XIII Legislatura - I governo Prodi
XIII Legislatura - 1996-2001
I Governo Prodi
17 maggio 1996-21 ottobre 1998
1998-10-07
Prodi sfiduciato per un voto
- Prodi sfiduciato per un voto
1998-10-07
Camera dei deputati: comunicazioni del Governo sulla crisi aperta nella maggioranza a seguito della decisione di Rifondazione comunista di non votare la Finanziaria. La mozione di fiducia al Governo è respinta per un voto, 312 sì 313 no. Romano Prodi, presidente del Consiglio, si reca dal capo dello Stato per rassegnare le dimissioni.
XIII Legislatura Camera dei deputati sedute dal 7 al 9 ottobre 1998
Seduta n. 420 - 7 ottobre 1998 [video della seduta]
Comunicazioni del Governo: Romano Prodi, presidente del Consiglio;
Discussione
Seduta n. 421 - 8 ottobre 1998 [video della seduta]
Seguito della discussione
Seduta n. 422 - 9 ottobre 1998 [video della seduta]
Replica del presidente del Consiglio. Dichiarazioni di voto. Votazione per appello nominale della mozione di fiducia al Governo. Votanti 625; maggioranza 313, voti favorevoli 312, voti contrari 313. Romano Prodi non avendo ottenuto la fiducia annuncia che si recherà al Quirinale.
«l'Unità»
«l’Unità», 8 ottobre 1998 [pp.1-7-p.9]
p.1-Titolo: Il partito di Cossutta dice sì a Prodi. D’Alema: dopo la Finanziaria un centrosinistra più forte o elezioni;
pp.1-2- Editoriale, Giuseppe Caldarola, Per l’Ulivo si apre un’altra fase;
p.3- Bruno Miserendino, Prodi tira dritto, e scommette sulla fiducia. Il premier incassa l’appoggio di Cossutta. Domani la sfida sul filo di due voti; Pasquale Cascella, La prova più ardua per il bipolarismo; Roberto Giovannini, E ora si tratta su 35 ore e Agensud. Contatti riservati a Palazzo Chigi tra il premier e i «cossuttiani»;
p.4- Nuccio Ciconte, Bertinotti non ha più gruppo parlamentare. Il leader di RC da Violante per evitare di finire nel grande calderone «misto»; Raffaele Capitani, Garavini: «Non facciamo altri due mini-PCI» [intervista a Sergio Garavini]; Stefano Di Michele, La crisi del leader. A capo chino fra Cossutta e Diliberto. Il giorno più amaro del «subcomandante»;
p.5- Stefano Bocconetti, Il sì di Cossutta: «La base mi ha convinto». Al Palaexpo lo «strappo» da Rifondazione e le prove del nuovo partito; Luana Benini, Il nome? PdCI, ma «con la d piccola piccola»; Le scissioni della sinistra (crono);
p.6- Fernanda Alvaro, «Il peggior danno è l’esercizio provvisorio». «Un colpo durissimo per la parte debole del Paese». «A Prodi basta un voto in più, ma su un progetto»; Ciampi ottimista: «Per la crisi
prevedo tempi molto rapidi»;
p.7- Giorgio Frasca Polara, D’Alema: ora irrobustiamo la coalizione. Sostegno a Prodi «premier coraggioso», ma la nuova fase «è iniziata con Dini»; Roberto Roscani, «Non facciamo un Congresso sull’UDR». DS divisi sul Picconatore: ma evitiamo referendum; Massimiliano Di Giorgio, Angius: «No ai ricatti, ma con i cossighiani si può governare». Angius: «No ai ricatti, ma con i cossighiani si può governare» [intervista a Gavino Angius];
