XIV Legislatura - II governo Berlusconi
XIV Legislatura - 2001-2006
II Governo Berlusconi
10 giugno 2001-23 aprile 2005
2002-03-23
Roma: manifestazione nazionale della CGIL a difesa dell’art. 18
- Roma: manifestazione nazionale della CGIL a difesa dell’art. 18 a difesa dell’art.18
2002-03-23
CGIL: manifestazione nazionale a Roma. Oltre 3 milioni di partecipanti. Sei cortei attraversano la città e si concludono al Circo Massimo dove conclude il segretario della CGIL Sergio Cofferati.
«l'Unità»
«l’Unità», 23 marzo 2002 [pp.1-4]
p.1- Titolo pagina: Quelli che il terrorismo non può fermare. Oggi a Roma la più grande manifestazione democratica per dire no agli assassini per dire sì ai diritti dei lavoratori, per impedire colpi di mano e di prepotenza; Editoriale, Sergio Cofferati, I nostri doveri. I nostri diritti;
p.1-p.4- Piero Fassino, La forza della Sinistra libera;
p.2- Bianca Di Giovanni, La manifestazione sarà aperta da uno striscione di condanna del terrorismo. Le bandiere dei manifestanti sfileranno listate a lutto. Previsto all’alba l’arrivo dei primi treni speciali. Il discorso conclusivo atteso per le 13 al Circo Massimo. Berlusconi, prova a contarci uno a uno. Nella Capitale più di un milione di cittadini rispondono all’appello lanciato dalla CGIL; Veltroni. Benvenuti a Roma, grazie per la vostra fermezza; Giovanni Laccabò, Sindacalista, alta professionalità, 39 anni, è stata cacciata dalla Gefco Italia. E con lei altri tre colleghi. Cara signora ci consenta: lei è licenziata [intervista a Silvana Mai];
p.3- Felicia Masocco, Saremo pacati sereni, ma fermi dice Cofferati. Difendiamo i diritti dei padri perché vogliamo tutelare i figli. Un appuntamento preparato con passione e partecipazione da migliaia di cittadini che non si ritirano davanti agli omicidi brigatisti. 23 marzo, la manifestazione più grande. Nessun cedimento al terrorismo, difesa dei diritti del lavoro e della democrazia; Bruno Ugolini, Le nostre piazze, la nostra memoria. Dicembre 1969, l’omicidio di Guido Rossa, oggi: i lavoratori a presidio delle istituzioni; Giovanni Laccabò, L’infermiera sarà reintegrata. Ieri la casa di riposo «Columbus» di Cuvio (Va) ha revocato il provvedimento. «Fuori il sindacato», cacciata la delegata [intervista a Barbara Panzieri];
p.4- Angelo Faccinetto, Le confederazioni convocate dall’esecutivo per discutere di lotta al terrorismo e ripresa del confronto. In casa CISL si spera che «non sia l’ennesima doccia fredda». Cofferati: sempre disponibili le nostre posizioni sono note e immutate. Il governo e l’equivoco del dialogo. Martedì l’incontro coi sindacati. Pezzotta e Angeletti: ma dovete stralciare l’art.18; Nedo Canetti, La decontribuzione concessa a D’Amato produce «effetti di onerosità per la finanza pubblica». Previdenza e fisco, le deleghe di Tremonti aprono solo buchi
2002-03-23
A Roma, la Corte di cassazione annulla la sentenza di condanna, emessa il 13 luglio 2001 dalla Corte d’appello di Milano per il ‘conto Protezione’, a carico di Claudio Martelli e Leonardo Di Donna.
2002-03-23
A Roma il ministero degli Interni, revocando la decisione assunta prima dell’omicidio di Marco Biagi, concede nuovamente la scorta ai componenti del gruppo sulla riforma giuslavorista di cui faceva parte il docente ucciso.
2002-03-25
Camera dei deputati: approvata, con 298 voti a favore, 7 contro e 6 astensioni, la Ratifica ed esecuzione del Trattato di Nizza ( 26 febbraio 2001) che modifica il Trattato sull’Unione Europea, i Trattati che istituiscono le Comunità europee ed alcuni atti connessi con atto finale, protocolli e dichiarazioni. Il disegno di legge sarà approvato in via definitiva dal Senato il 7 maggio 2002.
«Gazzetta Ufficiale», 31 maggio 2002 [p.1-159]
p.1-4-Sommario;
pp.5-6- Legge 11 maggio 2002, n. 102. Ratifica ed esecuzione del Trattato di Nizza che modifica il Trattato sull'Unione europea, i Trattati che istituiscono le Comunità europee e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Nizza il 26 febbraio 2001;
pp.7-158- Trattato di Nizza;
p.159- Lavori preparatori
XIV Legislatura Camera dei deputati sedute del 25 e 26 marzo 2002
2002-03-26
CGIL, CSIL e UIL decidono di proseguire l’agitazione, questa volta unitariamente, contro l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto lavoratori. Indetto uno sciopero generale di otto ore per il 16 aprile vi parteciperà anche l’UGL, sindacato vicino ad Alleanza Nazionale. Nervosa e furiosa reazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che in Conferenza stampa attacca sindacati e opposizione e conferma la volontà si cancellare l’articolo 18. Assistono silenziosi i leader dei partiti della maggioranza di Governo. Per il segretario DS Piero Fassino le affermazioni del presidente del Consiglio avvelenano il clima e dividono il Paese seminando odio. Ancora una volta il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, parlando a Isernia, invita chi governa a rispettare l’opposizione
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 27 marzo 2002 [pp.1-5-p.30]
p.1- Titolo: È sciopero generale, Berlusconi furioso. Ore 15,27: CGIL, CISL e UIL annunciano la protesta per il 16 aprile. Sì del sindacato di destra. Ore 16,15: drammatica conferenza stampa del premier. «No a colpi di piazza e di pistola»;
p.1-p.30- Editoriale, Antonio Padellaro, Politica e salto dei nervi; Nicola Cacace, Art. 18. Un dito nell’occhio;
p.1-p.5- Vincenzo Vasile, Ciampi chiede invano un po’ di ragione. Un altro messaggio a Palazzo Chigi: chi governa deve rispettare l’opposizione;
p.2- Felicia Masocco, L’Italia che lavora si ferma il 16 aprile. Sciopero generale di otto ore. Pera e Casini ai sindacati: con voi contro il terrorismo; Amarcord. Vent’anni fa; Anche l’organizzazione di destra contesta i provvedimenti dell’esecutivo. UGL aderisce alla protesta. «Non ci sono alternative»; Questa sera le fiaccolate in tutte le città d’Italia; Bianca Di Giovanni, Il presidente della Confindustria convoca una conferenza stampa per leggere un comunicato. Confcooperative si stacca. D’Amato non parla più e scrive lettere;
p.3- Marcella Ciarnelli, «La piazza e le pistole non mi fermeranno». Berlusconi attacca tutti, l’opposizione e i sindacati: «Modificherò l’articolo 18»; Fabio Luppino, Corsivo. In nome di Marco Biagi; Natalia Lombardo, Il presidente del CCD Marco Follini ieri non aveva nulla da dire dopo le sfuriate del giorno prima. Così Buttiglione, così Fini. Basta uno sguardo del capo e i dissidenti si sciolgono come la neve;
p.4- n.a. (Ninni Andriolo), Fassino: «Stanno avvelenando la politica». Sconcerto dall’opposizione: «Il capo del Governo è inadeguato alla sua funzione»; Gli intellettuali al premier. «I clown, persone rispettabili»; Ecco le dichiarazioni in risposta al terrorismo. Dalla prima del presidente del Consiglio, la sera stessa dell’attentato, a quelle di ieri. I seminatori di odio: il Governo dopo la morte di Biagi;
p.5- Susanna Ripamonti, Alla Destra piace tanto l’immunità
Hanno chiesto e ottenuto l’insindacabilità per pesanti accuse alla Ariosto, Sgarbi e Previti
2002-03-26
Israele-Palestina
Nonostante le pressioni americane ed europee il premier israeliano Ariel Sharon conferma la decisione di non far presenziare Yasser Arafat al vertice della Lega Araba che si apre il 27 marzo a Beirut. Arafat resterà confinato a Ramallah fino a quando non annuncerà in lingua araba la fine delle violenze.
Halhun (villaggio palestinese nei pressi di Hebron): in una imboscata sono uccisi due osservatori della Forza internazionale temporanea di Hebron (TIPH)
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 27 marzo 2002 [p.10]
Umberto De Giovannangeli, Sharon vieta il viaggio di Arafat, Bush irritato. Imboscata a Hebron, uccisi due osservatori della Forza internazionale dell’ONU; u.d.g., Anche Mubarak diserta. Troppe sedie vuote al vertice arabo della svolta; u.d.g., Lo studioso risponde al paragone fatto dal Nobel per la letteratura in visita nei territori. «Saramago insulta il popolo ebreo Ramallah non è Auschwitz» [intervista a Ephraim Zuroff]
2002-03-27
Manifestazioni contro il terrorismo promosse dai sindacati. A Bologna più di 10 mila persone, a Roma un imponente fiaccolata di oltre 100 mila manifestanti. Fiaccole e cortei in tutta Italia.
Il presidente del Consiglio intervenendo al Costanzo Show, pur confermando le sue posizioni, usa toni più moderati nei confronti dei sindacati riconoscendo la necessità di un dialogo e afferma che li incontrerà dopo lo sciopero del 16 aprile. Berlusconi rifiuta di presentarsi alle Camere, come chiesto dall’opposizione, e dichiara che parlerà solo in TV. Per i DS un premier arrogante e contraddittorio.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 28 marzo 2002 [pp.1-3]
p.1- Sindacato in piazza contro le pistole. Centomila fiaccole a Roma, migliaia e migliaia a Bologna e in molte città d’Italia. Il premier annuncia il Silvio Berlusconi show: non vado alle Camere, ma sarò in TV;
p.1-p.27- Nicola Tranfaglia, Tutti i colori del riformismo; Gianni Vattimo, Clown sarà lei;
p.2- Andrea Carugati, Un tappeto di fiori per ricordare Biagi. A Bologna diecimila persone con i sindacati contro il terrorismo. Su uno striscione: professore perdona chi ti strumentalizza; Fiaccole a migliaia in tutta Italia; Dacia Maraini, Poesia in morte di Biagi; Bruno Gravagnuolo, Parla lo studioso del movimento operaio: «Esecutivo irresponsabile che altera il rapporto tra i poteri». «L’attacco del Governo al sindacato è la riprova dell’emergenza democratica» [intervista a Massimo Salvadori]
p.3- Felicia Masocco, Centomila fiaccole contro il terrore. A Roma un fiume di persone con i sindacati. I tre leader: inaccettabili le accuse del premier, se vuole incontrarci cambi politica; Federica Fantozzi, «Siamo noi i custodi della democrazia». Dai Castelli romani vestiti da angeli. Tante voci dal corteo: importante l’unità dei sindacati, dietro c’è il lavoro di Cofferati
«l’Unità», 28 marzo 2002 [p.4]
I DS: Governo contraddittorio e arrogante. Terrorismo e attacco ai sindacati, la segreteria della Quercia: non vuole capire cosa dice Ciampi; v. va., I DS: governo contraddittorio e arrogante. Terrorismo e attacco ai sindacati, la segreteria della Quercia: non vuole capire cosa dice Ciampi; Vincenzo Vasile, Addio «moral suasion», dal Colle arriva un altolà. Nasce il triangolo istituzionale con Pera e Casini
«l’Unità», 28 marzo 2002 [p.5]
Marcella Ciarnelli, Non vado in Parlamento, parlerò solo in TV. Il premier: le mie parole sono state travisate in malafede. L’opposizione insiste: deve presentarsi alle Camere; La Padania. L’equazione di Bossi
2002-03-27
< Sedute precedenti L.44/2002- Camera 19-21 marzo 2002
Senato della Repubblica: approvata la riforma del Consiglio superiore della magistratura con 169 voti favorevoli e 54 contrari. Inascoltate le proteste dell’Associazione nazionale magistrati (ANM) e del vicepresidente del CSM, Giovanni Verde. La legge, voluta dal centrodestra, stabilisce la riduzione da 30 a 24 dei membri del CSM, l’abolizione del voto di lista, e il ridimensionamento del ruolo delle correnti all’interno del Consiglio.
«Gazzetta Ufficiale», 29 marzo 2002, n.75
pp.5-10- Legge 29 marzo 2002, n.44. Modifica alla legge 24 marzo 1958, n. 195, recante norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura;
p.10- Lavori preparatori;
pp.11-12- Note
XIV Legislatura Senato della Repubblica seduta del 27 marzo 2002
Seduta antimeridiana n.147 - 27 marzo 2002
Discussione e approvazione: Modifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, recante norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati)
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 28 marzo 2002 [p.10]
Mauro Gualco, Dal Senato il via libera definitivo al testo voluto dal centrodestra. I componenti ridotti a 24. Di Cagno: la peggior soluzione possibile. CSM, la riforma è servita. I giudici insorgono
2002-03-27
Israele -Palestina - «Operazione muro difensivo» 29 marzo - 3 maggio 2002
27 marzo: Netanya, località balneare a pochi chilometri da Tel Aviv: un attentato suicida in un albergo provoca la morte di 21 persone e più di cento feriti. L’attentatore entrato nel Park Hotel si fa esplodere all’ingresso della sala ristorante mentre moltissime persone sono raccolte per la cena che segna l’inizio della settimana del Pesach, la Pasqua ebraica.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 28 marzo 2002 [p.11]
Umberto De Giovannangeli, L’albergo era affollato per la tradizionale cena dell’inizio di Pesach. Almeno 100 i feriti. Scatta lo stato di allerta per paura di nuovi attentati. Strage a Netanya per la Pasqua ebraica, 17 morti. Un kamikaze si fa esplodere in un hotel. Sharon: cacciamo Arafat. Un fiasco il vertice arabo; u.d.g., Yael Dayan. Deputata laburista alla Knesset. La figlia del generale israeliano: un errore tenere al confino il capo dell’ANP. «Israele aiuti Zinni o vinceranno i terroristi» [intervista]; u.d.g., Bassam Abu Sharif. Consigliere del presidente ANP. L’esponente palestinese: non si negozia con una pistola alla tempia. «Il militarismo del premier porterà solo altra violenza» [intervista]
«La Stampa»
«La Stampa», 28 marzo 2002 [p.5]
Il Summit di 22 Paesi sul piano saudita per la normalizzazione con lo Stato ebraico. Un giornale arabo: e-mail di Bin Laden contro il piano saudita e i leader musulmani. Il ministro della Difesa critica Sharon «Ha sbagliato a non lasciarlo partire»; Ibrahim Refat, Il Governo di Beirut oscura il discorso via satellite del leader ANP, poi assicura lo trasmetteremo oggi. Lite al vertice arabo, strage in Israele. I palestinesi se ne vanno. Kamikaze alla cena di Pasqua: 15 morti; m.mo. (Maurizio Molinari), Il presidente USA: il raiss deve fermare il terrorsimo. Bush non si arrende: «Arriveremo ad un accordo»; Le parole che i delegati non hanno sentito. Arafat: rendiamo omaggio alla pace di Abdallah [il messaggio di Yasser Arafat- testo]; Hamas e Brigate Al Aqsa rivendicano il massacro. Il Governo annuncia la rappresaglia: «Siamo costretti a rivedere la nostra politica»
28 marzo: Israele muove i tank per colpire Ramallah. A Beirut (Libano), il vertice della Lega araba approva all’unanimità il piano di pace saudita per il Medio Oriente.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 29 marzo 2002 [p.1-pp.12-13]
p.1- Titolo: Medio Oriente. Sharon vuole espellere. Arafat dalla Cisgiordania;
p.12- Umberto De Giovannangeli, Israele muove i tank per colpire Ramallah. Arafat pronto a firmare una tregua incondizionata. Sharon vuole cacciarlo. Uccisi a Nablus quattro coloni; 200 italiani in Israele. Verdi e No global manifestano contro l’occupazione dei Territori; u.d.g., Ranaan Gissin. Portavoce del premier israeliano. Il collaboratore di Sharon: non sarà Israele a far fallire la missione USA. «Il massacro di Netanya risposta palestinese a Zinni» [intervista];
p.13- Umberto De Giovannangeli, A Beirut passa il piano di pace saudita. Accordo in extremis tra i paesi arabi. Gli USA: segnale positivo. Israele: non è una base per il negoziato; Il piano saudita (scheda); Roberto Rezzo, E-mail di Osama: Ryad ci tradisce. Gli USA chiedono la pena di morte per Moussaoui incriminato per le Torri; Toni Fontana, Gli iracheni riconoscono indipendenza, sovranità e sicurezza all’emirato, in cambio ottengono appoggio contro le minacce degli Stati Uniti. Washington scettica. Pace fatta tra Irak e Kuwait con tanto di baci e abbracci
29 marzo: inizia l’Operazione Scudo difensivo che si concluderà il 3 maggio. Le forze armate israeliane con i blindati entrano nel quartier generale di Ramallah. Attentato suicida in un supermercato di Gerusalemme. L’attentato compiuto da una ragazza palestinese di soli 16 anni è rivendicato dalle Brigate Al Aqsa.
A Gerusalemme, la polizia israeliana carica un gruppo di 200 italiani che manifestano a favore della pace, ferito un dimostrante.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 30 marzo 2002 [pp.1-5-p.30]
p.1- Titolo: Gli ultimi giorni di Ramallah. Sharon cerca stanza per stanza Arafat, guerra nel quartier generale ANP. «Sono pronto a morire». Gerusalemme, un’altra bomba umana in un supermercato. Prodi propone un vertice di tutte le parti;
p.1-p.30- Editoriale, Siegmund Ginzberg, Più ci pensi più è tragedia; Piero Fassino, Eppure si deve fare la pace;
p.2- Umberto De Giovannangeli, Una ragazza si fa saltare in un supermarket. Attacco suicida a Gerusalemme: tre morti e 30 feriti. La polizia israeliana sulla spianata delle Moschee; u.d.g., Saeb
Erekat capo dei negoziatori palestinesi. Il rappresentante ANP: siamo ancora pronti al cessate il fuoco. «Forze internazionali per fermare Ariel Sharon» [intervista]; u.d.g., Yossi Beilin ex ministro israeliano. L’esponente della sinistra: gli USA non si sono impegnati abbastanza. «I ministri laburisti
escano dal governo» [intervista];
p.3- Umberto De Giovannangeli, Arafat bersaglio del fuoco israeliano. Costretto nei bunker del suo quartier generale. Sharon: è un nemico. Yasser: pronto a morire; Cariche contro 200 pacifisti. Fermato un dimostrante italiano; Giancesare Flesca, Il ritratto. Sotto la kefiah un capo dalle sette vite;
p.4- Bruno Marolo, Bush non vuol vedere il fallimento Usa. Powell: Sharon deve valutare le conseguenze dell’azione militare ma non intende catturare Arafat; Marcia straordinaria. Perugia-Assisi; Prodi: subito vertice con USA, UE, Russia, Israele, ANP e Lega Araba; L’opposizione sollecita una presenza più attiva. I DS: appello all’ONU e UE per la tregua. Il governo italiano chiede garanzie per il leader dell’OLP;
p.5- Roberto Monteforte, Il sangue della Terra Santa pesa sulla via Crucis. Il Papa sofferente: pace per Gerusalemme. L’invito ai responsabili del mondo: non fate come Pilato
2002-03-28
A Roma, il Consiglio dei ministri nomina il generale dell’esercito Guido Bellini comandante dell’Arma dei carabinieri al posto di Sergio Siragusa.
