XIV Legislatura - II governo Berlusconi
XIV Legislatura - 2001-2006
II Governo Berlusconi
10 giugno 2001-23 aprile 2005
2005-02-28
A Genova, è aperto un nuovo fascicolo penale a carico di 4 agenti del reparto mobile di Bologna, accusati di abuso di potere e falso in merito alla repressione dei manifestanti anti- G8 nel luglio 2001.
2005-03-02
UDC- Marco Follini rilancia il dialogo.
«La Repubblica»
«la Repubblica», 3 marzo 2005 [p.23]
b.j. , Il vicepremier fa mea culpa sulle leggi approvate solo dalla CdL ma chiede anche all’opposizione di “dare un contributo”. Riforme, Follini rilancia il dialogo. E D’Alema scommette su di lui: è un democratico, impedirà il blitz
«Il Messaggero»
«Il Messaggero», 21 marzo 2005 [p.3]
E Follini “bussa” al centrosinistra: per l’Europa azione bipartisan
2005-03-03
Rifondazione comunista: Vi congresso nazionale a Venezia
Congresso con 5 tesi, dibattito molto acceso e duro.
Approvata la tesi di Bertinotti, che considera: è stato «un congresso aspro di cui mi piacerebbe si dimenticassero le volgarità, le rozzezze, le aggressioni».
Prodi commenterà: «Bertinotti ha presentato il progetto di un partito riformista che vuole far parte dell’Unione».
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 6 marzo 2005 [p.10]
Simone Collini, È scontro sulla svolta di Bertinotti Le minoranze di Rifondazione dicono no al segretario. Incerta anche la partecipazione alla direzione
«l’Unità», 7 marzo 2005 [p.7]
Simone Collini, Bertinotti rieletto: porterò Rc al governo. Resta la spaccatura, al segretario il 62 per cento. «Contro di me attacchi violenti e volgari»
2005-03-04
Rapimento di Giuliana Sgrena: dopo una settimana in cui ottimismo e scoraggiamento si alternano senza soluzione di continuità, Giuliana Sgrena viene liberata grazie alla mediazione dei servizi segreti militari italiani.
Durante il trasferimento all'aeroporto di Baghdad, mentre sulla capitale irachena imperversa un violento temporale e dopo aver attraversato parecchi check-point, l'auto sulla quale viaggia la giornalista de Il Manifesto viene illuminata da un potente faro ed immediatamente investita da una pioggia di colpi (prime voci riportano 300-400 colpi) sparati da parte dei soldati statunitensi.
Uno dei funzionari del SISMI a bordo dell'auto, Nicola Calipari, rimane ucciso sul colpo, raggiunto da un proiettile alla testa nel tentativo di proteggere la giornalista (secondo la ricostruzione della stessa), che, insieme a un altro agente che guidava l'auto, rimane ferita ad una spalla. Le prime notizie giunte ai giornali parlano di altri due agenti feriti a bordo dell'auto (tra cui uno in maniera grave).
Nei giorni successivi, però, viene smentita la presenza di un quarto uomo ferito gravemente: sull'auto, Sgrena e Calipari viaggiavano accompagnati solo dall'autista, il maggiore dei Carabinieri Andrea Carpani, anch'egli funzionario del SISMI.
La ricostruzione statunitense sostiene che l'auto non si era fermata al posto di blocco procedendo ad alta velocità. Quella italiana la nega pressoché in toto, corroborata da fonti del governo italiano e dei servizi segreti e dalla stessa Sgrena, la quale aggiunge che non si trattava di un posto di blocco.
2005-03-07
Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, invita i cattolici a non recarsi alle urne in occasione del referendum sulla procreazione medicalmente assistita.
2005-03-10
Piero Alberto Capotosti è eletto presidente della Corte costituzionale
2005-03-11
Il governo vara un pacchetto di misure per aumentare la produttività; la Lega vota contro alcune parti perché non contengono dazi contro i mercati asiatici.
2005-03-15
Alla Camera Berlusconi annuncia il progressivo ritiro delle truppe italiane dall’Iraq a partire da settembre. La Camera approva il rifinanziamento della missione in Iraq.
Bush e Blair successivamente smentiscono Berlusconi sul ritiro; Berlusconi precisa: «era solo un auspicio».
2005-03-17
Calderoli si dimette dopo che per quattro volte manca il numero legale sulla riforma costituzionale (Devolution)
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 18 marzo 2005 [p.1- p. 4 – p.6]
Calderoli si dimette. La Lega ricatta. Al Senato manca il numero legale sulle riforme e i leghisti minacciano: andiamo via tutti Berlusconi promette, An ironizza, l’Udc fa finta di niente. L’Unione: squallida sceneggiata Iraq, il premier manda a quel paese il Parlamento. Da Londra «gelido distacco» di Ciampi
«La Stampa»
«la Stampa», 18 marzo 2005 [p.1- p. 5]
Calderoli si dimette: «Riforme in ritardo». Berlusconi rassicura il ministro. Castelli e Maroni: pronti a lasciare anche noi. La Russa: è solo una sceneggiata
2005-03-25
L’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, intervistato da «la Repubblica» denuncia il carattere antidemocratico della riforma Costituzionale proposta dal centrodestra.