p.9- Paola Sacchi, Il Polo alza i toni e ripete: «Subito al voto». Fini: «Vi faremo vedere i sorci verdi». Casini: «Scorrono i titoli di coda...»; A «Pinocchio». Cossiga: «Il mio centro può allearsi con la sinistra»
«l’Unità», 8 ottobre 1998 [p.5]
Stefano Bocconetti, Il sì di Cossutta: «La base mi ha convinto». Al Palaexpo lo «strappo» da Rifondazione e le prove del nuovo partito; Luana Benini, Il nome? PdCI, ma «con la d piccola piccola»; Le scissioni della sinistra (crono)
«l’Unità», 9 ottobre 1998 [pp.1-4]
p.1- Titolo: Per il Governo la spina del Kosovo. Clinton preme per i raid Nato. Ma Prodi dice: ci sono ancora margini;
pp.1-2- Umberto Ranieri, Ultima chance al negoziato;
p.3- Pasquale Cascella, Prodi, dopo la fiducia la mina del Kosovo. Per il premier obiettivo 315 voti. E su Belgrado «ci sono ancora margini»; Umberto De Giovannangeli, Su Montecitorio i venti di guerra dai Balcani. UDR e Polo: «Per tenersi Cossutta il governo abbandona la fedeltà atlantica»;
p.4- Sergio Sergi, Kosovo, sospeso il conto alla rovescia. Gli USA e gli europei tentano per l’ultima volta la strada della mediazione; Umberto De Giovannangeli, «Non serve umiliare i serbi» [intervista a Massimo Cacciari]; Vaticano, no alla violenza ma l’aggressore va disarmato; L’UCK depone le armi. Paura a Belgrado; La risoluzione della discordia. ONU: punti della «1199»
«l’Unità», 9 ottobre 1998 [p.1-p.3-pp.5-10]
p.1- Titolo: Fiducia al premier sul filo dell’ultimo voto. Appello a Cossutta: «La maggioranza è più coesa, iter veloce per le 35 ore»;
p.3- Pasquale Cascella, Prodi, dopo la fiducia la mina del Kosovo. Per il premier obiettivo 315 voti. E su Belgrado «ci sono ancora margini»; Tra Prodi e Bertinotti l’abbraccio dell’addio; Legge sulle 35 ore. Riparte l’esame; Umberto De Giovannangeli, Su Montecitorio i venti di guerra dai Balcani
UDR e Polo: «Per tenersi Cossutta il governo abbandona la fedeltà atlantica»;
p.5- Stefano Bocconetti, «Ma questo governo non vale la scissione» [intervista a Fausto Bertinotti];
Gabriele Masiero, «Bel risultato, da oggi tanti resteranno a casa». Fra i portuali di Livorno spaccature e un rimpianto: «Si poteva evitare»;
p.6- Massimiliano Di Giorgio, «L’Ulivo non si rafforza coi trasformismi» [intervista a Claudio Petruccioli]; Raffaele Capitani, «Anche Dini ci sembrava inaffidabile...». In sezione sotto le Due Torri, pro e contro l’apertura a Cossiga;
p.7-Nuccio Ciconte, «Sì a Cossiga se sceglie il bipolarismo» [intervista a Cesare Salvi]; D’Alema il 19 presenta la mozione. Ma si parla già di un rinvio; Folena: l’UDR problema di tutto l’Ulivo. Ma per Occhetto piuttosto che fare pasticci è meglio votare;
p.8- Luana Benini, «Pazienza compagni, il PDCI non si fa in 24 ore». Le federazioni premono, i dirigenti frenano: «Serve un’ampia consultazione»; Enzo Roggi, Stare a sinistra, ma per fare cosa?