2002-03-29
Genova: due contestazioni per il ministro della Giustizia Roberto Castelli. La prima da parte del Genova social forum durante la cerimonia del giuramento delle guardie penitenziarie quando loda il comportamento del corpo in occasione del G8 di Genova del luglio 2001. I militanti del GSF agitano lo striscione che ha accolto il ministro con su scritto «Mai più Bolzaneto». La seconda al Palazzo di Giustizia da parte dell’Associazione nazionale dei magistrati (ANM) che presenta un documento che condanna la politica della giustizia del Governo e il suo accanimento contro i magistrati.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 30 marzo 2002 [p.11]
Mauro Gualco, Castelli contestato, poi loda gli agenti del G8. Genova, protesta dei magistrati contro il ministro della Giustizia. L’Anm: ci nega il dialogo
2002-03-30
Israele- Palestina
30 marzo: il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva la risoluzione 1402 che chiede alle parti un «autentico i immediato cessate il fuoco», a Israele impone il ritiro da Ramallah e dalle altre città palestinesi occupate, e esprime grave preoccupazione per gli attentati terroristici. La Siria boicotta la votazione perché non abbastanza antiisraeliana. A favore votano anche gli Stati Uniti, anche se con alcuni distinguo che giustificano Israele. Il premier Sharon risponde alla risoluzione affermando che non può fermarsi. Completata l’occupazione della città di Ramallah. Reparti speciali dell’esercito israeliano rastrellano le abitazioni. Occupate dai tank israeliani anche Betlemme e Beit Jala. Spari al confine con il Libano. Sabato sera uomo-bomba penetra in un ristorante di Tel Aviv, l’attentato provoca decine di feriti.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 31 marzo 2002 [pp.1-4]
p.1- Titolo: Sharon non si ferma, Arafat braccato. Israele dice no all’ONU: non ci ritiriamo. Bush: difesa legittima. Un altro kamikaze si fa esplodere in un bar di Tel Aviv: 24 feriti;
p.2- Bruno Marolo, ONU: Israele si ritiri dalle città palestinesi. Gli USA danno il loro consenso a una risoluzione vaga sui tempi. La Siria abbandona per protesta; La risoluzione dell’ONU (scheda); b.m., Il presidente americano rompe il silenzio e si schiera con Israele: ha il diritto di colpire i responsabili delle stragi. Bush: Arafat deve fare di più contro il terrorismo; Toni Fontana, Secondo il presidente dell’Istituto affari internazionali non si può sconfiggere Hamas con una vasta offensiva militare
«Occupare i Territori favorisce gli estremisti» [intervista a Stefano Silvestri];
p.3- Umberto De Giovannangeli, Arafat prigioniero. Sharon gli intima la resa. Al telefono con la televisione Al Jazira il presidente palestinese braccato urla: aiutateci; u.d.g., Il patriarca latino cattolico di Gerusalemme: la pace può essere conseguita solo con il ritiro israeliano dai Territori
«Non è con la forza che si guadagna la sicurezza» [intervista a Michel Sabbah]; Giancesare Flesca, Ritratto. Il generale Arik, un cecchino miope;
p.4- Umberto De Giovannangeli, Uomo-bomba in un ristorante di Tel Aviv. Decine i feriti. Occupate dai tank israeliani anche Betlemme e Beit Jala. Spari al confine con il Libano; Prodi al telefono con Sharon: «L’unica soluzione è politica»; t. f., I pacifisti incontrano Arafat. «Abbiamo portato pane, acqua e batterie per il suo cellulare»; u.d.g., Avi Pazner consigliere di Sharon. Il rappresentante del governo israeliano: il nostro obiettivo è l’isolamento di Arafat. «Ci sono covi terroristici anche nella sede dell’ANP»
31 marzo: ad Haifa, un attentato suicida in un ristorante provoca 17 morti e 44 feriti. Segue una doppia rivendicazione: Hamas e Jihad Islamica. A Ramallah soldati israeliani entrano nell’ospedale Arab Care in cerca di terroristi palestinesi. Negli scontri resta ferito anche un giornalista americano. Assaltata la sede della televisione del Qatar «Al Jazeera», l’esercito israeliano ordina ai report di lasciare Ramallah dichiarata zona off limits.
Un altro attentato in un albergo di Netanya causa la morte di 29 persone. Due attentati suicidi contro l’occupazione israeliana sono commessi a Rishon Letzion ed Efrat, provocano alcuni feriti.
2002-03-31
Guglielmo Epifani, vicesegretario della CGIL, intervistato da «l’Unità»
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 31 marzo 2002 [p.12]
Giovanni Laccabò, Guglielmo Epifani. Vicesegretario della CGIL. Per il sindacato c’è una sola decisione da prendere per sbloccare il negoziato: stralciare l’articolo 18. «Questo governo rifiuta
le ragioni del lavoro» [intervista]
2002-03-31
Israele- Palestina
31 marzo: ad Haifa, un attentato suicida provoca 15 morti e 44 feriti. Doppia rivendicazione: Hamas e Jihad islamica. È preceduto da un altro attentato in un albergo di Netanya, che ha causato la morte di 29 persone. Due attentati suicidi, che provocano solo feriti fra gli israeliani, sono commessi a Rishon Letzion ed Efrat.
1° aprile: Israele occupa le città palestinesi. Circondate Tulkarem e Betlemme dove i soldati israeliani bloccano una manifestazione internazionale di pacifisti ferendone sette. Lo stesso giorno ad un blocco che divide Gerusalemme Est e Ovest un militante delle Brigate al Aqsa si fa esplodere quando la sua auto è fermata dalla polizia israeliana.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 2 aprile 2002 [pp.1-5]
p.1- Titolo: Muore Kamikaze a Gerusalemme. I leader arabi con Arafat. Berlusconi: «Europa e Stati Uniti mandino osservatori». Israele occupa le città palestinesi. Feriti sette pacifisti. L’ANP giustizia un gruppo di sette spie; Editoriale, Gianni Riotta, Il dilemma mortale;
p.2- L’attenzione internazionale sul conflitto che infiamma il Medio Oriente; Aldo Baquis, Protesta dell’ambasciata italiana. Scontri con i pacifisti. Sette feriti a Beit Jalla. Un carro armato israeliano ha bloccato un corteo sparando prima in aria e poi a terra: le schegge hanno colpito alcuni dei partecipanti. A Ramallah durante una retata otto italiani tenuti per ore sotto la minaccia delle armi; Fiamma Nirenstein, Il ministro Shitrit «Ecco perché siamo costretti a difenderci così» [intervista a Meir Shitrit]; Antonella Rampino, «Tutti parlano di Arafat, ma qui ci sono centomila persone nella stessa condizione». «»Il mitra alla nuca mentre soccorrevo un ferito». Il racconto dell’eurodeputata Luisa Morgantini e degli altri dimostranti;
p.3- Titolo: Si allarga l’Operazione «Muraglia di difesa» tra le proteste internazionali; Aldo Baquis, Il raiss nel suo ufficio a Ramallah senza acqua né cibo. I tank occupano altre tre città israeliane. Gli uomini di Arafat uccidono undici presunti collaborazionisti; Il bunker di Muqata (mappa); Fiamma Nirenstein, La strategia dei servizi di sicurezza. Caccia aperta a Barghuti ora ricercato numero uno. Il leader dei Tanzim, considerato dopo il presidente ANP, l’uomo più pericoloso. Già settecento arresti nelle operazioni di questi giorni;
p.4- La crisi del Medio Oriente scuote e angoscia il mondo; Marco Tosatti, Giovanni Paolo II chiama in causa i grandi della terra: «Nessuno può restare silenzioso e inerte». Il Papa: hanno dichiarato guerra alla pace. «Prego e lavoro perché abbia fine il doloroso calvario di Betlemme»; Enrico Molinari, Raffica di attentati antisemiti. In cenere una sinagoga di Marsiglia. Sei attacchi in altre città della Francia; r. st., La rabbia dei paesi arabi: Israele ci trascina verso la guerra. Dalla Conferenza islamica di Kuala lumpur la richiesta all’ONU di fermare l’occupazione e proteggere i palestinesi;
p.5- Maurizio Molinari, Il segretario generale dell’ONU Annan chiede a Israele il ritiro immediato dalle città palestinesi. Bush: Arafat non sponsorizza il terrorismo. «I paesi arabi devono condannare pubblicamente gli attacchi dei Kamikaze»; Giacomo Galeazzi, «Subito gli osservatori». Italia, si muove Berlusconi. Prodi: dobbiamo fare qualcosa; Paolo Mastrolilli, L’ex comandante della NATO che sconfisse Milosevic. Clark: la vera battaglia di Sharon è sul terreno dell’opinione pubblica. «Non credo che il mondo arabo, compreso l’Iraq vorrà farsi coinvolgere nel conflitto» [intervista a Wesley Clark]
2 aprile: battaglia a Betlemme. La città è assediata dai carri armati israeliani. I miliziani palestinesi reagiscono sparando e nascondendosi poi nelle scuole e nelle sedi religiose. Nei combattimenti che si svolgono anche vicino alla Basilica della Natività più di 10 morti. Nella sera un centinaio di militanti islamici e civili palestinesi armati, forzando a colpi di mitra la serratura, entrano nel Collegio della Basilica dove si sono rifugiati anche 6 giornalisti italiani. Preoccupazione e interventi diplomatici per risparmiare dagli scontri la Basilica della Natività e salvaguardare la vita dei giornalisti italiani e dei pacifisti presenti a Gerusalemme e nei Territori da parte del Vaticano e del Governo italiano.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 3 aprile 2002 [pp.1.3-pp.5-7]
p.1- Titolo: L’attacco israeliano coinvolge anche Nablus e Jenin. Il Vaticano: nella terra di Cristo l’aggressione si fa sterminio. Guerra a Betlemme, bloccati 6 giornalisti. Gli inviati chiusi vicino alla Basilica della Natività dove sono barricati gruppi di armati palestinesi. Palazzo Chigi chiede garanzie a Israele. Giallo sulla morte di un frate. A Ramallah si arrendono le forze di sicurezza dell’ANP. Sharon: Arafat può andare in esilio. Il leader rifiuta; Fiamma Nirenstein, La mossa di Arafat; Boris Biancheri, La mossa del petrolio;
p.2- Una giornata di drammatiche notizie dalla culla della Natività; Aldo Baquis, Costretti a rifugiarsi nella chiesa dai soldati israeliani, sono ora quasi ostaggio di un gruppo di combattenti palestinesi. Giornalisti italiani bloccati nella Basilica della Natività. In mattinata era corsa la voce poi smentita, dell’uccisione di un padre salesiano; e. st., Oggi riunione dei ministri degli Esteri UE; Maurizio Molinari, Un «biglietto di sola andata» . L’offerta di Sharon ad Arafat. Immediata la risposta: «Non lascerò mai la Palestina». Per Colin Powell è una proposta inutile: «Dovunque si trovi deve fare ciò che si è impegnato a fare»;
p.3- Un giorno di guerra nella città dove nacque Gesù; Fiamma Nirenstein, Betlemme. Spari e odio nei luoghi sacri; gia. gal. (Giacomo Galeazzi), Passa dalla Natività la storia della salvezza cristiana. Risparmiata da persiani e arabi, rifiorita più volte nei secoli, è una delle basiliche più venerata dalla Chiesa;
p.5- Aldo Baquis, Continua l’occupazione progressiva delle città cisgiordane. Ramallah infuria la battaglia non ci sono più tombe; Il super tank Merkava (scheda); Lo scrittore pacifista israeliano Avraham Yehoshua sulle difficoltà di un dialogo che troppo sovente si fonda sui pregiudizi. L’Auschiwitz di Saramago, un cartivo servizio alla causa della pace;
p.6- La tragedia del Medio Oriente vissuta nella capitale della cristianità; Marco Tosatti, Durissimo il quotidiano ufficioso della Santa Sede: c’è una chiara volontà di offendere la dignità di un popolo. Il Papa prepara un messaggio personale a Bush. L’Osservatore Romano: nei luoghi Santi l’aggressione si fa sterminio; Giacomo Galeazzi, Ore frenetiche in Vaticano e alla Farnesina alla prima notizia della tragedia. Ore 13: hanno ucciso un salesiano. Scatta l’allarme poi il lieto fine; Marco Nairotti, Sgomento e sollievo nella città del missionario. Fossano ha trepidato per don Giacomo che tutti apprezzano per il suo impegno;
p.7- L’allarme per i «volontari della pace» intrappolati nei combattimenti; Claudia Ferrero, 99 Posse: in concerto tra i cannoni; Pierluigi Battista, Pacifisti. Cattolici e No-global con la benedizione del Papa e di Berlusconi; Antonella Rampino, Il ministro Scajola: rischi altissimi per l’Italia. Casini: «Fermate l’esercito e rispettate le risoluzioni ONU»
2002-04-01
In Olanda, entra in vigore la legge che rende legale l’eutanasia nei casi di «insopportabile sofferenza fisica e di malattia incurabile».
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 2 aprile 2002 [p.13]
La dolce morte. Perché la legge. Chi può chiederla. Come si accertano le condizioni. I minori possono richiederla?; Maria Maggiore, Il malato deve accordarsi con il medico e possono chiederlo anche i bambini di 12 anni. L’Olanda è il primo paese che autorizza l’eutanasia. Solo in caso di «pene insopportabili» e nessuna speranza di sopravvivere; Giacomo Galeazzi, Il ministro della Salute. «Così si va verso il caos che mina la società». Sirchia: è una legge che stravolge l’universo dei valori [intervista a Girolamo Sirchia]; Massimo Numa, La donna era condannata a una paralisi progressiva e inesorabile. Il viaggio di Anna Maria per dire addio alla sofferenza. La storia negli archivi di Exit, l’associazione che a Torino è finita sotto inchiesta per i «tour della dolce morte»
2002-04-02
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontra il presidente russo Putin e lancia un appello per una soluzione politica in Medio Oriente. Fanno parte della delegazione italiana guidata da Berlusconi i ministri Tremonti, Scajola, Marzano e Urbani.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 2 aprile 2002 [p.8]
Ugo Magri, Nell’agenda politica internazionale e cooperazione economica. NATO e UE, Putin chiede aiuto a Berlusconi. Oggi il presidente del Consiglio in Russia per una serie di colloqui; Anna Zafesova, Programma informale per un «interlocutore privilegiato». L’«amico italiano» nella dacia di Vladimir. Primo leader occidentale ospitato nella villa sul Mar Nero
«La Stampa», 3 aprile 2002 [p.9]
Titolo: La crisi in Medio Oriente al centro del primo giro di colloqui negli incontri Italia- Russia;
Ugo Magri, Appello di Berlusconi «In Medio Oriente soluzione politica». Un incontro straordinario con Putin: «L’Occidente deve poter contare su di voi, l’Europa si deve allargare fino alla grande Russia». «Mosca partecipi alle decisioni sulle crisi regionali con la NATO»; Anna Zafesova, L’ospitalità. Per la prima volta concesso questo onore ad un ospite occidentale, «interlocutore privilegiato». Summit «senza cravatta» nella dacia sul Mar Nero. Vladimir e Silvio come due vecchi amici con abbracci e pacche sulle spalle
«La Stampa», 4 aprile 2002 [p.8]
Anna Zafesova, Incontro ufficiale al Cremlino per sottolineare le «ottime relazioni» tra Italia e Russia. Berlusconi e Putin: fermiamo la guerra. «Riuniamo intorno a un tavolo tutte le parti interessate»
«La Stampa», 4 aprile 2002 [p.11]
Si rafforza la partnership strategica. Vertici annuali fra i due paesi e appoggio a Putin per un avvicinamento alle istituzioni occidentali; Intesa BCI firma un accordo per sostenere l’export. La De Tommaso costruirà fuoristrada UAZ a Cutro; Ugo Magri, Il premier a Mosca rilancia la polemica con l’Ulivo sulla cattiva gestione dei conti pubblici. “Il buco 2001? In vecchie lire 37 mila miliardi”. Berlusconi: lo abbiamo tenuto sotto controllo senza aumentare le tasse; Giancarlo Fossi, Il centrosinistra risponde alle accuse: i conti dell’anno passato sono a posto, al contrario di adesso: Visco contrattacca: “Si sono incartati”. A marzo il fabbisogno del Tesoro sale a 15 miliardi di euro
2002-04-02
Roma: circa 200 ebrei romani manifestano dinanzi alla sede di Rifondazione comunista che accusano di «pacifismo a senso unico». Aggrediti un cronista e un fotografo.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 3 aprile 2002 [p.9]
Francesco Grignetti, Roma, sit in degli ebrei: «Bertinotti terrorista». In duecento davanti alla sede di Rifondazione. Picchiato un fotografo, calci alle auto
2002-04-02
Il governo americano conferma che è stato arrestato, da una settimana, dalle forze armate pakistane Abu Zubaydah, considerato il numero 3 di al Qaeda. Interrogato, il militante qaedista dichiarerà (versione americana) che l’organizzazione ha avuto l’appoggio di 3 esponenti della casa reale saudita. A fine estate, le tre personalità indicate moriranno, uno per infarto e due in incidenti stradali, nell’arco di una settimana.
2002-04-03
Israele – Palestina
3 aprile: i tank israeliani attaccano e occupano la parte palestinese della città di Nablus. I soldati israeliani prendono posizione anche alla periferia di Gaza e attorno ai campi profughi di Jabaliya e Khan Yunis. Nel mondo arabo cresce la protesta contro l’attacco di Israele alla Palestina. L’Egitto di Mubarak congela i rapporti con Israele. Si teme l’estensione del conflitto. L’Unione Europea decide di inviare in Israele l’alto rappresentante della diplomazia UE Xavier Solana e Josep Piqué, ministro degli Esteri spagnolo, per tentare di riavviare un dialogo fra le parti. A Mosca, Vladimir Putin e Silvio Berlusconi lanciano un appello per fermare la guerra.