Commenti e resoconti
«La Repubblica»
«la Repubblica», 25 marzo 2005 [p.3]
Vittorio Ragone, Oscar Luigi Scalfaro: questa riforma mortifica il Parlamento e il presidente della Repubblica. “Premier onnipotente così non è più democrazia” [intervista a Oscar Luigi Scalfaro]
2005-04-02
Muore il pontefice Giovanni Paolo II
Commenti e resoconti
«Il Foglio»
«Il Foglio», 3 aprile 2005 [pp.1-4]
p.1-Editoriale, Lui, i nostri anni. Giocando con il secolo Wojtyla ha accelerato e fermato il tempo sfrondando le smanie moderne; È morto alle 21,37. Giovanni Paolo II ha guidato la Chiesa fino all’ultimo respiro. Ieri le ultime nomine episcopali, le sue ultime parole sono state di gratitudine per i giovani che pregavano per lui. L’arma della sofferenza; Gaetano Savatteri, Sofri racconta con amore il “Papa al confine fra due epoche”. Ha chiuso il periodo della guerra fredda e lo ha fatto da polacco che aveva vissuto l’orrore del nazismo e il male necessario del comunismo. È stato molto attento alla predicazione della pace ma anche alla necessità assoluta dell’ingerenza laddove c’è bisogno di soccorrere le vittime e laddove la pace si è già perduta. “Ha vissuto la sua esistenza come una ripetizione della passione di Cristo”;
p.1-p.4- Andare in piazza, pregare in Basilica e leggere i giornali. La notte di veglia dei giovani, il ritorno in Chiesa di una atea impenitente, i collitorti di molti opinionisti;
p.2-Titolo pagina: Universale e sempre polacco; Jas Gavronski, Jaruzelski lo ricorda come l’avversario che lo ha combattuto, e ha vinto perché aveva ragione; Walesa ricorda i suoi viaggi e le sue intuizioni che hanno dato slancio a Solidarnosc. “Non abbiate paura di cambiare il volto della terra”, diceva il pontefice. È così che è diventato l’incarnazione del Vangelo; Mauro Martini, Gli amici, gli intellettuali e il “loro” vescovo di Cracovia;
p.3- Titolo pagina: A tutti disse “Aprite le porte”; Giulio Meotti, Fratelli maggiori. Grati per la svolta storica nelle relazioni giudaico-cristiane del Papa cresciuto in casa di ebrei; Quel viaggio mancato nella santa Rus’ ora imbarazza tutti; Figli di Allah. “Non abbiamo dimenticato i suoi segni di fratellanza”. Iman d’Italia e TV arabe gli rendono onore; Bernardo Cervellera, Il popolo cinese lo ama, per questo il regime s’inchina ma teme la Chiesa; Maurizio Stefanini, L’America Latina l’ha accolto oppure odiato, lui ha accettato tutto;
p.4- William Ward, Il Papa degli inglesi. Così Karol Wojtyla, con la visita del 1082, ha “sdoganato” i cattolici del Regno Unito; Il Papa, Terri, gli embrioni e la fuga verso la notte della civiltà; Karol il Grande. Per il teologo Novak il Papa era un rivoluzionario che ha spiegato la libertà anche agli americani; Antonio Socci, La mistica polacca che gli ispirò l’enciclica “Dives in misericordia”. Chi è Helena Kovalska. Suor Faustina e perché Giovanni Paolo II ha voluto fare santa un’umile religiosa
2005-04-03
Elezioni regionali
Si svolgono le elezioni per il rinnovo dei Consigli Regionali in 13 Regioni a statuto ordinario. Il centrosinistra si afferma in 11 Regioni, fra queste Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Puglia e Piemonte precedentemente governate dal centrodestra che vince solo in Lombardia e Veneto. Una sconfitta che determinerà la crisi dell’alleanza di centrodestra e la conseguente crisi del II governo Berlusconi.
Nelle elezioni si confrontano principalmente le due coalizioni formate dall’Unione, la nuova alleanza di centro sinistra guidata da Romano Prodi, e la Casa delle Libertà guidata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L’Unione è composta da Uniti nell’Ulivo (DS, Margherita, SDI e Repubblicani Europei), Rifondazione comunista (ad eccezione della Toscana), Verdi, Comunisti italiani, Popolari UDEUR, Italia dei Valori, Partito socialista democratico italiano (ad eccezione delle Marche) e una serie di liste civiche e minori.
La Casa delle libertà vede insieme: Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC, Lega Nord, Nuovo PSI (ad eccezione che in Toscana, Umbria, Marche, Basilicata), PRI (ad eccezione che in Toscana e Marche), PLI (ad eccezione che in Toscana e Marche), Movimento Idea Sociale, Verdi, e alcune liste dei presidenti e di formazioni minori
Concorrono alle elezioni anche numerose liste indipendenti e fuori dei due Poli Alternativa Sociale, alleata in Lombardia, Marche, Piemonte e Campania con liste minori
Elezioni Regionali 3-4 aprile 2005 [fonte Ministero dell’Interno]
Elezione Regionale in Basilicata 17 aprile 2005 [fonte Ministero dell’Interno]
2005-04-06
Nel governo tensioni con punti di scontro sulle riforme volute dalla Lega, l’attenzione da dedicare al SUD, gli aumenti per i dipendenti pubblici, l’insistenza dell’attacco all’opposizione di sinistra.
