata in piena notte . Poliziotti e carabinieri a Genova cacciano gli studenti dall’Ateneo. Non vi sono stati incidenti. La situazione nelle altre Università: Pavia e “Cattolica” ; Sesa Tatò , Torino il convegno dell'ADESSPI. Impotente I'Università a seguire I'enorme espansione scolastica. Per un piano di edilizia scolastica. Due studenti sulla lotta in corso
«l’Unità», 5 dicembre 1967 [p. 1] Università. Occupazioni anche a Salerno e Sassari
«l’Unità», 5 dicembre 1967 [p. 8] Ibio Paolucci , Milano le ragioni della lunga lotta studentesca. Una rivolta che esce dai chiostri della Cattolica. La battaglia per la democrazia nell’Ateneo è diventata, nella coscienza degli studenti, protestacontro le strutture di una società fondata sul privilegio. La repressione poliziesca
«Stampa Sera», 4-5 dicembre 1967 [ p.13] Filiberto Dani, Terminata l’agitazione alla Facoltà di Lettere. L’Univeristà di Genova sgombrata dagli studenti. Nella notte tra sabato e domenica con l’intervento delle forze dell’ordine. Poco chiari in motivi dell’occupazione che durava dal 29 novembre
«La Stampa», 5 dicembre 1967 [ Cronaca cittadina-p.2] Ancora gazzarra all’Università. Ieri gli studenti che occupano Palazzo Campana hanno tentato per due volte, di ostacolare lo svolgimento delle lezioni in via Po. Frasi oltraggiose al prof. Grasso e al rettore
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4-5 dicembre |
Madrid: più di 2000 universitari , dopo due giorni di sciopero, manifestano contro il regime franchista e la liberazione di 15 studenti arrestati nella notte predente. Duri scontri fra studenti e polizia. Numerosi gli arresti contro cui si decide un nuovo sciopero generale per il 5 dicembre.
Negli stessi giorni, a Parigi, i rappresentanti dei movimenti democratici di nove Paesi, fra cui l’Italia, decidono di programmare per il 10 -11 febbraio 1968 la Quarta Conferenza dell’Europa occidentale per la Spagna, occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la dittatura franchista
«l’Unità», 5 dicembre 1967 [p. 11] Decisa dai rappresentanti di movimenti democratici di nove Paesi Conferenza europea a Parigi di solidarietà con la Spagna. Si terrà in febbraio nella capitate francese per mobilitare I'opinione internazionale in appoggio alle lotte contro la dittatura franchista. Comunicato dei promotori della manifestazione; Possente manifestazione antifascista a Madrid. Battaglia all'Università fra studenti e polizia. Un cartello su una barricata: “Franco assassino, buon compleanno!”.Arrestata anche una nipote di Garcia Lorca. Proclamato per oggiuno sciopero studentesco
.«l’Unità», 7 dicembre 1967 [p.11] Si estende nelle Università la protesta antifranchista. Tutti gli studenti di Salamanca votano lo sciopero .Per il terzo giorno consecutivo gli universitari manifestano a Madrid. Alle fiamme i giornali che mentono sugli scontri con la polizia. Cominciato a Madrid il processo contro 3 giovani accusati di vilipendio a Franco
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5-7 dicembre |
Camera : inizia in aula la discussione generale sulla «Riforma universitaria» proposta dal ministro Luigi Gui (DC) . Il disegno di legge arriva in aula dopo cinque anni di lavori preparatori. Fra i punti fondamentali: tre gradi di laurea, tempo pieno per i professori, assistenti e studenti negli organi collegiali. La discussione si accompagnerà al progressivo intensificarsi della lotta del movimento studentesco e al crescere a livello nazionale delle occupazioni delle Università. Dopo le due sedute del 5 e del 7 dicembre la discussione generale riprende dall’11 al 14 dicembre, continua dall’ 8 al 18 gennaio del 1968. Dopo il voto sui primi articoli il provvedimento torna in Commissione e successivamente in aula il 24 -25 gennaio, infine il 7-8 febbraio senza essere approvato neppure dalla sola Camera per lo scioglimento della Legislatura.
Scheda dei lavori – 4 maggio 1965- 8 febbraio 1968
Seduta antimeridiana n. 771 - 5 dicembre Discussione modifiche ordinamento universitario ( legge Gui/2314) e altre proposte di riforma . Discussione : Barba , Cariota Ferrara, Grilli ; Vedovato Seduta antimeridiana n. 774- 7 dicembre Discussione: Luigi Berlinguer, D’Amato, Gui, ministro della pubblica istruzione
«La Stampa», 6 dicembre 1967 [ p.1] Titolo: La Camera comincia l’esame della riforma universitaria. Il disegno di legge è arrivato in aula dopo cinque anni di lavori preparatori. I punti fondamentali: tre gradi di laurea, tempo pieno per i professori, assistenti e studenti negli organi elettivi. I lavori sono fissati solo al mattino: è difficile che si arrivi al voto entro Natale; Editoriale, Carlo Casalegno, Università inquieta; f.f. (Felice Froio), Per non perdere tempo DC e PSU si accordano sugli emendamenti
«La Stampa», 9 dicembre 1967 [p.3] Felice Froio, La legge è urgente ma l’esame alla Camera è UNIVERSITARIA lento. Che cosa sono i tre titoli di studio previsti dalla riforma
«l’Unità», 8 dicembre 1987 [p.2] Prosegue alla Camera il dibattito sulla “2314” . All’Università non servono una “serie A” e una “serie B”. II compagno L. Berlinguer chiede la fine di ogni discriminazione tra gli studenti, l’ ampliamento del numero dei docenti e I'autonomia delle Università
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5 dicembre |
USA – Migliaia di giovani manifestano davanti ad un centro di reclutamento a Manhattan (New York) contro la guerra nel Vietnam. La protesta si protrae per tutta la giornata con scontri con la polizia. Arrestato il poeta Allen Ginsberg insieme a duecentocinquanta dimostranti contro gli arruolamenti e la guerra.
Parigi – La polizia francese ferma all’aeroporto di Orly, proveniente da Copenaghen, il leader nero Stokely Carmichael di cui è prevista la partecipazione alla manifestazione contro la guerra nel Vietnam indetta per il giorno dopo.
«l’Unità», 6 dicembre 1967 [p.12] Forte protesta contro la guerra nel Vietnam. Centro di reclutamento bloccato da seimila giovani a New York. II pediatra Spock e il poeta Ginsberg arrestati durante la manifestazione. ll vicesegretario di Stato, Kohler, dà le dimissioni. Gli scrittori inglesi Huxley, Spender, e I'attore Ustinov firmano una dichiarazione di solidarietà con I'opposizione USA; Carmichael fermato a Parigi
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6 dicembre |
Camera Commissione Esteri : Il ministro Amintore Fanfani riferisce sulle iniziative dell’Italia per favorire l’ingresso della Gran Bretagna nel MEC.
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6 dicembre |
Napoli – Alle 13 la polizia irrompe nella Facoltà di Agraria di Portici occupata nella notte tra il 5- 6 dicembre. Fermati, identificati e poi rilasciati una quindicina di studenti. Nuova irruzione, due ore dopo, ad Architettura.
Milano – Il comitato d’agitazione della Cattolica decide di sospendere l’occupazione e di proseguire la lotta in altre forme.
Cagliari – Si conclude l’occupazione di Lettere e Magistero. L’assemblea, non senza contrasti, decide di aprire una trattativa con il consiglio di Facoltà. L’impegno è di riprendere l’agitazione qualora il consiglio non terrà conto delle richieste degli studenti.
Firenze – L’assemblea di Magistero decide per l’occupazione.
«l’Unità», 7 dicembre 1967 [p.3] Continua nelle Università la battaglia per una riforma democratica. A Napoli e a Milano la polizia interviene contro gli studenti.I giovani cacciati dalle Facoltà di Agraria e Architettura dell’Ateneo partenopeo. Netta opposizione alla legge del centro-sinistra - E' stata sospesa l’occupazione dell'Università Cattolica di Milano
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6 dicembre |
USA – Seconda giornata di scontri fra pacifisti e polizia a New York. Mobilitati 28 mila agenti. Un giovane pacifista di venti anni, Kenneth D’Elia, si brucia vivo davanti al portone dell’ONU. La protesta contro la guerra nel Vietnam dilaga. Manifestazioni in numerose città : Portland, Buffalo, Rochester, Filadelfia ( 60 dimostranti arrestati), Sacramento, Madison, Los Angeles, Cincinnati ;
Francia – Stokely Carmichael è ammesso nel paese e partecipa alla manifestazione contro la guerra nel Vietnam.
«l’Unità», 7 dicembre 1967 [p.12] Seconda giornata di drammatici scontri. Ventottomila agenti mobilitati contro i pacifisti a New York . II governo non smentisce che Goldberg voglia dimettersi ; Sconfessata la polizia Carmichael ammesso a Parigi . Forte comizio contro la guerra USA nel Vietnam
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6 dicembre |
Perù: a Cajamarca scontri fra studenti e polizia per il mancato sovvenzionamento all’Università.
«l’Unità», 7 dicembre 1967 [p.3] Perù. Violenti scontri fra poliziae studenti a Cajamarca
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8 dicembre |
Madrid – Più di tremila studenti , riuniti in assemblea, decidono di astenersi dalle lezioni fino a quando le autorità franchiste non avranno scarcerato i loro compagni arrestati. Chiedono , inoltre, che siano riassunti i docenti allontanati dalle Università per le loro idee democratiche. Al termine dell’assemblea un elemento di estrema destra, sembra fiduciario della polizia, spara colpi di pistola in aria. Nonostante i divieti e le minacce nel pomeriggio gli universitari sfilano in corteo per le vie cittadine.
«l’Unità», 8 dicembre 1967 [p.1] Madrid : la polizia spara - si estende in altre università la protesta degli studenti - Ora si chiede anche la reintegrazione dei docenti destituiti per i loro sentimenti democratici - Un elemento di estrema destra spara colpi di pistola nell'aula delle assemblee- Molto tesa I'atmosfera nell'ateneo madrileno
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9 dicembre |
Il segretario della FGCI, Claudio Petruccioli, interviene sulle ragioni che spingono i giovani alla protesta nelle Università e nelle scuole.
«l’Unità», 9 dicembre 1967 [p.3] Claudio Petruccioli, I giovani oggi. Protestano per studiare di più. Chi sono questi studenti che scioperano e occupano le facolta? Novità nelle scuole medie
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9-10 dicembre
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PCI - IV Conferenza operaia, Milano. Relaziona Ferdinando Di Giulio , conclude Giorgio Amendola.