Antagonismo vano se non è vitale; Angelo Faccinetto, «I lavoratori non vogliono la crisi». Le critiche di Giacinto Botti, PRC, sindacalista dell’Alternativa [intervista a Giacinto Botti];
p.9- Rosanna Lampugnani, Manovre al centro guardando alle europee. I Popolari puntano alle liste unitarie per traghettare Cossiga nell’Ulivo; Onide Donati, Elia: «Governo con Cossutta e l’UDR? Con un po’di elasticità è possibile» [intervista a Leopoldo Elia]; Tettamanzi. Uniti sui valori;
p.10- Paola Sacchi, Il Polo va alla sfiducia con l’elmetto. Parlamentari precettati. «Chi non si presenta in aula sarà espulso»; Stefano di Michele, «Azzurri» in piazza, la destra fa le prove generali. Sit-in e veglia di protesta aspettando il voto d’aula; Rosanna Lampugnani, Rebuffa: «Forza Italia? Un disastro, si arrocca e non fa politica» [intervista a Giorgio Rebuffa]
«l’Unità», 9 ottobre 1998 [p.5]
Stefano Bocconetti, «Ma questo governo non vale la scissione» [intervista a Fausto Bertinotti];
Gabriele Masiero, «Bel risultato, da oggi tanti resteranno a casa». Fra i portuali di Livorno spaccature e un rimpianto: «Si poteva evitare»
«l’Unità», 9 ottobre 1998 [p.6]
Massimiliano Di Giorgio, «L’Ulivo non si rafforza coi trasformismi» [intervista a Claudio Petruccioli]; Raffaele Capitani, «Anche Dini ci sembrava inaffidabile...». In sezione sotto le Due Torri, pro e contro l’apertura a Cossiga;
«l’Unità», 9 ottobre 1998 [p.7]
Nuccio Ciconte, «Sì a Cossiga se sceglie il bipolarismo» [intervista a Cesare Salvi]; D’Alema il 19 presenta la mozione. Ma si parla già di un rinvio; Folena: l’UDR problema di tutto l’Ulivo. Ma per Occhetto piuttosto che fare pasticci è meglio votare;
«l’Unità», 10 ottobre 1998 [pp.1-11]
p.1- Titolo: Bertinotti affonda Prodi. L’Ulivo propone l’incarico bis per la Finanziaria. Berlusconi tentato dalle larghe intese di Cossiga;
pp.1-2- Editoriale, Paolo Gambescia, Il dovere della sinistra;
p.3- Bruno Miserendino, Cossutta non basta, il governo si ferma a 312. Brindano Polo e Bertinotti, ma all’orizzonte c’è un Prodi-bis per la Finanziaria; Giuseppe Caldarola, E rispunta il «tecnico»; Stefano Di Michele, Dai banchi a destra: «Grazie, Fausto...». Champagne per il Polo, sorrisi e qualche imbarazzo all’estrema sinistra;
p.4- Vincenzo Vasile, Scalfaro tira il freno per evitare le urne. Incontro con Prodi, il presidente non esclude un governo «per le riforme»; Giorgio Frasca Polara, Quel no diniano che ha bocciato Prodi
Nel voto di ieri decisivo Silvio Liotta, deputato di RI e ex forzista;
p.5- Roberto Roscani, L’Ulivo: «Reincarico per la manovra economica». D’Alema: «Ma la maggioranza del 21 aprile non regge più un governo» no»; Pasquale Cascella, E spuntano i nomi di Ciampi e Monti. Corsa contro il tempo per un candidato e una maggioranza;
p.6- Rosanna Lampugnani, Cossiga: «E ora un governo istituzionale». Il leader dell’UDR per le larghe intese, oggi incontra D’Alema e Berlusconi; Ro. La, Il PPI: «Prodi è stato spericolato»;
p.7- Alberto Leiss, Prodi: «Rivendico la mia coerenza». Non piace al premier l’ipotesi di un incarico a termine solo per l’economia;
p.8- Paola Sacchi, Il Polo chiede il voto anticipato. Ma lascia uno spiraglio: «Governo tecnico? Vedremo»;
p.9- Nuccio Ciconte, «Ho sperato, ma ha vinto l’estremismo». L’amarezza di Cossutta: «Bertinotti aberrante, come può dormire sereno?» [intervista a Armando Cossutta]; S. B., «Prodi-bis se ritirano la Finanziaria». Fausto incassa la sfiducia e dice: «A sinistra restiamo calmi»;
p.10- Maristella Iervasi, Piazza Montecitorio, la guerra dei cortei. Tensione all’annuncio del voto, poi fischi, applausi e accenni di rissa;
p.11- Giuseppe F. Mennella, I novecento giorni di Romano e l’Ulivo. La stagione vincente del risanamento e l’inedita caduta sulla fiducia
1998-10-07
Renato Curcio, fondatore e leader delle Brigate Rosse, dopo 24 anni di carcere torna in libertà. Curcio avrebbe dovuto scontare 30 anni, quindi finire la detenzione nel novembre del 2002, ma può godere della riduzione di pena in quanto, secondo i giudici, in virtù della sua autocritica e dissociazione rispetto alla storia brigatista.