Commenti e resoconti
«La Repubblica»
«la Repubblica», 7 aprile 2005 [p.17]
Claudio Tito, Drammatico vertice da Casini che appoggia la linea dura: “Silvio, un anno così danneggia tutti”. L’ultimatum di Fini e Follini. “Se non cede pronti a lasciare”
«La Padania»
«La Padania», 8 aprile 2005 [p.1]
Gian Luigi Paragone, “Fini e Follini vogliono le elezioni? Perché no …” [intervista a Umberto Bossi]
«Corriere della Sera»
«Corriere della sera», 10 aprile 2005 [p.3]
Francesco Verderami, Follini: onesto e saggio volere le elezioni subito. “Niente forzature elettorali sui conti pubblici né distribuzione di risorse troppo generose”. “Nuova legge elettorale e par condicio? Dopo il voto non sono più all’ordine del giorno”. Subito un profilo moderato. Noi dell’UDC non staremo in una coalizione populista. Nemmeno i nostri elettori. Il Cavaliere e la leadership: Berlusconi riguadagni consenso e fiducia. Il nodo del candidato viene soltanto dopo. La verifica: risparmiamo al Paese parole come questa. No a un tormentone sui nuovi incarichi. Il leader dell’UDC. I rapporti nel Polo e il futuro della coalizione [intervista a Marco Follini]
2005-04-12
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si reca dal capo dello Stato. Al centro dell’incontro, definito «interlocutorio» la crisi della maggioranza all’indomani della sconfitta alle elezioni politiche. Berlusconi prospetta la volontà di procedere ad un «rafforzamento» del governo. Ciampi, espresse le sue preoccupazioni sullo stato dei conti pubblici, per quanto riguarda l’eventuale «rimpasto» lo invita a tornare quando saranno definiti tempi e nomi, precisando che comunque occorrerà un passaggio parlamentare.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 13 aprile 2005 [p.7]
Ugo Magri, Un’ora di colloquio, dal Colle “preoccupazione” per i conti. Berlusconi da Ciampi. Resta il nodo-rimpasto. Il premier si limita a dire di puntare a un “rafforzamento” del governo. Il Presidente lo invita a tornare quando saranno definiti piano e nomi; Augusto Minzolini, Il presidente del Consiglio: “I miei saranno cambiamenti minimali”. Il Cavaliere pensa a due nuovi ministeri, uno è Storace. Offerti all’ex governatore e a Lombardo i dicasteri di Aree Urbane e SUD
«Europa»
«Europa», 14 aprile 2005 [p.4]
Francesco Lo Sardo, Per AN la crisi è già chiusa a tarallucci e Fini. Follini a Berlusconi: “La distanza resta grande”. Oggi il summit dei leader della CDL. Dopo un vertice con Casini, l’UDC ha chiesto al premier una crisi pilotata. AN divisa su tasse e Storace
2005-04-15
La crisi del secondo governo Berlusconi
- La crisi del secondo governo Berlusconi
2005-04-15
UDC: la Direzione approva la decisione di ritirare i propri ministri dal governo. Si dimettono Follini, Buttiglione, Giovanardi e Baccini, il viceministro Tassone e i sottosegretari Bosi, Drago e Galati. La decisione condivisa da 57 membri su 58, unico voto contrario quello di Giovanardi che comunque si rimette alla volontà della maggioranza.
Lo stesso giorno si dimettono i membri del governo del Nuovo PSI, i sottosegretari Caldoro e Ricevuto.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 16 aprile 2005 [pp.1-3-p.27]
p.1- p.3 - Titolo in prima pagina: Pasquale Cascella, Barricato a Palazzo Chigi, il governo non c’è più. I ministri dell’UDC escono dall’esecutivo, li seguono i sottosegretari del Nuovo PSI: la crisi è aperta. Berlusconi prima minaccia, poi si piega: farà il Berlusconi-bis. “Ma se l’UDC non rientra si va al voto”. Intanto Ciampi aspetta ancora le dimissioni del premier. L’opposizione: o governano o elezioni subito;
p.1-p.27- Editoriale, Antonio Padellaro, La tragedia di un governo ridicolo;
p.2- Titolo pagina: Sulla crisi del centrodestra; Vincenzo Vasile, Un lungo braccio di ferro sotterraneo tra Quirinale e Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio a lungo si è illuso di poter evitare di dare le dimissioni. Sconcertato, irritato, infine adirato il capo di Stato assiste alla girandola dei vertici. L’incontro istituzionale, si prevede, sarà martedì. Ciampi aspetta il premier, invano. Solo in serata Letta sale al Quirinale: la prossima settimana verrà Berlusconi...; I possibili scenari; Wladimiro Frulletti, La crisi? “Se il premier non si presenta davanti alle Camere si fa fare un passo indietro a tutto il Paese”. “Fuori dal Parlamento si torna alla prima Repubblica”;