«l’Unità»,10 dicembre 1967 [p.1-p.6] p.1- IV Conferenza operaia del PCI. L’impegno dei comunisti nella lotta unitariaper mutare le condizioni della classe operaia. Aperti i lavori a Torino con la partecipazione di migliaia di delegati. La relazione di Di Giulio. Presenti delegazioni del P.S.I.U.P. e del Partito comunista francese ; p.6- Ugo Baduel , La relazione di Di Giulio alia Conferenza operaia e i primi interventi. Il ruolo della classe operaia per una svolta politica. Il centro-sinistra, venuto meno persino I'impegno per lo Statuto dei lavoratori, ha alimentato lo strapotere padronale. “Siamo per I'unità e I'autonomia del movimento sindacale, ma respingiamo quelle interpretazioni che spingono alla spoliticizzazione dei lavoratori”. Rafforzare la CGIL[ resoconto della relazione di Fernando Di Giulio ] ; Bruno Ugolini, La prima giornata di dibattiti , intervengono dirigenti e operai. Ogni mattina siportano viaun pezzo della nostra salute. Con queste parole un operaio della “ Rangoni” ha dato una sintesi della dura realtà della fabbrica. Forte manifestazione dei delegati quando Di Giulio ha ricordato il legame fra le lotte della classe operaia italiana e quella dei combattenti vietnamiti. Interventi di Lama, Giuliano Pajetta e Ingrao. Previsto un discorso di Longo. Oggi Amendola concluded i lavori
«l’Unità»,11 dicembre 1967 [p.1-p.3] p.1-In un clima di mobilitazione e di lotta . Conclusa la IV Conferenzaoperaia ; p.3- L’intervento di Longo alla Conferenza operaia del PCI a Torino. Pagata dal sudore e dal sangue dei lavoratori la ripresa economica tanto vantata dal centro-sinistra [ resoconto] ; Le conclusioni di Amendola. Dalle fabbriche partirà la vittoriosa avanzata sulla via italiana al socialismo[ resoconto] ; Gli interventi operai: denuncia e ribellione. Ingrao sottolinea nel suo discorso lo stre.tto collegamento fra la lotta in fabbrica., la strategia delle riforme , la nostra azione per uno sbocco politico e parlamentare della protesta operaia
«Stampa Sera », 11-12 dicembre 1967 [p.13] Sergio Devecchi, Terminati i lavori dell’Assemblea a Torino. “ Il comunismo non cambia” dichiara l’on. Longo alla Conferenza operaia. Il segretario del PCI, tuttavia punta sul “ dialogo con i cattolici”. Amendola illustra un lungo elenco di rivendicazioni sindacali da sostenere con la lotta. Attacchi al centro-sinistra. Polemica con La Malfa
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11 dicembre
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Napoli : resistendo alle cariche della polizia gli studenti occupano la sede centrale dell’Università e costringono il rettore a chiedere il ritiro delle forze dell’ordine intervenute su sua richiesta nell’Ateneo.
«l’Unità»,12 dicembre 1967 [p.2] Resistendo alle violente cariche poliziesche. Napoli: occupata dagli studenti la sede centrale dell'Università. II rettore costretto a chiedere il ritiro degli agenti che erano penetrati a forza nell'Ateneo. Forte protesta contro la legge Gui;La legge universitaria all'esame della Camera. “Sono le lotte a indicate i metodi della riforma”. ”. Argomentato e preciso intervento della compagna Massucco Costa. Come debbono essere i dipartimenti. Critiche del socialista Achilli; Ancora occupato anche l’Ateneo di Sassari
«La Stampa», 12 dicembre 1967 [ p.21] Proteste di studenti a Napoli per la polizia nell’Università. Duemila giovani bloccano il centro per due ore. Chiedono le dimissioni del rettore, che aveva sollecitato l’intervento degli agenti nell’Ateneo occupato
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11 dicembre
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Spagna - Lo sciopero degli studenti investe tutte le Università : Madrid, Barcellona, Siviglia, Saragozza, Valencia, Valladolid, Salamanca. Oltre 3000 studenti in assemblea a Madrid, arrestati 30 dirigenti del sindacato democratico studentesco.
«l’Unità», 12 dicembre 1967 [p.12] Si estende la lotta antifranchista negli atenei .Scioperi in tutte leUniversità di Spagna . Trenta dirigenti del “sindacato democratico studentesco” tratti in arresto a Madrid
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11-12 dicembre
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Camera: riprende la discussione generale sulla legge di riforma universitaria (legge Gui -2314). La discussione si protrae fino al 14 e riprenderà l’8 gennaio 1968.
Seduta n. 776 -11 dicembre 1967 Discussione: Achilli, Bisantis, Capua, Cocco Ortu, Angiola Maria Costa Masuccio, D’Antonio, Ermini, relatore di maggioranza, Gui, ministro della Pubblica Istruzione, Iozzelli Seduta antimeridiana n. 777 -12 dicembre Discussione: Bettiol, Delfino, Seroni Seduta antimeridiana n. 780 – 14 dicembre Discussione: Galdo, Lucifredi, Macrì, Montanti
«La Stampa», 12 dicembre 1967 [p.17] Felice Froio, La discussione ripresa alla Camera. Lento dibattito per l’Università. Esaminata l’incompatibilità tra insegnamento e mandato parlamentare. Proteste in tutta Italia di studenti e professori ; Gli assistenti criticano la riforma universitaria
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12 dicembre
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Al Senato durante l’esame degli articoli del disegno di legge di bilancio per l’anno 1968, il Governo pone la questione di fiducia sulla reiezione di un emendamento all’articolo 3, presentato da Gigliotti (PCI) ed altri, inteso ad aumentare la spesa per l’adeguamento delle pensioni. La votazione termina con 84 voti a favore, 143 contrari e 22 astenuti.
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13-14 dicembre
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Torino : 17º giorno dell’ occupazione studentesca di Palazzo Campana. Gli studenti che lottano contro l’autoritarismo accademico e i tradizionali sistemi d’insegnamento riuniti in «gruppi di studio» elaborano le «Piattaforme rivendicative» da presentare al Senato Accademico. Diversi professori sperimentano con loro nuove forme di insegnamento.
«La Stampa», 14 dicembre 1967 [ cronaca cittadina p.2] L’occupazione è giunta al 17º giorno. Università senza pace. L’ansia dei giovani per il rinnovamento degli studi è comprensibile, ma non giustifica l’azione di forza per imporre esperimenti pericolosi. La “riforma” è all’esame del Parlamento. I giovani dimostrino di avere fiducia nelle istituzioni dello Stato
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13 dicembre
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Grecia: il re Costantino, appoggiato da una parte dell’esercito, lancia un appello al popolo per rovesciare il regime dei colonnelli e instaurare la democrazia nel paese. Nell’appello non manca di mettere in guardia dal pericolo comunista. Il Partito comunista greco dall’emittente clandestina «La voce della verità» lancia un appello per concorrere all’instaurazione di un’autentica democrazia e non un nuovo sistema autoritario quale s’intravede dal messaggio del re Costantino. I carri armati del regime dei colonnelli presidiano Atene. In tutta Italia manifestazioni per la libertà e il fascismo in Grecia.
«l’Unità», 14 dicembre 1967[ p.1-12] p. 1-p.12- Titolo in prima pagina: Contro il regime odiato dal popolo si muove anche una parte dell’esercito. Guerra civile in Grecia. Radio Salonicco. Un esercito comandato dal re Costantino marcia sulla capitale. Un appello del PCI greco incita il popolo alla lotta per instaurare la democrazia; Editoriale, Maurizio Ferrara, Dalla Grecia all’Italia; Manifestazioni e assemblee in tutto il paese. Protesta a Roma per la libertà della Grecia; p.12- il comunicato del PC greco; Dall’ONU, Washington, Copenaghen, Bruxelles. I primi commenti nel mondo al “contro – colpo” in Grecia
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14 dicembre
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Il senatore Ferruccio Parri (MISTO) e il deputato Luigi Anderlini (MISTO) testimoniano al processo contro L’Espresso, querelato per diffamazione dal generale Giovanni De Lorenzo.
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14 dicembre
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«La Stampa» pubblica un ampio servizio di Enzo Biagi sul Movimento studentesco in Germania.
«La Stampa», 14 dicembre 1967 [p.3] Enzo Biagi, Forse preparano una Germania diversa: ma quale? Gli inquieti giovani tedeschi. Sono nove milioni, tra i 14 e i 24 anni: rappresentano la forza più dinamica ed enigmatica del Paese. Le loro tendenze si riassumono, esasperate, nei combattivi universitari di Berlino. Sono contro le vecchie generazioni e le vecchie strutture, contro l’ipocrisia, il militarismo, l’America, i miti del “miracolo economico”. Si inebriano di Marx, Che Guevara e di sesso. Sentono l’angoscia del nostro tempo, l’incertezza dell’avvenire tedesco, la crisi dei valori tradizionali. Ma oltre le proteste, e il gusto spesso ingenuo dello scandalo, affiora una torbida tendenza nazionale alle “soluzioni definitive”
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14-15 dicembre
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Giorgio Napolitano relaziona su « Gli sviluppi del movimento unitario nella prospettiva della campagna elettorale della prossima primavera». Il Comitato centrale approva l’intesa elettorale con il PSIUP per le elezioni al Senato.
«l’Unità», 15 dicembre 1967 La relazione del compagno Napolitano al CC . II contributo del PCI al processo unitario in vista delle elezioni . II primo dei nostri obiettivi è battere la DC - « Noi abbiamo indicato una via d'uscita dalla grave situazione creatasi con la pesante involuzione del centro-sinistra nello sviluppo di un corretto rapporto tra maggioranza e opposizione e di un nuovo rapporto unitario tra tutte le forze democratiche di sinistra». Proposta un'intesa elettorale col PSIUP per il Senato
«l’Unità», 16 dicembre 1967 [p.1-p.8] p.1-p.8 - A conclusione del dibattito sulla relazione del compagno Napolitano . II CC del PCI approvaI'accordo elettorale col PSIUP per il Senato. Gli interventi dei compagni Bonaccini, Fanti, Treccani, Noberasco, Sanlorenzo, Gian Carlo Pajetta, Serri, Rindone, Minucci, Giuliano Pajetta [ interventi ] ; Vigilanza democratica. La lezione della Grecia monito per l’Italia [ documento sul colpo di Stato in Grecia] ; L’intervento di Amendola sui tentativi autoritari; p. 8- Napolitano [ conclusioni ]; L’ odg. sull’intesa PCI- PSIUP [ testo]
«l’Unità», 17 dicembre 1967 [p.1-p.4] p.1- Editoriale, Achille Occhetto, Unità a sinistra; p. 4 - Un'intesa, aperta ad altri gruppi e personalità di sinistra, per la presentazione di candidati comuni al Senato nelle elezioni del 1968 . L'accordo unitario approvato dai comitati centrali del PCI e del PSIUP [testo]
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15 dicembre
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Madrid: dopo la Facoltà di Scienze politiche è chiusa dalle autorità accademiche anche la Facoltà di Giurisprudenza, in entrambe gli studenti erano impegnanti in scioperi e occupazioni di protesta contro il regime franchista. 50 studenti arrestati e 16 sospesi.