1998-10-08
Il generale dei carabinieri Francesco Delfino è condannato dal Tribunale di Brescia a tre anni e quattro mesi di reclusione per truffa in merito al miliardo ricevuto per la presunta mediazione nel corso del sequestro Soffiantini. Miliardo che secondo la sentenza Delfino dovrebbe restituire. Il 15 ottobre, in circostanze misteriose, metà del riscatto sarà recuperato e arrestati alcuni intermediari e equivoci personaggi implicati a vario titolo nel sequestro.
1998-10-10
Le consultazioni
- Le consultazioni
1998-10-10
10 ottobre: Romano Prodi, a Bologna, in un incontro con Massimo D’Alema respinge la proposta dell’Ulivo di un reincarico affermando che a suo giudizio non ci sono le condizioni per un Prodi Bis. Anche Francesco Cossiga si pronuncia contro il reincarico e propone un Governo di «larghe intese» Il capo dello Stato inizia le consultazioni ricevendo i presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Luciano Violante e Nicola Mancino.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 11 ottobre 1998 [pp.1-8]
p.1- Titolo: Prodi: non ci sono le condizioni per il bis. Scalfaro cerca un premier capace di durare almeno un anno;
pp.1-2- Editoriale, Giuseppe Caldarola, Escono di scena reincarico e larghe intese;
p.3- Roberto Roscani, Crisi al via, il dopo Prodi è già iniziato. No del premier al reincarico, ma si allontanano anche le larghe intese; Sergio Ventura, «Il ritorno all’instabilità politica allarma l’Europa». Il giudizio di ministri e deputati della UE sulla crisi: «Grave l’interruzione delle riforme sociali»;
p.4- Raffaele Capitani, Il no di Prodi: per il bis mancano le condizioni. Il Professore non accoglie l’invito dell’Ulivo: «Serve una soluzione stabile»; L’ulivista Bressa «Non c’è stata caccia ai voti»; E oggi il premier incontra in piazza il suo «popolo»; La stampa estera;
p.5- Bruno Miserendino, D’Alema: il governo lo fa il centrosinistra. L’UDR? «Può allargare la maggioranza come ha fatto votando il DPEF»; E Rc chiama le forze a raccolta; La stampa estera;
p.6- Nuccio Ciconte, «Governo tecnico? Non serve al Paese». «Approviamo subito questa Finanziaria poi verifichiamo la maggioranza di legislatura» [intervista a Marco Minniti]; MFD: «Esecutivo
istituzionale o al voto subito»; Convocato a Botteghe Oscure il «vertice di crisi». Domani si riuniscono comitato politico più esecutivo. Gli ulivisti non chiudono a Cossiga;
p.7- Vincenzo Vasile, Scalfaro vuole un premier che duri a lungo. Nuovo governo fino alla Finanziaria ’99? L’incarico forse già martedì; I sindaci. «Evitare le elezioni»; Ecco il programma delle consultazioni; Il vero pericolo è la fuga dalle urne. L’astensionismo raggiunge quota 35%;