Un Kamikaze si fa esplodere a un posto di blocco al confine fra i territori occupati e Israele. In Cisgiordania, negli scontri muoiono un’infermiera palestinese e due militanti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa. A Betlemme, grazie all’intervento del consolato italiano, i giornalisti italiani riescono ad uscire dalla Basilica della Natalità. I religiosi vogliono restare nella Basilica e chiedono che i palestinesi asserragliati al suo interno siano lasciati liberi. Gli israeliani convinti che fra loro vi siano dei terroristi e chiedono che gli uomini si consegnino.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 4 aprile 2002 [pp.1-4]
p.1- Titolo: Battaglia nella più grande città della West Bank. Il Papa a Bush: fermi la guerra. Berlusconi: Europa ancora troppo debole. I tank israeliani attaccano Nablus. Rilasciati i giornalisti. I frati di Betlemme: soli davanti alla morte;
p.2- Nel mondo arabo cresce la rabbia per l’attacco ai palestinesi; e. st., L’Egitto congela i rapporti con Gerusalemme. Il presidente Mubarak: Sharon deve fare marcia indietro sui suoi errori; Fiamma Nirenstein, Timori di un allargamento del conflitto. Si arroventa il fronte settentrionale. Hezbollah spara. Assad fa manovre. Missili, razzi e proiettili di mortaio dei guerriglieri sciti sulla Galilea. L’esercito israeliano replica con artiglieria da 155. La Siria sposta ventimila soldati dal paese «vassallo» alla frontiera comune; (Ansa), L’appuntamento è stato rinviato di tre giorni. Sabato il vertice della Lega Araba;
p.3- Aldo Baquis, Nablus occupata l’ultima città; Antonella Rampino, Le lunghe ore dei gionalisti italiani prima della liberazione. «Non ci abbandonate», chiedevano. I francescani: se si scontrano noi siamo morti;
p.4- All’esame dei Quindici l’azione militare di Gerusalemme e il terrorismo palestinese; Maria Maggiore, Prodi rilancia: occorre una Conferenza di pace internazionale. Aznar o Solana in Medio Oriente. Berlusconi: peccato, l’Europa è ancora debole
«La Stampa», 4 aprile 2002 [pp.5-9]
p.5- Le grandi manovre della diplomazia internazionale di fronte alla crisi mediorientale; Paolo Mastrolillo, Dalla Casa bianca una mossa ardita per sbloccare l’impasse. Gli USA rinunciano al rigido principio tregua-negoziato. Una nuova rotta forse dovuta alle divisioni interne: Powell ritiene che eliminare Arafat complicherebbe la situazione, Cheney e Rumsfeld vorrebbero scaricarlo. C’è spaccatura anche nella comunità ebraica; a.b., Lo proverebbero documenti rinvenuti a Ramallah. «Contatti di Arafat con Iran e Iraq»; Giacomo Galeazzi, Il Papa scrive a Bush: si adoperi per il cessate il fuoco. In cinque punti la posizione della Santa Sede, impegnata in iniziative diplomatiche a tutto campo;
p.6- Shlomo Avineri, ex direttore generale del ministero degli Esteri di Israele. «In Palestina un muro e non i carri armati». Su «Global» una proposta del diplomatico israeliano: occorre chiudere le frontiere e ritirare le truppe, la pace verrà dopo; La parlamentare palestinese Hannan Ashrami «Sharon si pentirà dell’attacco»;
p.7- Aldo Cazzullo, Indignazione e rabbia nel ghetto. Ebrei romani «Mai più vittime sacrificali»; Non si scherza con Gesù e Betlemme; Forattini: «Ho attaccato» anche Arafat. Luzzatto: «sono indignato»;
p.8- La crisi in Medio Oriente: l’opinione del senatore e una serata di paura; Anna Zafesova, Incontro ufficiale al Cremlino per sottolineare le «ottime relazioni» tra Italia e Russia. Berlusconi e Putin: fermiamo la guerra. «Riuniamo intorno a un tavolo tutte le parti interessate»; Emanuele Novazio, L’appello di Ciampi «Subito una tregua»; Antonella Rampino, Ieri la segreteria diessina ha incontrato comunità ebraiche e autorità palestinesi. La sinistra si mobilita e prende la strada della Palestina. Il primo gruppo parte stasera: DS e No-global, PDCI e Verdi. Ci sarà anche un esponente della CGIL;
p.9- Massimo Gramellini, La battaglia in Medio Oriente combattuta anche sui media. Guerra e televisione. Sullo schermo resuscita l’agnello Arafat; Cesare Martinetti, Molotov contro sinagoghe e cimiteri, sassi contro case e scuole, mentre in piazza compaiono i simboli di Hamas. Francia, i fantasmi dell’antisemitismo. Ondate di violenza, in un anno quattrocento attentati
4 aprile: il presidente USA, George Bush, lancia un ultimatum a Sharon: quattro giorni di tempo per ritirarsi, non risparmia critiche a Arafat e invia il segretario di Stato Colin Powell in Israele. Il Governo israeliano vieta agli inviati dell’UE, Piquet e Solana, di recarsi a Ramallah per incontrare Yasser Arafat. Un’offesa all’Unione Europea per cui Solana e Piquet si rifiutano di incontrare Sharon e tornano a Madrid. All’aeroporto di Tel Aviv è respinta brutalmente una delegazione di pacifisti, malmenati Luciana Castellina, il segretario della FIOM Claudio Sabbatini e il leader No-Global Vittorio Agnoletto.
Occupata dai Tank israeliani la città di Hebron, occupazione che si aggiunge a quelle di Ramallah (dal 28 marzo), Betlemme (29 marzo), Tulkarem (31 marzo), Qalqilya (31 marzo), Jenin ( 2 aprile), Nablus, Salfit (3 aprile). Gli scontri al campo profughi di Jenin provocano la morte di due ufficiali palestinesi, mentre a Betlemme alla piazza della Mangiatoia un colpo sparato da un cecchino uccide il campanaro cristiano-palestinese della Basilica.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 5 aprile 2002 [pp.1-6]
pp.1-2- Umberto De Giovannangeli, Bush lascia quattro giorni a Sharon. Il presidente USA invia Powell, impone il ritiro israeliano ma non subito chiede ad Arafat una prova di pace. Solana e Piquè tornano a mani vuote;
p.1-p.4- Gabriel Bertinetto, A Ramallah nell’ospedale sotto assedio;
p.2- Roberto Rezzo, Bush invia Powell: Sharon deve ritirarsi. Il presidente attacca Arafat e difende l’esistenza di due Stati. Israele: non abbiamo ancora finito; La mappa delle città occupate dai tank,
p.3- Umberto De Giovannangeli, «A Betlemme si spara, siamo in pericolo». Grido d’allarme dei frati della chiesa della Natività. Ucciso da un cecchino sul sagrato il campanaro; Roberto Monteforte, L’invito in una lettera spedita al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano. Il Papa scuote la Chiesa. «Domenica preghiere di pace»;
p.4- Antisemitismo. Nuovo attacco a una sinagoga in Francia; Bruno Marolo, A Brooklyn gli Shapiro costretti ad abbandonare la casa per paura di essere linciati: il ragazzo maggiore procurò un’ambulanza ai palestinesi assediati. Ebrei USA minacciano famiglia ebrea: il figlio aiutò Arafat;
p.5- Vincenzo Vasile, Ciampi: «Ma l’UE ha un ruolo chiave». Il capo dello Stato contro gli euroscettici: «Ha il peso politico per trattare la tregua»; Stampa estera; Mughini e Bocca a Colombo «Non usiamo il tema dell’antisemitismo»;
p.6- Toni Fontana, Israele vietato ai pacifisti italiani. Espulsi all’aeroporto di Tel Aviv. Agnoletto: mi hanno chiuso in una stanza e picchiato; Assedio alla chiesa della Natività: delegazione DS incontra il Nunzio; Domani a Roma corteo promosso da sindacati e partiti
«La Stampa»
«La Stampa», 5 aprile 2002 [pp.1-7]
p.1- Titolo: La Casa Bianca ai palestinesi: basta con il terrorismo. Spari alla Basilica della Natività. L’esercito a Hebron. Bush: Israele deve fermare l’attacco. Sharon: non ho finito. Powell andrà in Medio Oriente. Negato agli inviati UE l’incontro con Arafat. Il leader dell’ANP: approvo «senza condizioni» l’iniziativa degli Stati Uniti; Editoriale, Maurizio Molinari, Le regole di Washington;
p.2- Le reazioni alla svolta del presidente americano; e. st., Il premier avverte anche la Siria e l’Iran: non appoggiate gli hezbollah. Sharon replica a Bush: andiamo fino in fondo. Nella notte la risposta del leader palestinese: io accetto senza condizioni; Fiamma Nirenstein, L’ex ministro israeliano che a Camp David arrivò a un passo dall’accordo. Barak: il Nobel Arafat ha mentito al mondo «Gli avevano offerto uno Stato indipendente con il 90% dei territori. Lui ruppe il negoziato voluto da Clinton e scatenò il terrorismo suicida» [intervista a Ehud Barak];
p.3- Maurizio Molinari, Dopo le esitazioni Washington entra con tutto il suo peso nella crisi del Medio Oriente. Bush: ora dico basta. Sharon si ritiri. Arafat cambi rotta; Il capo della diplomazia rivela i retroscena della posizione americana. Powell: ci ha fermati il terrorismo cieco. «La comunità internazionale e in particolare i paesi arabi devono trasmettere questo messaggio: bisogna farla finita con le stragi» [articolo di Colin Powell];
p.4- Marco Tosatti, Appello di Papa Wojtyla dopo il messaggio inviato al presidente Bush. «Domenica il mondo preghi Dio per la pace nella Terra Santa». L’invito a tutte le chiese cattoliche è contenuto in una lettera ad Angelo Sodano: «inarrestabile deriva di disumana efferatezza». Il cardinale Tucci: «Due estremismi che si alimentano a vicenda»; Francesco Grignetti, «Urla, spintoni, pestaggi: così ci hanno respinti». Israele non fa entrare i pacifisti italiani, in prima fila Agnoletto e Castellina;
p.5- Aldo Baquis, Situazione drammatica per i frati nella Basilica della Natività a Betlemme. «Preso a cannonate un portone della chiesa». Gerusalemme nega. Gli scontri continuano in numerose città: Jenin, Nablus, Hebron. Ieri Sharon ha visitato l’Alta Galilea presa di mira dagli Hezbollah. Classe politica lacerata, alla Knesset violenti attacchi al Governo; Giacomo Galeazzi, Parlano i religiosi: siamo intrappolati come topi. «Sembra la quiete prima della tempesta»; Emanuele Novazio, Sharon umilia gli inviati dell’Unione Europea. Divieto di vedere Arafat: Solana e Piqué rifiutano di incontrare il premier;
p.6- Titolo: I volti del terrore sui diversi versanti del fronte. Vivere in guerra. Due popoli, due tragedie; Aldo Baquis, Israeliani: ogni giorno la paura dei Kamikaze; a.b., Palestinesi: un asino per andare al lavoro;
p.7- Antonella Rampino, Le nuove iniziative per la sospensione dei combattimenti in Terra Santa. L’appello di Ciampi: l’Europa deve insistere. Berlsuconi: sì al tavolo ONU, ma l’iniziativa di Bush è fondamentale; Destra e sinistra a confronto: La «questione medio orientale» nella assise di Alleanza Nazionale e Rifondazione Comunista - Pierluigi Battista, Dibattito 1. Fini, da «erede del fascismo» a «amico europeo» di Israele - Aldo Cazzullo, Dibattito 2. Bertinotti: non siamo antisemiti ma Sharon è la «nuova barbarie»
5 aprile: il segretario generale dell’ONU esprime un giudizio favorevole alla dura presa di posizione del presidente USA di chiedere a Sharon un immediato ritiro di Israele e a Arafat un’energica battaglia contro il terrorismo e sulle varie iniziative europee. Si parla di una forza di pace e si ipotizza una partecipazione italiana alla missione, presenza sollecitata dagli stessi palestinesi.
Le prese di posizione internazionale e le varie risoluzioni ONU non fermano l’offensiva israeliana. A Nablus nel corso ei rastrellamenti sono uccisi 9 palestinesi. A Betlemme alcuni frati lasciano per ragioni di salute il convento della Natività. Sempre a Betlemme sono rinvenuti i corpi di 7 palestinesi ritenuti collaboratori di Israele.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 6 aprile 2002 [pp.1-3-pp.5-6]
p.1- Titolo: Intervista col segretario ONU che propone, alla vigilia del viaggio in Italia, le condizioni per il cessate il fuoco in Medio Oriente. Kofi Annan: il mio patto per la pace. Martino: dopo la tregua, possibile invio di carabinieri;
p.2- Una Forza di pace ben collaudata in molte missioni all’estero; Maurizio Molinari, Nonostante le risoluzioni ONU Israele pianifica una lunga permanenza in Cisgiordania. L’America offre una Forza d’interposizione militare. I palestinesi chiedono un contingente di carabinieri: di loro ci fidiamo; Umberto La Rocca, Il ministro della Difesa. Martino: prima serve una tregua. «Mandare gli specialisti della nostra polizia militare?». «Ipotesi plausibile ma non confermo né smentisco»; Le missioni italiane nel mondo (mappa);
p.3- Maurizio Molinari, Paolo Mastrolilli, Intervista al segretario generale delle Nazioni Unite alla vigilia del suo viaggio in Italia. Annan con Bush e il Papa troverò la pace [intervista a Kofi Annan]; Il testo esprime appoggio alla missione di Powell e alle iniziative europee. L’ONU chiede a Israele il «ritiro immediato»;
p.5- Le pressioni internazionali non fermano l’intervento della macchina bellica israeliana; Aldo Baquis, Prosegue l’assedio della Basilica della Natività in cui sono asserragliati centinaia di combattenti palestinesi. Uccisi 5 leader di Hamas, 34 morti nei Territori. Israele ha perso un soldato. Bombe assordanti e spari contro i gionalisti; gia. gal., Il superiore del convento: non è vero che siamo ostaggi. «Restiamo qui per impedire una carneficina»; Fiamma Nirenstein, Nel comando dove si decide la sorte di Betlemme;
p.6- Antonella Rampino, Non ci sarà una missione da Palazzo Madama, la Cmaera deciderà martedì se inviare parlamentari. Pera: non dimenticare le ragioni di Israele. Casini: morti dis erie B? Il presidente del Senato: «Tutti in Italia troppo sbialnciati su Arafat. Toni diversi dal leader CCD: giusti gli appelli a Sharon perché si fermi; Emanuele Novazio, «Abbiamo mostrato tutta la nostra debolezza politica». Berlusconi: bene Bush, l’Europa ha sbagliato. «L’avevo detto a Piqué: la tua missione a Gerusalemme sarà un fallimento»
«La Stampa», 6 aprile 2002 [p.10]
Aldo Cazzullo, La guerra in medio oriente e le ombre del passato. No global ed ebrei. Ramallah come Auschwitz? Da sinistra attacchi a Israele, ma anche alla «diaspora»; Maria Tersa Meli, Al Congresso giornata dedicata ai movimenti. Rifondazione, il podio ad Agnoletto. Il capo dei Social Forum: a Genova la Cgil non c’era; r.i., Telefonata alla questura, sgomberata la sala. Allarme bomba, poi rientrato
2002-04-04
Partito della Rifondazione comunista (PRC) V Congresso, Rimini 4-7 aprile 2002
- Partito della Rifondazione comunista (PRC) V Congresso, Rimini 4-7 aprile 2002
2002-04-04
Si svolge a Rimini il V Congresso nazionale di Rifondazione comunista. Lo slogan del Congresso richiama, l'appello del procuratore Francesco Saverio Borelli «Rifondazione, Rifondazione, Rifondazione». Per il segretario Fausto Bertinotti e il gruppo dirigente il Congresso deve rappresentare una svolta, una rifondazione di Rifondazione. Bertinotti nella relazione afferma la necessità di fare «fronte comune contro la destra» berlusconiana e propone l’unità d’azione con l’Ulivo anche se non una convergenza programmatica. Una svolta che fa discutere il Congresso e vede contrapposte due mozioni. A conclusione prevale la linea di Bertinotti riconfermato segretario del partito. Sul piano teorico il segretario riflette sulla storia del movimento operaio e della sinistra, supera la vecchia contrapposizione tra riformismo e rivoluzionarismo, e si pone l’obiettivo ambizioso di ridisegnare l’orizzonte politico e strategico della sinistra, coinvolgendo un arco di forze molto vasto, movimenti, No-Global, pacifismo, ambientalismo. Una sfida ad un partito in cui ancora permangono culture della tradizione comunista. Una discontinuità. Nella geografia interna il partito è diviso. La maggioranza bertinottiana, in cui convivono varie sotto correnti, dispone di oltre l’80 % dei delegati, mentre la minoranza, cosiddetta trotskista, capeggiata da Marco Ferrando il 15%.