«La Stampa», 16 dicembre 1967 [p.3] Chiusa per le dimostrazioni la Facoltà di Legge a Madrid. Da alcuni giorni i corsi sono sospesi anche a Scienze Politiche. Il rettore ha espulso 16 studenti, 50 arrestati
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16 dicembre |
DC Consiglio nazionale
«Stampa Sera », 16-17 dicembre 1967 [p.10] Luca Giurato, Riunito il Consiglio nazionale. La DC riconferma Rumor segretario e Scelba presidente. Anche le minoranze entreranno in Direzione. Il PRI prende in esame la replica di Moro alla lettera di La Malfa sul contenimento della spesa
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16 dicembre |
Pisa: le elezioni degli organi rappresentativi studenteschi rivelano la crisi che ormai caratterizza le varie sigle studentesche separate dalla gran massa degli studenti e divise tra loro e al loro interno sulle prospettive.
«l’Unità», 17 dicembre 1967 [ Toscana-p.16] Alessandro Cardulli, L'Università di Pisa alla ricerca di nuove forme organizzative. La polemica astratta ha irritato gli studenti. Anziché costituire un momento per il rilancio delle lotte contro il piano Gui, le recenti elezioni si sono insterilite in dispute che hanno alimentato il qualunquismo
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16 dicembre |
Roma: all’Università finisce l’egemonia della destra. Nelle elezioni per gli organi rappresentativi successo delle liste democratiche. I Goliardi autonomi (sinistra) passano dal quarto posto al primo, aumentando in percentuale e in seggi.
«l’Unità», 17 dicembre 1967 [ Roma-p.15] Università: pieno successo delle liste democratiche. E’ finito il dominio delle destre I Goliardi autonomi al primo posto. Avanzata in seggi e percentuale. I risultati della consultazione rlbadiscono la volontà dei giovani a battersi per un’Università democratica
«l’Unità», 18 dicembre 1967 [p.2] Dopo le lotte antifasciste per il rinnovamento dell'Ateneo. Sinistre al primo posto nell'Università di Roma. Goliardi Autonomi sono passati dal quarto posto alla conquista della maggioranza relativa. E' possibile una nuova giunta democratica e antifascista all’ORUR
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17 dicembre |
Dopo due giornate di dibattito si conclude ad Ariccia l’Assemblea costitutiva del Sindacato Scuola della CGIL. Eletto il Comitato direttivo che dovrà preparare il Primo congresso.
«l’Unità», 18 dicembre 1967 [p.2]Conclusa ad Ariccia l’Assise nazionale. Sorto il Sindacato Scuola della CGIL. Esigenza di superare i limiti corporativi delle attuali inadeguate organizzazioni. Sarà aperto a tutti i lavoratori della scuola. Il discorso di Lama
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18 dicembre
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Torino: occupata la Facoltà di Architettura a palazzo del Valentino. Di fatto un proseguimento delle agitazioni iniziate nella primavera. Secondo le cifre riportare da «La Stampa» all’assemblea che ha deciso l’occupazione hanno partecipato 224 studenti su 800 iscritti. Hanno votato a favore 160 studenti.
«La Stampa», 19 dicembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Gruppo di studenti occupa la facoltà di Architettura. Deciso da un’Assemblea di 224 giovani ( con 160 sì) su 800 iscritti. La “ carta delle rivendicazioni degli studenti che occupano Palazzo Campana consente ai professori di fare lezione “ se richiesti”
«Stampa Sera», 19-20 dicembre 1967 [cronaca cittadina p.2] L’Università in crisi: occupata dagli studenti anche Architettura. L’agitazione nella facoltà si trascina dalla primavera. In pratica le lezioni non sono ancora cominciate
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19 dicembre
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Il Parlamento in seduta comune elegge Ercole Rocchetti, Vincenzo Michele Trimarchi e Enzo Capalozza giudici della Corte Costituzionale
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19 dicembre
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Urbino: s’inaugura il 462 anno accademico della libera Università. Il rettore Carlo Bo, in una preoccupata relazione, pone l’interrogativo se non sia giunto il momento di statizzarla sia per problemi inerenti ai limiti delle strutture che, più in generale, per un rapporto più organico con il sistema universitario nazionale.
«l’Unità», 20 dicembre 1967 [Marche –Umbria p.6] w. m., Inaugurato a Urbino il 462 anno accademico. Università libera o Statale? -Preoccupata relazione del rettore Carlo Bo. II rapporto con le altre libere università italiane. Perché è necessario statizzarla
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20 dicembre
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Il ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Gui, emette una minacciosa circolare in cui, affermato che per nessun motivo si possono giustificare assenze e interruzioni di lezioni, invita le autorità scolastiche a rispettare le norme previste dai regolamenti, in particolare «nei confronto degli studenti promotori delle agitazioni» e a denunciare all'autorità giudiziaria gli «estranei» partecipanti alle manifestazioni.
Torino: Il rettore Allara denuncia alla magistratura l’occupazione di Palazzo Campana giunta al suo 25 ° giorno. Proseguono le occupazioni di Architettura e di Palazzo Campana, dove si continuano a mettere a punto i documenti che saranno alla base della «Carta rivendicativa» resa pubblica a gennaio del 1968.
«l’Unità», 21 dicembre 1967 [p.2] Gui minaccia sanzioni contro gli studenti in lotta. Corteo dei giovani delle medie nel centro di Padova. Occupata a Torino anche la Facoltà di Architettura
«La Stampa», 21 dicembre 1967 [cronaca cittadina] Denunciata alla magistratura l’occupazione dell’Università. L’iniziativa del prof. Allara a 25 giorni dall’inizio della clamorosa protesta. Architettura: la Facoltà è occupata, gli studenti elaborano “ programmi di lavoro”
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21 dicembre
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Il quotidiano «La Stampa» riporta le critiche all’Università italiana apparse sul settimanale inglese «L’Economist»: contatti inesistenti fra docenti e studenti, professori che sono anche parlamentari, osservazioni polemiche sulle riforme proposte dal governo
«La Stampa», 22 dicembre 1967 [p.15] Attacco dell’ “Economist” all’Università italiana. L’autorevole settimanale inglese scrive: “ Studenti e professori non hanno contatti se non agli esami “ – critiche ai parlamentari-docenti e alle riforme della scuola superiore proposte dal governo
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21-23 dicembre
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Si svolge a Bologna il IX Congresso dell’Intesa . Si afferma una nuova dirigenza più legata alle caratteristiche nuove che va assumendo il nuovo movimento studentesco
Per la relazione del vecchio gruppo dirigente si veda : U. Trivellato, La mano massa ai situazionisti, «Italiacronache», n. 2, 31 gennaio 1968.
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22 dicembre |
104 parlamentari della DC firmano una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Aldo Moro, e al segretario del partito, Mariano Rumor, per una rapida approvazione della riforma universitaria
«La Stampa», 23 dicembre 1967 [p.9] f.f. ( Felice Froio ), Appello di 104 deputati DC per la riforma dell’Università. Un ulteriore rinvio, dicono i parlamentari in una lettera a Moro, porterebbe a limiti di rottura le tensioni già in atto negli Atenei. All’iniziativa si associa il socialista Codignola
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27-30 dicembre
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Torino: con un’azione coordinata la polizia, su richiesta del rettore Allara e del rettore della facoltà di Architettura, sgombera gli studenti da Palazzo Campana, occupato da oltre un mese, e dalla Facoltà di Architettura al palazzo del Valentino, occupata da dieci giorni. Lasciate, senza incidenti, le Facoltà gli studenti, riuniti presso la sede del PSIUP, decidono per il giorno dopo di rioccupare Palazzo Campana. Immediato, entro mezz’ora, lo sgombero. 60 studenti denunciati. Comincia all’esterno dell’Università il lavoro verso gli studenti medi con interventi e assemblee nella Regione. Il 30 una polemica conferenza stampa del Rettore Allara che definisce le agitazioni confuse e strumentali le loro motivazioni. Conseguenza di una pianificata manovra politica contro la legge Gui e contro l’acquisto dell’area della Mandria per la nuova Città universitaria. Infine contesta il ruolo dell’Assemblea e del Comitato di agitazione, riconoscendo solo l’«Interfacoltà» come soggetto con cui trattare, rivendica il ruolo dei docenti e il suo dovere di ricorrere alla magistratura contro i disordini.
«La Stampa», 30 dicembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Nuova occupazione sgombero immediato di Palazzo Campana. L’azione di forza degli studenti, che hanno raggiunto il cortile dell’Università da un vicino mobilificio, è durata mezzora. Sessanta denunciati
«La Stampa», 31 dicembre 1967 [p.2- cronaca cittadina] Polemiche dichiarazioni del rettore sui recenti disordini all’Università. Il prof. Allara :” L’agitazione è una manovra politica. Ma il gioco è pericoloso : gli studenti vogliono esautorare i professori”. Augurio di un ritorno alla normalità
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31 dicembre
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Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat
Testo - video
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1968 (Cronologia specifica) |
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1 gennaio
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Scambi di colpi d'artiglieria fra israeliani e giordani sulle due rive del fiume Giordano.
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2 gennaio |
Torino: Conferenza stampa del Movimento studentesco. Gli studenti di Palazzo Campana illustrano le ragioni della loro lotta e i documenti elaborati dai «gruppi di studio» e dall’Assemblea. Presentano la «Carta rivendicativa degli studenti» e convocano per l’8 gennaio un’assemblea, tavola rotonda, a cui invitano anche il Rettore e i docenti.
«La Stampa», 3 gennaio 1968 [p.2-Cronaca cittadina] Ancora profonda crisi all’Università. Cosa vogliono gli studenti ? Dopo mesi persi in polemiche, ora minacciano di estendere la lotta- Affermano di essere la punta di una massa amorfa. Il loro programma : “Non più lezione ed esami ma ricerche collettive (seminariali)”, “ i professori devono fare lezioni soltanto se e quando richiesti”, “ la riforma che si deve discutere alla Camera non risolverà nulla, dobbiamo imporla noi”. E progettano azioni di forza contro la legge
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3 gennaio |
Caltanisetta - Il preside del liceo classico «Ruggero Settimo» invia a genitori e studenti una copia della circolare 393 del 3 novembre 1967 del ministero della Pubblica Istruzione che prevede sanzioni disciplinari per gli alunni promotori di «astensioni collettive» dalle lezioni. Gli studenti riuniti in assemblea nella sala del consiglio municipale ribadiscono la volontà di battersi per la riforma e democratizzazione della scuola, contro ogni autoritarismo.
«l’Unità», 4 gennaio 1968 [p.6- mezzogiorno-isole] Caltanissetta: lettera ai “ padri di famiglia”.Sanzioni disciplinari per gli studenti che protestano
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Johnson, presidente Usa, annuncia misure economiche per sostenere il dollaro: essenzialmente riduzioni degli aiuti e degli investimenti all'estero.
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Un gruppo di cattolici del dissenso fermato e denunciato mentre prega per la pace in piazza San Pietro la notte di san Silvestro.
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3 gennaio
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Riprendono i bombardamenti Usa sul Nord Vietnam: colpiti i sobborghi di Hanoi.
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3-6 gennaio |
Praga. Alexander Dubček assume la guida del Partito comunista cecoslovacco, sostituendo Antonin Novotny , segretario ininterrottamente dal 1953. E’ la vittoria degli «innovatori» . Inizia in Cecoslovacchia il «nuovo corso». Dupcek, 43 anni già primo segretario dell’organizzazione comunista slovacca, nel Comitato centrale di fine ottobre aveva duramente attaccato e chiesto le dimissioni di Novotny accusandolo di culto della personalità , critiche a cui Novotny aveva reagito definendo Dubček «nazionalista e borghese». In soccorso dell’anziano leader e per arginare la rivolta ormai in atto era intervenuto da Mosca Breznev con l’unico risultato di ottenere un rinvio della resa dei conti interna al partito.