p.8- Pasquale Cascella, Cossiga: «Al no di Prodi rispondo “niet”». «Propongo larghe intese, ma l’UDR guarderà comunque all’interesse del paese» [intervista a Francesco Cossiga]; I popolari ribadiscono:
«Si faccia la Finanziaria»;
«La Stampa»
«La Stampa», 11 ottobre 1998 [pp.1-6-p.11]
p.1- Titolo: L’ex premier mancano le condizioni per un bis. Ma anche Cossiga è contrario: niet a Romano. Prodi a D’Alema non faccio un governicchio. Verso un incarico tecnico a Ciampi o istituzionale a Mancino;
p.1-p.11- Editoriale, Gad Lerner, Se muore l’idea dell’Ulivo;
p.1-p.3- Filippo Ceccarelli, La sindrome dell’ex;
p.1-p.5- Paolo Guzzanti, La benedizione di Kohl;
p.2- Titolo: Via alle consultazioni al Quirinale. Case l’ipotesi delle «larghe intese»: veti incrociati tra UDR e Quercia mentre Berlusconi non vuole «abbandonare» Fini;
p.2- Alberto Rapisarda, Un governo per la Finanziaria. Dopo il no di Prodi un esecutivo che duri fino alle Europee; Fabio Martini, Il toto premier. Mancino e Ciampi in pole position. È già partita la corsa per Palazzo Chigi; Il taccuino della crisi;
p.3- Pino Corrias, «Un governicchio? Mai». L’ex premier: non ci sono le condizioni;
p.4- La «carica dei mille» in un cinema romano. Rizzo: ci saranno novità su nome e simbolo. Comunisti, l’ora della scissione. Stamattina nasce il partito di Cossutta; r. mas., «Serve subito un Governo». Confindustria e sindacati d’accordo;
p.5- Guido Tiberga, L’allarme di Buttiglione. «Attenzione, la nostra immagine è sbagliata» [intervista a Rocco Buttiglione]; Pierluigi Battista, Sale la tentazione di cambiare bandiera, colpa della fragilità dei partiti e dell’impronta «anarchica» dell’uninominale. La sindrome di Giuda;
p.6- Giovanni Cerruti, Bossi: le elezioni le vuole solo Berlusconi per risolvere i suoi problemi personali. La Lega punta al Governo tecnico. E Maroni parla di Ciampi o Dini; Lorenzo Mondo, Chi ci ridarà l’Eurotassa?; r. i., Sui giornali l’elogio di Prodi. All’estero temono un’Italia debole;
11 ottobre: Romano Prodi in un comizio a Bologna, a cui partecipa il vicepremier Walter Veltroni, difende e rilancia il progetto dell’Ulivo, e rivela di essere stato contattato alla vigilia del voto di fiducia al Governo da un deputato della Lega che gli aveva offerto tre voti a favore in cambio di una rete televisiva e dello statuto di autonomia per la regione Lombardia.
Francesco Cossiga si pronuncia contro un Governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi ma favorevole a un Governo a guida Massimo D’Alema anche se la sua preferenza è per un Governo di larghe intese, stile Bicamerale, con D’Alema premier e Berlusconi numero due.