p.3- Titolo pagina: Sulla crisi del centrodestra; Natalia Lombardo, Alle nove della sera il governo non c’è più. Ma per le dimissioni c’è tempo, “sto lavorando”. Poi ammette: “Non vi libererete così facilmente di me”. Una giornata di incontri frenetici di vertici e appelli per evitare il Colle. Tabacci: De Gasperi ha fatto sette crisi ma ha governato da grande statista. Berlusconi si rassegna al Berlusconi-bis. Il premier prima minaccia, poi insegue Follini: “Se non rientra si va alle elezioni”; La crisi ora per ora; La legge dei numeri. L’UDC è indispensabile al Senato
«l’Unità», 16 aprile 2005 [p.4]
Titolo pagina: Sulla crisi del centrodestra; Federica Fantozzi, La Direzione conferma l’appoggio esterno. con 57 sì e il solo no di Giovanardi. D’Onofrio: “È un problema grave che la Lega si intesti le riforme, sono di tutti”. Follini, in serata, si sfoga con i suoi: “Voglio una squadra di all star: D’Amato, Fitto, l’ex rettore della Luiss De Majo. E poi Tremonti: uno come lui non può restare fuori”. E alla fine Follini fa lo strappo. L’UDC ritira i suoi ministri. E non firma il nuovo patto, un “governo fotocopia”; Le forze in campo; Luana Benini, Lo stile di Casini dietro la “regia istituzionale”. Il presidente della Camera ha suggerito la strada verso il Berlusconi-bis, crisi pilotata e nuovo programma. Così i centristi unici in maggioranza, marcano una distinzione dal berlusconismo calante; Oreste Pivetta, Poteri lontani da Berlusconi. Dalle banche alla Fiat, il fronte degli addii
«l’Unità», 16 aprile 2005 [p.6]
Titolo pagina: Sulla crisi del centrodestra; Carlo Brambilla, “Aspettiamo una risposta dall’UDC. O rientrano nel governo, o si va alle elezioni. Ma a quel punto chi c’è, c’è”. Bossi segue, come di consueto, da lontano. Il ministro dimissionario Baccini: le minacce non ci fanno né caldo né freddo. Il più fedele alleato di Berlusconi non ha mai lasciato il tavolo delle trattative. La Lega in affanno si consegna a Berlusconi. Calderoli e Maroni: l’UDC rientri, o si va al voto. Ma la Cdl non sarà più quella del 2001; Roberto Cotroneo, L’ex ministro democristiano contro il segretario dell’UDEUR che lo ha espulso dal partito. Critica Casini e parla della fine del berlusconismo
“Mastella? Stalinista, senza offesa ... per Stalin” [intervista a Paolo Cirino Pomicino]
«l’Unità», 16 aprile 2005 [p.7]
Titolo pagina: Sulla crisi del centrodestra; Ninni Andriolo, Il Professore esclude soluzioni tecniche come all’epoca del governo Dini. “I tempi della crisi si risolvano in fretta il Paese è in una situazione difficilissima”. Il segretario DS: “Ogni ulteriore ritardo aggrava la crisi e incrina la fiducia degli elettori nelle istituzioni”. Boselli: nascondono la testa nella sabbia. L’Ulivo: no a governi istituzionali. Prodi e Fassino insistono: Berlusconi si dimetta. D’Alema: il premier è al capolinea; Simone Collini, “Si è aperta una transizione verso il buio. Se non riesce a governare il premier si dimetta”. “Subito alle urne per il bene dell’Italia” [intervista a Luciano Violante]
«l’Unità», 17 aprile 2005 [pp.1-4-p.5-p.25]
pp.1- 2-Pasquale Cascella, Ignora Ciampi e se ne va al mare. Anche la crisi è un affare privato. Berlusconi contro ogni regola: non sale al Quirinale dopo le dimissioni dei ministri. Follini: non firmo quel patto e non accetto minacce. La Lega: o dicono sì o si vota; Ninni Andriolo, “Se non ce la fanno si vada alle urne. Ci sono le condizioni per votare a giugno” [intervista a Piero Fassino];
p.1-p.25- Editoriale, Furio Colombo, Missione compiuta;
p.3-Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Marcella Cirnielli, “Sbrigatevela fra voi democristiani” ha detto partendo per la Sardegna. E da villa Certosa il premier ha sentito l’amico-nemico. Solo domani la firma del capo dello Stato sotto i decreti delle dimissioni dei ministri. Ricomincia il totonomine. Un ministero a Storace? “Non me ne po’ frega’ di meno”. La crisi può attendere, Berlusconi va al mare. Parla con Follini per telefono e fa l’ottimista. Domani l’incontro con Ciampi al Colle; Vincenzo Vasile, Ciampi inviterà il premier a dimettersi. Il capo dello Stato non vuole che si perda altro tempo. Partirebbero subito le consultazioni per il nuovo incarico; Cosa è successo;
p.4- Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Federica Fantozzi, Il segretario dell’UDC sente per tutto il giorno i suoi e poi convoca una conferenza stampa. “Serve uno scatto di fantasia lo ripeto, un cambiamento vero”. E dà garanzie: non faremo ribaltoni lavoriamo per fermare Prodi. Volontè gela gli ottimisti: non è cambiato niente, vogliamo migliorare l’alleanza. Follini non si muove: io non firmo. Secca risposta al premier sulle elezioni: “Un buon argomento, una pessima minaccia”; Carlo Brambilla, Calderoli avverte “ognuno si assuma le sue responsabilità” e chiede al premier di convocare i leader del Polo per metterli di fronte al fatto compiuto. La Lega: governo o elezioni, basta col gioco delle tre carte;