«l’Unità», 6 gennaio 1968 [p 12] Giuseppe Boffa , Le decisioni del plenum del CC del PC cecoslovacco. Dubceck sostituisce Novotny come segretario del Partito. Novotny mantiene la carica di Presidenle della Repubblica
«La Stampa», 4 gennaio 1968 [p.15] (Ansa) , Sedute segrete in corso da ieri. Il Comitato centrale a Praga riunito per decidere su Novotny. La sorte del capo cecoslovacco pare segnata : la maggioranza dei quadri periferici del PC si sarebbe pronunciata per la sua sostituzione
«La Stampa», 5 gennaio 1968 [p.15] b. t., La crisi del PC in Cecoslovacchia. Forse già scelto a Praga il successore di Novotny. Il capo comunista avrebbe fatto autocritica davanti al Comitato centrale. Non è escluso che conservi la carica di presidente della Repubblica. Due candidati alla segreteria del partito : favorito un economista di 44 anni
«La Stampa», 6 gennaio 1968 [p.16] b. t. , Tumultuose sedute del Comitato centrale. Novotny destituito a Praga dalla segreteria del partito. Il “leader” cecoslovacco (63 anni) conserverà la carica di presidente della Repubblica, privo di effettivi poteri. Lo sostituirà alla guida del PC Alexander Dubček, di vent’anni più giovane. La decisione provocata dalla grave crisi economica del Paese. Probabile un ampio rimpasto nel governo : cadrebbe anche il primo ministro Lenart
«La Stampa», 7 gennaio 1968 [p.1] Massimo Conti , La caduta di Novotny è uno scacco per l’URSS. La sua destituzione segna una vittoria degli “ innovatori ” ecoslovacchi : per salvarlo Breznev era accorso inutilmente da Mosca. Il successore Dubček accentuerà il distacco di Praga dal Cremlino
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Il dittatore boliviano Barrientos - a Zurigo per cercare aiuti contro la guerriglia - si dichiara pronto a scambiare la libertà dell'intellettuale francese Regis Debray (arrestato in Bolivia) con quella di Huberto Matos, detenuto a Cuba.
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4 gennaio
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Il Nord Vietnam si dice pronto a negoziati, previa fine dei bombardamenti; il segretario di stato Usa, Rusk, è evasivo.
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4 gennaio |
PSIUP : Direzione
«l’ Unità», 5 gennaio 1968 [p.2] A Roma il 12, 13 e 14 gennaio. PSIUP: Conferenza di organizzazione. Riunita ieri la Direzione. Un articolo di Menchinelli su “ Mondo Nuovo “. La situazione internazionale all'esame del PSU
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5 gennaio
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Robert Kennedy e McCarthy, candidati democratici alla presidenza, sono per l'interruzione dei bombardamenti sul Vietnam.
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4-5 gennaio |
Torino: più di cento studenti, responsabili di aver rioccupato il 29 dicembre Palazzo Campana sgombrato dalla polizia il 27 dicembre, ricevono la comunicazione della loro sospensione per un anno dagli esami e di essere stati denunciati all’autorità giudiziaria . La misura repressiva è stata adottata dal Senato accademico il 30 dicembre. Molti studenti , anche non sospesi , sul modello delle agitazioni nelle Università americane , riconsegnano i tesserini universitari e si autodenunciano come responsabili dell’ occupazione. L’Assemblea che si svolge alla Camera del lavoro si pronuncia per continuare l’agitazione. Intanto si sviluppa un inteso lavoro di volantinaggio contro la repressione davanti alle scuole medie e agli istituti professionali.
«l’Unità», 6 gennaio 1968 [p.2] Per I'occupazione dell'Università. Cento studenti sospesi e denunciati a Torino. Due assistenti cacciati. Immediata risposta degli universitari al rettore: sarà ripresa la lotta
«La Stampa», 5 gennaio 1968 [p.2-Cronaca cittadina] Azione disciplinare all’università. Il Senato accademico ha mandato una lettera di accusa ai 60 studenti responsabili di aver occupato Palazzo Campana sfondando il portone
«Stampa Sera», 5-6 gennaio 1968 [p.2-cronaca cittadina] Il rettore spiega l’atteggiamento dell’ autorità accademica. Allara : “È nostro dovere ristabilire la disciplina”. Il procedimento del Senato dell’Ateneo contro i 60 studenti per l’occupazione non impedirà loro di frequentare le lezioni. La sospensione non è ancora decisa “ Hanno tempo dieci giorni per presentare la loro difesa e potranno ricorrere conto l’eventuale sanzione disciplinare ; Gli studenti : “Ci opporremo alle repressioni
«La Stampa», 6 gennaio 1968 [p.2- Cronaca cittadina] L’opinione pubblica è perplessa. L’UNIVERSITÀ : E GLI STUDI ? Le denunce presentate dalla polizia per l’occupazione di Palazzo Campana sono all’esame del magistrato. Presso il Senato accademico si svolge una procedura disciplinare. Il prof. Allara : “ Una minoranza non ha il diritto di bloccare le lezioni”. Un comunicato degli studenti per estendere l’occupazione – Ma la scuola è un bene collettivo. La legge che vieta la violenza è uguale per tutti
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4-5 gennaio |
Sassari: le organizzazioni studentesche e i sindacati schierano contro la creazione nella città di una Facoltà di Magistero da parte della Università Cattolica di Milano.
«l’Unità», 5 gennaio 1968 [Mezzogiorno - isole p.6] Sassari: ci vuole altro per risolvere i problemi della scuola. Crescente ostilità controla Facoltà di Magistero. Interrogazione comunista al sindaco. Stasera dibattito nella sede della Camera di Commercio
«l’Unità», 7 gennaio 1968 [Mezzogiorno-isole p.8] s. l. (Salvatore Lorelli) , Dibattito a Sassari. E' davvero utile una Facoltà di Magistero?
«l’Unità», 9 gennaio 1968 [Mezzogiorno-isole p.6] Salvatore Lorelli , Sassari. La “ calata” della Cattolica
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Sei ore di colpi d'artiglieria fra Giordania e Israele.
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6 gennaio
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Si apre a L'Avana il Congresso culturale internazionale; presenti 440 intellettuali di tutto il mondo.
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A New York manifestazione pacifista di donne.
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S'avvicina la ripresa del processo contro Eugenio Scalfari e Lino Jannuzzi per le rivelazioni su «L'Espresso», a proposito del «golpe» progettato dal generale De Lorenzo nell'estate '64, confermate proprio in dicembre da numerose testimonianze.
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7 gennaio
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Negli Stati Uniti è Incriminato per omicidio il fondatore del Black Panther Party, Huey Newton.
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I guerriglieri del Fln attaccano una base Usa vicino a Da Nang. Riprendendo un appello del papa, 18 vescovi sudvietnamiti chiedono la fine dei bombardamenti sul Nord.
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8 gennaio |
Alla Camera , dopo la pausa natalizia, riprende la discussione generale sulla legge Gui che si concluderà l’11 gennaio , il 12 il voto sugli ordini del giorno e dopo le repliche dei relatori di minoranza , Rossana Rossanda ( PCI) e Valitutti ( PLI) , inizierà il voto sugli articoli.
Seduta n. 788 - 8 gennaio Discussione : Buzzi, Loperfido , Marzotto , Sanna
Seduta n. 789 - 9 gennaio Discussione : Baggi Fracantonio, Bonea, Cassandro , Ermini , relatore di maggioranza, Gui ministro della Pubblica Istruzione
Seduta n. 790 - 10 gennaio Discussione : Maria Luisa Cinciari Rodano, Codignola, De Lorenzo, Giomo, Gui , ministro della Pubblica Istruzione , Santagati
Seduta n. 791 - 11 gennaio Discussione : La Malfa, Natta, Rosati , Bronzuto, Cruciani, Levi Arian Giorgina, Pacciardi, Sedati, Valitutti , relatore di minoranza
«La Stampa», 9 gennaio 1968 [p.15] l. f. , Invito di Gui ad accelerare i lavori. Alla Camera ripreso l’esame della riforma universitaria. Buzzi ( DC) insiste sull’incompatibilità tra insegnamento e mandato parlamentare. Per risolvere questo punto oggi si riunisce la commissione dei partiti della maggioranza
«La Stampa», 11 gennaio 1968 [p.1] Editoriale, Aldo Visalberghi , Il Parlamento decida prima di sciogliersi. È della massima urgenza la riforma universitaria ; La legge sarà approvata forse la prossima settimana. Dalla Camera. Ma deve poi ancora passare al Senato
«La Stampa», 12 gennaio 1968 [p.14] f.f. ( Felice Froio) , Alla Camera concluso l’esame sulla riforma dell’Università. Oggi si inizia l’esame degli emendamenti. La Malfa favorevole all’incompatibilità fra insegnamento e mandato parlamentare
«La Stampa», 13 gennaio 1968 [p.1] f.f. ( Felice Froio) , I parlamentari non potranno fare lezione all’Università. La maggioranza ha raggiunto l’accordo sulla norma che prevede l’incompatibilità fra i due incarichi. Martedì la Camera inizia l’esame dei singoli articoli
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8 gennaio |
Torino: il rettore Allara , in occasione della riapertura dei corsi prevista per l’indomani, alla riunione svolta con i presidi delle Facoltà che fanno capo a Palazzo Campana, anticipa: «se gli studenti occuperanno li faremo sgombrare». Lo stesso giorno nella sede degli universitari cattolici si svolge una tavola rotonda sui problemi dell’Ateneo, presenti i professori Bobbio e Viola. Gli studenti illustrano le «Carte rivendicative» e sottolineano la necessità di nuove occupazioni. Bobbio esprime dubbi sia sulle «Carte rivendicative» sia sull’opportunità delle occupazioni, piuttosto invita a sperimentare l’introduzione di nuovi argomenti di studio e nuove metodologie didattiche.
«La Stampa», 9 gennaio 1968 [cronaca cittadina p.2] Giorni di agitazione e polemiche nella scuola. Regolari le lezioni nelle medie. Domani si riprende all’Università. I presidi di Palazzo Campana decidono di riaprire i corsi. Il prof Allara: “ Se gli studenti occuperanno la sede, li faremo sgomberare. Le loro richieste potrebbe essere esaminate se rivolte attraverso l’interfacoltà”. Il prof. Bobbio esprime dubbi sulle carte “ rivendicative”
«La Stampa», 10 gennaio 1968 [p.2 cronaca cittadina] Gli assistenti dell’Università decidono 3 giorni di sciopero. Oggi ricominciano le lezioni. Gli assistenti hanno stabilito di astenersi dal lavoro venerdì, sabato e lunedì in segno di protesta per la minaccia di sanzioni disciplinari
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8 gennaio
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Attentati nella striscia di Gaza, occupata dal giugno '67, contro israeliani. Rappresaglie di Israele.