Documento preliminare alle Tesi
Tesi di maggioranza: Per la Rifondazione comunista
Tesi di minoranza: Un progetto comunista rivoluzionario nella nuova fase storica
Emendamenti alle Tesi di maggioranza
Emendamenti alle Tesi di minoranza
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 4 aprile 2002 [p.8]
Molto atteso il Congresso del partito di Bertinotti, che parlerà nel pomeriggio. Per il segretario cambierà la geografia politica a sinistra. Rifondazione a Rimini per delle assise di svolta
«l’Unità», 5 aprile 2002 [p.1-p.7]
p.1-Titolo: Bertinotti: «Fronte comune contro la destra». Il segretario di Rifondazione apre il Congresso di Rimini e propone all’Ulivo unità di azione;
p.7- Piero Sansonetti, Quarantotto pagine di relazione dense di analisi che portano Rifondazione ad aprire un dialogo con l’Ulivo. Il segretario non vede però piani di convergenza programmatica. Rivendica al suo partito la capacità di aver capito i movimenti: dai girotondini ai No-global. «Berlusconi è la svolta autoritaria». Bertinotti muta analisi sull’Italia e invita il centrosinistra all’unità d’azione; Hammad, ANP, a Rimini. «L’Aja processi Sharon»; Simone Collini, La «base rossa» scettica sull’Ulivo. Delegati con il segretario: «Quando faranno una reale revisione programmatica se ne può riparlare». Il tema è oggi: sconfiggere Berlusconi sul terreno sociale Altro non è vista. Una svolta nel centrosinistra è possibile: basta guardare alla manifestazione
della CGIL
«l’Unità», 6 aprile 2002 [p.8]
Piero Sansonetti, A dare sostegno alla relazione di Bertinotti sono intervenuti anche molti pezzi del pacifismo. Contro la destra alleanze di compromesso col centrosinistra senza però
rinunciare alle critiche delle posizioni dei riformisti. Rifondazione mette in mostra i No global
I movimenti, con Agnoletto in testa, protagonisti della giornata. La discriminante guerra: la terza via? È morta in Afghanistan; Luana Benini, L’apertura all’Ulivo scontenta destra e sinistra; Simone Collini, La rivoluzione culturale di RC: «Finisce la centralità del partito, per liberare il potenziale di liberazione presente nella più alta lezione marxiana». Stalin, via per sempre. Il faro resta Marx
«l’Unità», 7 aprile 2002 [p.6]
Carlo Brambilla, Abbiamo ritirato la nostra adesione. In particolare non abbiamo condiviso lo striscione: «Contro il terrorismo dello Stato d’Israele». Non può essere messa in discussione la nostra vicinanza e solidarietà al popolo Palestinese ma le manifestazioni di unilateralità non servono. Angius: «Il corteo tradiva la piattaforma stabilita». Il capogruppo DS al Senato: «Lo spirito era mutato, per questo ce ne siamo andati»; pi. s. (Piero Sansonetti), Bertinotti: condanno il terrorismo. «Ma anche gli intellettuali e pacifisti israeliani lo dicono: la causa di esso è Sharon»; Aldo Varano, «Sì, lo dico con dolore, in Italia c’è un antisemitismo di sinistra». «Un gesto sensato, non si può appoggiare una parte contro l’altra» [intervista a Amos Luzzatto]
«l’Unità», 8 aprile 2002 [p.8]
Piero Sansonetti, Riconfermato leader di Rifondazione comunista «Ma il nome non si cambia, stiamo benissimo così». Alleanza col centrosinistra per fronteggiare la svolta a destra di Berlusconi. Ma poi parte l’attacco ai liberisti e alla politica in favore della guerra. L’urlo di Bertinotti: «Siamo tutti ebrei». Tra gli applausi il segretario respinge le accuse di antisemitismo. Azione comune con l’Ulivo: ostruzionismo sull’art.18; Luana Benini, Solo il 36% conquista i vertici, dovevano essere il 40%. PRC, un partito «maschile» con un difficile rapporto con l’altra metà del cielo. Per le donne una battuta d’arresto, disatteso lo Statuto
«La Stampa»
«La Stampa», 3 aprile 2002 [p.11]
Il dibattito nella forza politica che non ha ripudiato la falce e martello; Così il voto; V Congresso nazionale; I numeri delle correnti; r. r., Da domani a Rimini l’Assemblea del partito. Gli ex cossuttiani daranno battaglia. Rifondazione, le correnti incalzano Bertinotti. Il leader «spiazzato» da Cofferati, Congresso più difficile del previsto
«La Stampa», 4 aprile 2002 [p.13]
Maria Teresa Meli, Si apre oggi il Congresso di Rifondazione, non più indiscussa la sua leadership. Bertinotti prepara l’addio alla guida di PRC. A Rimini sarà riconfermato segretario, ma Cremaschi e Ferrero già in corsa per la poltrona
«La Stampa», 5 aprile 2002 [p.11]
Maria Teresa Meli, La relazione: ma non faremo da salvagente a questo centrosinistra. Bertinotti offre all’Ulivo un «patto contro il governo». Affondo alla CGIL: «S’è fermata alla concertazione». E Cofferati se ne va; Aldo Cazzullo, Rivoluzione e socialismo le parole chiave del Congresso di Rifondazione. Addio al comunismo, è l’ora del movimentismo. «Non basta togliere Berlusconi, D’Alema e Prodi non hanno fatto meglio»
«La Stampa», 6 aprile 2002 [p.1-p.10]
p.1-Editoriale, Fabrizio Rondolino, La svolta di Rifondazione. Bertinotti a scuola da Berlusconi;
p.10- Aldo Cazzullo, No global ed ebrei. Ramallah come Auschwitz? Da sinistra attacchi a Israele, ma anche alla «diaspora»; Maria Teresa Meli, Al Congresso giornata dedicata ai movimenti. Rifondazione, il podio ad Agnoletto. Il capo dei Social Forum: a Genova la CGIL non c’era
«La Stampa», 7 aprile 2002 [p.10]
r. i., La terza giornata a Rimini, oggi il comizio di chiusura. Rifondazione, sì alla svolta di Bertinotti. L’addio allo stalinismo passa col 60%. A Firenze il Social Forum
«La Stampa», 8 aprile 2002 [p.8]
Il documento politico conclusivo; Maria Teresa Meli, Concluso il Congresso di Rifondazione. Bertinotti grida: «Siamo ebrei». Il leader, confermato segretario, replica alle accuse di antisemitismo e incalza Rutelli e Fassino: «Siete pronti all’ostruzionismo contro le leggi delega oppure no?»; 34% di donne: dovevano essere il 40%. Salta il quorum «rosa»; Aldo Cazzullo, Hanno il 13% del partito, per lo smacco di chi in gioventù gridava “Stalin Beria GPU/il trotzkismo non c’è più”. Da Città del Messico a Rimini, la lunga attesa dei trotzkisti. Il leader Ferrando è ottimista: “È l’ora del risveglio. È il nostro tempo”
2002-04-04
Kabul (Afghanistan): circa 300 persone sono arrestate con l’accusa di partecipazione ad un tentativo di colpo di stato contro il Governo provvisorio guidato da Karzai. Secondo le autorità afgane il tentato golpe sarebbe stato capeggiato dall’ex premier Gulbuddin Hekmatyar, leader dei mujhaeddin che durante la Jihad contro i sovietici aveva stretti contatti con gli USA che gli forniva le armi necessarie.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 5 aprile 2002 [p.14]
Marina Mastroluca, Da Islamabad Hezb-i-Islami, gruppo legato al leader pashtun, nega ogni coinvolgimento: «È una lotta tra fazioni dell’Alleanza del nord». Kabul, fallisce il complotto contro il governo Karzai. Decine d’arresti. I servizi accusano l’ex premier Hekmatyar: «Voleva uccidere re Zahir»; Il Pentagono ammette «C’è un altro taleban USA»
2002-04-04
A Bologna, si svolge il Congresso nazionale di Alleanza nazionale, che si conclude con la riconferma per acclamazione del presidente Gianfranco Fini. Nella relazione Fini ribadisce alleanza con Forza Italia e Lega ma non nasconde le differenze in particolare con la Lega di Bossi. Molta attenzione alle questioni del partito. Sul piano generale afferma che non è necessaria nessuna svolta, i rapporti con l’eredità missina sono stati chiariti alla fondazione di Alleanza Nazionale. Maurizio Gasparri, esponente insieme a Ignazio La Russa del gruppo più vicino a Silvio Berlusconi, nel suo intervento riprende questa tesi e afferma che «nell’atto di fondazione di AN sta scritto a chiare lettere il ripudio dell’antisemitismo». Un implicito riferimento alla ripresa dei rapporti con Israele che troveranno una sanzione ufficiale nel viaggio di Fini a Gerusalemme, il primo per un rappresentante della destra italiana.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 4 aprile 2002 [p.8]
Si aprono oggi le assise a Bologna. Lo slogan di fondo e dedicato a Patria ed Europa. Alleanza Nazionale al secondo Congresso; Bruno Gravagnuolo, Il libro. La destra sociale che sogna Alemanno Berlusconi al Quirinale con Fini premier
«l’Unità», 5 aprile 2002 [p.9]
Natalia Lombardo, Al Congresso ieri il presidente del Consiglio ha portato i suoi freschi sondaggi: siamo al 57% vai tranquillo. Il premier poi fa sapere di andare dalla vedova Biagi e in serata si rettifica «Ci saranno tempi più tranquilli». È quasi un giallo. Fini non ha detto nulla ma l’ha detto bene. La «svolta» di AN è un minestrone. «Il passato è passato». Tutti d’accordo i colonnelli?; Sandra Amurri, L’ANAS sponsorizza il Congresso. L’ente per la prima volta «in politica»; Pasquale Cascella, Il battesimo del neodoroteo parte con un falso su Lama
«l’Unità», 6 aprile 2002 [p.7]
Marcella Ciarnelli, Il premier parla di «coalizione infrangibile». Ma dopo di lui Bossi indica crepe: voglio le mie riforme subito, devolution e legge sull’immigrazione. Dal capo del governo attacco
ai sindacati e ai lavoratori: «Rinunciano ad una giornata di stipendio per uno sciopero dalle motivazioni ingannevoli». Berlusconi dà i numeri, ma non ci crede. «Siamo al 57%, ma dobbiamo comunicare...». E annuncia la presa totale della RAI; Pasquale Cascella, Gli abbracci tra fratelli-coltelli; Natalia Lombardo, Santanchè e Mussolini protestano per contare di più nelle costituende liste elettorali. La Destra sociale si organizza, documento a Fini. Cappellino bianco e tacchi a spillo, la presa del palco delle donne di AN
«l’Unità», 8 aprile 2002 [p.9]
Natalia Lombardo, Il vicepremier acclamato presidente di AN rassicura gli alleati: «Non c’è corsa alla
successione». Le riforme? Le faremo dialogando e allargando i temi sociali senza dimenticare la
sicurezza. Il partito? Da oggi costruiremo una nuova struttura. Alla fine Fini si appiattisce su Berlusconi. «Sull’art.18 Palazzo Chigi come una cabina di regia». Sull’identità rincuora: non abbiamo venduto l’anima al potere; Pasquale Cascella, Ora c’è il partito a uso personale. Il leader smentisce l’asse con Casini per allinearsi con il capo del governo; Federica Fantozzi, Datamedia lo dà in ascesa, l’Abacus in discesa, ma Berlusconi non lo dice. Eppure si affretta a correggere il tiro della comunicazione sull’articolo 18, su cui il suo astro è in vertiginoso calo. Il balletto dei sondaggi sull’(im) popolarità del premier
«La Stampa»
«La Stampa», 3 aprile 2002 [p.12]
Verso il Congresso di Alleanza Nazionale: così dopo i dibattiti provinciali; La geografia interna; Fabio Martini, Fini e i suoi colonnelli tutti figli del «Secolo». Il quotidiano del MSI si è rivelato un’autentica fucina per il partito. Tra il ’75 e il ’90 gli attuali capi di AN sono passati per quella redazione; f. g., Per l’Assemblea. Bologna città «blindata»
«La Stampa», 4 aprile 2002 [p.13]
La storia del partito: in sette anni ha cambiato simbolo e nome; f. mart. (Fabio Martini), Si aprono oggi a Bologna le assise nazionali di AN. Tre correnti pronte a darsi battaglia, ma la presidenza non è in discussione. La «destra di governo» la prima volta a Congresso. Fini prepara una svolta a sorpresa: via l’MSI dal simbolo, fiamma più grande; Fabio Martini, Gli intellettuali e gli ex DC entrati dopo il ’94. L’imbarazzo degli «esterni» da corteggiati a dimenticati. Fisichella oggi chiamato a presiedere l’Assemblea dopo il «gelo» con il leader. Selva: dovevamo dare credibilità al partito. Veneziani: nessuno mi ha invitato
«La Stampa», 5 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8-Fabio Martini, Il futuro di AN, un compromesso tra modernità e tradizione. Senza nostalgia, ma resta il simbolo MSI. Trattativa sul logo, Storace ottiene che non venga tolto; Filippo Ceccarelli, Una città crocevia del potere, il vicepremier ammette «Questo posto mi manca moltissimo», anche Prodi e Casini ci sono nati. Bologna, il ritorno a casa della politica;
p.9- Le reazioni alla relazione del presidente di Alleanza nazionale; Mario Calabresi, Il leader apre con la sua relazione il Congresso di Bologna. «Non servono altre svolte, siamo al governo». Fini tiene a destra la barra di AN, «partito delle riforme e delle istituzioni». «Non c’è alcuna ragione per cui dovremmo attenuare la nostra identità, chi si aspetta conversioni centriste rimarrà deluso». Il vice premier difende la proposta del governo sull’articolo 18: «Non è antisociale». Ma dopo lo sciopero «si deve tornare al dialogo»; Augusto Minzolini, La «staffetta» potrebbe scattare se il Cavaliere salisse al Quirinale. A una condizione: una riforma presidenziale alla francese. «Gianfranco? Può correre da premier». Berlusconi elogia l’alleato e prepara un incontro con Pezzotta; Sul lavoro aveva posizioni più radicali di noi. Il vicepremier cita Lama. La CGIL: è falso
«La Stampa», 6 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8- Fabio Martini, Sull’articolo 18 armistizio tra le correnti di AN. «Serve la riforma degli ammortizzatori sociali», ma Storace e Gasparri si punzecchiano; I sindacati: il governo dice bugie; Augusto Minzolini, Il tema della successione a Palazzo Chigi tiene banco nei corridoi del Congresso. RAI e dirigenti del partito, le spine di Fini. Braccio di ferro sotterraneo con il premier per la Rete Due; Pierluigi Battista, Sulle bancarelle del Congresso meno richiesti i «nuovi autori» citati nella relazione di Fini. La vecchia destra resiste in libreria;
p.9- Il Congresso di AN: la seconda giornata finisce con un colpo di scena al femminile. Un blitz in rosa sul palco: «Più donne nelle nostre liste». La Mussolini guida la rivolta. Ma la Beccalossi da Milano: non siamo panda; m. cal. (Mario Calabresi), Berlusconi: «Siamo infrangibili». Bossi: riforme, riforme, riforme. Il presidente del Consiglio: stiamo per celebrare il decimo anniversario delle nozze con AN. Il ministro conquista la platea rovesciando lo slogan di Borelli: più duri sull’immigrazione; Mario Calabresi, Una partita che si trascinava dall’inizio dell’anno. Farnesina, c’è il via libera alla candidatura Frattini. Nomina del ministro entro 15 giorni o rimpasto più ampio tra due mesi. Ora AN vuole la funzione pubblica, Antonione verso la delega ai servizi; Filippo Ceccarelli, Rivolto alla prima fila: «Ho visto circolare delle gambe straordinarie. Premier e Cavaliere: Non ditelo a Veronica». Galanteria ostentata molto al maschile. Ma le donne in platea non si sono offese
«La Stampa», 7 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8- Mario Calabresi, Il presidente della Camera ha aperto il suo intervento ricordando Biagi. Casini: più cultura di governo e meno demagogia. «Bravo Fini: valorizziamo il dialogo sociale e rispettiamo gli avversari politici»; Pierluigi Battista, La platea applaude per due volte chi la pronuncia. Torna il fascismo, la parola proibita;
p.9- f. mart. (Fabio Martini), Ovazione per Alemanno che ricorda il vecchio MSI, commozione per l’intervento di Tremaglia. Applausi e lacrime, pace tra i colonnelli di AN. La destra si prepara ad incalzare Berlusconi per riaprire il dialogo sull’articolo 18; Fabio Martini, Da tempo il «capo» non si fida più ciecamente dei compagni di gioventù. Sommacampagna addio, avanza il «clan dei sub». Matteoli e gli uomini «del turacciolo», i nuovi potenti di AN; Filippo Ceccarelli, È sempre più marcata la distanza fra il leader e la sua classe dirigente. Quando il partito disturba il conducente
«La Stampa», 8 aprile 2002 [p.9]
Chiuso il Congresso di Bologna tra cultura, ospiti e canti; Fabio Martini, «Niente manovra, nel DPEF soldi per ammortizzatori sociali e sicurezza. Fini: riaprirò il dialogo sull’articolo 18». «Cabina di regia a Palazzo Chigi». AN lo acclama presidente; Filippo Ceccarelli, Se nei partiti va di moda solo il talk-show; Lite sulle «quote» nell’Assemblea nazionale. Fra i giovani finisce in rissa; Pierluigi Battista, Acca Larentia, tricolori, martirologie varie: il «come eravamo» dei quarantenni. Nostalgia degli anni 70 per i ragazzi della via Pal. I colonnelli si ritrovano mitizzando l’epoca degli opposti estremismi
- Alleanza nazionale (AN) II Congresso Bologna 4-7 aprile 2002
2002-04-04
A Bologna, si svolge il Congresso nazionale di Alleanza nazionale, che si conclude con la riconferma per acclamazione del presidente Gianfranco Fini. Nella relazione Fini ribadisce alleanza con Forza Italia e Lega ma non nasconde le differenze in particolare con la Lega di Bossi. Molta attenzione alle questioni del partito. Sul piano generale afferma che non è necessaria nessuna svolta, i rapporti con l’eredità missina sono stati chiariti alla fondazione di Alleanza Nazionale. Maurizio Gasparri, esponente insieme a Ignazio La Russa del gruppo più vicino a Silvio Berlusconi, nel suo intervento riprende questa tesi e afferma che «nell’atto di fondazione di AN sta scritto a chiare lettere il ripudio dell’antisemitismo». Un implicito riferimento alla ripresa dei rapporti con Israele che troveranno una sanzione ufficiale nel viaggio di Fini a Gerusalemme, il primo per un rappresentante della destra italiana.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 4 aprile 2002 [p.8]
Si aprono oggi le assise a Bologna. Lo slogan di fondo e dedicato a Patria ed Europa. Alleanza Nazionale al secondo Congresso; Bruno Gravagnuolo, Il libro. La destra sociale che sogna Alemanno Berlusconi al Quirinale con Fini premier
«l’Unità», 5 aprile 2002 [p.9]
Natalia Lombardo, Al Congresso ieri il presidente del Consiglio ha portato i suoi freschi sondaggi: siamo al 57% vai tranquillo. Il premier poi fa sapere di andare dalla vedova Biagi e in serata si rettifica «Ci saranno tempi più tranquilli». È quasi un giallo. Fini non ha detto nulla ma l’ha detto bene. La «svolta» di AN è un minestrone. «Il passato è passato». Tutti d’accordo i colonnelli?; Sandra Amurri, L’ANAS sponsorizza il Congresso. L’ente per la prima volta «in politica»; Pasquale Cascella, Il battesimo del neodoroteo parte con un falso su Lama
«l’Unità», 6 aprile 2002 [p.7]
Marcella Ciarnelli, Il premier parla di «coalizione infrangibile». Ma dopo di lui Bossi indica crepe: voglio le mie riforme subito, devolution e legge sull’immigrazione. Dal capo del governo attacco