p.6- Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Simone Collini, Nella coalizione del centrosinistra è sempre più diffusa l’idea che sarebbe meglio votare che ritrovarsi un governo dimezzato. Il Professore: l’Italia ha bisogno di un timone. Angius a Berlusconi: “Non è il padrone delle istituzioni, e deve affrontare la crisi del suo governo secondo prassi costituzionalmente definite”. Prodi: “Ciampi sarà arbitro saggio”, L’Unione critica il comportamento del premier. Chiti, DS: assistiamo a un vulnus delle regole; Regioni. Il professore annuncia la “rete” dell’Unione; Luana Benini, “Berlusconi doveva già essere al Colle”. Il costituzionalista Ceccanti: siamo di fronte a una vera anomalia, non ci sono precedenti di una prassi di questo tipo; Bruno Gravagnuolo, L’ex segretario del PDS conclude il convegno del suo “Cantiere per il bene comune”. “Il dopo non potrà essere la riedizione di alcune degenerazioni già viste”. Occhetto: non basta spazzare via la classe dirigente di destra
2005-04-15
FIM- FIOM-UILM: quattro ore di protesta dei metalmeccanici in tutta Italia per chiedere una nuova politica industriale e il rinnovo del biennio economico del contratto di lavoro nazionale. Le adesioni allo sciopero superano in media l’80%.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 16 aprile 2005 [p.8]
Titolo pagina. La difesa dell’industria; Giampiero Rossi, Decine di manifestazioni in tutta Italia nella giornata di lotta delle tute blu. Le adesioni allo sciopero di 4 ore sono state in media dell’80 per cento. Epifani: “Abbiamo un sistema produttivo in profonda crisi, serve una svolta radicale”. Posizioni distanti con Federmeccanica sul rinnovo del biennio economico. Cipputi vota: per lo sviluppo e il lavoro. Migliaia di metalmeccanici in piazza per chiedere una nuova politica industriale; Angelo Faccinetto, La crisi Fiat: il titolo scivola sotto i 5 euro. Mai così in basso da 20 anni. Boom della cassa integrazione: tutti gli stabilimenti fermi in media per due settimane al mese
«l’Unità», 17 aprile 2005 [p.15]
Angelo Faccinetto, Gianni Rinaldini (Fiom): colpiti tutti i settori produttivi, nella divisione internazionale del lavoro il nostro paese è sempre più marginalizzato. “L’industria italiana è al dissesto”. La crisi della Fiat mette a rischio l’intero settore auto. Telecom taglia e non investe [intervista a Gianni Rinaldini]
2005-04-15
Elezioni amministrative
Si vota in Basilicata per il rinnovo del Consiglio Regionale, a Viterbo del Consiglio provinciale e in 26 comuni fra cui cinque capoluoghi: Venezia, Mantova, Pavia, Chieti, Andria. Complessivamente sono chiamati alle urne circa 1milione e 700mila elettori. Grande affermazione del centrosinistra. In Basilicata alle regionali il candidato dell’Unione, Vito De Filippo, batte (69%) batte il candidato della Casa delle Liberta, Cosimo Latronico (27,3%). A Viterbo Alessandro Mazzoli dell’Unione (52,3%) batte Francesco Battistoni della Casa delle Libertà (47,7%). Nei comuni capoluogo: a Venezia in una competizione tutta interna al centrosinistra Massimo Cacciari (50,5%) lista Margherita Udeur batte Felice Casson (49,5%) sostenuto da una lista composta da Verdi, Rifondazione, DS, SDI, IDV, e PCDI; l’Unione vince a Chieti, Mantova, Pavia, Andria e in numerosi altri comuni.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 17 aprile 2005 [p.8]
Titolo: Elezioni; Giuseppe Vittori, Nella regione del Sud favorita l’Unione. In laguna sfida tra due esponenti del centrosinistra, il magistrato Casson e Cacciari. Favorito il primo. Ma dall’urna potrebbe uscire un risultato favorevole all’Unione anche in alcuni importanti comuni, a partire da Chieti. Secondo turno per le provinciali di Viterbo. Basilicata e Venezia, l’Unione verso l’en plein. Oggi e domani votano 1milione e 700mila italiani. Verdetti anche a Viterbo, Chieti, Mantova, Pavia, Andria; La nuova tornata elettorale
«l’Unità», 18 aprile 2005 [p.4]
Titolo pagina: Elezioni; Giuseppe Vettori, Oggi l’esito del duello veneziano tra l’ex magistrato Casson e l’ex sindaco Cacciari. In Basilicata è favorita l’Unione. Urne aperte fino alle 15, poi inizierà lo spoglio. Si vota per la Provincia di Viterbo e per i Comuni di Mantova, Pavia, Adria, Chieti. Piove sul voto, bassa l’affluenza. Freddo e vento hanno forse scoraggiato i quasi due milioni di elettori. Urne aperte anche oggi; Luana Benini, “L’Umbria ha dimostrato quel che sa fare”. Possiamo crescere ancora ma un anno di campagna elettorale sarebbe un guaio. Meglio, allora, le elezioni [intervista a Maria Rita Lorenzetti]