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8-9 gennaio
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PSU- Direzione: la relazione di Nenni affronta le questioni inerenti allo scandalo SIFAR, alla posizione italiana sulla guerra nel Vietnam e alla ripresa delle attività parlamentare. Nel corso della discussione un duro attacco di Riccardo Lombardi a Nenni che accusa di aver ceduto al «ricatto» DC nel corso della crisi del 1964 partecipando così ad un governo che e definisce «centrista».
«l’Unità», 9 gennaio 1968 [p.2] Vivace polemica alla Direzione del PSU. Lombardi a Nenni: nel luglio ' 64 avete ceduto al ricatto moderato. “Il governo che uscì dalla crisi si era trasformato in un governo centrista” - Elusivo sul SIFAR il rapporto di Nenni. A metà marzo lo scioglimento delle Camere? Polemica Brodolini-Cariglia sul Vietnam; Censurato il compagno Boldrini. Alla TV proibito parlare della CIA; c.f. (Candiano Falaschi), Sotto inchiesta Manes, Zinza e Gaspari? Con le minacce la DC vuol chiudere la bocca ai generali
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8-9 gennaio |
Torino - Si svolge il primo Convegno del Movimento studentesco vi partecipano gli studenti delle Università di Milano, Torino, Pavia, Roma, Napoli, Venezia, Pisa, Bari, Modena, Siena, Trento, Genova, Cagliari. Il dibattito si polarizza attorno la linea del «Potere studentesco», come va emergendo nell’esperienza di Palazzo Campana, le tesi dei marxisti-leninisti (Napoli) e la linea del «Potere operaio» rappresentata dai pisani. Lo scontro di posizioni non consente l’approvazione di una mozione unitaria.
Cfr. Rossana Rossanda , «L’anno degli studenti», De Donato, Bari , 1968 p. 24 Marco Boato, «Il ’68 è morto : viva il ’68!» , Bertani editore, Verona, 1979, p. 152 Sui Convegni del Movimento cfr. Marco Boato, «Il ’68 è morto : viva il ’68!» , Bertani editore, Verona, 1979, p. 150-239
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8-12 gennaio |
Alla Camera, dopo la pausa natalizia, riprende la discussione generale sulla legge Gui che si concluderà l’11 gennaio, il 12 il voto sugli ordini del giorno e dopo le repliche dei relatori di minoranza, Rossana Rossanda (PCI) e Valitutti (PLI), il 16 gennaio inizierà il voto sugli articoli.
Seduta n. 788 - 8 gennaio Discussione: Buzzi, Loperfido, Marzotto, Sanna Seduta n. 789 - 9 gennaio Discussione: Baggi Fracantonio, Bonea, Cassandro, Ermini, relatore di maggioranza, Gui ministro della Pubblica Istruzione Seduta n. 790 - 10 gennaio Discussione: Maria Luisa Cinciari Rodano, Codignola, De Lorenzo, Giomo, Gui , ministro della Pubblica Istruzione , Santagati Seduta n. 791 - 11 gennaio Discussione: La Malfa, Natta, Rosati, Bronzuto, Cruciani, Levi Arian Giorgina, Pacciardi, Sedati, Valitutti, relatore di minoranza Seduta n. 792 -12 gennaio
«l’Unità», 9 gennaio 1968 [p.2] Camera. Riforma universitaria: ripresa la discussione. L'intervento del compagno Lo Perfido: “La riforma proposta da Gui è in realtà una controriforma”. I democristiani attaccano l’ articolo 27
«La Stampa», 9 gennaio 1968 [p.15] l. f., Invito di Gui ad accelerare i lavori. Alla Camera ripreso l’esame della riforma universitaria. Buzzi (DC) insiste sull’incompatibilità tra insegnamento e mandato parlamentare. Per risolvere questo punto oggi si riunisce la commissione dei partiti della maggioranza
«La Stampa», 11 gennaio 1968 [p.1] Editoriale, Aldo Visalberghi, Il Parlamento decida prima di sciogliersi. È della massima urgenza la riforma universitaria ; La legge sarà approvata forse la prossima settimana. Dalla Camera. Ma deve poi ancora passare al Senato
«La Stampa», 12 gennaio 1968 [p.14] A.F. (Felice Froio), Alla Camera concluso l’esame sulla riforma dell’Università. Oggi si inizia l’esame degli emendamenti. La Malfa favorevole all’incompatibilità fra insegnamento e mandato parlamentare
«La Stampa», 13 gennaio 1968 [p.1] f.f. (Felice Froio), I parlamentari non potranno fare lezione all’Università. La maggioranza ha raggiunto l’accordo sulla norma che prevede l’incompatibilità fra i due incarichi. Martedì la Camera inizia l’esame dei singoli articoli
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9 gennaio |
Inaugurazione dell’anno giudiziario.
«La Stampa», 11 gennaio 1968 [p.10] Giovanni Conso, Dobbiamo rassegnarci alla giustizia in crisi?; Gino Apostolo, L’anno giudiziario per Piemonte e Val d’Aosta. A Torino oltre 19 mila cause civili attendono la sentenza del Tribunale. Lo ha dichiarato il PG. Dott. Merlo nel suo discorso. “La situazione è grave, ha detto, soprattutto per le vertenze di lavoro o per danni alle persone”. In campo penale 7500 processi attendono di essere risolti: su molti di essi pesa la minaccia della prescrizione. Parlando del dilagare delle pubblicazioni oscene ha affermato: “è offensivo per l’autentico giornalismo invocare il diritto alla libertà di stampa”; “Preoccupa l’organizzazione e l’audacia dei criminali”. Discorso del PG di Milano
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9 gennaio
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Comincia al Senato il dibattito sulla legge elettorale regionale. MSI e PLI annunciano l'ostruzionismo.
«l’Unità», 10 gennaio 1968 [p.2] La legge elettorale al Senato. Terracini: un banco dI prova per chi vuole veramente le Regioni. Una dichiarazione del presidente del gruppo comunista
«La Stampa», 10 gennaio 1968 [p. 9] f. d. l. (Fausto De Luca), La battaglia sulle Regioni è incominciata al Senato. Le destre hanno già presentato 1500 emendamenti
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10 gennaio
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La Commissione Giustizia della Camera approva con 24 voti a favore e 18 contrari ( solo dei DC) l’estensione del divorzio ai matrimoni concordatari. Ormai è certo che, anche se il progetto di Loris Fortuna sarà approvato in Commissione, la legge non potrà essere discussa dal Parlamento entro la scadenza della Legislatura.
«La Stampa », 11 gennaio 1968 [p.1] Guido Guidi, Votato in commissione il divorzio anche per i matrimoni concordatari. Con 24 sì e 18 no ( i voti dei soli democristiani). Nelle prossime riunioni si indicheranno i casi previsti per lo scioglimento del vincolo. Anche se il progetto Fortuna sarà varato in Commissione, non farà in tempo ad essere esaminato dal Parlamento
«La Stampa », 12 gennaio 1968 [p.13] g. g. (Guido Guidi), Il voto della Commissione di giustizia. Il giornale vaticano critica l’approvazione del divorzio. Secondo “L’Osservatore Romano” “ferisce in un punto essenziale il sistema che da 40 anni regge le relazioni tra Stato e Chiesa”. L’on. Fortuna (PSU) dichiara che la legge fisserà con rigore i casi di scioglimento dei matrimoni. I deputati DC annunciano la decisa opposizione in Parlamento
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10 gennaio |
Torino. Rioccupato Palazzo Campana ma è subito sgomberato dalla polizia. Gli studenti oppongono resistenza passiva. Il movimento dà vita alla cosiddetta «occupazione bianca», chiedono ai docenti di trasformare le lezioni in occasioni di dibattito . Contestano e disturbano i docenti che si rifiutano.
«La Stampa », 11 gennaio 1968 [p.2-Cronaca cittadina] Giornata di tafferugli , ostacolo agli studi. Disordini all’Università. Al mattino i dimostranti occupano Palazzo Campana. Carabinieri e agenti portano fuori, uno a uno, 308 giovani. Nel pomeriggi assemblea nel Castello del Valentino, ma gli studenti di Architettura accettano le proposte dei professori. Stamane il “comitato di agitazione ” progetta di occupare di nuovo Palazzo Campana
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11 gennaio
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DC - PSU : I direttivi parlamentari dei due partiti si riuniscono, separatamente, per esaminare le leggi che vanno approvate prima della scadenza della IV Legislatura. La priorità è assegnata alla Riforma universitaria, alla scuola materna statale, alla legge ospedaliera e alla legge sulle Regioni. Non andrà così.
«La Stampa », 12 gennaio 1968 [p.14] Michele Tito, Riunioni dei direttivi dei due partiti. I deputati DC e socialisti concordano le leggi da votare. Entro questa Legislatura dovrebbero essere approvate la riforma dell’Università, la scuola materna statale, la legge ospedaliera e quella regionale. Ma parecchie sedute saranno dedicate ad altri argomenti: SIFAR, condono e miglioramenti agli statali
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11 gennaio
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Padova: mentre gli studenti sono riuniti in assemblea nell’edificio centrale dell’Università interviene la polizia che trascina fuori gli studenti e procede alla loro identificazione. E’ la prima volta nella storia che la polizia, chiamata dal rettore, può entrare nell’Università di Padova non era accaduto neppure ai tempi dell’occupazione nazista. Per protesta, in serata sono rioccupate alcune Facoltà.
Torino: a Palazzo Campana gli studenti cercano di bloccare la ripresa delle lezioni. Inizia lo sciopero degli assistenti universitari.
«La Stampa », 12 gennaio 1968 [p.2 Cronaca cittadina] Le lezioni a Palazzo Campana disturbate da gruppi di studenti. Il preside prof. Gullini : “Discuteremo quando non ci saranno disordini”. Provvedimenti disciplinari per le occupazioni. Oggi sciopero degli assistenti
«Stampa Sera », 12-13 gennaio 1968 [p.2 Cronaca cittadina] Università: assistenti in sciopero. A Palazzo Campana interrotte dagli allievi alcune lezioni
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11 gennaio
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Madrid. il rettore di Scienze politiche ed economiche, su disposizione del ministero della Pubblica istruzione, di fronte al permanere della mobilitazione studentesca, decreta la chiusura della facoltà fino al primo marzo. Segue la forte reazione degli studenti, da mesi sono in lotta contro il regime franchista per la costituzione di un libero sindacato universitario e la restituzione dei posti ai professori e assistenti licenziati per motivi politici. Violenti scontri fra studenti e polizia. Decretata anche la chiusura della facoltà di Lettere dove il 12 avrebbe dovuto svolgersi l’assemblea degli studenti per programmare nuove azioni contro il regime franchista. Il giorno successivo un’aspra battaglia fra studenti e polizia all’Università. Il 13 gennaio imponenti manifestazioni di piazza.