ai sindacati e ai lavoratori: «Rinunciano ad una giornata di stipendio per uno sciopero dalle motivazioni ingannevoli». Berlusconi dà i numeri, ma non ci crede. «Siamo al 57%, ma dobbiamo comunicare...». E annuncia la presa totale della RAI; Pasquale Cascella, Gli abbracci tra fratelli-coltelli; Natalia Lombardo, Santanchè e Mussolini protestano per contare di più nelle costituende liste elettorali. La Destra sociale si organizza, documento a Fini. Cappellino bianco e tacchi a spillo, la presa del palco delle donne di AN
«l’Unità», 8 aprile 2002 [p.9]
Natalia Lombardo, Il vicepremier acclamato presidente di AN rassicura gli alleati: «Non c’è corsa alla
successione». Le riforme? Le faremo dialogando e allargando i temi sociali senza dimenticare la
sicurezza. Il partito? Da oggi costruiremo una nuova struttura. Alla fine Fini si appiattisce su Berlusconi. «Sull’art.18 Palazzo Chigi come una cabina di regia». Sull’identità rincuora: non abbiamo venduto l’anima al potere; Pasquale Cascella, Ora c’è il partito a uso personale. Il leader smentisce l’asse con Casini per allinearsi con il capo del governo; Federica Fantozzi, Datamedia lo dà in ascesa, l’Abacus in discesa, ma Berlusconi non lo dice. Eppure si affretta a correggere il tiro della comunicazione sull’articolo 18, su cui il suo astro è in vertiginoso calo. Il balletto dei sondaggi sull’(im) popolarità del premier
«La Stampa»
«La Stampa», 3 aprile 2002 [p.12]
Verso il Congresso di Alleanza Nazionale: così dopo i dibattiti provinciali; La geografia interna; Fabio Martini, Fini e i suoi colonnelli tutti figli del «Secolo». Il quotidiano del MSI si è rivelato un’autentica fucina per il partito. Tra il ’75 e il ’90 gli attuali capi di AN sono passati per quella redazione; f. g., Per l’Assemblea. Bologna città «blindata»
«La Stampa», 4 aprile 2002 [p.13]
La storia del partito: in sette anni ha cambiato simbolo e nome; f. mart. (Fabio Martini), Si aprono oggi a Bologna le assise nazionali di AN. Tre correnti pronte a darsi battaglia, ma la presidenza non è in discussione. La «destra di governo» la prima volta a Congresso. Fini prepara una svolta a sorpresa: via l’MSI dal simbolo, fiamma più grande; Fabio Martini, Gli intellettuali e gli ex DC entrati dopo il ’94. L’imbarazzo degli «esterni» da corteggiati a dimenticati. Fisichella oggi chiamato a presiedere l’Assemblea dopo il «gelo» con il leader. Selva: dovevamo dare credibilità al partito. Veneziani: nessuno mi ha invitato
«La Stampa», 5 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8-Fabio Martini, Il futuro di AN, un compromesso tra modernità e tradizione. Senza nostalgia, ma resta il simbolo MSI. Trattativa sul logo, Storace ottiene che non venga tolto; Filippo Ceccarelli, Una città crocevia del potere, il vicepremier ammette «Questo posto mi manca moltissimo», anche Prodi e Casini ci sono nati. Bologna, il ritorno a casa della politica;
p.9- Le reazioni alla relazione del presidente di Alleanza nazionale; Mario Calabresi, Il leader apre con la sua relazione il Congresso di Bologna. «Non servono altre svolte, siamo al governo». Fini tiene a destra la barra di AN, «partito delle riforme e delle istituzioni». «Non c’è alcuna ragione per cui dovremmo attenuare la nostra identità, chi si aspetta conversioni centriste rimarrà deluso». Il vice premier difende la proposta del governo sull’articolo 18: «Non è antisociale». Ma dopo lo sciopero «si deve tornare al dialogo»; Augusto Minzolini, La «staffetta» potrebbe scattare se il Cavaliere salisse al Quirinale. A una condizione: una riforma presidenziale alla francese. «Gianfranco? Può correre da premier». Berlusconi elogia l’alleato e prepara un incontro con Pezzotta; Sul lavoro aveva posizioni più radicali di noi. Il vicepremier cita Lama. La CGIL: è falso
«La Stampa», 6 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8- Fabio Martini, Sull’articolo 18 armistizio tra le correnti di AN. «Serve la riforma degli ammortizzatori sociali», ma Storace e Gasparri si punzecchiano; I sindacati: il governo dice bugie; Augusto Minzolini, Il tema della successione a Palazzo Chigi tiene banco nei corridoi del Congresso. RAI e dirigenti del partito, le spine di Fini. Braccio di ferro sotterraneo con il premier per la Rete Due; Pierluigi Battista, Sulle bancarelle del Congresso meno richiesti i «nuovi autori» citati nella relazione di Fini. La vecchia destra resiste in libreria;
p.9- Il Congresso di AN: la seconda giornata finisce con un colpo di scena al femminile. Un blitz in rosa sul palco: «Più donne nelle nostre liste». La Mussolini guida la rivolta. Ma la Beccalossi da Milano: non siamo panda; m. cal. (Mario Calabresi), Berlusconi: «Siamo infrangibili». Bossi: riforme, riforme, riforme. Il presidente del Consiglio: stiamo per celebrare il decimo anniversario delle nozze con AN. Il ministro conquista la platea rovesciando lo slogan di Borelli: più duri sull’immigrazione; Mario Calabresi, Una partita che si trascinava dall’inizio dell’anno. Farnesina, c’è il via libera alla candidatura Frattini. Nomina del ministro entro 15 giorni o rimpasto più ampio tra due mesi. Ora AN vuole la funzione pubblica, Antonione verso la delega ai servizi; Filippo Ceccarelli, Rivolto alla prima fila: «Ho visto circolare delle gambe straordinarie. Premier e Cavaliere: Non ditelo a Veronica». Galanteria ostentata molto al maschile. Ma le donne in platea non si sono offese
«La Stampa», 7 aprile 2002 [pp.8-9]
p.8- Mario Calabresi, Il presidente della Camera ha aperto il suo intervento ricordando Biagi. Casini: più cultura di governo e meno demagogia. «Bravo Fini: valorizziamo il dialogo sociale e rispettiamo gli avversari politici»; Pierluigi Battista, La platea applaude per due volte chi la pronuncia. Torna il fascismo, la parola proibita;
p.9- f. mart. (Fabio Martini), Ovazione per Alemanno che ricorda il vecchio MSI, commozione per l’intervento di Tremaglia. Applausi e lacrime, pace tra i colonnelli di AN. La destra si prepara ad incalzare Berlusconi per riaprire il dialogo sull’articolo 18; Fabio Martini, Da tempo il «capo» non si fida più ciecamente dei compagni di gioventù. Sommacampagna addio, avanza il «clan dei sub». Matteoli e gli uomini «del turacciolo», i nuovi potenti di AN; Filippo Ceccarelli, È sempre più marcata la distanza fra il leader e la sua classe dirigente. Quando il partito disturba il conducente
«La Stampa», 8 aprile 2002 [p.9]
Chiuso il Congresso di Bologna tra cultura, ospiti e canti; Fabio Martini, «Niente manovra, nel DPEF soldi per ammortizzatori sociali e sicurezza. Fini: riaprirò il dialogo sull’articolo 18». «Cabina di regia a Palazzo Chigi». AN lo acclama presidente; Filippo Ceccarelli, Se nei partiti va di moda solo il talk-show; Lite sulle «quote» nell’Assemblea nazionale. Fra i giovani finisce in rissa; Pierluigi Battista, Acca Larentia, tricolori, martirologie varie: il «come eravamo» dei quarantenni. Nostalgia degli anni 70 per i ragazzi della via Pal. I colonnelli si ritrovano mitizzando l’epoca degli opposti estremismi
2002-04-04
Il governo israeliano vieta agli inviati dell’Ue, Piquet e Solana, di recarsi a Ramallah per incontrare Yasser Arafat. Il governo egiziano decide la rottura dei rapporti con Israele, meno quello diplomatico, per tacitare la crescente ribellione interna contro l’aggressione ebraica alla Palestina. La Siria a sua volta dispiega 20 mila uomini in prossimità della frontiera libanese e la Giordania si appresta ad espellere l’ambasciatore israeliano. Il presidente americano George W. Bush infine chiede il ritiro delle truppe israeliane dai territori palestinesi occupati, ma riconosce il diritto alla difesa di Israele e accusa Arafat di aver mancato all’impegno di "fermare il terrorismo".
2002-04-05
Roma: l’Unione delle comunità ebraiche italiane critica duramente il quotidiano vaticano «L’Osservatore romano», accusandolo di fomentare l’antisemitismo, e contro i mezzi di comunicazione radiotelevisivi che definisce «faziosi» e «pacifisti a senso unico», schierati con i palestinesi e contro Israele.
2002-04-05
L’ Associazione nazionale magistrati (ANM) protesta contro la riforma del codice penale e la politica della giustizia del governo Berlusconi. Sospese le udienze in tutti i 160 tribunali italiani.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 6 aprile 2002 [p.11]
Francesco Grignetti, Riuscita la protesta dell’ANM, udienze sospese in tutti i 160 tribunali italiani. «Giustizia, il governo viola la Costituzione». Le toghe all’attacco sulla riforma del codice penale. Il presidente dell’ANM Patrono respinge il nuovo ordinamento «Volete mettere al vertice la Cassazione e ridurre il ruolo del CSM»; Elena Marco, A Trieste la protesta contro il guardasigilli: deserto il Palazzo di Giustizia. All’incontro con Castelli soltanto tre giudici
2002-04-05
A Montecelio di Guidonia (Roma), nella sua abitazione è rinvenuto il corpo di Michele Landi, esperto informatico che collaborava con la magistratura in varie indagini, apparentemente suicida.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 6 aprile 2002 [p.7]
Indagini e retroscena; Guido Ruotolo, Il corpo scoperto nella casa vicino Roma. Trovato impiccato perito che indagò per D’Antona. Michele Landi era il consulente d’informatica nell’inchiesta per l’omicidio del professore. Subito dopo la morte di Biagi aveva detto in un’intervista alla radio che avrebbe potuto risalire ai postini elettronici delle Brigate Rosse; Le ultime parole «Così i terroristi si tradiscono»; g. ru., Si cerca il motorino utilizzato dai killer. Caso Biagi, ha un volto l’uomo del commando. Tracciato l’identikit del brigatista che avrebbe fatto da palo a Bologna.
2002-04-06
DS: il segretario Piero Fassino intervenendo a Parma ribadisce la necessità di un’opposizione aperta a Rifondazione e Italia dei Valori per le amministrative del 26 maggio. Netto nel giudizio sul ministro della Giustizia Castelli. I DS, afferma, ritengono che, per le posizioni assunte nei confronti della magistratura, debba dimettersi.
Firenze: in un’affollata assemblea alla Casa del Popolo di San Bartolo in Cintoia il «movimento dei professori» dà vita a Laboratorio per la democrazia.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 7 aprile 2002 [p.10]
Ninni Andriolo, A Parma ribadita la necessità di un’opposizione aperta a RC e Italia dei valori per le amministrative del 26 maggio. Fassino: «Castelli deve dimettersi». Il leader della Quercia non usa mezzi termini: «Si è messo contro tutti, è inopportuno che resti al suo posto»; Il Guardasigilli al segretario DS. «Non può scegliere i ministri»; Andrea Carugati, Bersani: vincere con le nostre idee di città. «Alle amministrative la propaganda lasciamola fare al Polo». Chiamparino: «La prima sfida del riformismo»; Giovedì a Milano corteo e lettura; Vincenzo Vasile, Affollata assemblea alla Casa del popolo di San Bartolo in Cintoia, a due passi da Firenze e dallo storico Isolotto di Don Mazzi. Nascono aree tematiche di approfondimento. Il movimento dei professori diventa «Laboratorio per la democrazia»
berl
2002-04-06
Israele- Palestina
6 aprile: Nonostante la dura presa di posizione USA Sharon non ferma l’offensiva. Violenti scontri a Jenin e Nablus. Decine di palestinesi uccisi. Betlemme è assediata. I tank israeliani a Ramallah aprono il fuoco contro il quartier generale di Arafat.
A Roma polemiche alla manifestazione pro-Palestina. Democratici di sinistra, Margherita, Verdi e CGIL, CISL e UIL ritirano la loro adesione. Non condividono l’unilateralità dell’iniziativa e il suo slogan «Contro il terrorismo d’Israele». L’iniziativa nonostante gli abbandoni vede la partecipazione di oltre tremila persone molta sinistra antagonista e No Global, associazioni, parlamentari di sinistra a titolo individuale, parte di Rifondazione, nonostante la «sconfessione» di Fausto Bertinotti fatta a Rimini dove si sta svolgendo il Congresso del partito.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 7 aprile 2002 [pp.1-4-pp.30-31]
p.1-p.3- Umberto De Giovannangeli,: La guerra di Sharon non ascolta Bush. Pugno di ferro a Nablus e Jenin, Betlemme sotto assedio, fuoco sul bunker di Arafat. Il presidente USA chiede il ritiro senza indugi e dice: non mi fido del leader palestinese;
p.1-p.31- Editoriale, Furio Colombo, Politica estera: il tragicomico gioco dell’interim;
p.1-p.30- David Meghnagi, La pace non sta da una parte;
p.2- Gabriel Bertinetto, Betlemme, nella chiesa della Natività si teme l’attacco. Padre Ibrahim: un cecchino israeliano mi ha sparato, sono salvo per miracolo; Il Vaticano tenta di sbloccare l’assedio. Un piano per avviare un negoziato tra israeliani e palestinesi; ga.b., Iyad Hammud, archeologo palestinese racconta al telefono i giorni del coprifuoco: ormai siamo senza cibo «Prigioniero in casa, vedo solo tank nelle strade»; «Inferno nel campo della morte. I soldati radono al suolo le case»; u.d.g., Meir Shalev Intellettuale israeliano. Lo scrittore critica Sharon: avremmo bisogno di un leader come Ben Gurion; «Israele è come un Ciclope colpisce alla cieca per vendetta» [intervista]; Roberto Rezzo, Bush chiede a Sharon un ritiro senza indugi. Il presidente non risparmia critiche ad Arafat: quella di Powell è una missione difficile; Giancesare Flesca, Bashar, Il ritratto. l’oculista che governa la Siria
«l’Unità», 7 aprile 2002 [pp.6-7]
p.6- Carlo Brambilla, Abbiamo ritirato la nostra adesione. In particolare non abbiamo condiviso lo striscione: «Contro il terrorismo dello Stato d’Israele». Non può essere messa in discussione la nostra vicinanza e solidarietà al popolo Palestinese ma le manifestazioni di unilateralità non servono. Angius: «Il corteo tradiva la piattaforma stabilita». Il capogruppo DS al Senato: «Lo spirito era mutato, per questo ce ne siamo andati» [intervista a Gavino Angius]; pi. s. (Piero Sansonetti), Bertinotti: condanno il terrorismo. «Ma anche gli intellettuali e pacifisti israeliani lo dicono: la causa di esso è Sharon»; Aldo Varano, «Sì, lo dico con dolore, in Italia c’è un antisemitismo di sinistra». «Un gesto sensato, non si può appoggiare una parte contro l’altra» [intervista a Amos Luzzatto]
p.7- Enrico Fierro, CGIL, CISL e UIL comunicano il ritiro della loro adesione. Così fanno anche i DS
e la Margherita. Restano Diliberto, Paolo Cento e alcuni politici a titolo personale. Un’occasione
mancata per dare una testimonianza di alto profilo. Palestina, la manifestazione muore prima di partire. Defezioni dei sindacati e della sinistra per l’unilateralità degli slogan, tutti contro Israele; Fassino: una brutta vicenda; e. f., Ma Piazza del Popolo è piena lo stesso. Trentamila persone fanno tutto il percorso. «Siamo qui per gridare il nostro no alla guerra»; Cinzia Zambrano, Nemer Hammad, L’ambasciatore dell’ANP in Italia non si spiega il ritiro dal corteo di sindacati, Ds e Margherita: fino alla sera prima eravamo tutti d’accordo. «Una brutta sorpresa, ma non è la fine del mondo» [intervista]
«La Stampa»
«La Stampa», 7 aprile 2002 [pp.1-3]
p.1- Titolo: Si combatte casa per casa a Jenin e Nablus, decine di morti, cannonate contro gli uffici ANP. Gli USA: «Non ci fidiamo di Arafat». Bush a Sharon: «Ritirati senza indugi». Da Tel Aviv un primo sì. A Roma sinistra divisa sulla pace; Editoriale, Gian Enrico Rusconi, Europa fantasma;
p.2- La Casa Bianca aumenta la pressione su Israele e ANP; Paolo Mastrolilli, Il presidente accanto a Blair rovescerò Saddma Hussein. Bush a Sharon: «Dovete ritirarvi senza indugi». Il premier risponde: capisco il desiderio americano, stringeremo i tempi dell’attacco; Ibrahim Refat, I palestinesi minacciano di boicottare l’inviato USA; Un intervento del delegato palestinese in Italia Nemer Hammad. «Ecco perché dicemmo no a Barak». L’ANP: «Il piano di pace avrebbe generato quattro cantoni»;
p.3- Aldo Baquis, Colpiti gli uffici di Arafat, si combatte casa per casa a Jenin e Nablus, Israele forza i tempi dell’occupazione, cecchini contro i frati. Palestina il giorno del cannone. Decine di morti; e.st., La Santa Sede. «Piano per la Natività». Il portavoce smentisce; Fiamma Nirestein, Personaggio. La difficile posizione del ministro degli Esteri laburista criticato anche da destra. La guerra della colomba Peres. Sinistra e pacifisti al Nobel: abbandoni questo Governo; (Ansa), Romano Prodi difende la missione di Solana in Medio Oriente. «Inaccettabile la porta chiusa in faccia all’UE»
«La Stampa», 7 aprile 2002 [pp.6-7]
p.6- Il corteo di Roma fra polemiche e defezioni; Maria Teresa Meli, Bertinotti prova a «frenare» intollerabile accostare Israele al nazismo. Il Medio Oriente riaccende la guerra fra le sinistre. A sostegno dell’ANP restano Rifondazione, Cossutta e parte dei Verdi; Amedeo La Mattina, «Al 90% siamo pro-palestinesi, ma non ci sono gli ebrei tutti cattivi e i palestinesi tutti buoni». «Mai coi violenti». Il no dei cattolici; Gigi Padovani, Ferrara e l’Israele- day «Vengano anche i DS»;
p.7- I cori e gli striscioni contestati; Maria Grazia Bruzzone, Spaccatura nella manifestazione di Roma, cortei in tutta Italia e in Europa pro-Palestina. La marcia della pace investe soltanto Israele. I sindacati, DS, Margherita se ne vanno: no al pacifismo a senso unico; Aldo Cazzullo, Parla il presidente delle Comunità ebraiche italiane. Luzzatto: ritorna l’antisemitismo. Bravo Fassino a lasciare il corteo. «Vi sembra che a Ramallah ci siano le camere a gas? Sono accostamenti che riaprono antiche ferite in chi porta un numero tatuato sul braccio» [intervista a Amos Luzzatto]
7 aprile: Continuano i combattimenti a Jenin, Nablus. Hezbollah bombardano la Galilea. Il segretario di Stato americano, Colin Powell, inviato in Israele, intima a Sharon di ritirarsi subito. Il premier israeliano vuole tempo e concludere l’operazione «Muraglia di difesa». Nel mondo prese di posizione a favore della Palestina e appelli per un cessate il fuoco e la fine del conflitto che si aggiungono alla voce del Pontefice.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 8 aprile 2002 [pp.1-3-pp.5-6]
p.1- Titolo: Scontri a Jenin, Nablus e al confine libanese. Il segretario di Stato potrebbe incontrare Arafat. Kissinger: presto il cessate il fuoco. Powell a Sharon: «Ritirati ora». Il Papa: Dio liberi Israele e palestinesi dalla sete di vendetta;
p.2- Voci internazionali a favore di Arafat: il leader palestinese continua ad essere ritenuto indispensabile; Maurizio Molinari, Per il presidente Bush «il ritiro delle forze israeliana deve iniziare adesso». Washington invia Pawell e mette fretta a Sharon. Kissinger: un accordo è possibile; L’ex segretario di Stato USA «un’ultina chance al Raíss»; Fiamma Nirenstein, Un esercito in corsa contro il tempo; Aldo Blaquis, Piccoli miracoli tra continue sciagure: così convivono i due popoli nemici: Storie di odio e amore ai tempi dell’occupazione. Una palestinese vive grazie ai reni di un ebreo ucciso in un attentato;