«l’Unità», 19 aprile 2005 [p.1-pp.7-8]
p.1-Titolo: Amministrative, Unione travolgente. Vince anche in Basilicata, a Viterbo e a Chieti. A Venezia, Cacciari sconfigge Casson;
p.7-Titolo pagina: Elezioni; Luana Benini, Un’affermazione che boccia ancora di più il governo. Prodi: con la vittoria in Basilicata il risultato finale delle regionali è un dodici a due che non ammette repliche. Fassino: un’ulteriore conferma del netto spostamento elettorale registrato il 3 e 4 aprile. L’Unione si afferma a Pavia, Mantova, Chieti, Andria e in molti altri piccoli comuni. La marcia trionfale dell’Unione. Schiacciante vittoria in Basilicata, conquistati tutti i Comuni maggiori e la Provincia di Viterbo; Laura Matteucci, Albertini: mi dimetto, forse. A Milano va in scena un’altra farsa del centrodestra. Litigio sulla vendita Sea;
p.8- Titolo pagina: Elezioni; Michele Sartori, Il filosofo torna a guidare la città con una rimonta imprevedibile dopo il primo turno. Esultano la Margherita, l’Udeur e parte dei DS locali. Cacciari: “Mi auguro che a livello nazionale si comprenda che l’Unione si basa essenzialmente sulle forze che hanno dato vita alla Federazione. Felice ha sbagliato”. A Venezia Cacciari batte Casson. Vince l’ex sindaco con oltre mille voti di scarto. Il magistrato: “Ringrazi il centrodestra”; g. v., “Comunque sia, ha vinto il centrosinistra”. Al nuovo sindaco una lunga telefonata di Prodi. Rutelli: il filosofo saprà ora ricostruire l’unità dell’Ulivo; e. f., Un uomo “troppo onesto” governerà un comune sciolto già due volte per mafia. Ma non sarà semplice governare: il centrodestra ha in consiglio comunale 16 consiglieri contro 13. C’è Speranza per Lamezia: un sindaco di centrosinistra
2005-04-17
Lega e Alleanza nazionale (AN) annunciano che non parteciperanno alle celebrazioni del 60° anniversario della Liberazione, che si svolgeranno a Milano il 25 aprile con la presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 17 aprile 2005 [p.1-p.9-p.25]
p.1- Titolo:25 aprile a Milano, An e Lega vedono nero. Si rifiutano di partecipare alle celebrazioni del 60° con Ciampi. E c’è chi preferisce ricordare Salò;
p.1-p.25- Bruno Gravagnuolo, Riflessi di memoria;
p.9- Maristella Iervasi, I post missini non resistono alle origini. L’ex sindaco di Milano: “Non hanno mai preso le distanze da Salò e adesso pretendono di cambiare la Costituzione antifascista...”. Livia Turco (DS): “Un insulto alle istituzioni”. Casali (ANPI): “Segno di ignoranza storica. Berlusconi sarà a Milano con il Capo dello Stato? Non credo, non credo proprio”. AN torna MSI: “Ma quale 25 aprile... “. Il partito di Fini con la Lega diserta il 60° con Ciampi. Aniasi: “Fiuggi? Una mistificazione”
2005-04-18
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si reca dal presidente della Repubblica per illustrare la situazione determinatasi con le dimissioni dei membri del governo dell’UDC e del Nuovo PSI. Ciampi, preso atto delle comunicazioni rese e firmati i decreti di dimissioni dei ministri, di fronte alla decisione di Berlusconi di non dimettersi lo invita comunque a presentarsi in Parlamento.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 18 aprile 2005 [pp.1-3]
p.1- Titolo: Berlusconi alla guerra totale: non mi dimetto, meglio il voto. Il premier vede Bossi e minaccia Follini: non ci sto ai riti della prima Repubblica. L’UDC conferma: dimissioni. Oggi al Quirinale, Ciampi non accetterà alcun rinvio;
pp.1-2-Vincenzo Vasile, Oggi alle 16 Berlusconi salirà al Colle in mano non avrà nulla se il vertice convocato in extremis avrà dato fumata nera. Dal Quirinale si ricorda che è ineludibile il “rito” della remissione di incarico anche se il presidente del Consiglio vorrebbe un governo in vita vegetativa. Tempo scaduto, Ciampi vuole le dimissioni. Niente crisi al rallentatore, tanto più dopo le minacce di voto anticipato di FI e Lega;
p.2 –Titolo pagina: La crisi del centrodestra; I precedenti “esecutivi bis”; Mario Tedeschi, Pisanu, il mediatore pronto allo scatto. Oggi dice: “La crisi rischia di complicarsi”. Ma è lui il possibile premier di un “governo elettorale”; Al Fondo Monetario il ministro dell’Economia garantisce: deficit sotto controllo, riduzione delle tasse e avanzo primario sono le nostre priorità. Migliorerà il saldo del bilancio pubblico. Siniscalco fa finta di nulla e promette: ridurremo debito e tasse;