«l’Unità», 12 gennaio 1968 [p.12] Due facoltà chiuse dalle autorità franchiste. Scontri a Madrid tra polizia e universitari. Migliaia di studenti ad un comizio che si è chiuso al grido di “libertà! “
«l’Unità», 13 gennaio 1968 [p.12] Decise per oggi due grandi manifestazioni di piazza. Battaglia a Madrid tra universitari e polizia. Le cariche dei poliziotti accolte all'Università con un fittissimo lancio di sassi. Gli agenti costretti a ripiegare - Fino a tardo pomeriggio sono continuati gli inseguimenti nel recinto dell'Ateneo. Sono stati condannati cinque dirigenti sindacali
«l’Unità», 14 gennaio 1968 [p.15] Trenta arresti. Scontri nel centro di Madrid tra studenti e polizia
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11 gennaio
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USA - Sono rese note le conclusioni dell'inchiesta sull'incidente del Tonchino che nell’agosto del 1964 «giustificò» l'intervento USA in Vietnam: l'attacco contro due navi Usa fu inventato dall'amministrazione Johnson.
«l’Unità», 12 gennaio 1968 [p.12] II Pentagono incapace di documentare il presunto attacco nordvietnamita nell'agosto 1964. Fu “inventato” da Johnson I'incidente che estese la guerra al Nord Vietnam. Clamorose polemiche suscilate da un'indagine condotta dal senatore Fulbright. I rapporti dal Golfo del Tonchino furono capovolfi dal governo. La testimonianza resa dal tenenle White e da quella dell'addetto al ”sonar”sul cacciatorpediniere Maddox . Hanoi conferma: pronti a discutere se gessano i bombardamenti
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12 gennaio
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Il ministro della Difesa, Roberto Tremelloni , annuncia di aver nominato con decreto una Commissione d’inchiesta, formata da tre alti ufficiali, per svolgere accertamenti sui fatti dell’estate 1964 e sulle deviazioni del SiFAR . La Commissione è presieduta dal generale di corpo d’armata Luigi Lombardi ed è composta dal generale dell’aeronautica Carlo Unia e dall’ammiraglio Enrico Mirti Della Valle. La decisione è stata presa due giorni prima nell’incontro del presidente del Consiglio con Pietro Nenni e il ministro della Difesa. Resa nota solo il 12 perché Aldo Moro aveva ritenuto utile, prima di rendere pubblica l’istituzione della Commissione, consultarsi con i dirigenti della DC.
«La Stampa », 13 gennaio 1968 [p. 1] Titolo: Con decreto del ministro della Difesa. Un’inchiesta sul luglio ’64 affidata a tre alti ufficiali. La decisione presa ( si legge nel decreto) “per fini di giustizia, di sicurezza e di discilpina militare”. Si deve accertare se nell’ambito delle forze armate ci furono iniziative illegittime e chi sono gli eventuali responsabili “in campo amministrativo, disciplinare, penale”. La nomina della Commissione concordata negli incontri di giovedì tra Moro, Nenni e Tremelloni. Un settimanale milanese scrive che durante la crisi di governo dell’estate ’64 l’allora capo dello Stato si era servito del SIFAR per registrare i colloqui con i rappresentanti dei partiti; Editoriale, Vittorio Gorresio, Se ci sono colpe nessuna sanatoria; Fausto De Luca, I risultati delle indagini saranno riferiti alle Camere; g. g. (Guido Guidi), Stamane l’udienza De Lorenzo-“L’Espresso”
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12 gennaio
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PSIUP : I Conferenza d’organizzazione.
«l’Unità», 13 gennaio 1968 [p.2] Ugo Baduel, Aperti all'EUR i lavori della lᵃ Conferenza organizzativa Vecchietti: il PSIUP ribadisce l'impegno di lotta unitaria. I compiti posti al movimento operaio dall'aggravarsi della situazione internazionale . Contro il riformismo. I rapporti col PCI. Sui pericoli delle “ fughe in avanti”
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12 gennaio
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USA – Manifestazioni a San Francisco contro la guerra nel Vietnam. Contestato il segretario di Stato Rusk. Violento intervento della polizia Oltre 100 feriti, molti dimostranti intossicati dai gas lacrimogeni.
«l’Unità», 13 gennaio 1968 [p.12] Tumultuose manifestazioni per le vie di San Francisco. “Assassino!” grida la folla a Rusk sfidando la polizia. Cento feriti, arrestati e intossicati dai gas. II Consiglio mondiale delle chiese, milleseicento industriali e un folto gruppo di generali a riposo americani chiedono la fine dei bombardamenti
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12 gennaio
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Perù: 150 dirigenti del Partito comunista peruviano , fra cui il segretario nazionale Jorge del Prado , sono arrestati nella sede del quotidiano del partito «Unidad». Sono accusati di detenere materiale per fabbricare esplosivi.
«l’Unità», 13 gennaio 1968 [p.12] Gravissima ondata repressiva. 150 comunisti arrestati in Perù. E' il prezzo degli ignobili compromessi fra il presidente Belaunde Terry, I'oligarchia e l’imperialismo
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Il terremoto in Sicilia
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12-13 gennaio
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Nella notte tra il 12 e il 13 gennaio terremoto in Sicilia: oltre 300 morti, decine di migliaia di senzatetto la cui situazione - per le disfunzioni nei soccorsi - diventerà nei giorni seguenti ancor più drammatica.
«La Stampa », 14 gennaio 1968 [pp.1-3] p.1- Titolo pagina: La catastrofe nella notte fra domenica e lunedì. Sono già oltre 300 i morti per il terremoto in Sicilia. Un migliaio di feriti. Imprecisato il numero dei dispersi. Il movimento sismico alle 2,34, alle 3,03 e 4,20. Altre scosse, meno violente, domenica pomeriggio e ieri. Colpita la zona povera dell’isola, compresa tra Palermo, Trapani e Agrigento. Distrutto il comune di Montevago: 203 morti su 3008 abitanti, ottocento case crollate. Le altre vittime a Gibellina ( forse un centinaio). Morti anche a Partanna, salemi, Salaparuta, Santa Ninfa e Santa Margherita Belice. Migliaia di edifici rasi al suolo. Interrotte le comunicazioni. L’opera di soccorso fra le macerie che coprono ancora vivi, feriti e morti. Il ministro Taviani è giunto sul posto, oggi arriva il presidente della Repubblica, si riunirà il Consiglio dei ministri; Per asciugare una lacrima; I luoghi più colpiti dalla sciagura; p.2- Titolo pagina: Paesi cancellati in pochi secondi; Gianfranco Franci, Montevago aveva 3008 abitanti le vittime già accertate sono 203. Centinaia di case demolite. Raggiunto con difficoltà l’abitato a causa delle interruzioni stradali. La popolazione è stata colta nel sonno. I superstiti (uomini, donne e bambini), parecchi dei quali feriti, sono fuggiti terrorizzati in campagna. Si temono altre scosse. Sotto le macerie si sentono ancora invocazioni di aiuto; L’incubo di nuove scosse. I movimenti tellurici (fra il primo pomeriggio di domenica e stanotte9 sono stati 17: il più violento ha toccato il 9° della “scala Mercalli”; f. d. , Morti, feriti e crolli nei centri più piccoli. A S.Margherita Belice: recuperate 10 salme, 5 irriconoscibili. Tre uccisi a Salemi e tre a Partanna. Un uomo estratto cadavere a Salaparuta. I danni nel Palermitano; Lamberto Furno, Tra le macerie a Gibellina si scava anche con le mani. I morti sarebbero un centinaio. Distrutto il novanta per cento delle abitazioni. Cinquanta dispersi; p.3-Michele Tito, Per riparare una situazione disastrosa. Saragat oggi in Sicilia. Moro riunisce il governo. I ministri dovranno preparare un piano organico di aiuti dopo i primi soccorsi; r.s., Navi ed aerei mobilitati per l’invio dei primi soccorsi. Dieci giganteschi “vagoni volanti” (C-119) trasportano vigili del fuoco, tende, medicinali. Impegnati 2200 soldati e carabinieri. Uomini e materiali giungono anche con piroscafi e traghetti. Sotto controllo la situazione sanitaria; odd., Tragica storia dei terremoti in Italia; Il cordoglio del capo dello Stato; Il dolore del Papa
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13 gennaio
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«l’Unità» critica gli interventi contro gli studenti in lotta nelle Università e nelle scuole, liquidati come «provocatori», pronunciati il 10 gennaio dal ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Gui (DC), in televisione e dal socialista Codignola nel dibattito alla Camera sulla riforma.
«l’Unità», 13 gennaio 1968 [p.3] Mario Ronchi, Scuola e società. Gli universitari non sono “provocatori”. I fulmini di Gui contro gli studenti e l’irritazione di Codignola .Come si caratterizzano le lotte in corso nell’Università
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13 gennaio
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Torino: continua la mobilitazione studentesca. Il rettore chiama la polizia per sgombrare Palazzo Campana dagli studenti «contestatori». I presidi delle Facoltà riuniti sotto la presidenza del rettore Allara emettono un duro comunicato di condanna delle occupazioni che considerano opera di una minoranza e annunciano che tutti i disordini saranno denunciati alla magistratura.
«Stampa Sera», 13-14 gennaio 1968 [Cronaca cittadina p.2] Ancora disordini all’università. Il rettore chiama la polizia: portati fuori a braccia stamane gli studenti che impedivano la lezione
«La Stampa», 14 gennaio 1968 [Cronaca cittadina p.2] Nuove chiassate a Palazzo Campana. Il monito del Senato accademico contro le violenze studentesche. Il comunicato garantisce agli studenti: ”Gli esami di febbraio si svolgeranno in ogni modo” Denuncia dei manifestanti per vilipendio alla religione: hanno gettato i crocefissi nell’immondizia
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13 gennaio
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Cuba: all’Avana si conclude, con un discorso di Fidel Castro, il Congresso culturale mondiale. Internazionale. Lanciato un appello a sostenere tutte le lotte di liberazione.
«l’Unità», 14 gennaio 1968 [p.15] Conclusa l’Assise mondiale culturale. Discorso di Fidel Castro al congresso dell'Avana. “Se Barrientos vuole controrivoluzionari, gliene daremoanche cento, scelti dalla CIA, purché abbia ilcoraggio di restituire a Cuba i resti di Che Guevara”
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15 gennaio
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La rivista «Quindici» del «Gruppo ’63» pubblica i documenti dell’Occupazione di Palazzo Campana. Come inserto il poster disegnato da Paolo Grasso con l’immagine scheletrita del barone universitario, in feluca accademica, circondata dalla scritta Contro l’autoritarismo accademico Potere agli studenti
«Quindici» n. 7, 15 gennaio – 15 febbraio 1968 Indice degli articoli sul Movimento e dello speciale Documenti.
«Quindici». Una rivista e il Sessantotto (a cura di Nanni Balestrini – Con un saggio di Andrea Cortellessa), prima edizione Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2008
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15 gennaio
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Scontri a Tokio fra polizia e Zengakuren (l'organizzazione degli studenti rivoluzionari) in partenza per Sasebo, per manifestare contro l'arrivo della portaerei nucleare Usa, Enterprise.