p.3- Aldo Blaquis, Il Parlamento israeliano autorizza il reclutamento di trentun mila soldati. Assediate Jenin e Nablus: decine di palestinesi uccisi. Hezbollah bombardano la Galilea, si profila l’apertura di un secondo fronte; Fiamma Nirenstein, Da ogni parte del Paese convergono sul campo di reclutamento di Lahish, in piena funzione da quando è cominciata l’azione militare. Fra i volontari di mezza età. Per due settimane condividono in prima linea la difficile esistenza dei riservisti. Goldberg: «Ho 78 anni, sono tiratore scelto»;
p.5- Antonella Rampino, Colloquio, Il vicepresidente della Convenzione Europea chiede un ruolo più incisivo nella crisi israelo-palestinese. Amato. Un’ Europa forte per aiutare la pace; Flavia Podestà, A Venezia per l’ «Aspen European Dialogue» il ministro degli Esteri spagnolo Pique anticipa i temi del Summit sul Medio Oriente. «Gli Usa da soli non bastano. Abbiamo un ruolo da giocare». «Al vertice di Madrid con Annan, Powell e Ivanov, Aznar rilancerà la mediazione dei Quindici in nome della equidistanza delle parti»;
6- I contraccolpi del corteo che ha spaccato la sinistra; Marco Tosatti, Giovanni Paolo II è apparso stanco all’Angelus. Nel suo discorso un altro appello alla pace. Il Papa: Dio liberi la terra Santa dalla sete di vendetta. Un piano per salvare i francescani nella Basilica; Giacomo Galeazzi, Dal patriarca Sabbah al parroco No-Gloabal, con molte solidarietà ecumeniche. Il «partito arafatiano» sotto il cupolone. Diverse sigle, un solo slogan: Israele restituisca i Territori; gia. gal, Il «mea culpa» del Pontefice al muro del pianto l’unica ricetta possibile per il Medio Oriente. «Così i cristiani possono favorire il dialogo». Il cardianle Van Thuan: è sbagliato sentirsi vicini solo ad uno dei contendenti [intervista]
2002-04-07
Intervista a «La Stampa» del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier traccia un quadro ottimistico della situazione, conferma che non ci saranno rimpasti di Governo e per ora proseguirà l’interim restando lui stesso agli Esteri e nessuna nuova manovra finanziaria. Esprime un giudizio positivo sullo stato della maggioranza. Vanta i successi del Governo fra cui l’aumento di 400 mila posti di lavoro e le varie leggi di riforma approvate o in via di approvazione.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 7 aprile 2002 [p.8]
Da Portofino la replica del capo del governo: per ora sono io la soluzione migliore. Tremonti: Frattini agli Esteri. Il premier frena: non c’è fretta. Conflitto di interessi, il ministro dice: via la norma salva Berlusconi, non l’incompatibilità
«La Stampa»
«La Stampa», 7 aprile 2002 [p.5]
Mario Calabresi, Parla il presidente del Consiglio, che trascorre il weekend a Portofino con i familiari. Berlusconi «Questo Paese è già cambiato»
2002-04-07
DS: al Teatro Eliseo a Roma si svolge l’assemblea costitutiva di «Aprile». La nuova Associazione, aperta ai movimenti, organizza i sostenitori della mozione Berlinguer che al Congresso di Pesaro si è confrontata con la mozione del segretario Piero Fassino. Fra i dirigenti della costituenda associazione oltre a Giovanni Berlinguer, Sergio Cofferati, Fabio Mussi, Antonio Bassolino. Cesare Salvi annuncia la collaborazione della sua area «Socialismo 2000». Partecipa all’Assemblea all’Eliseo lo stesso Achille Occhetto.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 8 aprile 2002 [p.10]
Maria Grazia Bruzzone, In mille salutano la nuova Associazione del «correntone». Nasce Aprile: «Per rilanciare, non dividere i DS». Giovanni Berlinguer: siamo usciti dalla palude. Battimani per Occhetto, «Pancho» Pardi e Bassolino. E Salvi annuncia l’ingresso della sua organizzazione. Fassino: «Apprezzo moltissimo l’iniziativa, non è il proseguimento della mozione congressuale»; Amedeo La Mattina, Il leader CGIL in prima fila all’Eliseo tra le ovazioni. Sarà il partito ombra di Cofferati? «Superato il Congresso di Pesaro». Nell’associazione pronti ad impegnarsi molti quadri sindacali accanto al «cinese». Folena: «Il vero banco di prova sarà l’assemblea programmatica di esse dell’autunno»
2002-04-08
Cosenza a 86 anni muore Giacomo Mancini, sindaco della città. Dirigente storico del Partito socialista di cui è stato segretario, più volte ministro nei governi di centro sinistra, fra i principali artefici dell’elezione a segretario di Bettino Craxi nel 1976.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 9 aprile 2002 [p.8]
Pasquale Cascella, Si è spento nella sua abitazione. Politico vivace, polemizzò aspramente con Craxi. Sul proscenio fino alla fine. L’amarezza per una lunga e controversa vicenda giudiziaria da cui esce a testa alta con un verdetto di assoluzione. Se ne va il patriarca del socialismo meridionale. È morto ad 86 anni Giacomo Mancini. Grande antifascista, segretario PSI, più volte ministro; Le reazioni, Il cordoglio del mondo politico. Fassino: una vita per la democrazia
«La Stampa»
«La Stampa», 9 aprile 2002 [p.8]
La morte del leader del PSI. Mancini, il socialista che giocava da solo contro tutti. Settant’anni di militanza politica, dalle occupazioni delle terre in Calabria al Governo. Passando per l’«invenzione» di Craxi segretario del partito; Filippo Ceccarelli, il ritratto
2002-04-08
DS: riunione dei segretari di Federazione. Per il segretario Fassino il Governo Berlusconi è in difficoltà e quindi occorre sviluppare un’ampia mobilitazione, allargare l’opposizione e lavorare per un nuovo «patto sociale». Per Massimo D’Alema si deve parlare sempre di più alla società e anche ai moderati. Nel dibattito e negli interventi si avverte l’effetto dei rapporti che, non senza contrasti, in molte città si stanno sviluppando con i movimenti.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 9 aprile 2002 [p.7]
Ninni Andriolo, Il leader della Quercia guarda all’allargamento dell’opposizione, ma anche alla creazione di un nuovo patto sociale. Fassino: Berlusconi è in difficoltà, muoviamoci. Riunione con i segretari di federazione Ds, D’Alema: «Parliamo alla società, anche ai moderati»; Hanno detto: Piero Fassino. Massimo D’Alema. Nicola Zingaretti; Andrea Carugati, Federico Enriques. La «Sveglia». Parla il promotore degli autoconvocati di Bologna: la sinistra s’apre a PRC e No Global, siamo sulla buona strada. Grazie a noi le opposizioni parlano [intervista]
2002-04-08
Israele – Palestina
8 aprile: forze speciali israeliane tentano il blitz a Betlemme. Sono respinte. Due soldati feriti e un poliziotto palestinese ucciso. Battaglia furiosa a Nablus e Jenin. Alcune fonti parlano di circa 200 morti. Il commissario ONU denuncia: catastrofe umanitaria nei campi profughi. Bush insiste per il ritiro. Sharon al Parlamento afferma che Arafat è il capo dei terroristi e che intende trattare solo con i palestinesi moderati e sotto la pressione USA annuncia che fra poco inizierà il ritiro dai Territori. L’Unione Europea minaccia di rivedere i rapporti con Israele qualora l’Autorità nazionale palestinese venisse cancellata.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 9 aprile 2002 [pp.1-5-p.30]
p.1- Titolo: Si combatte dovunque, il mondo in allarme. Spari e fiamme a Betlemme, morti a Nablus e Jenin. Sharon insiste: Arafat è il capo degli assassini. Bush ripete: ritiro immediato dai Territori. Come ritorsione l’Irak interrompe le forniture di petrolio;
pp.1-30- Muin Madih Masri, Il cammino della speranza; Giorgio Gomel, Cerco un futuro per noi;
p.2- Umberto De Giovannangeli, Zinni dal premier per fermare il massacro. Colloqui con l’inviato USA. Battaglia furiosa a Nablus e Jenin. In nottata il ritiro israeliano da Tulkarem e Kalkilya; c. z., Suor Sofia: «Abbiamo paura di essere il prossimo bersaglio» [intervista]; u.d.g., «Catastrofe umanitaria nei campi profughi». L’allarme del commissario ONU: raid sui civili, famiglie sepolte vive sotto le macerie;
p.3- Umberto Dr Giovannangeli, Sharon non ascolta nessuno e difende la sua guerra. Alla Knesset duro discorso contro Arafat: è lui il capo dei terroristi, tratterò solo con i moderati; Sergio Sergi, «La UE potrebbe rivedere i patti con Israele». Toni duri di Prodi. Solana: se l’ANP verrà cancellata, il piano Tenet è lettera morta; u.d.g., Ehud Shprinzak. L’esperto di studi strategici: l’offensiva militare da sola non darà risultati duraturi per Israele «Senza iniziativa politica il terrorismo tornerà» [intervista];
p.4- Gabriel Bertinetto, Blitz nella chiesa della Natività, guerra di accuse. I frati di Betlemme: gli israeliani ci hanno attaccati. Tel Aviv: abbiamo risposto al fuoco dei palestinesi; Roberto Monteforte, «Rispettate gli accordi sui luoghi santi». Il Vaticano vuole accertare la verità. Il Papa: la situazione è intollerabile; Ahmed Yassin fondatore di Hamas. Lo sceicco ancora libero minaccia Israele: la nostra potenza sono i kamikaze. Powell viene solo per aiutare Sharon. «Non toccate Gaza, o pagherete un prezzo altissimo» [intervista];
p.5- Roberto Rezzo, Bush irritato con Sharon: subito il ritiro. Il presidente USA fa sapere al premier che fa sul serio. Powell inizia la sua difficile missione; Bruno Cavagnola, Saddam sospende l’export di petrolio. Neanche l’Iran lo segue ma dopo l’annuncio il prezzo del greggio sale
«La Stampa»
«La Stampa», 9 aprile 2002 [pp.1-5]
p.1- Titolo: Le truppe evacueranno Tulkarem e Qalqilya. Attacco alla chiesa della Natività. Vaticano e Israele sull’orlo della rottura. Bush insiste, Sharon comincia il ritiro. L’Iraq blocca le vendite di petrolio, il prezzo s’impenna; Mario Deaglio, Il rischio di una crisi planetaria;
p.2- Un altro giorno di guerra, sempre più concreto il rischio di allargamento; Aldo Baquis, Bombe incendiarie danneggiano un mosaico, ucciso un poliziotto dell’ANP. I francescani: i soldati hanno attaccato la Natività. Israele smentisce un blitz nella basilica dove sono asserragliati i palestinesi; Marco Tosatti, Per il Vaticano «quasi crisi diplomatica»; Giacomo Galeazzi, Angoscia a San Pietro per la sorte dei luoghi santi. «Sconsacrano un simbolo della Cristianità». E gli ortodossi: i miliziani hanno fatto della chiesa un bivacco;
p.3- Muro contro muro tra Gerusalemme e la diplomazia internazionale; Maurizio Molinari, Alla Knesset il premier ebraico esalta l’operazione militare. Adesso tocca a Powell. Sharon decide dopo le pressioni della Casa Bianca. Bush è solo un inizio; Enrico Singer, Prodi adombra sanzioni. L’UE potrebbe ridiscutere gli accordi commerciali; Fiamma Nirenstein, Le carte che secondo Israele provano la responsabilità diretta del leader di ANP. «Note spese firmate da Arafat ai terroristi per le loro bombe». Trovate negli uffici di Ramallah. I palestinesi si difendono: «Un falso». C’è anche un elenco di componenti degli ordigni e del relativo costo;
p.4- Gigi Padovani, Il 15 aprile a Roma un raduno di solidarietà per lo Stato ebraico. Isreale-Day, Ferrara lancia un’altra sfida. Tra i primi firmatari del manifesto de «Il Foglio», il DS Peppino Caldarola, Paolo Mieli, il direttore de «Il Corriere della Sera» Ferruccio De Bortoli, il direttore de «l’Unità» Furio Colombo, Galli della Loggia e Gad Lerner; Da 260 cittadini appello contro l’antisemitismo; ant. ram., «Gravi dichiarazioni di Sharon». Rutelli cerca l’unità del Parlamento per dare un indirizzo al Governo;
p.5-m.mol., L’Iraq cerca di rompere il lungo isolamento politico per un mese non venderà un solo barile. Saddam sposa l’Intifada e congela l’export di petrolio. Anche la Libia pensa al blocco. Il greggio oltre i 27 dollari, i mercati tremano; Maurizio Molinari, Per l’economista americano bisogna seguire l’indice di produttività: ci aspettiamo buone nuove dal Giappone. «La recessione è già alle spalle». Vede rosa John B, Taylor, uno dei candidati allal succesione di Alan Greenspan: gli USA faranno da locomotiva, l’Europa seguirà [intervista], Paolo Mstrolilli, Wall Street sfiora il recupero. Partenza inceta sotto ondate di vendite. A fare da zavorra la trimestrale della IBM
9 aprile: a Jenin si combatte corpo a corpo. I palestinesi denunciano centinaia di vittime. Uccisi 13 soldati israeliani, in gran parte riservisti, in perlustrazione al campo profughi. Il segretario USA Colin Powell, dall’Egitto, annuncia che incontrerà Arafat a Ramallah. L’Unione Europea sollecita il dispiegamento di una forza internazionale. Il presidente del Consiglio italiano critica l’Europa: troppo «timida» sulla questione Medio Orientale. Il segretario dei Democratici di sinistra (DS) sollecita il Governo a insistere per una iniziativa concordata fra tutti i partecipanti al vertice che si apre a Madrid il 10 aprile fra ONU, USA, UE e Russia per mettere fine al conflitto.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 10 aprile 2002 [pp.1-6-p.30]
pp.1-2- Gabriel Bertinetto, Quanti morti nelle strade di Jenin. Si combatte corpo a corpo, tredici soldati israeliani muoiono colpiti da un kamikaze I palestinesi denunciano centinaia di vittime. Sharon continua: avanti fino alla resa;
p.1-p.30- Carla Fracci, Quel giorno che Leah Rabin mi disse: scorrerà il sangue; Gianni Vattimo, Girotondi per la pace;
p.2- u.d.g., «Palestinesi usati come scudi». L’Associazione israeliana per i diritti umani B’tselem accusa l’esercito;
p.3- Umberto De Giovannangeli, Il mini-ritiro non ferma la guerra. Sharon: hanno ucciso nostri soldati, l’offensiva va avanti. L’ombra di Sabra e Chatila spacca Israele; Maria Serena Palieri, L’appello dello scrittore. Yehoshua e altri 700 israeliani: «Ritiriamoci e l’Europa ci aiuti»; Cinzia Zambrano, «Arafat è provato ma non pessimista». Parla Margaret, una pacifista francese da giorni nel bunker dove è prigioniero Yasser [intervista];
p.4- Umberto De Giovannangeli, L’incubo kamikaze nei disegni del piccolo David. Cinque anni, sua madre è stata uccisa in una strage in pizzeria mentre erano insieme; fr.pel., La chiesa della Natività. Assedio a Betlemme. Il Vaticano si affida agli USA; Giancesare Flesca, Peres, un profeta disarmato;
p.5- Roberto Rezzo, Powell: incontrerò Arafat a Ramallah. Bush insoddisfatto: attendo risposte da Israele. La Casa Bianca pronta a inviare osservatori nei Territori; Sergio Sergi, «L’ONU adotti il piano saudita». Solana a Strasburgo: la comunità internazionale schieri forze sul campo;
p.6- Marcella Ciarnelli, Per Berlusconi l’Europa è troppo timida «Sul Medio Oriente non svolge un ruolo incisivo». Fassino: il governo insista per un’iniziativa concordata anche con USA e Russia; Aldo Varano, Pierluigi Castagnetti. Da dopo la guerra nei Balcani c’è un coinvolgimento informale quotidiano di cinque Paesi. Noi, ora, stiamo perdendo questo contatto». «L’interim agli Esteri ci taglia fuori dalla Quinta» [intervista]
«La Stampa»
«La Stampa», 10 aprile 2002 [pp.1-3-p.5]
p.1- Titolo: Battaglia nel campo profughi di Jenin. I palestinesi denunciano: ci massacrano. Powell vedrà Arafat. Vertice a Madrid tra USA, UE, ONU e Russi. Morti in agguato 14 soldati israeliani. Sharon a Bush: l’offensiva non si ferma;
p.2- La missione dell’inviato della Casa Bianca, ultima speranza di una tregua in Medio Oriente; Maurizio Molinari, Powell: vedrò Arafat. E offre osservatori. Sharon: «È un tragico errore». Dall’Egitto il segretario di Stato insiste per un ritiro completo dalle zone occupate. Oggi il vertice con UE, Russia e ONU, che invierà un forte messaggio alle parti. Domani sarà in Israele; Enrico Singer, Solana: «È già stato superato l’inaccettabile»; Giacomo Galeazzi, Parla il ministro per il clero della Santa sede e stretto collaboratore del Papa. «I palestinesi cristiani possono fare il miracolo». Il cardinale Castrillón Hoyos: spesso le minoranze risolvono le tragedie;
p.3- È durata meno di ventiquattro ore la speranza di un alt all’azione militare di Gerusalemme; Scenari di guerra (mappa); Aldo Baquis, Sanguinosa aggressione nel campo profughi dove si fabbricano le bombe. Agguato Kamikaze a Jenin. Uccisi 14 soldati israeliani. Sharon torna sui suoi passi: «l’operazione continua. È battaglia per la sopravvivenza e noi continueremo a combattere». Forse più di un centinaio i caduti fra i palestinesi; Assedio alla Basilica. La Fides: «Israeliani ancora nella chiesa»; Fiamma Nirenstein, Mentre suonava la sirena la TV siriana trasmetteva un documentario su «Sionismo e il nazismo». Quando Israele si ferma per ricordare giungono notizie di nuove vittime;
p.5- Uno sforzo congiunto tra Europa e USA per fermare l’escalation; Antonella Rampino, Il presidente del Consiglio in Parlamento. Berlusconi: l’UE deve avere più coraggio. «L’occupazione dei Territori non è la strada migliore per combattere il terrorismo». «Domenica vedrò Bush padre»; Maria Teresa Meli, Su Israele difficile intesa a sinistra. Critiche al pacifismo, discutono D’Alema e Fassino; Paolo Mastrolillo, Gli studenti. L’Università della California che è stata la culla della contestazione in America. Nel campus di Berkeley ritorna la protesta. I giovani manifestano pro e contro Israele, il preside chiama la polizia
2002-04-09
Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, intervistato da «Unità» riferisce dell’accordo raggiunto con l’Ulivo e Rifondazione in vista delle elezioni amministrative di maggio. Spiegando le caratteristiche del movimento che ha fondato afferma che al suo interno accoglie ideologie diverse, anche quelle di destra. Importante, aggiunge, è opporsi a Berlusconi.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 9 aprile 2002 [p.6]
Aldo Varano, Antonio Di Pietro. Leader dell’Italia dei Valori. L’ex pm: con Ulivo e Rc raggiunta l’alleanza per le prossime amministrative. Nel nostro interno accogliamo ideologie diverse, anche quelle di destra. «Io sto con chi è contro Berlusconi»; Berlinguer insultato nel centro di Roma
Aggredito il capo della minoranza Ds a passeggio con la moglie: «Sei un miserabile»
2002-04-09
< Sedute precedenti L.188/2002 Senato 26-28 febbraio 2002
Camera dei deputati: la maggioranza di Governo chiede l’urgenza per iniziare la discussione in aula della legge Bossi-Fini. La richiesta, sottoposta al voto, è accolta a maggioranza. La discussione in aula inizierà il 13 aprile 2002.