A Roma, al cimema Metropolitan, Armando Cossutta davanti a oltre 2000 persone sancisce la scissione da Rifondazione e avvia il processo di formazione di un nuovo partito che prenderà il nome di Partito dei comunisti italiani.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 12 ottobre 1998 [pp.1-8]
p.1- Titolo: Veti incrociati, crisi più lunga. Cossiga boccia Ciampi, Cossutta l’UDR. Doppio turno di consultazioni?;
pp.1-2- Editoriale, Giuseppe Caldarola, Per ora si gioca solo di rimessa;
p.3- Pasquale Cascella, La crisi marcia su tempi più lunghi. Cossiga mette il veto anche a Ciampi, ma non a D’Alema. Polo attendista; Vincenzo Vasile, Scalfaro pensa a un doppio giro. Riprendono le consultazioni, domani Polo e Ulivo;
p.4- Raffaele Capitani, «No, quel voto non ha sepolto l’Ulivo». Prodi e Veltroni rilanciano il progetto: «Le carte buone sono in mano a noi»; Maria Grazia Gregori, E il mondo del teatro applaude il vicepremier; N. A., «Rilanciamo il ruolo dei DS» [intervista a Famiano Crucianelli];
p.5- Raffaele Capitani, «Abbiamo detto no al mercato dei voti». Prodi svela il «giallo» Roscia: per astenersi voleva una rete televisiva; Il leghista confessa: «Ho fatto la proposta»; Carlo Brambilla, Bossi: «La Lega a Roma deve governare». Favori in cambio della fiducia? Prima insulta, poi ammette: «Non lo sapevo»;
p.6- Stefano Bocconetti, Cossutta dice no all’alleanza con Cossiga. Duemila a Roma per il battesimo del nuovo partito dei comunisti italiani; Rosanna Lampugnani, Le bandiere del Metropolitan. Folla, canzoni, una gran voglia di capire i perché;
p.7- Rosanna Lampugnani, «Un governo per arrivare fino al 31 dicembre» [intervista a Nerio Nesi]; Letizia Paolozzi, RC non si pente ma teme l’isolamento. I bertinottiani: il governo ha fatto un calcolo avventurista contando sulla scissione; Vladimiro Frulletti, E in Toscana il partito ha perso la testa
Dimissioni a catena azzerano i vertici, proprio alla vigilia delle amministrative;
p.8- P. Sac. (Paola Sacchi), Fini a Cossiga: non riuscirai a dividere il Polo. Casini: «Per l’incarico aspettiamo indicazioni da Scalfaro e D’Alema
«La Stampa»
«La Stampa», 12 ottobre 1998 [pp.1-5]
p.1- Titolo: L’ex premier e Veltroni rivelano: un deputato leghista tentò di vendere qualche voto. Cossutta fonda il nuovo PC. Prodi non si arrende: «Il mio Ulivo non è morto». Bossi: a Roma per governare. Cossiga incontra D’Alema e Berlusconi;
p.1-p.4- Gianni Vattimo, L’importanza del fattore U; Pierluigi Battista, Tanti piccoli Ghini di Tacco;
p.2- Alberto Rapisarda, Oggi ripartono le consultazioni, e Cossiga boccia l’ipotesi di un incarico a Ciampi. Crisi, un rebus nelle mani di Scalfaro. Governo: spunta l’idea di un Prodi-bis, ma senza Prodi; Filippo Ceccarelli, Se il segretario fa smettere di piovere; Giovanni Cerruti, La strategia del Carroccio. Bossi: a Roma per governare. Premier, la Lega punta sul leader DS;
p.3- Pino Corrias, Il premier con il suo vice alla manifestazione di Bologna: il futuro siamo noi, non ci arrendiamo. L’urlo di Prodi: l’Ulivo non è morto. «Mi hanno offerto due voti in cambio di una TV, ho rifiutato»; (Ansa), Bossi. «Lo scambio? Non sapevo»; g. tib., «Ho proposto io quel baratto». Roscia: D’Alema avrebbe accettato… [intervista a Daniele Roscia]; Guido Tiberga, «Con me ci hanno provato loro». Gnaga: io corteggiato da Berlinguer [intervista a Simone Gnaga];
p.4- Titolo: La scissione del PRC. Via alla Costituente: un tripudio di bandiere rosse. Il nuovo segretario sarà Diliberto; Antonella Rampino, È nato il partito di Cossutta. Bertinotti «scomunicato»: i comunisti siamo noi;