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15 gennaio
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Su «Stampa Sera» la notizia che degli studenti dell’Università di Edimburgo in una mozione hanno chiesto che il centro sanitario dell’Ateneo distribuisse pillole anticoncezionali. Richiesta che provoca le reazioni critiche e le dimissioni del rettore Malcom Muggeridge, noto per le sue idee progressiste. Una notizia funzionale alla rappresentazione denigratoria che il quotidiano torinese, in particolare nei servizi di cronaca, tende a dare del movimento studentesco.
«Stampa Sera», 15-16 gennaio 1968 [p.5] Clamorosa decisione dell’Università di Edimburgo. Gli studenti chiedono droghe il rettore sdegnato si dimette- I giovani volevano anche che il centro sanitario dell’Ateneo fosse fornito di pillole anticoncezionali- Il professore notissimo in tutta l’Inghilterra ed in America per le sue idee progressiste li ha duramente condannati dal pulpito della cattedra
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16-17 gennaio
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Camera: si conclude con le repliche di Rossana Rossanda (PCI) , Valitutti (PLI), relatori di minoranza, Ermini (DC) , relatore di maggioranza, e l’intervento del ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Gui, la discussione generale sulla riforma dell’università. Segue la presentazione degli ordini del giorno fra cui quello del PLI per il non passaggio agli articoli. L’ordine del giorno liberale è sostenuto da PCI, PSIUP, Sinistra indipendente, tutti contrari ai contenuti della legge GUI. Il governo di centro-sinistra per evitare pone la questione di la fiducia, che il 17 gennaio passa con 291 voti contrari all’ordine del giorno e 183 favorevoli. La discussione prosegue nelle sedute del 24-25 gennaio.
Seduta n. 794 - 16 gennaio 1968 Discussione: Rossana Rossanda, relatrice di minoranza, Valitutti, relatore di minoranza, Gui, ministro della Pubblica istruzione Seduta n. 795- 17 gennaio 1968 Discussione, votazione degli ordini del giorno, voto di fiducia : Luigi Berlinguer, Bronzuto, Codignola, Ermini, relatore per la maggioranza, Gui, ministro della Pubblica Istruzione, La Malfa, Giorgina Levi Arian, Luzzatto, Malagodi, Melis, Natta, Roberti, Scaglia, ministro senza portafoglio, Sedati, Valitutti, Zaccagnini, Rosati Seduta n. 796- 18 gennaio Discussione: Luigi Berlinguer, Codignola, Ermini, relatore di maggioranza, Franceschini, Giomo, Gui, ministro della Pubblica istruzione, Rosati, Rossana Rossanda, Sanna, Santagati, Seroni, Valitutti
«l’Unità», 17 gennaio 1968 [p. 8] La replica del PCI alle false soluzioni della maggioranza. Università: manca al governo la volontà di fare la riforma. L’intervento della compagna Rossanda. I fondi necessari per un rinnovamento organico delle vecchie strutture si possono trovare. Gli studenti respingono il paternalismo mentre la polizia occupa gli Atenei
«l’Unità», 18 gennaio 1968 [p. 8] Temendo l’approvazione di un odg che chiedeva il non passare alla discussione agli articoli. Il governo costretto a porre la fiducia sull’Università. Il compagno Natta ribadisce con forza le ragioni dell’opposizione del PCI alla legge “2314”. Gui difende ad oltranza la sua controriforma
«l’Unità», 19 gennaio 1968 [p. 6] Ieri nell’Aula di Mantecitorio. Legge Gui cominciato il voto sugli articoli. Soppressi gli istituti “aggregati”. La maggioranza respinge gli emendamenti del PCI all'articolo 1 del progetto per I'Università. Gli interventi dei compagni Rossanda e Luigi Berlinguer
«La Stampa», 17 gennaio 1968 [p.10] f.f. (Felice Froio), Gui parla oggi alla Camera sulla riforma universitaria- Comunisti e liberali giudicano insufficiente la legge che si sta discutendo
«La Stampa», 18 gennaio 1968 [p.11] Felice Froio, Dalla Camera con 291 voti contrari e 183 favorevoli. Respinta la proposta liberale contro la riforma universitaria. Il governo aveva posto la fiducia. Con il PLI hanno votato comunisti, missini, monarchici, Psiup. Gui insiste perché la legge sia votata in questa legislatura. Anche se non perfetta è un passo avanti. Il ministro difende l’incompatibilità fra insegnamento e mandato parlamentare. Deplora la violenta occupazione di alcune Facoltà da parte degli studenti. I problemi si risolvono, aggiunge, con la serena discussione tra i legittimi rappresentanti dei giovani e gli studenti
«La Stampa», 19 gennaio 1968 [p.19] f. f. (Felice Froio), C’è buona volontà di votare la legge. Sulla riforma universitaria la maggioranza trova l’accordo. La Camera approva l’art. 1 e l’emendamento che abolisce gli “istituti aggregati” (era uno dei punti controversi). Le opposizioni hanno chiesto il voto segreto, ma si sono avuti 180 voti favorevoli e 146 contrari
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16 gennaio
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CGIL: la segreteria nazionale con un comunicato denuncia il ritardo con il governo ha iniziato a discutere del miglioramento e della riforma delle pensioni sollecitato dalle Confederazioni sindacali e dichiara urgente la ripresa delle trattative, in caso contrario conferma la volontà di ricorrere ad adeguate azioni sindacali.
«l’Unità», 17 gennaio 1968 [p.8] f.d’a. (Fabrizio D’Agostini), Una chiara nota della segreteria confederate. CGIL: urgente riprendere il negoziato sulle pensioni. Confermato I'impegno di ricorrere, se necessario, all'azione sindacale. Delegazioni di pensionati in Parlamento
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16 gennaio
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Milano: gli studenti Mario Capanna, Luciano Pero e Michelangelo Spada sono espulsi dalla Cattolica per aver diretto le occupazioni. Gli espulsi s’iscriveranno alla Statale.
Torino: arrestati per oltraggio e resistenza alle forze dell’ordine gli studenti Guido Viale e Paolo Marinucci. Ancora scontri in città.
«La Stampa», 17 gennaio 1968 [ p.2 Cronaca cittadina ] Un altro grave episodio a Palazzo Campana. Due studenti arrestati per oltraggio e resistenza ai carabinieri. Un professore arriva a far lezione e trova un giovane seduto al suo posto: “Voglio parlare con lei”. “ Più tardi”- “ No subito”- Interviene la forza pubblica. L’universitario aiutato dai suoi amici si ribella: un carabiniere ferito guaribile in cinque giorni
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16 gennaio
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Torino – Si svolge l’assemblea degli studenti della Facoltà di Architettura. E’ approvata una mozione in cui si rivendicano: la definitiva acquisizione da parte dei docenti della sperimentazione didattica (seminari – lavoro di gruppo – nuovi contenuti); dell’introduzione di strumenti di controllo sulla ricerca; di nuove forme di valutazione della produzione culturale degli studenti, considerando ormai inadeguati gli esami tradizionali e individuali. La mozione respinge la decisione del Consiglio di facoltà sulla validità dei soli esami individuali e chiede l’impegno dei docenti a partecipare e collaborare ai gruppi di lavoro. Infine, dichiarando di continuare l’agitazione, denuncia le resistenze alla riforma di gran parte dei docenti che, dopo dieci mesi di occupazione, non si sono confrontati con il movimento.
Il testo della mozione in «Documenti della rivolta universitaria», (a cura del Movimento studentesco), Laterza, Bari,1968, pp. 110-113
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16 gennaio
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Spagna: l’agitazione universitaria si estende a quasi tutti gli Atenei Spagnoli.
«l’Unità», 17 gennaio 1968 [p.7] Interessati quasi tutti gli Atenei. Si estende l'agitazione universitaria in Spagna. Due anni di prigione chiesti al processo contro I'economista cattolico Comin
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17 gennaio
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PCI : Pietro Ingrao, Giorgina Levi, Alessandro Natta, Adriano Serone, Rossana Rossanda e altri esponenti del gruppo comunista presentano un’interpellanza in cui chiedono al governo di far cessare la repressione poliziesca nelle Università e , rivendicando il principio della loro autonomia , di far sgombrare la polizia dalle Facoltà.
«l’Unità», 18 gennaio 1968 [p.8] Violata l’autonomia universitaria. La polizia deve sgombrare gli Atenei. Una interpellanza dei deputati comunisti chiede al ministro Gui di far cessare le vessazioni poliziesche
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17 gennaio
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Pisa : occupata la Sapienza . La sera successiva sarà sgomberata dalla polizia. Nel corso della giornata di occupazione è redatto il Documento sul salario , in cui si lancia l’obiettivo del presalario generalizzato per gli studenti e per tutti i giovani sotto i 18 anni. Molto attivo nella gestione della mobilitazione il gruppo del «Potere Operaio» pisano che vede fra i suoi leader Adriano Sofri.
Le Tesi della Sapienza occupazione del 1967
«l’Unità», 19 gennaio 1968 [p. 6] Alessandro Cardulli, Dopo l’irruzione della polizia e nonostante le ripetute minacce delle autorità accademiche - Pisa: di nuovo occupata la facoltà di Lettere. La lotta si estende alle altre facoltà
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17 gennaio
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USA: Barry L. Johnson pronuncia al Congresso l’annuale messaggio sullo Stato dell’Unione
Barry L. Johnson, Annual Message to the Congress on the State of the Union
«l’Unità», 18 gennaio 1968 [p.14] Nel messaggio al Congresso sullo “Stato dell'Unione” grave posizione sulla guerra nel Vietnam. Johnson avanza ancora pretesti per continuare i bombardamenti. Il presidente USA si è limitato a ripetere le posizioni già anticipate da Rusk senza rispondere direttamente alle chiarissime offerte di Hanoi. Ha annunciato la liberazione dell'oro di copertura del dollaro allo scopo di far fronte al deficit della bilancia dei pagamenti e ha ammesso l'esistenza di difficoltà economiche. Il bilancio militare per il prossimo anno finanziario aumenterà a 77,2 miliardi di dollari; Generali, diplomatici, professori, studenti americani inviano messaggi alla Casa Bianca. Nuove voci si levano per chiedere negoziati con Hanoi. Un documento esprime l'opinione delie Università di Harvard e Radcliffe. Westmoreland teme nuove impetuose offensive del FNL Tito è giunto in Cambogia
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17 gennaio
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Giappone : violentissimi scontri fra il gruppo studentesco «Zengakuren» e la polizia a Sasebo. Dimostrazioni davanti alle basi USA. Gli studenti si oppongono all’arrivo della portaerei americana Enterprise. L’assedio alle basi USA continua nei giorni successivi
«l’Unità», 18 gennaio 1968 [p.13] Giappone : Violente dimostrazioni contro le basi militari USA. Vera battaglia a Sasebo fra polizia e studenti. Autoblindo, gas lacrimogeni, getti d'acqua gelata contro gli studentiche impiegano bastoni e sassi. Tre ore di durissimi scontri“Non vogliamo che la portaerei Enterprise venga in Giappone”
«l’Unità», 19 gennaio 1968 [p.13] Nuova giornata di forti manifestazioni contro gli USA. Cinquantamila a Sasebo contro l’ “Enterprice” . Gli studenti dell'organizzazione Zengakuren hanno per la seconda volta dimostrato contro la base americana e I'arrivo previsto, per oggi, della portaerei nucleare USA . Un comizio a Okinawa
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17 gennaio
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Guatemala : usando come alibi un attentato, rivendicato dalle Forze armate ribelli, in cui hanno trovato la morte due ufficiali americani il presidente Julio Cesar Mendez Montenegro, decide per lo stato d’allarme. La misura durerà trenta giorni e consentirà alla polizia di effettuare perquisizioni senza mandato, detenzione senza processo per le persone sospette e censura sulla stampa e sulle notizie provenienti dall’estero. Intanto il governo tollera Il Sospensione delle garanzie costituzionali adottata da un governo dittatoriale che per mesi ha tollerato e tollera gli omicidi di contadini e democratici perpretati dalle bande fasciste della «Mano bianca».
