Si svolge il referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi: superamento del bicameralismo paritario, riduzione del numero dei parlamentari, contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del Cnel e revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

Si recano alle urne 33 milioni di elettori, circa il 65% degli aventi diritto, Il sì, di cui il Governo e la maggioranza erano promotori, ottiene il 40,88% dei voti, il 59% degli elettori respinge la modifica.

Una secca sconfitta per il presidente del Consiglio. Un’ora e mezzo dopo la chiusura dei seggi la Conferenza stampa di Matteo Renzi che in discorso di 11 minuti annuncia che nel pomeriggio del giorno dopo riunirà il consiglio dei ministri e poi si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Si assume la responsabilità della sconfitta al referendum ma rivendica il valore delle riforme proposte e i risultati del governo che ha presieduto.