p.5- Oggi e domani le «consultazioni» con i leader di DS e Forza Italia; Paolo Guzzanti, Cossiga: un Governo in stile Bicamerale. Larghe intese con D’Alema premier e Berlusconi numero due; (Ansa), Guidi. Allarme per i contratti; Mario Tortello, «Non riuscirà a dividerci». Fini: tentativo vano, il Polo è unito
1998-10-10
Kosovo
La NATO prepara l’ordine di attacco. L’eventuale attacco alla Repubblica Federale Jugoslava per la crisi del Kosovo sarà comandato dal generale americano Wesley Clark, comandate supremo delle Forze NATO in Europa.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 11 ottobre 1998 [pp.12-13]
p.12- Clark, generale di ferro. Guiderà i raid il veterano della guerra in Bosnia; La NATO prepara l’ordine di attacco. A Belgrado il mediatore americano tenta l’ultima carta per piegare la Serbia; Umberto De Giovannangeli, Vesna Pesic: «Il blitz rafforzerebbe Milosevic» [intervista a Vesna Pesic]; p.13- Umberto De Giovannangeli, Andreatta: «Sul Kosovo pronti all’azione». Le parole del ministro scatenano la polemica. I verdi: dichiarazioni belliciste; I radicali manifestano contro i bombardamenti; Gianni Cipriani, Le caserme italiane in stato d’allerta. Le Forze Armate pronte a fronteggiare un eventuale attacco serbo al nostro Paese. Mobilitati tutti i piloti e gli addetti alle postazioni radar sul confine adriatico; Antonella Fiori, La difficile rinascita della biblioteca di Sarajevo. Si restaurano seimila testi preziosi ma milioni di libri sono ormai perduti
«La Stampa»
«La Stampa», 11 ottobre 1998 [p.7]
Titolo: Holbrooke chiede una «quasi indipendenza» per la regione a maggioranza albanese; Giuseppe Zaccaria, Kosovo, Milosevic in ginocchio. Belgrado annuncia nella notte: accordo pronto; Maurizio Molinari, Andreatta. «Pronti a intervenire ma serve l’ok politico»; Giulietto Chiesa, Primakov in persona dice niet «In pericolo la sicurezza del pianeta»
1998-10-12
Il Governo concede alla NATO la possibilità di utilizzare le basi in Italia in caso di eventuali azioni in Kosovo. Critici i «cossuttiani», decisamente contraria Rifondazione comunista.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 12 ottobre 1998 [p.1-p.6-7]
p.1- Titolo: Già in Europa i B-52, ma si tratta a oltranza. Mosca: l’attacco sarebbe un’aggressione. Kosovo, a un passo dalla guerra. Oggi vertice a Palazzo Chigi sulle basi NATO; Editoriale, Enzo Bettiza, Il male a Belgrado;
p.6- Francesco Manacorda, Gli enormi B-52 pronti a volare su Belgrado, Mosca protesta e richiama l’ambasciatore. NATO da oggi licenza di colpire. Ma Holbrooke può ancora fare il miracolo; Ingrid Badurina, E adesso è in pericolo anche la pace in Bosnia;
p.7- Maurizio Molinari, Per la partecipazione di uomini e mezzi militari ci vorrà invece un voto del Parlamento. L’Italia concederà le basi per i raid. Oggi arriva il sì ufficiale del Consiglio dei ministri; Aldo Rizzo, Il vuoto di Governo facilita l’intervento; Giuseppe Zaccaria, Balcani in fiamme. A Pristina come sul Titanic. Nella discoteca dei serbi aspettando le bombe; (Agi-Api), Mosca «Escludiamo una risposta militare»
1998-10-13
Preincarico a Romano Prodi
- Preincarico a Romano Prodi
1998-10-13
13 ottobre: l’Ulivo convince Romano Prodi ad accettare un reincarico. Cossiga pone alcune condizioni ma non si dimostra contrario. In serata Prodi si reca dal capo dello Stato ed ottiene il preincarico.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 14 ottobre 1998 [pp.1-3-p.5-p.7-p.10-p.14]