«l’Unità», 18 gennaio 1968 [p.14] Sospese anche le garanzie costituzionali. Stato d'allarme in Guatemala dopo l'uccisione dei due americani. Le Forze armate ribelli rivendicano di essere gli autori dell'attentato. Audaci attacchi dei partigiani nella capitale. Centinaia di contadini e democratici trucidati dalla fascista «Mano bianca»; Saverio Tutino, Dopo l’attentato anti-USA. I commenti della stampa cubana alla situazione guatemalteca. Secondo “Prensa Latina” i due ufficiali USA sono stati uccisi da un “commando” di partigiani. Unità d’azione dei due gruppi di guerriglieri in Guatemala
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18 gennaio
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CISL : conferenza stampa annuale del segretario Bruno Storti.
«l’Unità», 19 gennaio 1968 [p.14] d. l., La conferenza stampa dell'on. Bruno Storti. La CISL decisa a puntare soprattutto sul problema della piena occupazione. Nel 1968 i salari non possono rimanere fermi. Annunciate iniziative per influenzare i programmi elettorali dei partiti. I rapporti tra i sindacati e i partiti. Ipotlzzata una riforma del CNEL
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19 gennaio
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Pisa: nuova irruzione della polizia – Solidarietà agli studenti da tutti gli altri istituti. Scioperano gli allievi delle Magistrali - L’Assemblea di Fisica decide l’occupazione.
Milano: continua la lotta alla Cattolica – Sit in studentesco – Si conclude lo sciopero degli assistenti
«l’Unità», 20 gennaio 1968 [p.7] Alessandro Cardulli, Mentre gli studenti discutevano riuniti in assemblea - Nuova irruzione poliziesca all’università di Pisa.La solidarietà degli allievi degli altri istituti della città- Si cercano nuove forme di lotta mentre prosegue in tutte le facoltà il dibattito sull’organizzazione delle lezioni ; Prosegue la lotta alla Cattolica
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19 gennaio
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Spagna: proseguono e si estendono le agitazioni universitarie. Arrestati numerosi studenti.
«l’Unità», 20 gennaio 1968 [p.14] Mentre dilagano le agitazioni studentesche. Scioperi nelle Asturie contro 4000 licenziamenti. L'anno scorso settemila minatori furono privati del lavoro - Entro la prossima settimana 4 mila saranno in “sovrappiù”. Sedici studenti rilasciati e poi di nuovo arrestati
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19 gennaio |
USA : la cantante Joan Baez è rilasciata dopo un mese di arresti per aver partecipato da una manifestazione di protesta contro la guerra in Vietnam.
«l’Unità», 20 gennaio 1968 [p.14] Joan Baez rilasciata dopo un mese di carcere
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20 gennaio |
Torino: si svolge l’assemblea studenti –docenti. Oltre 2000 partecipanti. Gli studenti pongono tre condizioni per aprire una del potere e della rappresentatività dell’assemblea, sospensione trattativa con i docenti : revoca delle sanzioni disciplinari, riconoscimento dell’attività didattica per tutto il periodo delle trattative.
«La Stampa», 20 gennaio 1968 [ p.6 Cronaca cittadina] Stamane il dialogo a Palazzo Campana. Ecco la “carta rivendicativa” degli studenti universitari. Per spezzare il “ monopolio dei professori” le assemblee dei giovani decideranno i “ programmi” – I docenti potranno inviare proposte e , se invitati, tenere lezioni- Nessun esame : il “ voto” deciso dal gruppo, sarà stabilito in base al lavoro collettivo
«Stampa Sera», 20-21 gennaio 1968[ p.2 Cronaca cittadina] Aperto con un dialogo comune il dialogo docenti e allievi. I rilievi alla struttura accademica formulati nella “Carta rivendicativa”. Il prof. Allara : “Questo incontro può portare la calma negli atenei”. Il prof. Grosso . “ Le modifiche sollecitate dagli studenti limiterebbero la ricerca scientifica”. Il prof. Quazza chiede la sospensione dei provvedimenti disciplinari
«La Stampa», 21 gennaio 1968 [p.6 Cronaca cittadina] Confusa assemblea all’Università. I professori investiti da attacchi personali. Aspre dichiarazioni di alcuni studenti: “Vogliamo che ci sia riconosciuto il diritto di impedire il funzionamento dei corsi”, “spetta a noi la chiamata degli insegnanti”. Ma da più parti si levano voci contro la violenza alle persone e alla libertà degli studi
Il testo della mozione in «Documenti della rivolta universitaria», ( a cura del Movimento studentesco ), Laterza, Bari, 1968,pp.110-113
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20 gennaio |
Sciopero dei minatori nelle Asturie contro 4.000 licenziamenti.
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21 gennaio |
Pisa : manifestazione cittadina con oltre 2000 studenti universitari e medi.Prese di posizione del PCI, PSIUP e della Camera del Lavoro contro la repressione. Riccardo Di Donato , vice segretario della Intesa (l’associazione degli studenti cattolici) è denunciato per l’occupazione dell’Università.
«l’Unità», 22 gennaio 1968 [p.2] Alessandro Cardulli, Mentre viene ribadita la volontà di proseguire la lotta contro il piano Gui. Pisa la città solidale con gli studenti aggrediti dalla polizia.Prese di posizione del PCI, PSIUP, Cdl, UDI di professori delle varie scuole. La condizione dei feriti – Il vicesegretario dell’Intesa sarebbe stato convocato dal magistrato a Firenze
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22 gennaio |
Torino : dopo una giornata di assemblee e confronti con il rettore , di fronte alle chiusure del corpo accademico , alle ore 21,00, la quarta occupazione di Palazzo Campana. Alle 23 circa l’intervento della polizia e lo sgombero degli studenti. Il giorno dopo gli studenti liberali si dissociano dall’occupazione e rimandano ogni decisione al referendum proposto dal rettore. Il Movimento annuncia che , qualunque sarà il risultato, l’agitazione continuerà. Continua la repressione : consegnati alla Magistratura i nomi di 207 studenti denunciati per violenza.
«La Stampa», 23 gennaio 1968 [ p.6 Cronaca cittadina] Ancora crisi all’Università. Chiuse a tempo indeterminato le Facoltà di Palazzo Campana. La decisione del Senato accademico in seguito a una nuova occupazione. I professori avevano sospeso le misure disciplinari in attesa del giudizio del magistrato, ma gli studenti non erano soddisfatti. A mezzanotte lo sgombro
«Stampa Sera», 23-24 gennaio 1968 [p.2 Cronaca cittadina] Dopo i nuovi disordini. Un appello del rettore perché prevalga il buonsenso nel referendum.Dovranno decidere se continuare le proteste o riprendere regolarmente i corsi
«La Stampa», 24 gennaio 1968 [p.6- Cronaca cittadina] Referendum all’Università. Il rettore precisa: “Avverrà per posta e mi auguro che la volontà della maggioranza riporti serenità negli studi”. I dimostranti: “Qualunque sia il risultato, l’agitazione continuerà”. Ieri 207 denunce per violenza
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23 gennaio |
Camera: Commissione difesa sull’inchiesta SIFAR
«l’Unità», 22 gennaio 1968 [p.2] c.f. (Candiano Falaschi), Alla Commissione Difesa della Camera. SIFAR: domani in discussione leproposte d'inchiesta parlamentare. Se non verrà presa una decisione commissione, le proposte di legge del PCI e del PSIUP dovranno essere inviate ugualmente in aula . Oggi la Direzione socialista
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23 gennaio |
In previsione del dibattito alla Camera sul SIFAR si svolge a Villa Madama il vertice della maggioranza di centro-sinistra. La DC si dichiara decisamente contraria all’inchiesta parlamentare proposta dal PCI e minaccia una crisi di governo qualora si arrivasse a questa soluzione . Il PSU è diviso , anche se tendenzialmente favorevole all’ inchiesta, timoroso per le conseguenze rimanda la sua decisione alla riunione degli della Direzione che si svolgerà il giorno dopo. Intanto il dibattito alla Camera è rinviato al 29 gennaio per consentire ai partiti del centro-sinistra di trovare un accordo ed evitare una crisi di governo. Intanto il PLI avanza una proposta di mediazione : l’indagine sia affidata alla Commissione Difesa della Camera. Il presidente del Consiglio Aldo Moro respinge anche questa ipotesi.
«La Stampa », 24 gennaio 1968 [p.1] Michele Tito , Contrasto fra la DC e i socialisti sul SIFAR rinviato ( per ora) il dibattito alla Camera. I democristiani si oppongono all’inchiesta parlamentare, in caso contrario non escludono una crisi di governo. Il PSU è diviso ma “tendenzialmente” favorevole all’indagine. Una lunga riunione degli esponenti della maggioranza si è consclusa con un mulla di fatto. Improvviso intervento del liberale Malagodi : vuole che i fatti del ’64 siano accertati dalla Commissione difesa. Forse sarebbe una via d’uscita
«La Stampa », 25 gennaio 1968 [p.5] Titolo : Poco probabile una crisi di governo sul “caso SIFAR”. Perché il presidente del Consiglio si oppone all’inchiesta parlamentare. Sarebbe incompatibile con i rapporti di lealtà e sicurezza che ci legano ai Paesi alleati. Inoltre sono già in corso ( oltre al processo) indagini amministrative e disciplinari. L’on. Moro respinge anche la proposta liberale di affidare l’accertamento dei fatti alla Commissione Difesa. Oggi la riunione della Direzione socialista
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23 gennaio
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Firenze – L’assemblea degli studenti con 327 voti a favore e 21 contrari decide l’occupazione di Magistero. La facoltà sarà sgomberata dalla polizia il giorno dopo Firenze. La polizia entra nella facoltà di Magistero occupata e identifica gli studenti riuniti in assemblea. Immediata la reazione del movimento che occupa Lettere e indice una manifestazione per il 30 gennaio.
Lecce - Occupata l’Università.
«l’Unità» resoconta le lotte studentesche di Livorno, Carrara, Cascina e Lecce
«l’Unità», 24 gennaio 1968 [p.4] Nuovi tentativi di intimidazione di fronte all’intensificarsi delle lotte studentesche - serrata all’università di Torino incriminato uno studente di Pisa. E’ il vicepresidente dell’Intesa Cattolica. L’agitazione si estende a Livorno e Carrara in difesa di una riforma democratica della scuol |