XIV Legislatura Camera dei deputati seduta del 9 aprile 2002
Seduta n. 127 - 9 aprile 2002
Dichiarazione d’urgenza
Sedute successive L.188/2002 Camera dei deputati 13-16 maggio 2002 >
2002-04-10
Israele- Palestina
10 aprile: Haifa un kamikaze si fa saltare su un autobus israeliano, l’esplosione provoca la morte di 8 passeggeri. Jenin è ormai sotto il controllo dell’esercito israeliano. I palestinesi denunciano l’esistenza di fosse comuni e di circa 500 vittime.
Si svolge a Madrid il vertice ONU, Unione Europea, USA e Russia sul Medio Oriente. Il documento conclusivo approvato dal «Quartetto» esorta Israele a fermare immediatamente le operazioni militari e ritirarsi dai Territori occupati, consentire l’accesso alle organizzazioni umanitarie, invita Arafat a fare ogni sforzo per evitare atti terroristici e infine invita Israele e Autorità Palestinese a cooperare per ristabilire un clima che consenta la ripresa di un processo negoziale che si basi sul piano proposto dall’Arabia saudita nel marzo. Tutti d’accordo con la missione di Colin Powell e i suoi incontri con Sharon e Arafat.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 11 aprile 2002 [pp.1-4-p.6-p.30]
p.1- Titolo: Strage ad Haifa, il terrore continua. Prosegue la guerra anche in tutte le città palestinesi. Voci di eccidio a Jenin. Sharon si ribella a Bush: basta pressioni. Powell arriva oggi a nome di tutti;
p.1-p.30- Gad Lerner, Israele deve esistere; Stefano Levi Della Torre, Non da una parte sola;
p.2- Gabriel Bertinetto, Jenin devastata sotto controllo israeliano. Finita la battaglia. I palestinesi: ci sono fosse comuni, le vittime sono almeno 500; Aggirata la censura militare. La battaglia raccontata in rete; u.d.g., Ran Cohen leader del Meretz. L’ex ufficiale dell’esercito israeliano: manca una proposta politica che permetta ai palestinesi un’alternativa alla lotta armata «La guerra nei Territori non fermerà i terroristi» [intervista];
p.3- Umberto De Giovannangeli, Israele ripiomba nel terrore kamikaze, 8 morti ad Haifa. Sharon agli USA: basta pressioni, farò presto ma vado avanti. Un tragico errore incontrare Arafat; c.z., Nel bunker. «Yasser si prepara a ricevere Powell»; u.d.g., «Ho visto il bus saltare in aria». Parlano i testimoni della strage. «I feriti gridavano, per tanti non c’era più niente da fare»;
p.4- Gabriel Bertinetto, Spari sul convento, ferito un monaco a Betlemme. Fallito il negoziato del Vaticano. Il presidente israeliano Katsav: «L’assedio continua»; Francesco Peloso, Delusa la S. Sede, francescani pessimisti. L’accorato appello del Papa: «Imploriamo il Signore per la pace in Terra Santa»; Il segretario della Quercia ha incontrato l’ambasciatore israeliano Ehud Gol che ha espresso le sue preoccupazioni dopo l’ultimo attentato dei kamikaze ad Haifa. Ciampi: «Basta con l’odio». Fassino: «Due Stati, due popoli»;
p.6- Franco Mimmi, Europa, Russia e Onu d’accordo con Powell. Summit a Madrid: Israele si ritiri subito. Il mediatore Usa: importante l’incontro con Yasser
«La Stampa»
«La Stampa», 11 aprile 2002 [pp.1-5]
p.1- Titolo: Stati Uniti, ONU, Europa e Russia: stop alle occupazioni e al terrorismo. L’attentatore proveniva dal campo profughi di Jenin. Kamikaze in Israele, nove morti. Sharon a Bush: basta con le pressioni, non mi fermo;
p.2- Una giornata all’insegna del terrorismo mentre parte l’attesa mediazione americana; Aldo Baquis, Dopo undici giorni di respiro ripiomba sul Medio Oriente la paura dei Kamikaze. Tornano gli uomini bomba, nove morti a Haifa. Sharon: «Gli Stati Uniti non premano su di noi, la battaglia continua»; Emanuele Novazio, L’ONU, L’Europa e la Russia «Via alla missione Powell». Il segretario di Stato a Madrid con Annan, Ivanov e Aznar. Sì al ruolo di Arafat, purché «blocchi il terrorismo». A Israele: «Si fermi subito»; Maurizio Molinari, L’America insiste: per tutti un passo indietro. «Non c’è alternativa al ritiro immediato e alla cessazione degli attentati suicidi»;
p.3- Igor Man, Il gruppo che ha rivendicato la strage di Haifa. Hamas gli amici nemici di Arafat; Fiamma Nirenstein, «La prova di un’aperta violazione degli accordi di Oslo». Al gran bazar delle armi clandestine palestinesi. L’esercito di Gerusalemme espone l’arsenale catturato nell’operazione;
p.4- a. c., I timori del capo dello Stato nel discorso di Prato. Ciampi: fermate subito la guerra. «È una minaccia all’ordine internazionale»; Antonella Rampino, L’incontro tra il primo ministro e il segretario generale dell’ONU Kofi a Villa Madama. Berlusconi: «L’unica soluzione è politica»;
p.5- Aldo Baquis, Uno dei capitoli più oscuri dell’operazione «Muraglia di difesa». Sharon in visita a Jenin conquistata. L’ANP: «Un’eccidio». Un ministro di Arafat parala di 500 morti. Il sindaco: «Le ruspe scavano fosse comuni per cancellare le prove della carneficina prima che arrivino i giornalisti». Israele ammette 200 vittime, «tutti terroristi»; La testimonianza di due volontari nel bunker a Ramallah. «Un cannone ogni finestra»; Stefano Semeraro, La first lady dell’Egitto per la Fiera del libro per ragazzi. «Escalation del tutto ingiustificata». Suzanne Mubarak: infinite violenze senza uno Stato Palestinese [intervista]; Franco Giubilei, L’attore che ha portato la cultura yiddish sulle nostre scene. «Il premier si è messo in trappola». Moni Ovadia: non otterrà di stroncare il terrorismo, Haifa lo prova [colloquio]
11 aprile: arriva in Israele il segretario di Stato americano Colin Powell in programma per il 12 l’incontro con il presidente israeliano Sharon e poi il colloquio a Ramallah con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (ANP).
In Italia, il settimanale «Panorama» pubblica un provocatorio articolo di Oriana Fallaci. La giornalista, criticando slogan, contenuti e carattere unilaterale delle manifestazioni pro-Palestina, scrive di vergognarsi dell’Italia antisemita.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 12 aprile 2002 [pp.1-5]
p.1- Titolo: Arriva Powell: «ansioso di vedere i due leader». Berlusconi: rischiamo un altro 11 settembre. Sharon: ritiro solo dopo la resa. Camion-bomba contro la sinagoga di Dierba;
p.2- Una lunga catena di attentati con vittime straniere (crono); Ibrahin Refat, Trasportava bombole di gas; morte cinque persone, venti i feriti. Esplode un camion contro la sinagoga di Djerba. Per Tunisi è un incidente. Israele: tutto lascia pensare ad un attentato; Giacomo Galeazzi, I francescani: un assedio inumano. Prodi: appelli disperati da Betlemme, si lascino entrare gli aiuti; Amira Hass, L’operazione «Muraglia di difesa» vissuta da dietro le barricate. La leggenda del leone rapito di Ramallah. Vivere con un pugno di lenticchie, poca acqua e il computer collegato con il mondo;
p.3- Il momento della svolta o del fallimento per la Casa Bianca in Medio Oriente; Maurizio Molinari, «Resterò fino alla fine della missione», dice citando Kissinger. Powell è in Israele. Bush: Sharon è un uomo di pace. Oggi incontra il capo del Governo. Ad Amman ottiene dal re la prima condanna dei kamikaze da parte di un leader arabo, come chiesto dal presidente americano; Negli Stati Uniti accuse dai falchi al segretario di Stato. «Fermò gli USA in Iraq, ha imparato la lezione?»; Fiamma Nirenstein, Neppure Arafat sembra disposto a troppe concessioni con l’inviato USA. Il dilemma del premier: come dire sì e no. Non vuole contraddire l’ospite ma ripete: ritiro solo dopo la resa;
p.5- L’Europa e l’Italia di fronte alla crisi del Medio Oriente; Mario Sensini, Il primo ministro alla Conferenza di Palermo sull’ E-government. Berlusconi: si rischia un nuovo 11 settembre. «La povertà porta al terrorismo: aumentiamo gli aiuti allo sviluppo»; Il presidente della Repubblica incontra il segretario ONU Annan. Ciampi: servono osservatori internazionali; «Panorama» pubblica un nuovo intervento della scrittrice destinato a sollevare scalpore. Fallaci: ho vergogna dell’Italia antisemita, «Dove si fanno i cortei in cui individui vestiti da kamikaze berciano ingiurie contro Israele». «Dove la TV di Stato piangono i morti palestinesi e fanno la tara agli altri» [articolo di Oriana Fallaci]; Il rappresentante ANP a Roma «Così si crea odio antiarabo»
2002-04-11
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e il segretario dell’ONU Kofi Annan sanciscono la nascita del Tribunale penale internazionale. 60 i paesi ratificanti. Il Tribunale dovrà occuparsi di crimini di guerra e contro l’umanità. Non hanno ratificato la nascita dell’organismo Stati Uniti, Cina, Russia e Israele.
2002-04-12
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un’apposita conferenza stampa annuncia, che a Roma si firmerà l’intesa per la nascita di un nuovo organismo di cooperazione per la difesa e la sicurezza di cui insieme alla NATO farà parte anche la Russia. L’intesa, di cui Berlusconi si attribuisce gran parte del merito, i cui contenuti saranno definiti a Reykjavik (Islanda) il 14-15 maggio e successivamente siglata al vertice dei 20 capi di Stato che si terrà a Roma alla fine dello stesso mese.
Commenti e resoconti
«La Stampa»
«La Stampa», 13 aprile 2002 [pp.2-3]
p.2- Dentro o fuori l’Alleanza Atlantica, quarant’anni di battaglie italiane; Filippo Ceccarelli, La storia. NATO. Quell’ombrello che non piaceva alla sinistra; Che cos’è la NATO (scheda); Antonello Rampino, «La svolta autentica sarebbe un’Europa con una forza militare autonoma, anche se non contrapposta agli USA». «Il vero cambiamento ci fu nel 1989». Cossutta: finita l’URSS Alleanza superata, con o senza Mosca [intervista a Armando Cossutta];
p.3- Reazioni e speranze in vista della storica scelta; Ugo Magri, L’annuncio del premier: mi davano del visionario, ma ce l’ho fatta in meno di dieci mesi. Berlusconi in Italia la sigla dell’intesa Russia-NATO. Nasce un nuovo organismo, a fine maggio 20 capi di Stato per la firma; Emanuele Novazio, Mosca non sarà partner a pieno titolo, ma avrà «diritto di veto»; Paolo Mastrolillo, La Casa Bianca. Ieri la telefonata di Bush «Via libera al summit»; Anna Zafesova, Il Cremlino. La lunga marcia di Putin sulla via che porta a Ovest
«l'Unità»
«l’Unità», 13 aprile 2002 [p.6]
Marcella Ciarnelli, Su questioni internazionali e di crisi regionali Mosca parteciperà alle decisioni e non avrà più solo un ruolo consultivo. Dalla Casa Bianca arriva immediata la conferma sulla scelta del nostro Paese come sede della firma. Ruggiero lavorava per questo risultato. Berlusconi annuncia l’accordo Russia-NATO. Gaffe del premier che anticipa gli alleati. A fine maggio summit in Italia per benedire la nuova cooperazione; Sergio Sergi, Bruxelles. L’Alleanza irritata presa in contropiede
L’intesa c’è ma restano «problemi da risolvere»; Come cambierà l’Alleanza. Che cos’è la «struttura a venti»
2002-04-12
Girotondi e cortei per la scuola nelle principali città. Studenti, professori, cittadini protestano contro la legge di riforma della scuola proposta dal ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti. A Roma circondato il ministero a viale Trastevere. Ovunque presenti anche esponenti dei partiti di centro sinistra.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 13 aprile 2002 [p.13]
Mariagrazia Gerina, Girotondo intorno alla signora Moratti. Licei, istituti tecnici, elementari: in tutta Italia studenti e professori contro la riforma della scuola; [Gli appuntamenti]; Gli autoconvocati di De Mauro «Resistere al vuoto culturale»; ma. ge., Roberto Vecchioni «Questi ragazzi si mobilitano anche per le generazioni future» [intervista]; ma. ge., Andrea Ranieri CGIL «Articolo 18 e formazione gli stessi diritti da difendere» [intervista]; Marina Boscaino, Per umiliare l’istruzione questa destra è pronta a tutto
2002-04-12
A Milano, va in congedo il procuratore generale Saverio Borrelli, per raggiunti limiti di età.
2002-04-12
Caracas (Venezuela), l’esercito rimuove con un golpe il presidente socialista Hugo Chavez ed insedia, al suo posto, il capo degli industriali Pedro Carmona. La Casa Bianca esprime la sua approvazione per l’azione golpista ma, nonostante l’esplicito sostegno, Carmona è indotto a dimettersi dalla sollevazione popolare. il 14 aprile A Caracas rientra, acclamato dal popolo, Hugo Chavez. La Casa Bianca, dopo aver appoggiato i golpisti, ora si limita ad augurare a Chavez di non ripetere gli errori del passato. Un avvertimento.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 13 aprile 2002 [p.5]
Marisa B. Romani, Negli scontri di giovedì venti morti e cento feriti. La fine del regime decretata insieme da sindacati e Confindustria con uno sciopero a oltranza. Il capo dello Stato provvisorio
Pedro Carmona Estanga preparerà nuove elezioni. La Casa Bianca: la crisi l’ha provocata lo stesso
colonnello rovesciato. Venezuela, cacciato il presidente Chávez. Arrestato dopo la notte di sangue. Assume la transizione il leader degli industriali
«l’Unità», 15 aprile 2002 [p.8]
r.e., Il presidente ha parlato alla folla di Caracas protetto dai militari che lo hanno liberato, ha promesso di rispettare la Costituzione. Chavez torna a palazzo: niente vendette. Carmona, presidente del Venezuela per 48 ore, sotto interrogatorio in una base militare; Marisa B. Romani, La testimonianza. Mentre nel paese scoppiava il caos la TV trasmetteva eterne telenovelas;
«La Stampa»
«La Stampa», 13 aprile 2002 [p.7]
Le 48 ore che hanno determinato la svolta nel Paese Sudamericano; Ioaquim Ibarz, Dopo gli scontri di piazza in cui sono rimaste uccise 14 persone. Venezuela, un colpo di Stato spodesta Chavez. Nuovo presidente è il capo degli industriali Carmona: elezioni entro un anno; Mimmo Cándito, L’ex presidente perfetto nel suo ruolo come un personaggio di Garcia Marquez. La parabola del golpista capopopolo e rubacuori votato dai disperati e perduto da Wall Street. Si era inimicato tutti: i politici, la Chiesa, i militari. Gli erano rimasti amici: Castro e Saddam; Raffaello Masci, L’Italia con il fiato sospeso, ma le imprese sono ottimiste. Nel Paese vivono e lavorano 130 mila nostri concittadini, Alitalia sospende i voli da e per Caracas
2002-04-12
Israele - Palestina
12 aprile: Colin Powell, segretario di Stato USA, incontra il premer israeliano Ariel Sharon. Mentre è in corso il colloquio arriva la notizia di un attentato in un affollato mercato di Gerusalemme Est. Una ragazza di Jenin, sfuggita ai controlli di sicurezza israeliani si fa esplodere provocando 6 morti e una sessantina di feriti. Powell nell’incontro con Sharon non ottiene nessuna data certa riguardo al ritiro delle truppe. Rinviato al giorno successivo il colloquio con Arafat. Alla vigilia il leader dell’ANP condanna il terrorismo.