p.3-Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Natalia Lombardo, Il premier rinsalda l’asse con il Carroccio. “No alla liturgia democristiana”. Calderoli: la sua legittimazione viene dal voto solo il popolo può togliergliela. centristi tengono il punto: governo-bis. Pisanu; la vicenda rischia di complicarsi. Giovanardi: c’è convergenza. Ma Baccini: non è più un monarca. Sulle barricate insieme a Bossi. Il premier vede il leader leghista. “Le dimissioni? Rito da prima Repubblica, meglio il voto”; Simone Collini, “Sia Ciampi a dare un segnale di democrazia”. Se il governo non viene in Parlamento c’è il rischio che le istituzioni siano assorbite nel pantano della crisi [intervista a Fausto Bertinotti]
«l’Unità», 19 aprile 2005 [pp.1-4-p.6]
p.1-Titolo pagina: Sfida Ciampi e il Paese: non mi dimetto. Il presidente del Consiglio, ricattato da Bossi, sale al Quirinale e fa finta di nulla: ho la maggioranza. Il capo dello Stato irritato: premier in Parlamento senza indugi. Follini: lo aspettiamo in aula. Al Senato determinanti i voti UDC. Fassino: Berlusconi indecente, prende in giro istituzioni e cittadini; Editoriale, Antonio Padellaro; Farsa pericolosa;
pp.1-2-Pasquale Cascella, Il presidente del Consiglio si ritiene ancora a capo di un governo con pieni poteri ma i suoi stessi alleati lo vedono come un “presidenticchio”. Residui margini di una “soluzione pilotata” sono stati bruciati dal cedimento del premier all’ultima impuntatura di Bossi e della Lega. Dal Berlusconi-bis alla crisi al buio. La scelta del premier lascia un governo dimezzato e non cancella il rischio elezioni;
p.1-p.3-Marcella Ciarnelli, Il presidente del Consiglio sembrava d’accordo a rassegnare le dimissioni per poi dar vita ad un Berlusconi bis. C’era l’intesa con gli alleati, meno la Lega. Poi il colpo di scena. “È andata come doveva andare. Stavolta la sorpresa ve l’ho fatta io. Ora chi vuole sostituirmi lo dica davanti a tutti”. Domani dibattito in Senato. Berlusconi all’ultimo bluff. Va da Ciampi ma non si dimette: “Vediamo cosa hanno da dire in Parlamento...”;
p.1-p.4-Vincenzo Vasile, Il presidente del Consiglio sale al Colle con Gianni Letta in abbondante ritardo rispetto a quanto convenuto. Confronto di una sola ora. Il capo dello Stato firma i decreti con cui si formalizzano le dimissioni di dodici ministri e sottosegretari di UDC e Nuovo PSI. “Non ritengo obbligatorio dimettermi...”. Ciampi irritato: subito in Parlamento. Il capo dello Stato non esige le dimissioni dal premier, ma lo rinvia «senza indugi» alle Camere;
p.2- Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Cossiga con Ciampi “Soluzione da manuale”; Federica Fantozzi, Follini verso l’appoggio esterno. A Palazzo Madama senza i 31 senatori UDC il centrodestra non ha la maggioranza; La lettera al premier [testo]; Natalia Lombardo, Fini beffato. E sconfitto anche a Viterbo;
p.3-Titolo pagina: La crisi del centrodestra; “Wall Street Journal”. “L’Italia verso l’instabilità politica ed economica. Pericoloso il gioco di Berlusconi; Carlo Brambilla, Bossi: non potevano cacciarlo... La trovata del premier sembra uscita dal vertice domenicale di Comerio; Susanna Ripamonti, Secondo il procuratore generale c’erano gli elementi per giudicare il premier, che ha ottenuto la prescrizione. E chiede la conferma delle condanne di primo grado, senza attenuanti. Imi-Lodo: “In questo processo c’è un grande assente, Berlusconi”;
p.4-Natalia Lombardo, La miccia del totoministri fa esplodere la Lega. L’accordo saltato ridimensionava i tecnici e gli uomini di Bossi. Buttiglione, troppo contento, ha fatto pensare male...;
p.6-Titolo pagina: La crisi del centrodestra; Ninni Andriolo, Sembra ormai inevitabile il voto anticipato visto il marasma nell’ex maggioranza. E l’ultimo, indecente balletto sulle dimissioni promesse e negate. Prodi era pronto: se l’Unione fosse stata convocata al Quirinale per le consultazioni, avrebbe guidato la delegazione dei leader. Fassino: è una farsa contro gli italiani. “Basta prese in giro: si dimetta”. Prodi: non godono più della fiducia del Paese; Simone Collini, “Il premier disprezza le istituzioni e persino i suoi alleati». Il centrodestra, paralizzato dai ricatti, ha bisogno del notaio per restare unito. Una guerra di logoramento sarebbe dannosa per l’Italia [intervista a Vannino Chiti]
«La Stampa»
«La Stampa», 19 aprile 2005 [pp.1-4]
p.1- Titolo pagina: In un vertice a Palazzo Grazioli intesa per un governo-bis, poi davanti a Ciampi il premier ha cambiato idea. Fassino: farsa indecente. Berlusconi non si dimette, crisi alle Camere. L’ira di Follini e Fini con cui aveva concordato le dimissioni; Editoriale, Federico Geremicca, Situazione al limite;