p.1- Titolo: L’ex premier accetta l’indicazione dell’Ulivo: «Ma ci sia coerenza». Il Polo ormai siamo alla comica. La svolta di Scalfaro: «Tocca a Prodi». «Preincarico per verificare la maggioranza». Cossiga: tre condizioni;
pp.1-2- Augusto Minzolini, Il ritorno delle grandi manovre DC;
p.1-p.10- Edmondo Berselli, Ma è alto il prezzo da pagare;
p.1-5- Paolo Guzzanti, Carinerie interessate;
p.1-p.14- Filippo Ceccarelli, Zizzanerie disinteressate;
pp.2-3- Titolo: Colpo di scena dopo le consultazioni, ma in serata Buttiglione e Mastella sembrano chiudere ogni spiraglio: ha fallito prima di cominciare, diamogli il benservito;
p.2- Alberto Rapisarda, Scalfaro a Prodi: riprovaci. Il «preincarico» per trovare una maggioranza certa;
pp.2-3- Antonella Rampino, Ecco l’asse Cossutta-Quirinale. «I numeri ci sono, se l’UDR si astiene»;
p.3- Fabio Martini, La strategia del Colle convince il Professore;
p.5- r.i., L’ira del Polo: una farsa. «l’UDR? Ulivo di riserva»;
p.7- Mario Tortello, La rilevazione di Explorer per «La Stampa»: gli elettori preferiscono un esecutivo tecnico. Solo un italiano su tre vuole andare a votare. Governo promosso per l’Euro, bocciato sul lavoro;
14 ottobre: nel vertice dell’Ulivo Prodi su pressione di D'Alema e di Marini approva un documento in cui si riconosce la fine della maggioranza del 21 aprile '96-e fa appello alle forze che hanno votato il Dpef, quindi Cossutta e l’UDR, dare una nuova composizione al Governo tenendo conto della nuova maggioranza. Disponibilità che non bastano all’UDR, Mastella non riconosce la validità della riunione dell'ex maggioranza dell'Ulivo, un pretesto che mette fine al tentativo di Prodi che la sera si reca al Quirinale per rinunciare al preincarico.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 15 ottobre 1998 [pp.1-5]
p.1- Titolo: L’Ulivo ammette: la maggioranza del 21 aprile non c’è più. All’UDR non basta. Berlusconi ringrazia l’ex capo dello Stato. Cossiga affonda Prodi, oggi la rinuncia. Il premier: ormai è finita. Incarico a Dini, Ciampi o Mancino; Editoriale (non firmato), Se il gioco diventa pericoloso;
p.1-p.3- Augusto Minzolini, I tritacarne;
p.1-p.5- Filippo Ceccarelli, I tarantolati;
pp.2-3- Titolo: Dopo una giornata di vertici, l’UDR boccia il preincarico al premier uscente, verso un Governo tecnico con Ciampi o Dini, o un Governo istituzionale con Mancino;
p.2- Alberto Rapisarda, Prodi torna al Colle per dire no. L’Ulivo: la maggioranza del 21 aprile non c’è più; Fabio Martini, Il mercoledì «nero». La grande speranza, poi lo sconforto. Il premier china la testa: avevano già deciso di affossarci; r. int., Di Pietro: non siamo saltafossi. All’Ulivo: «Dovete scegliere tra l’UDR e noi»; r.i. Cossutta: Ecco il simbolo con falce e martello;
p.3- Maria Grazia Bruzzone, Bertinotti «Condannato» a finire nel gruppo misto;
p.4- Antonella Rampino, L’ex presidente: «Non ho chiesto ministri, è una bugia colossale. Grave tentativo di disinformazione». L’UDR si ricompatta nel «niet» a Prodi. Prima in ordine sparso, poi prevale la linea-Mastella; f. man., Lavoro. L’UE critica l’Italia;
p.5- d. c.d., Il leader dell’UDR: ci va bene anche un premier che arriva dall’Ulivo, purché non si definisca ulivista. Cossiga: siamo i ragazzi della curva Sud. «Abbiamo costretto l’arbitro a sospendere la partita» [intervista a Francesco Cossiga]; Raffaella Silipo, «Di Pietro addio, sposiamo D’Alema». «Basta flirt», per la Federcasalinghe è «Amore vero»
2001-12-13
AFGHANISTAN: il Pentagono diffonde un video di bin Laden, nel quale lo sceicco inneggia alle stragi dell'11 settembre rivendicandone il merito.
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