Gli israeliani ammettono l’alto numero di morti a Jenin. I palestinesi arrivano a parlare di 1000 morti e chiedono una Commissione d’inchiesta, la Corte suprema israeliana, fra le critiche della destra, approverà la richiesta.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 13 aprile 2002 [pp.1-4-p.30]
p.1- Titolo: Powell fallisce, la bomba umana no. Donna kamikaze a Gerusalemme: sei morti. I palestinesi: a Jenin mille scomparsi. L’inviato americano non ottiene nulla da Sharon, in forse l’incontro con Arafat;
p.1-p.30- Siegmund Ginzberg, Se muore la speranza;
p.2-Umberto De Giovannangeli, Kamikaze insanguina Gerusalemme. Una giovane palestinese si fa esplodere alla fermata di un bus: sei morti, più di 80 feriti; In tre mesi. Attacchi suicidi. Già cinque le donne; u.d.g., Noa e Keren, inseparabili anche nella morte. Le due amiche, 18 anni, addestrate come guardie di frontiera, uccise sull’autobus partito da Haifa;
p.3- Umberto De Giovannangeli, Powell non strappa la data del ritiro. Sharon va avanti. Dopo la strage l’inviato di Bush decide di rinviare a domani l’incontro con Arafat; Il segretario generale dell‘ONU Annan: urgente l’invio di una forza internazionale; Roberto Rezzo, «Ecco le prove sulle colpe di Yasser». Israele invia agli USA documenti che dimostrerebbero la scelta terroristica del leader palestinese;
p.4- Gabriel Bertinetto, Israele ammette: a Jenin centinaia di morti. I palestinesi chiedono una commissione di inchiesta internazionale sul massacro; u. d. g., Ziad Abu Ziad leader palestinese. Il ministro per Gerusalemme: con le zone di sicurezza Israele annuncia l’annessione di una parte del nostro territorio «Siamo un popolo in ostaggio, non si può trattare» [intervista]; Toni Fontana,
A Roma incontro tra i Ds ed esponenti del Meretz, partito della sinistra israeliana. Ogni sabato sfilano a Gerusalemme per contestare la politica di Sharon. «Fermare il terrorismo e la guerra e inviare una forza di pace»; Manifestazione CGIL CISL UIL il 20 aprile a Perugia;
p.30 - Beppe Sebasta, Questo pacifismo non è a senso unico
«l’Unità», 14 aprile 2002 [pp.1-4-pp.34-35]
p.1-p.3- Umberto De Giovannangeli, Un filo di speranza per la pace. Arafat condanna il terrorismo, Powell ci prova: oggi l’incontro a Ramallah. La Corte Suprema israeliana apre l’indagine su Jenin: «Non seppellite i morti»;
p.1-p.35- Editoriale, Furio Colombo, Tentare tentare ancora;
p.1-p.33- Giangiacomo Migone, Diplomazia strada stretta;
p.2- Gabriel Bertinetto, La Corte israeliana: non seppellite i morti a Jenin. La sentenza per favorire la ricerca della verità sulle violenze nella città assediata. La destra attacca i giudici; «International Herald Tribune». «Perché Powell è destinato a fallire»; Franco Peloso, La fragilità del Papa pesa sul negoziato. Le trattative per la Natività non hanno visto un intervento deciso della Santa Sede;
p.3- Il comunicato di Yasser [stralci]; u. d. g., Gerusalemme. Lutto e voglia di dialogo al mercato della strage; u.d.g., Avi Pazner. Il consigliere di Sharon: i nuovi attacchi suicidi ci dicono solo che le operazioni non sono concluse. «L’offensiva militare non è inutile» [intervista];
p.4- Francesca De Sanctis, Gerusalemme divisa anche tra gli storici. In libreria gli ultimi volumi che affrontano la questione israelo-palestinese; Il Guardian: Londra sospende le forniture di armi a Israele; Giuliano Amato: «Arafat copre i terroristi»; Giancesare Flesca, Il ritratto. Abdallah II˚ di Giordania, cuore arabo e mente occidentale;
p.34- Enzo Siciliano, Non si vince più con il sangue
«La Stampa»
«La Stampa», 13 aprile 2002 [pp.5-6]
p.5- Funestato da un grave attentato nella capitale l’avvio dei colloqui israelo -statunitensi; Aldo Baquis, Sempre più difficile la missione del segretario di Stato USA in Medio Oriente. Il boato di un Kamikaze mentre Powell vede Sharon. Una donna si fa esplodere a Gerusalemme: sei morti, sessanta feriti; Fiamma Nirenstein, La giovane suicida venuta da Hebron è stata inconsapevole pedina di un gioco che continua a sconvolgere il Medio Oriente. Il massacro del mercatino dice no alla pac americana. L’ex generale americano vede di prima mano il sangue e il terrore. La sfida da chi non sogna altro che poter dire no alla superpotenza; f. n., Il sindaco: ero appena uscito dal negozio. «Come può Powell venirci a dire di non reagire quando accadono questi orrori» [intervista a Ehud Olmert];
p.6- Ruspe al lavoro dopo i pesanti bombardamenti mentre si rinfocolano le polemiche internazionali; Alexandra Schwartzbrod, Continua l’assedio: « all’ospedale non è arrivato nessun ferito». Nel campo di Jenin, dove i morti sono scomparsi. I palestinesi: 500 morti nelle fosse comuni; Pierluigi Battista, Dopo l’invettiva contro l’antisemitismo su «Panorama». Applausi e rabbia per la «pasionaria» Fallaci. Luzzatto: mi sento meno solo. La Maraini: mi ricorda Malaparte; Emanuele Novazio, Martino: Italia e UE battano un colpo. «Bisogna smetterla di dire soltanto parole la politica estera comune va fatta sul serio»; u.l. r., Le adesioni e i dissensi incrociano trasversalmente gli schieramenti politici. Israele- day, impazza la corsa all’«io vado e io no»
14 aprile: si svolge a Ramallah l’incontro fra Colin Powell e Yasser Arafat. Subito dopo nuovo incontro con Sharon. I colloqui non danno i risultati sperati: nessun accordo su un possibile cessate il fuoco. Powell continua nella sua missione. A Jenin si inizia a seppellire e rimuovere i cadaveri lasciati nelle strade. Come reciproca garanzia per raggiungere la verità su quello che per i palestinesi è stato un «massacro», la Corte suprema israeliana suggerisce la presenza della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 15 aprile 2002 [p.1-p.4-pp.6-7- p.30]
p.1- Titolo: Tra veti incrociati Powell tenta ancora. L’inviato di Bush incontra Arafat e non ottiene nulla, incontra Sharon e non ottiene nulla. Ma va avanti;
p.1-p.30- Antonio Tabucchi, Notizie dal Paese senza volto;
p.4- Umberto De Giovannangeli, Powell non ottiene nulla ma va avanti. Il segretario di Stato USA vede prima Arafat, poi Sharon. In alto mare il negoziato sul cessate il fuoco; La moglie del leader palestinese. Suha: legittimi gli attacchi suicidi; u.d.g., Zeev Sternhell. Per lo storico israeliano Sharon vede in Arafat il simbolo della sovranità palestinese «Jenin risveglierà la coscienza morale d’Israele» [intervista];
p.6- Gabriel Bertinetto, «Rischio la vita per fare il pendolare». La gente di Ramallah, quasi prigioniera insieme a Yasser, crede poco alla tregua; ga.b., Primi aiuti ai feriti della Natività. Sharon agli assediati: esilio o corte militare. Vaticano ottimista su una soluzione; u. d.g., Mahmud al-Zahar. Uno dei leader degli integralisti: siamo con Yasser ma sappiamo che è sotto pressione perché prigioniero «Hamas non fermerà i kamikaze» [intervista];
p.7- Umberto De Giovannangeli, Jenin, via libera alla sepoltura dei cadaveri. La Corte israeliana «consiglia» la presenza di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa all’operazione; Oggi gli appuntamenti dell’«Israele-Day». A Roma corteo dal Campidoglio al Portico d’Ottavia. A Washington centomila alla Casa Bianca
2002-04-15
Israel Day
In occasione della «giornata della memoria» in cui Israele ricorda la propria indipendenza, promosso da Giuliano Ferrara, direttore de «Il Foglio», si svolge a Roma l’«Israele day». Partecipano al corteo numerosi dirigenti di Forza Italia e di Alleanza nazionale, guidati da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, esponenti di centrosinistra fra cui Giuseppe Caldarola, il direttore de «l’Unità» Furio Colombo, Gad Lerner, Paolo Mieli, Massimo Teodori, il direttore del «Corriere della Sera» Ferruccio De Bortoli.
Commenti e resoconti
«Il Foglio»
«Il Foglio», 16 aprile 2002 [pp.1-3]
p.1-Migliata di persone sfilano a Roma per l’Israele day; Dice Paolo Mieli, La risposta civile e sommessa d’un movimento trasversale unito contro l’antisemitismo; Dice Gad Lerner. Una svolta a voce alta senza piccinerie politiche e senza toni apocalittici;
p.2- Il saluto di Teodori alla Sinagoga di Roma. Perché gente divisa dalla politica si unisce per l’esistenza di Israele; Luca Sofri, Jenin, l’alta corte e l’informazione. Così uno Stato in guerra cerca di funzionare come una democrazia; L’Israel rally. “Date un giorno della vostra vita pet difendere lo Stato ebraico”. A Washington come a Roma;
p.3- Editoriale, Senza enfasi, con discernimento, a freddo. La solidarietà della ragione conosce i dubbi che la passione cancella; Perché la sinistra italiana ha tanto amato i kibbutzim. Ripa di Meana ricorda quando Robert Capa gli disse: “Chi vuol capire ci vada a lavorare”: E noi partimmo
2002-04-15
Camera dei deputati: approvata, con 330 voti a favore, 237 contrari e 1 astensione, la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del decreto 22 febbraio 2002, n.12: Disposizioni urgenti per il completamento delle operazioni di emersione detenute all’estero e di lavoro irregolare nel testo della Commissione identico a quello già approvato dal Senato il 27 marzo. Legge 23 aprile 2002, n.73
2002-04-16
CGIL, CISL, UIL: sciopero generale in tutto il territorio nazionale contro l’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori. Scioperano 13 milioni di lavoratori. Secondo i sindacati nelle piazze dove si svolgono comizi e cortei oltre tre milioni. A Milano con il segretario della CISL, Savino Pezzotta, 350 mila presenze, a Firenze con Sergio Cofferati, segretario CGIL, 400 mila persone. Ovunque partecipano tutte le associazioni e i centri riconducibili ai girotondi.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 17 aprile 2002 [pp.1-4-p.15]
p. 1- Titolo pagina: Tutta l’Italia ha detto no. Ferme fabbriche e uffici: hanno scioperato 13 milioni di lavoratori, tre milioni erano nelle piazze. I sindacati: se il governo va avanti non ci fermeremo. Il governo va avanti e cerca lo scontro;
p. 1-p.15-Rinaldo Gianola, La forza del lavoro;
p. 1-p.5-Piero Sansonetti, Roma. La sinistra si ritrova;
p. 2- Oreste Pivetta, Il Paese si ritrova unito nella protesta contro chi tenta di cancellare le conquiste dei lavoratori In lotta il Nordest ricco come il Sud che chiede lavoro. Piazze gremite e attorno città che sembrano improvvisamente vuote come per un week end estivo Consumi di energia a livelli domenicali. «Questo è Ferragosto a metà aprile». Un evento storico per il movimento sindacale: ecco l’Italia che non si arrende; Giovanni Laccabò, A Milano le famiglie in corteo. Con Pezzotta oltre trecentomila cittadini occupano pacificamente la città; Angelo Faccinetto, Mentre le questure dimezzano i partecipanti alle manifestazioni gli imprenditori non riescono a nascondere l’altissima adesione alla protesta. Tre milioni in piazza, i numeri del successo del sindacato;
p. 3- Felicia Masocco, Il segretario della CGIL parla per 45 minuti e viene interrotto dagli applausi per almeno 35 volte. Berlusconi non ci riesce nemmeno con la claque. Arrivano anche i professori
Pardi e Ginsborg felici come bambini. Tabucchi abbraccia il leader sindacale: mi hai commosso. Cofferati: non ci fermeremo qui. Quattrocentomila persone a Firenze. «Questa è una giornata straordinaria»; Questo governo? Debole e arrogante; Gigi Marcucci, Bologna, non ci stiamo tutti. Non si era mai vista tanta gente. I giovani: non vogliamo diventare schiavi; In silenzio, un biglietto per Marco Biagi;
p. 4-Claudio Pappaianni, Chilometri di strade invase, musica, balli canti e slogan: un fiume in piena che ha bloccato per ore le grandi città del Mezzogiorno. Fassino nel capoluogo campano: hanno sfilato migliaia di lavoratori che il 13 maggio hanno votato per il centrodestra. Il Sud non vuole diritti da serie B. A Napoli 150 mila manifestanti. A Olbia il corteo arriva sotto la villa di Berlusconi; Massimo Burzio, Mirafiori presente, Torino in festa. Anche la Fiat deve ammettere il pieno successo della protesta. Il Piemonte si ferma; Bruno Ugolini, Lo sciopero generale non è che l’inizio: qualsiasi governo intelligente studierebbe ora una via d’uscita dal vicolo cieco in cui si è cacciato assieme a Confindustria. Machiavelli, il povero Maroni e gli scenari di una soluzione
«l’Unità», 17 aprile 2002 [p.6]
[La manifestazione vista da Bobo]
«l’Unità», 17 aprile 2002 [pp. 7-8]
p. 7-Bianca Di Giovanni, Come opposizione siamo per la concertazione non solo quando governiamo noi. Appoggeremmo ogni tavolo che portasse buoni accordi. I parlamentari DS-Ulivo hanno aderito allo sciopero generale e hanno devoluto la diaria a favore dell’associazione Medici senza frontiere. Bersani: «Il Governo è rimasto solo». «Si tolga ora di mezzo l’articolo 18. Siamo pronti a discutere, se lo si vorrà» [intervista a Pierluigi Bersani];
p. 8- Carlo Brambilla, Manifestazioni senza incidenti: sono felice. Leader sindacali responsabili. Buon auspicio. Avanti con le riforme...La maggioranza è coesa. Maroni: non tutti i lavoratori rappresentati, convocherò le parti. Bossi: conclusi i riti, ci sarà l’incontro. Fini: azione legittima, ma siamo fermi sull’articolo 18. Berlusconi: noi tireremo dritto. Parla di trattative, ma non dà nessun segnale concreto di un autentico cambiamento di rotta; Bianca Di Giovanni, Confindustria. D’Amato perde i pezzi. Anche Mondello se ne va; Quattro buone ragioni per scioperare; Laura Matteucci, Fronte compatto dei giornalisti, con le previste eccezioni dei giornali del Cavaliere. Fede va in onda (da solo) per polemizzare con la FNSI
2002-04-18
«L’editto bulgaro»
- «L’editto bulgaro»
2002-04-18
Da Sofia (Bulgaria), dove si trova in visita, Silvio Berlusconi critica la conduzione della RAI sotto il Governo di centrosinistra e le attuali trasmissioni condotte da Enzo Biagi, Michele Santoro e del comico Daniele Luttazzi, affermando che hanno fatto del mezzo televisivo un uso «criminoso». Dovere della nuova dirigenza RAI – aggiunge - è di «non permettere più che questo avvenga». Un Furibonda la reazione delle opposizioni, che parlano di «editto bulgaro», critiche anche all’interno della maggioranza.
Commenti e resoconti
«l'Unità»
«l’Unità», 19 aprile 2002 [p.1-pp.8-10-pp.30-31]
p.1- Titolo: Berlusconi ordina: cacciate Biagi, Santoro e Luttazzi. Il padrone di RAI e Mediaset fa sapere che non tollera critiche. L’Ulivo: è a rischio la libertà;
p.1-31- F.C. (Furio Colombo), Un piccolo duce;
p.1-p.30- Roberto Zaccaria, Il presidente della RAI è diventato un Signorsì;
p.1-9- Il Fatto. Biagi risponde in diretta: «Signor presidente, le assicuro che non mi adeguerò ai suoi desideri» [Enzo Biagi a «Il Fatto»];
p.8- Maria Novella Oppo, Biagi: «Mi può cacciare solo il CdA». «Mi vergogno come cittadino per quello che dice il premier». Santoro: «Un atto di vigliaccheria» [intervista a Enzo Biagi]; Natalia Lombardo, Claudio Petruccioli presidente Vigilanza RAI. Il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza convoca Baldassarre «La legge vieta l’intervento del premier questi nomi vanno difesi, è in ballo la libertà» [intervista]; Federico Orlando: il mondo della cultura e del lavoro fermerà il progetto del premier;
p.9- Marcella Ciarnelli, Biagi, Santoro e Luttazzi trattati come criminali. Berlusconi ordina a Baldassarre di cacciarli dalla RAI: «Hanno fatto propaganda con i soldi di tutti»; Lu.B. (Luana Benini), Fassino: «Una inaudita intimidazione». Rutelli: «Siamo governati da un irresponsabile». Il Foglio: «Un errore e un abuso di potere»;
p.10- Federica Fantozzi, È il nuovo girotondo: boicottiamo le TV. Domani in trenta città verranno oscurati i piccoli schermi, in piazza contro volgarità e prepotenza; Rossella Battisti, Roberta Carlotto ex direttore di RAI3. L’ultimo direttore: «Non appartengo a nessuna lottizzazione». Il rammarico di lasciare «Finisce Radio 3, una casualità davvero preoccupante» [intervista]
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