p.2-AN e UDC alle ultime elezioni; Maria Grazia Bruzzone, Stamattina il vertice dei centristi: la linea potrebbe cambiare di fronte ad altre “provocazioni”. Follini: “Da noi soltanto l’appoggio esterno”. Il segretario dell’UDC: siamo persone di parola, voteremo la fiducia. L’irritazione di Casini “Questo passaggio gestito così potrà fare molto male al centrodestra”; Fabio Martini, Il partito deciderà stamattina le prossime mosse. L’ira di Fini: questa è una presa in giro. Il leader di AN tentato anche di far dimettere i suoi ministri. Una sconfessione arrivata al termine di un dopo elezioni particolarmente travagliata per il capo di Alleanza Nazionale. Dopo il summit pomeridiano aveva diffuso una nota in cui anticipava che “il premier avrebbe rassegnato le dimissioni”;
p.3- Ugo Magri, Bossi manda all’aria in extremis l’accordo siglato con UDC e AN su un nuovo esecutivo. Il premier al Quirinale: “Ma non mi dimetto”. Salta il Berlusconi-bis. “Vado in Parlamento, vedremo che succede”; Sul sito Azzurro l’entusiasmo dei supporter del leader di Forza Italia. “Bravo, grande, mitico, vai avanti così”; Augusto Minzolini, Dietro le quinte di una giornata piena di tensioni e colpi di scena. Era già pronta la lista dei ministri del governo. Quando AN ha chiesto di cambiare Calderoli è saltato tutto;
p.4- Le reazioni del centrosinistra. Fassino: “Questa Italia non merita di essere governata con un tale disprezzo delle regole e dei cittadini”. Bertinotti. “Oggi abbiamo raggiunto il punto più basso della politica in tutta la storia della Repubblica; ant. ram., L’Unione. È una farsa indecente il premier prende in giro il Paese. Tra i big dell’opposizione si fa strada l’idea di andare alle urne con un governo di “garanzia elettorale”
«Il Foglio»
«Il Foglio», 19 aprile 2005 [p.1-p.3]
p.1- Colpo del Cav. Berlusconi si ribella all’assedio e sfida l’UDC in Parlamento. Il premier va al Quirinale ma non si dimette, spiazza tutti e annuncia che spiegherà il perché in Parlamento. Bossi teme per la devolution;
p.3- Colpo di scena bis. Niente Berlusconi bis, pare che il Cav. (di nuovo) non voglia farsi fregare; L’enigma di Follini. Cosa dare a chi non sa cosa vuole o è deciso a nasconderlo ben bene!
2005-04-18
Il Conclave e l’elezione del nuovo Pontefice
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 18 aprile 2005 [p.1-pp.6-7-p.26]
p.1- Titolo: Via al Conclave, porpore in ordine sparso. Nella Cappella Sistina si riuniscono i 115 cardinali. Trattative ancora aperte, forse oggi non si vota;
p.1-p.6- Silvia Ballestra, Senza crociate;
p.1-p.26- Ferdinando Camon, Strade aperte;
p.6-Titolo pagina: Il dopo Wojtyla; Maria Zegarelli, La difficile successione a Giovanni Paolo II: come se la augurano come la sognano e come la temono attori, giornalisti, cantautori...Il futuro della Chiesa, il dialogo con le altre religioni, i poveri, la diffidenza per un pontificato “troppo politico”. Ma anche la difficile eredità di Wojtyla. “Aperto e coraggioso”: identikit del nuovo Papa; Maurizio Chierici, “Poche chance per un Papa sudamericano”. Il cardinale brasiliano Arns: “Siamo marginali, Wojtyla ha rafforzato soprattutto l’Europa”;
p.7- Titolo pagina: Il Conclave; Roberto Monteforte, Ancora incerto se già oggi si avrà la prima fumata o se il primo voto slitterà a domani. Il ruolo dei centristi guidati dall’ex segretario di Stato Sodano. Le “berrette rosse” ancora non si conoscono bene tra di loro. Effetto della gestione centralizzata di Wojtyla che ha ostacolato il confronto tra le diverse Chiese locali. Inizia il Conclave, intesa ancora lontana. Da questo pomeriggio le votazioni: ma è “stallo” tra il fronte di Ratzinger e quello di Martini; L’apertura; I papabili; L’apertura; Le votazioni; “Habemus papam”
«La Stampa»
«la Stampa», 20 aprile 2005 [p.1-p.4]
p.1- Titolo: È subito Ratzinger, Benedetto XXVI
p.1- Leonardo Zega: Ci sorprenderà
p.1- p.4 – Enzo Bettiza: La reincarnazione
2005-04-19
AN: la Direzione annuncia che i ministri e i sottosegretari del partito hanno rassegnato le dimissioni al presidente del Consiglio. Nell’opposizione si dichiarano per le elezioni subito Rifondazione e Comunisti italiani; esitanti i due principali partiti, i Ds e la Margherita.
2005-04-21
Consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo.
2005-04-22
Il presidente della Repubblica conferisce a Silvio Berlusconi l’incarico di formare il nuovo governo. Il giorno successivo Berlusconi scioglie la riserva e forma il suo III governo.
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Commenti e resoconti